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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 562 di venerdì 16 dicembre 2011

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 9,10.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono trentaquattro.

Sull'ordine dei lavori.

MARCO BELTRANDI (PD). Sottolineata la necessità di sostenere l'appello inerente il sequestro di Emanuela Orlandi, invita il Parlamento ad attivarsi affinché si faccia piena luce su tale vicenda.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Chiede un immediato intervento della Presidenza affinché nel sito Internet della Camera sia ripristinato l'esatto titolo del decreto-legge n. 201 del 2011, che viene invece arbitrariamente definito «decreto salva-Italia».

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera la richiesta formulata dal deputato Volpi.

La seduta, sospesa alle 9,20, è ripresa alle 10.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 201 del 2011: Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici (A.C. 4829-A).

Nella seduta del 15 dicembre 2011 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

UGO MARIA GIANFRANCO GRIMALDI (Misto). Manifestato profondo apprezzamento per l'impegno profuso e il coraggio dimostrato dal Presidente del Consiglio, esprime rammarico per le gravi difficoltà economiche del Sud d'Italia, maggiormente colpito dalla crisi economico-finanziaria rispetto al Nord e afflitto da gravi deficit infrastrutturali ed occupazionali, nonché dalla deleteria gestione del fondo FAS.

KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Nel riconoscere al Governo il merito di aver reso più equa la manovra in esame, evidenzia i reiterati tagli delle risorse destinate alle autonomie speciali. Preannunzia, pertanto, un ricorso innanzi alla Corte costituzionale e dichiara che la sua componente politica negherà la fiducia all'Esecutivo.

AMERICO PORFIDIA (Misto-NPSud). Nel sottolineare gli effetti recessivi delle dure misure di austerità adottate dal Governo, osserva che le stesse accentueranno Pag. VIil grave solco esistente tra Nord e Sud del Paese, aggravando le condizioni economiche di quest'ultimo senza rilanciare sviluppo e consumi. Dichiara pertanto che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo.

FRANCESCO NUCARA (Misto-R-A). Dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, pur esprimendo perplessità sull'azione intrapresa per risolvere la crisi economica in atto. Auspica, infine, la soppressione delle province.

GIORGIO LA MALFA (Misto-LD-MAIE). Nel dichiarare che la sua componente politica accorderà convintamente la fiducia all'Esecutivo, manifesta apprezzamento per la sollecita adozione di disposizioni necessarie e lungamente attese. Giudicate, quindi, poco incisive le conclusioni raggiunte dall'ultimo Consiglio europeo, invita il Governo ad attivarsi nelle sedi istituzionali dell'Unione per la sollecita adozione di indifferibili misure di integrazione politica atte a favorire il superamento della grave crisi economica e finanziaria che attanaglia l'Europa.

ADOLFO URSO (Misto-FCP). Nel dichiarare che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, reputa la manovra in esame assolutamente necessaria, anche se insufficiente e migliorabile sul piano della crescita, con specifico riferimento alla liberalizzazioni.

ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud). Nel dichiarare che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, invita l'Esecutivo a superare un approccio meramente ragionieristico volto al risanamento della finanza pubblica in vista di un effettivo rilancio dello sviluppo del Paese, a suo avviso non perseguibile senza ingenti investimenti di risorse per l'infrastrutturazione e la crescita del Mezzogiorno. Prospetta, in tal senso, il rischio che le austere misure adottate con la manovra in esame producano, se non accompagnate da provvedimenti per la crescita, deleteri effetti recessivi.

ROBERTO ANTONIONE (Misto-LI-PLI). Pur manifestando insoddisfazione per talune scelte compiute dall'attuale Esecutivo, che potrebbero comportare effetti recessivi per l'economia, dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo. Auspica, pertanto, l'introduzione di meccanismi innovativi che favoriscano la crescita del Paese.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Nel giudicare le misure varate dall'Esecutivo obbligate, senza alternative e indifferibili per scongiurare il rischio di un avvitamento irreversibile del debito sovrano, ne auspica il sostegno da parte di un'opinione pubblica sempre più coinvolta e partecipe, manifestando apprezzamento per il Governo Monti, del quale richiama l'affidabilità internazionale e al quale conferma la piena fiducia della sua componente politica. Nell'auspicare, quindi, un forte recupero di credibilità della funzione politica, stigmatizza l'irresponsabile perseguimento di interessi strumentali ed elettoralistici da parte dell'opposizione, che favorisce la diffusione dei sentimenti dell'antipolitica. Manifestato, infine, compiacimento per il superamento della deleteria logica dei condoni e per il severo contrasto al «sommerso» e all'evasione fiscale, invita il Governo a proseguire nella difficile azione intrapresa, con particolare riferimento alle liberalizzazioni, che giudica ancora insufficienti.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Ricordato che la sua parte politica ha accordato la fiducia al Governo alla luce dell'impegno di coniugare equità, rigore e sviluppo, manifesta rammarico per la scelta di porre la questione di fiducia, che ha impedito un costruttivo dibattito parlamentare. Lamentata, tra l'altro, la mancata previsione di effettive liberalizzazioni e di una gara per l'assegnazione delle frequenze radiotelevisive, critica fortemente una manovra priva di equità, basata su inasprimenti fiscali e non sul contenimento delle spese e sull'eliminazione degli sprechi. Dichiara, quindi, che il suo gruppo negherà la fiducia all'Esecutivo, Pag. VIIche, a suo avviso, ha assunto sempre di più una connotazione politica anziché tecnica.

VINCENZO D'ANNA (PT). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, anche in considerazione della grave crisi economica in atto, ritiene che la manovra in esame avrebbe dovuto recare misure più incisive, soffermandosi, in particolare, sulla necessità di avviare liberalizzazioni e riforme istituzionali, al fine di contrastare le clientele e l'assistenzialismo, introducendo altresì criteri di efficienza nel pubblico impiego. Espresso quindi rammarico per il mancato accoglimento delle proposte emendative migliorative del testo presentate dalla propria parte politica, si riserva di valutare nel prosieguo del dibattito il recepimento delle istanze ad esse sottese.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nel dichiarare che il suo gruppo accorderà piena e convinta fiducia al Governo in relazione ad una manovra economica che, pur pesante e ancora non sufficiente, è stata peraltro migliorata nei suoi aspetti più critici grazie ad un ritrovato dialogo tra Esecutivo e forze politiche, ricorda che la pressione fiscale è purtroppo destinata ad aumentare, ma in realtà ciò è già avvenuto in passato a causa delle politiche attuate dal precedente Governo. Nel sottolineare, quindi, che i prossimi e più immediati obiettivi dell'Esecutivo debbono essere quelli della crescita economica, dell'abbattimento del carico fiscale che grava sui redditi da lavoro e da impresa, nonché della fondamentale esigenza di assicurare alle nuove generazioni opportune prospettive di lavoro, evidenzia come il nostro Paese possa vantare in prospettiva ottimi risultati in termini di avanzo primario.

GIAN LUCA GALLETTI (UdCpTP). Sottolineata la sostanziale necessità di approvare una manovra che non ha alternative e richiede sacrifici ai cittadini, evitando il fallimento del Paese, rileva che il suo gruppo sosterrà con senso di responsabilità l'azione del Governo scommettendo in tal modo sul futuro dell'Italia. Richiamati quindi gli aspetti più condivisibili di un decreto-legge che mette in sicurezza i conti pubblici e soddisfa in parte le esigenze di equità, si sofferma, in particolare, sull'indicizzazione delle pensioni di importo superiore al triplo del minimo, sull'imposta patrimoniale per i capitali oggetto del cosiddetto scudo fiscale e sull'aumento della franchigia per l'imposta sulla prima casa che, grazie all'impegno del suo gruppo, delinea l'introduzione del principio del quoziente familiare in un provvedimento di natura fiscale. Giudicate altresì inderogabili le disposizioni inerenti la riforma delle pensioni, reputa opportuno varare norme specifiche al fine di rilanciare la crescita, prevedendo un piano di liberalizzazioni. Dichiara infine che la sua parte politica confermerà la fiducia all'Esecutivo.

EMANUELA MUNERATO (LNP). Nel ritenere opportuno manifestare al Governo in carica il punto di vista dei numerosi lavoratori che, a causa delle disposizioni recate dalla manovra in discussione, saranno costretti ad affrontare gravissime conseguenze, con riferimento sia alle necessità quotidiane sia alle prospettive di pensionamento, esprime un giudizio fortemente negativo sulle misure concernenti l'aumento del carico fiscale sulla prima casa. (Il Presidente richiama all'ordine il deputato Colombo). Evidenzia, quindi, come il provvedimento d'urgenza in esame sia complessivamente sbagliato, in particolare perché colpisce i ceti più deboli senza chiedere alcun sacrificio ai poteri forti; dichiara pertanto che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Sottolineato il proficuo lavoro svolto in tempi ristretti su una manovra indispensabile ed urgente, apportando miglioramenti al testo senza modificare i saldi di bilancio e il carattere strutturale delle norme ivi contenute, rileva il tentativo continuo del suo gruppo di sostenere le fasce più deboli della popolazione, stigmatizzando altresì l'atteggiamento strumentale assunto dall'Italia Pag. VIIIdei Valori. Nel richiamare quindi gli aspetti più condivisibili delle modifiche apportate al decreto-legge in esame, si sofferma, tra l'altro, sull'indicizzazione delle pensioni di importo superiore al triplo del minimo tramite il recupero di risorse derivanti dalle imposte sullo scudo fiscale, sull'aumento delle detrazioni sull'imposta sulla prima casa in base al numero dei figli a carico, nonché sul tetto agli stipendi più alti nel pubblico impiego. Ritiene altresì opportuno adottare iniziative più incisive a favore della crescita e nel contrasto al fenomeno dell'evasione fiscale, precisando altresì che il mancato avvio delle liberalizzazioni non è riconducibile a responsabilità della propria parte politica. Nel dichiarare, infine, che il suo gruppo voterà con convinzione la fiducia al Governo, invita l'Esecutivo ad evitare distinguo tra politici e tecnici, poiché tutti sono accomunati nella missione volta a salvare il Paese.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel sottolineare preliminarmente che il Parlamento è la sede naturale per il confronto sul merito delle misure adottate dall'Esecutivo, evidenzia come il complesso delle disposizioni in esame abbia un'impostazione eccessivamente restrittiva, che non ritiene in grado di soddisfare l'esigenza di contrastare l'attuale fase recessiva, ricordando come il suo gruppo abbia contribuito ad attenuare taluni degli aspetti più critici, quali il meccanismo delle indicizzazioni dei trattamenti previdenziali più bassi, pur condividendo la necessità di riformare il sistema previdenziale, e l'elevato aumento del carico fiscale sulla prima casa, migliorato introducendo forme di agevolazioni per le famiglie. Nell'auspicare che tali misure possano consentire al Governo di concentrare l'impegno futuro sulle misure per la crescita e lo sviluppo, sfruttando quanto già realizzato dal centrodestra, invita ad abbandonare un approccio alle liberalizzazioni che definisce stalinista e a rivedere i rapporti con l'Unione europea, a suo avviso troppo penalizzanti per il nostro Paese. Ricordato come il precedente Esecutivo sia stato indebolito dalle posizioni della Lega Nord sulle pensioni e da quelle del Ministro dell'economia e delle finanze sull'IVA, che gli hanno impedito di fronteggiare il grave quadro internazionale, preannunzia che il suo gruppo per senso di responsabilità voterà favorevolmente sulla manovra in esame.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati RENATO CAMBURSANO (IdV), RITA BERNARDINI (PD), ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL), PIPPO GIANNI (PT) e GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL).

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunica che la deputata Stefania Gabriella Anastasia Craxi, già iscritta al gruppo parlamentare Popolo della Libertà, ha aderito al gruppo parlamentare Misto.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 587
Votanti 583
Astenuti 4
Maggioranza 292
Hanno risposto 495
Hanno risposto no 88

(La Camera approva).

Pag. IX

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

CLAUDIO D'AMICO (LNP). Parlando per un richiamo al Regolamento, stigmatizza l'assenza di rappresentanti del Governo al momento della proclamazione del risultato della votazione.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Giudica non condivisibili le osservazioni del deputato D'Amico.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Dà conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 32).

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati DONATO RENATO MOSELLA (Misto-ApI), ALESSANDRO MONTAGNOLI (LNP), NICOLA MOLTENI (LNP) e SABINA FABI (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Intervengono altresì per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati DAVID FAVIA (IdV), GUIDO DUSSIN (LNP), MANUELA LANZARIN (LNP), RENATO WALTER TOGNI (LNP), ENZO RAISI (FLpTP), ANGELO ALESSANDRI (LNP), GIOVANNA NEGRO (LNP), SEBASTIANO FOGLIATO (LNP), ANGELO COMPAGNON (UdCpTP), MARCO MAGGIONI (LNP), FULVIO FOLLEGOT (LNP), DOMENICO SCILIPOTI (PT), FABIO RAINIERI (LNP), ERICA RIVOLTA (LNP), GIANPAOLO DOZZO (LNP), PIPPO GIANNI (PT), IGNAZIO MESSINA (IdV) e FRANCO GIDONI (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

Intervengono quindi per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati DANIELE MOLGORA (LNP), STEFANO STEFANI (LNP), ROBERTO SIMONETTI (LNP), MASSIMO BITONCI (LNP), STEFANO ALLASIA (LNP), GIANLUCA FORCOLIN (LNP) e MASSIMO POLLEDRI (LNP).

Sull'ordine dei lavori.

NICOLÒ CRISTALDI (PdL). Ricordato che una recente sentenza della Corte costituzionale gli impone di scegliere tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di Mazara del Vallo, annunzia le proprie dimissioni da deputato, rivolgendo un sentito ringraziamento a tutti i colleghi con i quali ha condiviso un'esperienza che reputa motivo di orgoglio personale.

Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Nicolò Cristaldi.

PRESIDENTE. Avverte che il deputato Nicolò Cristaldi, eletto sindaco di Mazara del Vallo, ha comunicato, con lettera inviata alla Presidenza, di voler rassegnare le dimissioni dalla carica di deputato: trattandosi di un caso di incompatibilità, la Camera prende atto di tale comunicazione e della conseguente cessazione del deputato Nicolò Cristaldi dal mandato parlamentare.

Proclamazione di un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Avverte che, dovendosi procedere alla proclamazione di un deputato, a seguito della avvenuta presa d'atto delle dimissioni del deputato Nicolò Cristaldi, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che, nell'ordine progressivo della stessa lista n. 15 - Popolo della libertà nella medesima XXIV Circoscrizione Sicilia 1, segue immediatamente l'ultimo degli eletti risulta essere Pietro Cannella. Pag. X
Dà atto alla Giunta di questo accertamento e proclama deputato per la XXIV Circoscrizione Sicilia 1 Pietro Cannella.

Si riprende la discussione.

Interviene, altresì, per illustrare il suo ordine del giorno n. 109 il deputato ANITA DI GIUSEPPE (IdV).

FRANCESCO BARBATO (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza ad acquisire informazioni circa alcune azioni che sarebbero state poste in essere in danno di esercizi commerciali del centro storico di Roma.

Interviene inoltre per illustrare il suo ordine del giorno n. 201 il deputato PIERGUIDO VANALLI (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati MATTEO BRAGANTINI (LNP), GIANLUCA BUONANNO (LNP), CLAUDIO D'AMICO (LNP), GIACOMO CHIAPPORI (LNP), PAOLA GOISIS (LNP), MARCO RONDINI (LNP), GIANLUCA PINI (LNP) e CAROLINA LUSSANA (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

Intervengono ulteriormente per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati MAURIZIO FUGATTI (LNP), LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP), LAURA MOLTENI (LNP), DAVIDE CAVALLOTTO (LNP), PAOLO GRIMOLDI (LNP), GIACOMO STUCCHI (LNP), MANUELA DAL LAGO (LNP) e MARIA PIERA PASTORE (LNP).

MARCO DESIDERATI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, invita il rappresentante del Governo a seguire con maggiore attenzione il dibattito in corso.

Intervengono inoltre per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati ALBERTO TORAZZI (LNP), MASSIMILIANO FEDRIGA (LNP), JONNY CROSIO (LNP), NUNZIANTE CONSIGLIO (LNP) e ERALDO ISIDORI (LNP).

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Parlando per un richiamo al Regolamento, lamenta l'assenza del Segretario di Presidenza in aula.

Intervengono infine per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati FRANCESCA MARTINI (LNP), PIERFELICE ZAZZERA (IdV), FEDERICO PALOMBA (IdV), LEOLUCA ORLANDO (IdV), FRANCESCO BARBATO (IdV), ANTONINO SALVATORE GERMANÀ (PdL), RAFFAELLO VIGNALI (PdL) e SALVATORE CICU (PdL).

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di consentire una breve sospensione tecnica della seduta.

PRESIDENTE Giudica ragionevole la richiesta del deputato Giachetti.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Manifesta contrarietà alla richiesta formulata dal deputato Giachetti.

PRESIDENTE Ritiene di dover porre in votazione la richiesta del deputato Giachetti.

SIMONE BALDELLI (PdL). Prospetta l'opportunità di una più breve sospensione della seduta, senza procedere ad una votazione formale.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Rilevato il carattere non strumentale della sua precedente richiesta, manifesta disponibilità a che l'Assemblea prosegua nei propri lavori.

PRESIDENTE. Ne prende atto.

Pag. XI

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Chiede una breve sospensione della seduta per consentire al Governo una più compiuta valutazione del parere da esprimere sugli ordini del giorno presentati.

PAOLA PELINO (PdL). Rende precisazioni in merito agli ordini del giorno dai quali ha ritirato la propria sottoscrizione.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Ritiene si possa accedere alla richiesta del Ministro.

PRESIDENTE. Sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 17,25, è ripresa alle 17,35.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Non accetta gli ordini del giorno Fallica n. 7, Iapicca n. 9, Bernardini n. 17, Barani n. 25, Pagano n. 36, Sanga n. 38, Fedi n. 42, Commercio n. 57, Oliveri n. 58, Lombardo n. 59, Marmo n. 65, Pionati n. 66, Grassano n. 67, Romano n. 68, Razzi n. 69, Pisacane n. 70, Scilipoti n. 71, Gianni n. 73, Taddei n. 74, Cavallaro n. 75, Osvaldo Napoli n. 98, Laboccetta n. 99, Aniello Formisano n. 106, Palagiano n. 107, Monai n. 108, Messina n. 111, Cimadoro n. 115, Porcino n. 117, Piffari n. 118, Borghesi n. 119, Palomba n. 122, Gibiino n. 128, Murer n. 130, Velo n. 143, Scandroglio n. 147, Bellotti n. 173, Vignali n. 177, Dussin n. 182, Togni n. 184, Negro n. 186, Fogliato n. 187, Maggioni n. 188, Follegot n. 189, Volpi n. 190, Pirovano n. 191, Rivolta n. 192, Dozzo n. 193, Molgora n. 195, Simonetti n. 196, Bitonci n. 197, Forcolin n. 199, Polledri n. 200, Vanalli n. 201, Bragantini n. 202, Buonanno n. 203, Bonino n. 204, D'Amico n. 205, Chiappori n. 206, Goisis n. 207, Rondini n. 208, Pini n. 209, Lussana n. 210, Laura Molteni n. 213, Munerato n. 216, Grimoldi n. 217, Fedriga n. 219, Torazzi n. 221, Reguzzoni n. 222, Stucchi n. 223, Consiglio n. 225, Rainieri n. 227, Isidori n. 228, Comaroli n. 230 e Mantini n. 231.
Accetta, purché riformulato, l'ordine del giorno Mecacci n. 61.
Si rimette all'Assemblea sull'ordine del giorno Mussolini n. 18.
Chiede di accantonare l'esame degli ordini del giorno Maroni n. 91 e Di Pietro n. 114, che dovrebbero essere valutati congiuntamente all'ordine del giorno Gentiloni Silveri n. 164, nonché degli ordini del giorno Evangelisti n. 113 e Callegari n. 232, che dovrebbero essere valutati congiuntamente all'ordine del giorno Giammanco n. 236.
Accetta infine i restanti documenti di indirizzo.

Intervengono i deputati ROBERTO GIACHETTI (PD), GABRIELE CIMADORO (IdV), GIULIO SANTAGATA (PD) e GIACOMO TERRANOVA (Misto).

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Terranova n. 8.

Intervengono i deputati RITA BERNARDINI (PD), che ritira il suo ordine del giorno n. 17, e ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Mussolini n. 18.

Intervengono i deputati LUCIO BARANI (PdL), che ritira il suo ordine del giorno n. 25, e GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (PdL), nonché il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che propone una riformulazione dell'ordine del giorno Marinello n. 33, accettata Pag. XIIdal presentatore; interviene, quindi, il deputato ROBERTO MARIO SERGIO COMMERCIO (Misto-MpA-Sud).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Commercio n. 57.

Intervengono i deputati ALFREDO MANTOVANO (PdL), MAURIZIO GRASSANO (PT), LUIGI MURO (FLpTP) e DOMENICO SCILIPOTI (PT).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Scilipoti n. 71.

Intervengono i deputati FABIO GARAGNANI (PdL) e PIPPO GIANNI (PT).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Gianni n. 73.

Intervengono il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che accetta gli ordini del giorno Maroni n. 91, Di Pietro n. 114 e Gentiloni Silveri n. 164, nonché i deputati OSVALDO NAPOLI (PdL), GIOVANNI SANGA (PD), AMEDEO LABOCCETTA (PdL) e ANTONIO PALAGIANO (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Palagiano n. 107.

Interviene il deputato CARLO MONAI (IdV), al quale rende precisazioni il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Monai n. 108.

Intervengono i deputati ANTONIO PALAGIANO (IdV), CARLO MONAI (IdV) e IGNAZIO MESSINA (IdV), il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, nonché i deputati MASSIMO DONADI (IdV) e GAETANO PORCINO (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Porcino n. 117.

Intervengono il deputato SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, nuovamente il deputato SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), che ritira il suo ordine del giorno n. 118, e il deputato ANTONIO BORGHESI (IdV), al quale rende precisazioni il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Borghesi n. 119.

Interviene il deputato FRANCESCO BARBATO (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Barbato n. 121.

Interviene il deputato FEDERICO PALOMBA (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Palomba n. 122.

Intervengono i deputati MICHELE SCANDROGLIO (PdL), GIANFRANCO MICCICHÈ (Misto) e RAFFAELLO VIGNALI (PdL), che ritira il suo ordine del giorno n. 177.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Dussin n. 182, Lanzarin n. 183 e Togni n. 184.

Intervengono il deputato GIOVANNA NEGRO (LNP), il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che propone una riformulazione dell'ordine del giorno Negro n. 186, accettata dal presentatore, nonché i deputati ANTONIO DI PIETRO (IdV) e ANTONIO BORGHESI (IdV).

Pag. XIII

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Fogliato n. 187, Maggioni n. 188 e Follegot n. 189.

Interviene il deputato RAFFAELE VOLPI (LNP), cui rende precisazioni il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA; intervengono altresì i deputati ANTONIO DI PIETRO (IdV) e GIUSEPPE ROMELE (PdL).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Volpi n. 190 e Pirovano n. 191.

Interviene il deputato GIANPAOLO DOZZO (LNP).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Dozzo n. 193, Molgora n. 195, Simonetti n. 196 e Bitonci n. 197.

Interviene il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che propone una riformulazione dell'ordine del giorno Allasia n. 198, non accettata dal presentatore.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Allasia n. 198.

Interviene il deputato GIANLUCA FORCOLIN (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Forcolin n. 199.

Interviene il deputato MASSIMO POLLEDRI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Polledri n. 200.

Interviene il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che propone una riformulazione dell'ordine del giorno Vanalli n. 201, non accettata dal presentatore.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Vanalli n. 201.

Interviene il deputato MATTEO BRAGANTINI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Bragantini n. 202.

Interviene il deputato GIANLUCA BUONANNO (LNP).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Buonanno n. 203 e Bonino n. 204.

Intervengono il deputato CLAUDIO D'AMICO (LNP) e il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che propone una riformulazione dell'ordine del giorno D'Amico n. 205, accettata dal presentatore; interviene altresì il deputato GIACOMO CHIAPPORI (LNP).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Chiappori n. 206, Goisis n. 207, Rondini n. 208 e Pini n. 209.

Interviene il deputato CAROLINA LUSSANA (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Lussana n. 210.

Interviene il deputato LAURA MOLTENI (LNP).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'ordine del giorno Laura Molteni n. 213 ed approva l'ordine del giorno Cavallotto n. 214; respinge altresì gli ordini del giorno Munerato n. 216, Grimoldi n. 217 e Fedriga n. 219.

Pag. XIV

Interviene il deputato ALBERTO TORAZZI (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Torazzi n. 221.

Interviene il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che accetta l'ordine del giorno Reguzzoni n. 222.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Stucchi n. 223.

Interviene il deputato NUNZIANTE CONSIGLIO (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Consiglio n. 225.

Interviene il deputato MANUELA DAL LAGO (LNP).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Rainieri n. 227 e Isidori n. 228.

Intervengono il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Desiderati n. 229 e Comaroli n. 230, e i deputati SILVANA ANDREINA COMAROLI (LNP), ALBERTO TORAZZI (LNP), FRANCESCA MARTINI (LNP) e MARCO ZACCHERA (PdL).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Martini n. 231.

Interviene il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che accetta l'ordine del giorno Giammanco n. 236 ed invita al ritiro degli ordini del giorno Evangelisti n. 113 e Callegari n. 232, che altrimenti non accetta; intervengono altresì i deputati FABIO EVANGELISTI (IdV), MAURIZIO TURCO (PD), ENZO RAISI (FLpTP) e ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Evangelisti n. 113 e Callegari n. 232 ed approva l'ordine del giorno Giammanco n. 236.

Intervengono il Ministro per i rapporti con il Parlamento DINO PIERO GIARDA, che accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Ginoble n. 235 e Messina n. 111, ed accetta l'ordine del giorno Osvaldo Napoli n. 98, nonché i deputati IGNAZIO MESSINA (IdV), che accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 111, e ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD).

MARIO MONTI, Presidente del Consiglio dei ministri. Nell'esprimere apprezzamento per il clima costruttivo in cui si è svolto il dibattito sul provvedimento in esame, manifesta la convinzione che l'Italia, con i conti pubblici in ordine, farà sentire con fermezza la propria voce in Europa a difesa della moneta comune e per contrastare il dilagare dei debiti sovrani. Rileva, altresì che l'approfondito lavoro svolto in Commissione ha conferito alla manovra maggiore equità, auspicando che, attraverso il varo di riforme strutturali, sia possibile non chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini. Richiamate, quindi, le misure finalizzate alla crescita ed allo sviluppo, che devono essere accompagnate da un forte miglioramento della situazione infrastrutturale del Paese, da un più efficiente utilizzo dei fondi strutturali nonché da una riforma del mercato del lavoro che favorisca, in particolare, i giovani e le donne (il Presidente richiama all'ordine per due volte il deputato Torazzi), preannunzia l'intendimento di proseguire nel percorso delle liberalizzazioni, nell'interesse di tutti i cittadini.

(Dichiarazioni di voto finale)

MARCO PUGLIESE (Misto). Dichiara, con senso di responsabilità politica, il voto Pag. XVfavorevole della sua parte politica sulla manovra in esame, manifestando soddisfazione per il recepimento, nel corso dell'iter in sede referente, delle istanze prospettate riguardo alle esigenze di sviluppo e di crescita del Mezzogiorno.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Nel sottolineare la necessità della gravosa manovra in esame, sulla quale dichiara il voto favorevole della sua componente politica, esprime apprezzamento per le disposizioni riguardanti il contrasto all'evasione fiscale, auspicando per il futuro la previsione di un'imposta sui grandi patrimoni e l'avvio di un percorso di liberalizzazioni.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Sottolinea gli effetti devastanti per i cittadini determinati dalle dure misure contenute nella manovra in esame, che peraltro accentueranno il divario tra Nord e Sud del Paese; dichiara pertanto il voto contrario della sua componente politica (i deputati Iannaccone, Belcastro e Porfidia espongono cartelli recanti le scritte: «Monti uccide il Sud» e «W il Sud»).

MARIO PEPE (Misto-R-A). Nel ritenere che la gravissima crisi in atto vada affrontata non solo dal punto di vista economico, ma stabilendo nuove regole che favoriscano maggiore equità sociale e intergenerazionale, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul provvedimento d'urgenza in esame.

ANTONIO BUONFIGLIO (Misto-FCP). Dichiara il convinto voto favorevole della sua componente politica sulla manovra in esame, manifestando apprezzamento per il dialogo tra Governo e Parlamento instauratosi nel corso dell'iter in sede referente. Auspica infine l'assunzione di iniziative più coraggiose da parte dell'Esecutivo, intervenendo sulla spesa pubblica e prevedendo agevolazioni fiscali.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Sottolineata la necessità di un profondo rinnovamento della classe politica, rispetto alla quale l'attuale Governo sta svolgendo funzioni di supplenza, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul provvedimento d'urgenza in esame, pur evidenziandone l'insufficienza con riferimento alle misure per la crescita, alle liberalizzazioni e agli interventi a favore del Mezzogiorno.

FABIO GAVA (Misto-LI-PLI). Dichiara il voto favorevole della sua componente politica sulla manovra in esame, necessaria nell'attuale situazione di grave emergenza, manifestando apprezzamento per il dialogo instauratosi tra Governo e Parlamento nel corso dell'iter in sede referente. Sottolinea inoltre la necessità di una più incisiva politica economica europea e di misure finalizzate a ridurre la spesa pubblica.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Nel dichiarare il voto favorevole della sua componente politica sul provvedimento d'urgenza in esame, condivide le scelte effettuate dal Governo, pur auspicando per il futuro più incisive misure a favore dello sviluppo. Sottolinea, quindi, la necessità di un recupero di credibilità della funzione pubblica, ritenendo opportuna la convergenza di tutti i gruppi parlamentari su una nuova legge elettorale.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Manifestata preliminarmente insoddisfazione per il mancato recepimento delle richieste della sua parte politica volte a ridurre i costi della politica, ad intraprendere un'efficace lotta all'evasione fiscale e ad attuare una reale politica di liberalizzazioni, richiama gli aspetti di maggiore iniquità presenti nella manovra, tra cui l'insufficiente tassazione dei capitali oggetto del cosiddetto scudo fiscale, l'esenzione dall'IMU per gli immobili di proprietà del Pag. XVIVaticano e la mancata previsione di un'asta per l'assegnazione delle frequenze radiotelevisive.

SILVANO MOFFA (PT). Nel rilevare che il suo gruppo ha confermato la fiducia al Governo per senso di responsabilità, riservandosi di valutarne con spirito critico il futuro operato, paventa il rischio che la manovra in esame rechi deleteri effetti in termini di crescita ed occupazione, sottolineando la necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali. Auspicato, quindi, un recupero di dignità da parte dell'istituzione parlamentare, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza, ritenendo inaccettabile l'attacco al segreto bancario.

ITALO BOCCHINO (FLpTP). Dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla manovra in esame, che consente di fare fronte alla grave situazione emergenziale in atto nel Paese, manifestando apprezzamento per il proficuo dialogo instauratosi tra il Governo e il Parlamento, che ha permesso di apportare significativi miglioramenti al testo, tra i quali il temperamento dell'imposta sulla prima casa per le famiglie numerose. Nel sottolineare che i prossimi obiettivi dell'Esecutivo devono essere quelli della crescita economica, anche attraverso necessarie misure di liberalizzazione, dei tagli alla spesa pubblica improduttiva e ai costi per l'acquisto di beni e servizi, nonché di una più consistente riduzione dei costi della politica, evidenzia altresì l'esigenza di interventi più incisivi a favore delle donne e dei giovani. Auspica, infine, un'assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche per raggiungere l'obiettivo del dimezzamento del numero dei parlamentari e della necessaria approvazione di una nuova legge elettorale.

PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Sottolineata la necessità di approvare la manovra in esame, che non ha alternative pur richiedendo sacrifici impopolari, rileva che l'Esecutivo in carica è chiamato a compiere scelte non effettuate dai precedenti Governi per timore di perdere consensi. Richiamati, quindi, gli aspetti maggiormente condivisibili del decreto-legge in esame, quali l'imposta sui capitali oggetto del cosiddetto scudo fiscale e l'aumento della franchigia, grazie anche all'impegno del suo gruppo, per l'imposta sulla prima casa, reputa opportuno varare, in futuro, norme finalizzate a rilanciare la crescita, prevedendo un più efficace piano di liberalizzazioni. Nel ritenere, inoltre, inderogabili le riforme del sistema previdenziale e giudiziario, conferma il pieno sostegno del suo gruppo all'operato del Governo.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Giudica la manovra in esame ingiusta, sbagliata e priva di un progetto complessivo di riforme, sottolineando i gravi danni che essa provocherà ai lavoratori e ai cittadini onesti, in particolare nel Nord del Paese. Criticate altresì la gravosa introduzione della nuova imposta sulla prima casa, che colpisce i ceti più deboli, nonché le disposizioni a favore del sistema bancario, stigmatizza l'assenza di un dibattito sul merito delle singole proposte emendative presentate dalla propria parte politica, della quale ricorda la forte coerenza ideale, dichiarando infine il convinto voto contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Nel manifestare la piena lealtà del suo gruppo al Governo senza alcun limite temporale che non sia la conclusione naturale della legislatura, sottolinea le responsabilità ascrivibili alla precedente maggioranza per la grave situazione economica in cui versa il Paese, ritenendo che la manovra in esame sia stata migliorata nel corso dell'iter parlamentare. Rilevato, quindi, che a fronte della prevista riforma del sistema previdenziale occorre definire un grande progetto relativo alla tutela del lavoro e agli ammortizzatori sociali, richiama gli aspetti più qualificanti, sebbene perfettibili, del provvedimento d'urgenza, quali la trasparenza a fini fiscali dei conti bancari e Pag. XVIIl'imposizione sui capitali scudati, auspicando l'avvio di un vero processo di liberalizzazioni. Evidenzia, infine, la necessità di favorire un processo di crescita comune dell'Europa.

ANGELINO ALFANO (PdL). Constatata la grave situazione emergenziale del Paese, ricorda il grande senso di responsabilità del precedente Presidente del Consiglio, che si è dimesso pur non essendogli ascrivibile alcuna responsabilità. Dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla manovra in esame, manifestando peraltro soddisfazione per il recepimento di proposte migliorative del testo presentate dalla propria parte politica. Lamentato, tuttavia, il gravoso aumento della pressione fiscale, auspica che l'Esecutivo adotti misure volte a sostenere la crescita e a favorire un processo di liberalizzazione con cui si perseguano i reali interessi dei cittadini. Ritiene infine necessario che nelle istituzioni europee prevalga un'effettiva democrazia anziché un metodo basato su accordi intergovernativi.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati RENATO CAMBURSANO (IdV), ANDREA ORSINI (PT), MARCO BELTRANDI (PD), ANTONIO MARTINO (PdL) e DOMENICO SCILIPOTI (PT).

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 4829-A.

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunica che il deputato Pietro Cannella, proclamato in data odierna, ha aderito al gruppo parlamentare Popolo della Libertà.

Rinnovo della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

PRESIDENTE Comunica che, a seguito di quanto convenuto nella Conferenza dei presidenti di gruppo, la delegazione della Camera dei deputati presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sarà formata, nella sessione annuale del 2012, dai componenti attualmente in carica.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

Modifica del calendario dei lavori dell'Assemblea e conseguente aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunica la modifica del vigente calendario dei lavori dell'Assemblea e il conseguente aggiornamento del programma predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo (vedi resoconto stenografico pag. 150).

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati ANDREA SARUBBI (PD), LELLA GOLFO (PdL) e MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Martedì 20 dicembre 2011, alle 12.

(Vedi resoconto stenografico pag. 153).

La seduta termina alle 21,55.