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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 579 di martedì 31 gennaio 2012

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 9,50.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 26 gennaio 2012.

I deputati in missione sono quarantadue.

Discussione delle mozioni Donadi n. 1-00826, Fluvi n. 1-00830, Cambursano n. 1-00831, Moffa n. 1-00832, Dozzo n. 1-00833, Di Biagio n. 1-00842 e Leo n. 1-00843: Iniziative per il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 26 gennaio 2012.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Illustra la mozione Donadi n. 1-00826 (Nuova formulazione), sottolineando che in Italia l'evasione fiscale è un fenomeno abnorme, nonché riprovevole dal punto di vista etico e civile, la cui entità è stimata nel 10 per cento del PIL. Rilevato, quindi, che i settori maggiormente interessati da tale fenomeno sono quelli dell'economia sommersa e criminale, delle società di capitali, delle cosiddette big company, nonché dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese, ritiene che si dovrebbe prevedere la smilitarizzazione della Guardia di finanza ed una sua riorganizzazione funzionale. Stigmatizzati, altresì, i condoni varati dai Governi di centrodestra, osserva che la lotta all'evasione fiscale deve perseguire finalità di redistribuzione del reddito a favore dei contribuenti onesti, secondo un nuovo patto fiscale tra Stato e cittadini basato sulla fiducia e sull'integrale applicazione dell'articolo 53 della Costituzione.

MARCO CAUSI (PD). Illustra la mozione Fluvi n. 1-00830, manifestando soddisfazione per l'accresciuta sensibilità dell'opinione pubblica nei confronti della lotta all'evasione fiscale, frutto della crisi economica e del nuovo clima politico in atto nel Paese. Nel ricordare altresì le deleterie misure adottate in materia dal Governo Berlusconi, sottolinea la necessità di rendere più efficaci le significative disposizioni varate dall'attuale compagine governativa, reputando peraltro opportuno fornire una continuità normativa ed operativa al contrasto di un fenomeno che compromette lo sviluppo del Paese. Nell'esprimere inoltre solidarietà ai dipendenti di Equitalia, vittime di intollerabili episodi di violenza, invita l'Esecutivo a favorire l'adesione dei contribuenti agli adempimenti fiscali attraverso un confronto collaborativo ex ante con l'amministrazione finanziaria, a rafforzare il ruolo della Guardia di finanza ad introdurre l'obbligo di comunicazione dell'elenco dei clienti e dei fornitori. Giudica infine del tutto prioritario destinare i proventi derivanti dalla lotta all'evasione fiscale alla riduzione della prima aliquota IRPEF.

MAURIZIO FUGATTI (LNP). Illustra la mozione Dozzo n. 1-00833, ricordando i positivi risultati conseguiti dal Governo Berlusconi nella lotta all'evasione e all'elusione Pag. VI fiscale. Stigmatizzati, quindi, la spettacolarizzazione della lotta all'evasione fiscale a cui si è assistito nelle ultime settimane e l'incremento della pressione tributaria operato dall'attuale Esecutivo, auspica che i controlli della Guardia di finanza siano diffusi su tutto il territorio nazionale, segnatamente in talune province del Sud in cui vi è una minore attitudine dei cittadini a pagare le tasse. Invita, infine, il Governo ad assumere iniziative per semplificare gli adempimenti fiscali, nonché a promuovere una complessiva riforma del sistema fiscale volta ad una riduzione della pressione tributaria, attestata su livelli ormai insostenibili per famiglie ed imprese.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Illustra la sua mozione n. 1-00842, evidenziando la grave diffusione del fenomeno dell'evasione fiscale che, ad oggi, non appare contrastato da un'efficace normativa di controllo e che risulta sempre più correlato a quello della corruzione. Nel ritenere, altresì, che il riconoscimento ai contribuenti della possibilità di detrarre in qualche misura le spese relative ai consumi rappresenterebbe un incentivo economico nella lotta all'evasione, invita il Governo ad intervenire attraverso un rafforzamento degli strumenti di contrasto già esistenti ed un miglioramento della normativa vigente in materia.

FRANCESCO BIAVA (PdL). Illustra la mozione Leo n. 1-00843, ricordando che il Governo Berlusconi ha contribuito in maniera decisiva, attraverso interventi normativi puntuali ed incisivi, al raggiungimento di un trend positivo nei confronti della lotta all'evasione fiscale. Richiamato, quindi, il potenziamento dell'attività di accertamento effettuata dall'Agenzia delle entrate, auspica che gli enti locali vengano sensibilizzati nel fornire utili segnalazioni a tale Agenzia, invitando il Governo ad adottare misure di semplificazione del sistema fiscale volte a favorire un positivo rapporto tra contribuenti ed amministrazione finanziaria.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Illustra la sua mozione n. 1-00831, evidenziando come l'elevato tasso di evasione esistente nel nostro Paese costituisca l'indice di quanto in basso sia caduto il livello di legalità in Italia. Rilevato, inoltre, che con l'ultima manovra finanziaria lo Stato si è dotato di tutti gli strumenti necessari per combattere efficacemente l'evasione, sottolinea la necessità di un intervento drastico che garantisca, mediante un equilibrio tra azione collettiva e sforzo individuale, un effettivo superamento di tale fenomeno. Invita, infine, il Governo a far confluire i poteri in materia fiscale, attualmente suddivisi tra diversi soggetti, in una «super agenzia», che risponda direttamente all'Esecutivo e al Parlamento.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Non condivide la smilitarizzazione della Guardia di finanza richiesta nella mozione Donadi n. 1-00826 (Nuova formulazione), rilevando che tale Corpo rappresenta uno strumento essenziale nella lotta all'evasione fiscale ed alla criminalità economica e finanziaria.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP). Osservato che l'evasione fiscale si configura ormai come un fenomeno insostenibile, anche perché sottrae risorse alle misure per la crescita ed ostacola l'equità sociale, ritiene che, per porre rimedio a tale situazione, sia necessaria un'azione dello Stato improntata a maggiore coraggio, prevedendo più incisive misure di controllo, che richiedono un incremento delle risorse a tal fine stanziate e degli organici dei competenti organismi. Manifestata, al riguardo, contrarietà alla proposta di smilitarizzazione della Guardia di finanza, sottolinea la necessità di effettuare accertamenti antievasione sull'intero territorio nazionale, senza ricorrere ai deprecabili condoni attuati negli anni scorsi. Invita pertanto l'Esecutivo a prevedere, tra l'altro, meccanismi di semplificazione e trasparenza del sistema tributario ed ulteriori forme di tracciabilità dei flussi finanziari.

Pag. VII

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Della Vedova n. 1-00828, Monai n. 1-00834, Misiti n. 1-00835, Moffa n. 1-00836, Lanzillotta n. 1-00837, Lo Monte n. 1-00838, Dozzo n. 1-00839, Galletti n. 1-00840, Valducci n. 1-00841 e Meta n. 1-00844: Iniziative volte a favorire lo sviluppo delle reti a banda larga.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 26 gennaio 2012.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

DANIELE TOTO (FLpTP). Illustra la mozione Della Vedova n. 1-00828, rilevando come lo sviluppo delle reti di nuova generazione, in grado di fornire servizi d'accesso a banda larga fissa e mobile, rappresenti una priorità per le strategie di produttività e di innovazione del Paese. Ricordati quindi i dati forniti dalla Banca mondiale circa la correlazione esistente fra penetrazione della banda larga ed aumento del prodotto interno lordo, sottolinea il ritardo accumulato dall'Italia nella promozione di un servizio fondamentale per la crescita nazionale. Invita quindi il Governo ad intraprendere idonee iniziative di carattere normativo per favorire, anche attraverso forme di incentivo fiscale, lo sviluppo delle reti fisse e mobili di nuova generazione, per rendere coerenti le disposizioni vigenti in materia e per promuovere la piena concorrenza tra gli operatori.

CARLO MONAI (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-00834, evidenziando il ruolo fondamentale delle reti di accesso di nuova generazione per garantire una crescita inclusiva, sostenibile e duratura del Paese. Manifestato, quindi, apprezzamento per la dichiarata volontà del Governo di dare vita ad un'agenda digitale italiana che consenta il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi fissati dalla Commissione europea, in primo luogo l'accesso alla banda larga base entro il 2013, osserva, tuttavia, come nel nostro Paese i dati di alfabetizzazione informatica, di copertura di rete fissa e di sviluppo dei servizi on line siano nettamente al di sotto della media europea. Invita, pertanto, il Governo ad adottare, anche alla luce delle segnalazioni del presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ogni iniziativa volta all'utilizzo della rete, incentivando altresì la circolazione dei contenuti digitali.

GIORGIO SIMEONI (PdL). Illustra la mozione Valducci n. 1-00841, sottolineando l'importanza dello sviluppo delle reti di nuova generazione, in termini economici, sociali e culturali, per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese. Giudicato quindi del tutto prioritario promuovere e facilitare l'accesso alle nuove tecnologie, ricorda la correlazione esistente tra diffusione della banda larga e aumento del prodotto interno lordo, richiamando altresì il ritardo accumulato dall'Italia nel percorso verso la più ampia e diffusa fruizione della rete Internet. Nell'invitare quindi il Governo ad assicurare lo sviluppo delle reti fisse e mobili di nuova generazione su tutto il territorio nazionale, favorendo in tal modo l'eliminazione del digital divide, ritiene che sussistano le condizioni per la predisposizione di un documento di indirizzo largamente condiviso dalle forze politiche.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Illustra la sua mozione n. 1-00837, manifestando apprezzamento per la presentazione di documenti di indirizzo sostanzialmente convergenti, volti a prevedere un'accelerazione degli investimenti per la realizzazione di reti di nuova generazione. Evidenziata, quindi, la necessità di definire e attivare una strategia idonea ad ottimizzare l'utilizzo delle risorse pubbliche disponibili, Pag. VIIIindividuando anche la mappa degli obiettivi di connettività secondo le priorità indicate dall'agenda digitale, invita il Governo, tra l'altro, a prevedere che i contributi pubblici a fondo perduto siano assegnati con procedure di evidenza pubblica ad imprese che offrano le maggiori garanzie di realizzazione della rete di nuova generazione.

JONNY CROSIO (LNP). Illustra la mozione Dozzo n. 1-00839, reputando opportuno promuovere un'adeguata crescita delle reti di nuova tecnologia, favorire l'utilizzo di Internet, semplificare e rendere efficiente la pubblica amministrazione e recuperare il ruolo storico del Paese nella produzione di ricerca, sapere e innovazione. Sottolineata quindi la necessità di implementare il patrimonio inerente le tecnologie digitali, invita il Governo ad attuare un piano di infrastrutturazione tecnologica in fibra ottica per massimizzare la penetrazione dei servizi broadband, a promuovere la realizzazione di un'unica infrastruttura di rete a banda larga in grado di fronteggiare le sfide dell'innovazione e a garantire un'alta capacità di trasmissione alle principali città e ai distretti industriali, che ancora scontano un forte divario di connettività, giudicando peraltro condivisibili i parametri e gli obiettivi fissati in materia dall'agenda digitale europea.

ROBERTO RAO (UdCpTP). Illustra la mozione Galletti n. 1-00840, sottolineando la forte sensibilità manifestata dalla classe politica per favorire lo sviluppo delle nuove tecnologie. Pur evidenziando, quindi, la presenza di esempi virtuosi sul territorio nazionale, rileva che l'Italia appare in ritardo dal punto di vista infrastrutturale rispetto agli obiettivi fissati dall'agenda digitale europea, atteso che le connessioni in fibra ottica ad altissima velocità coprono solo parzialmente le grandi città. Espresso, inoltre, apprezzamento per l'informatizzazione della pubblica amministrazione, con riguardo alla quale riconosce i meriti del precedente Governo, osserva che la diffusione delle reti a banda larga costituisce una priorità strategica per lo sviluppo e la crescita economica, segnatamente delle aree sottoutilizzate del Paese. Manifesta, infine, apprezzamento per il provvedimento relativo alla semplificazione varato recentemente dal Consiglio dei ministri, che prevede importanti novità nella materia oggetto degli atti di indirizzo in discussione.

MAURIZIO IAPICCA (Misto-G.Sud-PPA). Illustra la mozione Misiti n. 1-00835, sottolineando la necessità di creare le condizioni affinché sia garantito il diffuso accesso ad Internet nell'intero territorio nazionale, incluse le aree del Mezzogiorno oggi penalizzate, attraverso un piano che preveda lo sviluppo della banda larga anche nelle piccole comunità che ne sono prive. Richiama quindi i vantaggi che deriverebbero da tale processo, in particolare nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, nonché dal punto di vista dei risparmi che si potrebbero conseguire. Rilevato inoltre che l'implementazione della rete a banda larga costituisce una grande opportunità anche in termini di crescita economica, invita il Governo ad un maggior impegno in tale direzione, segnatamente con riferimento alle aree del Sud, preannunziando la presentazione di una proposta di legge in materia.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 12,45, è ripresa alle 12,55.

Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.

FABIO GARAGNANI (PdL). Illustra la sua interpellanza n. 2-01021, concernente elementi in merito alla mancata consegna di documenti a seguito di una richiesta di Pag. IXaccesso agli atti in relazione ad un concorso per dottorato di ricerca in sociologia presso l'università di Bologna Alma Mater.

ROBERTO CECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 37). - Replica il deputato FABIO GARAGNANI (PdL), che si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta, che giudica tardiva e non esaustiva rispetto alle questioni sollevate con l'atto ispettivo.

FABIO GARAGNANI (PdL). Illustra la sua interpellanza n. 2-01180, sulle iniziative in ordine al protocollo d'intesa fra l'istituto «Alcide Cervi» e l'ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, al fine di garantire l'autonomia della scuola.

ROBERTO CECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Risponde all'interpellanza (vedi resoconto stenografico pag. 40). - Replica il deputato FABIO GARAGNANI (PdL), che si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta, lamentando altresì la scarsa obiettività dimostrata dal Governo nell'affrontare tematiche rilevanti, quali quella oggetto dell'atto ispettivo, ed evidenziando la forte impostazione ideologica, specie di sinistra, che connota l'istruzione scolastica.

ROBERTO CECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Risponde all'interrogazione Barbieri n. 3-01663, concernente elementi in merito all'utilizzo della posta elettronica della direzione dell'istituto scolastico comprensivo di Novellara (Reggio Emilia) al fine dell'invio di materiale di propaganda politica (vedi resoconto stenografico pag. 43). - Replica il deputato EMERENZIO BARBIERI (PdL), che, pur reputando convincente la risposta fornita dal rappresentante del Governo, ritiene che la direzione scolastica dell'istituto oggetto dell'atto ispettivo fosse a conoscenza dell'improprio utilizzo della posta elettronica, auspicando che in futuro non vengano più tollerate simili iniziative.

ROBERTO CECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Risponde all'interrogazione Burtone n. 3-01707, sugli orientamenti in merito alla revisione della retribuzione della funzione di presidente di commissione d'esame di licenza media (vedi resoconto stenografico pag. 44). - Replica il deputato GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD), che si dichiara insoddisfatto di una risposta che giudica di stampo burocratico, sottolineando la necessità di assumere adeguate iniziative di equiparazione all'interno della dirigenza scolastica.

ROBERTO CECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Risponde all'interrogazione Renato Farina n. 3-02051, concernente elementi in merito all'esclusione della città di Monza dall'elenco dei siti dell'«Italia Langobardorum» iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco (vedi resoconto stenografico pag. 45). - Replica il deputato RENATO FARINA (PdL), che, nel giudicare di stampo sostanzialmente burocratico la risposta del rappresentante del Governo, esprime rammarico per la decisione di escludere la città di Monza dall'elenco dei siti dell'«Italia Langobardorum», ritenendo il suddetto territorio il luogo del manifesto politico della civiltà longobarda.

ROBERTO CECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Risponde all'interrogazione Vannucci n. 3-02053, sulle iniziative volte a garantire la permanenza del complesso bronzeo di Cartoceto di Pergola presso il polo museale di Pergola (Pesaro Urbino) (vedi resoconto stenografico pag. 48). - Replica il deputato MASSIMO VANNUCCI (PD), che, nel ringraziare il rappresentante del Governo, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, sottolineando la necessità di assicurare la definitiva permanenza del gruppo scultoreo oggetto dell'atto ispettivo presso il polo museale di Pergola.

ROBERTO CECCHI, Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali. Risponde all'interrogazione Zazzera n. 3-02055, sulle iniziative volte a preservare e valorizzare la cava Pontrelli, meglio nota Pag. Xcome «Cava dei Dinosauri» sita ad Altamura (Bari) (vedi resoconto stenografico pag. 49). - Replica il deputato PIERFELICE ZAZZERA (IdV), che si dichiara parzialmente soddisfatto, invitando il Governo ad adottare iniziative volte a tutelare e valorizzare il sito oggetto dell'atto ispettivo, che rappresenta un polo culturale di rilevanza indiscutibile.

La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantacinque.

Trasferimento a Commissione in sede legislativa di un disegno di legge.

PRESIDENTE. Propone il trasferimento alla I Commissione in sede legislativa del disegno di legge n. 4569, concernente una modifica alla legge n. 116 del 1995, recante approvazione dell'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Unione cristiana evangelica battista d'Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
(Così rimane stabilito).

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 216 del 2011: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (A.C. 4865-A/R).

Nella seduta del 26 gennaio 2012 si è svolta, da ultimo, la trattazione degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale)

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Nel rilevare che la posizione della questione di fiducia da parte dell'Esecutivo sul provvedimento d'urgenza in esame si è resa necessaria per salvaguardare le modifiche apportate al testo nel corso dell'esame in sede referente, manifesta condivisione sul contenuto del decreto-legge in discussione, confermando il convinto sostegno della sua componente politica all'operato del Governo. Dichiara pertanto il voto favorevole sul provvedimento d'urgenza in esame.

SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Giudicata un'anomalia la posizione della questione di fiducia su un testo diverso da quello sul quale si era raggiunta un'ampia convergenza nelle Commissioni di merito, dichiara il voto favorevole della sua componente politica sul provvedimento d'urgenza in esame, auspicando ulteriori modifiche durante l'iter al Senato, segnatamente in ordine alla proroga inerente la realizzazione della galleria ferroviaria del Brennero. Richiama, infine, i numerosi ordini del giorno presentati dalla sua parte politica e accolti dal Governo.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Nel ritenere che la posizione della questione di fiducia su un provvedimento d'urgenza denoti la volontà del Governo di evitare ogni forma di confronto con il Parlamento, evidenzia come le decisioni assunte in sede comunitaria penalizzino eccessivamente il nostro Paese, ed in particolare il Mezzogiorno; dichiara pertanto il voto contrario della sua componente politica.

MARIO PEPE (Misto-R-A). Sottolineato che i cosiddetti decreti mille proroghe rappresentano lo specchio della inefficacia della pubblica amministrazione nel dare attuazione alle leggi approvate dal Parlamento, conferma il sostegno della sua componente politica all'Esecutivo e ai provvedimenti da esso presentati volti a Pag. XIporre in essere un'efficace azione di liberalizzazione a garanzia della libertà dei cittadini.

SANDRO OLIVERI (Misto-MpA-Sud). Richiamata la grave situazione economica e sociale nella quale è precipitato il Paese, manifesta preoccupazione per le aree di insofferenza grave e precarietà permanente diffuse particolarmente nel Sud, invitando il Governo ad un impegno urgente e straordinario per accrescere la competitività e lo sviluppo del Mezzogiorno, anche al fine di scongiurare il rischio di ulteriori disagi e tensioni sociali.

FABIO GAVA (Misto-LI-PLI). Nel dichiarare il voto favorevole della sua componente politica, evidenzia come la posizione della questione di fiducia si sia resa necessaria data la natura e la rilevanza delle misure recate dal decreto-legge in esame, la cui conversione non poteva essere ulteriormente rinviata.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Dichiara che la sua componente politica voterà a favore del provvedimento d'urgenza in esame, apprezzando anzitutto il fatto che il Governo ha evitato di trasformarlo in un provvedimento omnibus. Espressa inoltre condivisione sulle modifiche apportate al testo nel corso dell'esame in sede referente, auspica che l'Esecutivo risolva definitivamente talune questioni ancora aperte, operando una discontinuità rispetto al passato.

GIANFRANCO MICCICHÈ (Misto). Nel dare atto all'Esecutivo dell'impegno profuso nel gestire e cercare di risolvere la grave crisi economica e finanziaria in atto, ne ritiene tuttavia inadeguata la politica attuata con riferimento al Sud d'Italia del quale richiama la situazione di grave ed insostenibile disagio, segnatamente in Sicilia. Nel dichiarare quindi che la sua parte politica esprimerà responsabilmente un voto favorevole sul provvedimento d'urgenza in esame, invita, tuttavia, il Governo ad un deciso cambio di passo, senza il quale la sua parte politica si serva di riconsiderare il sostegno finora assicurato all'Esecutivo.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Nell'evidenziare la scarsa incisività delle misure adottate dal nuovo Esecutivo per contenere gli sprechi di denaro pubblico dovuti agli alti costi delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche centrali e locali, elenca i numerosi settori in cui, ad avviso della sua parte politica, è necessario un deciso intervento del Governo, che deve ancora mostrare di tenere fede alle promesse fin qui fatte, evitando di tutelare gli interessi clientelari della cosiddetta casta politica. Nel ribadire quindi la necessità di inasprire la lotta all'evasione fiscale e garantire una politica efficace di sostegno allo sviluppo economico, ricorda come la natura tecnica dell'Esecutivo guidato dal Presidente Monti sia stata sostanzialmente disattesa. Dichiara pertanto il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame.

SILVANO MOFFA (PT). Espresso apprezzamento per le modifiche apportate al testo del decreto-legge in esame nel corso dell'iter in sede referente, con particolare riferimento alle norme in materia previdenziale, auspica tuttavia che il Senato apporti al testo ulteriori correzioni in direzione di una maggiore equità. Denunziato altresì l'atteggiamento delle forze politiche che hanno abdicato al loro ruolo di fronte ad un Governo tecnico che compie scelte discutibili, da cui può derivare un'esasperata accentuazione dei conflitti sociali, manifesta perplessità, tra l'altro, sulle misure varate in tema di liberalizzazioni.

ANTONINO LO PRESTI (FLpTP). Rilevata la significativa innovazione introdotta nella vita politica italiana dal nuovo Esecutivo, che ha varato apprezzabili riforme economiche segnando un'inversione di tendenza rispetto alla pregressa storia istituzionale del Paese, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, che reca meritorie Pag. XII norme di giustizia sociale in materia previdenziale e tributaria, esprimendo particolare soddisfazione per il recepimento del testo di un emendamento presentato dal suo gruppo relativo alla proroga delle detrazioni per carichi di famiglia a favore dei lavoratori italiani all'estero. Sottolinea, infine, che la sua parte politica intende fornire un fattivo contributo al fine di migliorare le misure annunciate dall'Esecutivo in materia di contrasto alla corruzione e di sostegno ai giovani.

SAVINO PEZZOTTA (UdCpTP). Nel manifestare piena condivisione per l'azione del Governo, che con coerenza e decisione sta fronteggiando la grave crisi che ha interessato il nostro Paese, da troppo tempo bloccato tra disuguaglianze sociali e mancanza di attenzione allo sviluppo e alle esigenze delle giovani generazioni, sottolinea l'atteggiamento responsabile della sua parte politica, che ha scelto di stare all'opposizione del precedente Governo, non reputandolo in grado di perseguire l'interesse del Paese. Espresso quindi apprezzamento per la capacità del Presidente Monti di recuperare la credibilità internazionale che compete all'Italia, a conferma del nuovo percorso che sembra caratterizzare la vita politica italiana, pur reputando necessario introdurre modifiche del procedimento legislativo, dichiara il voto convintamente favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame.

MASSIMO BITONCI (LNP). Nel ricordare gli effetti deleteri della crisi economica in atto nel Paese, riconducibili sostanzialmente alle distorsioni dell'attuale sistema bancario e finanziario, giudica fallimentari i risultati conseguiti da un Governo che ha adottato misure fortemente penalizzanti per i cittadini, paventando il rischio di una loro sostanziale inutilità. Sottolineata quindi la necessità di incentivare l'occupazione e favorire lo sviluppo, sostenendo adeguatamente il sistema imprenditoriale del Nord e affrontando la grave questione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione, reputa opportuno attuare adeguati controlli sull'evasione fiscale nel Mezzogiorno. Invita infine le forze politiche a sospendere il sostegno ad un Esecutivo che, tra l'altro, ha bloccato le riforme di carattere federale avviate dal precedente Governo.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Sottolineata la necessità di superare la ormai diffusa tendenza all'adozione di provvedimenti omnibus e di migliorare la qualità legislativa, anche al fine di garantire una maggiore credibilità della classe politica, ritiene che sia giunto il momento di archiviare il ricorso a norme recanti proroghe di termini. Rileva, tuttavia, come il provvedimento d'urgenza in esame, sul quale dichiara il voto favorevole del suo gruppo, sia stato notevolmente migliorato durante l'iter in sede referente, anche se sarebbero necessarie ulteriori correzioni.

GABRIELE TOCCAFONDI (PdL). Espressa perplessità sul costante ricorso allo strumento della proroga dei termini legislativi, sottolinea il carattere eterogeneo delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, rilevando la necessità che il Parlamento avvii un'approfondita riflessione sugli interventi volti a migliorare la qualità della legislazione. Evidenziato altresì il comportamento responsabile del suo gruppo, che ha contribuito al miglioramento del testo, segnatamente in materia pensionistica, evitando la previsione di nuove iniquità soprattutto nei confronti dei lavoratori autonomi, auspica un ulteriore perfezionamento del testo nel corso dell'iter presso l'altro ramo del Parlamento, in particolare in materia di lavoratori esodati. Dichiara, infine, il voto favorevole della sua parte politica sul disegno di legge di conversione in esame.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato EDMONDO CIRIELLI (PdL).

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

Pag. XIII

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 4865-A/R.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 215 del 2011: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia (A.C. 4864-A).

Nella seduta del 30 gennaio 2012 si è svolta la discussione sulle linee generali.

EDMONDO CIRIELLI (PdL), Relatore per la IV Commissione. Chiede una breve sospensione della seduta per consentire alle Commissioni di merito di acquisire il parere della V Commissione.

PRESIDENTE. Accedendo alla richiesta del relatore per la IV Commissione, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle 17.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

(Esame dell'articolo unico)

PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 72).
Avverte altresì che le Commissioni hanno presentato gli emendamenti 7.100 e 8.100, in relazione ai quali risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunziato ala fissazione dei termini per la presentazione di subemendamenti.

Le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.

Intervengono sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.) e ANTONIO RUGGHIA (PD).

EDMONDO CIRIELLI (PdL), Relatore per la IV Commissione. Raccomanda l'approvazione degli emendamenti 7.100 e 8.100 delle Commissioni. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Di Biagio 6.31 e 6.30, nonché sugli emendamenti 7.300, 8.300 e 10.300 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Maurizio Turco 1.17, 2.9 e 2.8. Esprime, infine, parere contrario sui restanti emendamenti presentati.

GIANLUIGI MAGRI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Concorda, rimettendosi all'Assemblea sugli emendamenti Di Biagio 6.31 e 6.30.

FRANCO GIDONI (LNP). Nel rilevare l'esigenza di contenere le spese sostenute dal nostro Paese per la missione internazionale in Afghanistan, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.1.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gidoni 1.1.

MAURIZIO TURCO (PD). Nel sottolineare l'esigenza di ridurre il contingente italiano impiegato in Afghanistan, insiste per la votazione del suo emendamento 1.17, del quale illustra le finalità.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Maurizio Turco 1.17.

FRANCO GIDONI (LNP). Illustra le finalità del suo emendamento 1.18, volto a ridurre le risorse stanziate per la missione in Libano.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gidoni 1.18.

Pag. XIV

FRANCO GIDONI (LNP). Rilevato che l'impegno italiano in Libia si configura come una vera e propria missione internazionale, i cui obiettivi ritiene debbano essere ancora chiariti, raccomanda la soppressione degli stanziamenti a tal fine previsti, come proposto dal suo emendamento 1.21.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gidoni 1.21.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 1.30, di cui auspica l'approvazione.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Di Stanislao 1.30 e Maurizio Turco 2.1.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Maurizio Turco 2.9 e 2.8.

FRANCO GIDONI (LNP). Nel rilevare l'esigenza di razionalizzare le spese sostenute per l'Amministrazione della difesa e per le Forze di polizia civile e militare, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 5.1.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel concordare con l'esigenza di razionalizzare e contenere le spese militari, auspica l'approvazione dell'emendamento Gidoni 5.1.

GIANLUIGI MAGRI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Ricordato che il Governo non è sostanzialmente contrario alle disposizioni recate dall'emendamento Gidoni 5.1, del quale evidenzia tuttavia la mancanza di indicazioni sulla tempistica e sulla copertura finanziaria, conferma il parere contrario precedentemente espresso.

EDMONDO CIRIELLI (PdL), Relatore per la IV Commissione. Pur ritenendo che l'emendamento Gidoni 5.1 sia ispirato a buon senso, concorda con le considerazioni svolte dal rappresentante del Governo.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Giudica paradossali le considerazioni testé svolte dal relatore e dal rappresentante del Governo.

GIANPAOLO DOZZO (LNP). Precisa il tenore dell'emendamento Gidoni 5.1.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Rileva come l'eventuale votazione e reiezione dell'emendamento Gidoni 5.1 ne precluderebbe la trasformazione in ordine del giorno di analogo contenuto.

GUIDO CROSETTO (PdL). Nel giudicare ispirato al buon senso l'emendamento Gidoni 5.1, prospetta l'opportunità di una sua riformulazione.

FRANCO GIDONI (LNP). Manifesta la disponibilità a valutare una eventuale riformulazione del suo emendamento 5.1.

GIANLUIGI MAGRI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Propone una riformulazione dell'emendamento Gidoni 5.1.

EDMONDO CIRIELLI (PdL), Relatore per la IV Commissione. Propone di accantonare l'emendamento Gidoni 5.1.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Concorda con la proposta di accantonamento del'emendamento in esame.

PRESIDENTE. Avverte che, non essendovi obiezioni, l'esame dell'emendamento Gidoni 5.1 deve intendersi accantonato.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Gidoni 5.30 e Di Stanislao 5.18, 5.17 e 5.16.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Rileva che il suo emendamento 5.31 è volto Pag. XVa rendere vincolante il parere delle Commissioni parlamentari di cui al comma 3 dell'articolo 5.

EDMONDO CIRIELLI (PdL), Relatore per la IV Commissione. Nel giudicare condivisibile il contenuto dell'emendamento Di Stanislao 5.31, richiama i motivi di tecnica legislativa per i quali sarebbe impropria e incongrua la sua eventuale approvazione.

MAURIZIO TURCO (PD). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Di Stanislao 5.31, sul quale esprimerà voto favorevole.

ANTONIO RUGGHIA (PD). Richiamata la rilevanza dell'emendamento Di Stanislao 5.31, giudica condivisibile la finalità sottesa allo stesso, osservando tuttavia che potrà più utilmente e propriamente essere perseguita attraverso una specifica proposta di legge.

GIANLUIGI MAGRI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Precisa le ragioni per le quali il Governo ha espresso parere contrario sull'emendamento in esame.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Stanislao 5.31.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Richiama le ragioni che lo inducono a proporre, con il suo emendamento 6.1, la soppressione dell'articolo 6.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Parlando per un richiamo al Regolamento, precisa che l'intervento del Governo riapre la discussione, ai sensi dell'articolo 50, comma 2.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Stanislao 6.1.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Ritiene che la materia trattata dall'emendamento Di Biagio 6.31 dovrebbe costituire oggetto di uno specifico provvedimento.

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli emendamenti Di Biagio 6.31 e 6.30, 7.100 delle Commissioni, 7.300 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento), 8.100 delle Commissioni, nonché gli emendamenti 8.300 e 10.300 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento).

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento 10.30, del quale auspica l'approvazione.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Di Stanislao 10.30.

GIANLUIGI MAGRI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Propone una riformulazione dell'emendamento Gidoni 5.1.

FRANCO GIDONI (LNP). La accetta.

GIANCARLO GIORGETTI (LNP), Presidente della V Commissione. Prospetta l'opportunità di una breve sospensione della seduta per consentire alla V Commissione di valutare la nuova formulazione proposta dell'emendamento Gidoni 5.1.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede alla Presidenza di valutare la possibilità di rinviare eventualmente il seguito del dibattito alla seduta di domani.

PRESIDENTE. Ritiene di poter sospendere la seduta fino alle 19.

La seduta, sospesa alle 18,25, è ripresa alle 19,05.

PRESIDENTE. Avverte che la V Commissione ha espresso parere favorevole, con una condizione, sulla riformulazione proposta dell'emendamento Gidoni 5.1.

EDMONDO CIRIELLI (PdL), Relatore per la IV Commissione. Precisa che l'emendamento Gidoni 5.1 è stato ulteriormente riformulato tenendo conto del parere della V Commissione.

Pag. XVI

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo esprime parere favorevole.

FRANCO GIDONI (LNP). Accetta l'ulteriore riformulazione proposta del suo emendamento 5.1.

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Gidoni 5.1, nel testo riformulato.

(Trattazione degli ordini del giorno)

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati ANGELO COMPAGNON (UdCpTP) e AUGUSTO DI STANISLAO (IdV).

GIANLUIGI MAGRI, Sottosegretario di Stato per la difesa e MARTA DASSÙ, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Accettano gli ordini del giorno Compagnon n. 7, Villecco Calipari n. 8 e Di Biagio n. 10, nonché, purché riformulati, gli ordini del giorno Chiappori n. 2, Evangelisti n. 6 e Leoluca Orlando n. 9; non accettano, quindi, i restanti documenti di indirizzo.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Meroni n. 3.

Interviene il deputato MAURIZIO TURCO (PD).

La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Maurizio Turco n. 4 e Di Stanislao n. 5.

Intervengono i deputati LEOLUCA ORLANDO (IdV), che accetta la riformulazione proposta del suo ordine del giorno n. 9, e GIORGIO LAINATI (PdL).

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunica che nella seduta di domani sarà iscritta all'ordine del giorno la deliberazione in merito alla costituzione in giudizio della Camera dei deputati in relazione ad un conflitto di attribuzione sollevato innanzi alla Corte costituzionale dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere - prima sezione penale. Nell'ordine del giorno della seduta di domani sarà altresì prevista la votazione sulle dimissioni del deputato Verro.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 1o febbraio 2012, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 98).

La seduta termina alle 19,35.