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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 611 di lunedì 26 marzo 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 14.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 21 marzo 2012.

I deputati in missione sono ventidue.

Discussione del disegno di legge S. 3174, di conversione del decreto-legge n. 15 del 2012: Disposizioni urgenti per le elezioni amministrative del maggio 2012 (approvato dal Senato) (A.C. 5049).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

PAOLO FONTANELLI (PD), Relatore. Illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, volto ad anticipare i termini per la presentazione delle liste delle candidature relative alle elezioni amministrative previste per il 6 e 7 maggio prossimi, al fine di evitare che essi cadano in coincidenza con le festività pasquali, rilevando la sussistenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti. Nel ricordare che gli interventi delineati non comportano nuovi oneri a carico della finanza pubblica ma, al contrario, determinano risparmi perché permettono di evitare il pagamento di prestazioni di lavoro straordinario festivo, osserva che il decreto-legge, approvato dal Senato, non è stato modificato nel corso dell'iter in sede referente, auspicando infine una sollecita approvazione delle misure ivi contenute.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Nel ricordare che le prossime elezioni amministrative non riguarderanno le province, ritiene che la loro sostanziale soppressione rappresenti una scelta illegittima sul piano costituzionale. Nel preannunziare, inoltre, la presentazione di un emendamento concernente le procedure di commissariamento di tali organi, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in discussione.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Nel ricordare preliminarmente la complessità delle problematiche connesse allo strumento della decretazione d'urgenza, giudica puntuali e circoscritte le misure recate da un decreto-legge volto ad anticipare i termini per la presentazione delle candidature relative alle elezioni amministrative previste per il 6 e 7 maggio prossimi al fine di evitare sovrapposizioni con le festività pasquali. Nel ritenere quindi che gli interventi delineati non pongano problemi rispetto ai limiti stabiliti dalla legge n. 400 del 1988, in quanto correlati unicamente all'organizzazione del procedimento elettorale, reputa condivisibile il contenuto della relazione testé svolta.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel ritenere che il provvedimento d'urgenza in Pag. IVdiscussione rientri pienamente nella fattispecie di cui all'articolo 77 della Costituzione, rispettando altresì i contenuti della lettera in materia inviata dal Capo dello Stato ai Presidenti delle Camere, lamenta l'impossibilità per il Parlamento di modificare il contenuto di decreti-legge vertenti su problematiche più complesse. Pur rilevando, inoltre, che il Governo avrebbe potuto accorgersi prima del problema dei termini per la presentazione delle candidature, fissando le elezioni in date diverse da quelle del 6 e 7 maggio, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Giudica ispirate a buon senso le misure contenute nel decreto-legge in discussione, volte ad evitare che i termini per la presentazione delle candidature relative alle elezioni amministrative previste per il 6 e 7 maggio prossimi coincidano con le festività pasquali; manifesta quindi l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Esposito n. 1-00711, Osvaldo Napoli n. 1-00804, Misiti n. 1-00944 e Lanzarin n. 1-00961: Iniziative volte a finanziare le opere e gli interventi previsti dal Piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice Torino-Lione.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Toto n. 1-00965 e Delfino n. 1-00966 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Avverte inoltre che la mozione Lanzarin n. 1-00961 deve intendersi a prima firma del deputato Allasia.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

STEFANO ESPOSITO (PD). Illustra la sua mozione n. 1-00711, richiamando le pregresse vicende riguardanti la realizzazione del corridoio 5 e del tratto italiano della linea ferroviaria Torino-Lione, che reputa necessario pur nel contesto di una doverosa attenzione alle esigenze dei territori interessati. Sollecita quindi il Governo a prevedere idonei stanziamenti al fine di garantire la realizzazione delle opere di infrastrutturazione del nodo di Torino, rientrante nel rilevante e strategico progetto per una nuova linea ferroviaria cofinanziata dall'Unione europea. Manifesta infine disponibilità a pervenire alla predisposizione di un documento di indirizzo unitario.

MARCO MARSILIO (PdL). Illustra la mozione Osvaldo Napoli n. 1-00804, manifestando soddisfazione per la recente delibera del CIPE che ha stanziato ingenti finanziamenti destinati alla realizzazione dell'alta velocità. Espressa altresì solidarietà alle Forze dell'ordine per la proficua attività volta ad arginare i periodici e violenti attacchi condotti da frange estreme dei comitati che si oppongono alla linea ferroviaria Torino-Lione, rileva che tale collegamento risulta decisivo per i trasporti nel territorio europeo e rappresenta un investimento strategico in termini di competitività. Sottolineata infine l'efficace promozione condotta dal precedente Governo, in particolare dal Ministro Matteoli, della realizzazione del predetto collegamento, auspica la persistente attenzione dell'Esecutivo al compimento della direttrice Torino-Lione, che giudica altresì un'occasione per il rilancio economico ed occupazionale del Paese.

Pag. V

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Nel richiamare l'importanza strategica della realizzazione del corridoio Est-Ovest, in particolare per le prospettive di sviluppo economico del nostro Paese nell'ambito comunitario, evidenzia il lungo lavoro di adeguamento ed approvazione del progetto relativo al tratto dell'opera che riguarda la Val di Susa, sottolineando come tale tempistica sia stata causata anche dalla lunga attività di concertazione con le comunità locali. Ritiene quindi che il Governo dovrebbe valutare la possibilità di rendere più celere la realizzazione della predetta opera, assumendo opportune iniziative volte a superare ogni ulteriore ostacolo anche in virtù della sua strategicità, nonché di reperire i fondi necessari per il completamento del nodo di Torino.

DAVIDE CAVALLOTTO (LNP). Illustra la mozione Allasia n. 1-00961, sottolineando che la tratta Torino-Lione rappresenta un investimento strategico per il futuro del Paese in termini di competitività e di abbattimento delle distanze, peraltro rispondente al progetto europeo di realizzazione di indispensabili collegamenti nel settore dei trasporti. Espressa altresì ferma condanna verso le vere e proprie forme di guerriglia provocate da frange di comitati che si oppongono alla realizzazione della predetta linea ferroviaria, auspica l'approvazione del documento di indirizzo presentato dal suo gruppo e un serio impegno del Governo a mettere in atto con tempestività tutte le azioni necessarie per il compimento dell'opera.

DANIELE TOTO (FLpTP). Richiamato il lungo iter che ha portato all'adozione di un rilevante progetto di rete europea integrata di trasporto, nell'ambito del quale assume importanza strategica il corridoio ferroviario Torino-Lione, la cui mancata realizzazione comporterebbe l'emarginazione del nostro Paese dal sistema economico europeo, evidenzia i numerosi benefici che deriveranno dalla realizzazione della predetta opera in termini soprattutto di abbattimento dei tempi di percorrenza e di diminuzione del volume di traffico su gomma. Nel sottolineare quindi come nel corso della fase di progettazione vi sia stato un ampio confronto con i cittadini dei territori interessati, al fine di recepirne talune istanze, auspica che il Governo sappia intervenire presso le sedi comunitarie al fine di vedere garantiti i finanziamenti promessi, prevedendo opportuni stanziamenti per la realizzazione del nodo di Torino.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP). Illustra la mozione Delfino n. 1-00966, auspicando la predisposizione di un documento di indirizzo unitario condiviso da tutte le forze politiche, che peraltro sottolineerebbe la volontà del Parlamento di confermare la strategicità della direttrice Torino-Lione, dando altresì un segnale di sostegno all'Esecutivo per la realizzazione dell'opera, della quale evidenzia la positiva prospettiva in termini di competitività e sviluppo economico del Paese. Nel ricordare come gli interventi previsti siano stati concertati, attraverso una difficile campagna di sensibilizzazione, con il territorio e con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e civici, sottolinea che l'opera è volta a recuperare la distanza tra l'Italia e gli altri Paesi europei ed invita il Governo ad uno sforzo massimo per mettere a disposizione le risorse finanziarie necessarie per il completamento dell'opera in tempi rapidi.

SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV). Nel ritenere preliminarmente che la realizzazione di opere infrastrutturali nel Paese non debba suscitare episodi di violenza sul territorio, richiama l'incidenza del sistema dei trasporti sulle problematiche di carattere ambientale, giudicando del tutto prioritario promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili e della rete ferroviaria, nel rispetto delle esigenze delle popolazioni interessate. Invita quindi il Governo a Pag. VImanifestare disponibilità al confronto con i soggetti coinvolti nell'opera ferroviaria Torino-Lione, valutando benefici e danni connessi al suddetto collegamento transfrontaliero ed affidando l'esame della progettualità ad un organo terzo.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.

GUIDO IMPROTA, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Ricordato che la realizzazione della tratta Torino-Lione rientra nella disciplina della legge obiettivo, preannunzia la presentazione di un disegno di legge di ratifica del terzo Accordo stipulato in materia tra Italia e Francia. Auspica altresì, che, nel caso si dovesse addivenire alla predisposizione di un documento di indirizzo unitario, nel dispositivo non siano introdotte indicazioni di carattere economico, atteso che le disponibilità di cassa al momento condizionano in modo stringente.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione delle mozioni Vincenzo Antonio Fontana n. 1-00855, Binetti n. 1-00927, Iannaccone n. 1-00958, Miotto n. 1-00959 e Palagiano n. 1-00962: Iniziative in ordine alle modalità di ammissione alle scuole di specializzazione in medicina.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Lo Monte n. 1-00964 e Laura Molteni n. 1-00967 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalle mozioni all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.

VINCENZO ANTONIO FONTANA (PdL). Illustra la sua mozione n. 1-00855, rilevando che il decreto ministeriale n. 172 del 2006, che regola le modalità per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione in medicina, prevede ai fini dell'iscrizione al concorso per il laureati in medicina e chirurgia l'obbligo di superare l'esame di Stato prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande. Invita pertanto il Governo ad individuare in tempi brevi una soluzione adeguata che permetta di sanare le attuali disfunzioni, alleviare il disagio dei neolaureati e consentire ai giovani di programmare i tempi della propria formazione individuale, creando un'ulteriore sessione dell'esame di Stato e prevedendo una specifica deroga per i soggetti interessati.

LUCIANA PEDOTO (PD). Illustra la mozione Miotto n. 1-00959, sottolineando come i documenti di indirizzo in discussione siano volti a sviluppare una riflessione relativamente alla formazione dei medici, ai tagli subiti dal settore sanitario e all'effettivo fabbisogno di specialisti nelle varie realtà territoriali. Invita, quindi, il Governo a garantire un'armonizzazione cronologica delle date relative al conseguimento delle lauree, dell'abilitazione e dell'ingresso nelle scuole di specializzazione, al fine di evitare perdite di tempo nel già complesso iter di formazione di un medico e ad assumere tutte le necessarie iniziative affinché i medici di medicina generale in possesso della formazione specifica possano essere formati in numero sufficiente al fabbisogno del territorio.

MARCO RONDINI (LNP). Illustra la mozione Laura Molteni n. 1-00967, richiamando i dati che confermano, per i prossimi anni, una carenza di personale medico nel Servizio sanitario nazionale. Invita Pag. VIIpertanto il Governo a valutare l'opportunità di rivedere il sistema dell'accesso programmato alla facoltà di medicina e chirurgia, a riprendere l'iter di riforma del percorso formativo pre e post laurea in medicina, nonché ad effettuare una reale implementazione delle reti formative della facoltà di medicina e delle scuole di specializzazione di aree sanitarie.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni e prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito, che rinvia ad altra seduta.

Discussione del testo unificato dei progetti di legge: Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali (A.C. 3466 ed abbinati-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

BEATRICE LORENZIN (PdL), Relatore. Sottolineato preliminarmente l'approfondito lavoro svolto in Commissione, rileva che alla base del testo unificato in discussione vi è la constatazione della presenza marginale delle donne nei luoghi di rappresentanza e nei centri decisionali della politica, richiamando le sentenze della Corte costituzionale in materia. Illustra, quindi, il contenuto del provvedimento, che giudica equilibrato ed efficace, volto a promuovere una maggiore capacità elettiva delle donne, soffermandosi, in particolare, sulla cosiddetta doppia preferenza di genere, che si traduce nella possibilità di esprimere due preferenze per i candidati a consigliere comunale purché una riguardi un candidato di sesso maschile e l'altra un candidato di sesso femminile.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

SESA AMICI (PD). Sottolinea che il testo unificato in discussione risponde alla necessità di dare effettiva attuazione ai principi della democrazia paritaria attraverso una equilibrata rappresentanza di genere nelle Assemblee elettive degli enti locali, in linea con l'avanzata giurisprudenza costituzionale in materia e con il principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione. Rileva, in tal senso, che l'intervento legislativo, contribuendo a sanare il vulnus di fatto recato all'ordinamento da un diritto di cittadinanza sinora imperfetto a causa della scarsa rappresentanza femminile nei centri decisionali della politica e della pubblica amministrazione, è particolarmente atteso dal mondo femminile, la cui accentuata partecipazione dal basso ai processi politici costituisce un significativo dato in controtendenza rispetto al crescente astensionismo elettorale e alla lontananza della politica dal Paese reale.

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Osserva che il testo unificato in discussione è volto a rafforzare la presenza femminile nelle istituzioni, nonché a promuovere la parità effettiva tra uomini e donne nell'accesso alle cariche elettive e ai pubblici uffici.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE

MARIA PIERA PASTORE (LNP). Richiamato, quindi, il contenuto del provvedimento, sottolinea la rilevanza della disposizione recante la cosiddetta preferenza di genere, giudicando improprio il riferimento alle province contenuto nell'articolo 2. Nel rilevare, quindi, che la sua parte politica è da sempre contraria all'introduzione di quote nelle liste, condivide Pag. VIIIla necessità di discutere sulla problematica della rappresentanza femminile, la cui promozione presuppone tuttavia, più che un intervento normativo, un cambiamento della cultura prevalente nella società civile.

DAVID FAVIA (IdV). Nel giudicare condivisibile e opportuna la normativa recata dal testo unificato in discussione, osserva che la propria parte politica la ritiene ancora troppo prudente, preannunziando la presentazione di specifiche proposte emendative intese, tra l'altro, a espungere dal testo la norma che inciderebbe sul sistema elettorale vigente per gli enti locali eliminando la possibilità di voto disgiunto, nonché ad assicurare un'equilibrata rappresentanza di genere anche negli organi esecutivi dei predetti enti. Preannunzia, inoltre, che il suo gruppo si riserva di valutare il voto da esprimere sul provvedimento in esame all'esito della discussione degli articoli e dei relativi emendamenti.

ROBERTO OCCHIUTO (UdCpTP). Nel ritenere che l'equità di genere sia un principio di giustizia e di civiltà, rileva che per incrementare la presenza delle donne nei processi decisionali occorre intervenire sulle cause che a monte impediscono alle donne di competere con gli uomini, prevedendo, in particolare, adeguati sistemi di welfare. Manifestato, quindi, un orientamento favorevole, senza alcuna riserva, sul testo unificato in discussione, auspica un atteggiamento coerente del Parlamento nell'approvazione del provvedimento.

FLAVIA PERINA (FLpTP). Sottolinea preliminarmente come il ricorso alle cosiddette quote rosa non equivalga ad ammettere, di fatto, un'inferiorità genetica delle donne nei confronti degli uomini.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

FLAVIA PERINA (FLpTP). Nel ricordare, quindi, come una eventuale decisione del Parlamento in ordine al meccanismo elettorale per le elezioni amministrative, oltre a produrre i suoi effetti nel lungo periodo, potrebbe rappresentare lo spunto per un'analoga scelta su scala nazionale, richiama taluni dati statistici che dimostrano come il nostro Paese sia indietro rispetto agli altri Stati europei in termini di rappresentanza femminile in Parlamento. Auspica inoltre che i partiti politici sappiano decidere con trasparenza e senso di responsabilità, assumendosi eventualmente con coraggio l'onere di un'eventuale bocciatura del testo in discussione.

EMILIA GRAZIA DE BIASI (PD). Nel sottolineare preliminarmente il vuoto presente nella vigente legislazione circa l'impatto sulle istituzioni della libertà femminile, atteso che la politica in Italia è caratterizzata da una prevalente presenza maschile, rileva che il provvedimento in discussione rappresenta un passo in avanti verso una ridefinizione dell'eguaglianza tra i sessi e l'affermazione della dualità della rappresentatività, in attuazione del principio di pari opportunità di cui all'articolo 51 della Costituzione. Ritiene inoltre auspicabile un profondo cambiamento all'interno delle stesse strutture politiche che favorisca l'ingresso delle donne nella vita politica del Paese.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Esprime una valutazione non positiva del testo unificato in discussione, motivando tale posizione con la ferma convinzione che la presenza delle donne in politica, pur fondamentale, come testimoniato anche da numerosi esempi storici di battaglie per la conquista e la difesa dei diritti civili, debba essere frutto di una libera scelta e che non sia condivisibile una selezione della classe dirigente operata con metodi impositivi. Nel rilevare altresì come l'attuale fase politica non appaia il momento più opportuno per il varo delle disposizioni in esame, alla luce in particolare dell'ampio e teso dibattito sulla necessità di evitare ogni scelta imposta dall'alto nella composizione delle liste elettorali al fine di salvaguardare il più possibile la Pag. IXlibertà di scelta dei cittadini, ribadisce, in dissenso dal suo gruppo, la propria contrarietà al provvedimento in discussione, a difesa della dignità di entrambi i sessi.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, precisa che talune affermazioni del deputato Tassone devono intendersi riferite esclusivamente alla sua esperienza e non a quella di forze come il Partito Democratico.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Ricorda di aver fatto riferimento esclusivamente alla propria esperienza politica.

MARIA COSCIA (PD). Richiamati i dati oggettivi che riguardano il deleterio sottodimensionamento della rappresentanza femminile nelle assemblee elettive di tutte le istituzioni politiche territoriali del Paese, con particolare riferimento ai consigli regionali di Molise, Basilicata e Calabria, ritiene non condivisibili le osservazioni svolte dal deputato Tassone, sottolineando la rilevanza, anche simbolica, di una celere approvazione del testo unificato in discussione, che risponde alla necessità di superare la crisi dei partiti e di dare compimento alla democrazia politica italiana anche attraverso una più equilibrata rappresentanza di genere nella vita istituzionale della Nazione.

LUISA BOSSA (PD). Nel condividere l'ispirazione culturale e l'impostazione del testo unificato in discussione, rileva che senza meccanismi obbligatori di riequilibrio continuerà l'esclusione delle donne dalla vita politica, economica e sociale del Paese. Sottolineata, quindi, la rilevanza dell'obiettivo perseguito dal provvedimento in esame, volto a garantire e non solo a promuovere le pari opportunità, osserva che per rendere certa la democrazia paritaria, oltre all'introduzione di regole elettorali, è necessario un cambiamento culturale.

SUSANNA CENNI (PD). Nel manifestare apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dalla Commissione di merito, ove si è riscontrata una forte e trasversale sintonia tra i componenti soprattutto di sesso femminile, auspica una sollecita approvazione del testo unificato in discussione, che offrirà un importante contributo legislativo in materia di democrazia paritaria e di rappresentanza istituzionale, recuperando l'intollerabile ritardo del nostro Paese rispetto alle principali democrazie europee e del mondo. Auspica, altresì, che nel prosieguo dell'iter possano apportarsi modifiche migliorative al testo in esame, segnalando la necessità di rafforzare la presenza femminile anche nelle istituzioni politiche delle regioni e nella dirigenza della RAI.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.

BEATRICE LORENZIN (PdL), Relatore. Rivolge un sentito ringraziamento a tutti i deputati intervenuti, auspicando che sia superato qualsiasi pregiudizio relativamente alla partecipazione delle donne alla vita politica del Paese.

CECILIA GUERRA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Nel sottolineare che il Governo è particolarmente interessato alla materia oggetto del provvedimento in esame, esprime apprezzamento per lo sforzo compiuto in Commissione al fine di predisporre un testo ampiamente condiviso.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla VII Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 3555, recante norme per promuovere l'equità retributiva nel lavoro giornalistico.

Pag. X

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Avverte che, su richiesta delle competenti Commissioni, che non ne hanno esaurito l'iter in sede referente, l'avvio della discussione in Assemblea del disegno di legge recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione e delle abbinate proposte di legge, già previsto per questa settimana, avrà luogo in altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 27 marzo 2012, alle 12.

(Vedi resoconto stenografico pag. 59).

La seduta termina alle 18,45.