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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 631 di lunedì 14 maggio 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 16,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 16 aprile 2012.

I deputati in missione sono venticinque.

Sull'ordine dei lavori.

NICODEMO NAZZARENO OLIVERIO (PD). Ricordata la preoccupante vicenda aziendale della società Buonitalia, invita la Presidenza ad attivarsi affinché il Governo individui idonee soluzioni volte a salvaguardarne gli attuali livelli occupazionali e a tutelare il made in Italy.

Discussione del disegno di legge S. 3221, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 29 del 2012: Disposizioni urgenti recanti integrazioni al decreto-legge n. 1 del 2012 e al decreto-legge n. 201 del 2011 (approvato dal Senato) (A.C. 5178).

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

IVANO STRIZZOLO (PD), Relatore. Rileva preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione trae origine dall'impegno assunto dal Governo attraverso l'accettazione di un ordine del giorno riferito al decreto-legge in materia di liberalizzazioni, riguardante la necessità di chiarire e coordinare la normativa che disciplina i rapporti tra sistema bancario ed utenti. Illustra quindi il contenuto del provvedimento come modificato dal Senato, che rappresenta, a suo giudizio, un ragionevole punto di equilibrio; sottolineata, in particolare, la rilevanza della prevista istituzione di un osservatorio sull'erogazione del credito, richiama il proficuo dibattito svoltosi in Commissione e la disponibilità manifestata dall'Esecutivo ad accogliere eventuali ordini del giorno. Auspica infine la sollecita approvazione del disegno di legge di conversione in esame, senza ulteriori modifiche, ringraziando inoltre gli uffici della Camera per il valido supporto fornito.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

CAROLINA LUSSANA (LNP). Espresso un giudizio fortemente negativo sull'operato del Governo, privo di equità oltre che inidoneo a ridurre la spesa pubblica e a promuovere lo sviluppo del Paese, richiama i principali aspetti critici del provvedimento d'urgenza in discussione, ritenendo, in particolare, l'osservatorio sull'erogazione del credito inadeguato ad assolvere la sua funzione istituzionale. Sottolineata quindi la necessità di rivitalizzare gli osservatori anticrisi istituiti dal Ministro Maroni al fine di monitorare l'andamento del mercato creditizio, preannunzia la presentazione da parte del suo gruppo di proposte emendative migliorative del testo, volte a sostenere le imprese e le famiglie, segnatamente attraverso la previsione di una moratoria in materia di debiti tributari.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Sottolinea la necessità di perseguire strategie finalizzate allo sviluppo e alla crescita, con Pag. IVparticolare riguardo alle differenti realtà territoriali, nonché di recuperare il primato della politica sulla dimensione economica, precisando altresì che l'istituzione dell'osservatorio sull'erogazione del credito può rappresentare un fatto positivo se correlato ad una reale attenzione ai problemi delle famiglie e delle imprese. Rivolge infine un ringraziamento al relatore e al Governo per il lavoro svolto.

FRANCESCO BARBATO (IdV). Nel preannunziare che a partire dalla seduta di domani si autosospenderà dalla carica di deputato, al fine di chiarire la propria posizione giudiziaria nei confronti della procura di Napoli a fronte delle accuse che gli sono state rivolte, stigmatizza l'operato di un Governo che si preoccupa del trattamento pensionistico dei manager di Stato, senza peraltro a venire incontro alle legittime aspettative dei cittadini, tutelando altresì un sistema creditizio che, a suo avviso, dovrebbe innanzitutto promuovere l'erogazione del credito a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Ricordate quindi le proposte emendative migliorative del testo presentate dal suo gruppo, ritiene che l'Esecutivo e la maggioranza che lo sostiene contribuiscano ad esasperare le tensioni sociali in atto nel Paese.

WALTER VERINI (PD). Richiamati gli aspetti salienti del provvedimento d'urgenza in discussione, che incide positivamente sul rapporto tra banche e cittadini, attenuando l'impatto delle commissioni bancarie e riconoscendo un ruolo importante all'osservatorio sull'erogazione del credito, sottolinea la necessità che il suddetto rapporto sia improntato a maggiore trasparenza e chiarezza normativa, al fine di garantire, tra l'altro, una reale tutela alle piccole e medie imprese, in un contesto in cui si creino le condizioni per avviare un processo di crescita e di sviluppo.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Rilevata l'esigenza di evitare atteggiamenti populistici in un momento difficile per il Paese, respinge l'accusa rivolta all'Esecutivo di attuare politiche eccessivamente penalizzanti per i cittadini. Nel reputare quindi condivisibili gli interventi di sostegno al sistema bancario attuati dalla Banca centrale europea, evidenza le caratteristiche che rendono il nostro comparto creditizio particolarmente debole, anche a seguito di talune erronee scelte del precedente Esecutivo, in particolare in termini di scarsa vigilanza. Richiamati quindi i condivisibili contenuti del provvedimento d'urgenza in discussione, che corregge, tra l'altro, alcune disposizioni in materia di pagamento delle commissioni bancarie, ribadisce il proprio convinto sostegno alle politiche di risanamento del Paese.

COSIMO VENTUCCI (PdL). Sottolineata la necessità di procedere al superamento di una concezione antiquata dell'economia che privilegia la finanza a scapito dei cittadini, manifesta apprezzamento per i contenuti del provvedimento d'urgenza in discussione, che costituisce un'importante passo in avanti verso la realizzazione di un rapporto trasparente ed equo tra banche ed utenti.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi (A.C. 4826 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 10 maggio 2012.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

Pag. V

GIANCLAUDIO BRESSA (PD), Relatore. Nel sottolineare la rilevanza del provvedimento in discussione per la vita democratica e l'assetto istituzionale del Paese, evidenzia le circostanze che hanno portato i tre segretari dei partiti che sostengono il Governo alla presentazione del predetto testo in una fase in cui ci si attende dalla politica particolare trasparenza. Richiamato quindi il quadro normativo vigente in materia di finanziamento pubblico dei partiti e movimenti politici, illustra il contenuto del testo unificato in esame limitatamente agli aspetti concernenti l'introduzione di un sistema di controllo sui bilanci dei partiti politici, per il quale si prevede l'istituzione di una apposita commissione, composta da esponenti delle tre massime magistrature. Richiama infine sinteticamente l'articolato sistema sanzionatorio introdotto, nonché gli obblighi cui devono ottemperare i partiti al fine di rispondere alle richieste esigenze di trasparenza.

GIUSEPPE CALDERISI (PdL), Relatore. Sottolinea come il testo unificato in discussione modifichi la disciplina dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici, prevedendo, tra l'altro, all'articolo 1 la riduzione del 50 per cento dei predetti contributi a carico dello Stato; all'articolo 2 un sistema misto di finanziamento che per il 30 per cento viene legato alla capacità di autofinanziamento del partito; all'articolo 4 criteri uniformi per l'accesso ai contributi elettorali, individuando il requisito minimo in almeno un rappresentante eletto, e all'articolo 5 l'aumento dell'importo detraibile dalle erogazioni liberali in favore dei partiti. Preannunzia, altresì, talune modifiche che i relatori intendono proporre durante l'esame in Assemblea.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in sede di replica.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Richiamata la propria storica e parlamentare opposizione all'approvazione della normativa vigente in materia di finanziamento pubblico dei partiti, ritiene che il provvedimento in esame disattenda sostanzialmente l'esito della specifica consultazione referendaria svoltasi nel 1993 e prospetta le soluzioni normative che avrebbe giudicato opportune e sufficienti, con particolare riferimento alle modalità di finanziamento privato attraverso la devoluzione del 5 per mille, all'istituzione di una sezione speciale della Corte dei conti, ad una rigorosa certificazione dei bilanci dei partiti, nonché alla previsione di severe sanzioni a carico degli stessi in caso infrazione degli obblighi di legge.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Nel ritenere che il testo unificato in discussione avrebbe dovuto essere esaminato solo dopo l'approvazione di un provvedimento recante disposizioni attuative dell'articolo 49 della Costituzione, lamenta la ristrettezza dei tempi dell'iter in sede referente, ricordando che il suo gruppo aveva proposto la completa abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Manifestate, quindi, perplessità sulle proposte emendative preannunziate dai relatori, nonché sulla composizione della prevista commissione per la trasparenza e il controllo dei bilanci dei partiti e dei movimenti politici, preannunzia la presentazione di emendamenti da parte del suo gruppo.

ROBERTO ZACCARIA (PD). Richiamata la rilevanza della materia trattata dal testo unificato in discussione, che reputa conforme ai principi costituzionali, manifesta apprezzamento per la predisposizione di una organica e trasparente disciplina dei contributi in favore dei partiti, per l'introduzione di un sistema misto di finanziamento pubblico e privato, per la fissazione di sobri e precisi limiti quantitativi al contributo dello Stato, per la previsione di puntuali obblighi di certificazione e di trasparenza delle rendicontazioni nonché di penetranti meccanismi di controllo. Ritiene inoltre necessario coordinare l'intervento normativo in esame con le disposizioni vigenti in materia di utilizzo dei mass media per fini di Pag. VIpropaganda politica, nonché in tema di complessiva attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, di elezioni primarie e di parità di genere.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Nel dare atto ai relatori del proficuo lavoro svolto, giudica inaccettabile il clima di condanna generalizzata della classe politica a causa di responsabilità imputabili a singole persone, sottolineando l'importanza del principio di trasparenza del finanziamento pubblico ai partiti. Nel ritenere, quindi, necessaria un'ulteriore riflessione sulla norma che individua come requisito minimo per l'accesso ai contributi elettorali la presenza di almeno un rappresentante eletto, richiama il contenuto delle principali proposte emendative presentate dal suo gruppo. Ritiene, infine, che la materia oggetto del testo unificato in discussione sia strettamente connessa all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

DAVID FAVIA (IdV). Nel richiamare le iniziative assunte dalla propria parte politica, sulla scorta della volontà popolare, al fine di abolire la normativa vigente in materia di finanziamento pubblico ai partiti, evidenzia come il testo unificato in discussione, che giudica insoddisfacente, abbia tratto origine da pressioni mediatiche e da un clima di avversità nei confronti della politica. Giudicate inapplicabili le disposizioni proposte in materia di detraibilità dei contributi ai partiti, reputa non sufficiente la pur necessaria riduzione dei contributi statali alla politica; ritiene pertanto necessario fissare un limite alle spese elettorali, nonché rivedere il meccanismo di controllo sui bilanci dei partiti ed introdurre un più rigoroso sistema sanzionatorio. Espresse infine perplessità per l'eliminazione dei vincoli agli investimenti dei partiti, preannunzia che il suo gruppo si riserva di decidere, nel prosieguo dell'iter, l'atteggiamento da assumere in sede di votazione.

BEATRICE LORENZIN (PdL). Ricordato il lungo dibattito che ha caratterizzato la materia oggetto del provvedimento in discussione, che riduce in maniera sostanziale i contributi statali in favore dei partiti politici, sancendo il principio di trasparenza nei rapporti tra questi ultimi e i cittadini-elettori, anche attraverso la previsione di forme di controllo e di un adeguato sistema sanzionatorio, giudica complessivamente equilibrato il testo unificato in esame, la cui portata normativa troverà completamento nel provvedimento relativo all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

ANDREA ORSINI (PT). Osserva preliminarmente come il tema centrale su cui verte il dibattito politico non sia tanto la volontà di soddisfare istanze antipolitiche mediante riduzioni delle spese pubbliche per i partiti, quanto piuttosto affrontare la grave crisi della politica salvaguardando la tenuta delle istituzioni democratiche ed il principio della rappresentanza e restituendo credibilità al sistema dei partiti. Nell'apprezzare quindi l'operato dell'Esecutivo, evidenzia come il provvedimento in discussione introduca un taglio al contributo statale in favore di partiti e movimenti politici, unitamente ad un sistema di controlli sui bilanci che a suo avviso non deve assumere un carattere eccessivamente vincolante. Ribadisce infine come sia necessario recuperare la credibilità della politica per garantire un futuro democratico al Paese.

AURELIO SALVATORE MISITI (Misto-G.Sud-PPA). Nel ritenere che il testo unificato in discussione evidenzia come il Parlamento rispecchi la situazione esistente nel Paese, sottolinea, a nome della sua componente politica, la necessità del contributo pubblico ai partiti, al fine di evitare che la partecipazione alla vita politica sia riservata esclusivamente ad un ristretto gruppo di cittadini abbienti. Rilevata, altresì, l'importanza di prevedere adeguate forme di controllo, reputa il provvedimento in esame, ancorché perfettibile, un passo in avanti verso un sistema già sperimentato positivamente in altri Paesi.

Pag. VII

ARTURO IANNACCONE (Misto-NPSud). Esprime profonda delusine per il contenuto del testo pervenuto all'esame dell'Assemblea, ricordando le iniziative assunte dalla sua parte politica per sopprimere o quantomeno ridurre fortemente il finanziamento pubblico ai partiti, i quali dovrebbero contare su forme più consone di autofinanziamento.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Rilevato che il testo unificato predisposto dai relatori, che rappresenta un punto di mediazione, deve intendersi come base di partenza per un confronto tra i diversi gruppi, manifesta apprezzamento per il previsto dimezzamento dei contributi pubblici ai partiti; auspica comunque che si pervenga ad una definizione normativa chiara della materia, anche per riaffermare la centralità del Parlamento, pur reputando un errore la reintroduzione nell'ordinamento del finanziamento pubblico in favore dei partiti. Giudicati altresì discutibili i criteri fissati per la ripartizione dei relativi fondi, ritiene che il sistema dei controlli avrebbe dovuto più opportunamente basarsi sul ruolo della Corte dei conti.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Nel ritenere indispensabile una radicale discontinuità dei partiti dalle sconcertanti vicende recentemente verificatesi, al fine di ricostruire il rapporto di fiducia con i cittadini, sottolinea la necessità di un provvedimento recante disposizioni attuative dell'articolo 49 della Costituzione. Osservato, quindi, che i contributi privati sono previsti dal testo unificato in discussione in una percentuale troppo bassa, esprime apprezzamento per le norme che prevedono la riduzione del 50 per cento dei contributi a carico dello Stato ed il controllo dei bilanci, auspicando modifiche migliorative nel prosieguo del dibattito.

FABIO GAVA (Misto-LI-PLI). Giudica il testo unificato in discussione un rilevante miglioramento della disciplina vigente in materia di finanziamento ai partiti, manifestando tuttavia talune perplessità con particolare riferimento alla previsione dell'organo di controllo e al mancato superamento del finanziamento pubblico dei partiti, che giudica tuttora troppo oneroso per lo Stato. Richiamato, quindi, il contenuto della proposta di legge presentata dalla sua componente politica, preannunzia che si riserva di valutare il provvedimento all'esito dell'esame degli emendamenti, auspicando in tal senso l'approvazione di modifiche migliorative.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Modifica all'articolo 635 del codice dell'ordinamento militare, in materia di nuovi parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate (A.C. 3160 ed abbinate-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

FRANCESCO SAVERIO GAROFANI (PD), Vicepresidente della IV Commissione. In sostituzione del relatore, illustra il contenuto del testo unificato in discussione, volto a consentire l'accesso alle Forze armate anche a chi ha un'altezza inferiore a quella attualmente richiesta. Richiamate, quindi, le significative audizioni svolte in Commissione, ricorda i pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni in sede consultiva, nonché l'ampio consenso registratosi sul provvedimento nel corso dell'iter in sede referente.

Pag. VIII

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in sede di replica.

MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD). Rileva che il provvedimento in esame, recependo con sollecita attenzione numerose rivendicazioni sociali ed occupazionali diffuse tra i giovani, persegue l'apprezzabile finalità di rimuovere le limitazioni che la legge vigente ha imposto al diritto costituzionale di coloro che vogliono contribuire alla difesa della Patria, con particolare riferimento alle persone di sesso femminile, per le quali la previsione di un limite di altezza costituisce una discriminazione indiretta. Auspica, quindi, la sollecita e unanime approvazione del testo unificato in discussione.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nel ritenere indispensabile aggiornare la disciplina vigente in merito ai limiti di altezza e di età previsti per l'accesso alle Forze armate, richiama il contenuto del testo unificato in discussione, che risponde alle legittime attese di molti cittadini italiani ed elimina alcune gravi discriminazioni esistenti, anche rispetto alla disciplina vigente in materia negli altri Paesi europei.

GIACOMO CHIAPPORI (LNP). Richiama il contenuto normativo del provvedimento in esame, manifestando particolare apprezzamento per il ridimensionamento, ai fini della valutazione complessiva dell'idoneità fisica all'impiego nelle Forze armate, del requisito della statura in virtù di una maggiore attenzione ad un più ampio novero di parametri corporei oggettivi. Preannunzia, quindi, l'orientamento complessivamente favorevole del suo gruppo, pur manifestando talune perplessità in ordine alla fissazione, in concreto, del predetto limite di statura, anche alla luce dell'attività istruttoria e conoscitiva svolta dalla Commissione di merito.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il vicepresidente della IV Commissione ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Comunica che il Presidente del Consiglio dei ministri ha presentato alla Presidenza il disegno di legge n. 5194, di conversione del decreto-legge n. 57 del 2012, recante disposizioni urgenti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nel settore dei trasporti e delle microimprese.
Il disegno di legge è assegnato alle Commissioni riunite XI e XII in sede referente ed al Comitato per la legislazione, per il parere di cui all'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento.

In morte dell'onorevole Grazia Riga.

PRESIDENTE. Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore dei familiari dell'onorevole Grazia Riga, recentemente scomparsa.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 15 maggio 2012, alle 12.

(Vedi resoconto stenografico pag. 63).

La seduta termina alle 21,05.