Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute >>

XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 686 di lunedì 17 settembre 2012

Pag. III

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

La seduta comincia alle 14.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 10 settembre 2012.

I deputati in missione sono trentatré.

Modifica nella composizione del Comitato per la legislazione.

PRESIDENTE. Comunica che, a norma dell'articolo 16-bis, comma 1, del Regolamento, il Presidente della Camera ha chiamato a far parte del Comitato per la legislazione il deputato Roberto Cassinelli, in sostituzione del deputato Vincenzo Gibiino, dimissionario.

Discussione congiunta dei disegni di legge: Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2011; Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2012 (A.C. 5324 e 5325-A).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione congiunta sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

GIULIO CALVISI (PD), Relatore. Nel rinviare alla relazione scritta, sottolinea preliminarmente che l'approvazione del rendiconto costituisce un atto dovuto nell'interesse del Paese; illustra quindi il contenuto di tale disegno di legge, richiamando le innovazioni derivanti dall'attuazione della legge di contabilità di Stato varata nel 2009. Nell'evidenziare altresì i dati risultanti dal rendiconto per il 2011, da cui si evince un andamento dei saldi in termini di competenza migliore rispetto alle previsioni, unitamente ad un peggioramento dei saldi in termini di cassa, osserva che, pur in presenza di un elevato avanzo primario, si è registrato un aumento del debito pubblico, che ha raggiunto il 120 per cento del PIL, dando altresì conto dei dati relativi alle entrate e alle spese.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

RENATO CAMBURSANO (Misto). Osservato preliminarmente come l'attività di controllo esercitata dal Parlamento in sede di esame dei documenti in discussione rappresenti un aspetto essenziale della vita democratica del Paese, preannunzia il voto di astensione sui disegni di legge in esame, che, a suo avviso, non rispondono al requisito della trasparenza e non denotano una sufficiente capacità di gestire le risorse finanziarie a disposizione. Sottolinea, infine, la necessità di eliminare taluni elementi di perplessità presenti nei dati di bilancio e di ripensare profondamente i confini e le modalità dell'intervento pubblico.

MARCO MARSILIO (PdL). Rileva che il quadro che emerge dal rendiconto per il 2011 conferma la validità di un percorso già avviato con l'obiettivo di abbattere la spesa pubblica ed eliminare il disavanzo, Pag. IVsottolineando inoltre la necessità di garantire una maggiore trasparenza dei conti pubblici, di migliorare la qualità dell'azione amministrativa e di intervenire su una pressione fiscale troppo elevata. Nel considerare pertanto positivamente i dati relativi all'avanzo primario e alla riduzione dell'indebitamento, cui ha contribuito una consistente riduzione delle spese per investimenti, sottolinea l'esigenza di sostenere adeguatamente i settori della scuola e dell'università.

MAINO MARCHI (PD). Evidenziato l'ampliamento degli strumenti di analisi inerenti i documenti di bilancio in discussione, anche tramite l'introduzione dell'eco-rendiconto dello Stato, in cui si dà conto delle risorse impiegate per finalità di protezione dell'ambiente, richiama il contenuto dei disegni di legge in esame che, sebbene meritevoli di approvazione, recano elementi di criticità a causa della gestione delle risorse pubbliche da parte del precedente Esecutivo. Osservato altresì che l'andamento economico relativo alla recessione era già stato previsto nel 2011, ritiene del tutto prioritario stimolare la crescita, senza la quale si assiste ad un aumento del debito pubblico, ed accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione, manifestando peraltro preoccupazione per l'esiguità degli investimenti destinati all'istruzione e alla formazione.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Sottolinea che i documenti di bilancio in discussione evidenziano dati sui quali esprime un giudizio negativo, anche alla luce della consistente riduzione del PIL che si sta registrando nell'anno in corso, rivolgendo pertanto critiche all'operato del Governo, in particolare sul versante della politica fiscale. Rilevati altresì i dannosi effetti dei tagli lineari attuati dal precedente Esecutivo, segnatamente sull'università e gli enti locali, lamenta, tra l'altro, l'incremento delle accise sui carburanti. Preannunzia infine il voto contrario del suo gruppo sui disegni di legge in esame.

LINO DUILIO (PD). Nel sottolineare come i provvedimenti in esame siano relativi al primo bilancio dello Stato organizzato per missioni e programmi, introdotto quale strumento più moderno e funzionale per la gestione della finanza pubblica, richiama le funzioni di programmazione e verifica attribuite al Parlamento nell'ambito della riforma della contabilità dello Stato recentemente introdotta. Nel ritenere quindi che le criticità emerse in relazione ai residui attivi e passivi siano superabili mediante un più razionale approccio al meccanismo dell'accertamento delle entrate e degli impegni di spesa, osserva come i saldi dei principali indicatori economici evidenzino un sostanziale andamento positivo, che assume particolare importanza in una situazione di grave crisi economica internazionale, pur rilevando la sussistenza di alcune ombre, come i debiti pregressi.

RAFFAELE VOLPI (LNP). Ritiene di non potersi associare alle dichiarazioni entusiastiche rese da alcuni deputati intervenuti, esprimendo un giudizio critico sul contenuto dei disegni di legge in discussione.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della mozione Di Pietro n. 1-01123: Costituzione di parte civile dello Stato nel procedimento penale in corso di svolgimento a Palermo relativo alla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali della mozione.

Pag. V

ANTONIO BORGHESI (IdV). Illustra la mozione Di Pietro n. 1-01123, richiamando preliminarmente la natura e il contesto del procedimento penale in corso presso il tribunale di Palermo relativo alla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia. Ricordati quindi i principali personaggi coinvolti nella predetta inchiesta, reputa doveroso che il Governo, avvalendosi di una precisa facoltà prevista per la parte lesa, si costituisca parte civile nel relativo procedimento già nel corso dell'udienza preliminare; ritiene infatti che il mancato esercizio di tale facoltà dimostrerebbe incuria e disinteresse da parte dell'Esecutivo verso gli interessi dello Stato.

MARIO TASSONE (UdCpTP). Ricordata l'ampia diffusione della criminalità organizzata, ritiene che la relativa azione di contrasto debba identificarsi in una lotta di civiltà. Nell'evidenziare, quindi, la piena legittimità dell'indagine svolta dalla Commissione antimafia, ferme restando le competenze della magistratura, rileva che occorre valutare con attenzione la posizione già espressa dal Governo sulla materia oggetto della mozione in discussione.

LAURA GARAVINI (PD). Pur sottolineando la legittimità dell'ipotesi di costituzione di parte civile del Governo nel processo sulle trattative tra Stato e mafia, ricorda come si debba valutare con attenzione la tempistica con la quale esercitare tale facoltà. Rileva quindi come la mozione in discussione, di cui evidenzia il carattere meramente demagogico, si ponga tra l'altro l'obiettivo di insinuare surrettiziamente il dubbio che l'Esecutivo non sia interessato a costituirsi parte civile nel predetto processo, nonostante i chiari segnali giunti in senso opposto da alcuni Ministri. Ritiene inoltre che la reale volontà dei presentatori dell'atto di indirizzo sia quella di costringere il Parlamento ad una attestazione sulla sua volontà di fare chiarezza sulle stragi mafiose, dimenticando che tale obiettivo è già al centro dell'agenda dei lavori della Commissione antimafia, che i predetti colleghi hanno lasciato.

ALDO DI BIAGIO (FLpTP). Nell'evidenziare che la mozione in discussione ha quale finalità prioritaria quella di rendere lo Stato protagonista nella lotta alla criminalità organizzata attraverso la sua costituzione in giudizio in qualità di parte civile nel procedimento penale in corso a Palermo, relativo alla trattativa Stato-mafia, sottolinea la necessità, a nome del suo gruppo, di pervenire finalmente all'accertamento della verità sulle stragi del 1992 e di fare chiarezza sulle relative responsabilità.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.

ANTONIO MALASCHINI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ricordato che l'obiettivo della mozione in discussione è quello di chiedere al Governo l'autorizzazione alla costituzione di parte civile dello Stato nell'ambito del procedimento penale in corso presso il tribunale di Palermo sulla cosiddetta trattativa tra Stato e mafia, evidenzia che tale facoltà, possibile già nel corso dell'udienza preliminare, può essere esercitata solo dopo attenta verifica della legittimazione ad agire, deducibile a seguito di una piena conoscenza degli atti processuali e di una valutazione del danno derivante dal reato contestato. Dichiara quindi che, pur non essendovi alcuna preclusione sul predetto sollecito rivolto al Governo, questo, ad oggi, non può assumere l'impegno richiesto.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

Discussione della proposta di legge S. 71-355-399-1119-1283: Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici (approvata, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 4041-A ed abbinate).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

Pag. VI

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

SALVATORE TORRISI (PdL), Relatore. Nel ricordare che il testo in discussione è il risultato di un'approfondita attività istruttoria tenutasi in Commissione, volta a prevedere un riordino complessivo della disciplina in materia di condominio, nel senso di un suo ammodernamento ed adeguamento alle nuove realtà edilizie, ne illustra il contenuto, che novella ed integra la disciplina del codice civile dedicata al condominio negli edifici. Auspica, infine, che il prosieguo del dibattito sia improntato ad una fattiva collaborazione di tutte le forze parlamentari, scevra da posizioni precostituite, per giungere in tempi rapidi alla predisposizione di una buona legge nell'interesse di tutti i cittadini proprietari di immobili.

PRESIDENTE. Prende atto che il Governo si riserva di intervenire in replica.

GIUSEPPE COSSIGA (PdL). Nel fare riferimento agli aspetti tecnici contenuti nella relazione testé svolta, stigmatizza il ritardo nell'approvazione di norme importanti per i cittadini, richiamando altresì la rilevanza delle disposizioni recate dalla proposta di legge in esame, che costituiscono non una rivoluzione, ma una manutenzione straordinaria di misure che ritiene ormai confliggenti ed obsolete.

LINO DUILIO (PD). Espresso rammarico per la scarsità del tempo a disposizione, che non consente di approfondire nel merito la tematica relativa alla disciplina dei condomini, atteso peraltro che si tratta di un fenomeno sociale e culturale in profonda evoluzione, auspica che, nella definizione della natura giuridica di condominio, oggetto della proposta di legge in discussione, si tenga conto dell'esigenza imprescindibile di individuare un punto di equilibrio tra una visione anacronistica incentrata sull'esclusività del diritto di proprietà del singolo alloggio e gli interessi della collettività. Preannunzia pertanto la presentazione di proposte emendative migliorative del testo in discussione, segnatamente quella che introduce la previsione di un fondo di garanzia in caso di mala gestione del condominio negli edifici.

IDA D'IPPOLITO VITALE (UdCpTP). Sottolineata l'opportunità di modificare la normativa vigente in materia di condominio negli edifici, anche in considerazione dell'insufficiente disciplina civilistica e della necessità di adeguarsi alle nuove realtà edilizie, richiama gli aspetti qualificanti recati dal provvedimento in discussione, ricordando altresì le modifiche apportate al testo nel corso dell'iter in sede referente, volte, tra l'altro, a garantire la tutela del diritto di proprietà e l'adozione delle delibere assembleari da parte di maggioranze realmente rappresentative. Rilevato, infine, il proficuo lavoro svolto dalla Commissione di merito, esprime l'orientamento favorevole del suo gruppo sulla proposta di legge in discussione, della quale auspica una celere approvazione.

FULVIO FOLLEGOT (LNP). Rilevato che le numerose modifiche apportate al provvedimento in esame nel corso dell'iter in Commissione hanno sensibilmente migliorato il testo licenziato dal Senato, che avrebbe rischiato di aumentare la litigiosità tra i condomini, sottolinea che la proposta di legge è volta a garantire maggiore trasparenza nella gestione del condominio. Nell'auspicare, quindi, che vengano approvate le proposte emendative presentate dal suo gruppo e che il testo licenziato dalla Camera sia condiviso anche dall'altro ramo del Parlamento, richiama le osservazioni e le condizioni poste dalle competenti Commissioni in sede consultiva, con particolare riferimento agli articoli 25 e 26, in ordine ai quali la V Commissione ha chiesto al Governo una relazione tecnica per valutare gli aspetti inerenti la relativa copertura finanziaria.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Rilevato che molteplici norme recate dal provvedimento in discussione produrranno inutili e gravosi Pag. VIIoneri a carico dei cittadini, comportando deleterie complicazioni e appesantimenti della disciplina legislativa della materia, segnatamente in tema di comunicazioni obbligatorie all'Agenzia delle entrate in riferimento a delibere assembleari, nonché di istituzione del sito Internet del condominio e del registro degli amministratori presso le camere di commercio, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul testo in esame se non verranno ad esso apportate modifiche volte, in particolare, a superare le predette criticità. Giudica comunque condivisibili, tra l'altro, le disposizioni che riducono opportunamente il quorum di approvazione delle delibere dell'assemblea in materia di innovazioni.

DONATELLA FERRANTI (PD). Nel dare atto al relatore ed alla Commissione di merito del costruttivo lavoro svolto sul provvedimento in discussione, richiama le ragioni che hanno indotto a non abbandonare l'attuale configurazione pluralistica del condominio ed a non conferirgli personalità giuridica. Rilevato, quindi, che la proposta di legge è volta, tra l'altro, a rendere più agile ed incisiva, nonché a responsabilizzare, la figura dell'amministratore, auspica che il provvedimento possa essere ulteriormente migliorato ed approvato entro la conclusione della legislatura.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alla replica.
Rinvia pertanto il seguito del dibattito ad altra seduta.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Martedì 18 settembre 2012, alle 15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 40).

La seduta termina alle 17.