XVI LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 727 di lunedì 3 dicembre 2012
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI
La seduta comincia alle 16.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 26 novembre 2012.
I deputati in missione sono quarantadue.
Sull'ordine dei lavori.
RAFFAELE VOLPI (LNP). Stigmatizzati gli atti di aggressione posti in essere, nella giornata di ieri a Genova, nei confronti di alcuni militanti della Lega Nord, esprime amarezza per il fatto che tale vicenda non sia stata riportata dagli organi di stampa e che il suo gruppo non abbia ricevuto la solidarietà dei partiti e delle istituzioni nazionali.
PRESIDENTE. Esprime solidarietà a coloro che sono stati oggetto degli episodi denunziati dal deputato Volpi, associandosi alla ferma condanna di qualsiasi forma di violenza.
SIMONE BALDELLI (PdL). Nell'associarsi ai sentimenti di solidarietà espressi dalla Presidenza, manifesta ferma condanna degli episodi denunziati dal deputato Volpi.
ROBERTO GIACHETTI (PD). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal Presidente, esprime, a nome del suo gruppo, solidarietà a chi è stato vittima di atti di aggressione.
Discussione della proposta di legge: Disposizioni in materia di professioni non organizzate (approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 1934 ed abbinate-B).
PRESIDENTE. Avverte che la presidente della X Commissione ha sottoposto alla Presidenza la richiesta di proporre all'Assemblea il trasferimento in sede legislativa della proposta di legge n. 1934 ed abbinate-B, essendosi realizzati i presupposti di cui all'articolo 92, comma 6, del Regolamento. Conseguentemente, come già preannunziato in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, la discussione sulle linee generali di tale proposta di legge non avrà luogo.
Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.
PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla X Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 1934 ed abbinate-B, recante disposizioni in materia di professioni non organizzate.
Discussione della proposta di legge: Norme per l'adeguamento alle disposizioni dello statuto istitutivo della Corte penale internazionale (approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 1439 ed abbinate-B).
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
Pag. IVPRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
ROBERTO RAO (UdCpTP), Relatore. Nell'associarsi preliminarmente alla ferma condanna dei fatti testé denunziati dal deputato Volpi, illustra il contenuto della proposta di legge in discussione, sottolineando che la Commissione di merito ha ritenuto di non apportare ulteriori modifiche al testo già approvato dal Senato, in ragione della prioritaria esigenza di pervenire alla definitiva approvazione del provvedimento entro il termine della legislatura. Nel rilevare altresì che le modifiche introdotte dal Senato riguardano anzitutto la valorizzazione del ruolo del Ministro della giustizia come autorità nazionale competente a curare i rapporti con la Corte penale internazionale, sottolinea gli interventi di natura penale sostanziale volti ad equiparare il procedimento penale nazionale con il procedimento presso la Corte penale internazionale, auspicando infine la sollecita approvazione del provvedimento in esame.
ANTONINO GULLO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MARIA PIERA PASTORE (LNP). Richiamate le finalità della proposta di legge in discussione, volta ad adeguare l'ordinamento interno allo statuto della Corte penale internazionale, ricorda le principali modifiche apportate al testo nel corso dell'iter al Senato, soffermandosi, tra l'altro, sulla valorizzazione del ruolo del Ministro della giustizia nella cooperazione con il predetto organismo sovranazionale. Sottolineate quindi le perplessità espresse dal suo gruppo sulle funzioni svolte da un'istituzione che limita la sovranità degli Stati e presenta elevati costi di funzionamento, reputa opportuno ripensare al sistema di giustizia penale internazionale, segnatamente in ordine al settore della repressione, rilevando peraltro la necessità di avviare un approfondito esame su una proposta di legge che reca aspetti critici.
SANDRO GOZI (PD). Sottolinea l'importanza del provvedimento in discussione, che rappresenta un contributo alla pace e ad una globalizzazione più democratica, nella consapevolezza giuridica che esso esprime la volontà di promuovere la tutela dei diritti umani. Rivolto quindi, a nome del suo gruppo, un ringraziamento al relatore per il lavoro svolto, rileva che il carattere permanente della Corte penale internazionale, oltre a superare la logica dell'emergenza, responsabilizza gli Stati nell'affermazione del principio della legalità internazionale. Condivide infine la scelta di non apportare ulteriori modifiche al testo rispetto a quelle migliorative introdotte dal Senato, per consentire la sollecita approvazione del provvedimento in discussione.
AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Esprime solidarietà, a nome del suo gruppo, a quanti sono stati vittime degli atti di aggregazione verificatisi a Genova. Evidenzia quindi gli aspetti salienti della proposta di legge in esame, richiamando preliminarmente le principali caratteristiche e gli ambiti di competenza della Corte penale internazionale. Ricorda altresì che il provvedimento, come modificato dal Senato, reca norme volte a consentire una migliore cooperazione tra il nostro ordinamento e le attività della predetta Corte, in particolare individuando nel Ministro della giustizia l'autorità competente ad adempiere a tali compiti di coordinamento. Sottolinea infine che il testo in discussione consentirà all'Italia di allinearsi a quanto fatto dagli altri Paesi in tema di tutela dei diritti umani.
RENZO LUSETTI (UdCpTP). Richiamato il quadro storico-politico che ha condotto all'istituzione della Corte penale internazionale, deputata ad esercitare la giurisdizione sulle persone fisiche per i più gravi crimini di portata internazionale, evidenzia la prioritaria esigenza di adeguare il diritto interno allo statuto del predetto organismo, auspicando conseguentemente la sollecita approvazione definitiva del provvedimento in discussione, Pag. Vsenza modificare ulteriormente il testo trasmesso dal Senato.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
ROBERTO RAO (UdCpTP), Relatore. Ritiene che le pur fondate preoccupazioni espresse dal deputato Pastore non dovrebbero intimidire il nostro Paese, il quale, anzi, deve convintamente proseguire nel percorso intrapreso e confermare la propria presenza in tutti quegli organismi le cui finalità siano di perseguire la legalità a livello internazionale e la tutela dei diritti umani. Ritiene quindi che il testo in discussione, del quale auspica la sollecita approvazione, rappresenti un importante passo in avanti in direzione del predetto obiettivo.
ANTONINO GULLO, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Rinunzia alla replica.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Discussione della mozione Di Stanislao n. 1-01030: Iniziative per la tutela di militari e civili in relazione alle gravi conseguenze derivanti dall'esposizione ad uranio impoverito.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Avverte che sono state presentate le ulteriori mozioni Rugghia n. 1-01203 e Dozzo n. 1-01204 che, vertendo su materia analoga a quella trattata dalla mozione all'ordine del giorno, saranno discusse congiuntamente.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Illustra la sua mozione n. 1-01030, manifestando soddisfazione per l'iscrizione all'ordine del giorno dell'Assemblea della problematica oggetto dei documenti di indirizzo presentati. Ricordata quindi l'approvazione all'unanimità, in Commissione difesa, di una sua risoluzione in materia, sottolinea la necessità che il Governo si adoperi al fine di chiarire i dubbi ancora oggi esistenti in relazione alle gravi conseguenze derivanti dall'esposizione ad uranio impoverito, fenomeno che non riguarda soltanto il personale impegnato nelle missioni militari, ma anche quello in destinazione fissa e che presta servizio nei poligoni militari o risiede nelle vicinanze di quei siti. Evidenziate altresì le inadempienze del Ministero della difesa su un tema di tale rilevanza, invita il Governo a chiarire perché non siano state adottate idonee misure di protezione nei poligoni, valutando la possibilità di abolire le operazioni di brillamento periodicamente effettuate negli stessi, e ad avviare puntuali verifiche volte ad escludere che la morte di taluni militari italiani sia imputabile alla mancanza di cure adeguate alla loro contaminazione radioattiva non riconosciuta.
ANTONIO RUGGHIA (PD). Illustra la sua mozione n. 1-01203, osservando preliminarmente come il tema oggetto del dibattito odierno susciti da tempo un grave allarme sociale, tanto da essere stato oggetto dell'attività di diverse Commissioni parlamentari d'inchiesta, che hanno sostanzialmente accertato, sulla base di un'ampia casistica, le gravi conseguenze per la salute dei militari italiani derivanti dall'esposizione a fattori patogeni, quali, ad esempio, l'uranio impoverito. Auspicato che da tale attività possa originare un'adeguata politica di prevenzione, richiama le particolari condizioni di pericolosità esistenti nell'area del poligono militare di Salto di Quirra, sollecitando l'impegno del Governo ad assumere con tempestività le opportune iniziative volte a tutelare adeguatamente la salute dei militari e delle popolazioni esposte ad agenti contaminanti, nonché a prevedere idonee forme di risarcimento per i soggetti colpiti da gravi patologie connesse alla problematica in oggetto.
RAFFAELE VOLPI (LNP). Nell'illustrare la mozione Dozzo n. 1-01204, manifesta Pag. VIpreliminarmente una sostanziale condivisione degli impegni contenuti nei differenti atti di indirizzo in discussione, richiamando l'impegno, avulso da qualsiasi intento strumentale, profuso già dalla XIII legislatura dalla Lega Nord sulla delicata materia, con particolare riferimento all'individuazione di specifiche risorse, nell'ambito del rifinanziamento periodico della partecipazione italiana alle missioni di pace, da destinarsi alla salvaguardia e agli eventuali risarcimenti del personale militare esposto all'uranio impoverito. Sottolineata, quindi, la necessità di un maggiore approfondimento scientifico della problematica in oggetto al fine di pervenire a dati scientifici certi, rileva l'opportunità di un differente approccio all'adozione e all'impiego dei sistemi d'arma che tuteli maggiormente la salute umana. Richiama infine gli impegni contenuti nella mozione, con particolare riferimento al riconoscimento della causa di servizio e ad ogni possibile supporto nelle cure ai militari che hanno contratto la cosiddetta sindrome da uranio impoverito.
MARCELLO DE ANGELIS (PdL). Nel ricordare la Commissione d'inchiesta istituita al Senato con riferimento ai danni derivanti dall'esposizione all'uranio impoverito, che ha approfondito, in particolare, le situazioni di rischio sanitario esistenti nelle aree dove insistono i poligoni di tiro, osserva che gli approfondimenti scientifici non consentono di stabilire un chiaro nesso di causalità tra l'uranio impoverito e le patologie denunciate. Sottolineate, quindi, le discordanti decisioni assunte dalla giustizia militare e civile con riferimento alle cause di servizio, auspica che il risarcimento alle persone colpite dalle patologie oggetto delle mozioni in discussione sia riconosciuto indipendentemente dall'accertamento della loro origine.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali delle mozioni.
FILIPPO MILONE, Sottosegretario di Stato per la difesa. Avverte che il Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata l'ulteriore mozione Misiti n. 1-01205.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 4 dicembre 2012, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 33).
La seduta termina alle 18,30.