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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 730 di giovedì 6 dicembre 2012

Il Resoconto Sommario è disponibile on-line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A).
Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 16,15.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 3 dicembre 2012.

I deputati in missione sono settantanove.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 174 del 2012: Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012 (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 5520-B).

Nella seduta del 5 dicembre 2012 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

DANIELA MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE). Dichiara che la sua componente politica esprimerà voto favorevole sulla questione di fiducia, manifestando apprezzamento per la complessa e proficua politica di risanamento, di stabilizzazione finanziaria e di crescita attuata dal Governo, al quale conferma il pieno sostegno della propria parte politica. Giudica inoltre particolarmente grave quanto verificatosi oggi al Senato, reputando un atto di irresponsabilità far mancare all'Esecutivo un'ampia maggioranza.

FRANCESCO NUCARA (Misto-R-A). Dichiara che la sua componente politica confermerà con convinzione la fiducia al Governo su un provvedimento d'urgenza che appare comunque migliorabile, auspicando, in futuro, la formazione di un Esecutivo guidato dall'attuale Presidente del Consiglio e formato da Ministri indicati dalle forze politiche parlamentari. Stigmatizza peraltro l'operato di alcuni componenti la compagine governativa, segnatamente i Ministri Passera e Terzi di Sant'Agata, al quale chiede di riferire alla Camera circa il mutato orientamento in merito all'ammissione all'ONU dell'Autorità nazionale palestinese.

PINO PISICCHIO (Misto-ApI). Nel reputare migliorative ed innovative le modifiche apportate dal Senato al provvedimento di razionalizzazione delle spese degli enti locali in esame, dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, che ha saputo restituire credibilità internazionale al Paese, auspicando che il bagaglio di positive esperienze del Presidente Monti non venga disperso nella prossima legislatura.

FABIO GAVA (Misto-LI-PLI). Dichiara che la sua componente politica confermerà convintamente la fiducia al Governo, rilevando che il provvedimento d'urgenza in discussione rappresenta una coerente risposta alle istanze di trasparenza e sobrietà dell'attività politica diffuse nel Paese. Espresso, quindi, apprezzamento per il proficuo lavoro legislativo svolto in Pag. IVprima lettura dalle Commissioni di merito della Camera, manifesta preoccupazione per la posizione assunta oggi dal Popolo della libertà al Senato e per l'atteggiamento preannunziato in relazione all'imminente voto di fiducia alla Camera, sottolineando l'importanza per il Paese di un ampio sostegno parlamentare all'apprezzabile politica di risanamento attuata dal Governo.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Nel denunciare, a nome del suo gruppo, l'anomalia rappresentata dal reiterato ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo, che svilisce il ruolo del Parlamento, invita l'Esecutivo a non cedere al ricatto politico-parlamentare posto in essere dal centrodestra, fortemente interessato a non attuare le norme sulla incandidabilità e a non cambiare la vigente legge elettorale, la cui modifica è stata più volte sollecitata dal Presidente della Repubblica, al quale rivolge, al riguardo, un ulteriore appello. Giudica inoltre non condivisibili i provvedimenti iniqui e di carattere recessivo varati dal Governo, auspicando che il Presidente del Consiglio prenda atto che l'Esecutivo non ha più il sostegno di una maggioranza parlamentare e rimetta il suo mandato al Capo dello Stato.

VINCENZO D'ANNA (PT). Nel ricordare che il suo gruppo ha sempre sostenuto la necessità di varare riforme strutturali e di abbandonare la politica fatta di piccoli interventi non risolutivi, lamenta l'eccessivo ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo. Osservato, quindi, come talune misure contenute nel provvedimento d'urgenza in esame siano comunque opportune per razionalizzare le spese degli enti locali, evidenzia le criticità ancora irrisolte del meccanismo di spesa sanitaria regionale. Richiama, inoltre, l'atteggiamento contraddittorio di alcune forze politiche, che per convenienza non rivolgono la dovuta attenzione alla grave situazione economica del Paese; dichiara pertanto che il suo gruppo esprimerà un voto di astensione.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (FLpTP). Nel giudicare irresponsabili e privi di coerenza politica gli orientamenti di voto assunti dal Popolo della Libertà oggi al Senato e preannunziati informalmente alla Camera, osserva che gli stessi denotano, a suo avviso, il tentativo di dissociare alla fine della legislatura il futuro politico del predetto partito dalle sorti di un Governo del quale si presume l'impopolarità. Manifesta, quindi, pieno apprezzamento per la complessiva politica di rigore e di risanamento attuata dall'Esecutivo, paventando il rischio che nuove condizioni di incertezza politica alimentino la diffidenza dei partner europei e degli investitori internazionali. Nell'auspicare, quindi, la massima attenzione istituzionale da parte del Capo dello Stato alla delicata fase politica attraversata dal Paese, con particolare riferimento alla tempestiva approvazione dalla legge di stabilità, alla gestione razionale delle molteplici scadenze elettorali e al sollecito varo della disciplina in materia di incandidabilità, dichiara che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo.

PIER FERDINANDO CASINI (UdCpTP). Nel dichiarare che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo, sottolinea l'importanza delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, segnatamente la riduzione dei costi della politica, il controllo della Corte dei conti sulle risorse erogate ai gruppi regionali e la limitazione dei vitalizi corrisposti ai consiglieri regionali, ricordando altresì il meritevole operato di un Esecutivo che ha assicurato la stabilità economico-finanziaria ed ha posto le basi per la crescita del Paese. Stigmatizzato altresì l'atteggiamento assunto dal gruppo del Popolo della Libertà al Senato, che, assecondando le indicazioni del presidente Berlusconi, intende impedire l'approvazione della legge elettorale ed inviare un messaggio al Governo sul tema dell'incandidabilità dei condannati, invita i moderati eletti nel centrodestra a garantire con dignità il sostegno all'Esecutivo.

Pag. V

MATTEO BRAGANTINI (LNP). Lamentata l'assenza in Aula del Presidente del Consiglio, che peraltro non ha più una maggioranza parlamentare, manifesta contrarietà alle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame, che colpiscono duramente i cittadini, soprattutto quelli più anziani, esprimendo altresì un giudizio fortemente negativo sull'operato dell'Esecutivo, segnatamente per quanto attiene all'aumento della pressione fiscale e della disoccupazione. Dichiara pertanto che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, invitando il Presidente del Consiglio a rassegnare le dimissioni e a consentire ai cittadini di tornare a votare.

DARIO FRANCESCHINI (PD). Richiamato l'impegno profuso dal suo gruppo per apportare modifiche migliorativa al provvedimento d'urgenza in esame, manifesta sconcerto per l'incomprensibile e irresponsabile scelta compiuta dal Popolo della Libertà, che fa ricadere i propri problemi interni sui cittadini italiani, dando nel contempo un pericoloso segnale di instabilità e incertezza. Ravvisa quindi la necessità politica, senza formalizzare alcuna richiesta di dimissioni, di rimettere al Capo dello Stato la gestione di una fase particolarmente difficile per il Paese, al fine di non vanificare il faticoso recupero di credibilità ottenuto dall'Esecutivo con i dolorosi sacrifici imposti agli italiani, preannunziando il leale sostegno della propria parte politica alla prosecuzione dell'attuale esperienza di Governo fino alla scadenza naturale della legislatura, qualora il Presidente della Repubblica ne ritenesse sussistenti i presupposti.

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel precisare le ragioni della presa di distanza del suo gruppo dal negativo operato del Governo, segnatamente l'adozione di politiche di esasperato rigore non accompagnate da misure finalizzate alla crescita e all'equità, lamenta la scelta dell'Esecutivo di aumentare la pressione fiscale e di effettuare ingenti tagli ai trasferimenti agli enti locali, ricordando altresì che l'IMU rappresenta una sorta di patrimoniale che incide pesantemente sul tessuto sociale del Paese. Richiamati quindi i dati che confermano la riduzione del PIL e dei consumi interni e l'aumento dell'inflazione e della disoccupazione, giudica prive di fondamento le illazioni formulate da taluni deputati sui presumibili intendimenti della propria parte politica circa la legge elettorale e le misure anticorruzione, rilevando peraltro il sostanziale boicottaggio posto in essere nei confronti delle norme in materia di intercettazioni e responsabilità civile dei giudici. Dichiara infine, per senso di responsabilità, l'astensione del suo gruppo sulla questione di fiducia, anche al fine di garantire la sussistenza del numero legale.

Intervengono per dichiarazione di voto a titolo personale i deputati GIULIANO CAZZOLA (PdL), DOMENICO SCILIPOTI (PT), FRANCO FRATTINI (PdL), ALFREDO MANTOVANO (PdL) e GENNARO MALGIERI (PdL).

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
INDI
DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 498
Votanti 358
Astenuti 140
Maggioranza 180
Hanno risposto 281
Hanno risposto no 77

(La Camera approva).

Pag. VI

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

GIANPAOLO DOZZO (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica un segnale politico il fatto che nella votazione sulla questione di fiducia testé svolta il Governo non ha ottenuto la maggioranza assoluta dei componenti l'Assemblea; ritiene pertanto doveroso che il Presidente del Consiglio rimetta il proprio mandato nelle mani del Presidente della Repubblica, atteso che l'Esecutivo appare delegittimato.

PRESIDENTE. Ritiene che i rappresentati del Governo presenti in Aula potranno riferire al Presidente del Consiglio la richiesta formulata dal deputato Dozzo.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato ANTONIO BOCCUZZI (PD), cui rende precisazioni il PRESIDENTE.

Si riprende la discussione.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Avverte che l'ordine del giorno Laura Molteni n. 23 è stato ritirato.

Interviene per illustrare il suo ordine del giorno n. 33 il deputato MASSIMO POLLEDRI (LNP).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono altresì per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati FABIO MERONI (LNP) e LUCA RODOLFO PAOLINI (LNP).

MARCO PUGLIESE (Misto-G.Sud-PPA). Lamenta le negative conseguenze occupazionali della prospettata cessione di attività della FIAT Industrial.

PRESIDENTE. Rileva che il tema evocato dal deputato Pugliese non attiene al merito del dibattito.

GIAMPAOLO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri e SAVERIO RUPERTO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Accettano gli ordini del giorno Mantovano n. 2, Rigoni n. 5, Mario Pepe (PD) n. 6, Nastri n. 8, Caparini n. 26, Bonino n. 29, Togni n. 30, Bragantini n. 31, Forcolin n. 32, Simonetti n. 35, Negro n. 39 e Montagnoli n. 41.
Accettano, purché riformulati, gli ordini del giorno Garagnani n. 1, Ruvolo n. 3, Marco Carra n. 4, Faenzi n. 7, Minardo n. 9, Marinello n. 10, Callegari n. 27, Pastore n. 28, Polledri n. 33, Bitonci n. 34, Crosio n. 36, Cavallotto n. 37, Paolini n. 38, Gidoni n. 42, Lanzarin n. 43, Allasia n. 44, Fabi n. 46, Fava n. 47, Borghesi n. 48, Favia n. 49 e Garofalo n. 50.
Non accettano, infine, i restanti ordini del giorno presentati.

PRESIDENTE. Secondo quanto convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Sull'ordine dei lavori.

Interviene sull'ordine dei lavori il deputato MAURIZIO TURCO (PD).

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di progetti di legge.

PRESIDENTE. Comunica che sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani il trasferimento alla I Commissione in sede legislativa dei progetti di legge n. 4195, recante istituzione del Giorno della memoria dei bambini di Pag. VIIBullenhuser Damm, in ricordo dei venti bambini ebrei della scuola di Bullenhuser Damm, utilizzati in esperimenti medici nel campo di sterminio di Neuengamme; n. 5457, recante norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Induista italiana, Sanatana Dharma Samgha, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione; n. 5458, recante norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Buddhista italiana, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Venerdì 7 dicembre 2012, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 32).

La seduta termina alle 19,40.