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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 176 di mercoledì 13 maggio 2009

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 9,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantasette.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 733: Disposizioni in materia di sicurezza pubblica (approvato dal Senato) (A.C. 2180-A).

Nella seduta del 12 maggio 2009 l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, degli emendamenti 1.1000, 2.1000 e 3.1000 del Governo, rispettivamente sostitutivi degli articoli 1, 2 e 3 e soppressivi di altri articoli.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - emendamento 1.1000 del Governo)

ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA). Nel dichiarare che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, manifesta piena condivisione per l'azione politica finora attuata dall'Esecutivo in campo economico, sociale e in materia di sicurezza pubblica. Invita, tuttavia, il Governo ad una maggiore coerenza con gli impegni assunti relativamente ai problemi del Mezzogiorno, al fine di superare il divario storico tuttora esistente rispetto alle altre aree del Paese.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Ricordata la preoccupazione espressa dall'ONU riguardo alla politica attuata dal Governo italiano in materia di immigrazione, manifesta forte contrarietà all'equiparazione tra immigrazione e criminalità sottesa al provvedimento in esame, che reca disposizioni a suo giudizio vergognose. Nel ritenere, quindi, che il ricorso alla questione di fiducia sia riconducibile all'esigenza di non far emergere possibili divergenze interne alla maggioranza, esprime un giudizio nettamente negativo sulle misure concernenti i centri di identificazione ed espulsione, su quelle volte a rendere più difficile il riconoscimento dei figli naturali da parte dei cittadini stranieri, nonché su quelle che prevedono il versamento di un contributo per il rilascio e per il rinnovo del permesso di soggiorno.

ROCCO BUTTIGLIONE (UdC). Esprime, a nome del suo gruppo, forte preoccupazione ed amarezza per le misure varate dal Governo in materia di immigrazione, che, a suo avviso, incentivano il risentimento, ritenendo che il ricorso alla questione di fiducia abbia impedito all'Assemblea di avviare un proficuo confronto di merito volto a migliorare il testo in discussione anche su aspetti sostanzialmente condivisibili, quali le norme finalizzate ad una più incisiva lotta alla criminalità organizzata. Manifestato, quindi, profondo dissenso per le disposizioni inerenti l'introduzione del reato di immigrazione clandestina e la proroga del termine per la permanenza nei centri di identificazione ed espulsione, rileva che il respingimento in mare dei migranti dovrebbe essere attuato solo dopo aver vagliato attentamente la posizione personale di ogni singolo individuo, giudicando peraltro tale modalità un Pag. IVreato contro l'umanità da cui il suo gruppo si dissocia.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Nel dichiarare che il suo gruppo voterà convintamente la fiducia all'Esecutivo, esprime grande compiacimento per le norme contenute nell'emendamento 1.1000 del Governo, che appaiono pienamente rispondenti alle esigenze di sicurezza dei cittadini, soprattutto attraverso la previsione di una efficace lotta all'immigrazione irregolare; manifestata, inoltre, piena condivisione per le politiche, attuate dal Ministro Maroni, di respingimento degli stranieri entrati illegalmente nel territorio italiano, sottolinea la necessità di ritenere prioritari il rispetto e la tutela dei diritti e del patrimonio culturale della comunità nazionale.

MARCO MINNITI (PD). Stigmatizzato preliminarmente l'ennesimo ricorso alla questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, ascrivibile esclusivamente a possibili divergenze interne alla maggioranza e lesivo della libertà dei parlamentari di esprimersi secondo coscienza, rileva che i diffusi episodi di violenza verificatisi nel nostro Paese sono dovuti alla mancanza di un efficace controllo del territorio, sottolineando la necessità di rafforzare le Forze di polizia, anziché ridurre, come ha fatto l'Esecutivo, le risorse ad esse destinate. Nel richiamare, quindi, gli evidenti profili di illegittimità costituzionale insiti nel provvedimento in esame, che giudica di stampo propagandistico, ritiene particolarmente gravi la previsione del reato di clandestinità, la tassa sul permesso di soggiorno, nonché le disposizioni relative alle cosiddette ronde, che creano confusione e non garantiscono la sicurezza dei cittadini.

SOUAD SBAI (PdL). Giudicato di carattere demagogico l'intervento del deputato Minniti, atteso il sostanziale fallimento delle misure di stampo buonista varate dal Governo Prodi in materia di immigrazione, richiama gli aspetti più rilevanti del disegno di legge in discussione, che reca una serie articolata di disposizioni volte a garantire un sistema efficace di sicurezza pubblica. Nell'esprimere, quindi, un giudizio positivo sulle norme finalizzate, in particolare, al contrasto del fenomeno incontrollato dell'immigrazione clandestina, tutelando, nel contempo, i soggetti più deboli, ritiene del tutto intollerabile non intervenire sugli ingressi ad oltranza nel Paese, anche in considerazione dei possibili rischi correlati al terrorismo internazionale, sottolineando peraltro la necessità della conoscenza e del rispetto delle regole da parte di tutti i cittadini stranieri.

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 1.1000 del Governo, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
INDI
DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 574
Maggioranza 288
Hanno risposto 316
Hanno risposto no 258

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative riferite all'articolo 1 ed agli articoli soppressi dalla parte consequenziale dell'emendamento 1.1000 del Governo.

Pag. V

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - emendamento 2.1000 del Governo)

FRANCESCO BARBATO (IdV). Sottolineato l'elevato numero di provvedimenti approvati dal Parlamento nel corso dell'attuale legislatura in tema di sicurezza, che a suo avviso denota la mancanza di una linea politica chiara da parte dell'Esecutivo, rileva che sarebbe stato sufficiente recepire le Convenzioni ed i Trattati internazionali vertenti su tale materia. Nel giudicare, quindi, aberrante la norma prevista dal provvedimento in esame relativamente alle cosiddette ronde, che dimostra il fallimento dello Stato nel garantire la sicurezza pubblica, evidenzia il fortissimo condizionamento della criminalità organizzata sulla politica, segnatamente nel Meridione, atteso l'elevato numero di comuni sciolti in Campania a seguito di infiltrazioni camorristiche, manifestando netta contrarietà alla politica del Governo nei confronti del Mezzogiorno, con particolare riferimento alla continua sottrazione di risorse dal Fondo per le aree sottoutilizzate.

BRUNO TABACCI (UdC). Sottolineata preliminarmente la necessità di affrontare il tema dell'immigrazione in modo realistico e tenendo conto della presenza ormai stabile dei cittadini stranieri nel territorio nazionale, giudica estremamente grave l'alta percentuale di lavoro irregolare che si registra nel Paese, ritenendo peraltro opportuno riequilibrare lo sviluppo a livello mondiale, in particolare nel continente africano. Nell'esprimere, quindi, un giudizio fortemente critico sulle misure recate da un disegno di legge di stampo propagandistico, che, di fatto, finanzia le cosiddette ronde a fronte della riduzione dei fondi a disposizione delle Forze di polizia, osserva che la sicurezza non si assicura scommettendo sulla paura ma, al contrario, coinvolgendo le istituzioni europee e permettendo alle forze politiche di opposizione di contribuire al miglioramento dei provvedimenti presentati in Parlamento.

MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Nel giudicare inesatte le critiche formulate da esponenti dell'opposizione circa la possibilità per gli enti locali di avvalersi di associazioni di cittadini al fine di collaborare con le Forze dell'ordine nel mantenimento della sicurezza pubblica, ritiene infondata l'accusa rivolta alla sua parte politica di strumentalizzare il senso di paura diffuso tra i cittadini. Osservato, inoltre, che il provvedimento in esame fornisce adeguate risposte alle esigenze di sicurezza e di contrasto alla criminalità organizzata avvertite dal Paese, lamenta che talune pronunce della magistratura non assicurano adeguate sanzioni per reati commessi da stranieri.

MARINA SERENI (PD). Stigmatizzato il reiterato ricorso dell'Esecutivo alla questione di fiducia, che umilia le prerogative parlamentari e denota la presenza di contrasti interni alla maggioranza, giudica odiose ed inutili le disposizioni recate dal provvedimento in esame in materia di centri di identificazione ed espulsione e di cosiddette ronde. Nel rilevare, quindi, l'incapacità del Governo di contrastare la criminalità organizzata e di governare i fenomeni migratori, osserva che per restringere l'area dell'irregolarità è necessario creare le condizioni per una vera integrazione degli immigrati, riconoscendo loro diritti e doveri. Esprime, altresì, un giudizio nettamente negativo sull'introduzione del reato di clandestinità e sulle misure riguardanti il riconoscimento dei figli per i migranti, che allargheranno l'area dell'illegalità e contribuiranno all'isolamento del nostro Paese a livello internazionale.

IDA D'IPPOLITO VITALE (PdL). Nell'esprimere grande compiacimento per le norme contenute nell'emendamento 2.1000 del Governo, che reca efficaci disposizioni in materia di contrasto al fenomeno della criminalità organizzata, facendo seguito ad analoghi provvedimenti Pag. VIgià approvati dal Parlamento, ritiene del tutto giustificato il ricorso alla questione di fiducia da parte dell'Esecutivo in considerazione dell'inderogabile esigenza di garantire l'approvazione integrale di norme di fondamentale importanza per il Paese. Richiamate, quindi, le misure più significative recate dal disegno di legge in esame, soffermandosi, in particolare, sulle più incisive disposizioni in materia di confisca di beni patrimoniali indebiti, sulle modifiche in materia di scioglimento degli enti locali per infiltrazioni di tipo mafioso e sul potenziamento delle Forze dell'ordine nel controllo del territorio e nella repressione dei reati, osserva con favore che nel corso del proficuo esame svoltosi in sede referente sono state recepite alcune proposte avanzate dall'opposizione, nonché i rilievi formulati in merito dal Procuratore nazionale antimafia, al fine di rispondere pienamente alla domanda di sicurezza proveniente dai cittadini.

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 2.1000 del Governo, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE
INDI
DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 562
Maggioranza 282
Hanno risposto 315
Hanno risposto no 247

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative riferite all'articolo 2 ed agli articoli soppressi dalla parte consequenziale dell'emendamento 2.1000 del Governo.

La seduta, sospesa alle 14,25, è ripresa alle 15,05.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantanove.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede alla Presidenza di attivarsi nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché rinunci alla questione di fiducia sull'approvazione dell'emendamento 3.1000 del Governo, consentendo in tal modo la ripresa di un proficuo dibattito sul merito delle questioni sottese al provvedimento in esame. Paventa altresì il rischio che l'approvazione del medesimo concorra ad accentuare preoccupanti pulsioni localistiche ed autonomistiche, come quelle a lui segnalate da un esponente del Popolo della Libertà della provincia autonoma di Bolzano.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - emendamento 3.1000 del Governo)

FEDERICO PALOMBA (IdV). Rileva preliminarmente che l'approvazione del disegno di legge in discussione mediante il ricorso alla questione di fiducia si inserisce in un quadro più complessivo che registra uno scambio in seno alla maggioranza con l'approvazione, anch'essa presumibilmente tramite la questione di fiducia, del provvedimento in materia di intercettazioni, che costituirà un pesante ostacolo alla libera attività di indagine della magistratura e delle Forze dell'ordine, palesando un paradossale contrasto con gli appelli ad una maggiore sicurezza ripetutamente proposti dalla stessa maggioranza. Pag. VIIEvidenziato quindi che il suddetto iter forzato impedisce agli stessi esponenti del centrodestra di esprimersi liberamente su temi delicati, sui quali la stessa Chiesa ha assunto posizioni divergenti da quelle dell'Esecutivo, manifesta la forte contrarietà del proprio gruppo sulle disposizioni concernenti le cosiddette ronde, che lo inducono a negare convintamente la fiducia al Governo.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Nello stigmatizzare il contegno del Governo, che tende a comprimere e ledere le prerogative del Parlamento, ritiene che la posizione della questione di fiducia sul provvedimento in esame sia funzionale al superamento delle divisioni interne alla maggioranza e comunque conseguenza delle pressioni esercitate sul Governo dalla Lega Nord, sulle cui iniziative politiche in tema di sicurezza ed immigrazione manifesta forte contrarietà. Ricordato altresì come solo grazie alle iniziative delle opposizioni sia stata scongiurata l'approvazione di ulteriori disposizioni lesive dei diritti fondamentali della persona, esprime un giudizio fortemente critico sul complesso del disegno di legge in esame, ritenendolo eterogeneo e confuso. Manifesta inoltre perplessità sulla concreta efficacia di talune misure in esso contenute, che reputa dannose e ispirate da meri intenti demagogici. Nel rammentare infine come la propria parte politica abbia inutilmente tentato di aprire con la maggioranza un confronto proficuo e scevro da pregiudizi sui temi della sicurezza e dell'immigrazione, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Nel richiamare preliminarmente i significativi risultati già raggiunti dall'azione del Governo nel settore della sicurezza, con particolare riferimento alla confisca dei beni frutto di attività illecite e in attuazione del programma con il quale la maggioranza ha vinto le elezioni politiche, manifesta piena condivisione per il previsto inasprimento di molte pene e per l'introduzione di circostanze aggravanti in situazioni di minorata difesa, auspicando che tali misure vengano poi correttamente applicate dalla magistratura. Nel ricordare, quindi, il forte collegamento esistente tra lo stato di clandestinità degli immigrati presenti sul territorio nazionale e il compimento di varie e gravi fattispecie criminose, esprime apprezzamento per l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, in linea con recenti direttive europee e con la legislazione di altri Paesi.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Nel sottolineare preliminarmente che il ricorso alla questione di fiducia per l'approvazione del provvedimento in esame appare finalizzato esclusivamente a sanare dissidi interni alla maggioranza, ricorda i numerosi provvedimenti in materia di immigrazione varati dall'inizio della legislatura, i quali, nonostante i proclami del Governo, appaiono improntati ad una cultura di stampo razzista. Richiama, in particolare, l'introduzione del reato di clandestinità, il divieto di riconoscimento dei figli naturali e l'istituzione delle cosiddette ronde, che prefigurano una pericolosa delega ai privati dell'attività di tutela della sicurezza pubblica. Evidenziato quindi con forza che la politica dell'accoglienza attuata dall'Esecutivo, ignorando i ripetuti richiami della Chiesa e dell'ONU alle drammatiche condizioni di vita dei migranti, non tiene in alcuna considerazione la multiculturalità e la multietnicità con le quali ogni moderno Stato occidentale deve confrontarsi, dichiara il voto convintamente contrario del suo gruppo sulla questione di fiducia, che porterà al varo di un provvedimento fortemente lesivo dei diritti e della dignità umana.

GIANFRANCO PAGLIA (PdL). Nell'esprimere vivo rammarico per il mancato raggiungimento di un ampio consenso tra maggioranza ed opposizione su un tema di fondamentale importanza quale quello della sicurezza dei cittadini, stigmatizza le divisioni interne all'opposizione, che ritiene aprioristicamente ed erroneamente contraria ai contenuti del provvedimento Pag. VIIIin esame. Precisato inoltre come il disegno di legge sia volto a regolamentare le cosiddette ronde, fenomeno da tempo presente anche in realtà locali amministrate dal centrosinistra, ribadisce il convinto sostegno del proprio gruppo al Governo ed all'attività dal medesimo svolta in tema di immigrazione e sicurezza.

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 3.1000 del Governo, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROCCO BUTTIGLIONE
INDI
DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 552
Maggioranza 277
Hanno risposto 315
Hanno risposto no 237

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative riferite all'articolo 3 ed agli articoli soppressi dalla parte consequenziale dell'emendamento 3.1000 del Governo.

La seduta, sospesa alle 17,30, è ripresa alle 17,40.

Sull'ordine dei lavori.

GIUSEPPE PALUMBO (PdL). Espressa soddisfazione per la prevista partecipazione, in qualità di osservatore, della Repubblica di Cina (Taiwan) ai lavori dell'Assemblea mondiale della sanità che si terranno il 18 maggio prossimo, preannunzia il ritiro di una mozione volta a perseguire tale obiettivo, da lui presentata e sottoscritta da esponenti di maggioranza e di opposizione.

Si riprende la discussione.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Avverte che la Presidenza non ritiene ammissibile l'ordine del giorno Ciocchetti n. 30.

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati FABIO EVANGELISTI (IdV), MARIO PEPE (PdL), MARIO TASSONE (UdC), LUCIANA PEDOTO (PD), PAOLA PELINO (PdL), ANNA ROSSOMANDO (PD), DOMENICO SCILIPOTI (IdV), ANNA MARGHERITA MIOTTO (PD), DONATELLA FERRANTI (PD), PIERFELICE ZAZZERA (IdV), ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI (PD), BARBARA POLLASTRINI (PD), FRANCESCO BARBATO (IdV), MAINO MARCHI (PD), MANUELA GHIZZONI (PD), ANITA DI GIUSEPPE (IdV) e ROSA DE PASQUALE (PD).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Intervengono altresì per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati MARIA LETIZIA DE TORRE (PD), AUGUSTO DI STANISLAO (IdV), ANDREA SARUBBI (PD), MARIO LOVELLI (PD) e DANIELA SBROLLINI (PD).

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, manifestato apprezzamento per la presenza in Aula del sottosegretario Mantovano, rileva che i deputati del suo gruppo intendono continuare ad intervenire per sostenere le ragioni sottese ai documenti di indirizzo presentati.

Pag. IX

Intervengono quindi per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati MARIA GRAZIA LAGANÀ FORTUGNO (PD), DONATA LENZI (PD), FRANCO NARDUCCI (PD), CINZIA CAPANO (PD), DELIA MURER (PD), MARIA COSCIA (PD), AMALIA SCHIRRU (PD), LUCIA CODURELLI (PD), RODOLFO GIULIANO VIOLA (PD), LUISA BOSSA (PD), DONATO RENATO MOSELLA (PD), ANTONINO RUSSO (PD), GINO BUCCHINO (PD), RITA BERNARDINI (PD) e DONELLA MATTESINI (PD).

ALFREDO MANTOVANO, Sottosegretario di Stato per l'interno. Accetta gli ordini del giorno Pelino n. 1, Occhiuto n. 38 e Marchi n. 56 (Nuova formulazione).
Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Minardo n. 2, Marinello n. 3, Polledri n. 4, Zeller n. 5, Garagnani n. 6, Ghizzoni n. 7, Coscia n. 8, Sarubbi n. 9, Grassi n. 22, Viola n. 28, Mantini n. 29, Libè n. 32, Mannino n. 34, Volontè n. 40, Tassone n. 43, Palomba n. 44, Caparini n. 52, Villecco Calipari n. 57, Lovelli n. 58, Capano n. 60, Rossomando n. 65, Contento n. 76, Fallica n. 78, Mario Pepe (PdL) n. 79, Di Biagio n. 81 e Bossa n. 82.
Invita al ritiro dell'ordine del giorno Angeli n. 80, che altrimenti non accetta.
Non accetta infine i restanti documenti di indirizzo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Annunzio della formazione di una componente politica nell'ambito del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunica che è stata autorizzata la formazione, nell'ambito del gruppo parlamentare Misto, della componente politica denominata «Repubblicani, Regionalisti, Popolari» cui aderiscono i deputati Giorgio La Malfa e Francesco Nucara, già iscritti alla componente Liberal Democratici-MAIE, e Mario Baccini.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 14 maggio 2009, alle 9.

(Vedi resoconto stenografico pag. 93).

La seduta termina alle 20,45.