XVI LEGISLATURA
COMUNICAZIONI
Missioni valevoli nella seduta del 9 luglio 2009.
Albonetti, Alessandri, Angelino Alfano, Balocchi, Berlusconi, Bindi, Bonaiuti, Boniver, Bossi, Brambilla, Brancher, Brugger, Brunetta, Buonfiglio, Caparini, Carfagna, Casero, Cicchitto, Cirielli, Colucci, Cosentino, Cossiga, Cota, Craxi, Crimi, Crosetto, De Biasi, Fitto, Frattini, Gelmini, Gibelli, Alberto Giorgetti, Giancarlo Giorgetti, Giro, Guzzanti, La Russa, Leo, Leone, Lo Monte, Lombardo, Lucà, Lulli, Lupi, Mantovano, Maroni, Martini, Mazzocchi, Melchiorre, Meloni, Menia, Miccichè, Milanato, Molgora, Nucara, Leoluca Orlando, Pescante, Prestigiacomo, Roccella, Romani, Ronchi, Rotondi, Saglia, Scajola, Soro, Stefani, Stucchi, Tremonti, Urso, Vegas, Vignali, Vito.
Annunzio di proposte di legge.
In data 8 luglio 2009 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:
PETRENGA ed altri: «Modifica all'articolo 30 del regio decreto-legge 27 novembre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n. 36, in materia di iscrizione di coloro che hanno frequentato le scuole di specializzazione per le professioni legali nell'albo degli avvocati» (2590);
ZINZI: «Modifica all'articolo 3 della legge 21 gennaio 1994, n. 53, in materia di notificazione di atti civili, amministrativi e stragiudiziali da parte degli avvocati» (2591);
CUOMO: «Modifiche al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di agevolazioni tributarie per favorire la razionale distribuzione della popolazione e delle imprese nei centri urbani» (2592);
CUOMO: «Disposizioni concernenti la raccolta e il reimpiego degli scarti vegetali in agricoltura» (2593);
BRIGUGLIO: «Riconoscimento della qualità di forza di polizia al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del trattamento di "lavoro usurante" per le attività svolte dal personale appartenente al medesimo Corpo» (2594);
PALAGIANO e ANIELLO FORMISANO: «Disposizioni in materia di consenso informato, di direttive anticipate nei trattamenti sanitari e di accanimento terapeutico» (2595);
DI STANISLAO: «Disposizioni per la promozione e la diffusione della cultura della difesa, della pace e della solidarietà» (2596).
Saranno stampate e distribuite.
Adesione di un deputato a una proposta di legge.
La proposta di legge BECCALOSSI ed altri: «Modifica dell'articolo 4 della legge 24 febbraio 2005, n. 34, in materia di unificazione della Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei dottori commercialisti e della Cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore dei ragionieri e periti commerciali» (2150) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Ria.
Assegnazione di progetti di legge a Commissioni in sede referente.
A norma del comma 1 dell'articolo 72 del regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:
I Commissione (Affari costituzionali):
CATANOSO: «Inquadramento dei direttori penitenziari nei ruoli dirigenziali dell'Amministrazione penitenziaria» (2484) Parere delle Commissioni II, V e XI.
II Commissione (Giustizia):
JANNONE: «Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni in materia di lavoro dei detenuti e di costruzione di edifici penitenziari» (2489) Parere delle Commissioni I, V, VIII, XI e XII;
GALATI: «Istituzione del registro nazionale degli amministratori immobiliari» (2515) Parere delle Commissioni I, V, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
IV Commissione (Difesa):
VANNUCCI e VILLECCO CALIPARI: «Modifiche all'articolo 4 della legge 9 gennaio 1951, n. 204, in materia di restituzione ai congiunti delle salme dei caduti in guerra» (2518) Parere delle Commissioni I, III e V.
VI Commissione (Finanze):
DI PIETRO ed altri: «Disposizioni per tutelare i cittadini e le piccole e medie imprese nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali» (1887) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), V, VIII, IX, X (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;
GOLFO ed altri: «Modifica all'articolo 147-ter del testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, in materia di parità di accesso agli organi di amministrazione delle società quotate in mercati regolamentati» (2426) Parere delle Commissioni I e II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni);
SBAI ed altri: «Modifica all'articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di incremento delle detrazioni per carichi di famiglia in favore delle donne lavoratrici» (2502) Parere delle Commissioni I, V, XI e XII;
GALATI: «Abrogazione del nono comma dell'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, concernente l'obbligo, a carico degli amministratori di condominio, di comunicare all'anagrafe tributaria l'ammontare dei beni e servizi acquistati dal condominio e i dati identificativi dei fornitori» (2516) Parere delle Commissioni I, II e V;
LEO: «Modifica dell'articolo 37-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, concernente il contrasto dell'elusione fiscale e dell'abuso del diritto in materia tributaria» (2521) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e V.
VII Commissione (Cultura):
JANNONE: «Disposizioni per la tutela dei minori nell'ambito della comunicazione radiotelevisiva» (2495) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III, V, IX, XII e XIV.
VIII Commissione (Ambiente):
LANZILLOTTA ed altri: «Disposizioni per la gestione delle procedure di assegnazione di appalti pubblici, relativi a lavori, servizi e forniture, mediante strumenti telematici» (1369) Parere delle Commissioni I, V e XIV.
IX Commissione (Trasporti):
JANNONE: «Modifica all'articolo 201 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per l'introduzione di un tabellario indicante il limite massimo delle spese di accertamento e di notificazione delle violazioni in materia di circolazione stradale» (2494) Parere delle Commissioni I, II e V.
XI Commissione (Lavoro):
BELLANOVA ed altri: «Disposizione transitoria in materia di durata del trattamento di cassa integrazione ordinaria» (2452) Parere delle Commissioni I e V.
Trasmissione della Corte dei conti.
Il presidente della Corte dei conti, con lettera in data 7 luglio 2009, ha trasmesso - ad integrazione della decisione sul rendiconto generale dello Stato e conti allegati, relativi all'esercizio finanziario 2008 (doc. XIV, n. 2), già annunciata all'Assemblea nella seduta del 30 giugno 2009 - le decisioni e le annesse relazioni sui rendiconti generali della regione Trentino-Alto Adige e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, per l'esercizio finanziario 2008.
Questo documento - che sarà stampato - è trasmesso alla V Commissione (Bilancio).
Trasmissione dal Ministero degli affari esteri.
Il Ministero degli affari esteri, con lettera pervenuta in data 8 luglio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4 della legge 11 dicembre 1984, n. 839, gli atti internazionali firmati dall'Italia i cui testi sono pervenuti al medesimo Ministero entro il 15 giugno 2009.
Questa documentazione è trasmessa alla III Commissione (Affari esteri).
Annunzio di progetti di atti comunitari e dell'Unione europea.
Il ministro per le politiche europee, con lettere in data 3 e 7 luglio 2009, ha trasmesso, ai sensi degli articoli 3 e 19 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, progetti di atti comunitari e dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
Tali atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
Nell'ambito dei documenti trasmessi in data 7 luglio 2009, il Governo ha richiamato l'attenzione sui seguenti atti e progetti di atti:
n. 11722/09 - Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un'agenzia per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell'informazione su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia (COM(2009) 293 definitivo), che è assegnato in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);
n. 11318/09 - Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per favorire la ripresa economica tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell'energia [prima lettura] - Adozione dell'atto legislativo (AL + D) Dichiarazione, che è assegnato in sede primaria alla X Commissione (Attività produttive);
n. 11456/09 - Progetto di conclusioni del Consiglio sulla coalizione finanziaria europea contro la pedopornografia su internet, che è assegnato in sede primaria alla II Commissione (Giustizia).
Con la comunicazione del 3 luglio 2009, il Governo ha altresì richiamato l'attenzione sul documento n. 11060/09 - Uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia al servizio dei cittadini, trasmesso con lettera in data 19 giugno 2009 (COM(2009) 262 definitivo), già assegnato in sede primaria, in data 23 giugno 2009, alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia).
Richiesta di un parere parlamentare su atti del Governo.
Il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, con lettera in data 2 luglio 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1261 dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2009, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (105).
Tale richiesta è assegnata, ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del regolamento, alla VII Commissione (Cultura), che dovrà esprimere il prescritto parere entro il 29 luglio 2009.
Atti di controllo e di indirizzo.
Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.
Sono pervenute alla Presidenza dai competenti Ministeri risposte scritte ad interrogazioni. Sono pubblicate nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.
INTERPELLANZE URGENTI
Iniziative per un'equa distribuzione del personale docente nella regione Calabria e misure per il rilancio del sistema scolastico nel Mezzogiorno, con particolare riferimento alla costruzione e all'ammodernamento delle strutture scolastiche - n. 2-00417
A)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per sapere - premesso che:
tutte le maggiori organizzazioni sindacali della scuola della provincia di Reggio Calabria hanno reso pubblici i dati a loro possesso, dai quali si evince che, da parte dei genitori degli alunni di scuola primaria, sarebbe stato richiesta l'istituzione di 135 nuove classi a tempo pieno;
l'ufficio scolastico provinciale di Reggio Calabria, non per propria responsabilità, ha ampiamente disatteso le richieste delle famiglie, così come previsto dalla circolare ministeriale 15 gennaio 2009, n. 4, arrecando un grave danno alle stesse che non hanno potuto usufruire di quanto previsto per legge;
tale situazione, secondo la denuncia di genitori e organizzazioni sindacali, sarebbe attribuibile ad una decisione presa dall'ufficio scolastico regionale di ridistribuire ad altre province 110 docenti, con grave danno alla provincia reggina che vede per l'anno scolastico 2009-2010 moltissimi docenti soprannumerari (vedasi decreto dell'ufficio scolastico regionale, protocollo n. 5682 del 15 aprile 2009);
tale situazione ha, come è giusto, creato una forte insofferenza tra i genitori e i docenti che hanno organizzato la loro protesta insieme alle organizzazioni sindacali;
anche la scuola secondaria di secondo grado della provincia di Reggio Calabria si è vista decurtare l'originaria dotazione organica di 2636 posti agli attuali 2519, con una riduzione di ben 121 posti, nonostante ci siano oltre 500 alunni in più rispetto all'anno scolastico precedente;
anche in questo caso i docenti sono stati distribuiti in altre province;
stante la drastica riduzione di personale, non è possibile, nella provincia di Reggio Calabria, garantire agli alunni e alle famiglie che sia fornita la dovuta formazione;
infine, ma non perché sia meno importante e grave, va considerato che la maggior parte degli edifici ospitanti istituti, spesso edilizia privata adibita ad uso scolastico, che gravitano nella provincia, non hanno le caratteristiche peculiari afferenti all'edilizia scolastica e che, conseguentemente, non sono rispondenti alle vigenti norme di sicurezza;
tale situazione, in una regione che dovrebbe fare della formazione dei propri giovani un elemento trainante e fondante, suscita la giusta indignazione dei genitori, dei docenti e degli alunni, che sono stanchi di dovere subire gli effetti devastanti determinati dall'inefficienza e dai ritardi delle amministrazioni locali e nazionali -:
se e come si intenda intervenire al fine di ristabilire un'equa distribuzione del personale docente nella regione Calabria, accogliendo in pieno le richieste, presentante il tal senso, dai docenti, dai genitori e dalle organizzazioni sindacali di categoria;
come, più in generale, si intenda rilanciare il sistema scolastico nel Mezzogiorno, a partire dalla costruzione e dall'ammodernamento delle strutture scolastiche, che rappresentano l'elemento fondante di ogni progetto di rilancio dello sviluppo nell'intera area.
(2-00417) «Belcastro, Lo Monte, Brugger».
(2 luglio 2009)
Misure a favore della compagnia aerea Alpi eagles - n. 2-00423
B)
I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
la compagnia aerea di linea italiana Alpi eagles fu fondata nel 1996 a Venezia. Dal 10 giugno 1996, con il volo inaugurale Venezia-Roma, Alpi eagles iniziò ad operare quale vettore privato per il trasporto aereo di linea nazionale (collegando principalmente il Nord-Est a destinazioni del Sud e delle isole) ed internazionale (con collegamenti verso la Spagna, l'Est europeo e il Nord Europa);
questo progetto commerciale prese vita da un'idea del comandante Soddu, che riuscì a reperire nel florido tessuto veneto le risorse economiche necessarie per dare vita alla nuova compagnia. Presero parte all'iniziativa nomi ben conosciuti del motore economico veneto, quali Diesel, Marzotto, Stefanel;
con sentenza del 7 marzo 2008 del tribunale di Venezia, la Alpi eagles s.p.a. è stata dichiarata insolvente e successivamente ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ex decreto legislativo n. 270 del 1999;
con decreto ministeriale del 25 giugno 2008, è stato nominato commissario straordinario il dottor Gianluca Vidal;
in data 8 agosto 2008, quest'ultimo presentava presso la Commissione europea-direzione trasporti, a mezzo del Ministero dello sviluppo economico, domanda per ottenere il nulla osta all'aiuto per il salvataggio della compagnia aerea Alpi eagles spa, attraverso l'erogazione di garanzia di Stato, ai sensi dell'articolo 85, paragrafo 3, del Trattato CE per l'ammontare di 17 milioni di euro, sulla scorta del programma (ex articolo 27 del decreto legislativo n. 270 del 1999) contestualmente presentato al ministero dello sviluppo economico;
la Commissione europea-direzione trasporti, in data 12 novembre 2008, ha deliberato positivamente in merito alla sopra citata domanda;
il commissario, con l'ausilio tecnico di un advisor, ha avviato un tender bancario al fine di raccogliere le offerte per un finanziamento coperto da «garanzia di Stato», privo di alcun rischio;
a fine dicembre 2008, stante la situazione creatasi nel frattempo a seguito degli sconvolgimenti mondiali del mondo finanziario, la procedura non aveva avuto alcun riscontro positivo; tre le principali motivazioni addotte:
a) assenza di liquidità del sistema e la necessità di superare il dicembre 2008 per i ratios degli istituti bancari coinvolti;
b) lo scarso appeal della proposta, stante che la norma interna italiana disponeva quale tasso massimo sul finanziamento l'euribor a 3 mesi più 20 bp;
c) lo scarso interesse politico e di sistema alla proposta, stante la situazione del «settore volo» in Italia, appena sconvolto dalla vicenda Cai-Alitalia;
un ultimo diniego è pervenuto in data 15 maggio 2009, a causa di una posizione negativa del servizio legale della banca intenzionata a soddisfare la richiesta, dovuta ad un'apparente discrasia tra la norma comunitaria e la previsione interna, tale da lasciare dubbi, più formali che sostanziali, sull'interpretazione della decorrenza del termine semestrale;
la stagnazione della trattativa tesa a reperire il prestito determina l'imminente perdita delle residue potenzialità economiche dell'azienda (a causa della non permanente possibilità di mantenere gli slot da Assoclearance, il certificato di operatore aereo (coa) da Enac, le professionalità dei dipendenti in cassa integrazione guadagni straordinaria, la disponibilità dei lessors dei velivoli e dei manutentori internazionali per poter disporre nuovamente del parco degli aeromobili), con grave danno dei creditori e delle circa 250 famiglie dei lavoratori coinvolti dalla cessazione dell'attività aziendale -:
se non si ritenga necessario intervenire, attraverso le opportune iniziative di competenza, al fine di tutelare una realtà produttiva come quella di Alpi eagles, anche ribadendo la ratio degli interventi e della disponibilità offerta a sostegno di diverse banche italiane e la necessità che il sostegno assicurato al sistema bancario si concretizzi in un effettivo beneficio per realtà produttive del Paese che si trovano in situazione di difficoltà;
se non si ritenga necessario apportare al regolamento del Ministero dell'economia e delle finanze, che regola le pratiche di garanzia al finanziamento, quelle modifiche atte a renderlo più efficace e tempestivo nel gestire situazioni in cui l'emergenza finanziaria è la norma;
se non si ritenga di dover adottare iniziative per un'interpretazione autentica circa la decorrenza dei termini temporali che la legge applica alle pratiche in questione.
(2-00423) «Donadi, Borghesi, Monai».
(7 luglio 2009)
Iniziative del Governo per garantire la continuità della produzione di autovetture ed il mantenimento degli attuali livelli occupazionali negli stabilimenti Fiat, con particolare riferimento all'area industriale di Termini Imerese - 2-00414
C)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
nella seduta n. 175 del 12 maggio 2009, il Partito democratico ha presentato un'interpellanza urgente (n. 2-00378) su «iniziative per garantire la continuità operativa degli stabilimenti e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali del gruppo Fiat in Italia» indirizzata al Ministro interpellato, alla quale rispondeva il Sottosegretario per lo sviluppo economico, Stefano Saglia, assicurando che - come si legge nel resoconto della seduta - «il Ministro Scajola ha indirizzato una lettera al vertice di Fiat per definire le modalità di un'informativa a riguardo. In particolare, il Governo ha deciso di ribadire al gruppo quale sia la propria opinione, che è molto ferma in merito alla difesa degli stabilimenti industriali italiani e di conseguenza dei livelli occupazionali»;
il Sottosegretario, inoltre, sottolineava che «per quanto riguarda poi il sito di Termini Imerese, Fiat ha fatto presente che sono stati realizzati importanti investimenti sul modello Ypsilon, che attualmente è prodotto a Termini Imerese, avendo introdotto, da alcune settimane, la versione gpl, che sta riscuotendo, anche grazie agli incentivi, un buon successo commerciale. Inoltre, ha precisato che è stato deciso di investire sulla versione »euro 5«, che sarà disponibile a partire dal prossimo anno, in modo da poter proseguire la produzione e quindi, grazie a queste decisioni, sarà possibile uscire anticipatamente dalla cassa integrazione. Infine, Fiat ha precisato che l'attuale situazione dei mercati le consente di proseguire con le attuali produzioni e che, nelle prossime settimane, appena sarà definito il quadro di accordi internazionali, sarà possibile delineare un quadro strategico generale che sarà attentamente vagliato dal Ministero dello sviluppo economico, che, in coordinamento - data l'importanza della vicenda - con la Presidenza del Consiglio dei ministri, avrà certamente modo, al termine di questa operazione, di convocare un tavolo di confronto»;
è stato istituito il tavolo tecnico e si sono già tenute alcune riunioni sui temi in oggetto;
sono stati stanziati 300 milioni di euro nella seduta del Cipe del 26 giugno 2009 per le aeree industriali di crisi della Fiat (Termini Imerese e Pomigliano d'Arco);
la Regione siciliana si è impegnata a stanziare fondi per il rilancio dello stabilimento;
gli accordi di cooperazione con altre società estere non possono esseri fatti a danno degli stabilimenti, del lavoro, dei tecnici e degli operai italiani;
il Governo italiano non può essere da meno rispetto agli altri Governi europei, che hanno messo tra gli obiettivi principali la salvaguardia degli impianti produttivi e dei relativi livelli occupazionali;
i vertici della Fiat hanno annunciato un piano di riconversione dello stabilimento di Termini Imerese, che sostanzialmente prevede, a partire dal 2011, la cessazione della fabbricazione di auto nell'impianto siciliano che si occupa della produzione della Lancia Ypsilon;
i lavoratori dello stabilimento e dell'indotto, circa 2800, dell'area industriale di Termini Imerese hanno indetto in queste ore diverse ore di sciopero e manifestazioni: a giudicare dalle intenzioni delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, le manifestazioni si intensificheranno;
il piano annunciato dall'amministratore delegato della Fiat porterebbe ad una sostanziale desertificazione di una delle poche realtà industriali della Sicilia, con gravi ripercussioni sul sistema economico e sociale, in gran parte del territorio termitano e madonita, nonché riflessi in tanti altri comuni della cintura della suddetta area -:
quali siano le intenzioni del Governo al fine di garantire la salvaguardia della mission degli stabilimenti, la continuità della produzione di autovetture ed il mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
se intenda presentare, nel quadro delle trattative con Fiat, proposte concrete all'azienda automobilistica per impedire che si decreti un declassamento di Termini Imerese e che si provochi un gravissimo danno ad alcune migliaia di famiglie siciliane e numerose città del comprensorio di Termini Imerese e delle Madonie.
(2-00414) «Antonino Russo, Burtone, Bellanova, Siragusa, Pes, Scarpetti, Lolli, Tempestini, Capodicasa, Berretta, Servodio, Albonetti, Sani, Samperi, Villecco Calipari, Cardinale, Rugghia, Sanga, Causi, Fadda, Tocci, Sposetti, Damiano, Coscia, Vannucci, Mazzarella, Genovese, Bordo, Giovanelli, Enzo Carra».
(1o luglio 2009)
Iniziative in relazione alla possibile chiu-sura temporanea dell'impianto cracking di Porto Torres - n. 2-00421
D)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
nonostante gli impegni presi in più sedi dal Governo Berlusconi, gli impegni diretti sottoscritti dall'amministratore delegato dell'Eni, Scaroni, con il Governo, la costante attenzione rivolta al problema sia dal Ministro interpellato che dalla regione Sardegna, nonostante la positiva conclusione del tavolo della chimica nel dicembre 2008, i vertici dell'Eni hanno annunziato al presidente della regione Sardegna Cappellacci l'intenzione di chiudere per due mesi, a partire dal 1o agosto 2009, l'impianto cracking di Porto Torres, già bloccato nel 2008 e riavviato nel gennaio 2009;
l'impianto cracking di Porto Torres costituisce il cuore dello stabilimento, ma anche il motore principale dell'intera chimica isolana; pertanto, la decisione si ripercuote su tutta la filiera della chimica sarda, con pesanti ripercussioni su migliaia di posti di lavoro; il fermo in questione riguarda circa 450 addetti, che dovrebbero essere collocati in cassa integrazione per due mesi;
il presidente della regione ha correttamente osservato che l'Eni non può considerarsi una mera espressione delle forze del libero mercato, ma è un'azienda di rilievo internazionale del settore energetico, contemporaneamente partecipata dallo Stato e punta di diamante dell'industria italiana; pertanto, dovrebbe avere obblighi di trasparenza con le istituzioni per quel che riguarda l'attuazione delle proprie politiche industriali;
conclusivamente, nella generale crisi dell'economia mondiale e nazionale, l'Eni ha registrato positivi risultati negli ultimi anni, sia in termini di bilancio, che in termini di rafforzamento delle posizioni di mercato, come dimostrano i recenti accordi con la Russia e con la Libia -:
se non ritenga di convocare urgentemente i vertici dell'Eni per un confronto trilaterale con il Governo e la regione Sardegna, al fine di richiedere la rinuncia al fermo dell'impianto di cracking dello stabilimento di Porto Torres, per i danni che tale decisione può arrecare a tutto il comparto chimico isolano;
quale sia lo stato di erogazione degli stanziamenti previsti per la chimica sarda, ivi compresi quelli previsti dai diversi accordi di programma di settore, stipulati tra Governo, regione e imprese di settore, per la riqualificazione e per il rilancio delle produzioni competitive nei diversi poli chimici della Sardegna e, in particolare, a Porto Torres.
(2-00421) «Cicu, Vella, Baldelli, Testoni, Nizzi, Porcu, Murgia, Abrignani, Versace, Fallica, Moles».
(7 luglio 2009)
Orientamenti del Governo in merito al programma internazionale denominato Education for all, in materia di aiuto ai Paesi in via di sviluppo, per garantire l'accesso universale all'istruzione primaria - n. 2-00419
E)
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
a Dakar nel 2000 la comunità internazionale si è impegnata a realizzare i sei obiettivi dell'Education for all (Efa) affinché l'educazione diventi un diritto universale: espandere e migliorare la cura e l'educazione della prima infanzia; assicurare, entro il 2015, l'istruzione primaria universale obbligatoria e gratuita per ogni bambino e bambina; assicurare l'accesso universale di tutti i giovani e gli adulti alla formazione lungo tutto l'arco della vita; raggiungere un aumento di adulti alfabetizzati del 50 per cento - specie donne - ed un equo accesso all'istruzione primaria e alla formazione continua per tutti gli adulti; eliminare le disparità di genere nell'istruzione primaria e secondaria entro il 2005 ed arrivare alla piena eguaglianza di genere nel settore educativo nel 2015; migliorare la qualità generale dell'istruzione impartita;
la dichiarazione di Dakar impegna, da un lato, i Paesi del sud del mondo ad aumentare la quota del loro bilancio pubblico dedicata al settore dell'istruzione, arrivando al 20 per cento, e, dall'altro, i Paesi del nord del mondo a destinare maggiori e migliori aiuti al settore dell'educazione globale e, in particolare, all'istruzione primaria;
grazie all'impegno della comunità internazionale, in 10 anni i bambini non scolarizzati sono passati da 103 milioni a 75 milioni. Nell'Africa subsahariana il tasso di scolarizzazione è passato dal 56 per cento al 70 per cento, nell'Asia meridionale dal 75 per cento all'86 per cento, nei Paesi arabi dal 78 per cento all'84 per cento;
questi obiettivi sono stati raggiunti anche grazie all'aiuto pubblico allo sviluppo mobilitato dai Governi del nord del mondo, che nel 2002 hanno sostenuto, insieme a Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Banca mondiale) e Unesco, la creazione dell'Education for all Fast track initiative (Efa/Fti);
tuttavia, questi progressi sono ancora troppo lenti e parziali per assicurare il raggiungimento degli obiettivi dell'Education for all: per 75 milioni di bambini la scuola è solo un miraggio. L'Africa con i suoi 35,1 milioni di bambine e bambini non scolarizzati è in testa, seguita dall'Asia del Sud (18,2 milioni), l'Asia dell'Est (9,5 milioni), i Paesi arabi (5,7 milioni) e l'America latina (2 milioni). In base alle proiezioni contenute nell'Efa Global monitoring report del 2008, basate sulle 134 nazioni che nel 2006 concentravano il 64 per cento dei bambini esclusi dall'accesso all'istruzione primaria, 29 milioni di bambini non andranno ancora a scuola nel 2015, solo in questi Paesi;
dei 75 milioni di bambini e bambine non ancora a scuola, più della metà - circa 40 milioni - vivono in Paesi in guerra o appena usciti da un conflitto. II 60 per cento sono bambine: ad oggi l'obiettivo del millennio di superare le disparità di genere nell'accesso all'istruzione primaria e secondaria non è stato raggiunto;
per raggiungere l'accesso universale all'istruzione entro il 2015, è necessario che i Paesi donatori eroghino 9 miliardi di dollari ogni anno, più del doppio (4,4 miliardi di dollari) di quanto hanno mobilitato nel mondo per l'educazione in generale nel 2007. Per raggiungere tutti gli obiettivi dell'Education for all il fabbisogno è ancora più ingente: le stime attuali valutano la cifra intorno ai 16 miliardi di dollari all'anno;
per quanto concerne il contributo del nostro Paese, nel biennio 2006-2007 l'aiuto bilaterale italiano, destinato al sostegno all'educazione dalla cooperazione italiana, è dimezzato rispetto al 2004-2005: un risultato deludente che non risente solo delle ristrettezze finanziarie complessive del bilancio italiano dedicato alla lotta alla povertà, prova ne è che l'educazione ha perso progressivamente peso rispetto ad altri settori. Negli stessi anni, gli altri Paesi del G7 si sono comportati diversamente: la quota di assistenza bilaterale dedicata all'educazione è in media tre volte superiore a quella italiana. Il quadro peggiora se si considerano le risorse trasferite a sostegno dell'istruzione, tenendo conto delle differenze di prodotto interno lordo dei Paesi G7: nel 2007 lo sforzo finanziario della media G7 era pari a otto volte quello italiano;
l'investimento dell'Italia rispetto all'Education for all Fast track initiative è stato altalenante. Nel 2004 il nostro Paese versava a sostegno dell'istruzione primaria appena il 17 per cento di quanto avrebbe dovuto fare in relazione al proprio peso nell'economia globale;
nel 2007, in controtendenza, il nostro Paese è riuscito a imprimere una svolta positiva. La quota di finanziamento bilaterale all'educazione è tornata a crescere dopo due anni di continua riduzione: l'Italia ha erogato, alla fine del 2007, 3 milioni di euro a sostegno dell'Education for all Fast track initiative, triplicando l'impegno mostrato nel 2006, pari a 1,3 milioni di dollari; un trend positivo confermato con lo stanziamento, effettuato a fine 2008, di 10 milioni di euro;
tuttavia, questi positivi segnali rischiano di essere messi in discussione dai tagli alla cooperazione previsti nella manovra economico-finanziaria 2009-2011: l'aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo ha subito un drastico dimezzamento di 170 milioni di euro annui, a decorrere dal 2009, cui va aggiunto il blocco delle risorse destinate alla cooperazione civile nelle aree di crisi internazionali;
pesano, all'interno di questo quadro, anche alcune specifiche insufficienze italiane, circa il finanziamento dell'istruzione primaria e l'impegno in favore della Fast track initiative, nel fornire aiuti di elevata qualità per l'educazione. Secondo il Global school report: no excuses! del 2008 - il rapporto che valuta l'impegno dei Paesi per assicurare a tutti il diritto all'educazione - l'Italia risulta al 19o posto nella classifica dei donatori;
gli impegni italiani assumono una particolare rilevanza anche in considerazione della proclamazione da parte delle Nazioni Unite del 2009 quale anno internazionale dell'apprendimento sui diritti umani, che vede l'Italia in una posizione privilegiata rispetto agli altri Paesi donatori, per far avanzare l'obiettivo dell'accesso universale all'istruzione primaria e gli altri obiettivi dell'agenda dell'educazione globale. Inoltre, l'Italia, alla quale spetta la presidenza del G8 e che è co-chair dell'Education for all Fast track initiative, ospiterà nel mese di novembre 2009 la conferenza di rifinanziamento della Fast track initiative, che sarà chiamata a dare una valutazione e a rilanciare gli impegni riguardanti l'educazione;
è attualmente in corso la ristrutturazione della governance della Fast track initiative. L'attuale comitato di gestione, composto da 4 Paesi donatori e 3 agenzie multilaterali, 4 Paesi partner e 3 rappresentanti della società civile e coordinato da due co-presidenti (1 Paese G8 e 1 Paese non G8) a rotazione annuale, verrà sostituito a inizio luglio 2009 da un consiglio direttivo stabile composto da 6 Paesi donatori, 4 Paesi partner, 4 agenzie multilaterali e 3 seggi per la società civile. I Paesi donatori scelti saranno: 3 tra i 5 «maggiori donatori» (Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Olanda e Irlanda); 1 Paese G8; 2 Paesi non G8. I Paesi donatori erano invitati a manifestare o segnalare le loro candidature entro il 30 maggio 2009, ma la decisione dell'Italia non è conosciuta;
essendo noto che la strada per uscire dalla povertà passa proprio per l'educazione e l'istruzione, occorre che i Paesi industrializzati diano seguito agli impegni assunti a livello internazionale affinché non siano vanificati gli obiettivi e i traguardi da raggiungere entro il 2015, allo scopo di assicurare il diritto all'educazione per tutti -:
quale sia il contributo che nei prossimi tre anni il Governo italiano intende versare alla Fast track initiative (Fti), considerando che la programmazione multilaterale del ministero degli affari esteri indica un trasferimento di 10 milioni di euro relativamente al dicembre 2008, da considerarsi un anticipo sul contributo 2009, e non risultando invece nessun contributo italiano all'Education for all Fast track initiative per il 2009;
se il Governo italiano intenda candidarsi per un seggio nel nuovo consiglio di amministrazione della Fast track initiative, visto che i Paesi donatori erano invitati a manifestare o segnalare le loro candidature entro il 30 maggio 2009, ma la decisione dell'Italia allo stato non è nota.
(2-00419) «Sarubbi, Narducci, Zamparutti, Gasbarra, Marco Carra, Garofani, Gentiloni Silveri, Fiano, Bachelet, Bernardini, Touadi, Melis, Duilio, Mosella, Bossa, Cardinale, Sbrollini, Calgaro, Servodio, Villecco Calipari, Realacci, Colombo, D'Antona, Mariani, Mastromauro, Maran, Rossomando, Veltroni, Nicolais, Lanzillotta, Cavallaro, Garavini, Ciccanti, De Poli, Strizzolo, Giulietti, Pezzotta».
(2 luglio 2009)