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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 222 di martedì 29 settembre 2009

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

La seduta comincia alle 9,05.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 24 settembre 2009.

I deputati in missione sono settantotto.

Annunzio di petizioni.

GIUSEPPE FALLICA (PdL). Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1749, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 103 del 2009: Disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 (approvato dal Senato) (A.C. 2714).

Nella seduta del 28 settembre 2009 è iniziata la discussione sulle linee generali.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nel sottolineare l'impostazione errata del decreto-legge in discussione, che palesa l'approccio sbagliato con cui il Governo sta affrontando la crisi economica ed occupazionale in atto, lamenta la logica populista e dirigista sottesa alle scelte dell'Esecutivo, che sempre più spesso estromette il Parlamento dall'esercizio della funzione legislativa, anche attraverso il reiterato ricorso alla questione di fiducia. Rileva, inoltre, che nel corso dell'iter al Senato sono state apportate modifiche peggiorative al testo originario del provvedimento d'urgenza, con particolare riferimento all'attribuzione di ulteriori poteri ai commissari straordinari in materia di energia e all'ampliamento dei beneficiari del cosiddetto scudo fiscale, che si configura come una sorta di amnistia. Preannunzia, infine, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

GIAMPAOLO FOGLIARDI (PD). Osserva che, di fronte alla gravissima crisi economica e finanziaria in atto, la pur apprezzabile immissione nel ciclo produttivo del Paese di capitali rientrati dall'estero avverrà sulla base di una norma introdotta nel provvedimento d'urgenza in discussione attraverso una proposta emendativa correttiva di una disposizione del decreto legge n. 78 del 2009, in assenza di un approfondito dibattito parlamentare, premiando gli evasori, favorendo l'arricchimento degli istituti di credito, penalizzando i professionisti e gli operatori economici onesti attraverso un condono generalizzato che garantisce anonimato e immunità anche a pericolose associazioni criminali, che potranno in tal modo riciclare i proventi di attività illecite. Dichiara, in conclusione, che il suo gruppo non potrà esprimersi in senso favorevole al decreto-legge in esame.

MASSIMO VANNUCCI (PD). Nell'evidenziare preliminarmente che il decreto-legge in discussione rappresenta l'ennesima scorrettezza posta in essere dal Governo e dalla maggioranza, critica fortemente le misure in materia di scudo fiscale, la cui disciplina, prevedendo un ampliamento dei beneficiari, risulta peggiorativa rispetto a quella contenuta nel testo originario, configurando un vero e proprio condono foriero di nuova evasione. Pag. VILamentato, quindi, come l'Esecutivo abbia surrettiziamente sottratto al Parlamento prerogative e funzioni, anche mediante una evidente alterazione dei rapporti istituzionali ed il reiterato ricorso alla questione di fiducia, esprime forte contrarietà alla politica economica ed occupazionale del Governo, che appare assolutamente inadeguata a fronteggiare la crisi in atto.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Osserva polemicamente che all'approvazione di un provvedimento che costituisce una sostanziale amnistia per chi ha esportato illegalmente all'estero ingenti capitali, provenienti, a volte, anche da attività criminali e da reati di corruzione, contribuiranno anche esponenti dell'attuale maggioranza che in passato condussero una battaglia parlamentare trasversale contro l'indulto. Ricorda altresì che la politica economica del Governo ha favorito gli evasori totali, rendendo esigue le sanzioni e cancellando le misure antievasione introdotte nella scorsa legislatura. Ritiene inoltre che attraverso la garanzia dell'anonimato l'Esecutivo si renda di fatto correo di gravi crimini, in quanto il falso in bilancio è sovente finalizzato alla commissione di reati di corruzione. Evidenziato come su altissimi esponenti del Governo, segnatamente il Presidente del Consiglio e il Ministro dell'economia e delle finanze, gravi un dubbio di conflitto di interessi per l'attività economica e professionale da loro rispettivamente svolta, preannunzia il fermo e convinto orientamento contrario del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, auspicando un forte intervento del Presidente della Repubblica in sede di promulgazione della relativa legge di conversione.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Lamentato l'atteggiamento di chiusura al dialogo e al confronto parlamentare assunto dal Governo, che ha portato al varo di disposizioni confuse, alle quali si è reso necessario apportare dei correttivi immediati, ritiene che lo strumento della decretazione d'urgenza utilizzato per modificare un altro decreto-legge precedentemente convertito leda gravemente la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Nel giudicare particolarmente odiosa la sanatoria di reati di tipo tributario e societario posta in essere con il cosiddetto scudo fiscale, evidenzia le sostanziali differenze tra le suddette disposizioni, a suo avviso incostituzionali, e i provvedimenti di indulto normativamente previsti.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

ALBERTO GIORGETTI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Precisato che appartiene alla normale e positiva dialettica del confronto tra Governo e Parlamento la circostanza che un emendamento di iniziativa parlamentare recepisca elementi di interesse dell'Esecutivo, ribadisce che il Governo ha più volte dichiarato di condividere il nuovo testo risultante dalla proposta emendativa approvata al Senato. Osserva, quindi, che le disposizioni in materia di scudo fiscale perseguono il duplice obiettivo di favorire l'afflusso sul territorio nazionale di risorse a disposizione del credito e dello sviluppo e la riscossione di imposte straordinarie. Evidenzia, inoltre, che le suddette disposizioni sono in linea con analoghe misure adottate dagli altri Paesi europei e che le limitate differenze di disciplina si devono ricondurre alle difformi condizioni creditizie e di finanza pubblica. Evidenzia, al riguardo, la sostanziale omogeneità di tutela prevista che, lungi dal costituire una generale amnistia, è circoscritta a specifiche fattispecie di reato collegate all'economia e alla materia fiscale.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, chiede alla Presidenza di verificare il contenuto della replica del rappresentante del Governo, dalla quale si evince l'inaccettabile intendimento di apportare in via interpretativa una modifica al testo del decreto-legge in esame.

Pag. VII

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

Discussione del disegno di legge: Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza (A.C. 2008-A ed abbinate).

Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.

ANNAGRAZIA CALABRIA (PdL). Relatore per la I Commissione. Richiama gli aspetti più qualificanti del disegno di legge in discussione, per le parti di competenza della I Commissione, sottolineando come esso, in coerenza con una serie di accordi e convenzioni internazionali finalizzati a riconoscere la giusta priorità alla tutela dei minori e degli adolescenti, adegui a tal fine la legislazione nazionale, attraverso l'istituzione di un apposito Garante. Ricordato quindi il costruttivo contributo fornito da tutti i gruppi politici nel corso dell'iter in sede referente, sottolinea la necessità di approfondire le varie problematicità emerse, con particolare riferimento alla dotazione dell'istituenda Autorità, auspicando infine che sul provvedimento si registri la più ampia condivisione possibile.

CARLA CASTELLANI (PdL). Relatore per la XII Commissione. Richiamati preliminarmente gli importanti trattati e atti internazionali e comunitari alla cui completa attuazione è volto il disegno di legge in discussione, nonché i differenti organismi sinora istituiti a tal fine, segnatamente la Commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza, illustra il contenuto del provvedimento, per le parti rientranti negli ambiti di competenza della XII Commissione, sottolineando in particolare il ruolo di coordinamento e stimolo attribuito alla nuova figura del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza in un sistema integrato con le autonomie locali, i garanti regionali, le associazioni professionali e le organizzazioni non governative operanti sul territorio. Nel ricordare, infine, il clima costruttivo che ha caratterizzato l'iter in Commissione, consentendo di pervenire ad un testo condiviso dalla maggioranza e dalle opposizioni, auspica che con lo stesso spirito l'Assemblea approvi all'unanimità il disegno di legge in esame.

PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Espressa soddisfazione per l'introduzione nel nostro Paese, sia pure con ritardo, della figura del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, che ritiene sia frutto di una nuova cultura di attenzione ai diritti dei minori, si sofferma in particolare sulle esigenze di recupero sociale dei soggetti che si sono macchiati di reati minorili, sottolineando le difficoltà che si riscontrano nel chiedere il rispetto delle regole in un contesto etico problematico come quello italiano. Richiamate altresì le criticità connesse all'amministrazione della giustizia minorile, che deve tutelare i diritti sia dei minori sia dei genitori, evidenzia la necessità di chiarire le competenze dei vari organismi pubblici, al fine di garantire alla nuova Autorità piena funzionalità ed efficienza, prevedendo possibilmente specifici poteri sanzionatori dei comportamenti scorretti, come chiesto in talune proposte di modifica che auspica il Governo valuti attentamente.

LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UdC). Nell'esprimere gratitudine al Ministro Carfagna per aver finalmente presentato il disegno di legge in discussione, diretto, tra l'altro, a dare attuazione all'articolo 31 della Costituzione, lamenta l'assenza nell'articolo 1 di disposizioni inerenti i garanti già esistenti a livello regionale. Manifestati, altresì, forti dubbi in merito alla reale autonomia ed indipendenza, in particolare Pag. VIIIdall'Esecutivo, dell'istituendo Garante nazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, giudica discutibili i compiti ad esso attribuiti, soprattutto a causa della mancata previsione della competenza ad esprimere pareri obbligatori. Nel ritenere, infine, che le risorse destinate al funzionamento del predetto organo non debbano essere sottratte ai fondi destinati al dipartimento per le politiche per la famiglia e al dipartimento per le pari opportunità, auspica che nel prosieguo dell'iter si possa addivenire ad un'ampia convergenza su un tema di assoluta rilevanza quale quello in discussione.

DANIELA SBROLLINI (PD). Espresso apprezzamento per l'adeguamento della normativa nazionale alle Convenzioni internazionali in materia attraverso la previsione della figura del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, lamenta il numero esiguo di analoghi organismi operanti in ambito regionale. Nell'auspicare che il prosieguo dell'iter del provvedimento in esame si svolga in un clima costruttivo, giudica incomprensibile l'atteggiamento di chiusura del Governo su taluni importanti profili di criticità, quali l'autonomia e la dotazione finanziaria del nuovo organismo, invitando a valutare attentamente le proposte emendative presentate al riguardo dall'opposizione.

BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (PdL). Nel ricordare che la figura del Garante dei diritti dell'infanzia è già prevista in altri Paesi europei, sottolinea il proficuo lavoro svolto in sede di Commissioni riunite, anche mediante l'approvazione di emendamenti migliorativi del testo. Espresso, quindi, apprezzamento per la previsione, nell'ambito dei compiti attribuiti al predetto organismo, del potere di segnalare alle autorità competenti le eventuali violazioni della disciplina in materia di tutela dei minori nella programmazione radiotelevisiva e di promuovere le opportune sinergie con la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, sottolinea la rilevanza della figura del Garante nel perseguimento di una compiuta ed effettiva tutela dei diritti dei minori.

DORIS LO MORO (PD). Espresso preliminarmente l'apprezzamento per il lavoro svolto dai relatori e l'auspicio del più ampio consenso possibile sul disegno di legge in esame, evidenzia tuttavia alcuni profili critici, segnatamente l'insufficiente dotazione di risorse economiche ed umane e il rischio di sovrapposizioni di competenze tra il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza ed altri organismi, anche di natura giudiziaria. Sottolinea, infine, l'assenza di meccanismi di responsabilizzazione della figura del Garante, che non è soggetto a revoca.

ALESSANDRA MUSSOLINI (PdL). Espresso rammarico per il mancato confronto del Governo con i parlamentari della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, manifesta perplessità sulle risorse destinate al Garante che si prevede di istituire con il provvedimento in discussione. Ritiene, infatti, che lo stesso debba essere un organismo terzo ed autonomo, collegato ai garanti regionali, che a loro volta devono rispettare precisi standard, giudicando imprescindibile la possibilità di una sua revoca.

PIERGUIDO VANALLI (LNP). Nel sottolineare il proficuo lavoro svolto in sede di Commissioni riunite, auspica che anche in Assemblea l'esame del provvedimento in discussione avvenga in un clima costruttivo, al fine di dare adeguata soluzione ad alcuni punti critici, assicurando in particolare la terzietà e l'autonomia del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

DAVID FAVIA (IdV). Nel riconoscere l'importanza della nuova figura istituita dal disegno di legge in discussione, esprime perplessità in ordine a possibili conflitti di competenza sia con i garanti regionali sia, soprattutto, con il Tribunale per i minorenni. Ritiene, inoltre, inadeguata la prevista dotazione economica, pur a fronte di un eccessivo compenso che si intende attribuire al Garante nazionale. Auspica, infine, che il testo del provvedimento Pag. IXpossa essere migliorato nel prosieguo dell'iter parlamentare attraverso l'approvazione di opportuni emendamenti.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori rinunziano alla replica.

MARIA ROSARIA CARFAGNA, Ministro per le pari opportunità. Nel ringraziare tutti i deputati intervenuti, assicura che il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza sarà un organismo pienamente autonomo ed indipendente e non assoggettato ad alcun controllo funzionale e gerarchico da parte del Governo. Precisato, quindi, che il predetto Garante non avrà sede presso i dipartimenti della famiglia o delle pari opportunità, che cederanno parte consistente del proprio personale, manifesta perplessità sulla prospettata revocabilità di tale figura, che la renderebbe a suo avviso meno autonoma. Richiamati, inoltre, i rilevanti compiti dell'organismo in questione, esprime apprezzamento per il proficuo lavoro svolto in sede di Commissioni riunite, che ha consentito di migliorare il testo in discussione, ad esempio prevedendo la necessità delle opportune sinergie con la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo al Regolamento, ritiene che l'intervento del Ministro in sede di replica non possa sostituirsi alle valutazioni politiche che saranno effettuate dai parlamentari nel prosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta, sospesa alle 13,15, è ripresa alle 14,05.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ottantadue.

Sull'ordine dei lavori.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede di acquisire l'orientamento della Presidenza in merito alle questioni da lui sollevate nel corso della parte antimeridiana della seduta.

GIANCLAUDIO BRESSA (PD). Stigmatizzato il fatto che dall'intervento precedentemente svolto dal sottosegretario Alberto Giorgetti si evince l'intendimento di modificare di fatto in via interpretativa una norma del decreto-legge n. 103 del 2009 senza ricorrere alla presentazione di una specifica proposta emendativa, invita la Presidenza a vigilare sulla disinvoltura istituzionale mostrata dal Governo.

PRESIDENTE. Ricorda che nel corso dei lavori parlamentari il Governo può esprimere tutte le considerazioni che ritiene opportune, anche con riferimento al significato delle disposizioni recate dai provvedimenti legislativi in discussione. Fermo restando che il procedimento di formazione della legge è prerogativa esclusiva del Parlamento, mentre la sua applicazione ed interpretazione è operazione che compete ai diversi soggetti a ciò preposti dall'ordinamento, precisa che, nel caso di specie, non è stata introdotta alcuna innovazione nelle procedure regolamentari.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 1749, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 103 del 2009: Disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009 (approvato dal Senato) (A.C. 2714).

Nella parte antimeridiana della seduta si è conclusa la discussione sulle linee generali.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Pag. X

(Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

PRESIDENTE. Ricorda che sono state presentate le questioni pregiudiziali Di Pietro n. 1, Vietti n. 2 e Soro n. 3.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Illustra la questione pregiudiziale Di Pietro n. 1, rilevando come il decreto-legge in esame, che ritiene eterogeneo ed immorale, si ponga in contrasto con gli articoli 53, 77 e 79 della Costituzione, anche perché finalizzato ad introdurre surrettiziamente una amnistia per vari reati tributari e societari. Paventa inoltre il rischio che il cosiddetto scudo fiscale agevoli di fatto le attività illecite della criminalità organizzata ed incentivi l'evasione fiscale, ribadendo l'indignazione della sua parte politica per una normativa che giudica criminogena.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 2, rilevando che il decreto-legge in esame non presenta i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti. Nel sottolineare altresì che il provvedimento si pone in evidente contrasto con gli articoli 70 e 77 della Costituzione, stigmatizza la reiterata violazione delle prerogative parlamentari da parte del Governo, il quale, abusando dei propri ambiti di potere legislativo, mina il complesso equilibrio della Carta costituzionale e pone problemi alla funzione svolta dal Presidente della Repubblica.

MARCO CAUSI (PD). Illustra la questione pregiudiziale Soro n. 3, rilevando come il decreto-legge in discussione si ponga a suo giudizio in contrasto con l'articolo 79 della Costituzione, in quanto dispone un'amnistia mascherata per gravi reati, nonché con l'articolo 11 della stessa Carta, poiché introduce disposizioni in contrasto con la normativa comunitaria. Nel ribadire la netta contrarietà del suo gruppo al cosiddetto scudo fiscale, che giudica iniquo ed inefficace, paventa il rischio che dalla sua attuazione risultino agevolate attività illecite, allontanando vieppiù l'ordinamento italiano dal rispetto di importanti regole internazionali di trasparenza finanziaria. Invita dunque il Governo e la maggioranza a riaprire il confronto sul tema e ad approvare gli emendamenti correttivi presentati dal suo gruppo.

LUCIANO DUSSIN (LNP). Nel ritenere che il decreto-legge in esame presenti i requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti, giudica infondate le ragioni addotte a sostegno delle questioni pregiudiziali presentate, sulle quali dichiara voto contrario, richiamando altresì i dati inerenti la meritoria attività svolta dal Governo nel contrasto alla criminalità organizzata e al fenomeno dell'evasione fiscale.

MAURIZIO BERNARDO (PdL). Dichiara di non condividere le considerazioni critiche svolte dalle opposizioni sul decreto-legge in esame, lamentando una sostanziale carenza di valide argomentazioni nel merito degli interventi utili al completo superamento della crisi economica in atto. Ricordato l'avvenuto recepimento di talune proposte emendative dell'opposizione nel testo del provvedimento d'urgenza in esame, ne sottolinea la rilevanza e dichiara il voto contrario del suo gruppo sulle questioni pregiudiziali presentate.

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge le questioni pregiudiziali Di Pietro n. 1, Vietti n. 2 e Soro n. 3.

(Esame dell'articolo unico)

La I Commissione ha espresso il prescritto parere.

Pag. XI

PRESIDENTE. Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 62).
Avverte altresì che in relazione all'elevato numero di proposte emendative presentate, ai sensi dell'articolo 85-bis del Regolamento, il gruppo Italia dei Valori è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

Intervengono sul complesso delle proposte emendative presentate i deputati MARGHERITA ANGELA MASTROMAURO (PD), FRANCESCO SAVERIO ROMANO (UdC) e RENATO CAMBURSANO (IdV).

SIMONE BALDELLI (PdL). Chiede, ai sensi dell'articolo 44 del Regolamento, la chiusura della discussione sul complesso delle proposte emendative presentate.

Dopo un intervento contrario del deputato GIANCLAUDIO BRESSA (PD) ed uno favorevole del deputato ROBERTO SIMONETTI (LNP), la Camera, con votazione nominale elettronica, approva la richiesta di chiusura della discussione.

PRESIDENTE. Ricorda che, essendo stata deliberata la chiusura della discussione sul complesso delle proposte emendative, hanno facoltà di parlare i primi firmatari o altro proponente delle proposte emendative non ancora illustrate, che non siano già intervenuti.

Interviene in fase di illustrazione delle proposte emendative il deputato ANTONIO BORGHESI (IdV).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

Intervengono, altresì, per illustrare le proposte emendative rispettivamente sottoscritte i deputati FRANCESCO BOCCIA (PD), FRANCESCO BARBATO (IdV), GIANPIERO BOCCI (PD), GABRIELE CIMADORO (IdV), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), CHIARA BRAGA (PD), AUGUSTO DI STANISLAO (IdV), ANDREA MARTELLA (PD), DAVID FAVIA (IdV), ROBERTO MORASSUT (PD), IGNAZIO MESSINA (IdV) e GUGLIELMO VACCARO (PD).

ANTONIO BORGHESI (IdV). Parlando sull'ordine dei lavori, lamenta che non sono presenti in Aula i relatori.

PRESIDENTE. Precisa che è presente in Aula il presidente della V Commissione.

Intervengono inoltre per illustrare le proposte emendative rispettivamente sottoscritte i deputati PIERFELICE ZAZZERA (IdV), MARCO CAUSI (PD), LINO DUILIO (PD), CARLO MONAI (IdV), DONATELLA FERRANTI (PD), LEOLUCA ORLANDO (IdV), LUCIANO PIZZETTI (PD) e GIOVANNI PALADINI (IdV).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROSY BINDI

Intervengono infine per illustrare le proposte emendative rispettivamente sottoscritte i deputati SANDRO BRANDOLINI (PD), FEDERICO PALOMBA (IdV), SERGIO MICHELE PIFFARI (IdV), TINO IANNUZZI (PD), PINO PISICCHIO (IdV), CINZIA CAPANO (PD), GAETANO PORCINO (IdV), DANIELE MARANTELLI (PD), DOMENICO SCILIPOTI (IdV), GUIDO MELIS (PD), IVAN ROTA (IdV), LUDOVICO VICO (PD), CARMEN MOTTA (PD), GIUSEPPINA SERVODIO (PD), ANNA ROSSOMANDO (PD), LAURA GARAVINI (PD), JEAN LEONARD TOUADI (PD), RODOLFO GIULIANO VIOLA (PD), ELISABETTA ZAMPARUTTI (PD), RENZO CARELLA (PD), IVANO STRIZZOLO (PD), STEFANO GRAZIANO (PD), SALVATORE MARGIOTTA (PD), ROLANDO NANNICINI (PD) e SIMONETTA RUBINATO (PD).

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Pone la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione.

Pag. XII

ROBERTO GIACHETTI (PD). Chiede di sapere in quale riunione del Consiglio dei ministri sia stata autorizzata la posizione della questione di fiducia.

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Precisa che la posizione della questione di fiducia sul decreto-legge in esame è stata autorizzata nell'ultima riunione del Consiglio dei ministri svoltasi la scorsa settimana.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Esprime forte riprovazione per l'ennesima lesione delle prerogative del Parlamento perpetrata attraverso la posizione della questione di fiducia sul decreto-legge in esame, ribadendo lo sdegno e la contrarietà della sua parte politica per le disposizioni concernenti lo scudo fiscale, che reputa un attentato alla legalità e alla democrazia.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Sottolineata la necessità di avviare in Parlamento un'approfondita riflessione sul reiterato ricorso, da parte del Governo, alla questione di fiducia, peraltro nella totale assenza della maggioranza nel dibattito parlamentare, rileva l'atteggiamento non pregiudizialmente contrario assunto dall'opposizione, esprimendo un giudizio fortemente critico su un provvedimento d'urgenza che ha stravolto le norme recate dal decreto-legge n. 78 del 2009.

SIMONE BALDELLI (PdL). Ritiene che la scelta del Governo di porre la questione di fiducia sia pienamente legittima, in quanto motivata dalla imminente scadenza del decreto-legge in esame, a fronte dell'altrettanto legittimo ostruzionismo posto in essere dai gruppi di opposizione.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Nel lamentare il ricorso, da parte del Governo, allo strumento fiduciario su un provvedimento d'urgenza che configura un condono «tombale» per reati particolarmente odiosi tra cui il falso in bilancio, manifesta preoccupazione per la scelta politica dell'Esecutivo di eludere il confronto all'interno del Parlamento nel totale disprezzo di tale istituzione.

ROBERTO COTA (LNP). Rilevato che l'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione ha reso necessaria la posizione della questione di fiducia per scongiurare la decadenza del decreto-legge in esame, sottolinea la necessità di procedere sollecitamente ad una revisione del Regolamento, invitando le opposizioni a fornire un proficuo contributo in quella sede.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando per un richiamo all'articolo 8 del Regolamento, precisa che la questione di fiducia è stata autorizzata dal Consiglio dei ministri quando era ancora in corso al Senato il dibattito sul decreto-legge in esame; invita altresì la Presidenza a vigilare sul corretto andamento dei lavori al fine di tutelare i diritti dell'opposizione.

SIMONE BALDELLI (PdL). Parlando per un richiamo all'articolo 8 del Regolamento, osserva come l'autorizzazione da parte del Consiglio dei ministri alla posizione della questione di fiducia abbia carattere meramente preventivo e non vincoli il successivo comportamento del Governo nell'ambito dell'iter legislativo. Concorda inoltre sulla necessità di porre mano in tempi brevi ad una organica riforma dei Regolamenti parlamentari.

PRESIDENTE. Ricorda che la Presidenza ha già avuto modo di precisare che non è in facoltà del Parlamento sindacare le modalità seguite dal Governo per la decisione di porre la questione di fiducia, trattandosi di interna corporis di altro organo costituzionale.
Avverte altresì che, avendo il Governo posto la questione di fiducia alle 19,35 di oggi, la votazione per appello nominale avrà inizio alla stessa ora di domani, con dichiarazioni di voto a partire dalle 18,15. Pag. XIIIIl termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato per le 14 di domani.
La Conferenza dei presidenti di gruppo si riunirà domani alle 10 per definire l'ulteriore seguito dell'esame del disegno di legge di conversione e per la predisposizione del programma dei lavori per il periodo ottobre-dicembre 2009 e del calendario per il mese di ottobre.
Lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, previsto per la seduta di domani, non avrà luogo.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Mercoledì 30 settembre 2009, alle 18,15.

(Vedi resoconto stenografico pag. 125).

La seduta termina alle 20,05.