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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 294 di giovedì 4 marzo 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 10,50.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono settantuno.

Annunzio di petizioni.

DONATO LAMORTE (PdL), Segretario. Dà lettura del sunto delle petizioni pervenute alla Presidenza (vedi resoconto stenografico pag. 1).

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 2 del 2010: Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni (A.C. 3146-A).

Nella seduta del 3 marzo 2010 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione dell'emendamento Dis. 1.1, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, e si sono svolti gli interventi per l'illustrazione delle proposte emendative.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

FRANCESCO NUCARA (Misto-RRP). Nel dichiarare che i deputati Repubblicani accorderanno la fiducia al Governo ed esprimeranno voto favorevole sul disegno di legge di conversione in esame, ritiene che sarebbero stati necessari interventi più incisivi per ridurre le spese degli enti locali, fino a prevedere l'abolizione delle province.

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, pur ritenendo che non sarebbe stato necessario ricorrere a tale strumento; rileva inoltre che il provvedimento d'urgenza in esame reca alcune condivisibili misure di razionalizzazione della spesa degli enti locali ed altre che suscitano perplessità, in quanto comprimono il principio di rappresentanza.

ARTURO IANNACCONE (Misto-NS/LS Ausonia). Dichiara che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo ed esprimerà voto favorevole sul disegno di legge di conversione in esame, che giudica un primo passo necessario per contenere la spesa pubblica, ammodernare le istituzioni e dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini. Lamentato, quindi, l'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione, reputa urgente una riforma della giustizia e delle istituzioni che consenta al Paese di avere un Governo più efficiente ed incisivo, in grado di risolvere la questione meridionale.

LINDA LANZILLOTTA (Misto-ApI). Dichiara che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo ed esprimerà voto contrario sul disegno di legge di conversione in esame, che, pur in presenza di modifiche migliorative delle norme relative a Roma Capitale, reca preoccupanti misure, spesso prive di idonea copertura finanziaria, che penalizzano il sistema delle autonomie locali senza razionalizzarne le spese.

Pag. IV

ANTONIO BORGHESI (IdV). Evidenzia lo stato confusionale che caratterizza l'azione dell'Esecutivo, che appare intenzionato a tutelare esclusivamente interessi particolari anziché affrontare le gravi problematiche del Paese, connesse anche alla crisi economica in atto, quali la disoccupazione, la diffusione della povertà e le sempre più accentuate sperequazioni nella distribuzione del reddito. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

LORENZO CESA (UdC). Stigmatizza la posizione dell'ennesima questione di fiducia da parte dell'Esecutivo, ascrivibile alle divergenze interne alla maggioranza e segno evidente del fallimento del sistema bipolare, che non appare in grado di produrre riforme serie e di ammodernare il Paese. Nel rilevare, quindi, che l'opposizione aveva presentato un numero limitato di proposte emendative finalizzate a migliorare il testo del provvedimento d'urgenza, ritiene che quest'ultimo non lasci alcun segno tangibile sull'assetto degli enti locali, producendo solo risparmi simbolici e non rendendo meno rigida l'applicazione del Patto di stabilità interno. Sottolineata, altresì, la necessità di affrontare seriamente la riforma del codice delle autonomie e di abolire le province, preannunzia il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Nel dare atto al Governo delle importanti iniziative assunte in materia di federalismo e di autonomia degli enti territoriali, esprime apprezzamento per gli interventi di contenimento della spesa e di semplificazione amministrativa contenuti nel provvedimento d'urgenza in esame che, a suo avviso, avrebbe potuto prevedere misure di revisione del Patto di stabilità interno. Dichiara, quindi, che il suo gruppo confermerà convintamente la fiducia all'Esecutivo.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Evidenziato il carattere non urgente degli interventi previsti nel decreto-legge in esame, sottolinea come esso affronti, in modo improvvisato e parziale una materia particolarmente delicata per la vita dei cittadini, quale il funzionamento degli enti locali, muovendosi peraltro in direzione opposta al federalismo; lamentata, in particolare, la riduzione delle risorse destinate agli enti locali, ritiene sbagliata e controproducente la scelta del Governo di ricorrere per l'ennesima volta alla questione di fiducia, che appare lesiva delle prerogative del Parlamento, oltre che assolutamente ingiustificata, tenuto conto della disponibilità che era stata manifestata dall'opposizione a consentire un sollecito iter del disegno di legge di conversione in esame.

OSVALDO NAPOLI (PdL). Evidenziato che il provvedimento d'urgenza in esame è stato arricchito di importanti integrazioni frutto del confronto svoltosi nelle Commissioni di merito, richiama le iniziative prontamente assunte dall'Esecutivo per salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie, tra cui l'abolizione dell'ICI sull'abitazione principale. Nel ritenere, quindi, inopportuna la soppressione delle province, che dovrebbero comunque essere più correttamente dimensionate, esprime apprezzamento per i correttivi apportati, su richiesta dell'ANCI, all'applicazione del Patto di stabilità interno, nonché per la soppressione del difensore civico, rilevando che dovrebbe essere ridotto il numero di consiglieri ed assessori. Sottolineata, altresì, la coerenza dell'azione del Governo in tema di autonomie locali, volta tra l'altro al superamento delle comunità montane e di tutti gli enti intermedi inutili, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo.

La seduta, sospesa alle 12, è ripresa alle 12,10.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO LEONE

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sull'emendamento Dis. 1.1 Pag. Vdel Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).

Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 550
Maggioranza 276
Hanno risposto 305
Hanno risposto no 245

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative presentate.

(Trattazione degli ordini del giorno)

PRESIDENTE. Avverte che è in distribuzione una nuova formulazione dell'ordine del giorno Compagnon n. 16.
Avverte altresì che la Presidenza non ritiene ammissibili gli ordini del giorno Patarino n. 3 e Germanà n. 25.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, preannunzia il ritiro di tutti i documenti di indirizzo presentanti dal suo gruppo, ad eccezione dell'ordine del giorno Franceschini n. 11.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Preannunzia il ritiro di tutti gli ordini del giorno presentati dal suo gruppo, che intende convergere sull'ordine del giorno Franceschini n. 11.

SIMONE BALDELLI (PdL). Dà conto degli ordini del giorno ritirati dal suo gruppo.

MANUELA DAL LAGO (LNP). Annunzia il ritiro di tutti i documenti di indirizzo presentati dal suo gruppo, ad eccezione dell'ordine del giorno Simonetti n. 36.

GIUSEPPE VEGAS, Viceministro dell'economia e delle finanze. Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Lo Monte n. 9, Franceschini n. 11, Favia n. 23, Marinello n. 26 e Gioacchino Alfano n. 27.
Accetta, altresì, i restanti documenti di indirizzo.

PRESIDENTE. Secondo le intese intercorse, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di martedì prossimo.

Sull'ordine dei lavori.

Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati FABIO GARAGNANI (PdL), ROBERTO GIACHETTI (PD), ANTONIO BORGHESI (IdV) e ANGELO COMPAGNON (UdC).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

Lunedì 8 marzo 2010, alle 14,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 25).

La seduta termina alle 13,45.