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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 360 di mercoledì 28 luglio 2010

Pag. III

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

La seduta comincia alle 15,35.

La Camera approva il processo verbale della seduta del 19 luglio 2010.

I deputati in missione sono sessantaquattro.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 2228, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 78 del 2010: Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica (approvato dal Senato) (A.C. 3638).

Nella seduta del 27 luglio 2010 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e si sono svolti gli interventi per l'illustrazione delle proposte emendative.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Dichiara che i deputati della Südtiroler Volkspartei non voteranno la fiducia al Governo, atteso che la manovra in esame non persegue adeguatamente gli obiettivi di equità sociale, sostegno alle famiglie e stimolo alla crescita economica.

FRANCESCO NUCARA (Misto-RRP). Sottolineata la dimensione internazionale della manovra in discussione, della quale evidenzia l'importanza soprattutto per il Mezzogiorno, ritiene che il Governo abbia definito gli interventi relativi in una situazione di emergenza. Pur esprimendo quindi talune perplessità sui contenuti del decreto-legge in esame, dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia all'Esecutivo.

CARMELO LO MONTE (Misto-MpA-Sud). Nel sottolineare la costante disattenzione da parte dell'Esecutivo nei confronti delle esigenze di rilancio e sviluppo dell'economia meridionale, giudica infondate talune accuse circa l'eccessiva spesa pubblica concentrata nelle regioni del Sud; dichiara quindi che la sua componente politica, delusa dai contenuti della manovra economica in esame, voterà la fiducia al Governo solo per senso di lealtà.

LUCIANO MARIO SARDELLI (Misto-Noi Sud LA-PLI). Dichiara che la sua componente politica accorderà la fiducia al Governo, apprezzando il contenuto della manovra economica, segnatamente le misure finalizzate al controllo dei conti pubblici. Sottolineata, inoltre, la necessità di una revisione dei Regolamenti parlamentari che consenta un più spedito iter dei provvedimenti d'urgenza, invita l'Esecutivo a porre in essere politiche più incisive a sostegno del Mezzogiorno.

BRUNO TABACCI (Misto-ApI). Nel dichiarare che la sua componente politica non voterà la fiducia al Governo, esprime un giudizio negativo su una manovra iniqua che non promuove lo sviluppo. Stigmatizzate quindi le scelte compiute in materia economica, soffermandosi, in particolare, sulla mancata riduzione del debito pubblico, sulla crescita della spesa Pag. IVpubblica e sulla volontà di intaccare il risparmio privato, evidenzia l'insufficiente livello di crescita del Paese e l'incapacità di varare concrete riforme, segnatamente in campo fiscale e nel settore dei servizi pubblici locali, reputando altresì impressionante il deficit etico di una compagine governativa che offre alla Nazione un pessimo esempio morale.

ANTONIO BORGHESI (IdV). Sottolinea come le prerogative del Parlamento siano state ormai del tutto svilite dall'atteggiamento arrogante di un Governo, che, sfiduciato di fatto dal Paese, anche a causa della grave questione morale presente al suo interno, non ha esitato a porre per l'ennesima volta la questione di fiducia su una manovra iniqua, che inciderà pesantemente sui lavoratori, le famiglie e i servizi pubblici, e che tutelerà ancora una volta i privilegiati e gli speculatori, riproponendo una politica dei condoni di dubbia legalità. Richiama quindi il contenuto di talune proposte alternative che la sua parte politica sostiene, basate prevalentemente su consistenti riduzioni del prelievo fiscale per lavoratori, famiglie e imprese, con l'obiettivo di rilanciare l'economia del Paese, per il bene del quale auspica un cambiamento della maggioranza di Governo.

PIER FERDINANDO CASINI (UdC). Pur condividendo la scelta del Ministro Tremonti di mettere in sicurezza i conti pubblici mediante l'adozione di politiche di rigore, sottolinea il carattere meramente ragionieristico della manovra in esame, caratterizzata da assenza di coraggio, in quanto basata su deleteri tagli lineari anziché sulle misure strutturali necessarie per ridurre i centri di spesa e sostenere le famiglie. Lamentato, inoltre, che il Governo non è in grado di attuare un'adeguata politica industriale, esprime rammarico per il mancato recepimento della proposta avanzata dal suo gruppo presso il Senato di prevedere una tassa sulle transizioni finanziarie.

MARCO GIOVANNI REGUZZONI (LNP). Nel giudicare assolutamente condivisibile la manovra in esame, volta ad affrontare la grave crisi economica internazionale ed assicurare la stabilità delle finanze pubbliche, sottolinea l'atteggiamento irresponsabile dell'opposizione che negherà la fiducia al Governo. Richiamati quindi gli aspetti maggiormente rilevanti di un decreto-legge che non aumenta l'imposizione fiscale, elimina gli sprechi e tende a contrastare ogni forma di illegalità, soffermandosi, in particolare, sulla lotta all'evasione fiscale, alla criminalità e all'abusivismo nei mercati, ricorda i benefici che deriveranno dalla piena attuazione del federalismo fiscale, unica vera riforma in grado di risolvere i problemi del Paese. Dichiara, infine, che il suo gruppo voterà con convinzione la fiducia al Governo.

PIER LUIGI BERSANI (PD). Nell'auspicare con forza che la maggioranza di centrodestra si interroghi sulle deleterie conseguenze che l'elevato numero di questioni di fiducia ha comportato per il dibattito politico, comprimendo le prerogative democratiche delle opposizioni, alle quali viene impedito di esprimere la propria posizione, reputa la manovra economica in esame profondamente ingiusta e depressiva, atteso che la stessa ridurrà i servizi pubblici erogati, colpirà le fasce più deboli della popolazione ma non le grandi rendite finanziarie, tutelando ancora una volta le categorie privilegiate ed allontanando nel tempo qualsiasi possibilità di ripresa dell'economia. Nel ricordare quindi che la sua parte politica avrebbe voluto discutere le sue proposte relative al contrasto all'evasione, alla liberalizzazione delle frequenze televisive e alle risorse da destinare alle opere pubbliche, sottolinea che il Governo è invece impegnato a proporre provvedimenti volti ad evitare problemi giudiziari ai suoi componenti. Ricordato, infine, che il Partito Democratico, nell'interesse del Paese, si dichiara disponibile a contribuire ad una fase politica di transizione che consenta di varare importanti riforme, come quella elettorale, rivolge a tal fine un appello al senso di responsabilità della maggioranza.

Pag. V

FABRIZIO CICCHITTO (PdL). Nel ricordare preliminarmente la fallimentare politica economica dei Governi di centrosinistra che ha provocato un autentico disastro economico e politico, rileva che la manovra in esame è volta ad affrontare la grave congiuntura economica in atto con misure finalizzate anzitutto alla messa in sicurezza dei conti pubblici e al ridimensionamento della spesa. Sottolinea, inoltre, il grande sforzo posto in essere dall'attuale Esecutivo, ricordando i più rilevanti interventi volti a favorire la ripresa economica e a garantire al contempo la coesione sociale, quali la lotta all'evasione, la soppressione degli enti inutili salvaguardando i posti di lavoro, l'attuazione del federalismo, la semplificazione normativa e la riorganizzazione della pubblica amministrazione.

Interviene per dichiarazione di voto a titolo personale il deputato GIORGIO LA MALFA (Misto-RRP).

La seduta, sospesa alle 16,40, è ripresa alle 17.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
ROCCO BUTTIGLIONE

PRESIDENTE. Indice la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.

(Segue la votazione).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti e votanti 604
Maggioranza 303
Hanno risposto 329
Hanno risposto no 275

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

(Trattazione degli ordini del giorno)

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente presentati i deputati PIER PAOLO BARETTA (PD) e LUCIANA PEDOTO (PD).

Sulla morte di due militari italiani in Afghanistan.

PRESIDENTE. Comunica che due militari italiani sono deceduti in Afghanistan; nell'esprimere profondo cordoglio ai familiari delle vittime, invita l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (Il Presidente si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea ed il rappresentante del Governo - L'Assemblea osserva un minuto di silenzio).

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Nell'esprimere cordoglio per la scomparsa dei due militari italiani, ritiene urgente una riflessione sulla sicurezza del nostro contingente in Afghanistan. Chiede, quindi, che il Governo riferisca alla Camera sull'accaduto e, più in generale, sulle problematiche attinenti alla sicurezza dei militari italiani impegnati in quell'area.

AUGUSTO DI STANISLAO (IdV). Nell'esprimere sentimenti di cordoglio per l'uccisione di due militari italiani in Afghanistan, si associa alla richiesta che il Governo riferisca alla Camera sulla situazione sempre più contraddittoria che si sta determinando in tale Paese.

MARCO ZACCHERA (PdL). Si associa ai sentimenti di cordoglio espressi per l'attentato che ha visto coinvolti due militari italiani in Afghanistan, ritenendo anch'egli opportuno che il Governo riferisca alla Camera sull'accaduto.

Pag. VI

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera, perché interessi il Governo, le richieste formulate dai deputati intervenuti.

Si riprende la discussione.

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati MARCO ZACCHERA (PdL), MARIO PEPE (PD), DAVID FAVIA (IdV), SALVATORE MARGIOTTA (PD), ANTONIO PALAGIANO (IdV), VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD), GIOVANNI PALADINI (IdV), GIORGIO MERLO (PD), ANTONIO PEPE (PdL), AUGUSTO DI STANISLAO (IdV), IVANO STRIZZOLO (PD), ANITA DI GIUSEPPE (IdV), RODOLFO GIULIANO VIOLA (PD), WALTER VERINI (PD), GAETANO PORCINO (IdV), SILVIA VELO (PD), SALVATORE VASSALLO (PD), LUCIANO PIZZETTI (PD), CARMEN MOTTA (PD), FRANCESCO TEMPESTINI (PD), GIUSEPPINA SERVODIO (PD), MAINO MARCHI (PD), MARIO LOVELLI (PD), FRANCO CECCUZZI (PD), CARLO EMANUELE TRAPPOLINO (PD), TERESIO DELFINO (UdC), LORENZO RIA (UdC), GABRIELLA MONDELLO (UdC), ANGELO COMPAGNON (UdC); SIMONETTA RUBINATO (PD), LUDOVICO VICO (PD), GIAMPAOLO FOGLIARDI (PD) e GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD).

La seduta, sospesa alle 21, è ripresa alle 21,10.

LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Accetta gli ordini del giorno Antonino Foti n. 2, Distaso n. 5, Cazzola n. 7, Orsini n. 8, Nastri n. 9, Beltrandi n. 10, Mario Pepe (PD) n. 15, Quartiani n. 16, Bonciani n. 17, Laffranco n. 18, Golfo n. 19, Bernardo n. 20, Pugliese n. 21, Berardi n. 22, Favia n. 29, Di Giuseppe n. 31, Evangelisti n. 32, Piffari n. 33, Aniello Formisano n. 37, Razzi n. 38, Porcino n. 40, Barbato n. 41, Cambursano n. 42, Borghesi n. 47, Murgia n. 55, Frassinetti n. 56, D'Ippolito Vitale n. 59, Tommaso Foti n. 63, Bocciardo n. 66, Fugatti n. 67, Comaroli n. 68, De Luca n. 73, Pezzotta n. 75, Zamparutti n. 79, Nizzi n. 80, Maggioni n. 84, Simonetti n. 85, Lanzarin n. 87, Cuperlo n. 96, Lo Moro n. 97, Giovanelli n. 98, Genovese n. 100, Boccuzzi n. 106, Schirru n. 107, Bellanova n. 108, Codurelli n. 109, Miglioli n. 110, Damiano n. 113, Mosca n. 114, Fadda n. 116, De Micheli n. 119, Sanga n. 120, Milo n. 147, Ginoble n. 165, Marantelli n. 168, Antonio Pepe n. 174, Mariani n. 175, Bocci n. 178, Realacci n. 179, Pedoto n. 193, Miotto n. 197, Portas n. 198, Merloni n. 201, Zampa n. 204, De Biasi n. 207, Coscia n. 212, De Pasquale n. 213, Antonino Russo n. 214, Mazzarella n. 215, Sani n. 218, Servodio n. 230, Ferrari n. 231, Meta n. 232, Gasbarra n. 236, Bonavitacola n. 237, Pierdomenico Martino n. 239, Ginefra n. 240, Laratta n. 241, Melandri n. 242, Viola n. 243, Rigoni n. 244, D'Antona n. 245, Bordo n. 246, Giachetti n. 247, Zaccaria n. 248, Amici n. 249, Bressa n. 250, Sereni n. 268, Pianetta n. 269, Duilio n. 270, Ventura n. 272, Vico n. 274, Froner n. 275, Nannicini n. 276, Vassallo n. 283, Minniti n. 284, Fedriga n. 286, Romele n. 290, Di Biagio n. 294, Burtone n. 295, Allasia n. 297, Molgora n. 304, Giancarlo Giorgetti n. 309, Farina Coscioni n. 312, Mantini n. 316, Dionisi n. 322, Mereu n. 323, Ria n. 325, Delfino n. 330, Cera n. 332, Binetti n. 333, Galletti n. 335, Libè n. 337, Naro n. 340, Poli n. 341, Grimaldi n. 344, Rondini n. 347, Forcolin n. 348 e Giammanco n. 350.
Accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Mura n. 30, Cimadoro n. 35, Palagiano n. 48, Calgaro n. 95, Gianni Farina n. 159, Argentin n. 190, Siragusa n. 205, Melis n. 258, Peluffo n. 287 e Cuomo n. 296.
Non accetta gli ordini del giorno Palomba n. 44, Graziano n. 83, Samperi n. 123, Rugghia n. 142, Martella n. 171 e Braga n. 173. Pag. VII
Si riserva altresì di esprimere successivamente il parere sugli ordini del giorno Vitali n. 6, Mosella n. 25, Di Pietro n. 27, Rota n. 39, Calearo Ciman n. 51, Beccalossi n. 70, Paolo Russo n. 77, Munerato n. 93, Gnecchi n. 112, Motta n. 172, D'Incecco n. 186 e Occhiuto n. 318.
Accetta, infine, purché riformulati, i restanti documenti d'indirizzo.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 29 luglio 2010, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 66).

La seduta termina alle 21,45.