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Resoconto dell'Assemblea

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XVI LEGISLATURA


Resoconto sommario dell'Assemblea

Seduta n. 70 di mercoledì 22 ottobre 2008

Pag. V

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MAURIZIO LUPI

La seduta comincia alle 13,30.

La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.

I deputati in missione sono sessantadue.

Seguito della discussione del disegno di legge S. 999, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 134 del 2008: Ristrutturazione di grandi imprese in crisi (approvato dal Senato) (A.C. 1742-A).

Nella seduta del 21 ottobre 2008 il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia)

FRANCESCO NUCARA (Misto-LD-R). Nel dichiarare che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, invita l'opposizione a dimostrare coerenza con le iniziative assunte per sollecitare l'adesione della CGIL al piano industriale della CAI e ad esprimere voto favorevole sul disegno di legge di conversione di un provvedimento di urgenza che giudica condivisibile.

ARTURO IANNACCONE (Misto-MpA). Dichiara che la sua componente politica confermerà la fiducia al Governo, esprimendo apprezzamento per il complessivo operato dell'Esecutivo, segnatamente in materia di sicurezza e di finanza pubblica. Nel rilevare, quindi, che il provvedimento d'urgenza in esame risponde alla primaria esigenza di salvare l'Alitalia, invita il Governo ad adoperarsi fattivamente per potenziare la carente rete infrastrutturale del Mezzogiorno, nonché per promuovere lo sviluppo economico delle aree sottoutilizzate del Paese.

ANTONIO DI PIETRO (IdV). Stigmatizzato preliminarmente l'intendimento del Governo di sottrarsi al confronto parlamentare e di esautorare le Camere delle loro prerogative attraverso il reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza e alla questione di fiducia, giudica una vera e propria truffa il piano predisposto dall'Esecutivo per il salvataggio di Alitalia, considerato anche che i rappresentanti della CAI appaiono privi di qualsiasi competenza specifica in materia di trasporto aereo. Nel ritenere, quindi, che sarebbe stato preferibile e sicuramente più vantaggioso aderire all'offerta di Air France, dichiara che il suo gruppo negherà convintamente la fiducia al Governo.

Decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Nel giudicare maldestra la gestione, da parte dell'Esecutivo in carica, della vicenda Alitalia, richiama le principali criticità del provvedimento in esame, quali la violazione della disciplina comunitaria e nazionale in tema di concorrenza e di amministrazione straordinaria, l'irragionevole sottrazione dei manager alla responsabilitàPag. VIcivile, amministrativa e contabile, nonché l'indeterminatezza della copertura finanziaria, rilevata dal Servizio bilancio della Camera. Osservato, quindi, che le disposizioni recate dal decreto-legge prospettano, in nome di un malinteso e discutibile concetto di italianità, una soluzione approssimativa e di corto respiro alla crisi di Alitalia, scaricando sui contribuenti i costi attuali e futuri, manifesta l'indisponibilità del suo gruppo ad avallare la strisciante marginalizzazione del ruolo del Parlamento perseguita dal Governo mediante il reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza e allo strumento fiduciario.

JONNY CROSIO (LNP). Nel dichiarare che la sua parte politica accorderà la fiducia al Governo, ricorda che il suo gruppo, considerando il mercato come vero regolatore delle rotte, ha sempre tenuto un atteggiamento critico nei confronti di una compagnia di bandiera incapace di promuovere una valida strategia aziendale, commerciale e occupazionale. Nell'esprimere quindi apprezzamento per l'operato dell'Esecutivo, che ha ritenuto di tutelare gli interessi generali, superando decenni di deleterio consociativismo, pagato a caro prezzo dagli italiani, sottolinea la necessità di rilanciare il sistema di trasporti e, in particolare, lo scalo di Malpensa, che anche nell'ottica dell'attuazione del federalismo, potrà favorire lo sviluppo economico dell'intero Paese.

ANDREA MARTELLA (PD). Lamentato l'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza e alla posizione della questione di fiducia, che comporta un vero e proprio svilimento del ruolo e della dignità del Parlamento, causando una grave erosione delle basi dell'ordinamento democratico, ribadisce il comportamento responsabile e corretto assunto dalla sua parte politica nella complessa vicenda di Alitalia, che l'Esecutivo ha gestito come una mera operazione di facciata. Ritiene, inoltre, che sia stato un errore non aderire alla proposta di Air France, che avrebbe avuto un impatto sicuramente meno dirompente sui conti pubblici. Sottolineato, infine, che il decreto-legge in esame si pone in contrasto con la normativa comunitaria e con le regole della concorrenza, dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.

SILVANO MOFFA (PdL). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà con assoluta convinzione la fiducia del Governo, sottolinea che il provvedimento d'urgenza, resosi indispensabile, tra l'altro, per superare le criticità della disciplina previgente in tema di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, opportunamente coniuga, anche nell'interesse della collettività, le legittime aspettative dei creditori con le esigenze di ristrutturazione economica e finanziaria delle aziende. Nell'evidenziare, quindi, l'atteggiamento ostile e ostruzionistico assunto dall'opposizione, tuttora condizionata da antichi pregiudizi ideologici, esprime apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dalle Commissioni, che ha consentito di espungere dal testo sottoposto all'approvazione dell'Assemblea la disposizione, introdotta dal Senato, che circoscriveva l'ambito di applicazione di talune disposizioni di carattere penale della legge fallimentare.

Per un richiamo al Regolamento.

PIER PAOLO BARETTA (PD). Richiamati gli articoli 8 e 74 del Regolamento, chiede formalmente, anche a nome del suo gruppo, che i lavori parlamentari siano organizzati in modo tale da consentire alla V Commissione ed all'Assemblea di esercitare compiutamente le proprie prerogative in relazione all'esame dei documenti di bilancio.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera la richiesta formulata dal deputato Baretta, che peraltro potrà essere oggetto di valutazione nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo prevista per domani.

Pag. VII

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, sulla cui approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione.)

PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:

Presenti 561
Votanti 559
Astenuti 2
Maggioranza 280
Hanno risposto 309
Hanno risposto no 250

(La Camera approva).

Avverte che si intendono conseguentemente respinte tutte le proposte emendative presentate.

Sull'ordine dei lavori.

ANTONELLO SORO (PD). Nel richiamare le manifestazioni di protesta organizzate spontaneamente contro la riforma della scuola recentemente varata per iniziativa del Governo, chiede che il Presidente del Consiglio smentisca in sede parlamentare le notizie di agenzia secondo cui avrebbe invitato il Ministro dell'interno a mobilitare le Forze dell'ordine per impedire eventuali occupazioni degli atenei e degli istituti scolastici.

FRANCESCO BOSI (UdC). Manifesta anch'egli preoccupazione per il tono inopportunamente provocatorio, nell'attuale contesto economico e sociale, delle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio in merito alle iniziative promosse dagli studenti per protestare contro le norme in materia di istruzione e università recentemente approvate dal Parlamento su iniziativa del Governo.

FABIO EVANGELISTI (IdV). Stigmatizza l'atteggiamento del Presidente del Consiglio, che nel corso di una conferenza stampa avrebbe minacciato gli studenti e gli operatori del settore della scuola, i quali hanno il diritto costituzionalmente riconosciuto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Chiede quindi che il Presidente del Consiglio o il Ministro Gelmini riferiscano alla Camera sul reale contenuto delle dichiarazioni rese.

ITALO BOCCHINO (PdL). Osservato che le forze politiche di maggioranza e di opposizione, di fronte alla protesta studentesca in atto, dovrebbero astenersi da iniziative che potrebbero alimentare un clima di tensione nella società civile, sottolinea la necessità di garantire che l'esercizio della libertà di manifestazione del proprio pensiero da parte degli studenti che aderiscono alle iniziative di protesta non trasmodi nell'illegalità e nella prevaricazione di coloro che non intendono prendervi parte.

PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera, perché interessi il Governo, le considerazioni svolte dai deputati intervenuti.

Si riprende la discussione.

(Trattazione degli ordini del giorno)

Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati LANFRANCO TENAGLIA (PD), DOMENICO SCILIPOTI (IdV) e MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC).

UGO MARTINAT, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Accetta gli ordini del giorno Brugger n. 1, Lo Monte n. 4, Biasotti n. 11, Valducci n. 12, Montagnoli n. 13, Compagnon n. 17, Lulli n. 20, Amici n. 21, Meta n. 22, BurtonePag. VIIIn. 25, Lovelli n. 26 e Follegot n. 28. Accetta, purché riformulati, gli ordini del giorno Belcastro n. 2, Iannaccone n. 5, Misiti n. 10 e Vietti n. 18. Accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Commercio n. 3, Ciccioli n. 14, Cuomo n. 15, Laboccetta n. 16, Strizzolo n. 19, Nizzi n. 27 e Fiano n. 29.
Non accetta, infine, i restanti documenti di indirizzo.

Intervengono i deputati GIANNI FARINA (PD), ANTONIO BORGHESI (IdV) e DOMENICO SCILIPOTI (IdV).

PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Scilipoti n. 6.

Intervengono il deputato DAVID FAVIA (IdV), il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico UGO MARTINAT, che accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Favia n. 7, purché riformulato, nonché il deputato FABIO EVANGELISTI (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Evangelisti n. 8.

Interviene il deputato GABRIELE CIMADORO (IdV).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Cimadoro n. 9.

Intervengono i deputati MASSIMO POLLEDRI (LNP), relatore per la X Commissione, IVANO STRIZZOLO (PD) e ANDREA LULLI (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Lulli n. 20.

Intervengono i deputati MICHELE POMPEO META (PD), LUDOVICO VICO (PD) e MASSIMO POLLEDRI (LNP), relatore per la X Commissione, nonché il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico UGO MARTINAT, che accetta l'ordine del giorno Vico n. 23, purché riformulato; interviene altresì il deputato SILVIA VELO (PD).

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'ordine del giorno Velo n. 24.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Parlando sull'ordine dei lavori, evidenzia lo scarso livello di presenza in Aula dei deputati della maggioranza.

Intervengono i deputati MARIO LOVELLI (PD) e EMANUELE FIANO (PD), nonché il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico UGO MARTINAT e il deputato JONNY CROSIO (LNP).

La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'ordine del giorno Fiano n. 29.

(Dichiarazioni di voto finale)

SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Dichiara l'astensione della sua componente politica sul disegno di legge di conversione in esame.

AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, esprime un giudizio fortemente critico sui contenuti del provvedimento d'urgenza, che giudica dettato da scelte provincialistiche, che hanno portato tra l'altro a far saltare le trattative già intavolate con Air France, e da logiche meramente elettoralistiche. Lamentata altresì la scarsa trasparenza dimostrata dall'Esecutivo relativamente alla quantificazione degli oneri finanziari derivanti dal decreto-legge, manifesta riprovazione per le gravi violazioni della disciplina concernente la tutela della concorrenza.

Pag. IX

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIANFRANCO FINI

AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Stigmatizzato inoltre il previsto esonero dalla responsabilità giuridica per i manager che hanno causato il tracollo di Alitalia, esprime preoccupazione per le ricadute sul piano occupazionale delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, considerata anche la scarsa esperienza nel settore del trasporto aereo degli imprenditori componenti la cordata designata a rilevare la compagnia di bandiera.

ANGELO COMPAGNON (UdC). Nel lamentare preliminarmente la reiterata assenza di un compiuto confronto parlamentare, che ha impedito anche in questa occasione di apportare modifiche migliorative al provvedimento d'urgenza in esame, ricorda le proposte alternative ipotizzate dal suo gruppo, segnatamente sulla scelta dell'advisor e sulle deroghe alla normativa antitrust, stigmatizzando altresì la sostanziale sottrazione di responsabilità per i manager delle aziende in crisi. Evidenziata quindi l'inefficacia di alcune disposizioni varate dall'Esecutivo, che determineranno ingenti oneri a carico dei cittadini italiani e favoriranno pochi privilegiati, peraltro in assenza di qualsiasi prospettiva di lungo periodo, dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

ROBERTO COTA (LNP). Nell'ascrivere al Governo Prodi precise responsabilità in merito al dissesto finanziario di Alitalia, che giudica frutto di scelte consociative, clientelari e non ispirate alle logiche del mercato, sottolinea l'assoluta necessita per l'Esecutivo in carica di intervenire con un provvedimento d'urgenza. Nell'auspirare inoltre che la CAI non incorra negli stessi gravi errori gestionali commessi in passato, esprime soddisfazione per l'avvenuta eliminazione dal testo del provvedimento d'urgenza delle norme inizialmente previste in materia di responsabilità penale dei manager. Nel ribadire infine la centralità dell'aeroporto di Malpensa per una efficace strategia volta a rilanciare lo sviluppo economico del Nord e del Paese nel suo complesso, invita il Governo a rinegoziare gli accordi bilaterali per consentire anche ad altri vettori di servirsi della scalo milanese.

LAURA FRONER (PD). Lamentato preliminarmente il ricorso alla decretazione d'urgenza e alla questione di fiducia, che ha determinato un ulteriore strappo nei rapporti tra la maggioranza e l'opposizione, la quale è stata privata della possibilità di fornire il proprio contributo su un tema delicato per la politica dei trasporti del Paese; sottolinea il carattere grossolano e scarsamente lungimirante della soluzione prospettata per la vicenda Alitalia. Nel ricordare inoltre che il provvedimento d'urgenza in esame prevede una preoccupante deroga alla normativa nazionale e comunitaria in materia di concentrazioni industriali, evidenzia la volontà dell'Esecutivo di favorire pochi privilegiati, ponendo a carico della collettività i debiti della vecchia compagnia di bandiera, in contrasto con la promessa elettorale di ridurre la pressione fiscale. Dichiara infine il voto contrario del suo gruppo.

RAFFAELLO VIGNALI (PdL). Riconosciuti i meriti del Presidente del Consiglio e del Governo per il salvataggio della compagnia aerea di bandiera, respinge le critiche formulate dall'opposizione in riferimento alla cordata di imprenditori italiani ed alla sua individuazione da parte dell'attuale Esecutivo in alternativa ad Air France. Esprime quindi un giudizio fortemente critico sulle scelte precedentemente operate al riguardo dal Governo Prodi, segnatamente circa la mancata tutela dello scalo di Malpensa, che avrebbe negativamente inciso sulla competitività delle imprese italiane. Nell'invitare quindi il Governo a vigilare contro il rischio di un eventuale aumento ingiustificato dei costi del trasporto aereo ed a proseguire nello sviluppo del sistema infrastrutturale del Paese, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.

Pag. X

La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 1742-A.

Sull'ordine dei lavori.

MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UdC). Ricordata l'assoluzione di Calogero Mannino, esprime soddisfazione per l'esito positivo di un calvario personale affrontato con dignità, auspicando che tale vicenda offra al Parlamento lo spunto per intervenire in materia, senza spirito di rivalsa, affinché in futuro non si ripetano analoghe tragedie.

GIANCARLO LEHNER (PdL). Richiamata la vera e propria persecuzione giudiziaria della quale è stato vittima Calogero Mannino, esprime apprezzamento per la conclusione della sua vicenda giudiziaria ed auspica un chiarimento giuridico relativamente al reato di cui è stato accusato.

ROBERTO GIACHETTI (PD). Evidenzia il senso di responsabilità mostrato dall'opposizione che, garantendo la sussistenza del numero legale, ha consentito l'approvazione del provvedimento d'urgenza concernente l'Alitalia, nonostante lo scarso livello di presenza in Aula dei deputati della maggioranza.

SALVATORE CICU (PdL). Nel ricordare il pesantissimo bilancio del grave nubifragio abbattutosi sulla provincia di Cagliari, invita il Governo a predisporre immediatamente le opportune misure, rivolgendo altresì un sentito ringraziamento ai Vigili del fuoco per la meritevole opera svolta.

PRESIDENTE. Assicura che interesserà il Governo, esprimendo, anche a nome dell'Assemblea, sentimenti di cordoglio ai familiari delle vittime del grave evento calamitoso richiamato dal deputato Cicu.

EMANUELE FIANO (PD). Auspica che in quest'Aula si tenga sempre conto dell'esempio di chi è quotidianamente impegnato a lottare contro la criminalità organizzata, come lo scrittore Roberto Saviano.

BENEDETTO FABIO GRANATA (PdL). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Fiano, annuncia che la VII Commissione della Camera si recherà a Casal di Principe il prossimo 7 novembre.

GIUSEPPE CONSOLO (PdL). Giudica intollerabili le considerazioni precedentemente svolte dal deputato Giachetti sulla presunta incapacità della maggioranza di garantire la sussistenza del numero legale.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI (PD). Si associa alle osservazioni del deputato Giachetti circa l'incapacità della maggioranza di assicurare un livello di presenze in Aula sufficiente per consentire l'approvazione dei provvedimenti presentati dal Governo.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Manifesta angoscia per il gravissimo evento calamitoso che ha colpito la provincia di Cagliari, sollecitando il Governo ad attivarsi tempestivamente per far fronte all'emergenza.

PAOLO FADDA (PD). Nel manifestare preoccupazione per l'aggravarsi della situazione climatica in Sardegna, nonché per il bilancio delle vittime del nubifragio abbattutosi sulla provincia di Cagliari, si associa all'invito al Governo ad assumere le urgenti e necessarie iniziative del caso.

PRESIDENTE. In riferimento alle questioni sollevate da taluni deputati relativamente alla mancata espressione del prescritto parere da parte della V Commissione sui provvedimenti all'ordine del giorno della seduta di domani - sul quale peraltro si è convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo -, precisa che i termini previsti dal Regolamento devono essere contemperati con il principio secondo il quale la Commissione haPag. XIl'obbligo di concludere i propri lavori in tempo utile per assicurare il rispetto del calendario dei lavori dell'Assemblea. Secondo la prassi costante, ove non sia possibile acquisire il parere nel corso dell'iter in sede referente, lo stesso viene reso per l'esame in Assemblea, e ciò vale in particolare in riferimento all'articolo 81 della Costituzione. Assicura comunque che, fermi restando il quadro normativo e la prassi consolidata, la Presidenza si è adoperata perché la V Commissione si esprima nella giornata odierna, prima della conclusione dell'esame in sede referente.

Discussione del disegno di legge S. 1018, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 143 del 2008: Funzionalità del sistema giudiziario (approvato dal Senato) (A.C. 1772) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale).

PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la questione pregiudiziale Di Pietro n. 1.

MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica improprio il riferimento al principio di ragionevolezza contenuto nella questione pregiudiziale in esame, atteso che tale principio non è contemplato dalla Costituzione.

FEDERICO PALOMBA (IdV). Illustra la questione pregiudiziale Di Pietro n. 1, della quale auspica l'approvazione, rilevando la drammatica situazione in cui versano gli uffici giudiziari in varie zone del Paese e stigmatizzando l'avvenuto stravolgimento del contenuto del provvedimento d'urgenza nel corso dell'iter legislativo rispetto al testo originariamente sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica. Nel ritenere in contrasto con l'articolo 3 della Costituzione la prevista modifica della normativa sui dipendenti pubblici sospesi o dimessisi dall'impiego a causa di procedimento penale e successivamente prosciolti, giudica parimenti in contrasto col dettato costituzionale le disposizioni in materia di ripartizione delle risorse destinate, tra l'altro, al Ministero della giustizia.

DONATELLA FERRANTI (PD). Nel condividere i rilievi formulati dal deputato Palomba, auspica che nelle sedi proprie possa svolgersi un costruttivo confronto sul provvedimento d'urgenza in discussione, al fine di espungere dal testo qualsiasi norma ad personam estranea all'obiettivo di migliorare la funzionalità del comparto giustizia. Dichiara, quindi, l'astensione del suo gruppo sulla questione pregiudiziale Di Pietro n. 1.

MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Nel ritenere non veritiere le asserzioni sulla vicenda del giudice Caselli, giudica infondate le censure di illegittimità costituzionale espresse nella questione pregiudiziale in esame, rilevando come le disposizioni in materia di destinazione delle risorse anche al Ministero della giustizia non si configurino come disposizioni di bilancio in senso stretto. Sottolinea altresì la natura di norma generale ed astratta della prevista modifica della disciplina sui dipendenti pubblici sospesi o dimessisi a causa di procedimento penale e poi prosciolti. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo sulla questione pregiudiziale presentata.

ENRICO COSTA (PdL). Giudica infondate, strumentali e pretestuose le argomentazioni addotte dai proponenti a sostegno della questione pregiudiziale Di Pietro n. 1, sulla quale dichiara voto contrario, sottolineando l'importanza del provvedimento d'urgenza in discussione, che reca interventi da tempo attesi per migliorare la funzionalità del sistema giudiziario.

ROBERTO RAO (UdC). Nel dichiarare l'astensione del suo gruppo sulla questione pregiudiziale in esame, esprime perplessità sul complesso delle misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, segnatamente in relazione alla modificaPag. XIIdella normativa sui dipendenti pubblici sospesi o dimessisi a causa di procedimento penale e successivamente prosciolti, che a suo avviso palesa un chiaro profilo personalistico.

La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la questione pregiudiziale Di Pietro n. 1.

PRESIDENTE. Avverte che la discussione sulle linee generali avrà luogo in altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

PIERLUIGI CASTAGNETTI (PD). Si associa all'espressione di compiacimento per la positiva conclusione della vicenda giudiziaria di Calogero Mannino.

FABIO GARAGNANI (PdL). Stigmatizza quanto accaduto ad un consigliere comunale di Bologna, che, su richiesta del sindaco, è stato rinviato a giudizio per avere rilevato irregolarità e violazioni di legge da parte di una struttura alberghiera riservata all'accoglienza di rom, giudicando l'episodio emblematico di un condizionamento dell'operato di un eletto del popolo. Invita, quindi, la Presidenza ad assumere le eventuali opportune iniziative.

SIMONE BALDELLI (PdL). Nel replicare alle osservazioni precedentemente rese dai deputati Giachetti e Quartiani, sottolinea come nel corso della seduta odierna non sia mai stata messa a rischio la sussistenza del numero legale. Precisa altresì che, malgrado la presenza in Aula dell'opposizione, il decreto-legge concernente la vicenda Alitalia è stato approvato esclusivamente grazie ai voti della maggioranza.

MARCO BELTRANDI (PD). Inviata i Presidenti delle Camere a valutare l'opportunità di disporre una convocazione continuativa della Commissione per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, anche interrompendo contestualmente l'ordinario svolgimento dei lavori parlamentari.

GIORGIO CLELIO STRACQUADANIO (PdL). Ricordata la figura del professor Carlo De Angelis, insigne matematico recentemente deceduto a seguito di un incidente, auspica che la Camera assuma le opportune iniziative commemorative.

Ordine del giorno della seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

Giovedì 23 ottobre 2008, alle 9,30.

(Vedi resoconto stenografico pag. 65).

La seduta termina alle 19,20.