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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della X Commissione permanente
(Attività produttive, commercio e turismo)
X Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 27 maggio 2009


SEDE CONSULTIVA:

DL 39/09: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile. C. 2468 Governo, approvato dal Senato (Parere alla VIII Commissione) (Esame e rinvio) ... 102

INTERROGAZIONI:

5-00364 Benamati: Prospettive della ricerca italiana nel settore del nucleare di IV generazione ... 106
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 109

5-00464 Velo: Stato di crisi della Lucchini Spa di Piombino ... 107
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 111

5-01001 Schirru: Situazione di crisi dell'area industriale di Portovesme ... 107
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 113

5-01253 Fava: Iniziative relative al Consiglio di amministrazione dell'ENEA.
5-01254 Fava: Sistemi di valutazione del personale ENEA ... 107
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 115

5-01408 Codurelli e Lulli: Realizzazione di pozzi di ricerca di idrocarburi nel Parco di Montevecchia Valle del Curone ... 107
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 118

RISOLUZIONI:

7-00134 Vico: Sulla crisi del settore chimico italiano.
7-00166 Fava: Sulla crisi del settore chimico italiano (Seguito della discussione e rinvio) ... 108

X Commissione - Resoconto di mercoledì 27 maggio 2009


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SEDE CONSULTIVA


Mercoledì 27 maggio 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Stefano SAGLIA.

La seduta comincia alle 11.05.

DL 39/09: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile.
C. 2468 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Catia POLIDORI (PdL), relatore, illustra il provvedimento in titolo che reca interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009. Composto di 19 articoli nella versione approvata dal Consiglio dei ministri, risulta ora di 22 articoli, a seguito dell'iter al Senato del relativo disegno di legge di conversione, esso disciplina gli indirizzi generali, gli ambiti soggettivi e oggettivi e le coperture finanziarie dell'intervento.


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L'articolo 1 individua nell'ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri lo strumento per attuare le disposizioni del decreto legge, prevedendo il concerto del Ministro dell'economia e delle finanze qualora vi siano aspetti di carattere fiscale e finanziario. Viene quindi definito l'ambito territoriale di applicazione delle ordinanze, ossia i comuni individuati con decreto del Commissario delegato n. 3 del 16 aprile 2009, nonché i soggetti destinatari degli interventi (persone fisiche residenti, imprese operanti ed enti aventi sede nel predetto territorio).
Articolo 1-bis, introdotto nel corso dell'iter al Senato, anticipa al 30 giugno 2009 l'entrata in vigore della normativa antisismica sulle costruzioni contenuta nel decreto ministeriale 14 gennaio 2008.
L'articolo 2 reca disposizioni per la realizzazione urgente di abitazioni. In particolare, affida al Commissario delegato il compito di provvedere con urgenza alla progettazione e realizzazione di moduli abitativi per consentire la sistemazione delle popolazioni colpite dal sisma, da destinare poi ad una durevole utilizzazione. Sono quindi previste procedure semplificate per accelerare la realizzazione dei moduli abitativi
L'articolo 2-bis, introdotto al Senato, prevede che il Governo sia tenuto a trasmettere al Parlamento un'informativa annuale sullo stato di avanzamento del processo di ricostruzione post sismica, anche con riferimento alle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche allo scopo stanziate.
L'articolo 3, oltre a prevedere norme per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni private e di immobili ad uso non abitativo, stabilisce indennizzi a favore delle imprese. In particolare, viene disposta la concessione di contributi (anche nella forma del credito di imposta) per la ricostruzione o riparazione di immobili diversi da quelli adibiti ad abitazione principale, nonché di immobili ad uso non abitativo; la concessione di indennizzi a favore delle attività produttive che hanno subìto conseguenze economiche sfavorevoli per effetto degli eventi sismici; la concessione di indennizzi a favore delle attività produttive per la riparazione e ricostruzione di beni mobili distrutti o danneggiati, il ripristino delle scorte andate distrutte o il ristoro di danni derivanti dalla perdita di beni mobili strumentali all'esercizio delle attività ivi espletate; la concessione di indennizzi per i danni alle strutture adibite ad attività sociali, culturali, ricreative, sportive e religiose.
L'articolo 4, concernente la ricostruzione e funzionalità degli edifici e dei servizi pubblici, prevede il trasferimento di immobili pubblici non più utilizzabili dalle amministrazioni statali alla regione Abruzzo o ai comuni colpiti dal sisma, nonché l'avvio di un piano di interventi urgenti per il ripristino degli edifici pubblici, predisposto dal Ministero delle infrastrutture e attuato dal Presidente della regione. In particolare, fra le altre misure, dispone che alla Regione Abruzzo sia riservata, con delibera CIPE, una quota aggiuntiva delle risorse previste dall'articolo 18 del decreto-legge n. 185 del 2008 (decreto-legge anticrisi), cioè delle risorse assegnate al Fondo infrastrutture per la messa in sicurezza delle scuole, e autorizza la stessa a modificare il piano annuale 2009 di edilizia scolastica anche con l'inserimento di nuove opere.
L'articolo 5 detta disposizioni relative alla sospensione dei processi civili, penali e amministrativi, al rinvio delle udienze e alla sospensione dei termini, nonché alle comunicazioni e notifiche di atti.
L'articolo 6 dispone, tra i termini sospesi concernenti la materia tributaria, creditizia, previdenziale e assistenziale, la proroga del termine per le iniziative agevolate a valere sugli strumenti della programmazione negoziata e per le altre misure di incentivazione di competenza del Ministero dello sviluppo economico, nonché i progetti regionali sui distretti industriali cofinanziati dal Ministero dello sviluppo economico di cui all'articolo 1, commi 371-bis e 371-ter, della legge 23 dicembre 2005, n. 266; la proroga del termine di scadenza del consiglio della Camera di commercio, industria, artigianato


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e agricoltura di L'Aquila e degli organi necessari al funzionamento degli enti impegnati nel rilancio delle attività produttive e per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma; la non applicazione delle sanzioni amministrative per le imprese che presentano in ritardo, purché entro il 30 novembre 2009, le domande di iscrizione alle camere di commercio, le denunce di cui all'articolo 9 regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581, il modello unico di dichiarazione previsto dalla legge n. 70 del 1994, nonché la richiesta di verifica periodica degli strumenti di misura ed il pagamento della relativa tariffa.
L'articolo 6 prevede, inoltre, che sia possibile derogare al patto di stabilità interno e che siano disciplinate le modalità di attuazione del Piano di rientro dai disavanzi sanitari. Il comma 3 prevede il rinvio delle elezioni del presidente della provincia, del consiglio provinciale, dei sindaci e dei consigli comunali, da tenersi nella primavera 2009, ad una data fissata con decreto del Ministro dell'interno tra il 1o novembre ed il 15 dicembre 2009, con proroga del mandato dei relativi organi sino allo svolgimento delle elezioni.
L'articolo 7 reca autorizzazioni di spesa per finanziare la prosecuzione, fino al 31 dicembre 2009, di interventi di assistenza e soccorso nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma e di attività necessarie al superamento dell'emergenza realizzate da vigili del fuoco e dalle forze di polizia, nonché disposizioni per la proroga - sempre fino al 31 dicembre 2009 - di contratti di lavoro stipulati dalla regione Abruzzo nei settori della protezione civile, della sanità e dell'informatica.
L'articolo 8 prevede l'adozione di varie provvidenze in favore delle famiglie e dei lavoratori, nonché delle imprese coinvolte dagli eventi sismici di cui all'articolo 1 del provvedimento d'urgenza. In particolare, dispone l'estensione della sospensione del versamento dei contributi e dei premi per l'assicurazione obbligatoria alle imprese e ai lavoratori autonomi che alla data del 6 aprile 2009 erano assistiti da professionisti operanti nei comuni interessati dagli eventi sismici. Dispone inoltre la non applicazione delle sanzioni amministrative per inadempimenti in materia di lavoro e fiscale.
L'articolo 9 detta una serie di disposizioni finalizzate ad agevolare la rimozione e lo smaltimento dei materiali derivanti dal crollo o dalla demolizione degli edifici, nonché dei rifiuti liquidi prodotti nei campi di accoglienza della popolazione sfollata.
L'articolo 9-bis, introdotto nel corso dell'esame al Senato, persegue tre distinte finalità: consentire alla provincia di L'Aquila o all'Autorità d'ambito territorialmente competente il rilascio di nuove autorizzazioni agli scarichi, necessarie a fronte dei danni del sisma; consentire la realizzazione dell'intervento urgente per il ripristino della piena funzionalità dell'impianto di depurazione delle acque reflue in località Ponte Rosarolo nel comune di L'Aquila; definire un Programma nazionale per il coordinamento delle iniziative di monitoraggio, verifica e consolidamento degli impianti per la gestione dei servizi idrici. È inoltre istituita la Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche, che sostituisce, subentrando nelle relative competenze, l'attuale Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche (Coviri), che viene conseguentemente soppresso.
L'articolo 10 è volto a realizzare forme di agevolazioni per lo sviluppo economico e sociale. Nel disciplinare una serie di agevolazioni a favore del settore delle attività produttive, reca disposizioni di particolare interesse per la X Commissione. In particolare, il comma 1, sostituito nel corso dell'esame presso il Senato, prevede la possibilità di istituire, nell'ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una sezione destinata alla concessione di garanzie a titolo gratuito sui finanziamenti operati dalle banche in favore delle predette imprese ubicate nelle zone colpite dagli eventi sismici. Più specificatamente, i soggetti destinatari della garanzia sono le piccole e medie imprese, comprese quelle commerciali, agricole, turistiche


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e di servizi, nonché gli studi professionali. Il comma 1 stabilisce la misura massima del credito garantito: se la garanzia è prestata direttamente in favore dell'impresa o dello studio professionale, il limite massimo è fissato all'80 per cento del finanziamento; se la garanzia è indiretta, il limite massimo è fissato al 90 per cento del finanziamento, a condizione che i confidi o gli altri fondi di garanzia abbiano prestato una garanzia non superiore all'80 per cento del finanziamento.
I commi da 1-bis e 1-quinquies, introdotti nel corso dell'esame presso il Senato, recano agevolazioni fiscali e contributive in favore dei soggetti che operano nelle zone colpite dal sisma. Le discipline contenute nei commi 1-bis e 1-ter sono tra loro alternative e riguardano, rispettivamente: i benefici in favore delle piccole e medie imprese che operano nelle zone colpite dal sisma, nei confronti delle quali si prevede la possibilità di applicare le agevolazioni previste dalla legge finanziaria 2007 per le zone franche urbane; la possibilità di disciplinare, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, uno specifico regime fiscale di incentivazione. Nel dettaglio, il comma 1-bis affida al CIPE il compito di individuare, nell'ambito dei territori colpiti dal sisma, delle zone franche urbane (ZFU) alle quali, in virtù del rinvio alla disciplina prevista dall'articolo 1, commi da 340 a 343, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), si applicano le agevolazioni fiscali e tributarie in favore delle piccole e medie imprese. La suddetta individuazione dovrà avvenire su proposta del Ministro dello sviluppo economico e sentita la regione Abruzzo. Le richiamate norme della legge finanziaria 2007, modificate dalla legge finanziaria 2008, prevedono l'istituzione di zone franche urbane al fine di contrastare i fenomeni di esclusione sociale e favorire l'integrazione sociale e culturale delle popolazioni residenti in aree degradate. Al fine di adeguare la disciplina contenuta nella richiamata legge finanziaria 2007 alle imprese ubicate nelle zone colpite dal sisma, sono previste le seguenti modifiche: le agevolazioni fiscali e contributive previste dal comma 341 sono in favore delle piccole e medie imprese che avviano l'attività a decorrere dal 6 aprile 2009 (e non 1o gennaio 2008), mentre quelle previste dal comma 341-bis sono le piccole e medie imprese già operanti alla data del 6 aprile 2009 (in luogo del 1o gennaio 2008); il regime di esenzione dall'ICI, in favore delle nuove attività, opera per il periodo compreso tra il 2009 e il 2012 (in luogo degli anni 2008-2012). In deroga alla disciplina prevista dalla richiamata legge finanziaria 2007, la qualifica di zona franca urbana potrà essere attribuita anche in presenza di una popolazione superiore al limite fissato in 30.000 abitanti. Il comma 1-ter prevede che, in alternativa alle agevolazioni indicate nel comma 1-bis, possano essere disposte agevolazioni ai fini delle imposte dirette, dell'IVA e delle altre imposte indirette. I commi 1-quater e 1-quinquies, subordinando le agevolazioni previste alla preventiva autorizzazione comunitaria, rinviano la determinazione delle modalità attuative a successivi provvedimenti. Il comma 2 dispone un regime di esenzione da imposte e tasse per le operazioni di rinegoziazione dei mutui e di ogni altro finanziamento. Il comma 3 prevede che con delibera del CIPE una quota delle risorse del Fondo strategico per il paese a sostegno dell'economia reale - istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - possa essere destinata al finanziamento di accordi di programma già sottoscritti per l'attuazione degli interventi di sostegno e reindustrializzazione previsti dalla disciplina di risanamento delle aree di crisi siderurgica, di cui al decreto legge 1o aprile 1989, n. 120; da sottoscrivere, con priorità per le imprese in procedura di amministrazione straordinaria, ivi compresi gli eventuali acquirenti di tali imprese, operanti nei settori della componentistica e dei prodotti hardware e software per ICT, della farmaceutica, dell'agroalimentare, dell'automotive, della chimica ed edilizia sostenibile; già presentati alla data di entrata in vigore del decreto legge in esame. Gli interventi sono effettuati dall'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo


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d'impresa (ex Sviluppo Italia). Il comma 4 demanda ad un'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri la determinazione delle modalità del trasferimento, a favore della regione Abruzzo, di una quota delle risorse disponibili del Fondo per le politiche giovanili, da destinare ad iniziative di sostegno delle giovani generazioni dell'Abruzzo colpite dall'evento sismico. Il comma 5 autorizza la spesa di 3 milioni di euro, per il 2009, a valere sul Fondo per le pari opportunità, a sostegno degli oneri di ricostruzione o restauro di immobili situati nei comuni indicati all'articolo 1 e adibiti alle attività di centri di accoglienza, di ascolto e di aiuto delle donne e madri in situazione di difficoltà, comprese quelle derivanti dagli effetti degli eventi sismici.
L'articolo 11, interamente sostituito nel corso dell'iter al Senato, istituisce un Fondo per la prevenzione del rischio sismico, cui sono attribuiti 44 milioni di euro per l'anno 2010, 145,1 milioni per l'anno 2011, 195,6 milioni per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, 145,1 milioni per l'anno 2015, e 44 milioni per l'anno 2016.
L'articolo 12 reca norme di carattere fiscale in materia di giochi, finalizzate al reperimento di risorse finanziarie..
L'articolo 13 concerne misure per la spesa farmaceutica ed altre misure in materia di spesa sanitaria, destinando le economie ad esse conseguenti alla copertura degli oneri degli interventi in esame, nonché ad un incremento delle risorse per il processo di rientro dai disavanzi sanitari della regione Abruzzo.
L'articolo 14 detta ulteriori disposizioni finanziarie che presentano profili di competenza della Commissione attività produttive. In particolare, il comma 2 trasferisce al Dipartimento della protezione civile le risorse derivanti dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, in precedenza assegnate all'Istituto per la promozione industriale (IPI). Le somme trasferite sono utilizzate per garantire l'acquisto, da parte delle famiglie, di mobili ad uso civile, di elettrodomestici ad alta efficienza energetica nonché di apparecchi televisivi e computer destinati all'uso proprio per le abitazioni ubicate nei comuni interessati dagli eventi sismici che hanno colpito la regione Abruzzo.
L'articolo 15 reca norme in materia di erogazioni liberali a favore delle popolazioni colpite dal sisma, nonché norme a tutela della fede pubblica.
L'articolo 16 è dedicato alla prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli interventi per l'emergenza e la ricostruzione nella regione Abruzzo.
L'articolo 17 prevede lo svolgimento del vertice G8 nel territorio della città di L'Aquila, al fine di contribuire al rilancio dello sviluppo socio-economico dei territori colpiti dalla crisi sismica.
Infine, l'articolo 18 reca la copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento in esame.

Andrea GIBELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.25.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 27 maggio 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 11.25.

5-00364 Benamati: Prospettive della ricerca italiana nel settore del nucleare di IV generazione.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Gianluca BENAMATI (PD), nel formulare gli auguri al sottosegretario Saglia per il suo nuovo incarico, dichiara di essere parzialmente soddisfatto della risposta. Pur apprezzando il rinnovato impegno a sostenere la ricerca industriale formulato


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dal rappresentante del Governo, auspica che possano essere attuati i programmi italiani a valere sui Fondi del MIUR che risultano di fatto ancora bloccati.

5-00464 Velo: Stato di crisi della Lucchini Spa di Piombino.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Ludovico VICO (PD), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, esprime apprezzamento per la risposta del Governo che affronta la maggior parte delle criticità sollevate. Invita peraltro il Governo ad esaminare, nelle sedi opportune, le questioni rimaste ancora aperte relative al problema del dumping commerciale, anche attraverso misure di contrasto e maggiori controlli dei requisiti qualitativi, di sicurezza e di denominazione commerciale del materiale in fase di importazione. Sollecita, quindi, il Governo a chiedere in sede europea l'apertura di un tavolo operativo sulla crisi del sistema; ad agevolare le opere pubbliche immediatamente cantierabili, individuando gli interventi già allo stadio esecutivo e, infine, ad accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione.

5-01001 Schirru: Situazione di crisi dell'area industriale di Portovesme.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Amalia SCHIRRU (PD), nel dichiararsi insoddisfatta della risposta, sottolinea come la crisi industriale nel territorio del Sulcis evidenziata nell'interrogazione in esame, risulta notevolmente peggiorata. Ritiene quindi non più rinviabile la convocazione di un tavolo nazionale permanente al fine di individuare le misure di sostegno più idonee a salvaguardare i posti di lavoro e di avviare un serio processo di ristrutturazione industriale, anche alla luce delle scelte di delocalizzazione attuate da aziende multinazionali. Sottolinea, infine, la necessità che il Governo adotti, in tempi rapidi e con il consenso dell'Unione europea, un sistema di tariffe agevolate per la regione Sardegna che le consentano di colmare il gap con le altre regioni.

5-01253 Fava: Iniziative relative al Consiglio di amministrazione dell'ENEA.

5-01254 Fava: Sistemi di valutazione del personale ENEA.

Andrea GIBELLI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

Franco GIDONI (LNP) dichiara di aver sottoscritto le interrogazioni Fava n. 5-01253 e n. 5-01254.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA (PdL) risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Franco GIDONI (LNP) si dichiara soddisfatto per l'attenzione dimostrata dal Governo alle questioni sollevate. Condivide l'opinione formulata dal rappresentante del Governo ed auspica una rapida ed efficace attuazione della riforma dell'ENEA prevista nell'ambito del disegno di legge C. 1441-ter-B, approvato dal Senato, attualmente all'esame della Camera.

5-01408 Codurelli e Lulli: Realizzazione di pozzi di ricerca di idrocarburi nel Parco di Montevecchia Valle del Curone.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Lucia CODURELLI (PD) dichiara di essere totalmente insoddisfatta della risposta


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in cui si nega che sia stata concessa l'autorizzazione alle trivellazioni, mentre la società in questione sostiene di poter procedere legittimamente allo svolgimento della ricerca nel parco naturale. Auspica quindi che non solo sia vietata la ricerca e l'estrazione di idrocarburi all'interno del Parco di Montevecchia, ma anche l'approvazione di una modifica del testo del disegno di legge 1441-ter-B, volta a ripristinare nella fase autorizzativa il parere vincolante degli enti locali e, in particolare di quelli che gestiscono parchi regionali, naturali e oasi protette.

Andrea GIBELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 12.

RISOLUZIONI

Mercoledì 27 maggio 2009. - Presidenza del presidente Andrea GIBELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico, Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 12.

7-00134 Vico: Sulla crisi del settore chimico italiano.

7-00166 Fava: Sulla crisi del settore chimico italiano.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 14 maggio 2009.

Andrea GIBELLI, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la risoluzione Fava n. 7-00166 e che, se non vi sono obiezioni, tale risoluzione, vertendo su analogo argomento, sarà discussa congiuntamente alla risoluzione Vico n. 7-00129.

La Commissione concorda.

Franco GIDONI (LNP) dichiara di aver sottoscritto la risoluzione Fava n. 7-00166 e ne illustra il contenuto.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA (PdL) accetta la risoluzione Fava n. 7-00166. Propone di riformulare il secondo periodo del dispositivo della risoluzione Vico n. 7-00134, sostituendolo con il seguente: «impegna il Governo ad esercitare i suoi poteri di indirizzo di azionista affinché l'ENI destini al settore della chimica significativi investimenti». Propone altresì di riformulare il sesto periodo del dispositivo aggiungendo dopo le parole «Cassa depositi e prestiti» le parole «, nei limiti previsti dall'articolo 12 del decreto-legge n. 185 del 2008, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2». Accetta la restante parte della risoluzione Vico n. 7-00134.

Ludovico VICO (PD) accetta le riformulazioni proposte dal rappresentante del Governo.

Andrea GIBELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.10.

X Commissione - Mercoledì 27 maggio 2009


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ALLEGATO 1

5-00364 Benamati: Prospettive della ricerca italiana nel settore del nucleare di IV generazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli Interroganti, in merito alla strategia energetica nazionale, chiedono di intervenire per sostenere gli sforzi intrapresi nel settore del nucleare di IV generazione, per sostenere ed incentivare la ricerca, sia pubblica, che privata, sui sistemi di refrigerazione a piombo.
Al riguardo, si precisa che, nell'ambito delle collaborazioni internazionali, il Ministro dello sviluppo economico ha aderito alla Global Nuclear Energy Partnership (GNEP), attraverso la firma della relativa «Dichiarazione dei Principi». Occorre, tuttavia, ricordare che l'obiettivo del GNEP è lo sviluppo della collaborazione a livello mondiale, per la diffusione della tecnologia anche nei Paesi che non la dispongono, ma che si impegnano a creare le infrastrutture necessarie a gestire il ritrattamento del combustibile nucleare esaurito, con le tecnologie più evolute, in modo da ridurre il rischio della proliferazione delle armi nucleari.
Per quanto riguarda lo sviluppo dei reattori di IV generazione, la cui commercializzazione è prevista fra qualche decennio, l'Italia partecipa all'iniziativa attraverso l'Euratom. Tale progetto è sostenuto direttamente attraverso il Fondo per il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico nazionale, la cui programmazione e gestione è posta in capo al Ministero dello sviluppo economico.
Il Ministero dello sviluppo economico, dunque è non solo al corrente della partecipazione italiana ai programmi di ricerca e sviluppo tecnologico nel contesto internazionale, ma ha altresì il compito di definire le modalità per la selezione dei progetti di ricerca, da ammettere all'erogazione degli stanziamenti del Fondo, di intesa con l'AEEG, e di provvedere all'approvazione del Piano triennale delle attività. Le tecnologie di punta selezionate in questo contesto riguardano proprio i reattori veloci al piombo e, in misura minore, i reattori ad altissima temperatura.
Al riguardo si segnala che il disegno di legge n. 1441-ter, approvato dalla Camera dei deputati e passato al Senato con il n. 1195, prevede la destinazione di risorse finanziarie per la ricerca sul nucleare, proprio per consentire al nostro Paese una attiva partecipazione ai programmi internazionali, sui reattori di nuova generazione e sul nucleare da fusione.
Più precisamente, l'articolo 38 del suddetto provvedimento dispone la stipula di un'apposita convenzione tra l'Agenzia per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nella quale sono individuate le risorse della stessa Agenzia disponibili «al fine di promuovere, previa definizione di idoneo piano operativo, la ricerca e la sperimentazione nel settore energetico, con particolare riferimento allo sviluppo del nucleare di nuova generazione».
Lo stesso articolo precisa, inoltre, che, tra le finalità da perseguire, rientra la partecipazione attiva, con ricostituzione della capacità di ricerca e di sviluppo a supporto della realizzazione, sia di apparati dimostrativi, sia di futuri reattori di potenza, a diversi programmi internazionali sul nucleare, tra i quali: «Generation IV International Forum» (GIF), «Global


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Nuclear Energy Partnership» (GNEP), «International Project on Innovative Nuclear Reactors and Fuel Cycles» (INPRO), «Accordo bilaterale Italia-USA di cooperazione energetica», «International Thermonuclear Experimental Reactor» (ITER) e «Broader Approach».
In fase di predisposizione del richiamato piano operativo saranno valutate le modalità per una più incisiva e diretta partecipazione al GIF.
Da quanto sopra esposto, si può, quindi, affermare che il Ministero dello sviluppo economico si sta attivamente impegnando per la definizione della strategia energetica nazionale e che, in fase di predisposizione del piano operativo, potranno essere definite le opportune modalità di sostegno e valorizzazione degli sforzi di ricerca intrapresi sul nucleare di quarta generazione dei soggetti pubblici e privati.


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ALLEGATO 2

5-00464 Velo: Stato di crisi della Lucchini Spa di Piombino.

TESTO DELLA RISPOSTA

Per fronteggiare la crisi economica e produttiva che investe i principali settori dell'industria italiana, fra i quali, in particolare, il settore siderurgico fortemente legato alla produzione di beni durevoli, il Governo ha operato in varie direzioni.
Sinteticamente, si menzionano alcuni dei provvedimenti posti in essere al fine di superare l'attuale momento e la contingente situazione economico-finanziaria delle imprese e del loro indotto, nonché per sostenere la domanda di beni durevoli.
Inizialmente, il Governo ha emanato provvedimenti a sostegno del sistema economico-finanziario per dare nuova liquidità alle imprese attraverso i cosiddetti Tremonti bond e, più recentemente, mediante una manovra sulle risorse esistenti presso Cassa depositi e prestiti. Dette risorse sono state messe a disposizione del sistema bancario, ma finalizzate all'utilizzo da parte delle imprese.
Sono, poi, state adottate misure di intervento a favore dell'economia reale e nel settore della garanzia al credito, accrescendo le risorse ma soprattutto modificando le norme di funzionamento dell'esistente Fondo di garanzia, con l'obiettivo di ampliare, in modo rilevante, la sua capacità operativa e estendendolo anche ad altri settori imprenditoriali.
Sul versante sociale, il Governo ha agito aumentando le risorse della cassa integrazione e, in uno sforzo congiunto tra Stato e regioni, motivato dall'eccezionalità dell'attuale situazione economica, è stato siglato «l'Accordo Stato-regioni» concordando il sistema degli ammortizzatori sociali in deroga, volti, da un lato, a semplificare le procedure di concessione degli strumenti di tutela del reddito e, dall'altro, a perseguire l'obiettivo di integrare ulteriormente il reddito dei lavoratori con particolare riferimento a quelli finora meno tutelati (lavoratori a progetto).
Sono state, altresì, adottate le misure a sostegno della domanda con il decreto legge n. 5 del 10 febbraio 2009, convertito in legge n. 33/09. Con tale provvedimento si sono già avuti positivi riscontri, soprattutto nel settore auto ed è stato introdotto il «contratto di rete» in modo tale da accrescere, attraverso un accordo tra le imprese, la loro reciproca capacità innovativa.
Si menzionano, infine, le misure che destinano una quota significativa di incentivi per gli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica.
Nel contempo, Ministero dello sviluppo economico si è impegnato a ricercare le possibili sinergie e convergenze fra la piattaforma tecnologica sviluppata da Federacciai e le imprese di settore e le altre analoghe iniziative portate avanti per altri settori industriali e per le aree tecnologiche di Industria 2015.
Il Ministero sta avviando una serie di iniziative di carattere normativo e amministrativo, in collaborazione con altre Amministrazioni statali, volte ad evitare che prodotti siderurgici provenienti da paesi terzi, non qualificati, inquinanti e, in taluni casi, immessi sul mercato a prezzi di dumping, possano distorcere il mercato nazionale e annullare o frenare l'attesa ripresa della produzione nazionale.
Nelle prossime settimane sarà convocata una riunione interministeriale per


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affrontare, in un'ottica collegiale, le specifiche problematiche del settore.
Riguardo alla crisi della società siderurgica Lucchini SpA di Piombino (Livorno), si premette che nessuna richiesta di apertura di «un tavolo di confronto» è pervenuta al MiSE, né da parte della proprietà, né da parte delle organizzazioni sindacali, per ricercare possibili sbocchi atti a fronteggiare l'attuale situazione.
Come è noto, questo grande complesso industriale, produttore di acciaio, è in una fase delicata in cui la produzione siderurgica locale è diminuita come, peraltro, nel resto del mondo.
Tuttavia, vi è la massima disponibilità da parte del Ministero dello sviluppo economico a porre in essere, ove richiesto, ogni utile e consentita azione che possa favorire la ripresa e il rilancio del Gruppo.


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ALLEGATO 3

5-01001 Schirru: Situazione di crisi dell'area industriale di Portovesme.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il settore metallurgico così come quello siderurgico ha subito grandi trasformazioni a livello mondiale a seguito della fusione di alcune grandi realtà storiche, il che, inevitabilmente, ha cambiato lo scenario globale.
Anche in Italia, le aziende di tali settori hanno dovuto confrontarsi con queste novità, oltre a dover fronteggiare, contemporaneamente, la crisi economica intervenuta in questi anni.
Ciò detto, premesso che Portovesme è una frazione del comune di Portoscuro in provincia di Carbonia-Iglesias, si ricorda che Portovesme è sede di un importante polo industriale, specializzato nella metallurgia non ferrosa, unica in Italia per le sue produzioni.
Si ricorda, altresì, che a seguito del progressivo esaurimento dei filoni più produttivi, che provocarono la crisi delle miniere sarde che, peraltro, già subivano la concorrenza dei minerali di importazione, le società private si ritirarono dalla zona e lasciarono spazio all'intervento statale che si orientò verso la realizzazione di un polo metallurgico per iniziativa dell'EFIM e dell'EGAM.
Successivamente, a seguito della liquidazione di tali Enti gli impianti di Portovesme furono acquisiti da multinazionali di settore.
La United Company Rusal Limited, produttore mondiale di alluminio e di allumina, è una di queste multinazionali della quale Eurallumina fa parte e gestisce uno stabilimento di trasformazione di bauxite.
L'industria dell'alluminio è stata seriamente colpita dalla crisi globale, con l'effetto di una riduzione della produzione di alluminio e della domanda di allumina. Tale situazione ha portato i vertici dell'Eurallumina alla decisione di chiudere per un anno lo stabilimento.
Il Governo è stato impegnato a trovare una soluzione a tale situazione di crisi, operando con i rappresentanti della società, con le autorità regionali e con le altre amministrazioni al fine di riportare l'azienda in condizioni di competitività.
Dopo un intenso lavoro, che ha visto impegnati il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell'ambiente, del lavoro e dell'economia, il 27 marzo scorso, è stato raggiunto, presso il MiSE, un importante accordo per la difesa dello stabilimento in questione e per la definizione di un insieme di interventi finalizzati al rilancio dello stabilimento.
Nella definizione di tale accordo, è stato molto importante il contributo della regione Sardegna che, oltre a sostenere l'azione del Governo, ha garantito un forte interessamento a favore dei lavoratori dell'indotto Eurallumina.
In tale accordo, raggiunto con la partecipazione di tutte le parti istituzionali coinvolte e le organizzazioni sindacali, è prevista, oltre alla sospensione temporanea dell'impianto per 12 mesi e la sua messa in sicurezza, l'attivazione di una serie di misure necessarie per una rapida ripresa delle attività, per la tutela dell'occupazione, al fine di aumentare la competitività di Eurallumina.
In sintesi, l'accordo prevede:
a tutela dell'occupazione, la CIGS per crisi aziendale e l'attivazione di corsi di formazione per tutti i dipendenti;


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per aumentarne la competitività, un investimento di 120 milioni di euro per la ristrutturazione dell'impianto produttivo e per la costruzione di un nuovo bacino per la raccolta di fanghi rossi.

Riguardo alla questione energetica, problema più volte sollevato dalla società in argomento, si fa presente che, al fine di ridurre il differenziale di costo dell'energia che esiste tra l'Italia e gli altri Paesi, il Governo ha presentato un emendamento al disegno di legge AS 1195, approvato recentemente dal Senato e ora in seconda lettura alla Camera, concernente lo sviluppo di interconnector con il coinvolgimento dei clienti finali energivori proprio per consentire ai grandi consumatori, anche in forma di consorzi, di adeguare il costo di approvvigionamento dell'energia elettrica a quello dei competitors stranieri.


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ALLEGATO 4

5-01253 Fava: Iniziative relative al Consiglio di amministrazione dell'ENEA.

5-01254 Fava: Sistemi di valutazione del personale ENEA.

TESTO DELLA RISPOSTA

Si risponde congiuntamente alle interrogazioni in esame, sulla base di elementi informativi acquisiti presso l'ENEA.
Riguardo il contenzioso dei sette dirigenti di primo livello, l'Ente ha precisato che lo stesso si è originato in occasione della revisione della situazione retributiva del personale dirigente, deliberata nell'ottobre 2008 ai sensi del CCNL 2002-2005.
I predetti dirigenti, non soddisfatti dell'incremento annuo medio loro assegnato pari a circa 11.200,00 euro, in data 9 febbraio 2009, hanno inoltrato domanda alla Direzione provinciale del lavoro di Roma per il tentativo obbligatorio di conciliazione di cui agli articoli 65 e 66 del decreto legislativo n. 165/01.
In detta istanza, che è condizione di procedibilità per la proposizione della domanda giudiziale, gli interessati hanno rivendicato il riconoscimento del diritto di stipula di un contratto individuale di lavoro e il trattamento stipendiale corrispondente all'incarico ricoperto ed individuato nella fascia E dell'Elemento differenziato di funzione (EDF), con conseguente ricostruzione della carriera sotto ogni profilo, richiedendo l'attribuzione del premio ed il risarcimento del danno per perdita di chance, nonché per danno biologico, per una somma pari a circa 100.000,00 euro ciascuno, oltre il superminimo annuale e l'aggiornamento stipendiale a regime della fascia E, più gli accessori previsti dalla legge.
L'Ente, tuttavia, ha ritenuto di aver ben operato in considerazione del fatto che, a seguito del rinnovo del Contratto per il personale dirigente 2002/2005, si era proceduto ad una prima operazione di valutazione con decorrenza 1o gennaio 2006.
Successivamente, nel luglio 2008, è stata nuovamente rivista la situazione retributiva dei dirigenti legata agli incarichi attribuiti, a far data dal 1o luglio 2006, assegnando, sempre con decorrenza 1o luglio 2006, un nuovo aumento stipendiale.
Nel Collegio di conciliazione svoltosi presso la Direzione provinciale del lavoro di Roma il 23 aprile 2009, l'ENEA ha riaffermato la legittimità del proprio operato, dichiarandosi non disponibile alla conciliazione se non per la stipula di un contratto individuale ad invarianza di costi, che preveda i medesimi istituti giuridici ed economici già assegnati nell'ottobre 2008, ferme restando tutte le altre posizioni già assunte.
Relativamente alla nomina del Direttore generale facente funzioni, con decorrenza 28 marzo 2009, secondo quanto riferito dall'ENEA, il Direttore generale, ingegner Maurizio Urbani, ha rassegnato le proprie dimissioni per motivi strettamente personali e non perché fosse venuto meno il rapporto fiduciario con il vertice dell'Ente che ha sempre approvato il suo operato, confermandogli la più completa fiducia anche in sede di Consiglio di amministrazione del 12 marzo 2009.
Infatti, nel corso di tale riunione il Consiglio, preso atto delle dimissioni dell'ingegner Urbani, ha nominato un facente funzioni nella persona del dottor Giuseppe Tedesco, assunto dall'Ente il 1o aprile 2008 con un contratto, ai sensi dell'articolo 19


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del decreto legislativo 165/01, con l'incarico di Direttore della direzione centrale delle risorse umane.
Il Consiglio di amministrazione ha reputato opportuno affidare un incarico di facente funzioni per un tempo ristrettissimo, fino all'entrata in vigore del disegno di legge 1441-ter-B, attualmente ancora in fase di esame da parte del Parlamento, e comunque non oltre il termine di 6 mesi.
La figura del Direttore generale facente funzioni rappresenta una figura cosiddetta extra ordinem per il cui conferimento di incarico, considerata anche la sua temporaneità, non è necessario né, peraltro richiesto, alcun iter procedurale formale in quanto a carattere straordinario.
Tale incarico temporaneo non ha comportato alcun aggravio di spesa per l'Ente in quanto risulta che è stato riconosciuto al dottor Tedesco, che ha continuato a mantenere la responsabilità di Direttore della direzione centrale risorse umane, un delta economico pari alla differenza del suo stipendio con quello del Direttore generale dimissionario.
A seguito della sovrapposizione dei due incarichi, l'Ente ha avuto un risparmio di costi di circa 90.000,00 euro nell'arco di sei mesi.
La scelta operata dal Consiglio di amministrazione ha consentito, quindi, di garantire il proseguimento delle attività in corso nell'Ente, nonché il buon andamento e l'economicità dell'azione amministrativa.
L'ENEA ha, inoltre, evidenziato che il Consiglio di amministrazione non ha nominato un nuovo Direttore generale, ma ha solo assegnato ad un dipendente dell'Ente (già con incarico dirigenziale) la funzione di «facente funzioni» per quanto attiene gli affari riguardanti la Direzione generale e che l'incarico in questione verrà meno all'atto dell'approvazione del citato disegno di legge.
Per quanto riguarda la situazione del personale non dirigente dell'ENEA si fa presente che il CCNL relativo al quadriennio 2002-2005, sottoscritto il 20 dicembre 2006 ha stabilito un nuovo sistema di classificazione che, in analogia con quanto previsto dal contratto del comparto delle Istituzioni e degli Enti di ricerca e sperimentazione, è incardinato su «profili professionali», all'interno dei quali sono previsti specifici livelli economici.
Conseguentemente l'Ente ha proceduto, quale prima azione applicativa del citato C.C.N.L., all'assegnazione del nuovo profilo professionale a tutto il personale in servizio.
L'operazione, alla quale si riferisce l'interrogazione in oggetto, consiste in un unico procedimento finalizzato alla progressione economica nell'ambito del medesimo profilo professionale, all'esito di una procedura selettiva effettuata da una Commissione, all'uopo istituita, basata sull'accertamento di elementi oggettivi, quali: gli intervalli di anzianità, i titoli professionali posseduti e la descrizione sintetica delle attività svolte e dei risultati conseguiti nel biennio di riferimento (2004-2005).
Si segnala, altresì, che i criteri e le procedure attuative del predetto procedimento, oltre che essere stati oggetto di concertazione con le OO.SS. aventi titolo, sono stati portati a conoscenza di tutto il personale dell'Ente attraverso l'emanazione di apposite circolari.
Secondo quanto riferito dall'ENEA, l'operazione in corso non dovrebbe incrementare il contenzioso in essere che, comunque, è da ritenersi fisiologico, attesa l'esistenza di un sia pur minimo tasso di discrezionalità in procedure che, per quanto basate sugli elementi sopra richiamati caratterizzati dalla massima concretezza e oggettività, sono pur sempre selettive.
Il Ministero dello sviluppo economico, nella consapevolezza di dover dare efficienza all'azione svolta dall'ENEA, anche al fine di assicurare la correttezza amministrativa, darà piena esecuzione alle norme e agli indirizzi contenuti nel disegno di legge n. 1441-ter-B, così da preservare un'effettiva valorizzazione del patrimonio culturale e professionale dell'Ente


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stesso, attraverso adeguati strumenti contrattuali.
Si evidenzia, infine, che il Ministero dello sviluppo economico continuerà a vigilare affinché, nelle more della approvazione del citato disegno di legge, che va a ridefinire la missione operativa dell'Ente, non vengano svolte, da parte dei vertici dello stesso, attività che esulano dall'ordinaria amministrazione e che vadano a modificare la sua struttura organizzativa.


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ALLEGATO 5

5-01408 Codurelli e Lulli: Realizzazione di pozzi di ricerca di idrocarburi nel Parco di Montevecchia Valle del Curone.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli Interroganti chiedono un impegno eco-sostenibile per la valorizzazione turistica del territorio della Valle del Curone, nell'ambito della possibile realizzazione di pozzi di trivellazione nella zona.
Al riguardo si rappresenta quanto segue.
Allo stato attuale, non risulta siano state autorizzate attività di ricerca di idrocarburi né esistono permessi o concessioni conferiti in provincia di Lecco.
Lo scorso anno 2008 è stata avviata l'istruttoria di una domanda di permesso, denominata «Ossola», della Soc. Po Valley, estesa su circa 300 Km quadrati, in parte ricadente nella provincia di Lecco. Nelle conferenze dei servizi iniziali è emerso l'avviso contrario all'iniziativa da parte di molti dei comuni interessati, pertanto l'istruttoria è stata subito sospesa.
La suddetta società, insieme con la Soc. Edison, ha nel frattempo riproposto la ricerca, su un'arca molto ridotta (circa 30 Km quadrati), tutta in provincia di Lecco, ora denominata «Bernaga». Conseguentemente l'ufficio istruttore del Ministero dello sviluppo economico, tenuto conto delle opinioni già espresse dagli enti locali, con nota in data 5 maggio 2009 (all. 5) ha invitato i richiedenti a rivolgersi preventivamente agli enti locali per verificare la compatibilità ambientale dell'iniziativa, mantenendo sospesa l'istruttoria. In caso di mancato consenso locale, anche la nuova richiesta sarà archiviata.
Non vi è alcuna ipotesi di assegnazione di permessi ed autorizzazioni a perforare, in assenza di previa intesa della regione e senza aver sentito tutti gli enti locali interessati, né è possibile farlo in base alla legge.
In ogni caso, anche qualora esistesse o fosse conferito un permesso di ricerca, non sarebbero consentite perforazioni in aree di parco, quali il parco della Valle del Curone, né altre attività esplorative salvo quelle espressamente autorizzate dall'Ente Parco stesso.
Gli uffici dell'assessore provinciale all'ambiente della provincia di Lecco hanno sempre ricevuto risposta dal responsabile del procedimento in merito allo stato dell'istruttoria, sia alle richieste verbali che a quelle scritte.
Si segnala, infine, che la completa informativa sullo stato dei procedimenti è sempre disponibile per tutti i cittadini interessati, nel sito del Ministero dello sviluppo economico.

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