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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della X Commissione permanente
(Attività produttive, commercio e turismo)
X Commissione

SOMMARIO

Giovedì 10 giugno 2010


INTERROGAZIONI:

5-01871 Motta: Situazione industriale della SPX Italia di Sala Baganza in provincia di Parma ... 95
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 99

5-02821 Motta: Realizzazione degli interventi di decommissioning della centrale nucleare di Caorso ... 96
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 100

5-02822 Vico: Prospettive del sito Alenia Aeronautica di Brindisi ... 96
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 102

5-02328 Fava: Iniziative a favore dello stabilimento di Cento del gruppo Oerlikon-Graziano ... 96
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 104

5-02308 Pili: Rispetto degli impegni assunti in sede ministeriale relativamente alla società Ineos Vinyls del Gruppo Safi e ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres.
5-02339 Melis: Rispetto degli impegni assunti in sede ministeriale relativamente alla società Vinyls e ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres ... 96
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 106

5-02445 Mariani: Incentivazione all'utilizzo delle energie rinnovabili ... 97
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 108

5-02851 Alessandri: Iniziative a favore del settore per il recupero e la rigenerazione di cartucce stampanti ... 97
ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 111

5-02877 Fedriga: Situazione produttiva e occupazionale della cartiera Burgo di San Giovanni di Duino ... 97
ALLEGATO 8 (Testo della risposta) ... 113

COMITATO RISTRETTO:

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese. C. 2754 Vignali, C. 98 La Loggia, C. 1225 Bersani, C. 1284 Pelino, C. 1325 Vignali e C. 2680 Jannone ... 98

X Commissione - Resoconto di giovedì 10 giugno 2010


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INTERROGAZIONI

Giovedì 10 giugno 2010. - Presidenza del vicepresidente Raffaello VIGNALI. - Intervengono il sottosegretario di Stato dello sviluppo economico, Stefano Saglia, il sottosegretario di Stato dell'ambiente, tutela del territorio e del mare, Roberto Menia, e il sottosegretario di Stato del lavoro e politiche sociali, Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 9.

5-01871 Motta: Situazione industriale della SPX Italia di Sala Baganza in provincia di Parma.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Carmen MOTTA (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, lamentando tuttavia la tardività della risposta alla sua interrogazione, di fatto, rende oggi


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del tutto superate le questioni a suo tempo sollevate. Stigmatizzati quindi i tempi troppo dilatati in cui spesso giunge la risposta del Governo alle interrogazioni presentate, ritiene accettabile la soluzione individuata per la definizione della vertenza, anche se non del tutto soddisfacente rispetto alle esigenze prospettate dai lavoratori.

5-02821 Motta: Realizzazione degli interventi di decommissioning della centrale nucleare di Caorso.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Carmen MOTTA (PD), replicando, si dichiara assolutamente insoddisfatta della risposta che giudica poco chiara e «sibillina» soprattutto in relazione al secondo quesito del suo atto ispettivo relativo al tipologia di impianti che potrebbe essere utilizzata in caso di riattivazione della centrale di Caorso. La risposta del Governo, che fa riferimento alle tecnologie di reattori commerciali, disponibili a livello internazionale, che corrispondano alle soluzioni tecnologiche più avanzate e dotate dei più elevati livelli di sicurezza e tutela per gli operatori, la popolazione e l'ambiente, non chiarisce se a Caorso saranno utilizzati impianti nucleari di terza generazione. Il contenuto della risposta conferma quindi i timori ampiamente diffusi sul territorio di un utilizzo di tipologie di impianti di seconda generazione in caso.

5-02822 Vico: Prospettive del sito Alenia Aeronautica di Brindisi.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Ludovico VICO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che fornisce informazioni già ampiamente conosciute dagli organi di stampa. Giudica sorprendente che i vertici di Alenia e Finmeccanica, invece di assumere decisioni di politica industriale, abbiano preso atto delle richieste della regione e degli enti locali attendendo le loro iniziative ai fini del rilancio del sito di Alenia Aeronautica di Brindisi.

5-02328 Fava: Iniziative a favore dello stabilimento di Cento del gruppo Oerlikon-Graziano.

Alberto TORAZZI (LNP) dichiara di aver sottoscritto l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Alberto TORAZZI (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ed esprime apprezzamento per l'intervento tempestivo del Governo ai fini di una rapida soluzione della vicenda. Sollecita altresì il Governo a vigilare affinché l'eventuale acquisto dello stabilimento di Cento da parte di un'azienda italo-cinese non comporti la delocalizzazione della produzione in un settore strategico per il tessuto produttivo territoriale.

5-02308 Pili: Rispetto degli impegni assunti in sede ministeriale relativamente alla società Ineos Vinyls del Gruppo Safi e ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres.

5-02339 Melis: Rispetto degli impegni assunti in sede ministeriale relativamente alla società Vinyls e ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres.

Raffaello VIGNALI (PdL), presidente, avverte che, le interrogazioni in titolo, vertendo sulla medesima materia, saranno trattate congiuntamente.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Mauro PILI (PdL), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta, pur apprezzando gli impegni assunti dal Governo


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per la salvaguardia dell'occupazione e per una rapida e positiva conclusione della vicenda. Stigmatizza la reiterata irresponsabilità dell'ENI che in tutte le fasi delle trattative non ha rispettato gli impegni assunti nei confronti dei siti di Porto Torres, Porto Marghera e Ravenna. Giudica positivamente la decisione relativa all'avvio di un bando di gara internazionale ed auspica che il tavolo convocato presso il Ministero dello sviluppo economico con le regioni interessate, previsto per il prossimo 15 giugno, possa effettivamente condurre ad una decisione definitiva in merito alla ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres, paventando che, in caso di ulteriori azioni dilatorie, la situazione possa precipitare sul versante dell'ordine pubblico.

Guido MELIS (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che fornisce elementi già a conoscenza degli interroganti. Auspica che dal tavolo convocato presso il Ministero dello sviluppo il prossimo 15 giugno possa emergere con chiarezza la posizione del Governo nei confronti dell'ENI, che non ha finora rispettato gli impegni assunti, per dare risposte concrete e salvaguardare le professionalità di operai qualificati, chiarendo più in generale le scelte strategiche che si intendono perseguire relativamente al ciclo del cloro.

5-02445 Mariani: Incentivazione all'utilizzo delle energie rinnovabili.

Il sottosegretario Roberto MENIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Raffaella MARIANI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal Governo sia dal punto di vista della tempestività sia nel merito. Ritiene, infatti, che continui a perdurare una grave situazione di incertezza sulle regole di operatività degli incentivi, segnatamente per la tecnologia del fotovoltaico e dei relativi incentivi erogati in «conto energia». Sottolinea altresì che la politica del Governo a favore del nucleare e la progressiva diminuzione delle tariffe incentivanti per le energie rinnovabili ha indotto le regioni ad una situazione di paralisi decisionale e le aziende in una condizione non favorevole per la programmazione di nuovi investimenti.

5-02851 Alessandri: Iniziative a favore del settore per il recupero e la rigenerazione di cartucce stampanti.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) dichiara di aver sottoscritto l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Roberto MENIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Massimiliano FEDRIGA (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo ribadendo la necessità che, nell'ambito della revisione del decreto legislativo n. 152 del 2006 (c.d. Codice ambientale) si possano semplificare le procedure di rigenerazione dei prodotti consumabili come le cartucce per le stampanti e per classificare tali prodotti nell'ambito dei codici CER (Catalogo europeo dei rifiuti) ai fini di una loro efficace gestione al termine della vita utile.

5-02877 Fedriga: Situazione produttiva e occupazionale della cartiera Burgo di San Giovanni di Duino.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

Massimiliano FEDRIGA (LNP), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta e della manifestata disponibilità ad un incontro tra le parti sociali, che giudica quanto mai urgente. Sottolinea la delicatezza della vicenda in corso e la singolarità del fatto che l'azienda in questione comunque procedere alla chiusura dopo aver ricevuto finanziamenti pubblici in base alla legge n. 46 del 1982. Ritiene che, se


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si dovesse effettivamente procedere alla chiusura della cartiera, le risorse finanziarie stanziate avrebbero potuto essere più efficacemente destinate ad altra finalità.

Raffaello VIGNALI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.55

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 10 giugno 2010.

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
C. 2754 Vignali, C. 98 La Loggia, C. 1225 Bersani, C. 1284 Pelino, C. 1325 Vignali e C. 2680 Jannone.

Il Comitato si è riunito dalle 13.20 alle 14.15.

X Commissione - Giovedì 10 giugno 2010


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ALLEGATO 1

Interrogazione Motta n. 5-01871: Situazione industriale della SPX Italia di Sala Baganza in provincia di Parma.

TESTO DELLA RISPOSTA

La SPX è una multinazionale americana che opera in tutto il mondo.
Tecnotest SPX Italia Srl è situata nel comune di Sala Baganza in provincia di Parma e produce apparecchiature diagnostiche per la manutenzione degli impianti di area condizionata per auto e conta circa 140 dipendenti.
Nel luglio 2009 la proprietà anche a seguito di una forte contrazione del mercato di riferimento predispose un piano industriale che prevedeva la delocalizzazione della produzione parte in Germania e parte in Francia, il conseguente avvio della procedura di mobilità e annunciò, contestualmente, una riduzione di personale pari a 45 operai.
A seguito di tale decisione i dipendenti della Spx Italia avevano dichiarato lo stato di agitazione per salvare stabilimento e occupazione.
In data 10 dicembre presso l'Unione Industriali di Parma le parti coinvolte dalla vertenza si incontrarono e raggiunsero un'intesa.
Sinteticamente, con tale accordo si stabilì che:

una parte della produzione sarebbe rimasta all'interno della società;

sarebbe nato un nuovo reparto destinato a implementare le produzioni;

il numero massimo dei lavoratori da collocare in mobilità, con il solo criterio della volontarietà, non avrebbe superato i 48 addetti;

ai lavoratori che avessero comunicato la loro disponibilità al collocamento in mobilità fosse riconosciuto a titolo di incentivo la somma individuale;

qualora SPX trasferisse la sede di Sala Baganza, nella individuazione del nuovo sito, previo esame congiunto con le OO.SS, verrà tenuta in debita considerazione ogni elemento che possa minimizzare i disagi logistici del personale ivi impiegato;

L'azienda e l'Unione industriali di Parma si sarebbero attivate alla ricollocazione esterna dei lavoratori in altre aziende di settore.

Il Ministero del Lavoro ha comunicato che allo stato attuale non risulta pervenuta alcuna domanda di cassa integrazione guadagni straordinaria relativa alla SPX né è a loro pervenuta alcuna segnalazione per l'esame della situazione occupazionale.
Nessuna richiesta di «apertura di un tavolo» è pervenuta al MSE né dalle proprietà, né dalle organizzazioni sindacali.
Il Ministero dello Sviluppo Economico seguirà, comunque, in modo attento l'evoluzione di una vicenda delicata ed importante, rendendosi disponibile ad attivarsi su richiesta delle parti, all'apertura di un «tavolo di confronto», al fine di affrontare eventuali o ulteriori problematiche.


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ALLEGATO 2

Interrogazione Motta n. 5-02821: Realizzazione degli Interventi di decommissioning della centrale nucleare di Caorso.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito al quesito posto nell'atto in esame, relativo agli intendimenti del Governo sulla prosecuzione del decommissioning della centrale di Caorso, si precisa che, così come previsto per tutte le altre installazioni nucleari italiane dismesse, si procederà secondo gli indirizzi dettati, per ultimo, dal Decreto del Ministro pro tempore delle Attività produttive 2 dicembre 2004, che dispone la esecuzione della disattivazione accelerata di detta centrale, ad opera della SO.G.I.N. Spa, entro venti anni, fino al rilascio incondizionato del sito.
Per quanto riguarda le attività avviate nella centrale in questione, si ricorda che esse, autorizzate con il decreto ministeriale del 4 agosto 2000 richiamato anche dagli interroganti, si riferiscono allo smantellamento di parti esterne all'isola nucleare, risultano, ad oggi, sostanzialmente in linea con i programmi di SO.G.I.N. Spa e sono propedeutiche alla disattivazione generale del sito, per la quale il Ministero dello Sviluppo Economico emetterà un apposito provvedimento autorizzativo, ai sensi della normativa vigente. Pertanto, le attività di disattivazione già in essere procederanno - fino a nuovi indirizzi di azione - senza soluzioni di continuità e si raccorderanno con quelle relative alla definitiva disattivazione dell'intera isola nucleare.
Si ricorda, altresì, che, in parallelo alle sopracitate attività, si sta portando a termine il trasferimento in Francia del combustibile nucleare irraggiato presente nella centrale, per avviarlo al previsto riprocessamento. Al riguardo, si prevede di effettuare l'ultimo trasporto entro il 1o semestre 2010.
In relazione al quesito relativo alle dichiarazioni dell'Amministratore delegato della General Electric riguardanti un possibile revamping per la centrale di Caorso, si precisa che le stesse si riferiscono - a quanto si apprende da notizie di stampa - ad un progetto che GE, titolare della progettazione dei componenti fondamentali dell'isola nucleare all'epoca della sua costruzione, ha ritenuto di avviare al solo scopo di proporre la riutilizzazione dell'area e di alcune strutture esistenti di detta centrale.
Al riguardo, occorre, tuttavia, precisare che il Ministero dello Sviluppo Economico non ha avuto contatti con la Società in questione e, pertanto, non può esprimere valutazioni sullo stato del progetto che appare, in ipotesi, finalizzato a permettere un più rapido rientro del sistema nucleare nazionale nella fase produttiva.
Circa la richiesta di conoscere le tipologie degli impianti nucleari destinati ad operare sul territorio nazionale, si precisa che, fatto salvo quanto delibererà al riguardo il CIPE, ai sensi dell'articolo 26 della legge n. 99/2009, il Governo guarda a tutte quelle tecnologie di reattori commerciali, disponibili a livello internazionale, che corrispondano, tra l'altro, alle soluzioni tecnologiche più avanzate e dotate


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dei più elevati livelli di sicurezza e tutela per gli operatori, la popolazione e l'ambiente.
Riguardo, infine, alla richiesta relativa all'opportunità di escludere il territorio del Comune di Caorso da un possibile futuro insediamento di una nuova centrale nucleare, si evidenzia che la scelta dei siti non viene operata dal Governo, ma viene rimessa ad apposite procedure dettate dal decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 31, che coinvolgeranno i Ministeri competenti, l'Agenzia per la Sicurezza Nucleare, le regioni, gli enti locali e gli operatori interessati. Pertanto, se da una parte non si ritiene al momento di poter escludere a priori il collocamento di centrali nucleari in specifici siti nel territorio, dall'altra si può assicurare che le decisioni in merito saranno assunte attraverso il previsto coinvolgimento degli enti locali e delle regioni interessate.


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ALLEGATO 3

Interrogazione Vico n. 5-02822: Prospettive del sito Alenia Aeronautica di Brindisi.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione alle richieste degli onorevoli interroganti, contenute nell'atto di sindacato ispettivo, si comunica quanto segue.
La crisi finanziaria ed economica mondiale iniziata a fine 2007, i cui contorni ed implicazioni sono ancora da valutare, ha innescato una crisi dell'industria manifatturiera di profondità e riflessi comparabili solo alle più critiche del secolo scorso.
In questo quadro, programmi tradizionali quale la manutenzione e modifica degli obsoleti aerei MD11-Cargo, la manutenzione degli AWACS della NATO e dei quadrimotori C130 della nostra Aeronautica Militare si sono andati sempre più riducendo, così come le dotazioni di bilancio ai quali essi corrispondevano.
Altrettanto più dirsi delle versioni «speciali», che hanno consentito una seconda vita del programma ATR come, ad esempio, le versioni turboprop del bimotore antincendio CL415.
Purtroppo, il Piano di sviluppo dell'azienda, che ancora nel 2007 e 2008 rendeva credibile l'accordo fra l'azienda italiana e le OO.SS, ha subito, per la crisi internazionale un drastico e imprevedibile ridimensionamento.
Contemporaneamente la regione Puglia aveva avviato - con l'impegno di circa 28 milioni di fondi - un programma diretto a diversificare su Grottaglie e su Foggia le produzioni aeronautiche di qualità per le quali la Puglia era in grado di assicurare le necessarie professionalità.
In particolare si trattava, e si tratta, di realizzare in un pezzo unico componenti primari di grandi cellule costituite integralmente in materiale composito, di realizzare e sviluppare delicatissimi elementi alari del futuro aereo da combattimento JSF.
Tuttavia, pur essendo lo stabilimento di Brindisi di Alenia Aeronautica un sito di eccellenza per le attività di revisione, manutenzione e di trasformazioni aeronautiche, durante l'incontro del 21 aprile svoltosi a Roma, né è stata confermata dai vertici della società alle OO.SS. la chiusura. Il sito di Brindisi occupa, attualmente, 74 persone.
Allo stato, la vicenda è seguita dalla regione Puglia.
Presso la medesima, in data 5 maggio scorso, si è svolta una riunione tesa a superare la crisi dello stabilimento di Brindisi. In tale sede, il rappresentante della regione ha evidenziato la forte contrarietà alla chiusura del sito ed ha confermato il progetto regionale di sviluppo del settore aereospaziale come elemento centrale della politica industriale regionale.
I vertici di Alenia e Finmeccanica hanno preso atto delle richieste della regione e degli enti locali rendendosi disponibili a partecipare ad altri tavoli tecnici dove approfondire la possibilità di insediare presso Alenia nuove iniziative industriali anche in collaborazione con le PMI del territorio al fine del rilancio del sito.
Il Ministero del lavoro, infine, ha comunicato che con proprio decreto del


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settembre 2008 è stato approvato il programma di cassa integrazione guadagni straordinaria finalizzato alla cessazione di attività, della Alenia Aeronavali Spa relativamente al periodo dal 15 luglio 2008 al 14 luglio 2009.
È stata, pertanto, autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale per un massimo di 200 unità lavorative dell'unità produttiva di Napoli e per un massimo di 11 unità per l'unità produttiva di Pomezia (Roma).
Con successivo decreto datato 11 dicembre 2009, è stata approvata la proroga del suddetto programma di CIGS per il periodo 15 luglio 2009 al 14 luglio 2010 per un massimo di 49 unità lavorative dell'unità produttiva di Napoli e per un massimo di 5 unità lavorative per l'unità produttiva di Pomezia (Roma).
Il Ministero dello sviluppo economico darà ovviamente la massima collaborazione, ove richiesta, a gestire nel miglior modo possibile la situazione descritta.


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ALLEGATO 4

Interrogazione Fava n. 5-02328: Iniziative a favore dello stabilimento di Cento del gruppo Oerlikon-Graziano.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto ispettivo dell'onorevole Fava, inerente le vicende occupazionali del Gruppo Oerlikon-Graziano, ed in particolare dello stabilimento di Cento, passo ad illustrare gli elementi informativi acquisiti presso i competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento nonché quelli forniti dal Ministero dello sviluppo economico e dalla Regione Emilia-Romagna.
La Oerlikon Graziano spa, con sede legale in Rivoli (Torino), è una società operante nel settore della progettazione e produzione di ingranaggi per il mondo delle automotive, dei trattori agricoli e delle macchine movimento terra.
Nel corso del 2009, a causa della crisi, a livello mondiale, che ha investito pesantemente anche l'ambito produttivo in cui la predetta società opera, la medesima ha registrato una diminuzione delle commesse di oltre il 50 per cento per il settore Auto, di oltre il 40 per cento per il settore agricolo e del 90 per cento per il settore movimento terra.
In siffatto contesto, l'Amministrazione che rappresento ha provveduto ad approvare, con decreto ministeriale n. 49909, il programma di crisi aziendale, per evento improvviso ed imprevisto, presentato dalla società in argomento, autorizzando la corresponsione del trattamento di CIGS per numero massimo di complessive 2658 unità, impiegate nelle diverse unità produttive, relativamente al periodo 26 ottobre 2009-25 ottobre 2010. Tra questi rientrano anche gli oltre 200 lavoratori impiegati presso lo stabilimento di Cento di cui si fa cenno nel presente atto parlamentare.
Faccio presente che, nel corso dell'incontro avvenuto lo scorso 19 gennaio presso il MISE, le rappresentanze sindacali aziendali e quelle dei lavoratori si sono riservate di valutare, prima della fine del periodo di CIGS, la situazione complessiva dell'azienda nonché quella dei singoli stabilimenti e dei lavoratori, eventualmente ancora sospesi, per i quali non sussistano i presupposti di ripresa al lavoro per il 2011.
In proposito informo che lo scorso 20 aprile si è tenuto un ulteriore incontro, presso l'Amministrazione che rappresento, nel corso del quale le rappresentanze sindacali aziendali e quelle dei lavoratori, a conclusione dell'esame congiunto di cui all'articolo 4, commi 5 e 6, della legge n. 223 del 1991, hanno concordato sulla necessità di collocare in mobilità 400 lavoratori in forza presso gli stabilimenti del Gruppo, individuandoli sostanzialmente fra coloro i quali siano in possesso dei requisiti di accesso al trattamento di pensione ovvero che li maturino al termine del periodo di CIGS e/o nell'arco massimo di fruizione dell'indennità di mobilità ex articolo 7, commi 1 e 2, legge n. 223 del 1991.
Per quanto concerne, in particolare, la situazione dello stabilimento di Cento, faccio presente che nel corso del predetto incontro dello scorso 19 gennaio, le Parti sociali hanno previsto l'istituzione, presso il MISE di un Tavolo Tecnico con il compito di esaminare e formulare ogni soluzione utile a dare continuità all'attività


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produttiva dello stesso, al fine di scongiurarne un'eventuale chiusura.
In proposito rendo noto che, nell'ambito del citato Tavolo, lo scorso 26 maggio si è tenuto un incontro nel corso del quale è stata valutata una proposta di acquisto dello stabilimento in parola da parte di un'azienda italo-cinese.
Nel garantire che sarà mia cura informare personalmente l'onorevole interrogante circa gli ulteriori sviluppi della vicenda, manifesto sin da ora la più ampia disponibilità a valutare, qualora richiesto, ogni possibile soluzione diretta a tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie.


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ALLEGATO 5

Interrogazione Pili n. 5-02308: Rispetto degli impegni assunti in sede ministeriale relativamente alla società Ineos Vinyls del Gruppo Safi e ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres.

Interrogazione Melis n. 5-02339: Rispetto degli impegni assunti in sede ministeriale relativamente alla società Vinyls e ripresa produttiva degli impianti di Porto Torres.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il MSE ha seguito con grande attenzione la vicenda Vinyls, con l'obiettivo di garantire la continuità del ciclo del cloro nel nostro Paese.
Con sentenza del 19 giugno 2009, il Tribunale di Venezia ha dichiarato lo stato di insolvenza della società.
Lo scorso mese di gennaio, i commissari giudiziali - nominati per la gestione della fallita società SAFIN - hanno preannunciato l'interessamento all'acquisto da parte di un'altra impresa, la RAMCO del Qatar.
Il predetto Gruppo ha manifestato l'interesse ad acquisire gli assets di Vinyls, in un'ottica di integrazione della filiera del cloro, da realizzarsi attraverso l'acquisizione anche degli stabilimenti di produzione di proprietà di Eni.
Il 20 gennaio scorso, è stato depositato il documento integrativo al Programma di cessione, che quantifica il relativo fabbisogno finanziario (circa 30 milioni di euro), per il quale i commissari hanno richiesto all'UE l'accesso alla garanzia del Ministero del Tesoro.
Nelle more della conclusione del procedimento pendente in sede europea, gli stessi commissari sono stati autorizzati, con provvedimento del 18 marzo 2010, a pubblicare sui quotidiani un invito a manifestare interesse all'acquisto e/o all'affitto dei complessi aziendali facenti capo alla società in amministrazione straordinaria.
Con tale invito, non è stata richiesta alcuna indicazione di prezzo, ma sono state fornite le valutazioni patrimoniali dei beni strumentali all'esercizio dell'attività d'impresa di proprietà della società.
Con decisione del 25/03/2010, la Commissione Ue ha concluso l'istruttoria sulla legittimità dell'aiuto concesso alla Vinyls da parte del Governo italiano.
In data 24/04/2010, scaduti i termini per la presentazione delle offerte all'affitto e/o all'acquisto, sono pervenute due manifestazioni di interesse, una da parte di Ramco Trading & Contracting Co, l'altra da parte di terzi ma, comunque, non conforme a quanto richiesto nell'invito.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha aderito alla sollecitazione di Ramco di farsi parte attiva per giungere ad un chiarimento conclusivo sulla parte di ciclo ancora in capo ad ENI, considerandolo propedeutico alla presentazione di una propria offerta nell'ambito della procedura di amministrazione straordinaria. A tal fine, è stato realizzato un incontro presso il MSE - il 5 maggio - tra i rappresentanti del Gruppo ENI e quelli della società del Qatar.
Nello stesso incontro, è stata data da ENI piena disponibilità ad una transazione


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coerente con le esigenze della Ramco, ribadita anche in recenti colloqui del Governo con i vertici Eni.
Per quel che riguarda il problema delle materie prime e dei servizi, l'ENI ha confermato quanto già concordato con i Commissari della Vinyls nell'incontro avvenuto presso il MSE nel novembre 2009 in cui sono state definite le condizioni di approvvigionamento per gli stabilimenti Vinyls.
In merito alla posizione assunta successivamente dalla Ramco, il Ministero ha rilevato una incoerenza fra quanto dalla stessa rappresentato con lettera del 12 maggio 2010, e quanto invece affermato e sottoscritto nel verbale della precitata riunione. Ne è seguita una richiesta di ulteriori chiarimenti circa l'effettiva posizione della società con conseguente attivazione degli opportuni canali diplomatici.
Nonostante gli sforzi diplomatici e le ampie rassicurazioni offerta dal Governo italiano, anche con riferimento al mantenimento dell'approdo alle banchine presso il porto di Venezia per le operazioni di approvvigionamento delle materie prime, la società Ramco con lettera del 25 maggio ha confermato il venir meno del proprio interesse all'acquisizione del ciclo del cloro in Italia.
La scelta di Ramco è motivata dalla difficile congiuntura economica internazionale aggravatasi nelle ultime settimane che ha di fatto impedito il protrarsi del confronto che era stato avviato con Eni e che aveva portato l'azienda del Qatar a dichiararsi interessata.
Al fine di far fronte a questa situazione in questi giorni, il Ministero dello sviluppo economico sta concludendo l'istruttoria del programma di cessione presentato dai Commissari, in vista di un rapido avvio di un bando di gara internazionale non escludendo la possibilità di un riavvio delle attività.
Si potrà, quindi, procedere celermente all'avvio di una procedura di vendita, nelle forme dell'evidenza pubblica, sulla base dei valori della perizia reddituale, in corso di acquisizione da parte dei commissari.
Il Ministero dello Sviluppo Economico sta, comunque, operando, insieme a tutte le parti interessate per individuare ogni soluzione per la salvaguardia dell'occupazione, il rafforzamento e il rinnovamento del settore chimico in Italia, confermando l'impegno per una positiva e rapida soluzione della vicenda.
A tal fine è stato convocato un tavolo di confronto con i sindacati e le regioni interessate per martedì 15 giugno presso il Ministero dello Sviluppo Economico.


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ALLEGATO 6

Interrogazione Mariani n. 5-02445: Incentivazione all'utilizzo delle energie rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito all'interrogazione n. 5-02445 presentata dall'onorevole Mariani, dove si chiedono informazioni circa le future forme di incentivazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili, facendo più segnatamente riferimento alla tecnologia del fotovoltaico e ai relativi incentivi erogati in «conto energia», si riferisce quanto segue.
Con riguardo al settore fotovoltaico, si osserva che i criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica dalla fonte solare e l'entità delle tariffe sono definiti dal decreto interministeriale di cui all'articolo 7 del decreto legislativo n. 387/2003 che prevede «una specifica tariffa incentivante, di importo decrescente e di durata tali da garantire una equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio».
La progressiva diminuzione delle tariffe incentivanti per il fotovoltaico, prevista dal legislatore, viene effettuata in ragione delle considerazioni di ordine generale che è opportuno ricordare brevemente:
1. un sistema di incentivazione ha lo scopo di rendere competitiva un tecnologia che allo stato attuale non lo è. Ne consegue che il successo di ogni sistema di incentivazione è quello di portare alla competitività di mercato una data tecnologia in un determinato lasso di tempo. È a questo fine che viene adottata la logica per cui il valore dell'incentivo viene progressivamente ridotto nel tempo;
2. negli ultimi anni è stata registrata una sensibile diminuzione dei prezzi dei sistemi fotovoltaici per cui si ritiene necessario bilanciare il valore delle tariffe incentivanti al fine di non creare una sovra-incentivazione;
3. incentivi più alti del necessario creano distorsioni nel mercato tecnologico, a svantaggio di altre tecnologie altrettanto valide, e non favoriscono l'auspicata diminuzione dei prezzi delle componenti tecnologiche.

Si fa altresì osservare che la riduzione degli incentivi per la produzione di energia elettrica da tecnologia fotovoltaica è stata prevista dalle principali associazioni di categoria del settore.
Il decreto ministeriale 19 febbraio 2007, attuale riferimento per la disciplina del settore, prevede la ridefinizione delle tariffe incentivanti «per gli impianti che entrano in esercizio negli anni successivi al 2010, tenendo conto dell'andamento dei prezzi dei prodotti energetici e dei componenti per gli impianti fotovoltaici», nonché dei risultati delle previste attività di monitoraggio. Alla luce dei buoni risultati in termini di semplificazione e stabilità del meccanismo ottenuti da tale decreto, si prevede che «il nuovo decreto conto energia», già in fase di concertazione e di esame in sede tecnica presso la Conferenza Unificata, mantenga il medesimo schema di accesso agli incentivi, migliorando tuttavia taluni aspetti che si sono dimostrati poco efficienti.
Con particolare riguardo ai livelli tariffari e tenendo conto del criterio dell'equa remunerazione dei costi di investimento


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e di esercizio, lo schema di decreto prevede nuove tariffe in cui le riduzioni apportate non sono superiori alle riduzioni di costo registrate. L'introduzione di nuove classi di potenza consentirà inoltre di individuare tariffe più proporzionate ai costi degli impianti di quanto siano quelle attuali.
Il nuovo livello di incentivazione del fotovoltaico, posto a confronto con i sistemi incentivanti degli altri Stati europei, rimarrà comunque vantaggioso e, dunque, in grado di attirare investimenti sia in termini di entità che di prospettive di stabilità degli incentivi.
Per quel che concerne il generale settore delle fonti rinnovabili si rappresenta che il quadro normativo di riferimento è notevolmente evoluto negli ultimi anni, passando da un contesto in cui tale settore rappresentava l'elemento più debole e secondario dell'intero sistema energetico ad un contesto molto più positivo caratterizzato da un sistema di incentivazione flessibile ed efficace e da un sistema di autorizzazione sempre più volto alla semplificazione procedurale.
L'esigenza maggiore che si pone oggi è quella di determinare un contesto normativo efficace, stabile e di lungo termine. A tal fine il lavoro principale è oggi rivolto a:
1. definire procedure di autorizzazione sempre più semplici e più uniformi sul territorio nazionale. A tal fine sono state introdotte progressivamente regole che semplificano l'autorizzazione dei piccoli impianti alimentati a fonti rinnovabili e dei piccoli impianti cogenerativi, massimizzando il ricorso, laddove possibile compatibilmente alla tutela dei beni paesaggistici, alla denuncia di inizio attività (DIA) ed alla semplice comunicazione alle autorità locali per la loro realizzazione. Tali norme sono state introdotte, in particolare, con il decreto legislativo n. 115 del 2008 e con la legge n. 99 del 2009.
Inoltre, si vuole provvedere all'emanazione delle Linee guida di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 387, concernenti l'autorizzazione unica degli impianti di energia alimentati con fonti rinnovabili. La mancanza di tale provvedimento ha sinora causato disomogeneità sul territorio nazionale per lo svolgimento della procedura di autorizzazione unica contribuendo così a determinare un contesto poco chiaro. Il testo del provvedimento è stato concluso ed è ora in concertazione tra le istituzioni competenti;
2. armonizzare le politiche energetiche delle Regioni con quelle nazionali in modo da convergere in modo efficace verso il raggiungimento degli obiettivi della nuova Direttiva Europea 2009/28/CE sulle fonti rinnovabili di energia (per l'Italia l'obiettivo è del 17 per cento di energia rinnovabile sul consumo finale lordo di energia la 2020). A tal riguardo il Governo ha introdotto, con la Legge 27 febbraio 2009, n. 13, la possibilità di ripartire fra le Regioni e le province autonome la quota minima di incremento di energia rinnovabile per il raggiungimento del suddetto obiettivo nazionale discendente dalla Direttiva Europea.
La ripartizione, affinché possa essere effettuata in modo corretto, prevede un lavoro di base molto oneroso incentrato essenzialmente sull'acquisizione e l'elaborazione di dati sull'energia a livello regionale e la predisposizione di scenari energetici aggiornati; i documenti tecnici necessari sono in avanzata fase di definizione.

Analizzando il fenomeno in chiave comparata con le altre realtà europee l'efficacia del sistema italiano di incentivazione è confermata dai risultati conseguiti che sono assai promettenti, infatti, alla fine del 2009, è stato raggiunto il record di oltre 1 GW di potenza installata nel fotovoltaico, con un incremento del 288 per cento rispetto al 2008; tale dato, nello scorso anno, ha portato l'Italia al secondo posto - preceduta solo dalla Germania - nella classifica dei Paesi europei per potenza installata in un anno.
I medesimi risultati positivi si registrano per le altre fonti rinnovabili: nel settore dell'eolico, al 31 dicembre 2009, risultano installati impianti per quasi 5 GW, con una crescita del 37 per cento


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rispetto all'anno precedente. Inoltre, con quasi 18 GW di potenza installata, l'Italia detiene il primato europeo nel campo dell'idroelettrico. Complessivamente, è stata registrata a fine 2009 una produzione da fonti rinnovabili di circa 68.000 GWh che superano il 20 per cento del consumo interno lordo e consentono al Paese di essere in linea con gli obiettivi fissati dalla direttiva 2001/77/CE.
Si può ragionevolmente ritenere che tale situazione sia conseguenza di un nuovo approccio del Governo che ha posto da tempo le fonti rinnovabili tra le priorità della sua politica energetica, inserendole nella strategia energetica complessiva che vede lo sviluppo di questo settore all'interno di un mix di strumenti quali l'efficienza energetica, il nucleare, la cattura e confinamento dell'anidride carbonica.


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ALLEGATO 7

Interrogazione Alessandri n. 5-02851: Iniziative a favore del settore per il recupero e la rigenerazione di cartucce stampanti

TESTO DELLA RISPOSTA

In ordine all'interrogazione n. 5-02851 presentata dagli onorevoli Alessandri e Negro, dove, ponendo in risalto il grande utilizzo nel nostro Paese di cartucce per stampanti, chiedono la promozione di politiche atte a far leva sul loro riciclo e riuso, in modo da ottenere grandi risparmi, sia in termini energetici che economici, si rappresenta quanto segue.
Leggendo il tenore dell'interrogazione e i dati che in essa vengono riportati, essendo la gestione dei toner e delle stampanti esauste di grande attualità e rilevanza, non si può che condividerne il contenuto, soprattutto laddove si chiede di mettere in atto politiche ed interventi finalizzati a regolare ed incrementare le attività di raccolta, recupero e rigenerazione di questi materiali, facendo diminuire, così, anche la mole di rifiuti altamente inquinanti.
Proprio per tali motivi, i temi sottolineati nell'interrogazione sono già all'attenzione del Ministero dell'ambiente che, in attuazione del «Piano di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione» di cui al decreto interministeriale n. 135 del 15 aprile 2008 (cosiddetto Green Public Procurement), per il quale si stanno elaborando i criteri ambientali da inserire nei capitolati tecnici delle gare d'appalto per l'acquisto di beni e servizi delle Pubbliche Amministrazioni, nel piano di lavoro del 2010, è stata programmata anche la definizione dei criteri riguardanti le cartucce per stampanti, affrontando anche la questione di quelle rigenerate.
Con tale Piano d'Azione Nazionale, infatti, vengono delineate le strategie per la diffusione del Green Public Procurement, le categorie merceologiche, gli obiettivi ambientali di riferimento qualitativi e quantitativi da raggiungere, gli aspetti metodologici generali e si pone l'obiettivo di promuovere la diffusione degli acquisti vedi presso gli enti pubblici, favorendo le condizioni necessarie per far si che questo possa dispiegare in pieno le sue potenzialità come strumento per il miglioramento ambientale.
Il GPP è l'approccio in base al quale le amministrazioni pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull'ambiente lungo l'intero ciclo di vita del prodotto.
Pertanto, è un importante strumento, non solo per le politiche ambientali, ma anche per la promozione dell'innovazione tecnologica, che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi delle politiche sulla competitività dell'Unione Europea.
In merito all'eventuale ostacolo alla commercializzazione di prodotti e di macchine per la stampa provenienti da paesi che offrono poche garanzie di sicurezza e di qualità, occorre suddividere i paesi citati in:
1. paesi comunitari, per i quali vige il «Trattato sull'Unione Europea e del Trattato


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che istituisce la Comunità Europea», in particolare la parte III - Titolo I - Libera circolazione delle merci - che in sintesi mira ad abolire le barriere doganali rappresentati da «dazi doganali ovvero tasse di effetto equivalente» tra i paesi membri dell'Unione; pertanto, un prodotto messo in circolazione, rispondendo a requisiti essenziali di sicurezza (concetto che non prevede «poche garanzie di sicurezza» come riportato nell'interrogazione) in uno degli Stati membri deve circolare senza barriere in tutti gli Stati facenti parte dell'Unione;
2. paesi terzi, per i quali si applicano gli «Accordi sugli ostacoli tecnici agli scambi» che, in considerazione dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay Round; prevedono che «i prodotti importati dal territorio di un altro Stato membro ricevano un trattamento non meno favorevole di quello accordato ad analoghi prodotti d'origine nazionale e ad analoghi prodotti originari di qualsiasi altro paese».

Per quanto sopra, fermo restando che non possono essere frapposti ostacoli a prodotti di «poca qualità» in quanto è il mercato che regola il valore della qualità di un prodotto, appare evidente che ostacoli alla commercializzazione possono essere frapposti solo quando gli stessi prodotti non rispondono a standard essenziali di sicurezza, che, solo se non fissati a livello mondiale o comunitario, possono essere fissati a livello nazionale.
Il discorso cambia quando si parla di merci contraffatte, in quanto si è in presenza non di prodotti di scarsa qualità, ma di merci illegalmente introdotte sul mercato. Tale fenomeno, però, è assiduamente contrastato dai controlli messi in atto dalle forze dell'ordine e dalle altre Amministrazioni istituzionalmente coinvolte nella repressione di tale atteggiamento fraudolento.
Con riferimento, infine, alla revisione del decreto legislativo n. 152 del 2006, di cui il termine di esercizio della delega è fissato al 30 giugno 2010, come noto, il testo approvato dal Consiglio dei Ministri del 13 maggio 2010 è giunto all'esame delle competenti Commissioni Parlamentari non comprende, allo stato attuale, disposizioni di modifica alla Parte IV e relativi allegati.


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ALLEGATO 8

Interrogazione Fedriga n. 5-02877: Situazione produttiva e occupazionale della cartiera Burgo di San Giovanni di Duino

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto parlamentare presentato dall'Onorevole Fedriga, in ordine alla situazione aziendale della cartiera Burgo (con sede in Altavilla Vicentina (Vicenza), ed unità a Duino Aurisina (Trieste) passo ad illustrare le notizie fornite dai competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento e dalla Regione Friuli Venezia-Giulia.
A causa della grave crisi internazionale che ha colpito il settore cartario, la società in parola, ha subito un significativo calo del volumi delle vendite nello stabilimento di Duino Aurisina (Trieste), nonostante investimenti, tra la metà del 2008 e il 2009, pari a 35 milioni di euro per l'ammodernamento della centrale termoelettrica, con un conseguente andamento involutivo del risultato operativo e del fatturato.
Come noto all'Onorevole interrogante, la Società Burgo Group S.p.A., ha stipulato, in attuazione dell'accordo sottoscritto con le rappresentanze sindacali dello stabilimento di Duino Aurisina, un contratto di solidarietà difensivo, per la durata di 12 mesi, con decorrenza dal 1o gennaio 2010, che prevede la riduzione dell'orario di lavoro del 20,5 per cento, per un numero massimo di 348 lavoratori (su un organico complessivo di 3934 unità).
La Regione Friuli ha reso noto che la società ha già avviato contatti con i propri uffici per la presentazione della richiesta del contributo previsto dal Regolamento per la concessione e l'erogazione di contributi per il sostegno alle imprese che stipulano contratti di solidarietà difensivi, e per l'integrazione della retribuzione dei lavoratori interessati dalla conseguente riduzione dell'orario di lavoro, (ai sensi dell'articolo 21 della legge regionale 4 giugno 2009, n. 11).
In merito allo specifico quesito in ordine ai fondi pubblici ricevuti dalla società in parola, il Ministero dello Sviluppo economico ha reso noto che, nell'anno 2006, la stessa ha ricevuto, a carico dei fondi di cui alla legge n. 46 del 1982, sull'innovazione tecnologica, 628.531,20 euro a titolo di finanziamento agevolato e 340.888,40 euro a titolo di contributo integrativo. Il predetto Dicastero ha inoltre precisato che entrambe le erogazioni di che trattasi sono soggette a valutazione in via definitiva.
In conclusione, nel far presente che rientra nell'ambito delle scelte imprenditoriali valutare le concrete strategie aziendali da intraprendere al fine di ottimizzare i processi produttivi, informo che, ad oggi, le Parti sociali non hanno richiesto alcun incontro, presso i competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento, per l'esame della situazione occupazionale, né è pervenuta altra segnalazione al riguardo.
Confermo comunque la più ampia disponibilità, se richiesto, a convocare un tavolo al fine di valutare ogni possibile ipotesi volta al mantenimento degli equilibri occupazionali, dichiarandomi disponibile, sin d'ora, ad informare l'onorevole interrogante degli sviluppi della situazione aziendale.

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