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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della X Commissione permanente
(Attività produttive, commercio e turismo)
X Commissione

SOMMARIO

Giovedì 19 maggio 2011


SEDE CONSULTIVA:

DL 70/2011: Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia. C. 4357 Governo (Parere alle Commissioni riunite V e VI) (Deliberazione di un conflitto di competenza) ... 35

INTERROGAZIONI:

5-04603 Schirru: Iniziative urgenti per la corretta applicazione degli impegni assunti a favore di Eurallumina Spa ... 37
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 40

5-02401 Tullo: Situazione di crisi delle società Viaggi del Ventaglio e Columbus di Genova ... 37
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 42

5-04337 Federico Testa: Attuazione dell'articolo 51 della legge n. 99/2009 recante l'obbligo di comunicazione al Ministero dello sviluppo economico dei prezzi del carburante per autotrazione ad uso civile ... 37
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 44

5-04411 Fadda: Riduzione dei costi dell'energia a favore delle imprese energivore del Sulcis ... 37
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 46

5-04450 Marco Carra: Istituzione di un tavolo di confronto sulle linee strategiche del gruppo E.On proprietario della centrale termoelettrica di Ostiglia, in provincia di Mantova ... 38
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 48

5-04564 Codurelli: Gare pubbliche di Poste Italiane per la fornitura di vestiario ... 38
ALLEGATO 6 (Testo della risposta) ... 50

5-04625 Nastri: Condizioni di sicurezza delle centrali nucleari situate in Paesi confinanti con l'Italia ... 38

5-04637 Marchioni: Alimentazione del Fondo nazionale di garanzia per i pacchetti turistici ... 38
ALLEGATO 7 (Testo della risposta) ... 52

AUDIZIONI INFORMALI:

Audizione di rappresentanti della Consulta nazionale dei produttori orafi argentieri gioiellieri e di Assogemme produttori orafi argentieri gioiellieri nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle proposte di legge recanti Regolamentazione del mercato dei materiali gemmologici ( C. 225 Mazzocchi e C. 2274 Mattesini) ... 39

ERRATA CORRIGE ... 39

X Commissione - Resoconto di giovedì 19 maggio 2011


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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 19 maggio 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 9.05.

DL 70/2011: Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Deliberazione di un conflitto di competenza).


Pag. 36

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore, osserva che la X Commissione è chiamata ad esprimere un parere rinforzato, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, Semestre europeo - prime disposizioni urgenti per l'economia, assegnato in sede primaria alle Commissioni congiunte V e VI.
Sottolinea che il provvedimento in esame, composto da 11 articoli, contiene numerose disposizioni che rientrano nella competenza della X Commissione e che da essa dovrebbero essere esaminate in via principale. Si tratta, in particolare, dell'articolo 1, che reca disposizioni in materia di concessione di un credito di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca in Università ovvero enti pubblici di ricerca; dell'articolo 3, che reca disposizioni concernenti le reti di impresa, le «zone a burocrazia zero» e i distretti turistico-alberghieri; degli articoli 6 e 7 che recano, rispettivamente, disposizioni per la riduzione e semplificazione di adempimenti burocratici gravanti in particolare sulle piccole e medie imprese, nonché misure di semplificazione fiscale finalizzate a ridurre il peso della burocrazia che grava sulle imprese; di alcuni commi dell'articolo 8, dal titolo «Imprese e credito», quali il comma 3, che reca una nuova disciplina delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, materia di indubbia competenza della X Commissione che ha anche iniziato l'esame, in congiunta con la II Commissione di un analogo disegno di legge; il comma 4, che reca disposizioni concernenti gli investimenti a medio-lungo termine delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno; il comma 5, recante disposizioni sul Fondo di garanzia finalizzate a migliorare l'accesso al credito e lo sviluppo delle piccole e medie imprese; il comma 10, che dispone modifiche al codice della proprietà industriale concernenti la protezione accordata ai disegni e modelli, includendovi le opere del disegno industriale; dell'articolo 10, comma 11, che dispone l'istituzione, con particolare riferimento alla tutela dell'interesse degli utenti, dell'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche.
In ragione di quanto sopra esposto, anche in relazione a quanto emerso concordemente nell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione di ieri, propone alla Commissione di promuovere un conflitto per vedere riconosciuta la sua competenza in sede referente.

I deputati Fabio GAVA (PdL), Alberto TORAZZI (LNP), Andrea LULLI (PD), Gabriele CIMADORO (IdV) e Salvatore RUGGERI (UdCpTP) concordano sulla proposta del presidente di chiedere formalmente, attraverso l'elevazione di un conflitto di competenza, l'assegnazione in sede primaria alla X Commissione del provvedimento in titolo.

Manuela DAL LAGO, presidente, richiamando le decisioni già assunte in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, pone in votazione la deliberazione affinché la Commissione elevi conflitto di competenza.

La Commissione delibera, quindi, di elevare conflitto di competenza, nel senso di richiedere che il provvedimento in titolo sia assegnato alla competenza primaria della X Commissione.

La seduta termina alle 9.10.

INTERROGAZIONI

Giovedì 19 maggio 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO. - Intervengono il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Stefano Saglia, e il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Nello Musumeci.

La seduta comincia alle 9.10.


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5-04603 Schirru: Iniziative urgenti per la corretta applicazione degli impegni assunti a favore di Eurallumina Spa.

Il sottosegretario Nello MUSUMECI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Amalia SCHIRRU (PD) replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta dettagliata che fornisce, tuttavia, elementi già conosciuti. Sollecita i sottosegretari presenti, Saglia e Musumeci, ad un'azione integrata tra i loro rispettivi Ministeri nei confronti dell'azienda che dovrebbe riavviare lo stabilimento consentendo, in questo modo, di concludere la cassa integrazione in deroga che viene attualmente prorogata di tre mesi in tre mesi. Vi è la possibilità di ripristinare la cassa integrazione ordinaria e di procedere a tutti gli adempimenti per la riapertura dello stabilimento. Sollecita altresì l'azione del Ministero dell'ambiente per il dissequestro dell'area individuata per lo stoccaggio dei fanghi rossi. Sottolinea, infine, che la soluzione delle vertenze riguardanti Eurallumina Spa è volta non solo alla salvaguardia dei posti di lavori e alla bonifica della realtà ambientale, ma è un elemento fondamentale per la ripresa produttiva generale del Paese.

5-02401 Tullo: Situazione di crisi delle società Viaggi del Ventaglio e Columbus di Genova.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Mario TULLO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto e invita il Governo a continuare a svolgere un'azione di vigilanza e di tutela nei confronti dell'azienda Viaggi del Ventaglio e Columbus che hanno maturato una notevole esperienza nel settore turistico.

5-04337 Federico Testa: Attuazione dell'articolo 51 della legge n. 99/2009 recante l'obbligo di comunicazione al Ministero dello sviluppo economico dei prezzi del carburante per autotrazione ad uso civile.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Federico TESTA (PD) osserva che la parte finale della risposta, in cui si fa riferimento ad un upgrade da realizzare, conferma che sulla questione in esame oggetto del suo atto ispettivo vi è un parziale ritardo. Sottolinea che il prezzo della benzina ha una ricaduta notevole sulla vita quotidiana delle famiglie e che una maggiore concorrenza nel mercato della distribuzione potrebbe sicuramente contribuire ad una sua riduzione. Sollecita pertanto il Governo a mettere a punto tutte le azioni per favorire la concorrenzialità del mercato di distribuzione del carburante.

5-04411 Fadda: Riduzione dei costi dell'energia a favore delle imprese energivore del Sulcis.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Paolo FADDA (PD), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal Governo. Sottolinea, infatti, che risultano ancora disattesi gli accordi e le intese firmati dal Governo e dalla regione Sardegna. Ritiene doveroso salvaguardare i livelli occupazionali in una delle zone più colpite dalla crisi economica e sociale. Sollecita inoltre il Governo a seguire l'esito della procedura di infrazione che la Commissione europea ha avviato bloccando l'applicazione di condizioni tariffarie favorevoli per le forniture di energia elettrica in Sardegna, auspicando che sia rapidamente nominato il


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Ministro per le politiche comunitarie. Ricorda, infine, al sottosegretario Saglia che occorre individuare una soluzione normativa idonea prima della scadenza della cosiddetta legge Alcoa, prevista per il 2012, al fine di garantire la riduzione del costo dell'energia in Sardegna.

5-04450 Marco Carra: Istituzione di un tavolo di confronto sulle linee strategiche del gruppo E.On proprietario della centrale termoelettrica di Ostiglia, in provincia di Mantova.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5). Aggiunge che ha recentemente incontrato l'amministratore delegato del gruppo E.On che, nel corso di un confronto franco e costruttivo, ha assicurato che gli investimenti saranno portati a termine, anche se in percentuale ridotta rispetto a quelli programmati.

Marco CARRA (PD), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatto della risposta, sottolineando che permangono le preoccupazioni circa le sorti dei dipendenti dell'impianto di Ostiglia. Auspica il coinvolgimento del Ministero dell'ambiente e sollecita la costituzione di un tavolo tecnico di confronto tra le organizzazioni sindacali, l'azienda e gli enti locali del territorio mantovano.

5-04564 Codurelli: Gare pubbliche di Poste Italiane per la fornitura di vestiario.

Manuela DAL LAGO, presidente, dichiara di sottoscrivere l'interrogazione in titolo

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Lucia CODURELLI (PD), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatta della risposta che a suo giudizio non risolve una questione seria relativa ad una procedura di appalto che, di fatto, esclude sia le imprese italiane sia, più in generale, quelle europee. Si tratta di una grave violazione della normativa vigente in materia ed auspica un intervento tempestivo del Governo volto a garantire la trasparenza della procedura in corso e a bloccare la gara di Poste Italiane per la fornitura di vestiario.

5-04625 Nastri: Condizioni di sicurezza delle centrali nucleari situate in Paesi confinanti con l'Italia.

Manuela DAL LAGO, presidente, constata l'assenza del deputato Nastri: si intende che abbia rinunziato all'interrogazione in titolo.

5-04637 Marchioni: Alimentazione del Fondo nazionale di garanzia per i pacchetti turistici.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Elisa MARCHIONI (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per l'articolata risposta, di cui però non può dichiararsi soddisfatta. Si tratta infatti di comprendere la reale funzionalità del Fondo di garanzia e la effettiva disponibilità di risorse adeguate a garantire il soddisfacimento delle richieste di indennizzo presentate prima dell'entrata in vigore del nuovo Codice del Turismo. Sottolinea, infine, la necessità di garantire i diritti dei turisti truffati che, in caso contrario, subirebbero un ulteriore danno dalla mancata corresponsione di un equo indennizzo.


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Manuela DAL LAGO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.55.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 19 maggio 2011.

Audizione di rappresentanti della Consulta nazionale dei produttori orafi argentieri gioiellieri e di Assogemme produttori orafi argentieri gioiellieri nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle proposte di legge recanti Regolamentazione del mercato dei materiali gemmologici (C. 225 Mazzocchi e C. 2274 Mattesini).

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 15.30.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 479 del 17 maggio 2011, a pagina 26, prima colonna, diciottesima riga, le parole «di cui all'articolo 10» sono soppresse.

X Commissione - Giovedì 19 maggio 2011


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04603 Schirru: Iniziative urgenti per la corretta applicazione degli impegni assunti a favore di Eurallumina Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'onorevole Schirru - con il presente atto parlamentare - pone nuovamente l'attenzione sulla situazione produttiva ed occupazionale della Eurallumina spa, società - facente parte del gruppo United Company Rusal Limited - che gestisce uno stabilimento di trasformazione della bauxite in allumina, avente sede a Portovesme, frazione del Comune di Portoscuso (CI).
Al riguardo sono in grado di informare che lo scorso 4 maggio - presso il Ministero dello sviluppo economico - si è tenuta una riunione tra i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico e dell'Ambiente, le competenti istituzioni locali e le rappresentanze sindacali aziendali e dei lavoratori. La predetta riunione ha avuto ad oggetto l'esame delle questioni preliminari al riavvio degli impianti della società EURALLUMINA spa, in conformità a quanto convenuto nel Protocollo d'intesa del marzo 2009.
Nel corso dell'incontro, in particolare, i vertici aziendali hanno illustrato un progetto che prevede una sopraelevazione del bacino di stoccaggio dei fanghi rossi - ad oggi sottoposto a sequestro preventivo da parte della competente autorità giudiziaria - da 36 a 44 metri nonché un'espansione dello stesso per un'area di circa 16 ettari (Su Stangioni) di proprietà del Consorzio Industriale Provinciale Carbonia-Iglesias.
La realizzazione di tale progetto presuppone l'autorizzazione della Provincia di Carbonia-Iglesias e del Comune di Portoscuso nonché l'approvazione dello stesso da parte della Regione Sardegna e, da ultimo, il nulla osta del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Al riguardo, la Provincia di Carbonia- Iglesias, e il Comune di Portoscuso hanno manifestato la disponibilità a valutare tale progetto e a porre in essere - nel pieno rispetto della normativa vigente in materia - tutti gli atti di propria competenza.
Il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare si è reso disponibile ad esaminare il progetto non appena sarà intervenuto il pronunciamento di dissequestro dell'area da parte della competente Autorità giudiziaria. In proposito, i vertici aziendali hanno reso noto che - entro la fine del corrente mese - presenteranno al giudice memoria difensiva per il dissequestro del bacino.
Il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha inoltre precisato che sono tuttora in corso di svolgimento le attività di accertamento volte a valutare i danni derivanti dalla mancata esecuzione - da parte di Eurallumina spa - di quanto finora prescritto in sede di Conferenze dei Servizi in merito agli interventi di messa in sicurezza d'emergenza, caratterizzazione e successiva bonifica.
Con riferimento alla questione relativa alla riduzione dei costi energetici - posta all'attenzione dall'Onorevole interrogante nel presente atto parlamentare - il Ministero dello sviluppo economico ha già reso noto che sono attualmente in corso attività di negoziazione con diversi soggetti al fine di concordare l'acquisto dell'olio combustibile ad un prezzo competitivo in grado di allineare i costi dell'impresa a quelli dei competitori esteri.
Nel corso della riunione inoltre i rappresentanti del Ministero dello sviluppo economico hanno evidenziato che sono


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tutt'ora in corso le interlocuzioni per la creazione di una Newco che dovrebbe farsi carico della costruzione della nuova caldaia a vapore anche se, rispetto a quanto inizialmente stabilito, i costi risultano essere aumentati.
Tutto ciò premesso, per quanto di competenza, tengo a precisare che la Eurallumina spa sta usufruendo, a decorrere dal 1o aprile 2009, senza soluzione di continuità, degli strumenti di sostegno al reddito previsti dalla normativa vigente.
In particolare ricordo che - a seguito dell'approvazione del programma di crisi aziendale per evento improvviso ed imprevisto - il competente ufficio dell'Amministrazione che rappresento ha provveduto ad autorizzare - ai sensi della legge n. 223/1991 - la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per un massimo di 350 unità lavorative, a rotazione, relativamente al periodo dal 1o aprile 2009 al 31 marzo 2010.
Successivamente - per il periodo dal 1o aprile al 31 dicembre 2010 - la società in questione è stata ammessa al trattamento di CIGS in deroga in favore di 343 unità. Il predetto trattamento - già prorogato per il periodo dal 1o gennaio al 31 marzo 2011 in favore di 325 unità - è stato oggetto di un'ulteriore proroga - relativamente al periodo dal 1o aprile al 30 giugno 2011 - in favore di complessive 334 unità lavorative.
Da ultimo, nel rilevare che - ad oggi - non è stato richiesto dalle Parti Sociali alcun incontro per l'esame della situazione occupazionale, sono comunque in condizione di garantire la più ampia disponibilità ad aprire - qualora richiesto - un tavolo di confronto con tutti soggetti coinvolti nella vicenda al fine di individuare quali interventi possano essere assicurati per garantire il sostegno al reddito dei lavoratori della Eurallumina spa.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02401 Tullo: Situazione di crisi delle società Viaggi del Ventaglio e Columbus di Genova.

TESTO DELLA RISPOSTA

Le due società, Columbus Srl di Genova e I Viaggi del Ventaglio di Milano, facevano parte di un più ampio gruppo che opera nel settore del turismo, il Gruppo Ventaglio, con 181 lavoratori dipendenti per la società I Viaggi del Ventaglio e 173 dipendenti per la Columbus.
A seguito delle richieste pervenute dalle OO.SS. di categoria, nel dicembre del 2009 è stato attivato, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un «tavolo di confronto» per la verifica della situazione produttiva ed occupazionale delle precitate aziende.
Fin dal 2009 le due società sono state sottoposte ad un'azione di monitoraggio, dal quale è emersa una forte esposizione debitoria del gruppo, che impattava negativamente sulla vita aziendale delle stesse.
In quel periodo il Gruppo aveva in corso una trattativa per il salvataggio aziendale, attraverso il supporto di una cordata di imprese, costituita per lo più da creditori dell'azienda. Con il venir meno dell'ipotesi di tale soluzione, il Gruppo stesso iniziava una nuova operazione, volta al salvataggio aziendale, scegliendo la via del concordato da un lato e la costituzione di una Newco dall'altro.
Il management delle due società ha tentato di condurre un'operazione finalizzata a consentire la possibilità, per una parte del personale, di continuare a prestare la propria attività lavorativa a favore della Newco e per la parte restante di fruire comunque di ammortizzatori sociali, nella speranza che, una volta ristrutturata la IVV/Columbus e ripreso il mercato, si potessero riattivare le aziende con effettiva ripresa in carico della forza occupazionale posta in CIGS.
Già in sede di confronto con le parti, il management aziendale giudicava «delicata» l'operazione ed ingenti gli sforzi per giungere al concordato e quindi in caso di mancato soccorso da parte di nuovi investitori, vi sarebbe stato solo il fallimento.
Le istanze di concordato preventivo furono depositate rispettivamente presso il Tribunale di Milano e presso il Tribunale di Genova.
A seguito dell'incontro tenutosi presso il MiSE, le parti hanno continuato a dialogare a livello locale presso i competenti uffici della Regione Lombardia e della Regione Liguria, relativamente alle procedure di attivazione degli ammortizzatori sociali.
La società «I Viaggi del Ventaglio» è stata dichiarata fallita con sentenza del tribunale di Milano del 15 luglio 2010, revocandosi con la stessa sentenza la dichiarazione di concordato preventivo del 18 febbraio 2010.
A seguito di tale sentenza veniva presentata istanza di ammissione al trattamento di integrazione salariale straordinaria.
Con decreto del 4 ottobre 2010, ai sensi e per gli effetti della legge n. 223/91, veniva autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti della società in parola, per il periodo decorrente dal 18 febbraio al 31 dicembre 2010.
Con successivo decreto del 1o febbraio scorso, veniva concesso un ulteriore periodo


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fino al 17 febbraio u.s., a completamento dei 12 mesi concedibili, ai sensi della sopracitata legge n. 223/91.
La società Viaggi Columbus, dopo essere stata ammessa al Concordato preventivo nel febbraio 2010, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Genova in data 18 marzo 2010. La società ha presentato istanza di ammissione ai trattamenti di cui all'articolo 3, comma 1 della legge n. 223/91.
Con decreto del 23 agosto 2010 veniva autorizzata la corresponsione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore dei lavoratori dipendenti della società in parola, per il periodo decorrente dal 18 febbraio al 31 dicembre 2010.
Con successivo decreto del 17 gennaio scorso, veniva concesso un ulteriore periodo, dal 1o gennaio al 17 febbraio u.s., a completamento dei 12 mesi concedibili.
Il Ministero del lavoro fa presente che, ad oggi, non risultano altre iniziative aziendali che prevedano l'intervento degli ammortizzatori sociali di normativa vigente, ovvero richieste di integrazione salariale in deroga alla medesima.
Ad ogni modo il Ministero dello Sviluppo Economico ha ribadito in più occasioni la propria disponibilità ad attivare un tavolo, ove richiesto, per monitorare una vertenza così rilevante per il settore del turismo e del commercio alla luce dei futuri sviluppi.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-04337 Federico Testa: Attuazione dell'articolo 51 della legge n. 99/2009 recante l'obbligo di comunicazione al Ministero dello sviluppo economico dei prezzi del carburante per autotrazione ad uso civile.

TESTO DELLA RISPOSTA

Nel merito delle valutazioni espresse dall'Onorevole interrogante sulla realizzazione del sistema informativo dei prezzi dei carburanti, si ricorda innanzitutto che l'articolo 51 della Legge n. 99/2009, al comma 1, impone «l'obbligo, a chiunque eserciti l'attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile, di comunicare al Ministero dello Sviluppo Economico i prezzi praticati per ogni tipologia di carburante per autotrazione commercializzato».
Tuttavia, al comma 2, viene altresì stabilito che «il Ministero dello Sviluppo Economico con proprio decreto (...) individua secondo criteri di gradualità e sostenibilità le decorrenze dell'obbligo di cui al comma 1 e definisce i criteri e le modalità per la comunicazione delle informazioni di prezzo da parte dei gestori degli impianti, per l'acquisizione ed il trattamento dei suddetti prezzi dei carburanti, nonché per la loro pubblicazione sul sito internet del Ministero».
Pertanto, il decreto ministeriale 15 ottobre 2010, emanato in applicazione della norma citata, ha stabilito che, in una prima fase, la comunicazione e pubblicazione dei prezzi realmente praticati dai gestori possa essere limitata alla sola rete autostradale, anche in ragione dell'esistenza dell'analogo obbligo di comunicazione di cui all'articolo 2 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito con modificazioni nella legge 2 aprile 2007, n. 40.
Infatti, la circostanza, ricordata anche dall'Onorevole interrogante, che già una gran parte della rete autostradale è risultata essere attrezzata dal punto di vista tecnico per la pubblicazione dei dati, ha consentito, nei tempi previsti per la decorrenza dell'obbligo di comunicazione - 1o febbraio 2011 - di dare inizio al nuovo sistema informativo.
Tale sistema, si rammenta, deve essere realizzato «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica (...), con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente» (comma 2 dell'articolo 51 della legge n. 51 del 2009).
Al fine di massimizzare l'efficacia dell'iniziativa in oggetto, sono state anche sottoscritte diverse convenzioni non onerose, ex articolo 3, decreto ministeriale 15 ottobre 2010, con i principali gruppi di concessionarie autostradali che già potevano disporre di una piattaforma informatica centralizzata di raccolta dati sui prezzi praticati dai propri gestori.
Tale circostanza ha permesso di unificare - anche attraverso una prima fase di sperimentazione dei sistemi - la trasmissione delle informazioni tra le diverse piattaforme in convenzione ed il database ministeriale, garantendo univocità, coerenza e tempestività delle indicazioni.
Attualmente, i prezzi praticati dai gestori presenti lungo tutte le tratte autostradali, per tutti i prodotti erogati, sono consultabili attraverso i molteplici filtri di ricerca - volti alla progressiva individuazione e selezione delle informazioni rilevanti o utili -, raggiungibili all'indirizzo web www.osservaprezzi.it, attraverso l'applicativo «OsservaPrezzi Carburanti» e il


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cui accesso è disponibile anche dal sito web ministeriale www.sviluppoeconomico. gov.it.
Con riferimento alla scelta, operata dal decreto ministeriale citato in precedenza, di limitare l'obbligo di comunicazione e pubblicazione dei prezzi praticati, per ogni prodotto venduto, ad una sola modalità di erogazione (ovvero «in modalità self ove presente o possibile»),va evidenziato che essa risponde alla logica di semplificare al massimo il flusso dei dati, garantendo nel contempo al consumatore una specifica funzione di supporto meramente conoscitivo.
In sostanza, viene proposta al consumatore l'informazione relativa a quella che rappresenta un'offerta standard di prodotto, al prezzo più basso tra quelli disponibili, senza escludere scelte diverse basate, ad esempio, sulla maggiore o minore vicinanza dell'impianto e sulla presenza di altri servizi aggiuntivi o, comunque, sulla qualità complessiva dei servizi offerti.
L'indicazione del prezzo dei prodotti GPL e METANO, ove presenti, costituisce un'innovazione nel panorama delle rilevazioni dei prezzi dei carburanti, già curate dalla competente Direzione del Ministero dello Sviluppo Economico, finalizzata alla promozione e diffusione, tra il pubblico, di prodotti a basso impatto ambientale o comunque con minore incidenza ecologica (ecocompatibili).
Quanto, infine, alla possibilità di ampliare il novero dei gestori monitorati, si rappresenta quanto segue.
Considerate le necessarie implementazioni tecnico informatiche richieste dagli attuali sistemi di ricezione e trasmissione dei prezzi, nonché la progressiva sensibilizzazione ed adeguamento tecnico richiesti alle strutture della distribuzione carburanti operanti sull'intero territorio (circa 23.000 punti vendita), la norma del 2009 ha opportunamente rinviato, nel rispetto dei criteri di gradualità e sostenibilità, la definizione temporale ed operativa del nuovo obbligo ai successivi decreti ministeriali.
In vista degli ulteriori passaggi operativi e con riferimento alla necessaria ottimizzazione dell'applicativo ministeriale che gestisce le informazioni relative ai prezzi trasmessi, è previsto a breve l'avvio di una fase di upgrade da realizzare in sinergia con strutture e soggetti pubblici, nell'ambito di convenzioni per il supporto e la collaborazione afferenti alle tematiche più ampie del monitoraggio dei prezzi.
È però necessario evidenziare come già in questa fase, allo scopo di garantire la massima informazione nel settore della distribuzione dei carburanti, siano oggetto di verifica tutte le possibili iniziative volte alla implementazione dei sistemi di raccolta dei prezzi praticati dai gestori presenti lungo le principali strade statali ed arterie cittadine che, volontariamente, riterranno utile ed opportuno partecipare al sistema di monitoraggio ministeriale.
A tale scopo, appena i sistemi saranno in grado di gestire la trasmissione e pubblicazione di ulteriori dati, attraverso un'apposita campagna di sensibilizzazione, con particolare attenzione anche alle cosiddette pompe bianche e ai distributori di carburanti eco compatibili, saranno rese disponibili le informazioni sui prezzi che progressivamente e volontariamente saranno trasmesse all'applicativo citato, e questo anche prima della definizione dei successivi decreti ministeriali.


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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-04411 Fadda: Riduzione dei costi dell'energia a favore delle imprese energivore del Sulcis.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il settore dell'acciaio e dell'industria siderurgica sono settori strategici per il nostro Paese; i prodotti siderurgici, infatti, sono una delle risorse a più largo impiego in molti comparti della produzione e dell'economia.
In considerazione dell'importanza del comparto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha individuato alcune azioni finalizzate a mitigare i costi dell'energia elettrica per le imprese collocate in Sardegna.
Nello specifico, per lo stabilimento di Portovesme Srl, si sono tenute più riunioni, nell'ultima delle quali - lo scorso 4 aprile - è stato sottoscritto un accordo che consente al polo chimico sardo di approvvigionarsi di energia a condizioni economiche tali da proseguire l'attività industriale e rilanciare l'occupazione.
Tale accordo prevede l'incremento della capacità di acquisto di energia elettrica sui mercati europei attraverso lo strumento di cui all'articolo 32 della legge n. 99/2009 (interconnector) per complessivi 67 MW.
Tale strumento, che mira a favorire la realizzazione di interconnessioni con l'estero con il coinvolgimento dei clienti finali energivori, consente alla Portovesme Srl, sulla base di un recente regolamento di Terna Spa, già titolare di 53 MW di diritti interconnector, di acquistarne ulteriori 14 MW, potendo quindi disporre complessivamente di 67 MW, per l'acquisto competitivo di energia elettrica sui mercati europei.
Inoltre, sono in corso valutazioni circa la convenienza ad attivare il servizio di «super-interrompibilità» per la sicurezza, di cui all'articolo 1 del d.l. 25 gennaio 2010, n. 3, convertito nella legge 22 marzo 2010, n. 41, con il quale Terna Spa potrà interrompere o ridurre la fornitura di energia alle imprese che decideranno di accedere a tale servizio riconoscendogli un corrispettivo di 240.000 euro/MW per anno. A questi si sommano 6.000 euro/MW per ogni interruzione richiesta da Terna Spa
Ciò si tradurrà in un risparmio sul costo dell'energia elettrica.
Inoltre, l'accordo prevede lo sviluppo di un parco eolico, dedicato a rifornire lo stabilimento che potrà essere realizzato utilizzando gli incentivi per le fonti rinnovabili. Infatti, il recente d.lgs. n. 28 del 3 marzo 2011, recante l'attuazione della direttiva europea 2009/28/CE, in materia di promozione dell'energia rinnovabile, stabilisce che il Gestore dei Servizi Energetici ritiri annualmente i certificati verdi rilasciati per le produzioni da fonti rinnovabili degli anni dal 2011 al 2015, a un prezzo pari al 78 per cento del prezzo massimo di cui all'articolo 2, comma 148, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Lo stesso decreto legislativo stabilisce che il Ministero dello sviluppo economico individuerà, entro 6 mesi, le modalità con le quali il diritto a fruire dei certificati verdi per gli anni successivi al 2015 sarà commutato nel diritto ad accedere, per il residuo periodo di diritto a tali certificati, a uno dei nuovi incentivi, in modo da garantire la redditività degli investimenti effettuati.
Infine, è previsto l'utilizzo del servizio per la sicurezza del sistema elettrico nelle isole maggiori, ai sensi dell'articolo 1 del


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decreto-legge 25 gennaio 2010, strumento, questo, che prevede la disponibilità di un cliente, a fronte di specifica remunerazione, a interrompere la propria fornitura su richiesta di Terna, in situazioni di emergenza per il sistema elettrico. Sulla base delle indicazioni fornite da Terna, il servizio potrà essere attivo già dal prossimo 1o giugno.
Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a prestare la massima attenzione all'evoluzione della vicenda ed è disponibile a fornire aggiornamenti alla luce dei futuri sviluppi.


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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-04450 Marco Carra: Istituzione di un tavolo di confronto sulle linee strategiche del gruppo E.On proprietario della centrale termoelettrica di Ostiglia, in provincia di Mantova.

TESTO DELLA RISPOSTA

Recentemente sul portale di informazione Internet di Mantova, sono apparsi due articoli: il primo è datato mercoledì 9 marzo 2011, ore 16.13 ed è così titolato: E.On, lavoratori in sciopero: a rischio investimenti a Ostiglia. Il secondo articolo è datato venerdì 25 marzo 2011, ore 16.21 e reca il titolo: Tagli agli investimenti, allo sciopero E.On adesione del 90 per cento.
In realtà l'adesione allo sciopero risulta essere stata pari al 32 per cento con riferimento a tutte le società che fanno capo al gruppo E.On in Italia.
La questione sollevata dall'Onorevole interrogante, cui si riferisce quest'ultimo articolo, riguarda l'atteggiamento generale dell'azienda tedesca E.On, che sembra aver ridimensionato sensibilmente l'impegno finanziario nei riguardi degli impianti di produzione elettrica in Italia.
Nel caso dell'impianto di Ostiglia, secondo le indicazioni dell'articolo, l'oggetto della preoccupazione dei lavoratori appare identificarsi con il mancato approntamento del cantiere finalizzato allo smantellamento della vecchia Sezione 4 e la bonifica delle aree occupate dalle cisterne.
Per quanto attiene l'argomento specifico, si evidenzia tuttavia che l'Azienda E.On ha a suo tempo presentato ed ottenuto, in sede di rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale presso il Ministero dell'Ambiente, apposita domanda di esenzione ai sensi dell'articolo 273 comma 5 del D.Lgs. 152/2006 dall'obbligo di osservare i limiti ivi previsti per tale tipologia di impianto. Il provvedimento, rilasciato il 3 agosto 2009, consente all'azienda stessa di continuare ad avvalersi della Sezione 4 nella configurazione attuale fino al 2012, sia pur rispettando precise limitazioni.
L'azienda ha in corso, inoltre, un procedimento per la sostituzione della esistente Sezione 4, alimentata a gas e olio combustibile, con una nuova unità costituita da due turbine a gas, per la copertura delle esigenze di punta del sistema elettrico.
Il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, ha espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale al progetto, adottando recentemente il relativo decreto.
Tra le prescrizioni contemplate nel decreto di compatibilità ambientale è prevista, tra l'altro, la predisposizione dei necessari interventi atti a compensare gli effetti dell'incremento delle concentrazioni atmosferiche del PM10, la cui verifica di ottemperanza spetta al Ministero dell'Ambiente.
A prescindere dalla situazione particolare riguardante la centrale di Ostiglia, anche a seguito di un recente confronto con i vertici dell'Azienda, si esclude che la stessa abbia un atteggiamento «attendista» e si conferma che il Gruppo sta valutando gli investimenti alla luce delle effettive esigenze del mercato in Italia; infatti, E.On ha di recente annunciato la rinuncia alla realizzazione dell'investimento presso la centrale di Tavazzano con Villavesco - autorizzata dal MiSE il 30 giugno 2009 - in considerazione sia del fatto che l'impianto è collocato nell'area nord del Paese dove si registra una progressiva


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riduzione del fabbisogno contendibile a fronte di un incremento del parco di generazione - overcapacity per nuova capacità e efficientamento parco esistente - sia a causa dell'aumento di capacità di generazione nel centro-sud che ha corrispondentemente diminuito i transiti dall'area nord.
Di converso, l'E.On ha di recente confermato l'investimento autorizzato presso la centrale di Trapani al fine di adeguare l'impianto alle BAT - best available technologies - previste dalla Direttiva UE in materia di IPPC. È quindi stato ufficialmente avviato il rinnovamento della centrale che si concluderà nel primo trimestre del 2013; il progetto prevede un investimento di 60 milioni di Euro che, oltre a rendere l'impianto di Trapani tecnologicamente avanzato, ne incrementerà l'efficienza con considerevole riduzione delle emissioni; inoltre potrà giocare un ruolo essenziale nel supporto allo sviluppo delle rinnovabili nell'area bilanciandone la produzione elettrica.
Con specifico riferimento al progetto relativo alla Centrale di Fiume Santo (SS), autorizzato dal MiSE il 4 ottobre 2010, che prevede la sostituzione di due sezioni a olio combustibile con una nuova sezione a carbone, l'azienda lo sta valutando alla luce della riduzione dei consumi di energia elettrica registrati nell'ultimo anno e delle politiche di diversificazione del mix e riduzione della CO2 a livello nazionale ed UE. Questo in coerenza con la necessità che gli operatori del settore possano verificare la validità dei progetti esistenti con riferimento alle nuove, generali prospettive di mercato.
Non risulta che ci sia stata una carenza di ascolto da parte del MiSE; anzi si ha notizia che il 25 marzo u.s., in riferimento alle agitazioni dei lavoratori nei confronti di E.On, si è tenuto un incontro dei rappresentanti delle OO.SS. con il funzionario competente del MiSE, che segue gli aspetti politico-istituzionali della vicenda.
Subito dopo, in tarda mattinata, si è tenuto un incontro tecnico con le OO.SS. e Terna SpA presso la Div. II - Produzione Elettrica del Ministero dello Sviluppo Economico, allo scopo di approfondire le problematiche tecniche attinenti le condizioni generali del sistema elettrico della Sardegna e le sue criticità. Ciò con riferimento particolare alla Centrale E.On di Fiume Santo (SS) ed alle conseguenze di una eventuale astensione dal lavoro sul sistema elettrico dell'isola.
Successivamente, in riferimento agli scioperi della Centrale E.On di Fiume Santo del 18, 19 e 20 aprile scorsi, si è tenuto presso la Div. II - Produzione Elettrica del MiSE il tentativo di conciliazione previsto dalla legge 146/1990, alla presenza delle OO.SS., di E.On e Terna. Ciò in relazione unicamente agli aspetti tecnici di sicurezza e stabilità della rete elettrica della Sardegna. In tale occasione le OO.SS. hanno revocato lo sciopero con riserva di riprogrammarlo entro il mese di maggio prossimo.
Sul tema generale del nuovo scenario energetico, ho incontrato personalmente il 4 maggio scorso i sindacati confederali per un confronto in vista dell'organizzazione della Conferenza nazionale per l'energia.
In tale sede, ho affermato che il giorno successivo sarebbe stato presentato in Cdm il decreto sulle energie rinnovabili - cosa puntualmente accaduta - e ho annunciato che sarà aperto un tavolo sulle politiche energetiche entro il mese di giugno prossimo.
L'obiettivo è quello di dotare il Paese di una politica energetica entro 12 mesi e di disegnare una road map con scenari al 2020-2030-2050.


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ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-04564 Codurelli: Gare pubbliche di Poste Italiane per la fornitura di vestiario.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il 7 febbraio 2011 è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, un bando di gara con procedura aperta di Poste Italiane, per la fornitura di 39.500 completi da lavoro invernali e di altrettanti completi da lavoro estivi, per addetti al recapito di Poste Italiane.
Il capitolato prevede il rispetto, da parte dei fornitori, di stringenti standard di qualità, anche ambientale, appannaggio della migliore produzione mondiale quali: UNI-EN ISO 9001, UNI-EN ISO 14001, EMAS, ECOLABEL, OEKOTEX.
Esso prevede inoltre un articolato collaudo, prima di procedere all'eventuale contrattualizzazione della fornitura, finalizzato a verificare la rispondenza dei prodotti proposti alle previsioni tecniche della specifica.
In caso di non corrispondenza è previsto l'annullamento dell'aggiudicazione.
L'Onorevole Interrogante sostiene che il prezzo troppo basso, posto a base di gara, favorisca la partecipazione solo di imprese in grado di sostenere costi di produzione molto bassi, localizzate probabilmente all'esterno dello spazio economico europeo, in violazione della normativa vigente.
Premesso ciò, la normativa vigente in materia di appalti non esclude la possibilità per le imprese comunitarie di partecipare a gare proponendo prodotti o loro componenti provenienti da Paesi terzi e, ai sensi del comma 2 dell'articolo 234 del Codice dei contratti pubblici di lavori servizi e forniture, «qualsiasi offerta presentata per l'aggiudicazione di un appalto di forniture può essere respinta se la parte dei prodotti originari di Paesi terzi, (...), supera il 50 per cento del valore totale dei prodotti che compongono l'offerta».
In ogni caso, le procedure fissate nelle direttive vigenti offrono un'ampia gamma di strumenti operativi attraverso i quali è consentito alle amministrazioni aggiudicatrici di raggiungere i migliori risultati, coniugando le esigenze connesse alle specifiche necessità delle amministrazioni, con le esigenze di trasparenza e concorrenza necessarie a tutelare correttamente lo sviluppo del mercato, sia in ambito nazionale che comunitario.
Il Dipartimento delle Politiche Comunitarie, per gli aspetti di sua competenza, fa osservare che la previsione nel bando di gara di un prezzo minimo più elevato a base d'asta, oltre a non trovare fondamento normativo nella disciplina europea e italiana in materia di appalti pubblici, solo ipoteticamente produrrebbe l'effetto di favorire una più ampia partecipazione alle aste pubbliche di imprese effettivamente operanti in Europa.
Con riferimento al caso concreto, si rileva che il prezzo a base d'asta, pari a euro 210, di un kit di vestiario completo per gli addetti al recapito, può effettivamente apparire modesto qualora non si considerino le economie di scala giustificate dall'ampiezza della fornitura.
Per quanto riguarda poi la partecipazione alla gara, il bando è necessariamente aperto a tutte le imprese dei Paesi facenti parte dell'Accordo plurilaterale sugli appalti pubblici - Government Procurement Agreement - e non solo a quelle comunitarie.


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Il Ministero dello sviluppo economico, pur considerando che l'attività contrattuale del Fornitore del Servizio Postale Universale rientra nella sua gestione esclusiva, si farà comunque parte diligente affinché Poste Italiane possa effettuare le opportune verifiche in ordine alla sussistenza dei requisiti soggettivi e di idoneità tecnica dei soggetti partecipanti al bando in oggetto, nonché, alla qualità dei prodotti che verranno forniti ed al loro grado di protezione agli agenti atmosferici.


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ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-04637 Marchioni: Alimentazione del Fondo nazionale di garanzia per i pacchetti turistici.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l'interrogazione in Commissione n. 5-04637 l'Onorevole Marchioni chiede informazioni sull'entità delle risorse assegnate al Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico, anche con riferimento agli introiti derivanti dall'irrogazione di multe da parte dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, e su eventuali iniziative del Governo volte a superare l'asserita insufficienza del Fondo stesso, tenuto conto delle numerose richieste di indennizzo presentate a seguito del fallimento di importanti compagnie turistiche.
Al riguardo, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ha comunicato che il 5 maggio scorso è stato approvato il decreto legislativo recante il «Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo» che abroga l'articolo 100 del decreto legislativo 6 settembre 2005 n. 206 (Codice del consumo) e successive modificazioni, riprendendo puntualmente, all'articolo 51, la disciplina del citato Fondo Nazionale di garanzia, che, si rammenta interviene nei limiti delle risorse rivenienti annualmente da una quota pari al due per cento dell'ammontare delle polizze di assicurazione obbligatoria.
Come chiarito dalla relazione illustrativa a corredo del provvedimento, al fine di scongiurare nuovi oneri per turisti e operatori turistici, le problematiche connesse alla scarsa capienza del Fondo di garanzia sono state risolte non già elevando le predette quote di contribuzione, bensì prevedendo nell'articolo 50 del nuovo Codice, oltre all'assicurazione obbligatoria, polizze assicurative facoltative a copertura dei rischi già coperti dal Fondo di garanzia, della cui sottoscrizione si prevede che il turista dovrà essere informato prima della conclusione del contratto.
Senza pertanto stravolgere il meccanismo originariamente previsto sia sotto il profilo dell'entità finanziaria delle coperture previste, che sotto quella delle modalità di finanziamento, è stata affiancata alla gestione pubblica la possibilità di ricorrere a meccanismi privatistici di garanzia sia attraverso la stipula di polizze assicurative facoltative che mediante la possibile costituzione, da parte degli operatori turistici di consorzi o di altre forme associative idonee dirette alla costituzione di un fondo privato per la copertura dei rischi di cui fino ad ora si era fatto carico il solo Fondo nazionale di garanzia, realizzando così una sorta di «sistema di indennizzo del turista».
Il decreto ministeriale del 28 maggio 2010, cui fa riferimento l'interrogante nell'atto di cui all'oggetto, individuava specifiche finalità, in favore e a tutela dei consumatori, per l'utilizzo delle sanzioni irrogate dall'Antitrust e versate all'entrata nel corso dell'anno 2009, per una somma complessiva pari a euro 38.830.483,74, tra le quali, all'articolo 8, anche quella relativa al finanziamento del Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico per la somma di euro 3.000.000,00. Tale decreto, tuttavia, rinviava all'effettiva riassegnazione delle risorse da parte di questo Ministero il finanziamento di tali iniziative, secondo uno specifico ordine di priorità.


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Infatti, secondo la normativa vigente in materia, le cosiddette «multe antitrust» vengono versate su un apposito capitolo di entrata e poi, su esplicita richiesta del Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso un successivo decreto di riassegnazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, vengono iscritte su un capitolo di spesa (il capitolo n. 1650) di competenza dello stesso Ministero e solo allora possono, pertanto, effettivamente essere utilizzate per le finalità individuate nel decreto annuale di ripartizione adottato dal Ministro previo acquisizione dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari.
Poiché la somma di euro 38.830.483,74 non era ancora interamente affluita al «Fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare ad iniziative a vantaggio dei consumatori» (capitolo di spesa n. 1650), il predetto decreto formulava la ripartizione in termini sostanzialmente programmatori, per consentire un utilizzo tempestivo ed efficace delle risorse, man mano che le stesse fossero rese disponibili, secondo criteri e ordini di priorità verificati anche attraverso la prescritta procedura di consultazione delle Commissioni parlamentari ed indicati nel decreto medesimo mediante l'ordinamento degli articoli.
La somma effettivamente riassegnata dal Ministero dell'Economia e Finanze a fronte delle predette entrate è stata pari però solo a euro 14.591.404,00; tale somma ha consentito di finanziare le attività previste dall'articolo 2 (al fine di facilitare l'esercizio dei diritti dei consumatori e la conoscenza delle opportunità e degli strumenti di tutela ) e dell'articolo 3 (per promuovere i diritti e le opportunità per i consumatori concesse dalla legislazione nazionale e comunitaria mediante campagne di comunicazione) del decreto e, solo in parte quelle previste dall'articolo 4 (per la realizzazione di iniziative mirate all'informazione , all'educazione e all'assistenza a favore dei consumatori ed utenti) secondo l'ordine di priorità inserito nello stesso decreto.
Ciò nonostante, il predetto decreto di ripartizione conserva la sua validità e il Ministero dello Sviluppo Economico continuerà ad utilizzare anche per tale finalità le ulteriori risorse che affluiranno. In particolare, tralasciando le precedenti vicende concernenti altre richieste di fondi per le entrate derivanti dalle sanzioni antitrust a tutto il mese di agosto 2010, che non hanno avuto seguito anche a fronte dei diversi utilizzi di tali fondi disposti con apposite norme legislative, si evidenzia che proprio nei primi mesi del corrente anno è stata richiesta da parte dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico la riassegnazione delle ulteriori risorse relative alle entrate in questione sul bilancio dello Stato derivanti da ulteriori sanzioni irrogate dalla competente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato relativa all'ultimo quadrimestre 2010 corrispondenti ai 29 milioni di euro citati dall'interrogante. Per quanto riguarda detto importo il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha comunicato che è in corso di perfezionamento il relativo decreto di riassegnazione della somma stessa al suddetto Fondo dello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il Ministero del Turismo ha comunicato che Il Comitato di gestione del Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico, previsto dall'articolo 2 del DM 23.07.1999 no 349, è stato ricostituito, con decreto del Ministro per il Turismo del 2 agosto 2010.
Ad oggi detto Comitato, in relazione all'eccezionale numero di istanze pervenute, quasi tutte contestualmente, a seguito del fallimento del tour operator Todomondo, ha tenuto, a partire dall'8 settembre 2010 ad oggi, 28 sedute ed ha processato n. 2066 istanze, di cui circa 1850 riferite a Todomondo, accogliendone circa due terzi.
Per l'effetto di tali delibere sono state liquidate, nel 2010, n. 193 istanze, per un importo pari ad euro 343.017,10 e fino al 18 maggio 2011 n. 214 istanze per un totale di euro 430.682,50.


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Il Fondo presenta nel 2011 una capienza complessiva, ad oggi, di euro 777.601,17 (di cui 430.682,50 già liquidati, come sopra riportato).
Sono state inoltre richieste ulteriori riassegnazioni per euro 122.738,46, a seguito di nuovi versamenti nel frattempo effettuati dalle varie compagnie di assicurazioni.
Inoltre non risponde a verità l'affermazione che la situazione si sia aggravata a causa del successivo fallimento di «Viaggi del Ventaglio», che avrebbe prodotto una seconda ondata di richieste al Fondo anche maggiore della prima, in quanto le istanze riferite ai Viaggi del Ventaglio sono, finora, meno di 100.

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