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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della VII Commissione permanente
(Cultura, scienza e istruzione)
VII Commissione

SOMMARIO

Martedì 7 giugno 2011


INTERROGAZIONI:

5-04008 Grimoldi: Sul caso del dirigente scolastico dell'Istituto Marconi di Gorgonzola (Mi) ... 236
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 242

5-04664 Ghizzoni: Tagli agli organici della scuola e piano straordinario di immissioni in ruolo ... 237
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 244

5-04367 Zucchi: Chiarimenti sull'intervento delle Forze dell'ordine presso il liceo «Foscolo» di Pavia ... 237
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 246

5-04522 Zazzera: Mancata rappresentanza dell'Italia nel polo tecnologico della Silicon Valley ... 237
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 247

5-04827 Mazzuca: Sull'utilizzazione della graduatoria regionale del concorso pubblico per esami a 30 posti di archeologo indetto dal MiBAC nel 2008 ... 237
ALLEGATO 5 (Testo della risposta) ... 248

SEDE CONSULTIVA:

DL 70/2011: Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia. C. 4357 Governo (Parere alle Commissioni riunite V e VI) (Seguito dell'esame e rinvio) ... 238

SEDE REFERENTE:

Disposizioni per la conservazione, il restauro, il recupero e la valorizzazione di monumenti e per la celebrazione di eventi storici di rilevanza nazionale. Nuovo testo C. 4071 Barbieri (Seguito dell'esame e rinvio) ... 241

AVVERTENZA

VII Commissione - Resoconto di martedì 7 giugno 2011
TESTO AGGIORNATO ALL'8 GIUGNO 2011


Pag. 236

INTERROGAZIONI

Martedì 7 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza ed il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.15.

5-04008 Grimoldi: Sul caso del dirigente scolastico dell'Istituto Marconi di Gorgonzola (Mi).

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Paola GOISIS (LNP), replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo. Invita, tuttavia, a tenere presente


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che, nel caso di autogestioni scolastiche, si dovrebbe prestare la massima attenzione per consentire a tutti gli studenti di scegliere liberamente se intervenire partecipando all'autogestione stessa, ovvero se continuare a svolgere la normale attività didattica; senza subire condizionamenti di sorta esercitati soltanto da una parte degli studenti.

5-04664 Ghizzoni: Tagli agli organici della scuola e piano straordinario di immissioni in ruolo.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo. Ricorda la sentenza del tribunale amministrativo regionale n. 3251 del 2011, segnalando che gli interventi in materia di personale scolastico sganciati dalle classi di concorso determinano solamente una situazione di confusione amministrativa. Aggiunge, al riguardo, come numerosi classi di concorso siano state accorpate, producendo ciò la figura degli insegnanti atipici. Ritiene quindi che il Governo non possa restare indifferente innanzi alle determinazioni della sentenza sopracitata; è insoddisfacente d'altra parte la disciplina recata dal decreto-legge n. 70 del 13 maggio 2011, in ordine al piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA per gli anni 2011-2013, considerati i numerosi vincoli di natura finanziaria, di recente introdotti da altri provvedimenti normativi, che limitano in concreto le possibilità di assunzioni.

5-04367 Zucchi: Chiarimenti sull'intervento delle Forze dell'ordine presso il liceo «Foscolo» di Pavia.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Angelo ZUCCHI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. In particolare non comprende poiché una volta sgomberato l'Istituto scolastico in questione, nei confronti degli studenti si sia proceduto in via giudiziaria, considerato poi che il procedimento penale si è concluso con l'archiviazione «perché il fatto non sussiste». Rammenta che la situazione da lui rappresentata si è verificata in una città di medie dimensioni, laddove vi è una conoscenza reciproca che avrebbe potuto agevolare la risoluzione della questione mediante una gestione meno rigida. Auspica quindi che il clima instaurato non sia comunque tale da risultare negativo nell'ulteriore svolgimento, in modo sereno, dell'attività didattica.

5-04522 Zazzera: Mancata rappresentanza dell'Italia nel polo tecnologico della Silicon Valley.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Pierfelice ZAZZERA (IdV), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. Ricorda, al riguardo, che ci sono Paesi, come la Svizzera, che mantengono molti rappresentanti nell'area scientifica della Silicon Valley, assicurando così un aggancio fondamentale per il futuro sviluppo tecnologico del Paese. Ricorda, inoltre, come numerosi ricercatori siano partiti proprio dall'esperienza maturata nel polo tecnologico della Silicon Valley per portare al successo iniziative imprenditoriali innovative. Auspica pertanto, in conclusione, che possano essere reperite le risorse economiche necessarie per mantenere una valida rappresentanza dell'Italia nel polo suddetto.

5-04827 Mazzuca: Sull'utilizzazione della graduatoria regionale del concorso pubblico per esami a 30 posti di archeologo indetto dal MiBAC nel 2008.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo


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nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Giancarlo MAZZUCA (PdL), replicando, si dichiara pienamente soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo.

Valentina APREA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 7 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 14.30.

DL 70/2011: Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 25 maggio 2011.

Antonino RUSSO (PD), intervenendo sulle tematiche relative al reclutamento degli insegnanti scolastici contenute nelle previsioni del decreto-legge in esame, rende innanzitutto noto che il Consiglio di Stato si è pronunciato sull'inserimento cosiddetto «a pettine» nell'ambito delle graduatorie degli insegnanti, in senso sfavorevole al Governo. Ricorda inoltre che la recente sentenza della Corte costituzionale n. 41 del 2011 e il monito espresso dal Presidente della Repubblica sul punto vanno nello stesso senso. Aggiunge, al riguardo, che il Partito democratico ha cercato comunque fin dall'inizi della legislatura di prevenire l'ingente mole di contenzioso che sarebbe stato prevedibile, proponendo norme volte a superare tensioni nel settore dei precari, puntualmente respinte da questo Governo. In ogni caso, ritiene che quando non si accolgono le legittime aspettative dei docenti abilitati e a tempo determinato, non si fa un'operazione di valorizzazione nel merito nel settore dell'Istruzione. Invita, quindi, il Governo a tener fede agli impegni presi nel corso della recente campagna elettorale in ordine al varo di una campagna di stabilizzazione in ruolo di 65 mila docenti, cosa che gli appare poco verosimile.

Valentina APREA, presidente, conferma invece il dato ricordato dall'onorevole Russo, precisando che tra le 65 mila posizioni da stabilizzare va ovviamente ricompreso anche il personale ATA.

Antonino RUSSO (PD) invita comunque il Governo a prestare la dovuta attenzione, più in generale, a chi, versando in una situazione di continua precarietà, non vive bene nel settore dell'Istruzione.

Giovanni Battista BACHELET (PD) ricorda come al Partito democratico stia a cuore la scuola, la sua stabilità e la continuità didattica. Aggiunge come si è sentito dire che, dei 95 mila insegnanti di sostegno, ben 40 mila sono a tempo determinato, precari, che cambiano di anno in anno. A tal proposito, ricorda che nel corso delle audizioni svolte tutti i rappresentanti di associazioni e sindacati hanno chiesto di esplicitare nel disegno di legge la copertura dei posti vacanti e disponibili anche per gli altri docenti e il personale ATA. Si domanda, quindi, quanti di loro sono oggi a tempo determinato, se quarantamila, sessantamila ovvero finanche centomila. Sottolinea inoltre come il Governo prima delle elezioni aveva fatto intendere che avrebbe adottato un piano pluriennale straordinario, ma nel disegno di legge di sviluppo non ci sono tali numeri, né l'impegno a coprire tutti i posti vacanti e disponibili. Rileva come, al contrario, ci sia l'esplicito limite non solo previsto dall'articolo 64 della legge n. 133 del 2008, ma anche al regime autorizzativo


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della legge n. 449 del 1997; il che consentirà solo la prosecuzione della assunzioni con il contagocce, nell'ordine verosimile di 10 mila o 20 mila unità l'anno fra docenti e ATA. In ogni caso, rileva come queste sono assunzioni che non coprono nemmeno i pensionamenti e che causeranno fatalmente l'aumento del numero dei precari sfruttati per posti certamente vacanti e disponibili, perfino a valle dei tagli della legge n. 133 del 2008.
Sottolinea quindi che questo, insieme al terribile comma 18 dell'articolo 9 - che tenta di escludere la scuola dalla direttiva europea che impone l'assunzione dei lavoratori che per tre anni coprono lo stesso posto - rappresenta la tomba di ogni speranza di dare stabilità alla scuola; i precari infatti aumentano, a dispetto del presunto piano straordinario. Nel dettaglio, a fronte della biennalizzazione delle graduatorie, prevista dal comma 20 dell'articolo 9, sarebbero necessarie correzioni che tutelino gli aventi diritto alla riserva ex lege n. 68 del 1999, i neoabilitati ed altre categorie che si trovano altrimenti tagliate fuori per ben tre anni da ogni diritto. Ricorda, poi, il comma, piccolo ma micidiale, che va abrogato secondo quanto unanimemente segnalato in audizione dalle associazioni professionali e sindacati, perché dirompente per l'ordinato inizio dell'anno scolastico: quello che sposta dal 31 luglio al 31 agosto il termine per le nomine. Auspica, infine, che si dia seguito a questi rilievi importantissimi, per ragioni di puro buon senso, provvedendo così a prescindere dagli schieramenti politici.

Manuela GHIZZONI (PD), intervenendo specificamente sulle problematiche del credito di imposta previsto dal decreto-legge in esame e sull'istituzione della Fondazione per il merito, ritiene che il Governo abbia modificato le proprie decisioni politiche in materia. Ricorda infatti che pochi mesi fa l'Esecutivo aveva disposto un diverso sistema di voucher per la ricerca e la costituzione di un Fondo per il merito destinato all'erogazione di premi e prestiti per il finanziamento degli studi universitari. Al riguardo, rileva con preoccupazione che il Governo si muove attraverso approssimazioni successive in ambiti - quali l'investimento in ricerca e il diritto allo studio - che, come qualunque istituzione sociale, hanno bisogno di certezze e di continuità nelle scelte di fondo, volte alla soluzione dei diversi problemi. Segnala, in particolare, come il credito di imposta, previsto all'articolo 1 del decreto in parola, sia stato previsto solo sulla parte incrementale delle somme destinate alla ricerca, mentre i deputati del Partito democratico hanno proposto in sede emendativa in Commissione di merito di premiare le imprese che si sono impegnate costantemente negli investimenti in ricerca. Appare pertanto più appropriato attribuire il credito su parte fissa di tutte le risorse investite. Sarebbe, inoltre, più opportuno individuare precise direttrici di ricerca, aprendo a tutti i centri di ricerca, nel contempo, la possibilità di avvalersi di tale strumento. Al fine di consentire agli enti di ricerca di poter rispondere alle esigenze di innovazione espresse dall'impresa finanziata, ritiene che si debbano rimuovere tutti gli ostacoli frapposti all'effettuazione del turn over del personale; i medesimi enti dovrebbero poi poter disporre delle risorse umane necessarie
Analogamente, per le università, ritiene che anche per l'anno in corso possa essere applicato lo «sconto» nel conteggio delle spese di personale rispetto alle risorse del Fondo di finanziamento ordinario al fine di non superare la soglia del 90 per cento. A tale proposito, ricorda che numerosi atenei si trovano completamente bloccati nelle loro esigenze di assunzione di nuovo personale per garantire la continuità della didattica e della ricerca, a fronte dei previsti pensionamenti. Ritiene, infine, che il finanziamento dei progetti debba essere sottoposto ad una valutazione ex ante, coinvolgendo i garanti della ricerca previsti dall'articolo 21 della legge n. 240 del 2010 e una valutazione ex post a cura dell'ANVUR. Si tratterebbe di misure per la concreta valorizzazione del merito e per la valutazione della reale efficacia delle misure intraprese. Stigmatizza, inoltre, la costituzione, prevista dall'articolo 9, della


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Fondazione per il merito, che assume funzioni attualmente affidate al Miur, come disposto dall'articolo 4, della legge 240 del 2010, in materia di diritto allo studio. Ritiene, infatti, sbagliato che ad un soggetto privato, sottratto a qualsiasi tipo di controllo, di merito e di natura contabile, siano affidate scelte politiche, strategiche e delicate quali sono quelle del diritto allo studio, soprattutto alla luce del progressivo calo di immatricolazioni caratterizzante l'ultimo quinquennio e della crisi congiunturale che ha colpito il Paese. L'affidamento di una funzione strumentale all'istituenda Fondazione appare estranea all'esigenza quanto mai urgente per lo sviluppo del Paese di dare attuazione ad un vero welfare studentesco. Conclude, quindi, affermando che - a fronte del grave fenomeno delle migliaia di studenti che, sebbene ne abbiano diritto, non ricevono alcuna provvidenza per affrontare gli studi universitari - la priorità del Governo dovrebbe essere quella di finanziare adeguatamente il diritto allo studio, piuttosto che investire in strumenti di indebitamento degli studenti, quali sono i prestiti d'onore, i cui esiti negativi stanno emergendo con tutta evidenza negli Stati Uniti.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) ricorda come dall'esame del decreto-legge oggetto di conversione si evince che resta ancora ferma la scelta politica del governo di dare meno risorse al settore della scuola, stabilita nell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008. Ricorda, al riguardo, come varie sentenze della magistratura hanno già bocciato l'operato del Governo in ordine all'utilizzo dei contratti a tempo determinato nella scuola. Non comprende, poi, la scelta di istituire la Fondazione per il merito - alla quale sono attribuite comunque risorse molto scarse - attribuendo ad essa natura privatistica, quando invece tali compiti avrebbero potuto essere esplicati direttamente dal Ministero. Con riguardo, poi, al piano triennale di assunzione del personale della scuola, stigmatizza la scelta del Governo di non procedere alla stabilizzazione progressiva di tutti gli aventi diritto. Ricorda, fra l'altro, che alcune prime risorse finanziarie necessarie per gli interventi da effettuare, si potrebbero recuperare mediante l'aumento del prelievo erariale sul settore dei giochi.

Rosa DE PASQUALE (PD) stigmatizza la disposizione recata all'articolo 9, comma 19, del decreto-legge in esame, che ha spostato al 31 agosto di ogni anno il termine per la nomina degli insegnanti di cui all'articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 3 luglio 2001, n. 255, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 agosto 2001, n. 333. Ritiene che tale disposizione sia suscettibile di determinare, almeno fino a novembre di ogni anno, una situazione di grande confusione e incertezza nella gestione scolastica fino all'individuazione degli insegnanti titolari per l'anno scolastico in corso. Auspica pertanto che tale norma non sia applicata.

Alessandra SIRAGUSA (PD) ritiene opportuno prevedere che i soggetti di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68 e quelli con patologie oncologiche di cui all'articolo 6, comma 3-bis, del decreto-legge n. 10 gennaio 2006, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80, possano chiedere il riconoscimento della riserva e l'inserimento di tale titolo nelle graduatorie provinciali di cui all'articolo 1, comma 605, della legge n. 296 del 2006, e nelle graduatorie dei concorsi a cattedra banditi nel 1999, almeno annualmente e comunque prima delle procedure di assegnazione degli incarichi. Ritiene, inoltre, necessario prevedere che l'eventuale assegnazione di incarico a tempo determinato o di supplenza breve non pregiudichi il diritto all'inserimento del titolo di riserva di cui prima. Più in generale, auspica che si possa dare un riconoscimento a tutti coloro che vantano e che hanno consolidato legittime aspettative di impiego nel settore.

Valentina APREA, presidente, ricorda che la Commissione cultura è chiamata ad


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esprimere il parere di competenza sul decreto-legge in esame, mentre le modifiche allo stesso sono rimesse all'eventuale approvazione degli emendamenti che sono stati presentati nelle Commissioni di merito.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

SEDE REFERENTE

Martedì 7 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 15.15.

Disposizioni per la conservazione, il restauro, il recupero e la valorizzazione di monumenti e per la celebrazione di eventi storici di rilevanza nazionale.
Nuovo testo C. 4071 Barbieri.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 aprile 2011.

Valentina APREA, presidente, avverte che la Commissione affari costituzionali, ha espresso un parere favorevole con condizione e osservazione. Si resta in attesa dell'espressione di parere della V Commissione bilancio.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per lo sviluppo del Festival Verdi di Parma e Busseto e per la valorizzazione dell'opera verdiana.
Nuovo testo unificato C. 1373 Motta, C. 1656 Rainieri, C. 2110 Tommaso Foti, C. 2777 Barbieri e C. 4085 Polledri.

VII Commissione - Martedì 7 giugno 2011


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ALLEGATO 1

5-04008 Grimoldi: Sul caso del dirigente scolastico dell'Istituto Marconi di Gorgonzola (Mi).

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito a quanto rappresentato dall'Onorevole interrogante circa l'assemblea studentesca tenutasi all'interno dell'Istituto Superiore «Marconi» di Gorgonzola sulla «Riforma Gelmini», è stato interessata la Direzione scolastica regionale per la Lombardia, cui spetta la vigilanza sulle istituzioni scolastiche di quella regione nonché la valutazione sui dirigenti scolastici che vi prestano servizio.
La competente Direzione scolastica regionale ha in proposito acquisito una circostanziata relazione dal Dirigente dell'Istituto «Marconi» che illustra dettagliatamente lo svolgimento dei fatti.
Il dirigente scolastico in parola ha riferito che, in data 9 dicembre 2010, è stato concesso agli studenti in agitazione (riconducibili ai rappresentanti degli stessi in consiglio d'istituto e a un interno «collettivo studentesco») di recarsi in aula magna e discutere, su loro esplicita richiesta, in merito a tematiche d'attualità riconducibili alla Riforma Gelmini, dopo che era stato preannunciato un tentativo di occupazione da parte di studenti che, di fatto, non si è poi verificato.
Il numero degli alunni presenti a scuola e, per la maggior parte, in agitazione, è risultato essere di n. 525 unità su un totale di n. 856. Si è quindi creata una situazione di autogestione, peraltro presidiata da docenti che hanno svolto attività di vigilanza.
A quanto riferito dal dirigente, il dibattito in aula magna è risultato essere stato condotto in modo sereno e partecipato, con varietà d'interventi e di contributi. Gli interventi - a detta di studenti e docenti presenti - sono stati assolutamente liberi e ognuno ha potuto esprimere le proprie opinioni.
Nessuno studente del centro sociale «Il cantiere» è stato autorizzato a presenziare.
Come confermato al capo d'istituto dalla docente vicaria, alcuni alunni hanno comunque svolto regolare attività didattica con i rispettivi docenti.
Venerdì 10 dicembre erano presenti a scuola n. 300 alunni su n. 856. Il motivo presumibile dell'assenza, secondo quanto comunicato dal dirigente scolastico, era la partecipazione ad un preannunciato corteo studentesco di protesta contro la Riforma Gelmini. Le attività didattiche per i 300 alunni presenti a scuola si sono svolte regolarmente.
Sabato 11 dicembre erano presenti a scuola n. 624 studenti, con parziale blocco delle ordinarie attività didattiche, in quanto è proseguita l'autogestione, con gruppi di studio sulle seguenti tematiche: mafie, droghe, informazioni sulla Riforma Gelmini, musica, attività di cineforum, tematiche sul disagio adolescenziale. Alcuni studenti - sia pure in quota minoritaria - hanno svolto attività didattica regolare con i rispettivi docenti.
La dirigenza dell'istituto ha comunque chiesto che fosse garantita, per ogni gruppo, la presenza di alcuni docenti con funzioni di vigilanza e di coordinamento.
Il numero degli studenti presenti in Istituto il giorno 11 dicembre 2010 va ulteriormente suddiviso tra coloro che hanno partecipato ai predetti gruppi di studio e coloro che hanno svolto comunque regolare attività didattica. Inoltre, non necessariamente ogni alunno ha optato per l'una o per l'altra modalità in modo definitivo per tutta la mattinata, poiché è stato verificato dal dirigente che parecchi


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studenti hanno alternato attività didattica con partecipazione ai gruppi di studio, attesi gli orari differenziati d'inizio dei lavori dei predetti gruppi.
È stato chiesto dai rappresentanti degli studenti il proseguimento dell'autogestione per altri 2 giorni, ma la risposta della dirigenza è stata negativa, stante l'esigenza - caldeggiata da più parti - che l'agitazione si concludesse nel più breve tempo possibile, entro comunque la giornata di sabato. La risposta dei promotori è stata positiva, con l'impegno, mantenuto, di concludere l'autogestione.
Il dirigente scolastico ha assicurato di aver costantemente vigilato, unitamente ai collaboratori ed ai docenti (con i quali si era realizzata una costruttiva identità di vedute sul come affrontare la situazione), affinché, in considerazione della peculiarità della situazione e per scongiurare inasprimenti di posizioni e peggioramenti nella sostenibilità del quadro d'insieme, fosse garantito il servizio a due differenziati livelli:
a) gruppi di studio;
b) attività didattica ordinaria, ove possibile.
Lunedì 13 dicembre le attività didattiche sono riprese regolarmente. Il giorno successivo, tuttavia, diversi studenti non si sono recati a scuola, dichiarando la partecipazione ad una manifestazione studentesca a Milano.
Il dirigente scolastico ha inoltre precisato che nei giorni antecedenti la riunione d'insediamento del nuovo Consiglio d'Istituto, il 29 novembre 2010, essendo pervenuta richiesta di autogestione/cogestione da parte dei rappresentanti degli studenti eletti in seno al medesimo, la presidenza provvedeva a convocare questi ultimi, evidenziando loro che era preliminarmente necessario, per valutare eventuali proposte in sede di consiglio d'istituto, indicare tempi, modi, contenuti di eventuali gruppi di studio, attingendo dal monte-ore di assemblee d'istituto e avendo cura di garantire il più ampio e pluralistico dibattito, con la precisazione - in caso di richiesta di relatori esterni - che fosse esplicitato il contenuto degli interventi e venisse garantita la pluralità delle opinioni e degli orientamenti. Ciò al fine di porre il consiglio d'istituto nelle condizioni di valutare la fattibilità e l'opportunità formativa delle proposte.
Il dirigente riferisce che né in sede di consiglio d'istituto, né in altra sede, alcuna proposta è mai stata formalizzata o, comunque, avanzata dagli studenti: soltanto con l'intensificazione del fenomeno delle autogestioni e delle occupazioni a livello nazionale è scaturita, con modalità indubbiamente improvvisate ma non per questo prive di una certa serietà e correttezza, l'autogestione all'ITIS Marconi. Tale iniziativa si è comunque svolta, assicura il capo d'istituto, con moderato impatto sulla complessiva attività didattica e, soprattutto, garantendo condizioni di agibilità e di dibattito, senza contrapposizioni, intolleranze o intimidazioni, anche in ragione dell'azione di prevenzione e organizzazione poste in essere dalla scuola nel suo insieme, con buona collaborazione da parte di tutte le componenti.
Il clima percepito, a giudizio del dirigente, è stato sereno e sicuramente aperto al dialogo e chiunque ha avuto la possibilità di parlare e dissentire. Pertanto eventuali dichiarazioni dalle quali parrebbe desumersi che «la situazione fosse imbarazzante e che fosse praticamente impossibile esprimere opinioni diverse da quelle illustrate» non troverebbero, a suo parere, riscontro nella realtà.
La Presidente del consiglio d'istituto, avendo personalmente constatato la situazione di tranquillità di autogestione, ha espresso al dirigente scolastico, secondo quanto sostenuto dallo stesso, soddisfazione per la serenità e serietà del clima all'interno dell'istituto.
Il dirigente medesimo ha assicurato di essersi prodigato al meglio, con tutto il personale della scuola, con pazienza e disponibilità al dialogo, garantendo un ordinato svolgimento delle attività di gruppi di studio richieste sulle tematiche di più viva attualità e di prevalente interesse, secondo una modalità il più possibile orientata a garantire, parimenti, le attività didattiche ordinarie, là dove effettivamente svolte.


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ALLEGATO 2

5-04664 Ghizzoni: Tagli agli organici della scuola e piano straordinario di immissioni in ruolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante chiede che vengano sospese le procedure previste dalla circolare ministeriale n. 21 del 14 marzo 2011 e dalle note n. 271/11 e 272/11 in materia di definizione degli organici per l'anno scolastico 2011/2012, al fine di evitare la terza tranche di tagli disposti in applicazione dell'articolo 64 del decreto-legge 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008; chiede inoltre l'adozione di un piano straordinario di immissioni in ruolo.
In primo luogo, si conferma quanto è stato dal Governo riferito in Parlamento in varie occasioni, anche in questa stessa sede, in risposta ad atti di sindacato ispettivo, e si ricorda che il Governo Prodi era consapevole del sovradimensionamento degli organici come risulta dal «Quaderno bianco sulla scuola» pubblicato dalla precedente gestione.
Infatti, già la legge finanziaria per il 2007 prevedeva interventi di razionalizzazione finalizzati, in particolare, all'incremento del rapporto alunni/classe e prevedeva, altresì, la revisione dei criteri e parametri di riferimento ai fini della riduzione organica del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA). Tali obiettivi sono stati conseguiti solo in parte; ciò ha comportato l'applicazione della «clausola di salvaguardia», prevista dalla stessa legge, che ha determinato, da un lato, una rimodulazione negli anni successivi dei tagli previsti e non operati e, dall'altro, una diminuzione lineare degli stanziamenti del Ministero dell'istruzione.
Si ricorda che le misure e gli interventi previsti dall'articolo 64 sopra citato sono preordinati al conseguimento «di una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente». A tal fine, lo stesso articolo ha disposto, fra l'altro, l'adozione per un triennio, a decorrere dall'anno scolastico 2009/2010, di interventi e misure per incrementare gradualmente di un punto il rapporto alunni/docenti, in coerenza con gli standard europei e tenendo anche conto delle necessità relative agli alunni disabili, nonché a ridurre del 17 per cento la consistenza del personale ATA rispetto all'anno 2007/2008.
L'azione del Governo tende, dunque, al conseguimento degli obiettivi indicati dall'articolo 64 e dal relativo piano programmatico.
In particolare, per quanto riguarda gli organici, è noto che con l'anno scolastico 2011/2012 verranno completate le riduzioni previste per il triennio di riferimento. Le dotazioni organiche vengono definite nel loro complesso a livello nazionale; spetta, poi, al direttore di ciascun ufficio scolastico regionale di provvedere alla ripartizione della dotazione assegnata a ciascuna regione e alla riduzione delle consistenze tenendo conto delle situazioni locali. Il Ministero attua un continuo monitoraggio che consente di verificare le singole situazioni e di proporre possibili soluzioni migliorative.
Lo schema di decreto interministeriale relativo alla determinazione dell'organico di diritto per l'anno scolastico 2011/2012 e la circolare ministeriale n. 21 del 14 marzo 2011 danno attuazione a quanto stabilito dalla legge e vanno nella direzione degli obiettivi indicati dal legislatore.


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Va peraltro evidenziato che detti provvedimenti sono atti propedeutici rispetto alle successive procedure (trasferimenti personale di ruolo, utilizzazioni, nomine in ruolo, nomine a tempo determinato) volte ad assicurare il corretto e ordinato avvio dell'anno scolastico 2011/2012. Il congelamento richiesto dall'Onorevole interrogante avrebbe l'effetto di bloccare in corsa le complesse operazioni di avvio del prossimo anno scolastico, provocando così danni gravi nei confronti non solo del personale scolastico ma, soprattutto, per gli alunni della scuola pubblica e per le loro famiglie. Ciò rilevato, si fa presente che il Ministero ha proposto appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR 3251/2011, citata nell'interrogazione.
Per quello che riguarda, infine, la proposta di adottare un piano straordinario di immissioni in ruolo, si fa presente che il recente decreto-legge n. 70 del 13 maggio 2011, in corso di conversione, contiene una norma che va nella direzione auspicata. Il comma 17 dell'articolo 9 di detto decreto stabilisce, infatti, che «è definito un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA per gli anni 2011-2013, sulla base dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale e degli effetti del processo di riforma previsto dall'articolo 64 della legge 6 agosto 2008, n. 133 ...».
Con tale piano di assunzioni, del quale è prevista annualmente la verifica da parte del Ministero, d'intesa con i Ministeri dell'economia e della pubblica amministrazione, si intende perseguire il fine di «garantire continuità nella erogazione del servizio scolastico ed educativo e conferire il maggiore possibile grado di certezza nella pianificazione degli organici della scuola, nel rispetto degli obiettivi di programmati di finanza pubblica...».
Questo provvedimento mira a sfoltire le graduatorie ad esaurimento e a porre progressivamente fine al precariato in atto ed è in linea con il quadro riformatore delineato dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008.


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ALLEGATO 3

5-04367 Zucchi: Chiarimenti sull'intervento delle Forze dell'ordine presso il liceo «Foscolo» di Pavia.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Onorevole interrogante chiede una valutazione sull'episodio verificatosi nel mese di dicembre 2010 presso il Liceo classico «Ugo Foscolo» di Pavia, ove, nel corso di un'occupazione messa in atto dagli studenti per protestare contro la «riforma Gelmini», i Carabinieri e la DIGOS, richiamati da Dirigente scolastico, hanno effettuato un intervento per sgomberare i locali ed hanno in seguito spedito 34 informazioni di garanzia ad altrettanti alunni preventivamente identificati.
Si informa, al riguardo, che l'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia ha proceduto agli opportuni accertamenti. Il Dirigente scolastico, invitato a riferire su quanto avvenuto, ha prodotto una dettagliata relazione sulla dinamica dei fatti.
Dall'indagine è risultato che l'Istituto era oggetto da qualche mese da interventi di ristrutturazione e che, al tempo dei fatti citati nell'interrogazione, alcuni operai stavano procedendo al rifacimento di tutti i tetti dell'edificio scolastico.
Proprio per la presenza di un cantiere edile nell'edificio, gli studenti erano stati a suo tempo esortati a trovare forme diverse da quella dell'occupazione dei locali della scuola per esprimere il loro dissenso; forme che, oltre a tutelare il diritto allo studio, non pregiudicassero la sicurezza di alcuno, vista la situazione di oggettivo pericolo per i giovani, quasi tutti minorenni, che sarebbero rimasti all'interno dello stabile senza la sufficiente sorveglianza.
Nonostante le dette sollecitazioni, gli studenti rispondevano negativamente sia a tutte le proposte della dirigenza che ai successivi inviti a sgomberare da parte di agenti della DIGOS, chiamati dal capo d'istituto, che li esortavano a valutare i rischi di ordine legale connessi ad un'occupazione. Ribadivano ancora la volontà di occupare, mettendo successivamente in atto i loro propositi. L'iniziativa degli studenti, oltre ad interrompere un pubblico servizio, impediva la prosecuzione dei lavori di rifacimento, in quanto agli operai stessi veniva precluso l'ingresso.
Valutati i fatti nel loro concreto svolgimento, il Direttore scolastico regionale ha ritenuto che il dirigente scolastico, nell'ambito della facoltà decisionale a lui riconosciuta dall'autonomia scolastica, si sia attenuto ai suoi doveri di responsabilità gestionale dell'Istituto a lui affidato e di vigilanza e sorveglianza sugli alunni, soprattutto in considerazione delle circostanze contingenti e con particolare riferimento al cantiere edile allestito nell'edificio, che poteva costituire un concreto pericolo per l'incolumità di giovani privi del necessario controllo da parte dei docenti e del personale della scuola.
Tanto rappresentato, la Direzione scolastica regionale in data 6 giugno ha comunicato, da informazioni assunte per le vie brevi dal dirigente dell'ambito territoriale di Pavia, che il Tribunale dei minori di Milano proprio nei giorni scorsi ha chiesto per i 28 indagati l'archiviazione «perché il fatto non sussiste». Gli studenti non sono stati oggetto di sanzione disciplinare; ciò a conferma che la richiesta di intervento della forza pubblica da parte del Dirigente scolastico era finalizzata esclusivamente alla tutela dell'incolumità dei ragazzi.
È stato altresì segnalato che una delegazione dei genitori degli studenti coinvolti nella vicenda è stata ricevuta presso l'ufficio scolastico territoriale di Pavia.


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ALLEGATO 4

5-04522 Zazzera: Mancata rappresentanza dell'Italia nel polo tecnologico della Silicon Valley.

TESTO DELLA RISPOSTA

Premesso che, ai sensi dell'articolo 16 della legge 22 dicembre 1990, n. 401 in materia di nomine degli esperti presso gli Istituti italiani di Cultura, il Ministero degli Esteri ha la competenza istituzionale, si precisa che l'unico coinvolgimento del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nella questione, consiste nella partecipazione al conferimento dell'incarico, qualora l'addetto scientifico appartenga ai propri ruoli od a quelli di amministrazioni vigilate; infatti, il Direttore generale per l'Internazionalizzazione della ricerca controfirma il decreto interministeriale di nomina dell'addetto scientifico, a conclusione dell'iter burocratico previsto dalla normativa vigente in materia.
Pertanto, si risponde sulla base degli elementi riferiti dal Ministero degli Esteri.
«La figura venuta a scadenza a San Francisco non è quella di addetto scientifico (articolo 168 del decreto del Presidente della Repubblica 18/1967), ma di un esperto ai sensi dell'articolo 16 della legge 22 dicembre 1990, n. 401 relativa agli Istituti italiani di Cultura.
Il ruolo degli addetti scientifici è soprattutto quello di promuovere la scienza e la tecnologia italiana nel Paese in cui sono accreditati e tali figure, negli Stati Uniti, continuano ad essere tre (due sono attualmente presenti in sede, mentre il terzo si appresta a prendere servizio), basati presso l'Ambasciata a Washington che continueranno pertanto ad operare in stretto raccordo con tutti i Consolati ed Istituti italiani di Cultura presenti sul territorio statunitense.
Nonostante il contenuto contingente degli addetti scientifici di cui il Ministero degli Affari Esteri si può avvalere, gli Stati Uniti sono l'unico Paese in cui ne è accreditato più di uno, a riprova della centralità che il Ministero attribuisce a tale Paese anche in termini di rilevanza per la cooperazione scientifica e tecnologica.
Ad ulteriore conferma della particolare attenzione riservata agli Stati Uniti, nell'ambito dell'esistente rete di cinque Istituti Italiani di Cultura negli Stati Uniti, opereranno anche due esperti ex articolo 16 L. 401/90 sul totale di dieci unità previste dalla legge per l'intera rete. Tra i loro compiti rientra quello di promuovere la collaborazione con la realtà accademica e scientifica statunitense.
È, comunque, intenzione dell'Amministrazione degli Affari Esteri, compatibilmente con le risorse disponibili, continuare a garantire una presenza istituzionale qualificata in quelle aree, come la Silicon Valley, che si presentano particolarmente significative sul piano scientifico e tecnologico».


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ALLEGATO 5

5-04827 Mazzuca: Sull'utilizzazione della graduatoria regionale del concorso pubblico per esami a 30 posti di archeologo indetto dal MiBAC nel 2008.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all'interrogazione degli Onorevoli Mazzuca e Cazzola, relativa alla assunzione, da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, di personale da destinare all'espletamento di funzioni di tutela del patrimonio culturale, mediante l'utilizzazione delle graduatorie di merito dei concorsi pubblici già effettuati dallo stesso Ministero.
Come correttamente riferito dagli Onorevoli interroganti, il decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, nel periodo di presentazione dell'atto di sindacato ispettivo in argomento, era ancora all'esame delle Camere per la sua conversione in legge.
Ora che il procedimento parlamentare di conversione si è concluso (la legge di conversione 26 maggio 2011, n. 75 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 122 del 27 maggio 2011), il Ministero sta avviando le procedure per l'assunzione di personale dipendente appartenente a diverse qualifiche e profili professionali, mediante il ricorso alle graduatorie in corso di validità, ivi incluse quelle regionali per ciò che concerne il personale appartenente alla II e III Area funzionale.
In particolare, tali procedure interesseranno anche la graduatoria del concorso pubblico per esami su base regionale a 30 posti di archeologo - terza area - fascia retributiva F1.

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