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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della XIV Commissione permanente
(Politiche dell'Unione europea)
XIV Commissione

SOMMARIO

Giovedì 21 ottobre 2010


SEDE CONSULTIVA:

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato. (Legge di stabilità 2011). C. 3778 Governo.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 per il triennio 2011-2013. C. 3779 Governo.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza) (Relazione alla V Commissione) (Esame congiunto e rinvio) ... 116

XIV Commissione - Resoconto di giovedì 21 ottobre 2010


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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 21 ottobre 2010. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 12.45.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato. (Legge di stabilità 2011.
C. 3778 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 per il triennio 2011-2013.
C. 3779 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto del provvedimento in oggetto.

Mario PESCANTE, presidente, ricorda che mercoledì 20 ottobre sono stati assegnati i disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2011)» (C. 3778) e «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013» (C. 3779).
Pertanto, secondo quanto previsto dall'articolo 119, comma 6, del Regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge. La Commissione potrà peraltro procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i disegni di legge di ratifica e di recepimento di atti normativi comunitari, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica.
Fa quindi presente che la Commissione è chiamata oggi ad esaminare i predetti disegni di legge, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza. In particolare, per


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quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013 (Tabella n. 2) (per le parti di competenza).
L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno degli stati di previsione esaminati e delle connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
La Commissione potrà esaminare inoltre gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza.
Per quanto riguarda gli emendamenti al disegno di legge di bilancio, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del Regolamento, gli emendamenti proponenti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell'articolo 121, comma 4, del Regolamento, nel corso dell'esame in Assemblea. Potranno inoltre essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
Analoghe regole di esame si applicano anche agli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge di stabilità. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno dunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge di stabilità di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti direttamente in Commissione bilancio.
La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia.
Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge di stabilità. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea; gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, ricorda che la sessione di bilancio del 2010 presenta significative novità: inizia infatti a produrre i suoi effetti la riforma della contabilità pubblica posta in essere con la legge n. 196 del 2009. In termini estremamente sommari, questa riforma ha sostituito la legge finanziaria con la legge di stabilità, escludendone dal contenuto proprio le misure microsettoriali e di sviluppo, ha valorizzato il contenuto di programmazione della spesa della legge di bilancio, confermando la sua riarticolazione per missioni e programmi e le misure di flessibilità della gestione di bilancio introdotte negli ultimi anni; ha spostato dal 30 settembre al 15 ottobre l'avvio della sessione.
Per quel che concerne i profili di interesse della Commissione XIV, evidenzia che nel disegno di legge di bilancio per l'anno finanziario 2011, le politiche comunitarie


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sono esposte nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2, allegata al disegno di legge di bilancio) e più precisamente nella Missione 3 - L'Italia nell'Europa e nel mondo, mentre le risorse per il funzionamento del Dipartimento per le politiche comunitarie sono indicate nello stanziamento relativo alla Presidenza del Consiglio dello stato di previsione del Ministero dell'economia.
Con riferimento al primo stanziamento, ricorda che la missione «L'Italia nell'Europea e nel mondo» comprende sia il Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE, che fa capo al Centro di responsabilità 4 - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, sia alcuni programmi riguardanti principalmente le relazioni finanziarie internazionali, che fanno capo al Centro di responsabilità 3 (Dipartimento del tesoro): tra questi ultimi ricorda il Programma 3.2 - Politica economica e finanziaria in ambito internazionale. Lo stanziamento previsto complessivamente dal disegno di legge di bilancio per il Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE - risulta essere pari a 23.709,6 milioni di euro.
Nella legge di bilancio 2010 per la medesima spesa erano previsti 22.608,7 milioni di euro, mentre nelle previsioni assestate si era registrato un lieve aumento (22.609,5 milioni di euro). Pertanto, rispetto alle previsioni assestate 2010, il disegno di legge di bilancio registra complessivamente una variazione in aumento dello stanziamento pari a 1.100 milioni di euro.
Per i successivi anni finanziari del triennio considerato, il disegno di legge di bilancio prevede un aumento dello stanziamento di circa il 2,6 per cento per il 2012 (24.338,5 milioni di euro), mentre per 2013 la posta iscritta registra una diminuzione di oltre il 19 per cento (19.614,2 milioni di euro, ovvero 4.724,3 milioni in meno rispetto all'anno precedente).
Per quanto concerne il Programma 3.2 - Politica economica e finanziaria in ambito internazionale - lo stanziamento previsto per l'anno 2011 risulta essere di 455,9 milioni di euro; nel 2012 e nel 2013 si registra un lieve decremento nello stanziamento (455,898 milioni di euro per ciascuno degli anni considerati). Nella legge di bilancio 2010 per la medesima spesa erano previsti 365,4 milioni di euro, mentre nelle previsioni assestate si era registrato un lieve aumento (367,2 milioni di euro).
In particolare, i capitoli direttamente interessati alla Missione 3 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio UE registrano le seguenti variazioni:
Capitolo 2751 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorsa RNL e di risorsa IVA: 15.500 milioni di euro, con un aumento di 700 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2010. Negli anni successivi si prevede un aumento dello stanziamento (15.800 milioni di euro per il 2012 e 16.500 milioni di euro nel 2013);
Capitolo 2752 - Somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'UE a titolo di risorse proprie tradizionali: 2.800 milioni di euro, con un aumento di 400 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2010. Per gli anni successivi si prevede un aumento dello stanziamento di 100 milioni all'anno (2.900 milioni nel 2012 e 3.000 milioni nel 2013);
Capitolo 7493 - Somme da versare al conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale dello Stato denominato «Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali»: 5.295,450 milioni di euro, con un aumento di 1 milione di euro rispetto alle previsioni assestate 2010. Nel 2012 viene previsto un incremento di circa 229 milioni: lo stanziamento iscritto nel capitolo risulta essere pari a 5.524,3 milioni di euro.

Segnala che sul capitolo 7493 relativo al Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, istituito dall'articolo 5 della legge n. 183/1987 (c.d.


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«legge Fabbri»), sono iscritte le risorse nazionali destinate al cofinanziamento degli interventi comunitari nelle aree obiettivo dei Fondi strutturali: ad esso infatti affluiscono disponibilità provenienti sia dal bilancio comunitario sia dal bilancio nazionale. Il Fondo è dotato di amministrazione autonoma e di gestione fuori bilancio e si avvale di due conti correnti infruttiferi presso la Tesoreria centrale dello Stato: il conto corrente n. 23211, che registra i movimenti di entrata e uscita che fanno capo ai versamenti comunitari, denominato «Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti CEE»; il conto corrente n. 23209, che registra le analoghe operazioni a carico dei finanziamenti nazionali, denominato «Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali». Il Fondo di rotazione presenta annualmente il proprio rendiconto alla Corte dei Conti.
Con riferimento al Dipartimento per le politiche comunitarie, ricorda che si tratta di uno dei centri di responsabilità di spesa (C.d.R. n. 4) della Presidenza del Consiglio dei ministri: tale organo gode di autonomia finanziaria e contabile disciplinata con il D.P.C.M. 9 dicembre 2002. La dotazione finanziaria spettante alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per garantirne il funzionamento viene annualmente indicata nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze: in particolare la Presidenza del Consiglio è oggetto del Programma 21.3, che fa capo alla Missione n. 21 (Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri).
Per l'anno finanziario 2011 lo stanziamento iscritto nel Programma 21.3 risulta essere di 476,756 milioni di euro, con una variazione in diminuzione rispetto alle previsioni assestate 2010 di 151,7 milioni di euro (il bilancio di previsione aveva previsto 628,594 milioni di euro, mentre le previsioni assestate risultano essere pari a 628,444 milioni). Per gli anni 2012 e 2013 lo stanziamento iscritto per il Programma 21.3 registra una diminuzione di circa 2 milioni di euro nel 2012 (474,797 milioni) e di ulteriori 0,370 milioni nel 2013 (474.427 milioni).
Come di consueto, non è ancora disponibile il bilancio di previsione 2011 della Presidenza del Consiglio, e, pertanto, non si conosce la ripartizione delle somme spettanti a ciascun Centro di responsabilità. Ricorda infatti che con il decreto legislativo n. 303/1999 è stata attribuita un'ampia autonomia finanziaria ed organizzativa alla Presidenza del Consiglio. La struttura dei bilanci e la disciplina della gestione delle spese, in coerenza con i principi generali della contabilità pubblica e tenendo conto di specifiche esigenze, sono demandati all'emanazione di appositi DPCM. La disciplina dell'autonomia finanziaria e contabile della Presidenza del Consiglio è stata definita con il DPCM 9 dicembre 2002. La Presidenza del Consiglio presenta pertanto annualmente un autonomo bilancio che viene approvato con apposito DPCM. Il bilancio di previsione è ripartito in unità previsionali di base, determinate per aree omogenee di attività, affidate a ciascun centro di responsabilità. I centri di responsabilità corrispondono al Segretariato generale ed alle strutture affidate a Ministri e Sottosegretari: il Dipartimento per le politiche comunitarie costituisce uno dei centri di responsabilità di spesa (CdR n. 4) della Presidenza del Consiglio. Per quanto riguarda l'anno 2010, il bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio è stato approvato con DPCM 17 dicembre 2009.
La Nota preliminare allegata al bilancio di previsione 2010 evidenziava che al Centro di responsabilità del Dipartimento per le politiche comunitarie (C.d.R. 4) erano destinati fondi per 2.846 milioni di euro (con una diminuzione rispetto all'anno 2009 pari a circa il 5 per cento), da utilizzare per il perseguimento degli obiettivi strategici e strutturali propri del Dipartimento. Il ridimensionamento dello stanziamento di parte corrente è conseguente - come evidenziato nella medesima nota preliminare - alle linee guida per la redazione della previsione finanziaria per il 2010 contenute nella Direttiva del Segretario


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Generale del 2 ottobre 2009. Le dotazioni per l'anno finanziario 2010 scontano, infatti, gli effetti della manovra di stabilizzazione della finanza pubblica adottata - per il triennio 2009-2011 - con il decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.
La riduzione ha riguardato, in particolare le spese per le missioni all'estero, per l'informazione comunitaria, per la formazione di operatori pubblici e privati, per rilevazioni, sondaggi e analisi statistiche.
I profili di specifico interesse della XIV Commissione contenuti nel disegno di legge stabilità 2011 (A.C. 3778), di carattere più strettamente finanziario-quantitativo, sono ricavabili dalla Tabella E allegata al medesimo disegno di legge. In particolare rileva lo stanziamento previsto per il Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, istituito dall'articolo 5 della legge n. 183 del 1987. Nel bilancio a legislazione vigente 2010 la dotazione del Fondo risulta essere pari a 5.295,450 milioni di euro. Per il 2011 la tabella E allegata al disegno di legge di stabilità non dispone alcun rifinanziamento del Fondo, che pertanto risulta avere una dotazione di 5.295,450 milioni di euro per il 2011 e 5.524,300 milioni di euro nell'anno 2012. Per il 2013 viene invece proposto un rifinanziamento di 5.500 milioni di euro.

Mario PESCANTE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta. Ricorda quindi che - come stabilito nella seduta dell'Ufficio di Presidenza svoltosi ieri - il termine per la presentazione della proposta di relazione e degli eventuali emendamenti ed ordini del giorno è fissato per le ore 15 di martedì 26 ottobre prossimo.

La seduta termina alle 12.55.

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