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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della V Commissione permanente
(Bilancio, tesoro e programmazione)
V Commissione

SOMMARIO

Martedì 21 dicembre 2010


UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

SEDE CONSULTIVA:

Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito. C. 2424 e abb-A. (Parere all'Assemblea) (Parere su emendamenti) ... 34

Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa allo sdoganamento centralizzato, concernente l'attribuzione delle spese di riscossione nazionali trattenute allorché le risorse proprie tradizionali sono messe a disposizione del bilancio dell'UE. C. 3356-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione - Nulla osta) ... 35

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali. C. 3881 Governo, approvato dal Senato (Parere alla III Commissione) (Esame e conclusione - Parere favorevole) ... 36

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa. C. 3882 Governo, approvato dal Senato (Parere alla III Commissione) (Esame e rinvio) ... 38

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO:

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di istituzione della prefettura - ufficio territoriale del Governo nelle province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta-Andria-Trani. Atto n. 299 (Rilievi alla I Commissione) (Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento e conclusione - Valutazione favorevole) ... 40

V Commissione - Resoconto di martedì 21 dicembre 2010


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 21 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 15.10.

Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito.
C. 2424 e abb-A.

(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).

La Commissione inizia l'esame dell'emendamento 1.100 riferito al provvedimento in oggetto.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, segnala che l'Assemblea ha trasmesso l'emendamento 1.100 della Commissione relativo alla proposta di legge recante


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interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito, sul quale la Commissione bilancio ha espresso parere nella seduta del 24 novembre 2010. Rileva, in particolare, che l'emendamento è volto a recepire l'osservazione contenuta in tale parere, con la quale si richiedeva di valutare l'effettiva possibilità che il provvedimento entri in vigore nel corso del corrente esercizio finanziario e, eventualmente, differire all'anno 2011 l'applicazione dello stesso, conseguentemente aggiornando la copertura finanziaria. In proposito, rileva che la proposta emendativa, modificando la decorrenza degli interventi di cui agli articoli 1, 2, 4 e 5, adegua conseguentemente la disposizione di copertura finanziaria di cui all'articolo 8. Con riguardo alle modifiche proposte, rileva in primo luogo l'opportunità che il Governo confermi la disponibilità di 3,52 milioni nell'anno 2011, di 4,24 milioni di euro nell'anno 2012 e di 0,4 milioni di euro nell'anno 2013 nell'ambito del Fondo sociale per occupazione e formazione, di cui all'articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 185 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2009. Segnala che dalla scheda allegate alla tabella dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze relativo al disegno di legge di bilancio per il 2011-2013, la dotazione del Fondo sociale per occupazione e formazione ammonta a euro 886.284.020 per l'anno 2011 e 1 euro 627.384.623 per ciascuno degli anni 2012 e 2013.
Ritiene altresì opportuno che il Governo confermi che il differimento al 2011 dell'applicazione del provvedimento comporti esclusivamente lo scorrimento di un anno dei relativi oneri. In particolare, si rileva che gli oneri riferiti all'articolo 1, comma 9, erano quantificati in misura pari a 0,41 milioni di euro per l'anno 2011 e 0,40 milioni di euro per l'anno 2012, mentre la nuova formulazione dell'articolo 8 sembra presupporre oneri pari a 0,41 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e a 0,40 milioni di euro per l'anno 2013.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con le valutazioni del relatore in ordine all'assenza di profili problematici nel provvedimento, sottolineando come già si stiano svolgendo accurati approfondimenti con riferimento alla nuova disciplina prevista dalla Convenzione della quale si prevede la ratifica.

Gabriele TOCCAFONDI (PdL), relatore, propone di esprimere nulla osta sull'emendamento 1.100.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa allo sdoganamento centralizzato, concernente l'attribuzione delle spese di riscossione nazionali trattenute allorché le risorse proprie tradizionali sono messe a disposizione del bilancio dell'UE.
C. 3356-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Nulla osta).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame, approvato dalla Camera e modificato dal Senato reca la ratifica e l'esecuzione della Convenzione fatta a Bruxelles il 10 marzo 2009, relativa allo sdoganamento centralizzato e che il disegno di legge non è corredato di relazione tecnica. Segnala che il Senato della Repubblica - a seguito del parere espresso dalla 5a Commissione recante, ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, una condizione relativa all'inserimento di una clausola di monitoraggio - ha introdotto l'articolo 3, che prevede il monitoraggio


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da parte dell'Agenzia delle dogane degli effetti delle misure della Convenzione, stabilendo che le relative risultanze siano trasmesse al Ministero dell'economia e delle finanze, il quale a sua volta riferisce al Parlamento con apposita relazione nei successivi sessanta giorni. Al riguardo, rileva di non avere osservazioni da formulare, tenendo conto che la modifica introdotta viene incontro a richieste formulate anche nel corso dell'esame del provvedimento presso la Commissione bilancio della Camera.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con le valutazioni del relatore in ordine all'assenza di profili problematici nel provvedimento, sottolineando come siano in corso adeguati approfondimenti in merito alla nuova disciplina prevista dalla Convenzione della quale si prevede la ratifica.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore, propone, pertanto, di esprimere nulla osta sul provvedimento.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali.
C. 3881 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Claudio D'AMICO (LNP), relatore, illustra il provvedimento in esame, corredato di relazione tecnica, che autorizza la ratifica della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, stipulata a Roma il 3 luglio 2002.
Per quanto attiene alle implicazioni finanziari delle diverse disposizioni della Convenzione, con riferimento all'articolo 5, rileva che andrebbero fornite più puntuali indicazioni sull'irrilevanza in termini di variazioni di gettito della eventuale sussistenza di fattispecie che, a causa della non perfetta sovrapponibilità dei casi rientranti nelle diverse definizioni di «stabile organizzazione» e di «rappresentanza permanente», potrebbero dare luogo ad una sottrazione di base imponibile nei confronti dell'erario italiano. In particolare, ritiene che andrebbero fornite indicazioni circa il rilievo dei possibili effetti finanziari della diversa disciplina riguardante i cantieri di costruzione e montaggio. Segnala, infatti, che, in base alla Convenzione in esame, i redditi derivanti da tale attività sono tassati nello Stato in cui si situa il cantiere se la durata di tale attività supera i dodici mesi, in quanto rientranti nella nozione di «stabile organizzazione». Sulla base della precedente Convenzione, i medesimi redditi sono tassati nello Stato in cui si situa il cantiere, se la durata di tale attività supera i trentasei mesi. Osserva, inoltre, che, poiché è plausibile supporre la presenza di cantieri di società residenti in Italia sul territorio moldavo, i redditi derivanti dall'esercizio di attività di cantiere la cui durata è superiore a dodici mesi ma inferiore a trentasei, sarebbero, in virtù della nuova disciplina convenzionale, imponibili in Moldova, anziché in Italia, sulla base del criterio esclusivo della residenza della società che li percepisce. Per quanto concerne l'articolo 10 della Convenzione, in materia di dividendi, rileva di non avere nulla da osservare al riguardo anche in relazione ai chiarimenti forniti dal Governo, preso atto dell'impossibilità di prevedere e valutare l'eventuale verificarsi di modifiche strutturali nell'attuale flusso di dividendi tra società dei Paesi contraenti. Per quanto concerne l'articolo 11 della Convenzione, relativo alla tassazione degli interessi, rileva che nella nota del Governo si esprime l'impossibilità di pervenire, in


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assenza di dati puntuali, alla quantificazione di variazioni di gettito collegate al possibile verificarsi di determinate fattispecie. Rileva come tale impossibilità sia ribadita anche con riferimento alla valutazione degli effetti riguardanti alcune tipologie di redditi il cui regime fiscale è disciplinato dai successivi articoli della Convenzione in esame. Ritiene che andrebbe pertanto acquisito l'avviso del Governo circa l'opportunità di prevedere - per ragioni prudenziali - una procedura di monitoraggio per rilevare il verificarsi di eventuali effetti sul gettito di apprezzabile entità. Con riferimento all'articolo 13 della Convenzione, relativo alla tassazione degli utili da capitale, richiama quanto osservato in corrispondenza delle disposizioni di cui al precedente articolo 11 della Convenzione circa l'opportunità di prevedere una procedura di monitoraggio. Per quanto concerne l'articolo 17 della Convenzione, in materia di artisti e sportivi, rileva di non avere osservazioni da formulare, nel presupposto che le eventuali variazioni di flussi per l'erario, ove si determinino, diano luogo a variazioni di gettito di entità non rilevante. Con riferimento alle disposizioni relative all'applicazione della Convenzione, contenute nell'articolo 30, segnala che i tempi di esame parlamentare del provvedimento potrebbero determinare l'esigenza di un aggiornamento al 2012 della decorrenza degli effetti di perdita di gettito, qualora la Convenzione entrasse in vigore nel 2011 ed osserva che sul punto andrebbe acquisito l'avviso del Governo. Per quanto concerne, infine, l'articolo 3, comma 1, del disegno di legge, fermo restando quanto osservato in ordine alla decorrenza dell'onere osserva che le risorse di cui alla legge n. 170 del 1997 sono iscritte nel capitolo 2302 dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri, relativo a spese per contributi obbligatori ad organismi internazionali. In proposito, ricorda che la Commissione bilancio del Senato, nel parere espresso sul provvedimento in esame, ha formulato una osservazione nella quale si invitava il Governo, nell'individuare le modalità di copertura di futuri provvedimenti di ratifica di accordi internazionali, a prescindere dall'utilizzo delle risorse di cui alla predetta legge n. 170 del 1997, dal momento che le stesse erano iscritte in bilancio come spese obbligatorie. Osserva come questa osservazione appaia ora superata alla luce delle nuove modalità di iscrizione in bilancio delle risorse relative alla legge n. 170 del 1997. Rileva, infatti, che, a differenza di quanto previsto nel bilancio relativo all'esercizio 2010, nel disegno di legge di bilancio per il triennio 2011-2013, le risorse relative ai contributi obbligatori ad organismi internazionali non sono più iscritte in un solo capitolo, ma sono state ripartite nei capitoli 2302 e 2303, il primo recante spese rimodulabili e il secondo obbligatorie. Segnala, infine, che dalle schede di analisi allegate alla tabella di bilancio dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri, si evince che le risorse relative alla legge n. 170 del 1997 sono iscritte in bilancio come spese rimodulabili, nell'ambito del capitolo 2302, nella misura di 380.000 euro. Sul punto ritiene, comunque, opportuna una conferma da parte del Governo.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, con riferimento all'articolo 5 della Convenzione, evidenzia che, in considerazione della tipologia prevalente degli investimenti nella Repubblica di Moldova e delle modalità di svolgimento delle attività di cantiere, soggette a fattori congiunturali e specifici, non appare possibile la quantificazione degli effetti finanziari conseguenti all'attrazione a tassazione nella Repubblica di Moldova dei redditi derivanti dall'esercizio sul territorio moldavo di attività di cantieri, di durata superiore a dodici mesi, ma inferiore a trentasei, di società residenti in Italia. Per quanto riguarda l'eventuale differimento degli effetti di gettito legato ai tempi di esame parlamentare del provvedimento, osserva che, nell'ipotesi di entrata in vigore della Convenzione entro il 2011, ai sensi dell'articolo 30 della Convenzione, si produrrebbe una traslazione degli effetti suddetti all'anno di imposta successivo, con oneri, in termini di cassa,


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pari a 16.000 euro per ciascuno degli anni 2012 e 2013. In tale ipotesi, segnala l'opportunità di riformulare l'articolo 3, comma 1, del disegno di legge di ratifica, prevedendo la decorrenza degli oneri suindicati dall'anno 2012.

Claudio D'AMICO (LNP), relatore, rileva preliminarmente come, al di là delle considerazioni strettamente attinenti alla copertura finanziaria, il disegno di legge di ratifica della Convenzione tra Italia e Moldova rappresenti un importante strumento per sostenere il consolidamento delle istituzioni democratiche in quest'ultimo Paese, costituitosi a seguito della dissoluzione dell'Unione sovietica. In particolare, ricorda che di recente si sono svolte le terze consultazioni elettorali in due anni, che hanno confermato al Governo la coalizione delle forze politiche contrapposte al Partito comunista moldavo. Per quanto attiene ai profili più propriamente riconducibili alla competenza della Commissione, formula la seguente proposta di parere:

«La V Commissione,
esaminato il disegno di legge C. 3881, recante ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Moldova per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo;
rilevato che le minori entrate derivanti dall'articolo 5 della Convenzione non sono quantificabili, ma che la loro entità appare in ogni caso destinata a risultare di dimensioni modeste;
ritenuto che, tenuto conto della modesta entità degli oneri recati dal provvedimento, sia possibile trascurare come, in considerazione dei tempi di esame parlamentare e di completamento delle procedure di ratifica, gli effetti finanziari del provvedimento stesso siano destinati a prodursi a partire dal 2012;
esprime

PARERE FAVOREVOLE».

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federativa del Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa.
C. 3882 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Claudio D'AMICO (LNP), relatore, illustra il disegno di legge, già approvato dal Senato, ricordando come esso autorizzi la ratifica e l'esecuzione dell'Accordo tra Italia e Brasile in materia di cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma l'11 novembre 2008.
Per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione bilancio, segnala preliminarmente che il disegno di legge presentato al Senato è corredato di una relazione tecnica, la quale afferma che l'attuazione dell'Accordo non implica maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. In proposito, al fine di confermare quanto evidenziato nella relazione tecnica circa l'assenza di maggiori oneri connessi all'attuazione dell'Accordo, considerato che il disegno di legge di ratifica non reca una clausola d'invarianza finanziaria, ritiene opportuno che il Governo fornisca elementi di quantificazione e di valutazione in merito alla composizione e alla


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programmazione dell'attività del gruppo di lavoro congiunto, da istituire ai sensi dell'articolo 2 dell'Accordo, e alle modalità in cui saranno sviluppate le attività di supporto ad iniziative commerciali e alle industrie di difesa, ai sensi dell'articolo 5 e dell'articolo 6, lettera e). In merito alle misure di implementazione generale dell'Accordo, in particolare quelle elencate all'articolo 4 e all'articolo 8, evidenzia che quest'ultima norma pone le relative spese a carico di ciascuna Parte. In proposito, osserva che non appare coerente con quest'ultima disposizione l'indicazione, contenuta nella relazione tecnica, in base alla quale le spese ulteriori rispetto a quelle ordinariamente già sostenute dal Ministero della difesa saranno poste a carico del Paese richiedente. In proposito, ritiene quindi necessario un chiarimento da parte del Governo. Ai fini di una valutazione degli effetti finanziari complessivi del provvedimento, a suo avviso sarebbe necessario che il Governo fornisca elementi anche in merito alle effettive disponibilità presenti sui predetti capitoli alla luce del complesso delle attività già finanziate con le medesime risorse. Non ritiene, invece, che l'articolo 13 presenti profili finanziari problematici, nel presupposto che - qualora vengano apportate, per effetto di intese o di programmi successivi, modifiche all'Accordo suscettibili di avere effetti finanziari - sarà predisposto un apposito disegno di legge, con la quantificazione degli oneri e la relativa copertura finanziaria. Con riferimento ai profili di copertura finanziaria, osserva che la relazione tecnica allegata al disegno di legge presentato al Senato, afferma che l'attuazione del presente Accordo non comporta maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Nella relazione tecnica, inoltre, con riferimento all'articolo 8 dell'Accordo - che regola gli aspetti finanziari delle attività di cooperazione derivanti dallo stesso - si afferma che si tratta di attività istituzionali della medesima tipologia e di pari impegno a quelle già svolte dal Ministero della difesa e i cui oneri vengono coperti, come già previsto a legislazione vigente, a valere sulle risorse stanziate nel piano di gestione 2, relativo alla Ratifica ed esecuzione accordi settore difesa, del capitolo 1170 dello stato di previsione del Ministero della difesa, recante «Spese per la cooperazione». In proposito ricorda che il predetto piano di gestione reca, per l'anno 2010, uno stanziamento assestato di cassa e di competenza di 196.130 euro e - in base alla legge di bilancio per il triennio 2011-2013, di recente approvazione - uno stanziamento di competenza e di cassa pari a 269.495 euro per l'anno 2011, a 204.510 euro per l'anno 2012 e a 269.495 euro per l'anno 2013. Ricorda, peraltro, che recenti leggi di ratifica di analoghi accordi con altri Paesi in materia di cooperazione nel settore della difesa contengono clausole di copertura finanziaria di oneri derivanti, in particolare, da spese di viaggio e di missione di funzionari o rappresentanti italiani, in relazione alla costituzione di comitati misti, non dissimili dal gruppo di lavoro per coordinare le attività di cooperazione nel settore della difesa, è presente anche all'articolo 2 dell'Accordo in esame. Osserva, infine, che l'articolo 8, comma 3, dell'Accordo oggetto del presente disegno di legge reca una specifica disposizione in base alla quale tutte le attività poste in essere nell'ambito dello stesso saranno soggette alla disponibilità di fondi delle Parti. A suo avviso, è quindi opportuno che il Governo chiarisca se le risorse allocate nel suddetto piano di gestione siano sufficienti all'attuazione del presente Accordo, senza pregiudicare la realizzazione degli altri interventi previsti a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI chiede di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento, al fine di consentire lo svolgimento di ulteriori approfondimenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto della richiesta del rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento.

La seduta termina alle 15.30.


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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 21 dicembre 2010. - Presidenza del presidente Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 15.30.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di istituzione della prefettura - ufficio territoriale del Governo nelle province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta - Andria - Trani.
Atto n. 299.

(Rilievi alla I Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento e conclusione - Valutazione favorevole).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di regolamento, rinviato nella seduta del 15 dicembre 2010.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, con riferimento ai chiarimenti richiesti nella precedente seduta, precisa preliminarmente che le leggi n. 146, 147 e 148 del 2004, con le quali sono state istituite le province di Fermo, di Barletta - Andria - Trani, nonché di Monza e della Brianza prevedono espressamente che con provvedimento del Presidente del Consiglio dei ministri, vengano adottati i provvedimenti necessari per l'istituzione nelle predette province degli uffici periferici dello Stato entro i limiti delle risorse rese disponibili con le citate disposizioni. Sul punto, precisa che l'istituzione degli uffici in questione si configura come una mera eventualità, da attuare nei limiti delle risorse disponibili, osservando che in via generale la disposizione dovrà comunque tenere conto del processo di razionalizzazione e di riduzione della rete periferica delle amministrazioni statali, le quali, pertanto, potranno procedere all'istituzione delle nuove strutture in linea con il disegno generale di revisione della rete territoriale esistente. Ribadisce, in ogni caso, che gli oneri occorrenti per l'istituzione delle nuove province, compresa l'istituzione delle prefetture, dovranno trovare copertura negli stanziamenti a legislazione vigente recati dalle autorizzazioni di spesa di cui all'articolo 7, comma 3, della legge n. 146 del 2004, di cui all'articolo 8, comma 3, della legge n. 147 del 2004 e di cui all'articolo 7, comma 3, della legge n. 148 del 2004, i quali, nella legge di bilancio 2011-2013, ammontano a euro 14.621.878 per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e ad euro 14.724.835 per l'anno 2013. Per quanto concerne i chiarimenti richiesti in ordine alle risorse sussistenti nell'ambito delle contabilità speciali intestate ai commissari e finalizzate all'istituzione delle prefetture, si segnala che le giacenze di tesoreria al 14 dicembre 2010 ammontano a 13.590.717,15 euro per la provincia di Monza e della Brianza, a 21.602.018,65 euro per la provincia di Fermo e a 31.294.691, 47 euro per la provincia di Barletta - Andria - Trani. Da ultimo, per quanto attiene alle spese di missione, precisa che tali spese saranno sostenute solo nella fase di attivazione dei nuovi uffici, dal momento che, a seguito della costituzione delle nuove prefetture, ad esse verrà assegnato personale che dimori abitualmente nella provincia dove ha sede la prefettura. Deposita, quindi, agli atti della Commissione una nota contenente ulteriori chiarimenti, elaborata dal Ministero dell'interno.

Antonio BORGHESI (IdV), nel richiamare quanto già detto nella seduta del 15 dicembre 2010, annuncia il voto contrario dell'Italia dei Valori sulla proposta di parere formulata dal relatore.

Pier Paolo BARETTA (PD), in considerazione della delicatezza dell'argomento, ritiene che sarebbe preferibile rinviare il seguito dell'esame del provvedimento al fine di consentire lo svolgimento di ulteriori approfondimenti.

Amedeo CICCANTI (UdC) ricorda, in via preliminare, che in questa legislatura i


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parlamentari del gruppo UdC si sono fatti promotori di iniziative legislative volte alla riduzione del numero delle province, al fine di pervenire alla semplificazione e alla razionalizzazione delle amministrazioni territoriali. Con riferimento alle tre nuove province costituite per effetto delle leggi approvate nella XIV legislatura, alle quali si riferisce lo schema di regolamento, ricorda, peraltro, come avesse espresso un voto contrario sui relativi disegni di legge nel corso del loro esame presso il Senato della Repubblica. Per quanto attiene ai profili più strettamente riconducibili alle competenze della Commissione bilancio, osserva come le relazioni tecniche presentate con riferimento ai disegni di legge istitutivi delle nuove province configurassero una amministrazione territoriale dello Stato assai diversa da quella di fatto realizzatasi, in quanto presupponevano la costituzione di una provincia «leggera», nella quale non si sarebbero realizzati nuovi uffici periferici delle amministrazioni statali. Su un piano più generale, osserva come la Lega Nord mantenga un atteggiamento non del tutto coerente in materia di prefetture e uffici territoriali delle amministrazioni centrali, in quanto nelle dichiarazioni pubbliche e nelle proposte di legge richiede un drastico ridimensionamento delle prefetture, che non trova riscontro negli atti concreti del Governo, che non garantiscono una lotta altrettanto forte al centralismo e agli sprechi. Con particolare riferimento al tema delle prefetture, osserva come dovrebbe riflettersi attentamente sulle circoscrizioni territoriali delle prefetture, ricordando, a titolo di esempio, come ben undici regioni abbiano una popolazione inferiore a due milioni di abitanti, a fronte di sei province con una popolazione di un milione di abitanti. Ritiene, infatti, assai singolare che nel territorio della Regione Marche, che ha una popolazione di 1,5 milioni di abitanti, esistano già quattro prefetture, alle quali ora si aggiunge quella di Fermo, mentre nella provincia di Roma, che ha una popolazione di oltre 3 milioni di abitanti, sussista una sola prefettura. Ricorda, peraltro, come, in occasione dell'approvazione delle leggi istitutive delle nuove province, molte delle questioni poste dalla costituzione delle nuove prefetture non furono affrontate nel modo dovuto, anche in considerazione della volontà di non creare dissapori tra le diverse città sedi della provincia. Per questo motivo, ricorda che, con riferimento alla costituzione della provincia di Barletta, Andria e Trani, non si procedette all'indicazione delle sedi della prefettura, della questura e del capoluogo di provincia, rimandando ogni decisione al riguardo ad una fase temporale successiva. In ogni caso, ribadisce come l'elemento dirimente ai fini della valutazione dello schema di regolamento sia rappresentato dalla difformità tra le relazioni tecniche allegate ai disegni di legge istitutive delle nuove province - che, ad esempio, non prevedevano l'istituzione di nuovi comandi dei Carabinieri, della Guardia di finanza e del Corpo forestale dello Stato - e i provvedimenti successivamente adottati, che hanno previsto l'istituzione di nuove strutture a livello provinciale. Ritiene, pertanto, che, da un punto di vista tecnico, dovrebbe svolgersi un puntuale confronto tra gli oneri previsti nelle originarie relazioni tecniche e quelli effettivamente sostenuti a seguito dell'istituzione delle province. Annuncia, pertanto, la propria astensione sulla proposta di parere.

Pietro FRANZOSO (PdL) ritiene tardiva le considerazioni svolte dall'onorevole Ciccanti, pur augurandosi che vi sia l'occasione per lo svolgimento di una riflessione generale sul tema delle province, ove poter meglio affrontare i temi da lui sollevati.

Roberto OCCHIUTO (UdC), pur apprezzando le considerazioni svolte a titolo personale dall'onorevole Ciccanti, annuncia il voto contrario dell'UdC sulla proposta formulata dal relatore.

Rolando NANNICINI (PD), richiamandosi alle valutazioni espresse dall'onorevole Ciccanti, annuncia il proprio voto contrario sulla proposta formulata dal relatore.


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Remigio CERONI (PdL), relatore, sottolinea come dal dibattito sia stata confermata la posizione già assunta dai gruppi politici in riferimento alle leggi istitutive delle nuove province in esame, con il PdL e la Lega Nord favorevoli e gli altri gruppi di opposizione contrari. Formula, quindi, la seguente proposta:

«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di istituzione della prefettura - ufficio territoriale del Governo nelle province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta - Andria - Trani;
preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, il quale ha precisato che:
le leggi nn. 146, 147 e 148 del 2004 configurano l'istituzione degli uffici periferici dello Stato nell'ambito delle nuove province in termini facoltativi, prevedendo altresì che all'istituzione di detti uffici si provveda «entro i limiti delle risorse rese disponibili» dalle medesime leggi;
in ogni caso, all'istituzione dei nuovi uffici si provvederà tenendo conto del processo di razionalizzazione e di riduzione della rete periferica delle amministrazioni statali;
le spese relative all'invio in missione del personale si riferiscono solo alla fase di attivazione dei nuovi uffici, dal momento che, a seguito della costituzione delle nuove prefetture, ad esse verrà assegnato personale che dimori abitualmente nella provincia dove ha sede la prefettura;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

lo schema di decreto del Presidente della Repubblica».

Massimo VANNUCCI (PD) annuncia, a titolo personale, il proprio voto favorevole sulla proposta formulata dall'onorevole Ceroni, sottolineando come tale posizione si ponga in continuità rispetto ai voti precedentemente da lui espressi con riferimento all'istituzione della provincia di Fermo e ai successivi provvedimenti attuativi. Rileva, tuttavia, come si sia persa l'occasione di sperimentare, con l'istituzione delle nuove province in esame, la possibilità di una provincia «leggera», articolata secondo schemi amministrativi differenti. Ricorda tuttavia che il compito della Commissione è quello di valutare la compatibilità finanziaria di un provvedimento che è all'esame, per i profili di merito, della I Commissione. Evidenzia, quindi, che dal provvedimento non derivano nuovi o maggiori oneri rispetto alle previsioni normative già in vigore e che, con riferimento alla provincia di Fermo, la regione Marche ha già predisposto le necessarie attività preliminari, ribadendo pertanto il proprio voto favorevole.

Pier Paolo BARETTA (PD) annuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta formulata dal relatore.

La seduta termina alle 16.

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