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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della III Commissione permanente
(Affari esteri e comunitari)
III Commissione

SOMMARIO

Martedì 8 marzo 2011


ATTI DELL'UNIONE EUROPEA:

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi. COM(2011)11 def. (Parere alla V Commissione) (Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio) ... 56

SEDE CONSULTIVA:

Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. Nuovo testo C. 2008-127-349-858-1197-1591-1913-2199-A (Parere alle Commissioni riunite I e XII) (Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni) (Parere alle Commissioni riunite I e XII) (Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni) ... 57
ALLEGATO 1 (Parere approvato dalla Commissione) ... 61

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-04329 Narducci: Sulla tutela dei frontalieri nella Repubblica di San Marino ... 59
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 62

5-04330 Evangelisti: Sulle esportazioni militari in Libia ... 59
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 63

Sui lavori della Commissione ... 59

III Commissione - Resoconto di martedì 8 marzo 2011


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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI.

La seduta comincia alle 14.50.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull'analisi annuale della crescita: progredire nella risposta globale dell'UE alla crisi.
COM(2011)11 def.
(Parere alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Franco NARDUCCI, presidente, in sostruzione del relatore, il presidente Stefani, impossibilitato ad intervenire, ricorda che l'analisi annuale della crescita, presentata dalla Commissione europea il 12 gennaio 2011, costituisce il primo atto della nuova procedura del «semestre europeo» per il coordinamento delle politiche economiche. Su questa base il Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011 definirà gli orientamenti generali per la predisposizione dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità o di convergenza che gli Stati membri presenteranno entro aprile.
L'esame del documento rappresenta l'occasione per il Parlamento di concorrere, definendo indirizzi per il Governo, alla formazione delle decisioni del Consiglio europeo che vincoleranno, negli obiettivi


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e forse anche nelle azioni specifiche, la definizione dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità e, quindi, le linee della politica economica e di bilancio dell'Italia.
L'Analisi per la crescita rappresenta il banco di prova per una prima verifica di carattere metodologico in merito agli strumenti e alle procedure necessari per assicurare il raccordo tra Parlamento e Governo nell'ambito del semestre europeo, anche alla luce delle innovazioni introdotte dalla proposta di modifica della legge di contabilità, n. 196 del 2009.
Il documento si compone di quattro parti: una parte generale recante l'indicazione delle dieci azioni prioritarie per l'economia europea in corrispondenza degli obiettivi della Strategia 2020; una relazione sui progressi compiuti rispetto alla Strategia per la crescita e l'occupazione UE2020; una relazione che illustra le prospettive macroeconomiche e indica le misure più idonee a produrre effetti favorevoli alla crescita; il progetto di relazione comune sull'occupazione, che esamina la situazione occupazionale e le politiche connesse al mercato del lavoro.
Rileva che il documento è di interesse per la competenza della III Commissione relativamente al settore del commercio estero e alla promozione del sistema Paese.
L'Analisi annuale pone in evidenza come ai fini della crescita sarà essenziale avere un contesto favorevole all'industria e all'impresa, in particolare alle piccole e medie imprese: a tal fine, ritiene auspicabile superare gli ostacoli di natura giuridica che si frappongono alla libera circolazione dei beni e dei servizi negli Stati membri. Il documento dà risalto al commercio come fattore trainante della crescita affermando che «il successo sui mercati mondiali non dipende solo dalla competitività dei prezzi, ma anche da fattori di più ampia portata come la specializzazione settoriale, l'innovazione e i livelli di competenza, che rafforzano la competitività reale». Osserva in proposito che si tratta di valori che esaltano le specificità del sistema produttivo italiano.
Ricorda infine che il Consiglio europeo del 24-25 marzo dovrebbe procedere anche all'approvazione della revisione semplificata dell'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'UE, per la creazione di un meccanismo permanente di stabilizzazione dell'area euro. Sottolinea in proposito, a fronte delle posizioni della Germania e di altri Paesi sulla riforma della governance e sulla revisione dell'articolo 136, nonché alla continuazione della discussione sul patto per la convergenza, l'opportunità di operare, in generale, per un rigoroso equilibrio tra stabilità e crescita.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI.

La seduta comincia alle 15.

Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.
Nuovo testo C. 2008-127-349-858-1197-1591-1913-2199-A.
(Parere alle Commissioni riunite I e XII).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Michaela BIANCOFIORE (PdL), relatore, ricorda che la Commissione ha già esaminato il provvedimento nella seduta del 16 settembre 2009, esprimendo un parere favorevole con osservazioni. In seguito l'Assemblea, dopo avere approvato il testo dell'articolo 1, ha deliberato, nella seduta del 7 ottobre 2009, il rinvio dell'esame in Commissione. Lo scorso 22 febbraio le Commissioni riunite Affari costituzionali e Affari sociali hanno adottato


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un nuovo testo base. Gli emendamenti ad esso presentati non riguardano aspetti di competenza della Commissione esteri.
Il provvedimento in esame istituisce l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza che esercita le sue funzioni con poteri autonomi di organizzazione, con indipendenza amministrativa e senza vincoli di subordinazione gerarchica. L'Autorità garante sarebbe un organo monocratico con un ufficio autonomo composto da dipendenti dello Stato e di altre amministrazioni in posizione di comando obbligatorio, nel numero massimo di dieci unità ed una dotazione annua a regime di un milione e cinquecentomila euro.
Il testo sul quale la Commissione esteri aveva espresso il precedente parere prevedeva invece l'istituzione di un Garante che per lo svolgimento dei propri compiti, si sarebbe avvalso delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Dipartimento per le politiche della famiglia e del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri. La modifica introdotta è conseguenza di un emendamento approvato nel corso dell'esame in Assemblea.
Sottolinea che l'istituzione dell'Autorità garante risulta di particolare interesse per la Commissione Affari esteri, in quanto attua le disposizioni della Convenzione sui diritti del fanciullo fatta a New York il 20 dicembre 1989, e riprende altresì indicazioni delle Convenzioni europee per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e sull'esercizio dei diritti dei fanciulli.
In tale ottica, tra i compiti conferiti all'Autorità garante, rileva la promozione dell'attuazione della Convenzione di New York e degli altri strumenti internazionali, l'adempimento delle funzioni di cui all'articolo 12 della Convenzione europea sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, l'espressione di un parere sul rapporto periodico del Governo al Comitato dei diritti del fanciullo e la collaborazione all'attività delle reti internazionali dei Garanti di persone minori di età e all'attività di organizzazioni internazionali ed estere di tutela e di promozione dei loro diritti. Per ciò che concerne la collaborazione internazionale il testo precedente prendeva in considerazione solo la rete dei Garanti europei.
Ribadisce che il testo in discussione introduce uno strumento di notevole efficacia nell'ordinamento nazionale per la protezione dell'infanzia e dell'adolescenza, in piena armonia con il diritto internazionale, nonché degli Obiettivi di sviluppo del Millennio dell'ONU.
Nel segnalare infine l'obbligo di relazione annuale alle Camere, entro il 30 aprile di ogni anno, rinnova l'auspicio che anche la Commissione Affari esteri possa essere chiamata ad esaminarla, stante il suo rilevante profilo internazionalistico.
Propone pertanto l'espressione di un parere favorevole con due osservazioni, sulla falsariga di quello già espresso nella seduta del 16 settembre scorso (vedi allegato 1).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 15.15.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Martedì 8 marzo 2011. - Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Stefania Gabriella Anastasia Craxi.

La seduta comincia alle 15.15.

Franco NARDUCCI (PD), presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.


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5-04329 Narducci: Sulla tutela dei frontalieri nella Repubblica di San Marino.

Franco NARDUCCI (PD) nell'illustrare l'interrogazione in titolo, ricorda l'audizione informale dei rappresentanti del Consiglio sindacale interregionale San Marino - Emilia Romagna - Marche che la Commissione ha recentemente svolto. Si augura che la risposta del Governo possa fornire elementi atti a rassicurare i lavoratori transfrontalieri oggi gravemente colpiti nei loro diritti.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Franco NARDUCCI (PD), replicando, ringrazia il sottosegretario Craxi, evidenziando come sia in corso un processo dinamico che lascia trasparire una soluzione positiva della vertenza. Ribadisce l'importanza del lavoro transfrontaliero in quanto risorsa nazionale, che richiede a suo avviso maggiore attenzione in particolare da parte del Ministero dell'economia e delle finanze. Lamenta altresì la discriminazione etnica di cui sono recentemente vittime i lavoratori italiani che si recano in Svizzera, a cui non verrebbero corrisposti i dovuti adeguamenti salariali sulla base dell'asserito apprezzamento del franco svizzero rispetto all'euro. Al riguardo, paventa il rischio che si tratti di un'ulteriore misura di ritorsione rispetto al noto contenzioso bilaterale in materia finanziaria. Tornando alla situazione sammarinese, ritiene che l'odierno incontro dei due Ministri degli esteri abbia costituito il passaggio diplomatico auspicato dall'interrogazione a sua firma, nella speranza che anche il Ministero dell'economia e delle finanze voglia sedersi al tavolo e sviluppare il canale di comunicazione ad alto livello così riaperto.

5-04330 Evangelisti: Sulle esportazioni militari in Libia.

Fabio EVANGELISTI (IdV) illustra l'interrogazione in titolo, facendo riferimento all'attuale situazione in Libia ed al fatto che il regime di quel Paese sembra continuare a poter disporre di rifornimenti militari. Ricorda che l'Italia è diventata nel 2008-9 il primo paese esportatore di armamenti in Libia per un ammontare di 205 milioni di euro, osservando come susciti molte perplessità che uno stato piccolo come Malta abbia potuto esportare in Libia 80 milioni di euro in materiali bellici.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Fabio EVANGELISTI (IdV) replicando, prende atto delle dichiarazioni del rappresentante del Governo circa l'avvenuta sospensione delle forniture militari italiane alla Libia. Con riferimento alla loro entità, ritiene comunque che essa sia stata ingente, lamentando che si sia sostanzialmente violata la legge n. 185 del 1990 esportando armi leggere in notevole quantità e non rispettando gli adempimenti informativi nei confronti di quell'Unione europea di cui oggi il Governo invoca l'aiuto. Conclude osservando la questione da lui posta circa le esportazioni militari da Malta alla Libia.

Franco NARDUCCI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sui lavori della Commissione.

Franco NARDUCCI, presidente, ricorda che la crisi libica, cui si è testé fatto riferimento nello svolgimento dell'ultima interrogazione a risposta immediata, sarà oggetto delle comunicazioni del Governo che il Ministro degli affari esteri renderà domani pomeriggio alle Commissioni esteri e politiche dell'Unione europea di Camera e Senato in vista del Consiglio europeo straordinario del 15 marzo. Nel


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frattempo, chiede al sottosegretario Craxi se ritiene di aggiungere a quanto detto ulteriori elementi informativi di interesse della Commissione.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI dà conto delle iniziative umanitarie apprestate dall'Italia, annunciando che domani si recherà in Tunisia per sostenerle. Evidenzia l'impegno italiano anche a favore del rimpatrio dei lavoratori bengalesi in Libia e dell'ospitalità di 54 cittadini eritrei a Crotone. Sottolinea l'accoglienza positiva ricevuta dalla nostra nave umanitaria a Bengasi, come primo segnale da parte del Consiglio nazionale libico insediatosi in quella città.

Mario BARBI (PD) chiede se risultino conferme o meno circa l'ipotesi che il leader libico Gheddafi possa lasciare il Paese in cambio di un salvacondotto.

Il sottosegretario Stefania Gabriella Anastasia CRAXI fa presente che al momento tale ipotesi risulta soltanto da notizie giornalistiche.

Franco NARDUCCI, presidente, ringrazia il sottosegretario Craxi per le ulteriori informazioni ed aggiorna la seduta.

La seduta termina alle 15.30.

III Commissione - Martedì 8 marzo 2011


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ALLEGATO 1

Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza (Nuovo testo C. 2008-127-349-858-1197-1591-1913-2199-A)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
esaminato, per le parti di propria competenza, l'ulteriore nuovo testo del disegno di legge n. 2008-A Governo e proposte di legge abbinate, recante «Istituzione del Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza»;
confermato il rilievo del provvedimento ai fini dell'attuazione della Convenzione di New York e degli strumenti internazionali in materia di promozione e di tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza;
ritenuto che la collaborazione all'attività delle reti internazionali dei Garanti e delle organizzazioni internazionali di tutela dei minori debba costituire un impegno prioritario nell'ambito delle funzioni del Autorità garante nazionale;
ravvisata la necessità che la Relazione annuale alle Camere sull'attività svolta dal Garante nazionale sia trasmessa anche alle Commissioni Affari esteri;
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
valutino le Commissioni di merito l'opportunità di menzionare tra i compiti dell'Autorità garante di cui all'articolo 3 la formulazione di osservazioni e proposte anche con riferimento alla tratta dei minori ed al loro sfruttamento sessuale, nonché alla protezione dei minori nell'uso di internet e delle altre tecnologie di comunicazione;
valutino le Commissioni di merito l'opportunità di precisare all'articolo 3, comma 1, lettera p), che la Relazione annuale del Garante debba essere trasmessa alle competenti Commissioni parlamentari.


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ALLEGATO 2

5-04329 Narducci: Sulla tutela dei frontalieri nella Repubblica di San Marino.

TESTO DELLA RISPOSTA

La questione sollevata dall'Onorevole interrogante, che riguarda circa sei mila cittadini italiani che svolgono attività lavorativa nel territorio di San Marino vivendo stabilmente in Italia, è da tempo al centro di un complesso negoziato bilaterale con le controparti sammarinesi.
La problematica, seguita con grande attenzione dalla Farnesina, si inserisce nel più ampio contesto delle relazioni tra Italia e San Marino in materia fiscale, in cui riveste particolare rilievo la Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni, firmata nel 2002 ma non ancora ratificata. È infatti, prima necessario firmare e ratificare un Protocollo per adeguare il testo ai nuovi standard internazionali sulla trasparenza finanziaria.
Il nodo principale, che rischia attualmente di danneggiare i nostri frontalieri, è legato alle misure introdotte dalla legge finanziaria sammarinese del 2011 che ha limitato ai soli lavoratori dipendenti residenti la possibilità di detrarre una quota - pari all'8,90 per cento del reddito imponibile - a titolo di «spese di produzione del reddito». In precedenza tale detrazione era riconosciuta a tutti i lavoratori dipendenti a prescindere dal criterio della residenza.
Di fronte alla disparità di trattamento, la nostra Ambasciata si è subito attivata presso le autorità di San Marino per ottenere chiarimenti. Al riguardo, la Segreteria di Stato agli Esteri sammarinese ha definito la misura introdotta come «temporanea», essendo in esame nel Paese una riforma tributaria tendente ad introdurre una tassazione basata sul «quoziente familiare». In aggiunta, il dicastero ha fornito delucidazioni tecniche che sono ora allo studio del nostro Ministero dell'Economia e Finanze.
Il MEF ha peraltro sottolineato che la disciplina fiscale vigente in Italia prevede una tassazione agevolata sul reddito del lavoro dipendente prodotto dai frontalieri. Essa stabilisce che a formare il reddito complessivo concorra la sola parte dei redditi percepiti eccedente la soglia degli 8 mila euro. È, inoltre, riconosciuta loro la possibilità di fruire di detrazioni, previste dalla legge, commisurate al numero di giorni di lavoro nell'anno e determinate in funzione dell'entità del reddito complessivo al netto della franchigia indicata di 8 mila euro.
Nel mantenersi in costante contatto con i frontalieri, la nostra Ambasciata ha ospitato lo scorso 26 gennaio una riunione con i rappresentanti sindacali di San Marino e del Consiglio Sindacale Interregionale di San Marino, Emilia Romagna, e Marche, nonché con il Presidente e Vice presidente del COMITES. Nell'occasione è stato fornito un quadro complessivo delle iniziative intraprese.
Al contempo, il Ministero degli Esteri continua a svolgere una mirata azione di sensibilizzazione sulle autorità di San Marino per individuare celermente una soluzione. Si sta, in particolare, valutando l'ipotesi di istituire un Tavolo tecnico bilaterale ad hoc con le amministrazioni competenti dei due Paesi.
Ricevendo proprio questa mattina alla Farnesina il Segretario di Stato agli Esteri di San Marino, Mularoni, il Ministro Frattini ha evocato la questione ribadendo le preoccupazioni suscitate in Italia dalle nuove disposizioni che rischiano di ledere i diritti dei nostri frontalieri, i quali contribuiscono, al pari degli altri lavoratori, allo sviluppo economico del Paese.


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ALLEGATO 3

5-04330 Evangelisti: Sulle esportazioni militari in Libia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il quesito posto dall'Onorevole interrogante consente di approfondire un punto importante dell'approccio complessivo adottato dal Governo di fronte alla crisi libica, nello spirito di quella consultazione permanente con il Parlamento avviata su proposta del Ministro Frattini e che io stessa ho potuto mantenere con questa Commissione. Domani è inoltre prevista, come sapete, un'informativa del nostro Ministro degli Esteri in vista del Consiglio europeo di venerdì dedicato alla Libia.
Il Governo italiano ha condannato fermamente le violenze perpetrate dal regime di Gheddafi nei confronti dei civili e ha auspicato una soluzione pacifica e di riconciliazione, che preservi l'integrità territoriale del Paese. Il nostro Paese ha, inoltre, dato avvio ad una missione umanitaria in Tunisia per aiutare i profughi provenienti dalla Libia.
Sulla specifica questione delle forniture di armi, posso precisare che non vi sono state autorizzazioni concesse dalla Farnesina per esportazioni verso la Libia dalla metà di gennaio scorso ed, in particolare, che tutte le attività in materia di armamenti sono state sospese in via cautelare prima ancora delle sanzioni introdotte dalle Nazioni Unite e dall'Unione Europea rispettivamente il 26 e 28 febbraio scorso.
Per quanto riguarda le sanzioni, la risoluzione 1970 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU prevede, in particolare, l'embargo alla vendita di armi, compresi i finanziamenti per procurarle. Le misure UE stabiliscono il blocco anche per le forniture degli «equipaggiamenti che possono essere usati nella repressione interna». Per assicurare il rispetto delle limitazioni, si prevede, inoltre, l'obbligo di ispezionare i cargo navali ed aerei da e per la Libia.
Nel triennio 2008-2010, le esportazioni di prodotti per la difesa dal nostro Paese verso la Libia hanno avuto un andamento fortemente decrescente. Nel 2008, le esportazioni sono state di 111 milioni di euro; nel 2009, di 93 milioni e, nel 2010, di soli 37 milioni. Sottolineo che nel periodo in questione, i volumi effettivamente esportati sono stati al di sotto del valore delle autorizzazioni concesse: su un totale di 241 milioni autorizzati, le esportazioni effettive sono state pari a 170 milioni, mentre la parte restante, oltre 70 milioni, è stata bloccata con provvedimenti sospensivi alla luce della crisi in atto.
A livello europeo, la Francia è stata il primo esportatore verso la Libia nel 2008, posizione poi assunta dall'Italia nel 2009, mentre la graduatoria relativa al 2010 non è ancora disponibile. Tali dati si riferiscono in ogni caso ai volumi autorizzati che non corrispondono necessariamente a quanto effettivamente esportato. Nel caso dell'Italia, abbiamo, infatti, visto che le esportazioni reali sono state sensibilmente inferiori al valore accordato.
Inoltre, sotto il profilo qualitativo, nel triennio 2008-2010, non sono state autorizzate, ai sensi della legge 185 del '90, forniture di materiali generalmente utilizzabili ai fini di repressione interna. Le esportazioni italiane verso la Libia di prodotti per la difesa hanno, infatti, riguardato elicotteri da trasporto e controllo AW 109 e AW 139 per una quota pari all'81 per cento del valore complessivo; velivoli ATR 42 - dotati di dispositivi per il solo monitoraggio dei confini - per il 14,5 per cento; ed, infine, assistenza tecnica e ricambi per il restante 4,5 per cento.

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