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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della XI Commissione permanente
(Lavoro pubblico e privato)
XI Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 16 marzo 2011


UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità. C. 1847 Bragantini, C. 945 D'Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi e C. 4016 Bobba ... 136

RISOLUZIONI:

7-00470 Gatti: Lavoratori impiegati presso gli enti previdenziali.
7-00509 Paladini: Lavoratori impiegati presso gli enti previdenziali.
7-00511 Poli: Lavoratori impiegati presso gli enti previdenziali (Rinvio del seguito della discussione congiunta) ... 136

SEDE CONSULTIVA:

Legge comunitaria 2010. Emendamenti C. 4059 Governo, approvato dal Senato (Parere alla XIV Commissione) (Seguito dell'esame e conclusione - Parere contrario) ... 138

SEDE REFERENTE:

Modifica all'articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381, in materia di inserimento lavorativo di persone svantaggiate. C. 3056 Murer (Esame e rinvio) ... 141

XI Commissione - Resoconto di mercoledì 16 marzo 2011


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 16 marzo 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.15 alle 14.30.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 16 marzo 2011.

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità.
C. 1847 Bragantini, C. 945 D'Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi e C. 4016 Bobba.

Il comitato ristretto si è riunito dalle 14.30 alle 14.55.

RISOLUZIONI

Mercoledì 16 marzo 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.55.

7-00470 Gatti: Lavoratori impiegati presso gli enti previdenziali.

7-00509 Paladini: Lavoratori impiegati presso gli enti previdenziali.

7-00511 Poli: Lavoratori impiegati presso gli enti previdenziali.
(Rinvio del seguito della discussione congiunta).


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Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nelle precedenti sedute si è svolta la discussione della risoluzione n. 7-00470 Gatti e che si è, da ultimo, convenuto di rinviare ad altra seduta il seguito della discussione, in attesa di verificare quale fosse il dicastero competente ad assicurare la partecipazione ai lavori della Commissione. In proposito, comunica anzitutto che - facendo seguito a quanto già preannunciato - sono state nel frattempo presentate anche le risoluzioni n. 7-00509, a prima firma del deputato Paladini, e n. 7-00511, a prima firma del deputato Poli, le quali, pur non avendo identico contenuto nella parte dispositiva, trattano comunque analogo argomento; per tale ragione, avverte che - secondo quanto unanimemente convenuto nell'ambito dell'ultima riunione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi - si è concordato di discutere congiuntamente le citate risoluzioni. Al contempo, fa presente che, con una comunicazione giunta oggi per il tramite degli uffici, è stata nuovamente rappresentata l'impossibilità di garantire la presenza di un rappresentante del Governo alla discussione delle risoluzioni, in attesa di affrontare - in un apposito tavolo tecnico - le questioni che coinvolgono i diversi dicasteri interessati: ciò è avvenuto anche a fronte di una forte segnalazione, da parte della presidenza della Commissione, circa l'assoluta opportunità di assicurare la partecipazione del Governo alla seduta.
Per tali ragioni, comunica che la presidenza - preso atto dell'urgenza delle questioni contemplate dagli atti di indirizzo in titolo e considerati gli impegni assunti nei confronti dei gruppi - ha già inviato una lettera ai ministri più direttamente coinvolti, raccomandando loro di voler prontamente contribuire ad una definitiva posizione del Governo sull'argomento, che consenta al Parlamento di adottare, con assoluta tempestività, le determinazioni conseguenti. In questo senso, avverte di avere anche informato i predetti ministri che la Commissione sarà nuovamente convocata, per il seguito della discussione, nella giornata di mercoledì 23 marzo 2011, segnalando che l'eventuale mancanza di un orientamento da parte del Governo sulla materia comporterebbe un grave segnale di disattenzione nei confronti della Commissione stessa e - venendo interpretata come un inspiegabile atteggiamento dilatorio - costringerebbe ad investire della questione, in tempi quanto mai rapidi, direttamente l'Assemblea.

Antonio BOCCUZZI (PD) chiede chiarimenti circa i motivi dell'assenza del Governo alla seduta odierna.

Silvano MOFFA, presidente, ritiene presumibile che l'assenza del Governo sia da ricondurre alla questione - non ancora risolta - relativa alla competenza ministeriale primaria sull'argomento in discussione.

Giovanni PALADINI (IdV), nel manifestare apprezzamento per l'iniziativa della presidenza, volta a sollecitare la definizione di un orientamento chiaro del Governo sulla materia in discussione, osserva che i rapporti tra Parlamento ed Esecutivo dovrebbero essere caratterizzati da uno spirito di maggiore collaborazione, anche al fine di assicurare il pieno rispetto delle prerogative delle Commissioni parlamentari.

Maria Grazia GATTI (PD), ringraziata la presidenza per il sollecito richiamo rivolto al Governo in vista dell'esame delle risoluzioni in titolo, evidenzia la necessità di giungere in tempi ristretti alla conclusione della loro discussione, considerato che i contratti dei lavoratori interessati vengono in scadenza il prossimo 31 marzo; qualora l'iter in Commissione non dovesse esaurirsi entro la prossima settimana, infatti, giudica necessario accelerare la tempistica per investire della questione direttamente l'Assemblea.

Silvano MOFFA, presidente, nel dichiararsi pienamente consapevole dell'urgenza testé rappresentata, prende atto del consenso registrato tra i gruppi circa l'iter di


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esame della questione e rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 16 marzo 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 15.05.

Legge comunitaria 2010.
Emendamenti C. 4059 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere contrario).

La Commissione prosegue l'esame degli articoli aggiuntivi riferiti al provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha proposto l'espressione di un parere contrario sugli articoli aggiuntivi Gozi 6.03 e Bernardini 12.01, trasmessi dalla XIV Commissione.

Elisabetta RAMPI (PD) invita il relatore a rivalutare la propria proposta di parere sugli articoli aggiuntivi in discussione, dal momento che essi si propongono sia di reprimere gravi forme di sfruttamento della manodopera straniera attraverso la previsione di sanzioni dissuasive, sia di introdurre meccanismi «premianti» ai datori di lavoro e ai lavoratori che si autodenunciano e favoriscono, di conseguenza, l'emersione del lavoro nero, stabilendo a tal fine incentivi adeguati, quali, ad esempio, il riconoscimento di un permesso di soggiorno temporaneo. Si tratta, a suo avviso, di norme di civiltà volte a contrastare il drammatico fenomeno del lavoro irregolare, sulle quali auspica vi sia un orientamento convergente dei gruppi, così come avvenuto nel corso dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione sui principali fenomeni distorsivi del lavoro.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), pur evidenziando uno sforzo comune dell'intera Commissione sul tema del contrasto al lavoro irregolare, ritiene inaccettabile il principio sotteso agli articoli aggiuntivi in esame, secondo il quale sarebbe da premiare chi ha operato nell'illegalità, a scapito di chi ha rispettato le regole. Osserva che, piuttosto che procedere a sanatorie incontrollate basate sull'autodenuncia, che rischiano, peraltro, di non produrre alcun effetto concreto, sarebbe auspicabile un'azione concreta di contrasto al lavoro nero, fondata sull'applicazione e sul rispetto delle norme: in caso contrario, si rischierebbe di lanciare segnali culturali di lassismo, che potrebbero incentivare lavoratori extracomunitari ad entrare nel Paese in patente violazione della legislazione vigente, nella prospettiva di una futura regolarizzazione.

Cesare DAMIANO (PD), nel ritenere che le proposte emendative in esame si pongano in una linea di continuità con l'attività unitaria svolta in Commissione sul tema del contrasto ai fenomeni distorsivi del mercato del lavoro, osserva che non può essere definito lassista chi intende favorire l'emersione del lavoro nero, garantendo la concorrenza leale tra le imprese e tutelando i lavoratori da gravi forme di sfruttamento. Nell'auspicare un intervento legislativo più specifico che sappia colpire duramente tali fenomeni, dichiara che gli articoli aggiuntivi in questione non mirano ad un condono fiscale a favore del datore di lavoro né introducono una sanatoria generalizzata dei lavoratori in clandestinità, dal momento che impongono comunque all'imprenditore di corrispondere le retribuzioni e i contributi arretrati, stabilendo altresì la possibilità per il lavoratore di ottenere un permesso di soggiorno solo temporaneo per ricerca di lavoro. Nel prendere atto con favore della ripresa di un'attività ministeriale di controllo sul tema del lavoro nero, invita,


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dunque, a concentrarsi sull'individuazione di misure concrete di contrasto al lavoro irregolare, evitando considerazioni demagogiche ed ideologiche di stampo populista.

Giovanni PALADINI (IdV) fa notare che le proposte emendative in esame si propongono la condivisibile finalità di contrastare il fenomeno dell'intermediazione abusiva di manodopera, introducendo meccanismi atti a facilitare la possibile denuncia dello sfruttamento lavorativo o delle condizioni d'illegalità del suo rapporto di lavoro. Si tratta, a suo avviso, di assumere determinazioni concrete nella prospettiva di affrontare e risolvere definitivamente grave forme di sfruttamento della manodopera, che conducono altresì a forme altamente distorsive della concorrenza, quali le gare al massimo ribasso. Auspica, pertanto, che il relatore possa modificare la propria proposta di parere sugli articoli aggiuntivi in discussione.

Maria Grazia GATTI (PD) intende in primo luogo stigmatizzare un metodo legislativo che punta a conferire al Governo deleghe come quelle in esame (costituite da un mero rinvio alla direttiva comunitaria, contenuto nell'allegato B al disegno di legge), senza che si proceda alla definizione di puntuali principi e criteri direttivi, peraltro in una materia delicata come quella in discussione. Fa notare, inoltre, che le direttive comunitarie, per loro natura, presentano un contenuto necessariamente a «maglie larghe», che richiede una concreta specificazione da parte del Paese membro in sede di attuazione nell'ordinamento interno: ciò consentirebbe all'Esecutivo, nel caso di specie, di includere nel suo intervento legislativo anche le misure contenute negli articoli aggiuntivi in questione, senza che questo possa configurare un superamento dell'ambito di applicazione delle direttive stesse.
Sul merito specifico delle proposte emendative in oggetto, fa presente poi che esse non mirano ad una sanatoria generalizzata, ma tendono a contrastare il fenomeno dello sfruttamento della manodopera, in coerenza con quanto già previsto dall'ordinamento vigente - in base a disposizioni introdotte peraltro dalla attuale maggioranza di Governo - per casi analoghi, connessi alla tratta di esseri umani. Invita, pertanto, il relatore a mutare la propria proposta di parere su tali articoli aggiuntivi.

Michele SCANDROGLIO (PdL), pur riconoscendo la necessità di contrastare in ogni modo fenomeni distorsivi del mercato del lavoro, ritiene esagerata una rappresentazione della realtà che riconduca al caporalato qualsiasi caso di impiego irregolare della manodopera, osservando, altresì, che nel tessuto produttivo italiano esistono anche molti casi virtuosi di imprese operanti nel pieno rispetto della legalità. Nel preannunciare il proprio voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore, fa presente, inoltre, che nell'ordinamento vigente - in particolare sotto il profilo fiscale - già esistono strumenti tesi a favorire l'emersione, quali, ad esempio, il cosiddetto «ravvedimento operoso», che appare, a suo giudizio, preferibile rispetto alle misure contenute negli articoli aggiuntivi in esame.

Teresa BELLANOVA (PD) intende rivolgere un ulteriore appello al relatore, affinché questi possa riconsiderare gli elementi contenuti negli articoli aggiuntivi in esame, che lo stesso relatore, nella seduta di ieri, ha definito meritevoli della massima attenzione. Si tratta, a suo avviso, di specificare meglio il contenuto generico della direttiva comunitaria, rendendola adeguata al sistema normativo interno, introducendo incentivi alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro sia in favore dei datori di lavoro che in favore dei lavoratori. Fa notare, peraltro, che le misure in questione non propongono né una sanatoria fiscale a vantaggio delle imprese né una sanatoria complessiva dei lavoratori irregolari, prevedendosi in ogni caso il versamento delle spettanze economiche e contributive arretrate, nonché il riconoscimento di un permesso di soggiorno, pe


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raltro temporaneo. Osserva, quindi, che le disposizioni contenute nelle proposte emendative non si pongono al di fuori dell'ambito materiale della direttiva comunitaria, ma ne costituiscono la naturale articolazione, adeguata alle circostanze interne, richiedendo pertanto una convinta adesione dei gruppi, in coerenza con quanto sostenuto dall'intera Commissione sull'argomento dello sfruttamento della manodopera.
Nel dichiararsi disponibile all'eventuale riformulazione degli articoli aggiuntivi in esame, ritiene doveroso che la Commissione continui il suo percorso di riforma su questo tema, con serietà ed attenzione, introducendo meccanismi normativi suscettibili di interrompere quel rapporto di connivenza forzata che - come è a tutti noto - si instaura tra il lavoratore irregolare e il cosiddetto «caporale», soprattutto in talune aree del Paese.

Silvano MOFFA, presidente, nel rinviare alle valutazioni che il relatore vorrà svolgere rispetto alle diverse questioni poste, fa notare soltanto che in questa sede non è possibile procedere alla riformulazione degli articoli aggiuntivi trasmessi dalla XIV Commissione; auspica, peraltro, che - ove ciò non fosse possibile nella seduta odierna - nelle successive fasi di esame del provvedimento da parte della Commissione di merito e dell'Assemblea possa essere individuato un punto di incontro tra i gruppi sulla questione oggetto delle proposte emendative in discussione.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), intervenendo per una precisazione, ritiene che non possano essere definite «misure di civiltà» a tutela dei lavoratori e delle imprese proposte normative come quelle in esame, che giudica male congegnate, in quanto - prevedendo incentivi in favore di lavoratori clandestini - risultano concretamente inapplicabili, dal momento che, a suo avviso, nessun lavoratore extracomunitario si autodenuncerà in vista della concessione di un permesso di soggiorno solo temporaneo; al contempo, dichiara di non condividere condoni fiscali generalizzati a vantaggio degli imprenditori che hanno operato nell'illegalità, in danno di coloro che, al contrario, hanno agito nel rispetto della legge.
Nel confermare, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore, invita gli esponenti del gruppo del Partito Democratico a prestare maggiore attenzione nella stesura delle proprie proposte emendative.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, in coerenza con quanto evidenziato nella seduta di ieri, osserva che le proposte emendative in discussione - pur condivisibili sul piano dei principi - incidono su ambiti di intervento decisamente più ampi rispetto allo stesso oggetto della direttiva che si intende attuare, con ciò esorbitando rispetto al contenuto proprio della normativa europea. Per tali ragioni, pur evidenziando che non è mai stato in discussione il pieno sostegno di tutta la Commissione alle attività di contrasto alle forme di sfruttamento della manodopera, ritiene non vi siano margini per un mutamento di parere sugli articoli aggiuntivi in esame. Ritiene, peraltro, di non condividere - nello specifico - le peculiari modalità con cui le proposte in oggetto tentano di affrontare la problematica del lavoro irregolare, dal momento che si collegano a meccanismi di autodenuncia che potrebbero, paradossalmente, incentivare fenomeni di lavoro nero, dichiarando di ritenere preferibile un approccio alla questione fondato sul rispetto delle regole vigenti.
Giudica possibile, in ogni caso, la definizione di un impegno comune tra i gruppi sull'argomento, in sede di esame del provvedimento presso la XIV Commissione o, eventualmente, in Assemblea.

Cesare DAMIANO (PD), intervenendo per una precisazione, fa notare che le disposizioni contenute negli articoli aggiuntivi in esame si ricollegano a forme di autodenuncia già previste dall'ordinamento vigente, peraltro sulla base di norme introdotte da Governi di centrodestra.


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Evidenzia, inoltre, che gli emendamenti in questione si pongono in una linea di continuità con la legislazione introdotto dal precedente Governo di centrosinistra in materia di contrasto al lavoro nero, la quale - se vi fossero controlli adeguati - porterebbe alla sospensione dell'attività di numerose imprese non in regola. Ricorda, a titolo di esempio, il fenomeno delle imprese «bloccate» nella scorsa legislatura a seguito di rigorosi controlli, frutto anche della previsione dell'obbligo di preventiva comunicazione dell'assunzione (norma contrastata in questa legislatura dal gruppo della Lega Nord Padania, ma fortunatamente non abrogata dal Governo in carica), che mira a tutelare fondamentali diritti civili dei lavoratori e legittime prerogative delle imprese, in coerenza con quanto già sostenuto dalla Commissione nel corso dell'attuale legislatura, in occasione dello svolgimento di una specifica indagine conoscitiva sul tema.

Silvano MOFFA, presidente, ritiene che - esaurito il dibattito sulle proposte emendative in esame - vi siano le condizioni per procedere al voto sulla proposta di parere del relatore, fermo restando che le procedure regolamentari consentono di tornare ad affrontare tali problematiche anche nelle successive fasi di esame del provvedimento da parte della Commissione di merito e dell'Assemblea.

La Commissione approva, quindi, la proposta di parere contrario sugli articoli aggiuntivi Gozi 6.03 e Bernardini 12.01, formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 16 marzo 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 15.35.

Modifica all'articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381, in materia di inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
C. 3056 Murer.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, fa presente che la XI Commissione avvia oggi l'esame della proposta di legge n. 3056, che interviene sulla disciplina delle cooperative sociali, ampliando l'ambito soggettivo di applicazione attraverso l'individuazione di ulteriori categorie di persone svantaggiate da inserire nel mondo del lavoro attraverso le richiamate cooperative; secondo la relazione illustrativa al provvedimento, la proposta in esame, ricollegandosi a modelli normativi intrapresi a livello regionale e a definizioni di «lavoratore svantaggiato» fornite in sede comunitaria, considerato che gli effetti della crisi finanziaria in atto colpiscono principalmente le fasce più povere e vulnerabili, ha lo scopo di inserire tra le persone svantaggiate anche coloro che vengono definiti «soggetti deboli», cioè le persone che abbiano difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro. Fa presente che il provvedimento in esame, dunque, interviene sulla legge n. 381 del 1991, recante la disciplina delle cooperative sociali (ossia gli organismi in forma cooperativa che perseguono l'interesse collettivo dell'integrazione sociale dei cittadini), attraverso due distinte tipologie di attività: la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi e lo svolgimento di attività produttive finalizzate all'inserimento di persone svantaggiate; secondo la normativa in questione, tali soggetti devono costituire almeno il 30 per cento dei lavoratori della cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, essere soci della cooperativa stessa, mentre la condizione di persona svantaggiata deve risultare da documentazione proveniente dalla pubblica amministrazione, fatto salvo il diritto alla riservatezza. Osserva,


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inoltre, che per tali cooperative sono previste una serie di agevolazioni contributive.
Entrando più nel dettaglio del provvedimento, che è composto da un unico articolo, fa presente che esso, modificando il comma 1 dell'articolo 4 della richiamata legge n. 381 del 1991, individua - come già rilevato - ulteriori categorie di persone svantaggiate; più specificamente, in parte le nuove categorie sono direttamente mutuate da alcune delle definizioni di lavoratore svantaggiato contenute nell'articolo 2, paragrafo 1, lettera f), del Regolamento (CE) n. 2204/2002: si tratta di persone che desiderino intraprendere o riprendere un'attività lavorativa e che non abbiano lavorato, né seguito corsi di formazione, per almeno 2 anni (in particolare sono ricompresi anche i soggetti che abbiano lasciato il lavoro per la difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare), abbiano più di 50 anni e siano prive di un posto di lavoro o in procinto di perderlo, possano essere considerate disoccupate di lungo periodo (ossia una persona senza lavoro per 12 dei 16 mesi precedenti o per 6 degli 8 mesi precedenti nel caso di persone con meno di 25 anni di età). Fa notare che sono inoltre considerate persone svantaggiate, ai fini della proposta in oggetto, anche le persone prive di un titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado o equivalente, nonché prive di un posto di lavoro o in procinto di perderlo e che sono considerate alla stessa stregua le donne straniere vittime della tratta, costrette a prostituirsi, che abbiano deciso di abbandonare la loro condizione di sottomissione e di sfruttamento e che usufruiscano del programma di assistenza e integrazione sociale ai sensi dell'articolo 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, recante il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, che disciplina il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale.
Rispetto al testo vigente del richiamato articolo 4, segnala, inoltre, che sono state introdotte talune modifiche con riferimento agli ex degenti, nonché alle misure alternative alla detenzione che permettono di considerare il condannato come persona svantaggiata. Osserva, poi, che il medesimo articolo unico definisce svantaggiati i soggetti indicati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro dell'interno, sentita la Commissione centrale per le cooperative disciplinata dall'articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 2007, n. 78. Segnala, altresì, che la proposta in esame, ampliando l'ambito dei soggetti considerati persone svantaggiate, estende di conseguenza l'ambito di applicazione delle agevolazioni contributive richiamate in precedenza.
Per questo ultimo motivo, ritiene anzitutto opportuno che la Commissione, nell'approfondire i profili di merito del provvedimento, tenga in considerazione la necessità di indicare un'adeguata copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti dagli sgravi contributivi operati. Inoltre, pur valutata positivamente la finalità del provvedimento, che si propone di individuare soluzioni efficaci a gravi problemi occupazionali, tenuto conto dell'attuale particolare momento di crisi, auspica che sul testo in esame si svolga una seria e approfondita riflessione, che possa condurre ad un testo concretamente applicabile e condiviso dai gruppi; in particolare, manifesta forti perplessità sulla stessa struttura del testo, che sembrerebbe poter penalizzare - per come esso è formulato - proprio talune tra le categorie più deboli, con ciò rischiando di produrre effetti potenzialmente indesiderati che, pertanto, richiedono la massima attenzione e prudenza da parte della Commissione.

Giulio SANTAGATA (PD), pur condividendo le finalità del provvedimento, ritiene che il testo, nella sua attuale formulazione, possa prestarsi a interpretazioni potenzialmente distorte, richiedendo, per tale ragione, una opportuna riformulazione.


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Occorre chiarire, a suo avviso, che l'ampliamento dell'ambito soggettivo di applicazione della normativa vigente non va ad incidere sulle forme di tutela già riconosciute, a livello percentuale, a determinati soggetti svantaggiati, intervenendo semmai in termini aggiuntivi e non sostitutivi. Preannuncia, quindi, la presentazione di taluni emendamenti al testo, finalizzati sia ad estendere l'ambito soggettivo delle cooperative da coinvolgere in tali forme di inserimento dei lavoratori, sia ad incidere sul versante dei benefici e degli incentivi.

Delia MURER (PD) ritiene opportuno affrontare con assoluta serietà il provvedimento in esame, dal momento che il testo si propone di inserire tra le persone svantaggiate anche coloro che vengono definiti «soggetti deboli», cioè le persone che incontrano difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro, ricollegandosi a definizioni e qualificazioni giuridiche già fornite in sede comunitaria, rispetto al cui recepimento, peraltro, si registra un ritardo da parte dell'ordinamento italiano. Nel dichiararsi disponibile ad un confronto di merito su eventuali proposte migliorative, ritiene comunque necessario intervenire con urgenza sulla materia, facendo notare che a livello regionale si è già provveduto a legiferare nella direzione indicata dal testo in esame.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

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