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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della VII Commissione permanente
(Cultura, scienza e istruzione)
VII Commissione

SOMMARIO

Mercoledì 22 giugno 2011


INTERROGAZIONI:

5-04236 De Pasquale: Sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici ... 78
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 86

5-04599 D'Ippolito Vitale: Sulla sede dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro ... 79
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 88

5-04718 Ghizzoni: Sulle fonti di finanziamento dei contratti di diritto privato a tempo determinato presso le università ... 80
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 90

5-04790 Zazzera: Sulla nomina a relatore di un esponente politico per un corso sull'antimafia presso il liceo classico statale «Q. Orazio Flacco» di Bari ... 80
ALLEGATO 4 (Testo della risposta) ... 91

SEDE REFERENTE:

Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per lo sviluppo del Festival Verdi, per la valorizzazione dell'Opera verdiana e sulla dichiarazione d'interesse nazionale della Villa Verdi in Sant'Agata di Villanova sull'Arda e della casa natale del musicista in Roncole Verdi. Nuovo testo unificato C. 1373 Motta, C. 1656 Rainieri, C. 2110 Tommaso Foti, C. 2777 Barbieri e C. 4085 Polledri (Seguito dell'esame e rinvio) ... 80

SEDE LEGISLATIVA:

Nuova disciplina del prezzo dei libri. C. 1257-B Levi, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dal Senato (Seguito discussione e approvazione) ... 81
ALLEGATO 5 (Emendamento del relatore) ... 93

SEDE REFERENTE:

Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista. Nuovo testo C. 2393 Pisicchio (Seguito dell'esame e rinvio) ... 83

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

AVVERTENZA

VII Commissione - Resoconto di mercoledì 22 giugno 2011


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INTERROGAZIONI

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del vicepresidente Luigi NICOLAIS. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 9.30.

5-04236 De Pasquale: Sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Rosa DE PASQUALE (PD), replicando, si dichiara molto insoddisfatta della risposta


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del rappresentante del Governo, sottolineando che si tratta dell'ennesima interrogazione presentata sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici alla quale non si dà risposta. Ribadisce che la risposta fornita dall'Esecutivo, anche in questo caso, non fa altro che mistificare e celare la vera realtà dell'operato del Governo in materia; realtà che è poi solo quella del non impegno dell'Esecutivo sulla messa in sicurezza delle scuole e delle mancate liquidazioni delle somme promesse. Rileva che lo stesso testo di risposta del Governo fa riferimento a diversi piani di intervento ed in particolare all'atto di indirizzo congiunto, risoluzionen. 8-00099, a suo tempo votato dalle Commissioni permanenti competenti in materia, V e VII, della Camera dei deputati. Al riguardo, ricorda che sono trascorsi almeno sei mesi da quella deliberazione e che non è stato fatto nulla in merito all'effettiva ripartizione delle risorse. A tal proposito, si appella alla sensibilità sempre dimostrata dal sottosegretario Pizza, affinché si adoperi per accelerare l'emanazione del decreto necessario. Ricorda che il Piano straordinario del Ministero in materia stanziava, un anno fa, circa 250 milioni di euro, ed anche di questo stanziamento non si è saputo più nulla.
Per ciò che riguarda la possibilità di allentare i vincoli recati dal il patto di stabilità, evidenzia inoltre come nella risposta fornita dall'Esecutivo si dica che occorra un intervento normativo del Ministero dell'economia e delle finanze a parere del quale si inciderebbe, però, sul rispetto dei saldi di finanza pubblica. Lo stesso Ministero rileva comunque che ci sarebbero margini per un allentamento del patto di stabilità per l'edilizia scolastica ove si pervenisse in tal senso ad un accordo in Conferenza Stato-città ed autonomie locali; anche se ritiene che la Conferenza sarà pienamente concorde sul punto, come è già noto da tempo. Auspica, infine, che sia data attuazione ai tanti ordini del giorno presentati sulla materia e sempre accolti dal Governo, di cui l'ultimo nella giornata di ieri in sede di approvazione dell'emendamento presentato dal Governo al «decreto sviluppo». Conclude, infine, manifestando profonda insoddisfazione per le mancate risposte del Governo, ribadendo l'esigenza di dare la possibilità ad enti locali virtuosi che hanno disponibilità economiche, frutto del loro buon governo, di spendere tali risorse per il restauro e la manutenzione delle scuole, oltremodo necessario per garantire la sicurezza di studenti e insegnanti.

5-04599 D'Ippolito Vitale: Sulla sede dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Ida D'IPPOLITO VITALE (PdL), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, ringraziandolo per la sensibilità dimostrata in merito alla questione oggetto del suo atto ispettivo. Sottolinea la puntualità della ricostruzione normativa che si applica alla fattispecie, fornita dal Governo, ed in particolare l'aver ricordato la legge n. 508 del 1999 che prevede anche per le istituzioni dell'alta formazione artistica l'applicazione della normativa in materia di edilizia universitaria, successiva alla legge n. 23 del 1996 che imponeva, invece, alle province l'onere economico in materia di edilizia per le sedi di istituzioni scolastiche. Ricorda come la legge del 1999, successiva appunto a quella del 1996, abbia chiarito, in parte, le controverse interpretazioni sulla competenza del Governo centrale in materia di edilizia universitaria, estesa anche agli istituti di alta formazione artistica, come appunto l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Sottolinea che questioni come quella oggetto della interrogazione in oggetto si complicano inevitabilmente quando le difficoltà della situazione economica investono sia gli enti locali che il Governo. Prende quindi atto che l'Esecutivo, a più riprese, ha espresso la sua volontà di voler dare, nell'ambito delle date disponibilità, una sede decorosa all'Accademia di Catanzaro.


Pag. 80

Aggiunge, poi, che rimangono criticità evidenziate nei pareri espressi dall'Avvocatura dello Stato, che sembrano riproporre le competenze della Provincia per ciò che riguarda la manutenzione e limitano la competenza statuale ai nuovi edifici. Ribadisce, poi, che occorre trovare una soluzione certa alla questione, che interessi anche gli enti locali, per dare dignità all'Accademia di Catanzaro e soprattutto per dare la possibilità agli studenti di seguire correttamente e dignitosamente il proprio percorso formativo. Conclude, infine, auspicando che la soluzione appena accennata nella risposta, si trasformi in una iniziativa concreta del Governo, che coinvolga gli enti locali, con la stipula di una convenzione che dia in breve tempo una soluzione certa alla questione posta.

5-04718 Ghizzoni: Sulle fonti di finanziamento dei contratti di diritto privato a tempo determinato presso le università.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo.

5-04790 Zazzera: Sulla nomina a relatore di un esponente politico per un corso sull'antimafia presso il liceo classico statale «Q. Orazio Flacco» di Bari.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Pierfelice ZAZZERA (IdV), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo. Sottolinea che, pur riconoscendo la piena legittimità dell'iniziativa dell'Istituto scolastico, attivata nell'ambito di un progetto PON (C3), di far svolgere un corso di formazione sulla legalità, in collaborazione con l'associazione VivaMENTE di Bari e con l'associazione Libera, non può non stigmatizzare il fatto che si sia scelto come relatore un deputato del gruppo PdL, penalista di chiara fama, componente della commissione parlamentare antimafia ma anche difensore del Ministro Fitto, nelle indagini che lo vedono coinvolto. Ritiene, infatti, che non dovrebbero essere questi gli invitati a raccontare ai ragazzi la quotidiana e difficile lotta alla mafia, quanto, piuttosto, magistrati di trincea e rappresentanti delle Forze dell'ordine, servitori dello Stato, impegnati in prima persona nell'attività di contrasto alla criminalità organizzata. Stigmatizza, in particolare, il fatto che, in definitiva, la relazione offerta ai ragazzi, da parte dell'esponente politico di maggioranza si sia configurata come un discorso propagandistico sull'attività del Governo in materia di politica di sicurezza e ordine pubblico. Conclude, infine, affermando che occorre continuare ad investire per far conoscere e approfondire nelle scuole del Paese il significato della legalità, ma che tali approfondimenti vanno senz'altro affidati a persone non appartenenti a partiti politici.

Luigi NICOLAIS, presidente, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.50.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del vicepresidente Luigi NICOLAIS. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 9.50.

Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per lo sviluppo del Festival Verdi, per la valorizzazione dell'Opera verdiana e sulla dichiarazione d'interesse nazionale della Villa Verdi in Sant'Agata di Villanova sull'Arda e della casa natale del musicista in Roncole Verdi.
Nuovo testo unificato C. 1373 Motta, C. 1656 Rainieri, C. 2110 Tommaso Foti, C. 2777 Barbieri e C. 4085 Polledri.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 aprile 2011.


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Valentina APREA, presidente, avverte che è pervenuto, in data 15 giugno 2011, il parere favorevole con condizioni da parte della V Commissione bilancio.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, anche accogliendo una richiesta dei gruppi di opposizione, ritiene opportuno chiedere alla Commissione bilancio di individuare, in sede di rilascio del parere sul provvedimento, una copertura finanziaria diversa da quella proposta, per non incidere sulle risorse già stanziate a favore degli enti culturali.

Manuela GHIZZONI (PD) esprime soddisfazione per avere il relatore accolto la richiesta dell'opposizione affinché venisse individuata dalla Commissione bilancio una diversa copertura finanziaria. Auspica, in generale, che a favore del settore culturale possano essere reperite risorse finanziarie nuove, non incidenti su pregresse autorizzazioni di spesa.

Luigi NICOLAIS, presidente, prende atto della volontà unanime della Commissione di chiedere alla Commissione bilancio il riesame del provvedimento, al fine di individuare una diversa copertura finanziaria, di cui si riserva di informare la presidente della Commissione.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta comincia alle 9.55.

SEDE LEGISLATIVA

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.40.

Nuova disciplina del prezzo dei libri.
C. 1257-B Levi, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dal Senato.
(Seguito discussione e approvazione).

La Commissione prosegue la discussione del provvedimento in titolo rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 giugno 2011.

Valentina APREA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, ai sensi dell'articolo 65, comma 2 del regolamento. L'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha definito l'organizzazione della discussione del provvedimento, stabilendo altresì il tempo disponibile, ripartito ai sensi dell'articolo 25, comma 3, del Regolamento.
Ricorda che nella seduta dell'8 giugno si è conclusa la discussione sulle linee generali, e che sulla proposta di legge in esame è stato presentato l'emendamento 3.1 del relatore. In pari data, il testo della proposta è stato trasmesso alla I Commissione per l'espressione del parere che ha espresso un parere favorevole con condizione.

Ricardo Franco LEVI (PD), relatore, presenta una nuova formulazione del suo emendamento 3.1 (vedi allegato 5), che illustra, volto a recepire la condizione espressa dal Governo nell'atto di assenso al trasferimento in sede legislativa della proposta di legge in esame, secondo il parere reso dalla Commissione affari costituzionali.

Si passa all'esame dell'articolo 2.


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La Commissione approva quindi l'articolo 2.

Si passa all'esame dell'articolo 3 e dell'emendamento ad esso riferito.

La Commissione approva quindi l'emendamento 3.1 del relatore, come riformulato.
Approva l'articolo 3, come modificato dall'emendamento approvato.

Ricardo Franco LEVI (PD), relatore, in sede di dichiarazione di voto finale, si augura che la proposta di legge venga definitivamente approvata, dopo il conclusivo passaggio al Senato. Ringrazia, quindi, per il lavoro svolto tutti i membri della Commissione, il sottosegretario ai beni e alle attività culturali, Francesco Maria Giro e gli uffici.
Riflettendo, quindi, sul metodo di conduzione dei lavori, ricorda che si è lavorato ascoltando tutti gli operatori del settore. Osserva, fra l'altro, che il testo del provvedimento in esame è anche un testo scritto in buon italiano. Ricorda che si è approvato anche un articolo che prevede la verifica dei risultati che saranno conseguiti dalla disciplina normativa approvata. Nel merito, osserva che il testo del provvedimento consente di raggiungere un buon punto di equilibrio tra i grandi operatori e i piccoli operatori del settore. Segnala, quindi, come punto centrale del provvedimento sia la verifica dei risultati. Ricorda, a tal fine, che gli obiettivi del provvedimento sono due: garantire una dinamica positiva dei prezzi e garantire il pluralismo del settore, cioè il permanere di una pluralità di operatori all'interno del mercato. Osserva, a questo punto, come la sfida del futuro sia sostenere e promuovere la lettura, nelle scuole, nelle biblioteche, sia da parte degli enti locali che da parte del Governo. Rileva come il sostegno alla lettura, attualmente inesistente nell'azione di Governo, sia la prossima frontiera da raggiungere. Preannuncia, infine, la presentazione di un apposito ordine del giorno finalizzato a rendere maggiormente flessibile il blocco dei libri scolastici, per conseguire un opportuno punto di equilibrio tra le esigenze dell'editoria e il diritto allo studio degli studenti, i cui oneri finanziari ricadono sulle rispettive famiglie.

Valentina APREA, presidente, ringrazia l'onorevole Levi, anche per la chiarezza con cui ha delineato le prospettive di azione future, e il rappresentante del Governo.

Antonio PALMIERI (PdL), preannunciando il voto favorevole del suo gruppo, condivide le riflessioni dell'onorevole Levi, soprattutto sull'importanza della verifica dei risultati e sull'opportunità di promozione della lettura nel Paese. Ribadisce, quindi, la richiesta di audizione del professor Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il libro e la lettura.

Paola GOISIS (LNP), preannunciando il voto favorevole del suo gruppo, ringrazia l'onorevole Levi e concorda sull'opportunità di un'azione di promozione della lettura nel Paese, anche al fine di conservare un buon livello di utilizzo della lingua italiana.

Pierfelice ZAZZERA (IdV), preannunciando il voto favorevole del suo gruppo, condivide pienamente le considerazioni dei colleghi sul provvedimento in esame.

Enzo CARRA (UdCpTP), preannunciando il voto favorevole del suo gruppo, esprime la piena soddisfazione del suo gruppo per il contenuto del provvedimento in esame. Auspica, inoltre, che possa essere definita al più presto la riforma della disciplina dell'editoria.

Valentina APREA, presidente, ricorda, fra l'altro, come il voto di approvazione del provvedimento in esame cada proprio nel giorno in cui gli studenti delle scuole superiori, nell'ambito dell'esame di Stato, hanno affrontato la prova di italiano, che è una prova colta per cui servono tanto le buone letture.
Non essendovi obiezioni, avverte che la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento


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formale del testo, ai sensi dell'articolo 90, comma 2, del Regolamento.
Pone quindi in votazione la proposta di legge n. 1257-B Levi, come modificata.

La Commissione approva quindi, all'unanimità, con votazione nominale finale, la proposta di legge C. 1257-B Levi, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dal Senato.

La seduta termina alle 14.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.55.

Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista.
Nuovo testo C. 2393 Pisicchio.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta 9 marzo 2011.

Valentina APREA, presidente, dà la parola al relatore.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, ricorda che sul provvedimento in esame vi è stato un consenso da parte di tutti i membri della Commissione, che vi hanno lavorato in maniera condivisa e convinta. Deve, purtroppo, registrare che la proposta di legge non ha poi proseguito il suo corso in sede legislativa a causa di una mancanza di comunicazione dell'assenso da parte del Governo. Al riguardo, riterrebbe opportuno procedere all'approvazione del mandato del relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea per far proseguire, comunque, l'iter legislativo intrapreso e non vanificare tutto il lavoro svolto.

Renato FARINA (PdL), intervenendo a titolo personale, segnala che ha avuto modo di leggere un articolo, intitolato «Riforma dell'Ordine: sì in Commissione con la benedizione di Renato Farina», pubblicato sul giornale «il Ducato Online - Giornale online dell'Istituto per la Formazione al giornalismo di Urbino», dove Roberto Natale, presidente della FNSI, esprimeva apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione, ma stigmatizzava e trovava sconveniente che la riforma dell'Ordine dei giornalisti, votata all'unanimità, avesse avuto anche il voto di Renato Farina, definito «inopportuno e indecente». Ricorda che già in passato gravi fatti similari hanno riguardato la sua persona. Rammenta che, proprio per motivi di opportunità, lui stesso aveva inteso non partecipare alla votazione del provvedimento. Sottolinea, quindi, che non desidera che la sua persona sia considerata un ostacolo alla approvazione della proposta di riforma e ricorda che, in altra sede, il Gruppo del Partito Democratico aveva assunto un atteggiamento ostile per una sua relazione su un atto del Governo. Chiede pertanto alla Commissione se debba astenersi dal votare il provvedimento in esame uscendo, ogni volta, dall'Aula, chiedendo inoltre se avrebbe la solidarietà dei componenti del su gruppo in Commissione nel caso decidesse di partecipare alle votazioni, come sarebbe suo diritto.

Valentina APREA, presidente, ricorda all'onorevole Farina che è deputato della Repubblica e che non deve tenere conto degli insulti che, in vario modo e con diversi strumenti, pervengono spesso a ciascun deputato. Assicura che, da parte della Commissione, fino a quando, sarà lei a presiederla, non vi sarà alcuna forma di


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censura. Ribadisce che l'onorevole Renato Farina è autorevole deputato della Commissione cultura e autorevole esponente del gruppo di maggioranza del PdL. Sottolinea che le esperienze pregresse della vita privata e professionale non interessano la Commissione, risultando evidente che l'onorevole Farina ha piena facoltà di esercitare il proprio diritto di voto.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) sottolinea che non entrerà nel merito del fatto personale appena esposto dall'onorevole Farina. Al riguardo ricorda, però, di essere stato uno di quei giornalisti spiati dai servizi deviati. Ricorda che non ha mai sollevato la questione, ma sarebbe opportuno che ad una certa richiesta di solidarietà corrispondesse altrettanta solidarietà nei suoi confronti.
Segnala, quindi, di essere a conoscenza di una lettera contraria del Ministero della giustizia sulla riforma dell'ordine dei giornalisti, oggetto del provvedimento, ritenendo opportuno che la Commissione ne sia informata. Rammenta che la riforma in oggetto ha senso se è sostenuta, come lo è stata, da una larga maggioranza, ed è necessario che la Commissione sappia se vi sono degli impedimenti che non consentono più di portarla avanti. Ribadisce che, al momento, non si è a conoscenza della posizione del Governo, ma ritiene che eventuali osservazioni potrebbero essere anche recepite. Al riguardo, sottolinea però che se la scelta del Governo dovesse essere quella di riportare al Ministero della giustizia la competenza sull'adozione dei regolamenti, vi sarebbe la sua completa contrarietà a tale decisione, indipendentemente da chiunque sia, oggi o domani, a ricoprire l'incarico di responsabile di quel Ministero.

Emerenzio BARBIERI (PdL) esprime al collega Farina, a nome del gruppo del PdL, piena solidarietà, sottolineando che tali avvenimenti riportano il pensiero a periodi passati della storia del nostro Paese non edificanti. Ribadisce, quindi, grande solidarietà al collega e ricorda che in questo Parlamento, a partire dal dopoguerra, sono state elette persone sulle quali pendevano accuse molto più gravi di quelle di cui era accusato l'onorevole Farina, come ad esempio il senatore Moranino. Nel merito, condivide, quindi, le preoccupazioni già espresse dai colleghi sulle insidie di affrontare un dibattito in Assemblea. Al riguardo, informa di aver acquisito per le vie informali dal sottosegretario Bonaiuti la disponibilità all'approvazione del provvedimento in legislativa, mentre il Ministero della giustizia avrebbe sollevato difficoltà in questo senso. Ricorda, fra l'altro, che sulla materia la Commissione ha assunto degli impegni con i soggetti interessati all'applicazione del provvedimento e intervenuti alle audizioni informali svolte a suo tempo. Ritiene, al riguardo, importante continuare un iter già intrapreso, anche portando il provvedimento all'esame dell'Assemblea, dove il Governo presenterà, se crede, i suoi emendamenti. Ricorda, infine, che nel corso della discussione in Commissione il Governo non ha mai fatto pervenire alcuna osservazione.

Valentina APREA, presidente, ricorda, per completezza, che la Commissione giustizia ha espresso un parere vincolante con condizioni che la Commissione cultura ha provveduto a recepire, modificando il testo del provvedimento.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ribadisce, in ogni caso, la volontà di pervenire all'approvazione della proposta di legge in esame per cui si è tanto lavorato.

Ricardo Franco LEVI (PD) si rimette al relatore, in ordine alla valutazione di procedere o meno all'esame della proposta in Assemblea.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) si duole per il lavoro che la Commissione ha compiuto in relazione al provvedimento in esame, che rappresenta la migliore riforma possibile. Prima di procedere all'esame in Assemblea, comunque, auspica di procedere ad una ulteriore audizione di rappresentanti della Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI).


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Erica RIVOLTA (LNP) condivide le preoccupazioni dei colleghi sulle difficoltà che si incontrerebbero nell'esame della proposta in Assemblea. Esprime ferma solidarietà all'onorevole Farina per quanto accaduto, invitando infine il relatore ad esplorare le possibili strade alternative per procedere all'approvazione della riforma.

Enzo CARRA (UdCpTP), considerate le difficoltà rilevate dai colleghi, invita a dedicare almeno un'altra seduta della Commissione sul provvedimento in esame, prima di votare il mandato al relatore, allo scopo di verificare la posizione del Governo sul punto.

Benedetto Fabio GRANATA (FLpTP) ritiene che il trasferimento in Assemblea dell'esame del provvedimento equivarrebbe, nelle attuali condizioni, ad archiviarlo. Condivide, pertanto, la proposta di effettuare almeno un'altra seduta della Commissione per un confronto con il Governo.

Giancarlo MAZZUCA (PdL), relatore, rileva come solo oggi abbia notizia dal collega Giulietti che vi sarebbe una comunicazione del Governo che, in sostanza, bloccherebbe l'ulteriore esame della proposta in sede legislativa. Si rammarica di ciò, trattandosi di tutelare il buon lavoro della Commissione.

Valentina APREA, presidente, chiarisce, al riguardo, che alla presidenza della Commissione non è pervenuta alcuna lettera da parte del Governo. Ha notizia, invece, che al Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri sarebbe pervenuto un parere contrario al trasferimento in sede legislativa della proposta in esame da parte del Ministro della giustizia. Considerato, peraltro, che i rappresentanti dei gruppi hanno espresso l'esigenza di svolgere opportuni, ulteriori approfondimenti, prima di passare all'esame in Assemblea, avverte che si attiverà per assumere dal Governo le necessarie informazioni al riguardo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.30.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per la conservazione, il restauro, il recupero e la valorizzazione di monumenti e per la celebrazione di eventi storici di rilevanza nazionale.
Nuovo testo C. 4071 Barbieri.

Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per lo sviluppo del Festival Verdi, per la valorizzazione dell'Opera verdiana e sulla dichiarazione d'interesse nazionale della Villa Verdi in Sant'Agata di Villanova sull'Arda e della casa natale del musicista in Roncole Verdi.
Nuovo testo unificato C. 1373 Motta, C. 1656 Rainieri, C. 2110 Tommaso Foti, C. 2777 Barbieri e C. 4085 Polledri.

VII Commissione - Mercoledì 22 giugno 2011


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ALLEGATO 1

5-04236 De Pasquale: Sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici.

TESTO DELLA RISPOSTA

Sull'argomento oggetto dell'atto in discussione - l'edilizia scolastica e, in particolare, la sicurezza degli edifici scolastici - questa Amministrazione ha più volte riferito in questa sede in risposta a vari atti di sindacato ispettivo, anche dell'Onorevole interrogante.
Pertanto, confermo quanto già fatto presente nelle precedenti occasioni circa le competenze istituzionali in materia - attribuite, come è noto, alle Regioni e agli Enti locali, che sono puntualmente obbligati anche per quanto riguarda la messa in sicurezza degli edifici scolastici e l'adeguamento antisismico degli edifici stessi.
Mi limiterà a ricordare che la tematica della sicurezza è oggetto di particolare attenzione da parte di questo Ministero.
In particolare, l'impegno di questa Amministrazione si è espresso attraverso una serie di iniziative dirette, da una parte, ad acquisire una piena conoscenza della situazione dell'edilizia scolastica nazionale (in tale ottica va vista l'Intesa istituzionale per l'accertamento di eventuali pericolosità degli elementi non strutturali degli edifici scolastici) e, dall'altra, con interventi mirati al supporto finanziario degli Enti locali, direttamente obbligati in merito.
A titolo esemplificativo, ricordo:
il finanziamento, a regime, del Piano straordinario di messa in sicurezza delle scuole nelle zone a rischio sismico disposto con l'articolo 7-bis, comma 1 del decreto-legge n. 137 del 2008 (cosiddetto decreto Gelmini);
la previsione di un Piano di interventi per la messa in sicurezza e l'adeguamento antisismico delle scuole, sulla base di un apposito «atto di indirizzo» formulato dalle competenti Commissioni parlamentari permanenti, disposto con l'articolo 2, comma 239, della legge finanziaria 2010;
l'avvio del Piano straordinario disposto con delibera CIPE 13 maggio 2010 per 1.706 interventi. Quest'ultimo Piano, come è noto, è attivato attingendo ad un finanziamento ad hoc di mille milioni di euro di fondi FAS disposto dal CIPE, di cui 226 già assegnati all'Abruzzo per la ricostruzione e messa in sicurezza delle scuole danneggiate dal sisma del 2009, mentre i restanti (oltre 410 milioni) saranno utilizzati in un prossimo, analogo piano, con congrua tempestività previa concertazione delle relative modalità con le Amministrazioni competenti.

Quanto alla richiesta di «allentare» il patto di stabilità interno per le attività degli Enti locali finalizzate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, va preliminarmente precisato che la competenza in questa materia non è riconducibile alle specifiche attribuzioni di questo Ministero.
È stato comunque interessato il competente Dicastero dell'economia e delle finanze che, al riguardo, ha fatto presente che l'esclusione dal patto di stabilità interno di tipologie diverse da quelle previste dalle norme vigenti (calamità naturali, grandi eventi, progetti finanziati con risorse europee, e così via), oltre a richiedere uno specifico intervento normativo, comporta effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica, con la conseguente necessità di rinvenire le adeguate risorse compensative.


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Il Dicastero dell'economia, tuttavia, ha segnalato che, nell'ambito del nuovo quadro normativo di riferimento del patto di stabilità interno 2011-2013, il comma 122 dell'articolo 1 della legge 13 dicembre 2010, n. 220, prevedendo l'emanazione di un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno, che autorizza la riduzione degli obiettivi annuali degli enti locali in base ai criteri definiti con il medesimo decreto, potrebbe consentire, ove fosse raggiunta la prevista intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali e nei limiti degli spazi finanziari disponibili, la rimodulazione degli obiettivi del patto di stabilità interno per tener conto delle suesposte esigenze.


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ALLEGATO 2

5-04599 D'Ippolito Vitale: Sulla sede dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'Accademia di Belle Arti di Catanzaro occupa attualmente un immobile di proprietà dell'Istituto educativo assistenziale femminile Stella, dato in locazione all'Amministrazione Provinciale, competente in materia di oneri riguardanti la manutenzione ed il funzionamento, nonché la disponibilità degli edifici in uso delle istituzioni scolastiche, ed anche, si ritiene, delle Accademie e dei Conservatori.
Si accenna, brevemente, in merito alla disciplina in materia di edilizia delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica.
Prima dell'entrata in vigore della legge n. 508 del 1999, che prevede anche per le istituzioni dell'alta formazione artistica, l'applicazione della normativa in materia di edilizia universitaria, le Accademie di Belle Arti, così come tutti gli istituti di istruzione scolastica superiore, erano soggetti a quanto disposto dalla legge n. 23 del 1996 che imponeva alle Province l'onere economico in materia di edilizia, ed, in particolare, dall'articolo 8, comma 5, il quale prevedeva che le Province subentrassero «a tutti gli effetti, nei contratti di locazione degli immobili di proprietà privata, utilizzati dal Comune o dallo Stato quale sede di istituzione scolastica».
Le Province, dopo l'entrata in vigore della predetta legge n. 508 del 1999, sostenendo che la competenza in materia di edilizia fosse ormai del Ministero, hanno spesso ritenuto di non essere più vincolate al rispetto della normativa precedente.
Per dirimere il contenzioso instaurato sulla materia è stata investita l'Avvocatura Generale dello Stato, la quale si è espressa con due pareri, emessi in data 20 luglio 2000 e 17 maggio 2004, che confermano l'attuale piena efficacia delle disposizioni previste dalla legge n. 23 del 1996, prevedendo l'immediata applicazione dell'articolo 5 della legge n. 508 del 1999, esclusivamente per la «costruzione» di nuovi edifici.
Con il passare degli anni, la discussione in materia è continuata nell'incertezza in quanto i regolamenti attuativi della legge n. 508 del 1999 non sono stati, ad oggi, tutti predisposti e non è possibile fare previsioni sui tempi della loro effettiva applicazione.
L'Amministrazione ha più volte sollecitato gli organi di gestione dell'Accademia di Catanzaro a farsi parte attiva sulla questione del reperimento di una sede unica, nell'ambito della riconosciuta autonomia dell'Istituzione, cercando, nell'interesse degli allievi e della collettività, possibili soluzioni finalizzate a risolvere il problema ed ha anche offerto la propria disponibilità a contribuire finanziariamente alle necessarie opere di ristrutturazione di un nuovo immobile, da individuare con gli enti locali, al fine di arrivare, in tempi brevi, ad una possibile e condivisa, soluzione.
Con nota del 28 gennaio 2010, infatti, è stata data assicurazione agli organi gestionali dell'Accademia sulla disponibilità a contribuire finanziariamente e ad offrire la propria collaborazione in merito alla stesura della bozza di convenzione tra la stessa ed il Comune di Catanzaro.
Occorre evidenziare, però, la riduzione delle risorse messe a disposizione con lo stanziamento previsto dalla legge n. 311


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del 2004, che istituisce il capitolo di bilancio 7312 riguardante «interventi di edilizia e per l'acquisizione di attrezzature didattiche e strumentali», rispetto alle esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica in materia di edilizia; infatti, lo stanziamento iniziale di competenza e cassa di 10.000.000 di euro, previsto dalla Finanziaria 2005, si è ridotto dagli esercizi 2008 e seguenti, di anno in anno.
Relativamente all'anno finanziario 2011, il Decreto concernente la determinazione dei criteri di ripartizione dello stanziamento previsto sul predetto capitolo n. 7312 del Bilancio di previsione dello Stato, che al momento ha quantificato lo stanziamento medesimo in 4.722.501 euro, è stato inviato all'Ufficio Centrale del Bilancio per il successivo inoltro alla Corte dei conti.
A fronte alle richieste che pervengono da parte delle Istituzioni dell'alta formazione artistica, il suddetto importo è evidentemente insufficiente ma in linea con il periodo di congiuntura economica che attraversa il nostro Paese.
Si assicura che, nei limiti delle pur esigue risorse, l'Amministrazione terrà nella dovuta considerazione quanto rappresentato dall'On. interrogante.


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ALLEGATO 3

5-04718 Ghizzoni: Sulle fonti di finanziamento dei contratti di diritto privato a tempo determinato presso le università.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'articolo 24 della legge n. 240 del 2010 prevede le modalità di reclutamento dei ricercatori a tempo determinato, disciplinando le tipologie di contratti che le università possono stipulare (lett. a) e b) del comma 3), previa adozione di appositi regolamenti.
L'attivazione di tali contratti è espressamente subordinata dalla legge alla disponibilità di risorse da parte delle università nell'ambito della propria programmazione.
L'articolo 18, comma 3, dispone, come possibilità di reperimento di fonti di finanziamento aggiuntive ed ulteriori, rispetto a quelle ordinarie, la facoltà per le università di attivare convenzioni con soggetti pubblici e privati con le quali finanziare posti da professore o da ricercatore (a tempo determinato).
Pertanto, non vi è alcuna incongruenza con il disposto dell'articolo 24, poiché il comma in esame prevede, si ripete, un canale di finanziamento di posti da docente universitario che si aggiunge, ove attivato nei termini di legge a quelli ordinari degli atenei.
L'articolo 29, comma 7, della legge n. 240 del 2010, integrando il disposto dell'articolo 1, comma 9, della legge n. 230 del 2005, aggiunge un'ipotesi ulteriore di categoria di studiosi che possono essere destinatari di chiamata diretta da parte delle università, istituto che - come è noto - è ben diverso da quello della chiamata ex articoli 18 e 24 della legge 240 del 2010.
La categoria in questione è quella degli studiosi che abbiano vinto programmi di ricerca di alta qualificazione che il Ministero, sentiti i competenti organi consultivi, sta provvedendo ad individuare.
Anche l'Istituto della chiamata diretta, peraltro, presuppone che le Università abbiano le relative, adeguate disponibilità finanziarie (si veda in tal senso, l'incipit dell'articolo 1, comma 9, legge 230/2005).
L'articolo 29, comma 7, dunque, non limita affatto la possibilità di copertura di nuove posizioni di ruolo, come osserva l'interrogante, quanto aggiunge una nuova ipotesi di studiosi che possono essere individuati dalle università mediante l'istituto della chiamata diretta, pur sempre nell'ambito delle proprie risorse finanziarie.


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ALLEGATO 4

5-04790 Zazzera: Sulla nomina a relatore di un esponente politico per un corso sull'antimafia presso il liceo classico statale «Q. Orazio Flacco» di Bari.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'atto parlamentare con il quale l'On.le Zazzera, in relazione anche ad alcuni articoli di stampa apparsi sul quotidiano La Repubblica, ha chiesto chiarimenti in merito all'intervento in un progetto formativo realizzato nel Liceo Classico Statale «Q. Orazio Fiacco» di Bari di un esponente del PDL, questo Ministero, esperiti gli opportuni accertamenti presso le strutture scolastiche periferiche, comunica quanto segue.
Secondo quanto riferito in particolare dal competente dirigente scolastico, nell'istituto è stato attivato il progetto «Leg@li al Sud: un progetto per la legalità in ogni scuola». Trattasi di un progetto PON (C3), finalizzato all'approfondimento di tematiche attinenti alla legalità: nel Liceo Flacco esso è ripartito in 2 moduli dei quali uno (Modulo B) dedicato a 25 ragazzi più giovani e l'altro (Modulo A) - quello in cui è intervenuto il parlamentare - ad altri 25 studenti del triennio superiore. Il numero di 50 è dunque quello complessivo del due moduli, e non quello erroneamente attribuito dalla stampa al solo modulo A, per il quale si sostiene che «faticosamente» si sia riuscito ad arrivare a 48 aderenti. In realtà i ragazzi aderenti al modulo del triennio sono attualmente 24 (rispetto agli originari 27); il numero degli studenti partecipanti è lievemente calato, anche in relazione agli impegni di studio di fine anno, come avviene fisiologicamente per tutti i progetti e le attività pomeridiane.
Il progetto prevede attività differenti per i due differenti moduli tra le quali, appunto, la presentazione da parte di esperti di chiara fama delle problematiche generali legate alla lotta alla criminalità organizzata. L'intervento, cui si riferiscono gli articoli di stampa, si è tenuto al Flacco il 18 marzo 2011, ed è durato 3 ore e non 5, alla presenza della tutor interna, con vivo apprezzamento da parte della tutor medesima e di tutti i corsisti presenti.
Il progetto prevede, altresì, per il modulo del biennio, una convenzione con l'associazione VivaMENTE di Bari e, per il triennio, con l'associazione Libera, i cui due tutor dalla stessa associazione indicati non hanno mai sollevato obiezioni, né manifestato dissensi di alcun genere, contrariamente a quanto affermato su Repubblica del 17 maggio 2001, né all'atto della stipula della convenzione e dei contratti di nomina a tutor, né nelle comunicazioni successive (come risulta dagli atti della scuola).
Dunque, nessuna presa di distanza né alcun dissenso manifestato alla scuola e al suo Dirigente da Libera né da altri. Del resto la programmazione degli interventi era nel dettaglio inserita sulla piattaforma PON, cui i tutor esterni hanno accesso. Al contrario, come si può evincere dalla lettera inviata da Libera dopo la pubblicazione del secondo articolo, l'associazione si è dissociata dal contenuto di «una polemica giornalistica faziosa», che ha rischiato, non riuscendoci, di inficiare i risultati attesi, per cui alla fine della lettera, Libera conferma la propria «piena disponibilità a portare a termine, con piena efficacia, il percorso avviato».
Gli esperti «esterni» (per un totale di 5 ore su 50) sono stati scelti anche per il


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Modulo A dal Gruppo Operativo tecnico (GOP) e non dal Dirigente Scolastico (che pure ne fa parte), in base ad un curriculum vitae da cui evincere la chiara fama dell'aspirante, come è stato ritenuto con riferimento ai personaggi prescelti: un giudice e un sociologo, oltre che il parlamentare cui l'interrogazione fa riferimento il quale è un penalista del Foro di Bari, componente della Commissione Parlamentare per la lotta alla mafia, docente universitario, autore di decine di articoli e saggi scientifici sulla materia e, comunque, è genitore di una alunna del triennio e, come tale, aveva diritto come gli altri di aderire all'iniziativa. Il parlamentare, «ex alunno» del Flacco, ha offerto la propria disponibilità, dichiarando che non avrebbe percepito emolumenti, come di fatto è avvenuto (e risulta dal planning finanziario del progetto). Si è ritenuto che il suo status di ex alunno e, soprattutto, di genitore di una alunna del Flacco rappresentasse di per sé garanzia di terzietà.
È stato, altresì, precisato che, in ogni caso, non sono in discussione «scelte didattiche operate dalla dirigenza» del liceo, perché il parlamentare ha tenuto una conferenza in un corso di formazione extracurriculare, su tematiche non disciplinari, facoltativo ed opzionale, svolto in orario extrascolastico pomeridiano. Gli studenti che vi hanno aderito lo hanno fatto - così come per tutte le attività elettive del Flacco - liberamente e spontaneamente - sulla base di informazioni preventive della scuola e di un patto formativo sottoscritto (come risulta agli atti della scuola), con la presenza di tutor interni (docenti della scuola) ed «aziendali» (indicati da Libera e da Vivamente).
È stato, di seguito, confermato che la scelta di tutti i relatori è stata effettuata dal GOP con l'unico intento di assicurare ai corsisti interventi significativi e soprattutto competenti, ancorché legati alla realtà territoriale e che per quanto riguarda in particolare i contenuti dell'intervento del personaggio in parola, agli atti dell'istituto, non risulta che alcuno, non soltanto tra i corsisti - ma nell'intero Liceo, abbia rappresentato proteste e/o perplessità di sorta direttamente al Dirigente scolastico, come, correttamente, sarebbe dovuto avvenire.
È' stato riferito che, al contrario, è agli atti della scuola, la sottoscrizione «per condivisione» da parte dei docenti del Flacco della replica inviata a Repubblica dal Dirigente, che i genitori in seno al consiglio di Istituto hanno inviato una lettera di sostegno e che nessuno degli studenti interessati si è ritirato dal PON per protesta. A tale proposito il Dirigente medesimo ha comunicato anche che gli studenti, a conclusione di un percorso durante il quale gli stessi sono stati protagonisti di scelte formative condivise, e non vittime di imposizioni di parte e che ha visto, tra l'altro, la realizzazione di uno stage a Mesagne in visita ad un'azienda confiscata alla mafia, la realizzazione di una visita guidata al Tribunale dei minori, e la produzione di un video, accompagnati dai loro due docenti tutor e dal tutor di Libera, sono stati in visita al Parlamento.
Non si può, da ultimo sottacere che il Dirigente scolastico si è fortemente rammaricato del contenuto degli articoli di stampa che hanno rappresentato un'immagine non veritiera della scuola e della sua dirigenza; al contrario, il medesimo ha sostenuto che il rapporto con gli alunni, sul piano educativo e formativo, è stato sempre schietto e sereno e che il ruolo educativo del liceo è stato sempre inteso a dare spazio a voci in maniera pluralistica, all'educazione al dialogo, all'ascolto e alla critica costruttiva.


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ALLEGATO 5

Nuova disciplina del prezzo dei libri. C. 1257-B Levi, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dal Senato.

EMENDAMENTO DEL RELATORE
ART. 3.

Al comma 3, dopo le parole: «Ministro per i beni e le attività culturali» inserire le seguenti «e con il Presidente del Consiglio dei ministri ovvero, se nominato, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione e all'editoria».

Conseguentemente, al medesimo comma 3, dopo la parola: «trasmette» aggiungere il seguente periodo: «alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria che provvede al successivo inoltro».
3. 1.Il relatore (nuova formulazione).
(Approvato)

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