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Resoconti delle Giunte e Commissioni

Resoconto della XI Commissione permanente
(Lavoro pubblico e privato)
XI Commissione

SOMMARIO

Martedì 11 ottobre 2011


INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo.
Audizione di rappresentanti della CONFAPI (Svolgimento e conclusione) ... 160

Sull'ordine dei lavori ... 161

INTERROGAZIONI:

5-04182 Brandolini: Situazione della sede territoriale INPS di Cesena ... 161
ALLEGATO 1 (Testo della risposta) ... 168

5-05131 Gnecchi: Sulle prospettive di riorganizzazione dell'INPS ... 161
ALLEGATO 2 (Testo della risposta) ... 170

5-05257 Gatti: Idoneità delle misure relative ai fabbisogni professionali e formativi delle imprese ... 162
ALLEGATO 3 (Testo della risposta) ... 172

SEDE CONSULTIVA:

Legge comunitaria 2011. C. 4623 Governo (Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Doc. LXXXVII, n. 4. (Parere alla XIV Commissione) (Seguito dell'esame congiunto e rinvio) ... 163

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione. C. 4517 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato (Parere alla I Commissione) (Esame e conclusione - Parere favorevole) ... 164

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione. C. 4518 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato. (Parere alla I Commissione) (Esame e conclusione - Parere favorevole) ... 165

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi. C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro ... 167

XI Commissione - Resoconto di martedì 11 ottobre 2011


Pag. 160

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA.

La seduta comincia alle 12.15.

Indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo.

Audizione di rappresentanti della CONFAPI.
(Svolgimento e conclusione).

Giuliano CAZZOLA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta


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odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l'audizione, avvertendo che i rappresentanti della CONFAPI hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

Vincenzo ELIFANI, componente di giunta della CONFAPI, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Cesare DAMIANO (PD), Maria Grazia GATTI (PD), a più riprese, Paola PELINO (PdL) e Giuliano CAZZOLA, presidente.

Rendono, quindi, ulteriori precisazioni, rispetto ai quesiti posti, Vincenzo ELIFANI, componente di giunta della CONFAPI, Armando OCCHIPINTI, dirigente area relazioni industriali della CONFAPI, e Raimondo GIGLIO, dirigente area sindacale e contrattazione della CONFAPI.

Giuliano CAZZOLA, presidente, ringrazia gli intervenuti per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

Sull'ordine dei lavori.

Giuliano CAZZOLA, presidente, esprime la propria solidarietà all'onorevole Codurelli, componente della XI Commissione, per gli spiacevoli avvenimenti occorsi la scorsa settimana in Assemblea.

La seduta termina alle 12.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 13.35.

5-04182 Brandolini: Situazione della sede territoriale INPS di Cesena.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Sandro BRANDOLINI (PD) dichiara di non potersi ritenere soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, facendo notare che la sede territoriale dell'INPS di Cesena è stata elevata al rango di agenzia complessa, senza che tale cambiamento organizzativo sia stato accompagnato da un congruo adeguamento di organico. Facendo riferimento ai dati riferiti dal Governo circa la riduzione di personale di tale agenzia, fa presente di essere in possesso di informazioni diverse, che evidenziano un tendenziale e costante indebolimento della struttura, non posta nelle condizioni idonee per svolgere le proprie funzioni. Auspica che la recente autorizzazione di nuove assunzioni, che sembra prospettarsi alla luce della risposta del rappresentante del Governo, possa segnare l'inizio di una inversione di rotta in materia, sollecitando una rivisitazione organizzativa delle articolazioni territoriali dell'INPS, in modo da prevedere, specialmente nel territorio di Cesena, dotazioni organiche rispondenti ai bisogni della popolazione interessata.

5-05131 Gnecchi: Sulle prospettive di riorganizzazione dell'INPS.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).


Pag. 162

Marialuisa GNECCHI (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo, si dichiara tuttavia insoddisfatta della risposta, lamentando anzitutto una preoccupante carenza di organico dell'INPS, suscettibile, a suo avviso, di pregiudicare la corretta erogazione di prestazioni fondamentali per la collettività. Esprime forti dubbi circa l'economicità e l'efficacia di taluni processi di esternalizzazione avviati dall'Istituto, facendo notare che sarebbe più conveniente, a suo avviso, procedere all'assunzione dei vincitori o degli idonei dei concorsi già svolti, nonché alla stabilizzazione dei lavoratori interinali, al fine di fare affidamento su una propria «forza lavoro», affidabile e dotata di professionalità adeguate. Osserva, infatti, che il personale dell'INPS ha sempre mostrato grandi capacità professionali e forte attitudine ad accompagnare con entusiasmo qualsiasi processo di rinnovamento (come è accaduto, ad esempio, per l'avvio dell'informatizzazione del sistema previdenziale, poi presa come punto di riferimento da altre amministrazioni), rivelando spirito di appartenenza alla pubblica amministrazione e piena disponibilità al sacrificio, a garanzia di una celere erogazione delle prestazioni sociali in favore dei cittadini.
In conclusione, giudica doveroso - sia nei confronti dei cittadini bisognosi di un servizio pubblico efficiente, sia nei confronti del personale dell'INPS e di coloro che hanno superato specifici concorsi pubblici - affrontare con serietà la questione della riorganizzazione interna dell'Istituto, in modo da garantire in pieno la sua rilevante funzione sociale.

5-05257 Gatti: Idoneità delle misure relative ai fabbisogni professionali e formativi delle imprese.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI, dopo avere ripercorso i termini di un precedente atto di sindacato ispettivo sulla materia, di iniziativa del medesimo presentatore, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Maria Grazia GATTI (PD), ringraziato il rappresentante del Governo per la risposta resa, prende atto che talune delle questioni poste nel proprio atto di sindacato ispettivo sono state, almeno in parte, prese in considerazione dal Governo, che ha fornito elementi di novità rispetto alla sua precedente interrogazione. Si riserva, tuttavia, di svolgere ulteriori approfondimenti, al fine di valutare se le misure annunciate siano o meno sufficienti a fare chiarezza circa l'attendibilità del sistema informativo Excelsior. Intende, peraltro, manifestare da subito talune perplessità circa la mancata indicazione, tra i soggetti abilitati all'attività di intermediazione, del Consorzio Almalaurea, che, a suo avviso, per il grado di competenza mostrato e la vasta esperienza messa in campo nel settore dell'istruzione e della formazione, meriterebbe di rivestire un ruolo importante nell'ambito delle attività di orientamento dei giovani. Fa notare, infatti, che l'attuale sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro, seppur basato su piattaforme informatiche interessanti, appare disarmonico e non in grado di svolgere una efficace funzione di collocamento, come ampiamente dimostrato dall'indagine conoscitiva in corso di svolgimento presso la XI Commissione in materia di accesso al lavoro.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.15.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 11 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.15.


Pag. 163

Legge comunitaria 2011.
C. 4623 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Doc. LXXXVII, n. 4.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 5 ottobre 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 5 ottobre scorso, preso atto dei termini previsti dall'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, ha convenuto di concludere nell'odierna seduta l'esame preliminare dei provvedimenti in titolo.

Alessia Maria MOSCA (PD) stigmatizza anzitutto il ritardo con cui l'Italia provvede a dare attuazione alle direttive comunitarie, comportamento per il quale rischia di vedere avviate nei propri confronti procedure d'infrazione da parte degli organismi europei. In proposito, osserva che è inutile lamentarsi per una eventuale esclusione del Paese dai processi decisionali europei più importanti, se poi non si assume un atteggiamento diligente, credibile e responsabile nella fase dell'adeguamento dell'ordinamento interno alle disposizioni comunitarie.
Entrando nel merito del provvedimento, si sofferma sul contenuto della direttiva attuativa dell'accordo quadro «rivisto» sul congedo parentale, evidenziando che essa ha mantenuto solo in parte le buone promesse che erano emerse nel corso della discussione svolta a livello europeo, giungendo, a conclusione dell'iter approvativo, a misure meno coraggiose rispetto a quelle inizialmente previste. Al riguardo, giudica importante recuperare gli elementi innovativi del dibattito svolto in sede comunitaria, sviluppando quelle misure che prevedono di rafforzare ulteriormente il principio di pari responsabilità genitoriale, secondo linee di indirizzo riprese anche dalla XI Commissione, nell'ambito dell'esame di una proposta di legge incentrata sul riconoscimento del congedo di paternità obbligatorio. Preso atto con favore che la richiamata direttiva riconosce una maggiore flessibilità nell'utilizzo dei congedi parentali, sia in senso orizzontale che verticale, valorizzando un principio a cui ritiene necessario garantire piena attuazione anche nell'ambito dell'ordinamento interno, fa notare che la legislazione italiana in materia, seppur ritenuta da molti all'avanguardia per tanti aspetti, presenta taluni elementi di criticità nel suo campo di applicazione, soprattutto laddove non fa rientrare nel novero delle sue diverse tutele e garanzie alcune categorie di lavoratori, tra cui cita i lavoratori atipici.
Auspica, in conclusione, che il relatore, in fase di elaborazione della sua proposta di relazione, possa prendere in considerazione le osservazioni testé svolte, al fine di migliorare il contenuto del disegno di legge in esame e renderlo maggiormente aderente ai principi di pari opportunità.

Maria Grazia GATTI (PD) giudica importante dare piena attuazione alle direttive di competenza della XI Commissione, contenute nell'Allegato B al disegno di legge comunitaria, paventando, tuttavia, il rischio che - a fronte dei drammatici dati sull'occupazione giovanile e femminile registrati in Italia - sia difficile perseguire gli «obiettivi di Lisbona», che sono inclusi tra le premesse dell'intesa che ha portato alla revisione della disciplina comunitaria in tema di congedi parentali.
Soffermandosi, peraltro, sulla direttiva 18/2010/UE, attuativa dell'accordo quadro «rivisto» sul congedo parentale, fa notare che essa consente - tra l'altro - agli Stati membri di prevedere, in accordo con le parti sociali, forme di tutela anche nei confronti dei lavoratori discontinui, che possano vantare almeno un anno di lavoro,


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anche frammentato. Ritiene, pertanto, che l'attuazione di tale direttiva possa costituire un'occasione importante per migliorare la qualità della legislazione italiana in materia, giudicata per molti aspetti valida e consolidata (soprattutto nella parte relativa ai permessi riconosciuti nei primi 8 anni d'età del minore), ma non in grado di coprire tutte le categorie di lavoratori, se è vero che essa tutela fortemente i lavoratori a tempo indeterminato, ma non altrettanto quelli con contratti a termine o atipici. Giudicato, quindi, essenziale favorire un'estensione della platea dei beneficiari delle garanzie sociali previste in tale materia, anche rafforzando i principi di pari responsabilità genitoriale, auspica che il relatore possa tenere conto di tali elementi in sede di elaborazione della propria proposta di relazione alla XIV Commissione.

Elisabetta RAMPI (PD), soffermandosi sulla parte del provvedimento di competenza della XI Commissione, ritiene necessario che gli Stati nazionali, oltre ad avviare adeguate politiche di conciliazione in favore delle lavoratrici, intervengano sul versante della parità retributiva, atteso che in questo campo permangono forti elementi di discriminazione, giudicati particolarmente odiosi in presenza di una iniqua distribuzione dei carichi del lavoro di cura, che gravano quasi esclusivamente sulle donne. Auspica, pertanto, un pieno accoglimento, da parte del relatore, delle indicazioni proposte dal suo gruppo nel corso del dibattito, in modo da poter condividere pienamente il percorso di valutazione dei provvedimenti in esame in seno alla Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare, ricordando che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge n. 4623 è fissato alle ore 16 di oggi e che nella seduta già fissata per domani il relatore potrà presentare le proprie proposte sui documenti in esame, da sottoporre alla deliberazione della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4517 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla I Commissione sul disegno di legge n. 4517, recante norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione. Ricorda, in proposito, che il richiamato articolo 8, terzo comma, della Costituzione, stabilisce che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica sono regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze: si tratta, quindi, di una riserva di legge rinforzata, che non consente la modifica, abrogazione o deroga di tali leggi, se non mediante leggi ordinarie che abbiano seguito la stessa procedura bilaterale di formazione. In conformità a quanto disposto dalla Costituzione, pertanto, il disegno di legge in esame, già approvato dalla 1a Commissione del Senato in sede deliberante, intende regolare i rapporti tra lo Stato Italiano e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, sulla base dell'intesa stipulata il 4 aprile 2007, allegata al medesimo disegno di legge.
Prima di procedere alla sintetica illustrazione del provvedimento, per quanto di competenza della XI Commissione, segnala che la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale


Pag. 165

è stata istituita dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, i cui legami con l'Italia risultano particolarmente stretti: nel XV secolo, dopo la caduta di Costantinopoli, migliaia di profughi greco-ortodossi si rifugiarono, infatti, nei più importanti centri commerciali, artistici e navali della penisola, organizzandosi in confraternite e comunità con proprie chiese e cappelle; fra le più antiche comunità greco-ortodosse vi è quella di Venezia, la cui chiesa di San Giorgio dei Greci è divenuta la cattedrale dell'Arcidiocesi, che comprende in Italia diversi decanati territoriali con comunità parrocchiali e monastiche. Osserva che i fedeli del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli sono stimati, in Italia, in circa 150.000 unità, numero che giudica piuttosto significativo, tanto che la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, con sede proprio a Venezia, è stata riconosciuta dallo Stato italiano come ente di culto, con decreto del Presidente della Repubblica, in data 16 luglio 1998.
Passando, quindi, alla descrizione del provvedimento, limitatamente ai profili di più diretto interesse della Commissione, segnala anzitutto l'articolo 10, che consente agli appartenenti all'Arcidiocesi di osservare alcune festività religiose ortodosse, stabilendo come il diritto di osservare tali festività debba essere esercitato nel quadro della flessibilità dell'organizzazione del lavoro, con obbligo di recupero delle relative ore lavorative e senza diritto ad alcun compenso straordinario. Ritiene poi opportuno sottolineare l'articolo 22, secondo il quale gli assegni corrisposti dall'Arcidiocesi per il sostentamento totale o parziale dei propri «ministri di culto» siano equiparati, ai soli fini fiscali, al reddito da lavoro dipendente. Fa altresì notare che, in base al comma 3 del medesimo articolo 22, l'Arcidiocesi provvede, per i «ministri di culto» che vi siano tenuti, al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali previsti dalle leggi vigenti.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, per le parti di competenza della XI Commissione, nonché del suo carattere sostanzialmente vincolante, trattandosi di attuare un accordo già intervenuto tra Stato italiano e Sacra arcidiocesi, formula una proposta di parere favorevole.

Elisabetta RAMPI (PD) sottolinea la rilevanza del provvedimento in esame, considerato che esso mira ad attuare il principio costituzionale di libertà delle confessioni religiose, disciplinando i rapporti tra lo Stato e una religione diversa dalla cattolica, nel rispetto di principi di piena autonomia organizzativa. Esprimendo soddisfazione per l'ampliamento delle confessioni con le quali l'ordinamento ha regolato i propri rapporti istituzionali e auspicando una sollecita attuazione legislativa di tutte le intese intercorse tra lo Stato e le altre confessioni religiose, in armonia con quanto disposto dalla Costituzione, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4518 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Gabriella GIAMMANCO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla I Commissione sul disegno di legge n. 4518, recante norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione, il quale prevede che i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose,


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diverse da quella cattolica, siano regolati per legge, sulla base di intese con le relative rappresentanze: per tali ragioni, non è possibile procedere alla modifica, abrogazione o deroga delle leggi che regolano questi rapporti, se non mediante altre leggi ordinarie che abbiano seguito la medesima procedura bilaterale di formazione. Fa presente, dunque, che - analogamente all'ulteriore provvedimento all'esame in sede consultiva della XI Commissione (C. 4517), su cui è stato appena espresso un parere favorevole - il disegno di legge in questione, già approvato in sede deliberante dalla 1a Commissione del Senato, intende regolare i rapporti tra lo Stato Italiano e la predetta Chiesa apostolica in Italia, sulla base dell'intesa stipulata il 4 aprile 2007, nel rispetto, quindi, della procedura bilaterale di formazione prevista dall'articolo 8 della Carta costituzionale, in precedenza richiamato.
Precedentemente alla descrizione del provvedimento, per le parti di competenza della XI Commissione, intende ricordare che la Chiesa apostolica è un movimento internazionale missionario, che nasce agli inizi del secolo scorso in Galles: gli apostolici credono nell'assoluta autorità delle Sacre scritture e il governo spirituale e materiale della loro Chiesa è affidato ad apostoli, profeti, evangelisti, pastori, dottori, anziani e diaconi, operanti ciascuno nella propria area di competenza. Fa presente che la Chiesa apostolica opera su scala mondiale e negli ultimi anni ha avuto un'imponente espansione in più di trenta Paesi, non solo europei, nei quali è attivamente impegnata in opere di solidarietà sociale come assistenza, lotta all'analfabetismo, costruzione di scuole, asili e centri sociali; il movimento della Chiesa apostolica, il cui numero di fedeli in Italia è oggi pari a circa 5.500 unità, ha la propria sede centrale a Grosseto e si è formalmente costituito il 15 dicembre 1973, con articolazioni su tutto il territorio nazionale; tale organizzazione ufficiale ha quindi comportato l'assunzione, da parte dei pastori italiani, di una propria caratterizzazione nella guida della Chiesa apostolica e dei suoi rapporti politici e sociali, che ha condotto, infine, al riconoscimento della personalità giuridica, con decreto del Presidente della Repubblica, in data 21 febbraio 1989. Osserva che con l'approvazione di questa intesa, pertanto, si compie un ulteriore passo in avanti nell'attuazione dell'articolo 8 della Costituzione, poiché la definizione convenzionale delle relazioni bilaterali con la Chiesa apostolica amplia l'ambito ed il numero delle confessioni religiose con le quali lo Stato italiano ha un rapporto pienamente conforme al dettato costituzionale.
Passando al contenuto del provvedimento, rileva come - analogamente al complesso delle intese già stipulate con altre confessioni religiose - il testo riconosca l'autonomia della Chiesa apostolica in Italia, liberamente organizzata secondo i propri ordinamenti e disciplinata dal proprio statuto, nonché la «non ingerenza» dello Stato nelle nomine dei «ministri di culto», nell'organizzazione ecclesiastica e negli atti disciplinari e spirituali; il disegno di legge, nel proprio articolato, disciplina quindi i vari settori dell'autonomia e del riconoscimento di vari istituti giuridici nell'ordinamento italiano. In questo ambito, con riferimento ai profili di diretto interesse della XI Commissione, segnala esclusivamente l'articolo 27, secondo il quale gli assegni corrisposti dalla Chiesa apostolica in Italia, per il sostentamento totale o parziale dei propri «ministri di culto», sono equiparati, ai soli fini fiscali, al reddito da lavoro dipendente; il comma 2 del medesimo articolo 27, inoltre, prevede che la Chiesa apostolica in Italia provveda ad operare, su tali assegni, le ritenute fiscali secondo le disposizioni tributarie in materia, nonché al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali previsti dalle vigenti leggi.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento per i profili di competenza della XI Commissione e verificata la sostanziale analogia con l'altro provvedimento all'esame della Commissione, formula una proposta di parere favorevole.

Elisabetta RAMPI (PD), richiamate le considerazioni svolte in relazione al precedente


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provvedimento esaminato in sede consultiva e preso atto delle norme di diretto interesse della Commissione, nonché della necessità di riconoscere piena autonomia ad una confessione religiosa divenuta rilevante in seno alla comunità nazionale, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La seduta termina alle 14.50.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 11 ottobre 2011.

Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi.
C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.50 alle 15.40.

XI Commissione - Martedì 11 ottobre 2011


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ALLEGATO 1

5-04182 Brandolini: Situazione della sede territoriale INPS di Cesena.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla interrogazione parlamentare presentata dall'onorevole Brandolini, concernente la sede territoriale INPS di Cesena, passo ad illustrare le notizie fornite in merito dall'Inps.
Gli interventi legislativi che si sono succeduti negli ultimi anni in tema di blocco delle assunzioni hanno limitato il turn-over del personale, determinando, anche per effetto dei numerosi pensionamenti, una costante e progressiva flessione della consistenza del personale dell'INPS e una carenza di organico che interessa, in percentuali diverse, le strutture dell'Istituto su tutto il territorio nazionale.
Inoltre, la legge 26 febbraio 2010, n. 25 (legge di conversione del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante «Proroga di termini previsti da disposizioni legislative»), ultima di una serie di previsioni normative che hanno imposto alle pubbliche amministrazioni di ridurre le proprie piante organiche, ha previsto un ulteriore taglio del 10 per cento della dotazione organica complessiva dell'Istituto.
In considerazione delle riduzioni imposte dalle richiamate previsioni normative, nell'ultimo quinquennio, la dotazione organica del personale si è ridotta complessivamente di circa il 20 per cento, circostanza che ha determinato una diminuzione dello scostamento tra dotazione organica e consistenza del personale effettivamente in servizio.
A fronte dei vincoli legislativi che hanno imposto alcune rigidità nelle dinamiche occupazionali, l'Istituto ha posto in essere alcuni interventi volti ad ovviare, almeno in parte, alle evidenziate criticità.
Così, nel delineare il nuovo modello organizzativo delle strutture territoriali si è tenuto conto prioritariamente proprio dell'esigenza di assicurare continuità nello svolgimento delle funzioni e certezza per l'utenza non soltanto della permanenza, ma anche del rafforzamento degli attuali punti di erogazione del servizio. In tale ottica si è provveduto alla trasformazione dell'Agenzia di Cesena in Agenzia Complessa.
Da novembre 2001 a gennaio 2011 la stessa Agenzia di Cesena ha visto diminuire il proprio personale da 51 a 43 unità lavorative (con un tasso di riduzione pari al 14 per cento, leggermente inferiore alla media nazionale).
La struttura, comunque, si avvale di nuove metodologie di lavoro, incentrate su una maggiore flessibilità operativa e gestionale e su un forte impiego delle tecnologie informatiche.
In sostanza, il nuovo modello organizzativo e la politica di telematizzazione della domanda di servizi, congiuntamente al possibile impiego della sussidiarietà (ovvero l'impiego di risorse di altre sedi per supportare le strutture in difficoltà), consentono di ottimizzare al massimo l'utilizzo del personale e permettono all'Agenzia di Cesena, come alle altre strutture


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territoriali dell'Istituto, di continuare ad erogare servizi di qualità a cittadini ed imprese.
Da ultimo, faccio presente che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 7 luglio 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 232 del 5 ottobre 2011, ha autorizzato l'assunzione da parte dell'INPS, di n. 278 unità lavorative, 21 delle quali per trattenimento in servizio. Alla luce di tale provvedimento saranno sicuramente assegnate nuove unità lavorative alle diverse sedi INPS e in tale prospettiva, pertanto, verrà valutata anche la situazione dell'Agenzia di Cesena.


Pag. 170

ALLEGATO 2

5-05131 Gnecchi: Sulle prospettive di riorganizzazione dell'INPS.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'onorevole Gnecchi - con il presente atto parlamentare - richiama l'attenzione sul processo di riorganizzazione interna avviato dall'Inps, con particolare riferimento alle procedure di esternalizzazione di alcuni servizi.
In proposito, l'Istituto ha reso noto, in via preliminare, che il mandato governativo della gestione commissariale - di cui ai decreti interministeriali dell'11 settembre 2008 e del 27 marzo 2009 - era incentrato sulla riorganizzazione dell'ente, nell'ambito del più ampio disegno di riordino degli enti, contemplato dall'articolo 1, comma 7, della legge 24 dicembre 2007, n.247, e finalizzato all'adozione di modelli organizzativi idonei a realizzare sinergie e conseguire risparmi di spesa anche attraverso gestioni unitarie, uniche o in comune di attività strumentali.
L'Istituto ha inoltre comunicato di aver realizzato nel seguente ordine:
1) Una riorganizzazione della Direzione generale, mediante una razionalizzazione dei servizi e delle competenze che ha visto la riduzione del 37 per cento delle strutture centrali di livello dirigenziale generale, in ossequio all'articolo 74 decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133;
2) Una razionalizzazione delle strutture regionali, in ossequio alla rimodulazione delle strutture centrali;
3) Un riassetto delle strutture territoriali in funzione della consistente riduzione dell'organico dei dirigenti di seconda fascia imposta dal citato articolo 74 e in un'ottica di rendere coerenti i processi di servizio ai nuovi strumenti telematici collegati al sistema uniemens di gestione delle entrate contributive e delle posizioni assicurative per la liquidazione delle prestazioni.

Per il supporto di tale operazione di riassetto, l'Istituto si è avvalso del contributo della società, di primaria importanza, KPMG. I costi reali sostenuti dall'Ente come corrispettivo dell'attività prestata da KPMG (reingegnerizzazione attività e relativa formazione del personale, eccetera) sono pari a: euro 6,966.943,69 per il 2008, euro 8.549.570,10 per il 2009, euro 13.019.714,72 per il 2010.
L'INPS ha inoltre evidenziato come il processo di esternalizzazione non abbia interessato in alcun modo i servizi strategici dell'Istituto, la cui gestione è rimasta formalmente nella totale nella disponibilità della tecnostruttura dell'Ente.
Le attività esternalizzate infatti, secondo quanto riferito dall'Ente, attengono ad adempimenti standardizzati, prima svolti dall'Istituto attraverso lavoratori in regime di somministrazione di manodopera, non più utilizzabili a causa dei tagli lineari collegati ai più recenti interventi normativi sulla finanza pubblica.
Nello specifico, alla società POSTEL sono stati affidati servizi in materia di: invalidità civile, con particolare riferimento all'acquisizione dei verbali delle aziende sanitarie locali; acquisizione dei certificati di malattia cartacei; acquisizione di documentazione riguardante il contenzioso giudiziario). Pertanto, secondo quanto riferito dall'Istituto, l'esternalizzazione dei servizi a POSTEL ha riguardato esclusivamente l'acquisizione di documentazione


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cartacea, nel rispetto della normativa sulla privacy, e l'informatizzazione della stessa.
Da ultimo, con particolare riferimento a quanto rilevato nel presente atto parlamentare in ordine al servizio di assistenza fiscale prestato dall'INPS, l'istituto medesimo ha fatto sapere di aver ritenuto - nell'esercizio della facoltà attribuita dall'articolo 37 del decreto legislativo n. 241 del 1997, ed alla luce della nota carenza di personale - di non prestare assistenza fiscale nei confronti dei propri sostituiti per l'anno 2011. L'INPS, in proposito, ha evidenziato che negli anni passati si era registrato un sempre minore ricorso all'assistenza fiscale, da parte soprattutto dei pensionati, nonostante il rilevante sforzo organizzativo posto in essere in termini di risorse umane e strumentali; mi riferisco in particolare all'allestimento degli sportelli, alla ricezione del pubblico, alla consulenza e compilazione dei moduli alle trasmissioni e alle eventuali rettifiche.


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ALLEGATO 3

5-05257 Gatti: Idoneità delle misure relative ai fabbisogni professionali e formativi delle imprese.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione che passo ad illustrare verte sulla tematica dei fabbisogni professionali e formativi dalle imprese con specifico riferimento al sistema informativo per l'occupazione e la formazione denominato Excelsior.
Le informazioni tratte dal Sistema Informativo Excelsior (che, dal 2011, si basa su un'indagine a cadenza trimestrale riguardante ogni anno un totale di circa 250mila aziende con almeno un addetto dipendente) fanno riferimento alle previsioni formulate dalle imprese circa le figure professionali - e le loro specifiche caratteristiche, tra le quali il titolo di studio - che assumeranno nel corso del trimestre e dell'anno successivo a quello di realizzazione dell'indagine.
Occorre evidenziare che le informazioni sui fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese e rilevati da Excelsior misurano esclusivamente l'entità della domanda di personale in possesso di determinati titoli di studio e non consentono, da sole, di misurare il cosiddetto «mismatch» rispetto all'offerta (relativa sia ai neo-diplomati, sia alle figure già presenti sul mercato del lavoro e, in molti casi, alla ricerca di un nuovo impiego). La quantificazione di tale «mismatch» esula, infatti, dalle finalità dello stesso sistema Excelsior (basato su un'indagine rivolta solo alle imprese che cercano personale e non anche agli individui che offrono lavoro) e non può essere effettuata se non ricorrendo anche a fonti esterne circa le caratteristiche dell'offerta di lavoro, quali - in primo luogo - Istat e Almolaurea.
Tuttavia, fin dal suo avvio Excelsior ha provato a misurare il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro proprio attraverso la quantificazione delle assunzioni per le quali gli imprenditori segnalano difficoltà di reperimento, legate in primo luogo al grado di adeguatezza delle competenze possedute dai candidati all'assunzione rispetto alle esigenze richieste dalle aziende. È questo il senso delle informazioni sulle cosiddette «professioni introvabili», che Excelsior mette a disposizione al fine di favorire l'orientamento scolastico e universitario, nonché la transizione dal mondo della formazione a quello del lavoro. È altresì possibile definire non solo la quota per la quale le imprese avvertono difficoltà di reperimento (e, dunque, il potenziale deficit rispetto all'offerta) ma anche, cosa molto più importante, le motivazioni alla base di tale disallineamento, in modo da comprendere fino a che punto questo sia da attribuire a competenze di carattere tecnico-specialistico o trasversali possedute dai candidati e considerate inadeguate da parte delle imprese o, comunque, non immediatamente (o non più) «spendibili» nel mercato del lavoro. Informazioni che, evidentemente, possono rappresentare una base utile alla definizione di misure volte ad agevolare la realizzazione di attività di formazione continua in azienda (anche e soprattutto per lavoratori in età adulta) e, più in generale, di iniziative di riqualificazione professionale.
Faccio presente, inoltre, che già oggi Excelsior è in grado di quantificare, tra l'altro, il fabbisogno di diplomati o laureati (ossia, le assunzioni di tali figure programmate nel trimestre o nell'anno successivo) differenziando la quota di domanda che le


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imprese rivolgono a personale in uscita dal sistema formativo (neo-diplomati e neo-laureati) rispetto a quella per la quale è considerato più idoneo un candidato in possesso di esperienza e, quindi, già presente sul mercato del lavoro (ancorché temporaneamente non occupato). A titolo esemplificativo, i dati Excelsior permettono quindi, nel caso dei diplomati, non solo di quantificare le assunzioni complessivamente programmate dalle imprese (circa 244.300 nell'intero 2011) ma anche di definire la quota per la quale le imprese preferiscono rivolgersi in prima istanza a candidati neodiplomati (fino a un massimo di 111.800 unità) o, ancora, quella per la quale le stesse imprese reputano indispensabile il possesso di una specifica esperienza lavorativa (oltre 130mila unità nello stesso anno), offrendo in tal modo opportunità di impiego anche per soggetti non più occupati.
È evidente che l'incontro fra domanda e offerta di lavoro rappresenta un problema complesso, che impone - ancor più in questa delicata fase economica - al mondo dell'offerta formativa, a tutti i livelli, di utilizzare i molteplici strumenti informativi a disposizione (valorizzando specificità e potenzialità di ciascuno), per rivedere di continuo le sue strategie e garantire in tal modo una occupabilità sempre maggiore.
Faccio presente che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali come già riferito nella risposta alla interrogazione n.5-04948, ha istituito il portale on line cliclavoro che contiene gli elementi tecnici ed organizzativi per incrociare i dati raccolti da più fonti. Tale portale rappresenta uno strumento importante e innovativo, dotato di infinite potenzialità: è la soluzione tecnica e organizzativa che offre a cittadini, imprese e operatori (pubblici e privati) un luogo di incontro virtuale dove poter accedere a informazioni e servizi dedicati. Questo portale serve a cittadini e imprese per cercare o offrire lavoro, ma rappresenta anche un punto di riferimento per chi già lavora e vuole tenersi aggiornato sulle tendenze del mercato e sulle posizioni aperte. Sul portale si trovano tutte le opportunità di lavoro presenti sul Web, messe a disposizione da un potente motore di ricerca, oltre ai curricula e ai posti disponibili (vacancy) inseriti direttamente da cittadini e aziende o intermediati dagli operatori. Saranno reperibili i concorsi per l'assunzione nelle pubbliche amministrazioni e la normativa di riferimento per i diversi aspetti del panorama di settore. Su Cliclavoro sono, inoltre, pubblicate le notizie sulle opportunità di lavoro e formazione sul territorio, sui bandi più interessanti, sui finanziamenti e gli incentivi disponibili e in generale sulle novità per il mondo del lavoro.
Al portale contribuiscono in modo attivo una serie di soggetti - pubblici e privati - che mettono in rete i propri patrimoni informativi attraverso la condivisione dei dati; tra questi occorre considerare in primo luogo le Regioni e le Province. Un importante ruolo, poi, è svolto dall'INPS, che mette a disposizione i dati dei percettori di trattamenti di sostegno al reddito - attraverso una banca dati che consente di incrementare la visibilità delle persone che percepiscono sussidi, come i cassaintegrati e i lavoratori in mobilità, e permette di entrare in un canale privilegiato che facilita il reinserimento lavorativo -, dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che ha iniziato a rendere disponibili su Cliclavoro i curricula dei laureati di tutte le università pubbliche e private, dal Ministero della pubblica amministrazione e innovazione, per la diffusione dei concorsi pubblici.
Oltre a favorire l'incontro fra domanda e offerta, Cliclavoro ha l'obiettivo di diventare un punto di riferimento imprescindibile per gli operatori che si occupano di intermediazione e per gli utenti che hanno bisogno di formazione, orientamento e supporto negli adempimenti legislativi.
La particolare fase socioeconomica che stiamo attraversando rende necessaria, da parte degli attori coinvolti, non soltanto la capacità di monitorare le dinamiche occupazionali, ma anche quella di prevederle e anticiparle per quanto possibile. I dati


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inseriti in Cliclavoro e quelli utilizzati per analisi previsionali (rapporto Excelsior) sono pronti per essere studiati insieme per: analizzare le tendenze del mercato del lavoro; studiare la domanda soddisfatta; consentire una programmazione degli interventi di politica attiva; promuove una informazione chiara e trasparente. Le prime sperimentazioni sono già in atto: i dati dell'incontro tra domanda ed offerta sono incrociati con le comunicazioni obbligatorie (che registrano i rapporti di lavoro); i dati di alcuni laureati sono incrociati con le comunicazioni obbligatorie, per studiare il rapporto tra formazione universitaria e inserimento nel mondo del lavoro; dalla prossima rilevazione trimestrale di Excelsior, Unioncamere e Ministero incroceranno i dati dell'indagine con le vacancy di cliclavoro e i rapporti di lavoro instaurati, per analizzare il rapporto tra posti ricercati e capacità di assorbimento del mercato.
Voglio ricordare, inoltre, che l'articolo 29 del decreto-legge 98/2011 ha sostituito l'articolo 6 del decreto legislativo n. 276/03, semplificando le procedure di autorizzazione per l'esercizio dell'attività di intermediazione di particolari soggetti quali scuole ed università, associazioni di categoria, comuni e camere di commercio, gestori di siti internet e consulenti di lavoro. Le direttrici verso cui si muove tale riforma sono due: da un lato l'ampliamento dei soggetti abilitati al ruolo di operatori e, dall'altro, la trasparenza del mercato stesso per allargare le opportunità di accesso al mercato del lavoro, soprattutto dei giovani e favorire - in linea con l'Europa - un effettivo scambio di informazioni, grazie ad una vasta rete di operatori selezionati dalla legge. Scuole e università diventano quindi la sede privilegiata di incontro tra domanda e offerta di lavoro e favoriscono un capillare sistema di relazioni con le aziende e con il territorio al fine di agevolare l'occupabilità degli studenti, superando l'idea che scuola e mondo del lavoro sono due entità distinte. La riforma mira quindi ad agevolare gli operatori abilitati dalla legge a svolgere un ruolo di mediatori, con la garanzia di un regime chiaro ed effettivo. La circolazione delle informazioni garantisce anche il monitoraggio dei fabbisogni professionali e il buon funzionamento del mercato del lavoro. A tal proposito, informo che a breve sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto ministeriale che definisce i dettagli operativi dell'allargamento della platea dei soggetti autorizzati alla intermediazione nel mercato del lavoro.
Da ultimo informo che ieri, 10 ottobre, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Testo Unico dell'apprendistato (decreto legislativo n. 167/2011), frutto dell'intesa con le regioni e le parti sociali. Il provvedimento è un passo avanti non solo normativo, ma anche culturale, verso il superamento della tradizionale distinzione tra sapere e saper fare. La riforma dell'apprendistato e le recenti novità in tema di tirocini formativi e di orientamento, introdotte con l'articolo 11 del decreto-legge 138/2011, hanno l'ambizione di fare di queste tipologie contrattuali il modo ordinario dei giovani di entrare nel mercato del lavoro e di recuperare quell'integrazione tra apprendimento e lavoro. L'integrazione tra apprendimento e lavoro significa riconoscimento del lavoro come parte essenziale del processo educativo e formativo della persona e significa anche opportunità di adattamento, di conoscenza teorica e di specifiche conoscenze pratiche. Il contratto di apprendistato consente di conseguire anche titoli formativi o educativi dalla qualifica triennale al diploma quadriennale, ai titoli di studio superiori o degli istituti di formazione tecnica e tecnica superiore, fino alla laurea e ai dottorati di ricerca.

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