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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione I
4.
Mercoledì 9 maggio 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Bruno Donato, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA SUI RECENTI FENOMENI DI PROTESTA ORGANIZZATA IN FORMA VIOLENTA IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONI E SULLE POSSIBILI MISURE DA ADOTTARE PER PREVENIRE E CONTRASTARE TALI FENOMENI

Audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, ingegner Cesare Patrone:

Bruno Donato, Presidente ... 3 4 5 7
Patrone Cesare, Capo del Corpo forestale dello Stato ... 3 5
Tassone Mario (UdCpTP) ... 4
Turco Maurizio (PD) ... 5
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.

COMMISSIONE I
AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di mercoledì 9 maggio 2012


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DONATO BRUNO

La seduta comincia alle 14,25.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui recenti fenomeni di protesta organizzata in forma violenta in occasione di manifestazioni e sulle possibili misure da adottare per prevenire e contrastare tali fenomeni, l'audizione del capo del Corpo forestale dello Stato, ingegner Cesare Patrone.
Ringrazio l'ingegner Patrone per la sua disponibilità, a nome mio e della Commissione, e gli cedo subito la parola.

CESARE PATRONE, Capo del Corpo forestale dello Stato. Presidente, ringrazio lei e tutta la Commissione, anche perché, nella fattispecie della gestione dell'ordine pubblico a partire dalla situazione «No TAV», avete tenuto in considerazione ed evidenziato il ruolo, anche se marginale del Corpo forestale.
In tali occasioni, il Corpo forestale svolge i compiti ad esso assegnati dal competente Ufficio Ordine pubblico del Dipartimento della pubblica sicurezza, ovvero dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza. Ovviamente lavoriamo in assoluta sinergia e collaborazione con le altre forze di Polizia, sempre sotto il coordinamento dell'ufficiale delegato dal questore. Tale attività è svolta in ottemperanza alla legge 1o aprile 1981, n. 121, che riconosce alla Polizia di Stato e all'Arma dei carabinieri un ruolo di assoluta preminenza nell'attività concernente l'ordine e la sicurezza pubblica, mentre il Corpo forestale, al pari della Guardia di finanza, concorre. La legge 6 febbraio 2004, n. 36, di riordino del Corpo forestale conferma questa linea.
Mi si permetta di evidenziare che il Corpo forestale è un'organizzazione piuttosto complessa che lavora su tre filoni: la polizia agroambientale - dove il Corpo forestale rileva oltre il 50 per cento dei reati inerenti l'aspetto ambientale - la protezione civile e la biodiversità. Nell'ultimo periodo c'è stata un'accelerazione per quanto riguarda gli aspetti legati alla polizia ambientale, tant'è che con le sezioni di polizia giudiziaria - ovvero la legge n. 4 del 2011, con la quale il Corpo forestale entra organicamente nelle sezioni di polizia giudiziaria presso le procure della Repubblica - e con la recente convenzione con l'Antimafia del 23 aprile 2012, il Corpo forestale evidenzia questa sua forte valenza di polizia ambientale.
Ovviamente, facendo parte del sistema sicurezza, contribuiamo all'ordine pubblico. Sono state istituite circa venti squadre formate presso le scuole di polizia


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di Nettuno, Ponte Galeria e altre strutture provinciali. Naturalmente va evidenziata una certa «valenza ambientale» del Corpo forestale dello Stato. Infatti, anche laddove operiamo per un ordine pubblico rinforzato si riconosce una particolare vocazione del Corpo forestale; penso ad esempio agli interventi di ordine pubblico in occasione della visita del Presidente degli Stati Uniti Bush, in cui presidiammo Villa Pamphili, se non erro, proprio in virtù della nostra particolare conoscenza dei territori naturali.
Un'approfondita analisi del fenomeno della protesta violenta organizzata in Val di Susa è stata svolta in modo eccellente nelle precedenti audizioni dal prefetto Manganelli e dal comandante generale dell'Arma dei carabinieri Gallitelli e poi confermata dal generale Di Paolo. Pertanto, umilmente ci limitiamo a sottolineare che abbiamo impiegato delle squadre - in genere una o due, a partire dal giugno 2011, ottimamente coordinate dalla questura di Torino - ed evidenziamo il contributo tecnico che il Corpo forestale offre all'intero sistema, mettendo a disposizione anche sofisticate tecnologie che possono garantire una maggiore sicurezza per gli operatori.

PRESIDENTE. L'indagine che stiamo svolgendo nasce da un'iniziativa del collega Tassone, il quale ha giustamente chiesto che su questi fenomeni - in particolare Val di Susa e Roma - venisse data al legislatore l'opportunità di conoscere il verificarsi di eventuali carenze nell'organizzazione dei vostri lavori, al fine di poter contribuire a migliorarla con interventi legislativi. Questo è il motivo dell'incontro che ci eravamo proposti con le forze dell'ordine e, quindi, anche con il Corpo forestale che, come sappiamo, partecipa all'attività di ordine pubblico, anche se in minima parte.
In particolar modo, volevamo sapere se, quando partecipate - non solo alla scuola, ma anche sul teatro delle operazioni - c'è qualcosa che non funziona, se ritenete che il sistema possa essere migliorato e se la legislazione debba essere rivista in qualche punto per aiutare il pianeta sicurezza a dare risposte ancor più positive di quanto non stia già facendo.
Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni

MARIO TASSONE. Ingegner Patrone, il presidente ha ben ricordato la ratio e la motivazione che ci hanno spinto a svolgere una serie di audizioni relativamente alle vicende dell'ottobre del 2011 a Roma, con riferimento anche alla Val di Susa.
Nella nota che lei ha consegnato alla Commissione, si ricorda la legge n. 121 del 1981 e le sue successive modificazioni, in base alla quale rientra a pieno titolo il Corpo forestale dello Stato nel Comitato nazionale e nei Comitati provinciali dell'ordine pubblico. Il Corpo forestale dello Stato è inserito quindi a pieno titolo nella struttura delle forze di Polizia, al cui quadro complessivo si aggiungono anche la Polizia penitenziaria e via discorrendo.
Innanzitutto, avrei l'esigenza di capire come e se funziona il coordinamento, se il personale è sufficiente quanto meno a presiedere il territorio di vostra competenza, considerato che tra le vostre competenze rientrano anche le acque, e dunque il mare, la repressione delle violazioni ambientali, i parchi marini e via dicendo.
Per quanto riguarda le specifiche vicende, vorrei capire se all'interno di questo coordinamento, dato che nelle situazioni oggetto dell'indagine conoscitiva ci siamo trovati in presenza di gruppi di movimento organizzati e violenti - che già nel 2001, a Genova, hanno fatto ciò che hanno fatto, per poi ripetersi successivamente - nel presidiare il territorio di vostra competenza siate venuti a conoscenza di elementi di aree di addestramento.
Con riferimento alle vicende in esame, visto che lei parlava di supporto e di integrazione, siete stati interpellati? C'è stato uno scambio di opinioni prima che si svolgessero le manifestazioni? Riguardo


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alla Val di Susa, lei ha ricordato gli encomi del capo della Polizia e l'apprezzamento del Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri. Siete stati avvertiti? Vorrei sapere se vi siete raccordati in queste occasioni, e mi riferisco non soltanto alla Val di Susa, ma anche ad altre che lei conosce meglio di me. Anche per quanto riguarda Roma, vi è stata qualche utilità, qualche coinvolgimento del Corpo forestale dello Stato?
In secondo luogo, per quel che concerne la varietà delle competenze del Corpo - da quelle ambientali al coinvolgimento, cui lei faceva cenno , con l'antimafia, che ho seguito con molta attenzione - il personale è sufficiente? Come svolgete la vostra attività investigativa e di controllo, per quanto riguarda la prevenzione e la repressione?
Vorremmo capire come il Corpo forestale è stato ed è coinvolto in tutto questo, considerato - ma questo è un mio convincimento - che non c'è un primus rispetto alle responsabilità: ci può essere un coordinamento sovraordinato, ma non avete certo bisogno di particolari encomi da parte dei vostri colleghi. Ognuno, per la propria competenza e autonomamente, e rispetto a ciò che la normativa demanda per i propri compiti istituzionali, esplica il proprio ruolo con attenzione.
Colgo l'occasione per esprimere un apprezzamento al Corpo forestale per l'impegno con cui opera quotidianamente.

MAURIZIO TURCO. Presidente, vorrei svolgere solo una considerazione che mi era venuta in mente già dopo aver ascoltato i rappresentanti della Guardia di finanza. Noi abbiamo dei corpi altamente specializzati, come la Guardia di finanza e il Corpo forestale, che in qualche modo vengono distratti dal loro compito prioritario.
La mia domanda è la seguente: poiché voi avete «l'esclusiva» del controllo di buona parte del territorio, dove di fatto vi è demandata una serie di responsabilità, non sarebbe il caso di rafforzare questi aspetti? Oggi è inevitabile che nel momento in cui è previsto l'apporto al servizio d'ordine pubblico ordinario o straordinario, ma di competenza, dove la catena di comando è della Polizia di Stato e dei Carabinieri, di un corpo che consta di 240 soggetti - ciascuna delle venti regioni dispone quindi di dodici persone - tale apporto sia simbolico.
Non sarebbe più importante puntare su una formazione propria, che vi deriva dai compiti e dalle responsabilità che la legge vi affida? Ho l'impressione che spesso, di fronte a un'alta specializzazione, si rischia di prendere direzioni in cui, sebbene le competenze si possono anche far crescere, l'aspetto più importante e, direi, qualificante del Corpo forestale dello Stato, alla fine, a mio avviso, è anche parzialmente compromesso.

PRESIDENTE. Do la parola all'ingegner Patrone per la replica.

CESARE PATRONE, Capo del Corpo forestale dello Stato. Grazie, presidente. Comincio con la domanda dell'onorevole Tassone. Il coordinamento, onorevole, funziona; funziona a livello centrale, perché quando veniamo convocati dal Ministero dell'interno e iniziamo con la relazione del capo della Polizia e del direttore del Dipartimento, in cui si evidenziano tutti gli aspetti, laddove vi siano delle particolari competenze del Corpo forestale dello Stato, anche nel coordinamento centrale, dove chi vi parla ovviamente partecipa, il Corpo ricopre il suo ruolo.
Non dimentichiamo il decreto dell'ex Ministro dell'interno Pisanu sulle specializzazioni nelle varie forze di Polizia. Si è trattato di un lavoro piuttosto lungo tra i capi e i vicecapi delle forze di Polizia, al termine del quale sono stati evidenziati i ruoli delle varie forze. Naturalmente, tra questi si evidenzia anche quello del Corpo forestale dello Stato, e laddove vi sono delle peculiarità il suo apporto è sostanziale. Per esempio, mi viene in mente un reato che ha una grossa valenza, a mio modo di vedere, d'impatto sociale, quello degli incendi boschivi. Quando ci troviamo di fronte a incendi


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di centinaia di ettari, c'è una grande ricaduta sulla comunità locale, per cui le indagini del Corpo forestale dello Stato - che usa strumenti molto moderni, come l'analisi del DNA e via dicendo, grazie ai quali abbiamo arrestato molti incendiari - hanno una particolare valenza. Secondo me, in una visione moderna e, permettetemi una parola abusata, un po' «olistica», è ovvio che ci siano delle sinergie fortissime con tutte le altre forze di Polizia, a cominciare dall'Arma dei carabinieri, che ha una diffusione altrettanto capillare, anzi maggiore della nostra, e vorrei sottolinearlo. A mio avviso, dunque, il coordinamento funziona.
Il personale del Corpo forestale, invece, non è sufficiente, perché non dimentichiamo l'aspetto del monitoraggio e della gestione dei dati. Penso ai dati dell'inventario forestale nazionale che, a mio avviso, l'Italia è l'unico Stato a curare ad alto livello, giacché si tratta dei dati dei serbatoi di carbonio che forniamo per il Protocollo di Kyoto. L'Italia, con il Corpo forestale dello Stato, i centri di ricerca, e anche con la collaborazione di alcune università, fornisce i dati relativi ai serbatoi di carbonio, quello cioè che le foreste italiane catturano; ebbene, questo è un lavoro di monitoraggio del Corpo forestale dello Stato molto importante.
In questi giorni, inoltre, i giornali hanno parlato di maltrattamento di animali. Cito, altresì, la flotta elicotteristica del Corpo forestale per lo spegnimento degli incendi, che è particolarmente capace e specializzata; si pensi anche alla gestione delle riserve naturali dello Stato, che sono esemplari, da Montecristo alla foresta del Circeo, al Cervo della Mesola e così via. Questi sono tutti compiti che la Forestale svolge in modo piuttosto efficace, a mio avviso.
Certo, siamo pochi, ma questo significa forse che non avremmo dovuto creare le sezioni di Polizia giudiziaria? Non avremmo dovuto stringere l'accordo con l'Antimafia di questi giorni? È nostra cultura andare avanti in ogni caso. L'accordo con l'Antimafia è fondamentale, laddove si commettono reati di grandissima rilevanza e pericolosità.
In questi giorni abbiamo inaugurato la scuola di Castel Volturno, in una zona particolarmente delicata sotto il profilo del danno ambientale, delle discariche, del degrado sociale del territorio. Si tratta di una scuola del Corpo forestale dello Stato nel cuore della malavita organizzata.
A proposito poi di relazioni, con gli altri corpi, voglio sottolineare che abbiamo ceduto una parte di questa scuola alla Polizia di Stato, che vi ha aperto il suo commissariato perché non aveva spazi. Le altre forze di Polizia hanno fatto altrettanto per il Corpo forestale, anche per i concorsi. Di recente la Guardia di finanza ci ha concesso Bari, la Polizia penitenziaria ci darà la sua struttura, l'Aeronautica ci cederà Guidonia per lo svolgimento dei concorsi; direi quindi che questa forma di relazione sta funzionando. Lo stesso spostamento, che sto effettuando in questi giorni, da una struttura a pagamento in via Nizza a una struttura del demanio - quindi gratuita - a via Ciamarra, è partito con l'affettuosa propensione della Guardia di finanza, che ci ha permesso di occupare quattro piani.
Siamo pochi, ma questo non è un buon motivo per rallentare; anzi, per certi versi, qualcuno pensa che «stressiamo» la struttura, ma è ovvio che probabilmente dobbiamo guardare meno chi raccoglie funghi e asparagi e concentrarci maggiormente sulle questioni relative alla malavita organizzata. Se il procuratore Grasso e lo stato maggiore dell'Antimafia hanno ritenuto di stringere un accordo con noi è perché evidentemente nell'interpretazione, direi equilibrata, del reato ambientale, il Corpo forestale dello Stato è particolarmente adeguato.
Per occuparsi di determinate questioni si viene distratti e se ne trascurano altre? Questo è vero ma, come notava l'onorevole Turco, obiettivamente non sono grandi numeri. Io ritengo necessario, tuttavia, che il Corpo forestale sia a conoscenza anche di quelle cose. Prima facevo il caso di zone rurali o altre - come ad esempio Villa


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Pamphili - in cui è richiesta la capacità del Corpo forestale di leggere il territorio; abbiamo inoltre parlato di alcune tecnologie impiegate nella vicenda No TAV, che possono essere utili per l'individuazione di soggetti violenti.
Ritengo dunque che, in ogni caso, il contributo del Corpo forestale e il miglioramento della relazione tra le forze di Polizia abbia un valore ben più alto di qualche «distrazione» di risorse, sempre contemplate ovviamente dalla normativa.
Grazie.

PRESIDENTE. Ringrazio l'ingegner Patrone e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14,50.

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