Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

Torna all'elenco delle indagini Torna all'elenco delle sedute
Commissione III
13.
Mercoledì 24 giugno 2009
INDICE

INDAGINE CONOSCITIVA SUGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO DELLE NAZIONI UNITE

Seguito e conclusione dell'esame istruttorio del documento intermedio:

Pianetta Enrico, Presidente ... 3 4
Barbi Mario (PD) ... 3
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: (Misto-RRP).

COMMISSIONE III
AFFARI ESTERI E COMUNITARI
Comitato permanente sugli obiettivi di sviluppo del millennio

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta antimeridiana di mercoledì 24 giugno 2009


Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEL COMITATO ENRICO PIANETTA

La seduta comincia alle 14,15.

(Il Comitato approva il processo verbale della seduta precedente).

Seguito e conclusione dell'esame istruttorio del documento intermedio.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, il seguito dell'esame istruttorio del documento intermedio.
Ricordo che tale documento, qualora approvato dalla Commissione, verrà presentato nel corso dei lavori del seminario di studio interparlamentare programmato per il 2 luglio prossimo sul tema del ruolo dei parlamenti nazionali per la realizzazione degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Ricordo altresì che nella seduta di ieri è stato avviato l'esame istruttorio del documento e che, in seguito agli interventi svolti dai colleghi, sono state proposte talune integrazioni.
Avverto che la Commissione plenaria potrebbe procedere all'adozione del documento al termine della seduta di oggi pomeriggio.
Do la parola ai colleghi che desiderino intervenire per formulare ulteriori osservazioni ed avanzare eventuali proposte di modifica o integrazione.

MARIO BARBI. Vorrei cominciare facendo i complimenti a chi ha materialmente lavorato alla redazione del documento perché è un documento ricco, fedele, che rappresenta una prima, sia pur parziale, sintesi di un lavoro che è stato condotto con grande attenzione, e anche con passione, da parte chi ha partecipato ai lavori del Comitato.
Fatta questa premessa, e sapendo che ci muoviamo in tempi ristretti, non mi dilungo sull'impianto generale, che condivido, ma vorrei dare un contributo su due aspetti specifici. In primo luogo occorrerebbe focalizzare meglio l'andamento altalenante del contributo italiano allo sviluppo. Perché non è soltanto una questione di livello insufficiente, come indicato ieri dall'onorevole Corsini, in quanto l'andamento altalenante è un dato sul quale occorre soffermarsi con più attenzione, perché rappresenta un problema per tutto il sistema. Se noi chiediamo il rispetto della prevedibilità per il quadro generale, occorre che anche i comportamenti del nostro Paese siano prevedibili.
L'altro punto su cui suggerirei di riflettere è il rapporto tra qualità e quantità. Perché in numerosi passaggi del documento noi invochiamo la qualità; ciò è molto sensato, però appare come se la qualità potesse esserci senza quantità o come se fossero due cose che non debbano andare in parallelo. Come se l'una potesse essere alternativa all'altra. Questo non lo credo. Credo che ci possa essere una cattiva quantità, fatta di sprechi, come i cattivi acquedotti pieni di perdite in cui arriva a destinazione solo il 20 per cento di quello che viene raccolto alla sorgente.
Esiste certamente il problema dell'efficacia e della qualità; posto però che noi abbiamo un grosso problema di quantità e siccome l'intuizione senza concetto è cieca, ma anche la qualità senza numero è cieca, suggerirei di evitare che ci sia la possibilità di una visione dicotomica e alternativa di un aspetto rispetto all'altro. In concreto questo potrebbe voler dire di formulare in un modo meno sfuggente uno dei punti delle conclusioni.


Pag. 4


Mi limiterei a queste osservazioni ricordando che altri aspetti - ad esempio è stato segnalato l'utilizzo in Germania di un sistema che valuta i diversi provvedimenti di spesa in materia internazionale dal punto di vista del impatto sul sistema della cooperazione - potrebbero essere approfonditi in sede di documento finale.

PRESIDENTE. Sul tema fondamentale della quantità, ricordo che, in occasione dell'esame dell'ultima legge finanziaria, l'intera Commissione aveva espresso una posizione unitaria, finalizzata a promuovere un maggior flusso quantitativo di risorse, e che l'ambasciatore Massolo ha fatto riferimento alla possibilità di sviluppare una tabella di marcia per approdare ad una percentuale adeguata alla posizione del nostro Paese.
Questo mi pare quindi un argomento assolutamente condivisibile che deve essere di sprone per evitare che sia ridotto il bilancio del Ministero degli affari esteri, ed in particolare quanto stanziato per la cooperazione, come avviene ormai da tanti anni, seppure in maniera altalenante. Quindi, io sono dell'avviso che incentivare nella direzione della quantità sia un fatto importante, che dobbiamo mettere in evidenza.
Sono però convinto sulla necessità di tenere distinta la quantità dalla qualità. Dico ciò non per una mia o per una nostra impressione, ma perché la stessa Dichiarazione di Parigi puntualizza circa la necessità di incrementare l'efficienza della cooperazione internazionale e proprio in termini molto precisi ed analitici individua le modalità finalizzate ad incrementare la qualità.
A proposito della similitudine dell'acquedotto, ricordo che, nel corso della sua audizione, il direttore generale per la cooperazione allo sviluppo della Commissione europea, Stefano Manservisi, ci ha fornito dei dati particolarmente negativi. Egli disse che l'80 per cento degli aiuti arriva al destinatario in percentuale inferiore al 50 per cento; è ovvio che quell'acquedotto ha molte perdite.
Indirizzare la nostra cooperazione a sviluppare, recependo le indicazioni della Dichiarazione di Parigi, una capacità di migliorare la qualità dell'intervento, è quindi un fatto fondamentale. In una dimensione così problematica di crisi internazionale è chiaro che, senza pensare a limitare la questione della quantità, dobbiamo porre attenzione alla qualità.
Sono due elementi che devono viaggiare in parallelo per convergere verso l'incremento globale della capacità di fare cooperazione. Quindi io credo che dalle audizioni si può desumere in maniera molto esplicita che queste sono indicazioni tali da essere recepite nel nostro documento. Ringrazio quindi l'onorevole Barbi che ha focalizzato questi elementi qualificanti del nostro lavoro, anche in ragione dell'audizioni che abbiamo svolto su tali argomenti.
Recependo il contributo dell'onorevole Barbi possiamo considerare concluso l'esame istruttorio di questo documento da parte del Comitato e sottoporlo all'attenzione della Commissione.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito in varia misura alla definizione di questo testo, che è poi la sintesi del lavoro svolto in meno di un anno; quindi direi che abbiamo dato una piccola dimostrazione di efficienza.
Dichiaro concluso l'esame istruttorio finalizzato alla redazione del documento intermedio dell'indagine conoscitiva.

La seduta termina alle 14,30.

Consulta resoconti delle indagini conoscitive
Consulta gli elenchi delle indagini conoscitive