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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissione III
10.
Mercoledì 18 febbraio 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Colombo Furio, Presidente ... 2

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO

Audizione di rappresentanti di ONG del popolo saharawi:

Colombo Furio, Presidente ... 2 6 7 8 9
Ardesi Luciano, Presidente dell'Associazione solidarietà con il popolo saharawi ... 7
Corsini Paolo (PD) ... 8
Haidar Aminatu, Presidente del Collettivo dei difensori dei diritti umani nel Sahara occidentale (CODESA) ... 2
Mahafud Fatima, Rappresentante del Fronte Polisario in Italia ... 8
Mih Omar, Rappresentante del Fronte Polisario in Italia ... 6
Sbai Souad (PdL) ... 9

ALLEGATO. Testo integrale dell'intervento consegnato dall'onorevole Souad Sbai ... 11
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-Repubblicani: Misto-LD-R.

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COMMISSIONE III
AFFARI ESTERI E COMUNITARI

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di mercoledì 18 febbraio 2009


Pag. 11

ALLEGATO

Testo integrale dell'intervento consegnato dell'onorevole Souad Sbai.

Oggi si trovano presenti qui con noi dei cittadini marocchini che hanno certamente subito le conseguenze degli «anni di piombo» come molti altri connazionali. Qui non pretendo di difendere l'incarcerazione e agli abusi contro i diritti umani che sono l'oggetto di denuncia in ogni luogo ed in ogni momento. Vorrei soltanto sottolineare che si tratta di un periodo storico che hanno conosciuto tanti altri paesi e che il Marocco ha saputo superare con coraggio e trasparenza creando l'istituzione «Equità e Riconciliazione» che è stata un atto di riconciliazione con se stesso e di riabilitazione morale e materiale delle vittime.
Da una quindicina di anni e in particolare da dieci, con il nuovo Regno, il Marocco si è impegnato in una via coraggiosa di soluzione progressiva di questa questione con misure coraggiose: liberazione dei prigionieri politici, abrogazione di qualsiasi attentato alla libertà, uguaglianza uomo-donna con il nuovo Codice della Famiglia e soprattutto con la creazione dell'Istanza «Equità e Riconciliazione» che ha costituito una delle esperienze più riuscite di regolamento degli «anni di piombo» nella stabilità e senza cambiamento di regime. Il lavoro dell'IER ha riguardato anche tutte le violazioni commesse nel Sahara.
Il Marocco di oggi è un Marocco democratico e la prova è la presenza tra noi di Aminatu Haidar e dei suoi colleghi in questa aula, sapendo bene che lei è libera di esprimere le sue idee in Marocco come lo è qui davanti a noi, che viaggia con un passaporto marocchino ed ha la piena libertà di movimento e d'opinione. Persino la stampa marocchina dedica loro dello spazio senza timore di rappresaglie e di censura. Nel Marocco di oggi tutti i marocchini indipendentemente dalla loro regione e dalla loro appartenenza politica, possono esprimersi senza riserve come in ogni Stato di diritto e sottolineo che in particolare nella regione del Sahara marocchino, c'è una televisione regionale, giornali locali indipendenti, una società civile attiva e partecipativa composta da centinaia di associazioni, di partiti politici, in definitiva una vita politico-culturale molto avanzata.
Oggi il Marocco continua nella stessa via e approfondisce ancor più la costruzione della democrazia ed è un caso unico tra i paesi di quella regione.
Del resto questa situazione è coronata oggi dall'Unione europea che accordando, nel novembre scorso, uno «statuto avanzato» al Marocco gli riconosce il successo in tutte le riforme politiche, democratiche, economiche e sociali che ha condotto in questi ultimi anni. Questo statuto, unico nel suo genere, per i paesi del Sud del Mediterraneo prevede: più dell'associazione attuale e meno dell'adesione all'Unione europea; dialogo politico permanente; la realizzazione di uno spazio economico comune; partecipazione del Regno del Marocco a certe agenzie e programmi comunitari; una migliore gestione dei flussi migratori attraverso l'adozione di un approccio globale ed integrato, la cui strategia riposa sulla consultazione tra le due parti; rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza.
Questo statuto se è stato accordato al Marocco è perché si contraddistingue per la sua esperienza democratica coraggiosa. Ciò non significa che tutti i problemi sono risolti: del resto hanno trovato tutte le soluzioni i paesi democratici avanzati?
La problematica dei diritti umani nel Sahara che concerne anche e soprattutto


Pag. 12

le condizioni drammatiche nelle quali si trovano migliaia di saharawi a Tindouf che non possono lasciare i campi liberamente e che si espongono, in caso di libera espressione del loro punto di vista, alla detenzione, alla tortura e all'isolamento.
Vorrei soltanto attirare la vostra attenzione, Onorevoli, sulla questione del Sahara che dura ormai da troppo tempo. Vi sono molte famiglie che soffrono divise per più di trent'anni; vi sono delle donne, dei bambini e degli anziani nei campi di Tindouf private di ogni condizione di vita dignitosa. L'unica soluzione giusta, definitiva e consensuale non può che essere quella presentata dal Marocco ovvero una vasta autonomia capace di garantire, in maniera democratica, l'emancipazione di tutte le componenti sociali del Sahara e uno sviluppo socio-economico e culturale del Paese.

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