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Resoconti stenografici delle indagini conoscitive

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Commissioni Riunite (III e IV)
8.
Martedì 27 ottobre 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3

INDAGINE CONOSCITIVA NELL'AMBITO DELL'ESAME, IN SEDE REFERENTE, DELLE PROPOSTE DI LEGGE C. 1213 CIRIELLI, C. 1820 GAROFANI E C. 2605 DI STANISLAO, RECANTI «DISPOSIZIONI PER LA PARTECIPAZIONE ITALIANA A MISSIONI INTERNAZIONALI»

Seguito dell'audizione di rappresentanti del COCER-Interforze:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3 5 6
Bartoloni Bruno, Presidente della sezione COCER Guardia di finanza ... 3 4
Bitti Leonardo, Membro del Comitato di presidenza del COCER-Interforze ... 6
Cultrera Corrado, Vicepresidente della sezione COCER Esercito ... 5
Di Stanislao Augusto (IdV) ... 3
Rossi Domenico, Presidente del COCER-Interforze ... 5 6
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP.


III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA)

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di martedì 27 ottobre 2009


Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE EDMONDO CIRIELLI

La seduta comincia alle 13,55.
(Le Commissioni approvano il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Seguito dell'audizione di rappresentanti del COCER-Interforze.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva relativa all'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 1213 Cirielli, C. 1820 Garofani e C. 2605 Di Stanislao, recanti «Disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali», il seguito dell'audizione di rappresentanti del COCER-Interforze.
Ricordo che nella seduta del 21 ottobre scorso erano intervenuti sui temi oggetto dell'audizione il presidente del COCER-Interforze, generale di corpo d'armata Domenico Rossi, il vicepresidente della sezione Carabinieri del COCER, colonnello Francesco Azzaro, il presidente della sezione Marina del COCER, capitano di fregata Alessio Anselmi, il vicepresidente della sezione Aeronautica del COCER, capitano Antonio Michele Vitale, il vicepresidente della sezione Esercito del COCER, tenente colonnello Corrado Cultrera, il vicepresidente della sezione Guardia di finanza del COCER, colonnello Bruno Bartoloni e Antonello Ciavarelli, membro del Comitato di presidenza del COCER-Interforze.
Ricordo inoltre che nella medesima seduta era intervenuto il deputato Di Stanislao e, a causa dell'imminente ripresa dei lavori dell'Assemblea, si era rinviato il seguito dell'audizione ad altra data.
Prima di dare la parola ai colleghi per le eventuali domande o osservazioni, do la parola al colonnello Bruno Bartoloni, presidente della sezione Guardia di finanza del COCER, che ha chiesto di svolgere un intervento riassuntivo.

BRUNO BARTOLONI, Presidente della sezione COCER Guardia di finanza. Intervengo soltanto per dire che abbiamo predisposto un fascicolo con le formalizzazioni delle posizioni delle singole sezioni, dove sono descritte le modifiche auspicate dalle singole sezioni. Al riguardo preciso che non si rilevano situazioni di conflitto tra loro: infatti, sono posizioni che, sostanzialmente, si vengono ad aggiungere alle altre e, in alcune di queste, sono contenute anche bozze di emendamenti o contributi alla modifica delle norme, che potrebbero essere utili nel corso dei lavori della Commissione. Consegniamo dunque il fascicolo e, se ci sono domande, chiederei ai colleghi direttamente interessati di rispondere.

PRESIDENTE. Grazie. Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

AUGUSTO DI STANISLAO. Nella precedente audizione avevo annotato alcuni


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elementi che mi suggerivano una serie di riflessioni, alcune delle quali ho avuto già modo di esprimere. Abbiamo promosso queste proposte di legge cercando di addivenire a una sintesi unitaria, mentre nell'esposizione che avete svolto nella scorsa audizione ho rilevato alcune frammentazioni che non delineavano un ambito preciso delle esigenze, utile a ricomporre le nostre proposte in un quadro unitario. Alcuni elementi riguardavano le carriere, la funzionalità e l'organizzazione.
Vorrei quindi avere informazioni che servano a produrre una legge utilmente spendibile ora, perché, se attraverso queste audizioni intendiamo proporre elementi di composizione e scomposizione, probabilmente questa legge sarà pronta fra dieci anni e non sarà utile a nessuno.
L'altro aspetto importante verte sull'esigenza di conciliare alcuni rilievi che riguardano i diversi livelli rappresentati in questo contesto, quali la truppa, e che mi sembravano slegati rispetto al provvedimento generale. Ricordo che la Marina militare aveva sollevato argomenti che, dal punto di vista dell'esigenza di ricomprenderli in un progetto unitario, apparivano abbastanza forti.
Vorrei quindi capire se da parte vostra vi sia uno sforzo per indurci a realizzare una buona legislazione in questi termini. Altrimenti rischieremmo di produrre leggi viziate in partenza, che non colgono, all'interno di un disegno tracciato dalla legge quadro, tutti gli aspetti. Nella mia proposta, infatti, ho in mente non un puzzle da ricomporre secondo le varie esigenze, ma un'idea che riunisca alcune importanti caratteristiche in grado di rendere il Parlamento protagonista di un assetto nuovo, diverso e soprattutto moderno delle esigenze esistenti.
Vorrei dunque un approfondimento su tali questioni, anche perché taluni temi erano stati formulati in maniera molto puntuale dal generale Rossi. Mi domando come si possano conciliare aspetti di dettaglio e di parte con situazioni che riguardano i princìpi di carattere generale, non ultimo quella che riguarda la consistenza delle risorse da mettere in campo. Mi rendo conto del disallineamento che esiste tra le proposte di legge e le risorse, ma appare necessario effettuare uno sforzo. Come primo firmatario della proposta dell'Italia dei valori, vorrei farlo per dare una risposta immediata e concreta, anche spalmando nel tempo queste risorse, giacché iniziando a fare uno «stralcio» della legge quadro e approfondendo solo alcuni aspetti, non faremmo un buon servizio.
Vi chiedo quindi se sia possibile avere da parte vostra una sintesi che contenga tutte le varie esigenze, mettendo insieme non ciò che insieme non può stare, ma individuando le opportunità che si possono cogliere immediatamente. In questo modo potremo predisporre un testo che ci condurrà ad acquisire, tramite questa legge quadro, qualche altro elemento importante per voi, dando anche un senso a riforme che non si riescono a realizzare da lungo tempo a dimostrazione della nostra incapacità di incidere sullo stato delle cose, cambiandolo.

BRUNO BARTOLONI, Presidente della sezione COCER Guardia di finanza. Sicuramente, da parte nostra c'è un vivo interesse a vedere disciplinata da una norma questa situazione che riguarda tutti e ci vede quotidianamente impegnati.
All'interno del documento che abbiamo presentato troverete spunti che possono essere valutati complessivamente in sede di dibattito, e non elementi di conflittualità. Potrete effettuare una serie di selezioni e verifiche. Noi riteniamo ovviamente che il contenuto del documento abbia una sua valenza e debba essere recepito.
Da un punto di vista di carattere generale, credo che un punto fondamentale su cui discutere sia rappresentato dall'ambito di applicazione - lei giustamente faceva riferimento ai fondi - di questa legge quadro. Infatti, essa viene tagliata molto sulla prospettiva della missione tipica delle Forze armate impegnate all'estero, laddove soprattutto l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di finanza entrano in contesti molto diversi, che oggi sembrano non ricompresi all'interno della prospettiva delle proposte di legge predisposte


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e che diventerebbe difficile gestire in maniera diversa, qualora si creassero evidenti discrasie di trattamento economico a danno del personale.
Questo documento è un momento ricognitivo delle nostre posizioni. Siamo aperti sul dibattito e sicuramente interessati ad affrontare questo tema.

DOMENICO ROSSI, Presidente del COCER-Interforze. Chiedo scusa innanzitutto del ritardo. Mi rifaccio a un concetto che avevo espresso all'inizio della scorsa audizione. Le tre proposte di legge, così come impostate, delineano una legge quadro ponendo all'interno di tale cornice legislativa una serie di norme già esistenti.
Le proposte sono a costo zero, per cui non è richiesta copertura finanziaria non essendoci variazioni rispetto alla legislazione vigente. Questo è uno dei punti fondamentali e vincolanti, per cui, nel prendere in esame determinate varianti che potrebbero apportare una serie di correttivi e miglioramenti per il personale e una serie di omogeneizzazioni di carattere generale, abbiamo inciso solo parzialmente proprio perché ignoravamo il margine di variazione esistente rispetto a una simile cornice legislativa di riferimento caratterizzata da una definizione abbastanza rigida essendo priva di copertura finanziaria.
Se c'è la possibilità di andare oltre l'attuale cornice a costo zero, probabilmente in alcuni punti indicati nei documenti già forniti la volta scorsa e poc'anzi dal colonnello Bartoloni, che rappresentano solo un accenno a determinate problematiche, avendo appunto cognizione della possibilità di incidere sulla copertura finanziaria, potremmo essere più incisivi.
Nella scorsa audizione, mi era sembrato di capire dal presidente che al termine della discussione, dopo l'adozione del testo base, ci saremmo sentiti in termini formali per sciogliere questo nodo. Se invece questo nodo dovesse essere sciolto a priori, ci sarebbe una serie di situazioni da esaminare, ampliare, modificare e migliorare in senso generale, laddove il miglioramento non è unicamente economico per il personale, ma di razionalizzazione delle situazioni. Ciò significa valutare l'adeguatezza dell'attuale finanziamento delle singole indennità e se queste debbano essere retribuite in maniera diversa. Si aprono quindi scenari sui quali, oggi, vi abbiamo solo fornito indicazioni.

PRESIDENTE. È evidente che la complessità e l'approccio variegato delle varie sezioni del COCER complicano il ruolo della Camera dei deputati e del Parlamento. Se tali sezioni riescono a svolgere una sintesi, questo ci aiuta, ma è nostro compito realizzare tale sintesi e riunire le varie posizioni. Abbiamo scelto l'indagine conoscitiva proprio perché vogliamo realizzare il migliore risultato, mentre avremmo potuto fare una semplice audizione all'interno della discussione parlamentare. L'indagine conoscitiva deriva infatti dalla complessità della situazione.
Sperando di non dire una banalità, vorrei esprimere una riflessione che ho fatto negli ultimi tempi. L'indennità di missione veniva calcolata in base al costo della vita del luogo dove essa si svolgeva. In Libano si percepiva un'indennità più alta di altre parti, ragione per cui c'è stato un primo intervento e mi sono posto il problema.
Vorrei sapere se secondo voi avrebbe senso disciplinare la quantità e la qualità delle indennità in base al rischio che il teatro operativo rappresenta. Lo chiedo perché questa indagine serve a conoscere la vostra opinione prima di affrontare il tema in sede parlamentare, rischiarando magari di scrivere stupidaggini in sede di redazione del testo.

CORRADO CULTRERA, Vicepresidente della sezione COCER Esercito. Una certa esperienza ci induce a fare questo stesso ragionamento. Tuttavia io partirei dall'ipotesi di sganciare questo tipo di missioni in teatro operativo da tutte le altre, cosa che in un eventuale testo unico derivante dalle tre proposte di legge presentate non si evidenzierebbe. La zona di intervento è infatti diversa dall'indennità di missione, che è disciplinata da normative ormai obsolete a cui è legata.


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Dovremmo quindi avere una visione del tutto diversa dell'impiego delle Forze armate e dei Corpi di polizia nei teatri operativi. Effettuare una missione all'estero presso l'organismo internazionale NATO è diverso dall'essere in Afghanistan o in Libano, Paesi tra i quali non si rilevano differenze perché sono accomunati dal rischio di terrorismo.
Una valutazione diversa si può fare, invece, se si tratta di prestare servizio presso un organismo internazionale in territorio occidentale, aspetto assai diverso. Questa potrebbe essere una differenziazione, altrimenti l'intervento armato in teatro operativo comporta ovunque gli stessi rischi, visto che la lotta al terrorismo globale non può avere un'identificazione territoriale.

LEONARDO BITTI, Membro del Comitato di Presidenza del COCER-Interforze. Noi del COCER Esercito avevamo presentato una proposta in base alla quale prevedere un'indennità di missione paritetica per tutti, senza l'attuale divisione in tre fasce. Vorremmo che questa proposta, se possibile, venisse presa in considerazione.
In questo fine settimana ho potuto osservare - ma non condividere con gli altri colleghi, per ragioni di tempo - come la copertura assicurativa per infortuni verificatisi in missione risarcisca esclusivamente il danno emergente, cioè in caso di morte e di invalidità a carattere permanente, e non consideri, invece, il lucro cessante. Spesso accade che chi rientra ferito da una missione all'estero non percepisca più quell'indennità, pur rimanendo anche per due anni in convalescenza, così come non la percepisce anche chi subisce una menomazione permanente, che non gli consente più la possibilità di essere impiegato all'estero. Tale perdita di remunerazione non è stata contemplata da questo tipo di assicurazione.
Non so se sia opportuno inserire nella legge quadro tale esigenza di remunerare sia il danno emergente, sia il lucro cessante oppure se questo debba essere evidenziato in un secondo tempo attraverso una norma specifica. Mentre, ad esempio, qualsiasi copertura assicurativa garantisce completamente negli infortuni sulla strada, nella copertura per gli infortuni verificatisi in missione, invece, c'è uno spiraglio che lascia scoperto il personale militare, malgrado esso sia convinto del contrario. È quindi necessario riflettere su questo aspetto.

PRESIDENTE. Si tratta di un aspetto interessante, che deve essere discusso e articolato in maniera più compiuta, per poi valutare se dal punto di vista normativo possa essere accolto all'interno di questo provvedimento.

DOMENICO ROSSI, Presidente del COCER-Interforze. Vorrei fare solo una precisazione. Il «noi» plurale maiestatis utilizzato dal membro del Comitato di presidenza del COCER, Leonardo Bitti, era riferito alla categoria C dell'Esercito.

PRESIDENTE. Era chiaro. Ringrazio tutti i partecipanti per gli esaustivi interventi svolti sia nella scorsa audizione, sia nella seduta odierna.
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14,15.

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