Sulla pubblicità dei lavori:
Garofani Francesco Saverio, Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SUL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE MILITARE DEI RUOLI DELLA TRUPPA A DIECI ANNI DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 215 DEL 2001
Audizione del Comandante in capo della Squadra navale, Ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi:
Garofani Francesco Saverio, Presidente ... 3 5 8
De Giorgi Giuseppe, Comandante in capo della Squadra navale ... 3 5 6 7 8
Gidoni Franco (LNP) ... 8
Recchia Pier Fausto (PD) ... 5
Villecco Calipari Rosa Maria (PD) ... 5 7
ALLEGATO: Documentazione consegnata dal Comandante in capo della Squadra navale, Ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi ... 9
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, Democrazia Cristiana): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti:
Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA; Misto-Iniziativa Liberale: Misto-IL.
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Resoconto stenografico
INDAGINE CONOSCITIVA
La seduta comincia alle 15.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul reclutamento del personale militare e dei ruoli della truppa a dieci anni dal decreto legislativo n. 215 del 2001, l'audizione del Comandante in capo della Squadra navale, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi.
Prima di iniziare l'audizione, rivolgo un saluto e un ringraziamento per la partecipazione ai nostri lavori al capitano di vascello Pietro Covino, al capitano di fregata Marco Cherubini e ai tenenti di vascello Federico Mariani e Michele Grottoli.
Do la parola all'ammiraglio De Giorgi per svolgere la sua relazione alla quale potranno seguire le domande dei colleghi.
GIUSEPPE DE GIORGI, Comandante in capo della Squadra navale. Signor presidente, onorevoli deputati, ringrazio innanzitutto per l'opportunità che mi è offerta di rappresentare in questa autorevole sede istituzionale un punto di situazione su un tema di particolare attualità, quale è l'impiego operativo del personale militare della truppa.
La Squadra navale, che include quasi la totalità delle unità navali, tutte le forze aeree e le forze anfibie della Forza armata rappresenta il 51 per cento della forza complessiva della Marina militare. La dotazione organica è di 17.414 militari, suddivisi per ruoli di appartenenza e per gradi nell'ambito di ciascun ruolo, mentre l'attuale consistenza effettiva è di 16.549 unità, con un differenziale del meno 5 per cento circa.
In particolare, la suddivisione teorica tra le categorie sarebbe la seguente: ufficiali 10 per cento, sottufficiali 42 per cento, truppa 48 per cento. Nella realtà, le percentuali vedono un più 8 per cento dei sottufficiali e un meno 7 per cento di truppa. Ciò provoca un necessario riassestamento delle dotazioni effettive e un impiego a compensazione dei marescialli, in luogo di personale VSP e VFP, con ovvie ricadute in termini di impiego e di assegnazione dei compiti.
La formazione specialistica del solo personale in servizio permanente destinato a imbarcare su unità navali di superficie avviene presso il Centro di addestramento aeronavale della Marina militare (Maricentadd), ubicato a Taranto. Per il personale appartenente ai corpi specialistici tale formazione individuale viene condotta presso il reparto scuola sommergibili nella sede di Taranto e il comando contromisure e mine della sede di La Spezia.
Tale formazione è differenziata in funzione della categoria-specialità di appartenenza
e ha lo scopo di mettere il militare in condizione di poter operare in maniera proficua ed efficace su apparecchiature e impianti di bordo e di poterne espletare gli interventi manutentivi di primo livello.
Il periodo di indottrinamento è seguito da un tirocinio pratico di una durata di sei mesi presso la destinazione di impiego per il conseguimento della qualificazione. Il personale destinato presso il comando della forza da sbarco (Comforsbarc), ubicato nella sede di Brindisi, acquisisce la qualifica di anfibio a seguito di corsi dedicati allo specifico addestramento.
Per quanto attiene ai volontari in ferma prefissata di quattro anni, la formazione avviene sempre in funzione delle categorie specialità presso gli istituti di formazione di Taranto e La Maddalena, nonché presso il comando della forza da sbarco di Brindisi per il personale della categoria-specialità fuciliere di Marina, i cosiddetti FCM.
Il comandante in capo della Squadra navale è responsabile dell'addestramento delle forze e del loro impiego in teatri operativi in cui esse vengono inquadrate nei comandi NATO e UE, ovvero nei comandi di teatro interforze. Il personale di truppa inquadrato a tutti gli effetti nei ruoli di ciascun comando partecipa attivamente a tutte le attività addestrative e operative della Squadra navale, comprese le attività di simulazione che si svolgono presso il Centro di addestramento aeronavale, siano esse rivolte alla difesa passiva o a quella prettamente operativa.
In tale contesto si inquadra la partecipazione di tali forze alle operazioni nazionali e multinazionali NATO e UE, tra le quali le operazioni ISAF in Afghanistan, le operazioni Ocean Shield e Atalanta, tuttora in corso, per il contrasto della pirateria nel bacino somalo del Corno d'Africa, l'operazione UNIFIL Protector nelle acque antistanti la Libia, terminata il 31 ottobre 2011 e operazioni in acque nazionali quali la vigilanza pesca e il controllo dei flussi migratori.
Tra il personale di truppa, come tra quello ufficiale e sottufficiale, sono presenti aliquote di sesso femminile, la cui totalità è pari al 4 per cento dell'attuale forza effettiva. Dei 575 militari di sesso femminile il 19 per cento appartiene al ruolo ufficiali, l'11 per cento al ruolo sottufficiali e ben il 70 per cento rappresenta il ruolo truppa.
Il loro impiego avviene in osservanza alle leggi in vigore, come il decreto legislativo 30 marzo 2005, n. 145, che ha dato attuazione alla direttiva 2002/73/CE in materia di parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l'accesso al lavoro, la formazione professionale e le condizioni di lavoro e il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, recante il Codice delle pari opportunità uomo-donna, nonché in osservanza alle derivanti disposizioni emanate dalla Direzione generale del personale militare (PERSOMIL) e dallo stato maggiore della Marina.
Allo stato attuale il personale femminile occupa posizioni di rilievo in tutti i ruoli nell'ambito della Squadra navale, a dimostrazione dell'integrazione ormai raggiunta. Esistono, inoltre, situazioni dettate dalle attuali normative a tutela delle lavoratrici madri. In particolare mi riferisco al decreto del Presidente della Repubblica 11 settembre 2007, n. 171, che ha recepito il provvedimento di concertazione per il personale non dirigente delle Forze armate (quadriennio normativo 2006-2009 e biennio economico 2006-2007), e al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, recante il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità e relative modifiche.
Gli articoli 14 e 15 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 151 offrono al personale richiedente una serie di esoneri dal servizio che permettono la giusta tutela, se pur determinando una condizione di impiego condizionato del militare, specie se facente parte di equipaggio di bordo, di volo o comunque inserito in contesti operativi. L'applicazione della cosiddetta licenza parentale per il personale maschile e femminile determina tale condizione e comporta l'esonero costante di oltre mille militari su circa 16.000, i quali fanno registrare un'assenza dal servizio intorno ai 9.000 giorni lavorativi per ogni semestre.
Dal punto di vista disciplinare, l'entrata in vigore della legge sul modello professionale ha fatto registrare nel corso degli anni un netto calo delle sanzioni disciplinari comminate al personale di truppa per infrazioni al Regolamento di disciplina militare. Tale andamento positivo è sicuramente frutto dell'effettiva consapevolezza e del senso di responsabilità del suddetto personale, che ha accettato volontariamente di far parte della Forza armata.
In sintesi, il personale del ruolo truppa assume una funzione importante nell'ambito della Squadra navale. Esso contribuisce a migliorare le qualità e l'efficienza dei servizi, sia a bordo che a terra.
Il morale del personale può definirsi elevato, in particolare quello dei VFP4, i quali affrontano con impegno il loro periodo di permanenza in Marina, in previsione di un passaggio in servizio permanente, che è il loro goal finale.
L'arruolamento dei VFP4, alimentati principalmente dai VFP1 mediante concorsi, costituisce la porta di accesso al ruolo del servizio permanente. Conseguentemente, le immissioni di volontari in ferma prefissata sono calibrate in modo coerente all'alimentazione effettiva del ruolo dei volontari in servizio permanente, consentendo verosimilmente a quasi tutti i volontari in ferma prefissata in servizio il passaggio in tale ruolo superiore.
Signor presidente, onorevoli deputati, con ciò ho concluso la mia relazione e resto a disposizione per eventuali domande e approfondimenti.
PRESIDENTE. Grazie, ammiraglio. Do la parola ai deputati che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
PIER FAUSTO RECCHIA. Ho soltanto una curiosità sul personale imbarcato. Tra i volontari la Marina imbarca soltanto i VFP4?
GIUSEPPE DE GIORGI, Comandante in capo della Squadra navale. No, imbarca anche i VFP1.
PIER FAUSTO RECCHIA. Riscontrate inoltre un problema di invecchiamento del personale, combinato anche con il tema della stabilizzazione e con il blocco del reclutamento?
GIUSEPPE DE GIORGI, Comandante in capo della Squadra navale. Sì, lo riscontriamo. In pratica la tabella delle navi ha bisogno di personale di truppa. Con la riduzione dei VFP1 e in parte dei VFP4 nel tempo si creerà un invecchiamento degli equipaggi e della forza operativa. Ciò comporta inevitabilmente l'impiego di sottufficiali in incarichi e ruoli normalmente meglio assolvibili dal personale più giovane. È esattamente come lei ha appena affermato: c'è un problema di invecchiamento.
ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI. Vorrei ringraziare l'ammiraglio per la sua relazione. Il tema che è stato toccato dal mio collega mi porta a entrare un po' più nel merito della questione e a porre altre domande.
Poco fa lei ha affermato che i VFP1 svolgono ruoli specifici all'interno della Marina. I VFP1 svolgono una ferma per un anno, ferma che può essere confermata o meno, potendo scegliere di essere confermati nelle Forze armate oppure di passare nelle Forze di polizia. Conosciamo tutti i problemi relativi.
Vorrei sapere quale è il tipo di formazione professionale che viene fornita a questi giovani. Oggi siamo in una situazione critica. Lei conosce meglio di me, visto l'alto grado che ricopre, quali sono i problemi che stiamo affrontando, come Parlamento e come Governo, anche dal punto di vista dell'amministrazione in relazione ai tagli, al turnover che è stato ridotto al 20 per cento e addirittura a concorsi le cui immissioni sono state dimezzate a concorso espletato. Ci sono ragazzi dell'Arma dei carabinieri e dell'Esercito che sono fuori dalle graduatorie e non si sa se verranno mai chiamati, pur essendo stati vincitori di concorso. C'è, quindi, una presenza già molto limitata e con pesanti ripercussioni su questi giovani, che io non definirei choosy, al contrario.
Come vengono dunque utilizzati questi ragazzi sulle navi? Noi siamo passati da un
esercito di leva a uno di volontari e lei giustamente ha sottolineato come le sanzioni siano diminuite proprio per tale ragione.
Che cosa abbiamo offerto a questi giovani, ai pochi che ormai rimangono? Svolgono i compiti «sgradevoli» come accade per i sottufficiali - a causa dei problemi di invecchiamento - per servire gli ufficiali? Una volta esisteva il cosiddetto quadrato in cui venivano serviti gli ufficiali, per cui le nuove leve dovevano provvedere alla pulizia delle cabine, a rifare i letti, a tenere in fresco e servire lo champagne per gli ufficiali.
Noi stiamo formando giovani qualificati e professionalizzati per il futuro delle Forze armate o di Forze di polizia, oppure una manovalanza che viene utilizzata non in termini di esercito professionale, come voluto dalla legge del 2001?
GIUSEPPE DE GIORGI, Comandante in capo della Squadra navale. Il personale VFP1 viene addestrato per i compiti fondamentali basici del marinaio. L'addestramento che viene fornito a questi giovani è in funzione del tempo garantito in Marina. Si tratta di una fase di pre-impiego, perché l'arco di tempo tra l'addestramento e l'impiego, che è di un anno, è molto ridotto.
Dunque, le specializzazioni di base che ricevono richiedono un minore investimento da parte della Difesa e dello Stato, come il supporto e servizio amministrativo-logistico, il servizio difesa installazioni, la conduzione automezzi e il servizio di rappresentanza.
Inoltre, a bordo delle navi svolgono come attività il rifornimento degli impianti di artiglieria, come porta-munizione, oppure fanno i barellieri e fanno parte delle squadre antincendio della nave. Come da sempre in Marina, tutti gli appartenenti a un equipaggio svolgono tante attività.
Lei ha citato poi il discorso dei marinai che vengono addestrati a portare lo champagne e altro. Tali funzioni rientrano nelle prerogative, nei compiti della parte servizio amministrativo e logistico.
Lei ha citato i quadrati. La nave è come una città: ci sono al suo interno - è una società piccola - alcuni luoghi di aggregazione, ossia il quadrato ufficiali, il quadrato sottufficiali e il quadrato equipaggio. Sono i luoghi in cui, nei pochi momenti concessi durante la giornata, l'equipaggio si riunisce per consumare il pranzo, per raccogliersi e stare in relax.
Una parte dei VFP1, ma anche dei marescialli e del personale più anziano, rientra in una delle categorie della Marina, che viene chiamata MCM, i maestri di cucina e mensa. Tale personale è inquadrato nella funzione di supporto alla vita di bordo, per esempio come cuochi e come personale che distribuisce i viveri e la mensa ai sottufficiali, agli ufficiali e all'equipaggio.
Questa categoria, peraltro, trova riscontri molto apprezzati nel mondo esterno, perché viene addestrata e ha una professionalità, che è quella dell'accoglienza alberghiera. Infatti, spesso sono recepiti all'esterno come persone che hanno sbocchi professionali molto apprezzati nel settore.
Non è una situazione originale, perché la Marina italiana in ciò non è diversa dalla Marina degli Stati Uniti, da quella inglese, da quella francese e dalla Marina di tutto il mondo. Quando si sta per mare per così tanto tempo, è logico che ai sottufficiali, agli ufficiali e all'equipaggio bisogna offrire alcuni momenti in cui il personale si possa raccogliere e avere momenti di relax e di condivisione.
L'impiego di una parte dei VPF1, ma non solo di costoro, perché la Marina in questa categoria conta anche marescialli che fanno i cuochi e i maestri di mensa, è funzionale a un'altra missione che la Marina ha, ossia quella della naval diplomacy, cioè la capacità di andare all'estero a similitudine e in modo non inferiore rispetto alle altre Marine e di porsi rispetto alle situazioni di rappresentanza.
È una professionalità di cui, invero, noi siamo anche orgogliosi. Sono persone che hanno scelto di svolgere questo tipo di percorso professionale, che prevede presso Maricentadd una specifica scuola e che rappresenta uno dei fattori del morale della Forza armata. È un aspetto in particolare che ci pone esattamente allo stesso livello delle altre Marine militari, prima di tutto
quella degli Stati Uniti, ma anche le altre. Non siamo secondi agli altri, anzi siamo allo stesso livello.
Quanto agli altri tipi di impieghi, i VFP1 vengono impiegati soprattutto nella difesa installazioni perché il tempo non è sufficiente a insegnare loro specializzazioni superiori. La loro è soprattutto un'esperienza di vita che serve ai VFP1 per accedere poi ai VFP4, cioè a una categoria che avrà molti più anni da spendere in Marina.
Non è quindi un fatto specifico dei VFP1. Essi concorrono in questa componente così come nella difesa installazioni e nella mobilità di Forza armata, essendo coloro i quali conducono i mezzi della Forza armata.
Non so se ho risposto in maniera adeguata alla sua domanda.
ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI. Ha risposto in maniera esauriente e ha confermato ciò che pensavo. Mi chiedo semplicemente - rispetto a quanto lei riferiva sul fatto che abbiamo ottimi maestri di mensa o di cerimoniale, al livello di un istituto alberghiero, mi sembra di aver capito - in quali compiti impiegheremo i VFP1 quando questi ragazzi entreranno nelle Forze di polizia.
La mia domanda era che tipo di formazione e che utilizzo lo Stato - che ha speso risorse per un anno per addestrarli - fa di questi ragazzi. Oggi, purtroppo, ammiraglio, noi stiamo parlando di questo. Di fronte a una legge di stabilità su cui ci sono grandi difficoltà ad accettare pesanti tagli, mi chiedo se non sia un costo troppo elevato formare bravi camerieri che poi mettiamo sul mercato, perché dagli istituti alberghieri normali escono tanti bravi ragazzi in grado di fare i camerieri di sala nei ristoranti e che, peraltro, spesso non trovano lavoro.
Io mi auguro che la Marina possa formare altro, soprattutto perché quell'anno costa molto ai cittadini e allo Stato. Ci sono molti modi per razionalizzare le spese anche sulle navi.
GIUSEPPE DE GIORGI, Comandante in capo della Squadra navale. Se posso fornirle altre informazioni, perché evidentemente non sono stato chiaro, questi marinai non svolgono solo quest'attività. Provvedono anche al rifornimento di munizioni, fanno i barellieri che portano i feriti e sono anche i membri delle squadre antincendio in mare. Ricevono questo tipo di addestramento.
Dopodiché, l'equipaggio deve mangiare. Occorrono cuochi e personale che distribuisca il cibo. Le modalità con cui il cibo viene servito sono le più svariate. Quando noi siamo in modalità combattimento, tutti, dall'ammiraglio fino al mozzo, mangiano in equipaggiamento da combattimento in forma di self-service. Quando serve, però - quando ad esempio viene la Commissione difesa a bordo o quando è in visita il Presidente della Repubblica o quando si accoglie un ambasciatore straniero - tale personale è anche in grado di offrire un'accoglienza adeguata alla situazione. Non sono soldi sprecati, perché questo personale comunque dovrebbe essere sostituito da altri soggetti che svolgono lo stesso lavoro.
Il fatto che questi ragazzi siano addestrati in una gamma ampia di impieghi è solo un valore aggiunto. Va precisato che sono volontari e che non sono costretti a svolgere questo tipo di attività. Questo aspetto, secondo me, è importante. Comunque qualcuno deve portare le munizioni dal deposito munizioni al posto di combattimento. Se c'è un ferito, qualcuno deve fare il portabarella, ma - fortunatamente - il ferito non c'è tutti i giorni.
In Marina, come lei sa, dagli anni mille in poi ogni uomo compie cinque lavori. Nel frattempo, fa anche mangiare l'equipaggio. Questo vale per tutti i marinai, perché la cucina è unica. Il cuoco che serve l'ammiraglio o l'ultimo marinaio lavora nell'unica cucina di bordo e la mensa è la stessa. Queste attività vanno comunque svolte da qualcuno.
Se noi non sviluppiamo queste capacità in coloro che si offrono volontari, a chi ci affidiamo? A una ditta? Qual è la ditta che seguirà in mare una nave in combattimento? È evidente che questa è una capacità necessaria. Può piacere o non piacere che ci sia il quadrato ufficiali, ma
c'è in tutte le Marine. Il quadrato ufficiali è il luogo dove alla fine ci si riunisce, così come c'è il quadrato sottufficiali, dove i sottufficiali stanno insieme.
Sono persone che stanno per quarant'anni in Marina e che in tale luogo parla e si rilassa e vengono accudite da marinai che si occupano di distribuire il cibo fra i tavoli. Non vedo il problema. Penso che questo sia comunque un compito che qualcuno deve svolgere ed è un compito che alcuni soggetti svolgono volontariamente. Non ci vedo nulla di difficile o di complicato.
FRANCO GIDONI. Mi rendo conto che i problemi sul reclutamento per la Marina sono analoghi a quelli delle altre Armi, peraltro già citati dal collega Recchia.
Vorrei sapere, in base alla sua esperienza, se - a dieci anni dal decreto legislativo 2001 - lei abbia suggerimenti da fornire alla Commissione per migliorare la situazione. Al di là dei tagli - credo che nei quadrati oggi si beva acqua minerale più che champagne, perché in tema di spending review resta ben poco margine - cosa si sentirebbe di sostenere?
GIUSEPPE DE GIORGI, Comandante in capo della Squadra navale. Francamente, penso che quanto stiamo facendo sia ciò che serve. Non ho suggerimenti. Mi sembra che l'azione che la Marina e la Difesa stanno portando avanti sia coerente con le aspettative e le disponibilità del Paese.
L'idea di ridurre e contenere i costi tramite l'ottimizzazione della spesa e anche necessariamente una riduzione delle aspirazioni è quella che possiamo e dobbiamo attuare. Come Marina, abbiamo da tempo avviato una revisione di tutti i processi gestionali della Forza armata che consenta di ridurre i comandi e i livelli intermedi decisionali per conferire speditezza e velocità alla gestione della Forza armata, al fine di ridurre gli sprechi e i tempi morti.
Noi sappiamo bene che, se sfruttiamo le risorse subito, queste hanno un'efficacia e una rilevanza esecutiva, mentre, se tergiversiamo, i costi aumentano. La revisione in atto da parte del Capo di stato maggiore della Marina va in questo senso ed è in linea con quello che il Ministro della difesa ha fissato come obiettivo.
Onestamente, da questo punto di vista, noi siamo molto sereni. Il primo punto da considerare è che la nazione è in un momento impegnativo e quello che noi possiamo fare è cercare di ottimizzare, di migliorare e di rendere più efficaci tutti i processi gestionali.
PRESIDENTE. Pongo una domanda specifica, considerato che nei mesi scorsi ci siamo occupati di questo tema. Lei ha parlato della formazione. Vorrei sapere se, nell'ambito della ristrutturazione e della ridefinizione delle spese, qualche struttura che riguarda la formazione, in particolare l'istituto de La Maddalena, sia a rischio di ridimensionamento o di chiusura. Che lei sappia, questa ipotesi è concreta?
GIUSEPPE DE GIORGI, Comandante in capo della Squadra navale. A me non risulta, ma la questione esula dalle mie competenze di comandante in capo della squadra. Posso riferire che La Maddalena per noi è il centro di eccellenza per la preparazione marinaresca. Non sono a conoscenza di riduzioni e non ho elementi per riferire nulla di nuovo. La Maddalena è un centro di eccellenza per la parte marinaresca, non solo a livello nazionale. Ha anche potenzialità di coinvolgimento di Marine nordafricane.
PRESIDENTE. Ringrazio l'ammiraglio per la sua relazione e per la documentazione consegnata, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna (vedi allegato).
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15,25.
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