Sulla pubblicità dei lavori:
Bongiorno Giulia, Presidente ... 3
Audizione del Prefetto Angelo Sinesio, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento): ... 3
Bongiorno Giulia, Presidente ... 3 8 10 12 14
Bernardini Rita (PD) ... 9 10
Capano Cinzia (PD) ... 9
Cavallaro Mario (PD) ... 10
Contento Manlio (PdL) ... 8
D'Ippolito Vitale Ida (UdCpTP) ... 11
Ferranti Donatella (PD) ... 12 13
Follegot Fulvio (LNP) ... 10
Samperi Marilena (PD) ... 11
Sinesio Angelo, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale ... 3 9 10 12 13
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per
il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.
Resoconto stenografico
AUDIZIONE
La seduta comincia alle 12,30.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione del prefetto Angelo Sinesio, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale.
Il tema, importante e delicato, attiene all'attuazione del cosiddetto Piano carceri, in particolare all'espletamento delle procedure necessarie alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie e all'aumento della capienza di quelle esistenti.
Ringrazio il prefetto della sua presenza e della tempestività con cui ha risposto al nostro invito. Saluto e ringrazio anche a nome di tutta la Commissione, oltre che il prefetto, anche la dottoressa Fiordalisa Bozzetti e il consigliere Alfonso Sabella, che lo accompagnano.
Faccio presente che è stata appena depositata una documentazione corposa, che ovviamente sarà a disposizione dei Commissari. Informo il prefetto che solitamente procediamo dando la parola agli auditi per la relazione, cui seguono eventuali domande da parte dei nostri commissari, alle quali ove possibile lei potrà rispondere immediatamente, facendoci pervenire in seguito eventuali approfondimenti o ulteriori dati. Do quindi la parola al prefetto Sinesio.
ANGELO SINESIO, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale. Onorevole presidente, onorevoli deputati, desidero ringraziare per l'invito e l'attenzione che la Commissione vorrà riservare al mio intervento, e sarò grato per i contributi che sicuramente non farete mancare.
Ho fatto una sorta di sintesi della durata di cinque minuti dell'attività e della rimodulazione del piano e soprattutto della riorganizzazione della struttura. Come vedete, ci sono delle criticità che avrei piacere di affrontare con voi, per cui procederei velocemente alla lettura di questo documento, rimanendo a disposizione per qualsiasi, ulteriore chiarimento, qualora il testo non dovesse essere soddisfacente.
Il Piano carceri, così come approvato nel giugno 2010 dal Comitato di indirizzo e controllo, prevedeva la programmazione dell'impiego di risorse per 675 milioni di euro, e prevedeva originariamente la realizzazione di 11 nuovi istituti e di 20 padiglioni, per complessivi 9.150 posti detentivi.
Successivamente, nel giugno 2011, fu inserito anche un intervento che riguardava
la rifunzionalizzazione del famoso carcere di Arghillà, che non chiamo nuovo perché ormai è datato, ma è un carcere che purtroppo non ha avuto una sua storia come istituto di pena, perché non è stato mai servito dalla strada che doveva condurvi. Questo intervento è stato inserito a giugno del 2011 e prevedeva 152 posti detentivi.
Subito dopo il mio insediamento, il 20 gennaio 2012, il CIPE ha tagliato i fondi. A fronte dei 675 milioni di euro previsti, abbiamo subito un taglio di 228 milioni di euro, quindi è stato necessario rimodulare il Piano e valutare come intervenire a fronte di questi grossi tagli. A fronte di un taglio di 228 milioni di euro, siamo però riusciti a rimodulare il Piano e a prevedere la realizzazione di 11.573 posti, cioè 2.273 posti detentivi in più.
Ciò è stato possibile ripensando all'opportunità di realizzare nuovi istituti e nuovi padiglioni in una logica progettuale diversa, che risponda appieno alle esigenze, ma che tenga debitamente conto anche delle localizzazioni a costi più contenuti, possibilmente accorpando, laddove possibile, padiglioni a strutture già esistenti, e sfruttando economie di scala in ordine alla possibilità di utilizzare i servizi comuni alle carceri.
Su questa logica ci siamo mossi e rimodulando il piano siamo riusciti a realizzare, a fronte del taglio di 228 milioni di euro, 2.273 posti detentivi in più. In particolare, entriamo nel merito di quello che stiamo programmando.
Il nuovo Piano carceri è stato approvato il 31 gennaio 2012, quindi come commissario sono operativo per la sua attuazione dal 31 gennaio 2012, data in cui è stato approvato. Il Piano prevede 3.600 posti detentivi relativi alla progettazione esecutiva e alla realizzazione di 16 nuovi padiglioni in ampliamento di istituti esistenti. In particolare, saranno realizzati padiglioni a Lecce, Taranto, Trapani, Milano Opera, Sulmona, Vicenza, Parma, Siracusa, Ferrara, Bologna, Roma Rebibbia, Bergamo, Trani, Caltagirone, Reggio Emilia, Napoli Secondigliano.
Una seconda tranche prevede 1.800 posti detentivi, relativi alla progettazione esecutiva e alla realizzazione di 4 nuovi istituti nelle città di Torino, Catania, Pordenone e Camerino. Avremo inoltre 1.014 posti detentivi dal completamento degli istituti di Cagliari e Sassari, 150 posti detentivi per la rifunzionalizzazione di Arghillà e 4.759 posti detentivi relativi alle opere di completamento (17 padiglioni in ampliamento) presso gli istituti di Cremona, Biella, Modena, Terni, Voghera, Santa Maria Capua Vetere, Catanzaro, Palermo Pagliarelli, Pavia, Saluzzo, Ariano Irpino, Carinola, Frosinone, Livorno, Nuoro, Piacenza e Agrigento, nonché per i lavori di recupero degli istituti di Ancona Montacuto, Livorno, Gorgona, Augusta, Enna, Milano San Vittore, Napoli Poggioreale, Palermo Ucciardone e Arezzo. Abbiamo, inoltre, 250 nuovi posti detentivi a Bolzano.
Nella stessa logica del contenimento della spesa e dell'ottimizzazione delle risorse e dei processi si è provveduto anche alla riorganizzazione della struttura commissariale, che prevede la gestione mediante una struttura riadeguata e molto più snella di prima, con un sostanziale contenimento dei costi per le collaborazioni esterne.
La struttura oggi prevede, oltre al commissario, 4 soggetti attuatori, dei quali uno stabilito dalla legge, ovvero il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano per la realizzazione del carcere dell'omonima città, un soggetto attuatore tecnico per le procedure di affidamento che oggi purtroppo è assente, l'ingegner Maurizio Trainiti, un soggetto attuatore per le procedure economico-finanziarie, la dottoressa Bozzetti qui presente, un soggetto attuatore, direttore generale dell'amministrazione penitenziaria, il dottor Alfonso Sabella, per la realizzazione degli interventi dei lavori di completamento e di ristrutturazione.
La riorganizzazione ha consentito un risparmio di spesa nell'ordine di 1,6 milioni di euro e ciò è stato possibile non
aumentando alcun compenso rispetto a quelli previsti, oltre i tagli effettuati per le collaborazioni.
I due soggetti attuatori retribuiti rinunciano complessivamente a 700.000 euro per quanto riguarda l'attività di RUP. Chi vi parla ha rinunciato a qualsiasi compenso per la sua attività di commissario, così come ha fatto il consigliere Alfonso Sabella qui presente. Analogamente ha rinunciato il consigliere Bongiorno, che è consulente gratuito della struttura commissariale.
Sempre nell'ottica dell'efficientamento, della trasparenza dei processi e dell'economicità degli stessi, è in corso di completamento, a costo zero per l'amministrazione, un programma di supporto informatico per la tenuta della contabilità speciale, perché si interfacci telematicamente con la sezione di controllo della Corte dei conti in ordine al controllo preventivo, cui siamo soggetti.
Questo potrebbe anche costituire un esempio per le altre strutture commissariali, perché il software non costa nulla ed è in linea con la Corte dei conti, che nel momento in cui spendiamo verifica immediatamente la spesa effettuata a valere sulla cassa del commissario. Hanno quindi la possibilità di fare la verifica on line e quindi di autorizzare la spesa o di fare il rilievo, qualora necessario. L'attuazione di questo controllo ha avuto un riscontro positivo da parte del magistrato, che si occupa del controllo stesso.
Ulteriori risparmi sono stati ottenuti grazie all'utilizzo della professionalità dell'amministrazione penitenziaria, perché tecnici interni all'amministrazione hanno proceduto a validare i progetti senza alcun compenso.
Ho rilevato questa criticità in relazione al fatto che precedentemente la procedura di valutazione dei progetti era stata derogata, mentre ho ritenuto che questo tipo di criticità non possa essere derogata o almeno non sia opportuno, perché la mancata validazione dei progetti consente di fare entrare dopo, con le economie ottenute dal ribasso d'asta, una serie di lavori che dovrebbero essere già ricompresi nel quadro economico di un appalto, e quindi la valutazione per quello che mi riguarda è non solo importante, ma necessaria. Abbiamo quindi fatto rivalidare tutto quello che non era validato e stiamo mandando in gara quello che doveva essere validato.
Queste economie ci hanno consentito di risparmiare ulteriori 500.000 euro, per cui oggi, senza ancora rivedere i quadri economici, siamo riusciti a ottenere un'economia di 2.100.000 euro, che credo siano utili per altri scopi.
L'ufficio del commissario sta predisponendo, conformemente a quanto fatto dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, anche una convenzione, per far realizzare ai detenuti tutti i mobili delle nuove strutture carcerarie. Oltre ad andare incontro al terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione, questo ci offre anche la possibilità di ottenere economie e fare sentire importanti coloro che vivono nelle strutture.
Entrando nel merito delle singole procedure di gara, lascio agli atti una recente nota, inviata a fine marzo alla Corte dei conti, sull'attività che il commissario delegato ha espletato dal suo insediamento ad oggi. La Corte dei conti, quindi, oltre al controllo on line e preventivo, sta valutando anche la nostra attività in ordine a quello che facciamo concretamente.
Al riguardo, l'ufficio del commissario ha provveduto a emettere le linee guida per quanto riguarda le gare, perché abbiamo trovato delle commissioni insediate che però, non avendo ricevuto linee guida, potevano comportarsi diversamente. Questo avrebbe offerto ampio margine ai ricorsi, perché, non avendo un'unicità di comportamento e linee guida che consentano di uniformarsi, in sede di valutazione e accettazione dell'offerta può verificarsi che una commissione escluda una ditta e un'altra invece la includa, dando in ogni caso origine a un ricorso per difformità nel comportamento delle commissioni.
È stato quindi realizzato un vademecum per le commissioni, non per interferire sul loro giudizio, perché, come sapete, le commissioni sono dei collegi
perfetti, quindi non possiamo interferire sul loro giudizio, ma per dare linee-guida dettate dalla stazione appaltante, che indichino la strada in base a un'omogeneità di giudizio in ordine all'ammissione o esclusione dei candidati.
Al momento, tutte le procedure in precedenza bloccate sono state riavviate e accelerate al massimo, al fine di recuperare il tempo perduto. Le commissioni stanno lavorando e si prevede l'aggiudicazione entro maggio e la cantierizzazione al più tardi entro l'autunno del 2012 per quanto riguarda i padiglioni già in gara, che sarebbero Lecce, Taranto, Trapani, Milano Opera, Sulmona, Vicenza, Parma, Siracusa.
Dei restanti 8 padiglioni sono state effettuate le validazioni, quindi stiamo lavorando per l'emissione dei bandi di gara delle strutture di Bologna, Ferrara e Bergamo, i cui progetti definitivi sono già pronti, mentre sono in corso le validazioni dei progetti definitivi dei padiglioni di Reggio Emilia, Roma Rebibbia, Napoli Secondigliano, Trani e Caltagirone, per i quali sono state ultimate o in corso di ultimazione le indagini archeologiche.
Entro il mese di maggio si prevede l'emissione dei bandi di gara aperta, secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, dei rimanenti padiglioni, a eccezione di Napoli Secondigliano. Si prevede di aggiudicare detti padiglioni entro l'autunno 2012, al più tardi.
Per quanto riguarda invece i nuovi istituti, è stata effettuata la Conferenza di servizi per la realizzazione del nuovo istituto di Camerino e sono già stati predisposti i documenti per bandire, con gara aperta, l'appalto entro maggio 2012 e stipulare il contratto entro ottobre. Quindi entro novembre si dovrebbe aprire il cantiere.
Per quanto riguarda Torino, è stata effettuata la localizzazione del nuovo istituto, è stata espletata la procedura per selezionare gli archeologi che dovevano effettuare le indagini, è in corso l'ultimazione del progetto e la gara dovrebbe essere bandita entro luglio. Se tutto va bene, quindi, si prevede l'aggiudicazione entro l'anno.
È in corso di rinegoziazione con la Regione siciliana il cambiamento di localizzazione dell'istituto di Catania. Era stato pensato un istituto collocato a circa 700 metri da Bicocca, con costi enormi perché andavamo a espropriare un'area che tra l'altro è attraversata da un elettrodotto. Visto che nell'area di Bicocca ci sono degli spazi utilizzabili, anziché reperire un'area fuori, abbiamo ipotizzato di realizzare il nuovo istituto quasi nella stessa cinta muraria, allargandola di poco e potendo sfruttare tutta una serie di servizi che già sono garantiti al carcere di Bicocca e soprattutto senza dover raddoppiare il personale oggi impegnato a Bicocca.
Se avessi dovuto allocare un edificio a 800 metri da quello con 450 posti, avrei dovuto raddoppiare anche il personale, invece con questo tipo di localizzazione e con queste economie riusciremo a gestire il carcere con la metà del personale previsto per un nuovo carcere, ottenendo economie in ordine sia agli espropri, sia al beneficio dei servizi comuni. Se tutto va bene, anche la gara per l'istituto di Catania dovrebbe essere bandita entro ottobre 2012.
Oggi mi è arrivato un aggiornamento che ancora non ho letto, secondo cui la Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia avrebbe deliberato di localizzare presso un altro sito, in particolare presso una caserma dismessa, l'istituto di Pordenone. Devo ancora leggere la delibera, quindi non posso esprimermi. Sto mandando avanti alcune procedure perché non posso fermarmi in relazione a tutto quello che ancora non ho protocollato, né visionato, né tantomeno rivisto a livello di pattuizione, quindi bisognerebbe eventualmente modificare gli accordi già fatti con la Regione e si dovrebbe innescare una procedura nuova.
Il rischio è che si perdano i soldi. Detto ciò, esamineremo tutto quello che va esaminato perché cerchiamo di non trascurare nulla, di dare voce a tutti quelli che hanno
diritto di averne, però corriamo il rischio che ci taglino i fondi. Il progetto di Pordenone è pressoché ultimato e prevede il bando entro ottobre.
Per i lavori di completamento delle ristrutturazioni dei 17 padiglioni abbiamo 950 posti detentivi che a fine aprile dovrebbero essere consegnati e sono i primi posti che il Piano carceri consegnerà. Consegneremo altri 262 posti entro maggio 2012, così come abbiamo comunicato al Ministro, e i rimanenti 3.547 saranno scaglionati a giugno, luglio, agosto, settembre fino a dicembre. Credo che su questi non ci siano problemi, perché sono ristrutturazioni e verranno consegnati. Oltre a tutti gli appalti aggiudicati e alla maggior parte dei cantieri aperti, avremo anche questi posti che già sono in consegna (i primi saranno consegnati a giorni) e altri 3.547 posti entro l'anno.
Per quanto riguarda l'istituto di Arghillà, siamo ancora in attesa del trasferimento delle somme dal CIPE, che ci ha assegnato 21,5 milioni che ancora non sono arrivati in cassa. Come voi sapete, in regime di emergenza il commissario delegato può operare solo per cassa e non per competenza, perché il regime di emergenza impone al commissario di poter impiegare solo quello che è in cassa. Posso quindi commissionare lavori solo ed esclusivamente nel momento in cui sono in grado di pagarli.
Abbiamo già trasferito al Provveditorato alle opere pubbliche la funzione di stazione appaltante, perché ha già realizzato il carcere, ma non possiamo compiere nessun atto contrattuale, anche se mi consta che il Provveditorato abbia già fatto un cronoprogramma per gli interventi e un'opera di derattizzazione, sanificazione e decespugliamento perché il carcere è abbandonato da circa cinque anni (completato e mai utilizzato) per cui non vi si poteva entrare. Se però non ho la cassa, non potrò mai portare avanti questo lavoro. Troverete queste cose dettagliate nella relazione.
Per quanto riguarda Cagliari e Sassari, abbiamo confermato la funzione di stazione appaltante alle opere pubbliche e dovremo realizzare 1.014 posti detentivi, attuando gli interventi indicati nel cronoprogramma del Provveditorato. Non so fornirvi su questo una tempistica perché ancora non mi è stata data, quindi devo essere necessariamente vago, ma faccio riserva di produrre alla Commissione il cronoprogramma non appena in grado.
Entro aprile 2012 verrà sottoscritto con il Ministero dell'interno un documento contenente le linee guida per i successivi protocolli di legalità da stipulare in sede locale, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 17-quater della legge n. 26 del 2010, che disciplina attività inerenti ai controlli antimafia su tutte le fattispecie contrattuali dei lavori pubblici. Il contenuto delle suddette linee farà parte integrante dei bandi.
Per tutto quello che bandirò come commissario questo andrà a fare parte integrante del bando, per tutto quello che è andato già in gara queste linee guida saranno inserite nel contratto con l'aggiudicatario.
Si rappresenta infine che è conditio sine qua non per poter bandire nei tempi annunciati le gare degli istituti di Torino, Catania, Pordenone e Camerino che ci sia il trasferimento dei fondi per 122 milioni di euro. Il CIPE ha già deliberato, però non li ha ancora trasferiti. Con la dottoressa Bozzetti abbiamo trovato un accordo con la Corte dei conti, per cui in ogni caso bandiremo queste procedure, vincolando la stipula del contratto all'effettiva cassa, però questo potrebbe comportare una riduzione dei partecipanti.
Se il CIPE mi darà i soldi nei tempi, a maggio potrei bandire la gara per l'istituto di Camerino, però in questo momento non ho la cassa, quindi su Camerino potrei essere costretto a introdurre restrizioni alla partecipazione, però non mi posso fermare: la delibera è già fatta e i soldi sono in corso di trasferimento, sono in emergenza e non mi posso fermare. La Commissione deve sapere che la gara per l'istituto di Camerino, qualora non ci sia il trasferimento, verrà bandita senza cassa.
Bolzano è ancora dentro il Piano carceri solo come istituto, ma non come cassa, perché la legge concede al Presidente
alla Provincia autonoma di Bolzano la possibilità di realizzare autonomamente infrastrutture già di competenza dello Stato, in cui rientrano anche le carceri.
La legge stessa nomina il Presidente della Provincia autonoma soggetto attuatore del commissario delegato per l'emergenza, quindi può utilizzare i poteri del commissario, qualora delegati, e in questo la precedente gestione commissariale ha supportato la Presidenza della Provincia autonoma di Bolzano nello studio di fattibilità di un progetto che poteva prevedere anche l'utilizzo del partenariato pubblico/privato.
In data 8 marzo, è stato comunicato che la Provincia di Bolzano può procedere alla pubblicazione dello studio di fattibilità in quanto pronto. Tale studio è stato però commissionato alla stessa Provincia e i contratti sono tutti intestati alla Provincia. In ordine però alla soggettività del controllo preventivo si è espressa la Corte dei conti, chiedendo al Presidente della Provincia se intendesse sfruttare la delega che la legge gli assegna e utilizzare le deroghe del commissario e quindi sottoporre i suoi atti al controllo preventivo della Corte dei conti (e in questo caso sarebbe sottoposto al controllo preventivo anche la valutazione sull'economicità del partenariato pubblico/privato) oppure comportarsi come la legge prevede che il Presidente della Provincia possa fare, bandendo la gara in autonomia, senza sfruttare i poteri e senza essere soggetto al controllo preventivo.
La nota della Corte dei conti è depositata, non ho avuto ancora indicazione da parte del Presidente della Provincia di Bolzano su come sceglierà di comportarsi.
Un'ultima nota doverosa riguarda l'articolo 43 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, in particolare la priorità dell'utilizzo del progetto di finanza per la realizzazione delle carceri. Vi leggo quanto ho scritto, perché su questo argomento andando a braccio si rischia di sbagliare.
«Gli interventi previsti dal Piano carceri, così come rimodulato e approvato dal Comitato di indirizzo e di controllo il 31 gennaio 2012, risultano interamente finanziati con risorse già trasferite o assegnate sulla contabilità speciale intestata al commissario delegato, e pertanto la rimodulazione non prevede interventi secondo il progetto di finanza.
In particolare, si ritiene di dover precisare che il commissario delegato, sulla scorta di un'ordinanza di Protezione civile, conseguente chiaramente alla dichiarazione di emergenza, è autorizzato a operare con fondi effettivamente trasferiti sulla contabilità speciale, che è appositamente intestata al commissario.
Il commissario è chiamato a rispondere dei propri interventi nei limiti della delega e dei fondi trasferiti sulla sua contabilità speciale, indi non può, stante il regime emergenziale, impegnare risorse pubbliche oltre le somme che ha già in cassa. Al riguardo, allo stato, l'utilizzo del progetto di finanza, impegnando l'Erario con oneri pluriennali, risulta incompatibile con l'attuazione del Piano carceri, stante anche l'assenza allo stato dei decreti di attuazione previsti dall'articolo 43 del decreto-legge summenzionato».
Sono a vostra disposizione per eventuali domande.
PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti e formulare osservazioni.
MANLIO CONTENTO. Mi permetta, presidente, di ringraziare il prefetto Sinesio perché ho apprezzato le modalità con cui ha dimostrato di «prendere il toro per le corna» su alcuni aspetti rilevanti, e di questo credo sia giusto dare atto in questa sede.
Ho alcune domande da porle. La prima è relativa ai progetti, perché vorrei capire se i progetti delineati siano curati dall'amministrazione e siano progetti standard anche ai fini della disponibilità di posti che il sistema carcerario può offrire.
La seconda questione è relativa al costo del personale, laddove con i nuovi padiglioni, come lei correttamente ha evidenziato, ci sono risparmi per quanto concerne
non solo la realizzazione, ma anche la tutela della sicurezza, perché ci sono economie di scala. Vorrei sapere se anche i nuovi progetti utilizzino quindi tecnologie per quanto riguarda la sicurezza, che possano eventualmente ridurre il personale dipendente necessario per assicurare questo tipo di interventi.
La terza questione riguarda in particolare il carcere di Pordenone. Non posso che condividere quanto ha detto, ma le chiedo quali poteri abbia come commissario nei confronti di questa richiesta della Regione Friuli-Venezia Giulia. C'è un dibattito che si trascina da tempo su queste vicende, perché qualcuno sostiene che intervenire su un'area dove c'è una caserma dismessa potrebbe essere più conveniente.
Ho un'idea completamente opposta e sono molto preoccupato di intervenire nell'area dismessa di una caserma, soprattutto quando abbandonata da tempo, perché può succedere di tutto. Vorrei sapere quindi a fronte di questa richiesta della Regione quali poteri potrà esercitare in base alla legge, fermo restando ovviamente che anche chi parla assumerà le sue iniziative.
L'ultima questione riguarda i fondi. In un passaggio sulle nuove strutture lei ha ricordato come la possibilità di bandire le gare che ha già anche cronologicamente indicato entro il 2012 dipenda dall'arrivo dei famosi fondi assegnati dal CIPE per 122 milioni. Vorrei chiederle se ritenga che un'eventuale iniziativa in sede parlamentare - nei prossimi giorni dovremo affrontare un provvedimento sulla lieve entità del fatto per cercare sistemi alternativi alla detenzione - possa essere utile per l'attività del commissario.
Vedo che i nuovi istituti sono a Torino, Catania, Pordenone e Camerino, quindi credo che si possa trovare un'ampia convergenza per un ordine del giorno che possa favorire questo trasferimento, anche perché mi ha preoccupato dover registrare che le voci circa una decurtazione dei fondi all'inizio del 2012 siano state purtroppo confermate dalla sua relazione.
Questo è un elemento che grazie al lavoro che ha fatto sembra non aver inciso sul numero dei posti disponibili, glielo auguriamo tutti e le auguriamo naturalmente buon lavoro.
CINZIA CAPANO. Vorrei porre una domanda secca. Sono andata un po' oltre e ho letto anche l'allegato relativo all'individuazione delle scelte conseguenti a questa riduzione di 228 milioni, apprendendo che sono stati espunti dal Piano la realizzazione degli istituti di Bari, Nola, Venezia, Mistretta, Sciacca, Marsala.
Vorrei conoscere i criteri per cui erano stati inseriti e quelli per i quali sono stati espunti.
RITA BERNARDINI. Vorrei porre al signor prefetto una domanda che è stata parzialmente avanzata dall'onorevole Contento in merito al problema del personale. Oggi ci troviamo - questi sono dati ufficiali forniti dal Ministero - con circa 7.000 agenti di polizia penitenziaria in meno (senza calcolare le altre figure che pure sono indispensabili) e con un personale che via via sta andando in pensione senza essere rimpiazzato come si dovrebbe.
Alcuni istituti già terminati non entrano nella loro piena funzione per mancanza di personale, quindi è evidente che voi avete concepito qualcosa di diverso, perché, se costruiamo le carceri e poi non c'è il personale, evidentemente stiamo buttando i soldi. Di questo vorrei che ci rendesse partecipi, perché non mi sembra un argomento secondario.
Lei ha parlato di questo sito internet in cui dovrebbero essere messe tutte le informazioni...
ANGELO SINESIO, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale. No, non è un sito: è un software che autorizzata la Corte dei conti a entrare in modo automatico sui nostri conti e a verificare in tempo reale on line la spesa.
RITA BERNARDINI. Speravo che questo fosse accessibile anche ai cittadini.
ANGELO SINESIO, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale. La spesa in ogni caso è trasparente nel momento in cui è autorizzata dalla Corte dei conti.
RITA BERNARDINI. Avevo fatto questo piccolo inciso perché c'è stata una gestione precedente che aveva assunto tutto nelle sue mani, quella del capo del DAP, Franco Ionta, però non c'è stata fatta una relazione di quanti soldi siano stati spesi e di cosa abbia prodotto quella gestione anche in termini di posti.
Visto che solo il 20 per cento dei detenuti nelle nostre carceri lavora, considero positiva la scelta di far lavorare i detenuti per la produzione dei mobili che dovranno arredare gli istituti penitenziari. Mi chiedo perché non utilizzare i detenuti anche nelle ristrutturazioni che pure immagino dobbiate prevedere e nella costruzione di nuovi padiglioni, perché non imporre alle imprese di assumere una parte dei detenuti per questo.
Lei non ci ha indicato la tempistica per avere questi 11.000 posti totali...
ANGELO SINESIO, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale. Nel documento c'è scritto tutto: 4.750 entro il 31 dicembre 2012, per i padiglioni a partire dal cantiere occorrono 24 mesi e il primo cantiere dovrebbe essere previsto a settembre, quindi 24 mesi da settembre 2012.
Questi sono i tempi. Tenga conto che noi abbiamo iniziato a lavorare il 31 gennaio.
PRESIDENTE. Per non creare confusione, procediamo con ordine: avrà modo di rispondere una volta conclusi gli interventi dei colleghi.
RITA BERNARDINI. Il problema è che le domande sono molte. Sappiamo tutti che attualmente nelle carceri mancano 21.000 posti e che non si sa come sia definita questa capienza regolamentare, perché sul sito del Ministero della giustizia si indicano delle cifre che in realtà non stanno né in cielo né in terra, come ad esempio 350 per Catania quando in realtà lì la capienza regolamentare è di 150 posti, come ieri confermato anche da Antigone nella sua relazione.
Bisogna capire quanti siano effettivamente oggi i posti regolamentari e quindi quanti ne manchino, perché, sebbene in base alla relazione debba apprezzare il suo lavoro, devo anche dire che noi proseguiremo per anni da questo quadro nella illegalità della situazione di detenzione delle persone che oggi sono nelle carceri. Vorrei sapere quindi quando verrà posta fine all'illegalità.
FULVIO FOLLEGOT. Alcune domande sono già state poste. Una riguarda il personale, per capire come far funzionare le nuove carceri e con quale personale.
La seconda riguarda il carcere di Pordenone, su cui il prefetto Sinesio ha evidenziato il rischio che queste risorse si possano anche perdere, perché oggi la Giunta regionale sembra aver fatto scelte diverse. Vorrei quindi conoscere la situazione ad oggi.
MARIO CAVALLARO. Contrariamente al timore, non parlerò del carcere di Camerino, se non per aderire alla proposta formulata dall'onorevole Contento, perché il raffreddamento del trasferimento dei fondi è assolutamente inaccettabile. C'è già stata una decurtazione dei fondi e, poiché se una parte di questi viene assegnata ma non trasferita, il commissario non può agire perché può farlo solo per cassa, credo che sia necessario intervenire con un ordine del giorno o con qualche altro atto della Commissione, tenendo conto che, al di là dell'interesse dei singoli territori, si tratta di un carcere che svolgerebbe un'attività di carattere regionale e interregionale, per cui c'è un interesse generale che riguarda anche gli altri istituti penitenziari nuovi.
Mi pare di capire - non ho fatto in tempo a leggere tutte le osservazioni - che
il project financing sia stato accantonato e comunque ne siano stati evidenziati alcuni elementi di strutturale inidoneità, perché si deduce che occorrerebbe un canone aggiuntivo perché i servizi non hanno un profitto economico adeguato e quindi occorrerebbe inserire un'ulteriore premialità.
Forse esula dalla competenza, ma l'apprezzamento per l'opera svolta consente di chiedere anche se il commissario abbia qualche ipotesi di suggerimento di modifica di questo impianto normativo, che spetterebbe alla Commissione, al Parlamento o al Governo modificare. Questo significa aver assunto una condotta, che ho sempre dichiaratamente sostenuto, molto più tradizionale con la realizzazione di nuovi istituti e miglioramento e ampliamento di quelli esistenti.
Era stato tuttavia proposto il tema della riconversione degli istituti penitenziari, e la questione del project financing era stata anche ricompresa nella questione della riconversione delle strutture esistenti o la delocalizzazione. Vorrei sapere se abbia avuto possibilità di riflettere su questo, che mi pare non sia l'oggetto specifico del peraltro apprezzabilissimo lavoro finora svolto dal commissario.
MARILENA SAMPERI. Anch'io sono rimasta favorevolmente meravigliata perché finalmente, a fronte di una riduzione di risorse di oltre 220 milioni di euro, c'è stato addirittura un incremento dei posti previsti di 2.273 posti detentivi.
Questo si è ottenuto, così come avviene nell'amministrazione di un buon padre di famiglia, attraverso una rimodulazione, riorganizzazione e razionalizzazione della spesa. L'esempio di Bicocca a Catania è assolutamente indicativo, laddove, piuttosto che costruire un nuovo carcere, si utilizzano l'area e i servizi già esistenti.
Vorrei chiederle un approfondimento sul project financing, perché ho capito che la rimodulazione del Piano in questo momento è già dotata di risorse e quindi non sono previsti interventi di project financing, ma vorrei sapere se per la realizzazione di eventuali altri posti si intenda ancora utilizzare questo strumento, che anche in noi aveva provocato perplessità, vista la natura dell'opera da costruire.
Non ho capito se questi 5.000 nuovi posti siano già tutti in via di consegna e se gli 8 padiglioni saranno appaltati entro l'autunno 2012.
IDA D'IPPOLITO VITALE. Esprimo un apprezzamento sentito e sincero al commissario e alla sua delegazione per la completezza della relazione e anche per lo spirito di servizio. La rinuncia a un compenso assume un importante significato in una stagione in cui l'attaccamento al denaro diventa quasi valore simbolico.
Entro in medias res, anche se alcune domande sono state già poste. Anch'io richiamo l'attenzione sulle risorse di organico, per capire se l'incremento dei posti per i detenuti e la già sottolineata carenza di organico sia superabile solo con moderne tecnologie o sarà necessario intervenire.
Rispetto alla questione sollevata dall'onorevole Contento in ordine alla vexata quaestio del riutilizzo di opere già realizzate ma non utilizzate come strutture carcerarie esistenti, vorrei chiederle se esista una mappatura nazionale per regioni, in grado di darci la dimensione delle opere realizzate inutilmente e una previsione di costi per l'eventuale riutilizzo. Dico questo anche perché in Calabria mi risulta che siano parecchie le strutture realizzate e non utilizzate.
Per quanto riguarda la realizzazione del padiglione di Catanzaro che è nell'elenco dei 17 che devono essere realizzati e della struttura carceraria di Reggio Calabria, vorrei sapere se i tempi di realizzazione siano quelli già anticipati per le altre strutture, se rientrino in questo piano cronologico o vi siano altre tempistiche.
Mi consentirete un'ultima notazione come divagazione all'interno di un tema comune. Quella di Lamezia Terme è la struttura carceraria con la più alta percentuale di sovraffollamento. Vorrei sapere come si intervenga nei casi di carceri così sovraffollati. Vorrei chiederle infine se i carceri di secondo livello siano una
prospettiva lontana o una prospettiva possibile, realizzabile per i reati di minore importanza.
DONATELLA FERRANTI. Mi associo ai ringraziamenti e agli apprezzamenti dei colleghi. Vorrei capire una cosa. Lei è subentrato a un'altra gestione, signor prefetto, e non ci ha parlato della presa in carico, e peraltro noi avevamo presentato varie interrogazioni sul punto, in quanto il Piano carceri è stato varato nel 2010, come lei ha ricordato nella sua relazione, e il taglio dei fondi è avvenuto nel 2012.
Vorrei chiederle quindi cosa sia stato fatto prima che lei assumesse l'incarico, perché c'è stato un passaggio di consegne. Poiché questa è la prima relazione che nell'arco di questa legislatura siamo riusciti ad avere con dati e riferimenti concreti - e le esprimiamo grande apprezzamento anche perché lei ha da poco assunto l'incarico -, vorremmo anche capire che cosa sia stato fatto, se abbia avuto contezza di difficoltà o di mancanza assoluta di fondi.
Abbiamo presentato una serie di interrogazioni, che hanno tenuto conto della pubblicazione sul sito della giustizia e quindi del DAP di una serie di interventi e di avvii di appalti che erano previsti in certe regioni in relazione agli istituti penitenziari. Si tratta non di verificare l'operato di altri, ma soltanto di capire cosa sia stato realizzato in quei due anni, prima del taglio dei fondi, o se tutto sia da interpretare come se avessimo iniziato nel 2012 come se fosse l'anno zero nell'attuazione del Piano carceri.
Mi basta anche una risposta sintetica, perché ovviamente non le chiedo di capire la presa in consegna, anche perché, come l'onorevole Contento ricorderà, in una precedente audizione del responsabile del DAP che era anche commissario ci fu detto che era stata avviata forse un anno fa una serie di incarichi di progettazione.
Vorrei capire se le opere che sono state avviate siano l'esito di quell'attività di progettazione oppure siano nuove attività poste in essere. Parlando di progettazione, mi associo alla domanda posta dall'onorevole D'Ippolito anche perché alcune mozioni sono state approvate dal Parlamento quando l'onorevole Angelino Alfano era Ministro della giustizia, laddove c'era l'impegno di attuare dei moduli di costruzione del carcere con nuove impostazioni, in base alla differenza tra carcere fortino, carcere con strutture più aperte o comunque con spazi comuni più ampi. Vorrei capire quale tipologia edilizia sia prevista per le nuove costruzioni e anche per le ristrutturazioni.
Lei giustamente ha fatto riferimento a una cosa che mi sembra molto utile e intelligente riguardante la promozione del lavoro all'interno delle carceri e soprattutto per la costruzione dei mobili. Sicuramente i detenuti potrebbero esseri utilizzati anche in altre attività, come evidenziato dall'onorevole Bernardini.
Per quanto riguarda l'attività di falegnameria pongo una domanda che si ricollega anche al territorio di riferimento. Vorrei sapere se intendiate fare un monitoraggio anche dei laboratori presenti nelle carceri. Nel carcere di Viterbo le strutture che erano state congegnate per essere utilizzate come laboratori di specializzazione sono inutilizzate, ferme, e le apparecchiature sono ormai divenute obsolete. Vorrei sapere se siate riusciti a fare questo, perché sarebbe un grosso risultato.
PRESIDENTE. Ricordo che l'oggetto dell'audizione riguarda il presente, cioè l'attuazione del Piano carceri e l'espletamento delle procedure necessarie alla realizzazione di nuove infrastrutture.
Le sono state rivolte molte domande, signor prefetto, per cui mi affido alla sua capacità di sintesi.
ANGELO SINESIO, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale. L'onorevole Contento mi chiedeva se esistesse un progetto standard, ma la risposta è no, perché, come leggerà nella relazione, non aggiudichiamo al massimo ribasso: aggiudichiamo con l'offerta economicamente più vantaggiosa.
La valutazione del progetto è quindi prioritaria rispetto al costo. La commissione che è insediata o che si insedierà avrà come riferimento il 65 per cento del valore dell'aggiudicazione sulla qualità. Questo è molto importante, perché, anche se fossimo i progettisti più bravi del mondo, senza immaginare quello che va nella direzione dell'articolo 27, terzo comma, della Costituzione, continueremmo sempre a discutere delle stesse cose.
Rispondo in merito a Pordenone: come commissario delegato, devo portare avanti la procedura che è in atto, formalmente dovrò fermarmi nel momento in cui la Regione propone di rivedere la convenzione. A quel punto, bisognerà valutare il tutto, ma io oggi vado avanti fino a quando non ho una formale comunicazione e un documento da analizzare, per cui vale quanto è scritto in questo momento.
Rispondo alla domanda riguardo ai criteri utilizzati per espungere dal Piano le precedenti carceri. Non per trincerarmi dietro una non competenza, ma il quadro esigenziale rispetto alla distribuzione sul territorio italiano degli istituti non viene stabilita dal commissario.
Il commissario può eventualmente immaginare di sfruttare meglio un'area o di accorpare una struttura a un'altra, ma non può decidere la localizzazione della stessa. Questa è esclusiva competenza del capo dipartimento, così come - e rispondo alle domande di altri onorevoli deputati - è esclusiva competenza del capo dipartimento la destinazione delle risorse umane, la loro distribuzione sul territorio e quanto attiene all'utilizzo del personale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.
Per quanto riguarda quindi tutte le domande che riguardano l'utilizzo di ulteriore personale, l'utilizzo e la distribuzione delle carceri sul territorio, purtroppo io sono commissario delegato per realizzare qualcosa e non ho la funzione di pianificazione degli interventi. Questo è il problema e mi riferisco anche all'onorevole Bernardini in questo caso.
Lavorando su queste cose, mi sono reso conto che abbiamo una criticità enorme sul discorso delle carceri perché abbiamo quattro competenze diverse: il Ministero delle infrastrutture che le costruisce, il Ministero della giustizia che le gestisce e le pianifica, il demanio che ne detiene la proprietà, il Ministero della giustizia di nuovo che deve invece manutenerle. Se questo discorso non si affronta a livello politico, avremo sempre criticità, non avremo pianificazione e programmazione, non potremo realizzare carceri europee, ecosostenibili e strutturate logisticamente sul territorio. Su questo mi fermo, perché credo di aver risposto.
Questo è il motivo dell'emergenza, che nasce da questo frazionamento di competenze.
DONATELLA FERRANTI. La scelta sulle carceri è stata fatta dal DAP?
ANGELO SINESIO, Commissario delegato per il superamento della situazione conseguente al sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale. È l'esigenza che ha il DAP in ordine alla produzione dei detenuti. Nasce da un ragionamento di computo, sul quale non posso entrare nel merito.
Per quanto riguarda la precedente gestione, non siamo partiti da zero, ma sul sito c'è scritto tutto quello che ha fatto la precedente gestione, quindi potete andare a controllare. Sicuramente non siamo partiti da zero e abbiamo sfruttato tanto del lavoro fatto dalla precedente gestione. È stata riconsiderata la struttura perché c'erano nuove esigenze.
È sicuramente accoglibile l'istanza dell'onorevole Bernardini in ordine alla possibilità di utilizzare i detenuti anche per altri tipi di lavori. Tenga conto, però, che queste sono opere segretate e che per legge il pregiudicato non dovrebbe lavorare all'interno della struttura da realizzare. Detto ciò, da oggi ci metteremo al lavoro per valutare come poter utilizzare queste risorse umane.
Per quanto concerne il CIPE ringrazio l'onorevole Cavallaro e tutti quelli che si spenderanno
per farci ottenere i soldi. Rispondo brevemente sul progetto di finanza. Non so quanti di voi abbiano davanti l'articolo 43 del decreto-legge n. 1 del 2012 che è stato approvato, però vi leggo il comma 1: «al fine di realizzare gli interventi necessari a fronteggiare la grave situazione di emergenza conseguente all'eccessivo affollamento delle carceri, si ricorre in via prioritaria e fermo restando quanto previsto in materia di permuta, previa analisi di convenienza economica e verifica di assenza di effetti negativi sulla finanza pubblica con riferimento alla copertura finanziaria del corrispettivo di cui al comma 2...».
Questo articolo dice che in una situazione di emergenza si deve prioritariamente utilizzare il progetto di finanza. Non so chi abbia scritto questo articolo, ma le posso garantire che la verifica di tutti questi prerequisiti mal si concilia con un'urgenza quale l'ordinanza di protezione civile.
Ribadisco che l'ordinanza di protezione civile prevede l'utilizzo per cassa delle risorse, non prevede la costituzione del debito pubblico e soprattutto sottostà a un piano approvato dal comitato di indirizzo e controllo, che è presieduto dal Ministro della giustizia e composto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e dal capo del Dipartimento dalla protezione civile.
Devo sottostare a quello che hanno approvato, su proposta del sottoscritto, del capo del DAP in relazione alle esigenze dell'amministrazione penitenziaria, e non posso stipulare contratti diversi.
Su questo mi fermerei perché questo articolo limita la sua efficacia alle emergenze. Così come è scritto, dal 31 dicembre 2012 questo articolo non sarà più applicabile, e secondo me non è neanche una norma generale e astratta. Spero di aver risposto a tutti.
PRESIDENTE. Grazie, i colleghi mi sembrano tutti soddisfatti. Il documento che è stato sintetizzato è a disposizione ed è particolarmente ricco di ulteriori informazioni.
Nel ringraziare il prefetto Angelo Sinesio e i suoi collaboratori, dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 13,40.