Sulla pubblicità dei lavori:
Vignali Raffaello, Presidente ... 3
Seguito dell'audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michela Vittoria Brambilla, sulle linee programmatiche del Governo nel settore del turismo (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):
Gibelli Andrea, Presidente ... 10 14 16
Vignali Raffaello, Presidente ... 3 12
Abrignani Ignazio (PdL) ... 10
Brambilla Michela Vittoria, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri ... 3 14
Marchioni Elisa (PD) ... 13
Monai Carlo (IdV) ... 13 16
Vico Ludovico (PD) ... 3 11 14
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-Repubblicani: Misto-LD-R.
Resoconto stenografico
AUDIZIONE
La seduta comincia alle 12,20.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, il seguito dell'audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michela Vittoria Brambilla, sulle linee programmatiche del Governo nel settore del turismo.
L'onorevole Vico desidera intervenire sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.
LUDOVICO VICO. Signor presidente, faccio presente che sono le 12,20 e la Commissione era stata convocata per le ore 12.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Mi scuso per il ritardo ma, come ho già spiegato al vicepresidente Vignali, prima di venire qui sono dovuta passare da Palazzo Chigi.
Onorevoli colleghi, raccolte le vostre domande e i vostri suggerimenti, ho cercato di tracciare un quadro, di preparare una risposta il più possibile completa ed esaustiva circa le politiche che, in materia turistica, questo Governo ha messo in atto e gli obiettivi che esso intende perseguire. Ritengo così di avere fornito una risposta, in questa relazione, a tutti i quesiti che mi sono stati posti. Se così non fosse, vi prego naturalmente di farmelo notare.
Innanzitutto, dobbiamo registrare una situazione congiunturale della nostra economia (e, al suo interno, anche del comparto turistico) che appare sostanzialmente mutata rispetto ai nostri primi incontri, sotto molteplici aspetti, in Italia, in Europa e anche altrove.
È in conseguenza di questa crisi che l'Organizzazione mondiale del turismo ha ritenuto di dover modificare, ad esempio, le proprie stime del mercato mondiale dei flussi turistici, i cui ritmi di crescita, nel 2009, non supereranno il 2 per cento. Risultato, questo, che è ben poca cosa rispetto al trend di crescita del 6-7 per cento che era stato invece registrato nella prima parte dell'anno 2008 e negli anni precedenti.
Pertanto, è evidente che anche il comparto turistico, nella sua estensione mondiale, oggi deve far fronte a una situazione che presenta problematiche nuove e diverse, che è necessario valutare anche in questa sede.
È chiaro altresì che, per fronteggiare questa crisi, proprio il comparto turistico abbia oggi la necessità di realizzare strategie che rendano più sistemica e competitiva - sul mercato interno, come su quello internazionale - l'offerta di tutti i suoi prodotti.
Oggi, ciò vuol dire affrontare prioritariamente almeno tre problemi: innanzitutto, una migliore utilizzazione di tutte le risorse disponibili, affinché i piani di promozione e le strategie di marketing che Governo, regioni ed enti locali implementeranno
in questi mesi vadano maggiormente incontro alle esigenze di una domanda turistica che, a causa di questa crisi, rischia di essere - intendo ovviamente riferirmi soprattutto alle minori disponibilità finanziarie di molte famiglie - più rarefatta e orientata verso aree di mercato in grado di offrire pacchetti di vacanza più convenienti riguardo ai costi dei trasferimenti e ai prezzi delle strutture ricettive.
Era, questo, un problema che per il nostro mercato già si poneva, in qualche misura, prima di questa crisi, ma che ora ovviamente va affrontato con maggiore urgenza, facendo leva su un sistema di offerta che riesca ad essere maggiormente competitivo sotto entrambi questi aspetti.
In secondo luogo, oggi occorrono maggiori e più efficaci interventi, da parte di tutte le pubbliche istituzioni, perché le imprese possano essere meglio supportate nelle iniziative che intendano intraprendere per fronteggiare una crisi della domanda che, a meno di bruschi cambiamenti di rotta dell'economia, potrà maturare in tutto l'arco del 2009. C'è un aspetto che, da questo punto di vista, credo non vada sottovalutato: più del 90 per cento delle imprese che operano nel settore turistico sono, di piccole dimensioni e fortemente sottocapitalizzate, tanto che non si può pensare che gran parte di esse possano affrontare questa crisi senza un adeguato sostegno finanziario.
Il mio dipartimento è già pressantemente intervenuto sul sistema bancario, affinché vengano salvaguardate le linee di credito nei confronti di questo settore. Devo dire che, fino ad ora, il pressing esercitato su molti istituti bancari ha prodotto risultati che riteniamo soddisfacenti.
La nostra attenzione, su questo versante, rimane massima, proprio per evitare che finisca per essere devitalizzato un comparto di imprese che, fino ad oggi, ha largamente contribuito alla formazione del PIL di parte turistica.
Un ulteriore punto verte sul mettere in atto un tipo di programmazione del sistema turistico implementata facendo leva sulle sinergie che si possono realizzare tra tutte quelle che possiamo considerare le componenti dell'apparato pubblico. Per il raggiungimento di questo importante obiettivo, il dipartimento ha cercato in questi mesi di operare in ogni modo possibile, e alcuni risultati sono già stati raggiunti. Da una parte, infatti, abbiamo realizzato una forma molto più attiva di collaborazione tra il dipartimento e le regioni, il che vuol dire aver cominciato a discutere insieme non solo di strategie di più ampio respiro - quelle che oggi occorrono per rilanciare la domanda turistica in Italia e all'estero - ma anche di risorse da utilizzare meglio e congiuntamente per la promozione e il marketing, così come di strutture e di professionalità da potenziare.
Non c'è ragione che difatti, oggi, non condivida la necessità di realizzare una strategia che, pur recependo le particolari esigenze e carature di ciascuna di esse, metta finalmente «a sistema» tutta la nostra offerta.
È stata anche questa grave - per certi versi inattesa - crisi economica ad accelerare questo tipo di confronto e a renderlo ancora più stringente sotto quello che possiamo considerare un profilo operativo.
Proprio facendo leva su questo contesto di più attiva collaborazione tra Stato, regioni e amministrazioni locali, hanno preso forma altre iniziative che vorrei brevemente illustrarvi e che ritengo, ai fini della promozione turistica, di grande importanza.
La prima riguarda il Portale Italia, la cui responsabilità, progettazione e gestione il Ministro per la funzione pubblica e l'innovazione Renato Brunetta ha affidato, pochi giorni, fa al Dipartimento del turismo, del quale ho la responsabilità. Vi dico subito che, per la definizione e per la messa in rete di questo portale, non intendo certo perdere tempo, anche perché, fino ad ora (non certo per responsabilità di questo Governo) se ne è perso fin troppo.
Posso anticiparvi che si tratterà sicuramente di un portale di seconda generazione, dotato di tutti quei requisiti tecnologici che oggi sono certamente indispensabili
per canalizzare via web un sistema di marketing che risponda alle esigenze di un mercato che in questi ultimi anni è cresciuto addirittura in misura esponenziale.
Certamente conoscerete i dati: parliamo di 700 milioni di turisti nell'anno 2000, che poi sono diventati 800 milioni nel 2005 e più di 900 milioni nel 2008, realizzando un fatturato complessivo di circa 900 miliardi di dollari. Nessun altro asset economico ha avuto in questi anni un incremento maggiore di quello del turismo.
È chiaro, colleghi, che appena il piano esecutivo del portale sarà definito - questo accadrà tra pochi mesi - io sarò ben lieta di venire qui ad illustrarvelo in tutti i suoi dettagli. Vi preciso che i fondi di dotazione, che mi sono stati assegnati per la realizzazione e prima di tutto per l'avviamento del portale, ammontano a 10 milioni di euro complessivi, ripartiti sui tre anni di durata della convenzione.
Questo grande contenitore d'offerta dovrà necessariamente strutturarsi per essere uno strumento con un forte approccio «promo-commerciale». Ritengo infatti indispensabile, oggi, lavorare per ottenere una comunicazione forte, attuale e ricca sulla «destinazione Italia», ma anche, contestualmente, per facilitare la penetrazione dei prodotti turistici, garantendo, quindi, agli operatori una nuova piattaforma per la distribuzione delle proprie offerte. Il modello basato sulla sola promozione è sicuramente obsoleto e, comunque, poco efficace. Occorre poter vendere subito ciò che si sta promuovendo.
Dunque, il nuovo portale «Italia.it» sarà uno strumento utile a garantire la presenza in rete dell'Italia come destinazione turistica, aumentandone la popolarità, rendendo visibile al massimo i prodotti turistici, per promuovere un'offerta ricca e differenziata, capace di captare quelle che possiamo considerare nicchie di mercato.
Sarà lo strumento che consentirà di trattenere gli utenti del web e tutti coloro che organizzano su Internet le proprie vacanze, anziché lasciarli andare sui siti dei nostri competitor. In questo modo, anche le regioni potranno essere più visibili in rete e quindi aumentare i contatti con potenziali turisti, nonché potenziare la distribuzione della propria offerta turistica.
Attraverso il portale si potranno sviluppare strategie di marketing online basate sulla segmentazione e differenziazione, per poter conquistare la varietà di richieste del turista di oggi. Allo stesso tempo, il portale dovrà porsi come lo strumento privilegiato per prenotare online i nostri prodotti e servizi turistici, con la massima semplicità e sicurezza. In questo modo, consentiremo agli operatori privati di essere visibili e soprattutto «acquistabili», organizzando in modo strategico e coordinato la distribuzione attraverso Internet. Una piattaforma per il sostegno alla commercializzazione del settore privato è oggi indispensabile per essere competitivi rispetto allo standard dei siti di destinazione europei e mondiali.
Inoltre, il portale arriverà ad essere luogo e strumento di un'importante crescita dell'intero sistema turistico italiano, in quanto consentirà di incrementare la relazione tra gli attori, pubblici e privati, all'interno di una strategia collettiva e di far partecipare alle nuove tecnologie tutto il settore turistico (incluse le piccole aziende, che non hanno le risorse per dotarsi di strumenti tecnologici adeguati), promuovendo anche la cultura e l'educazione all'uso delle nuove tecnologie.
Attraverso la presenza sul portale si potranno, inoltre, appoggiare ed accrescere le relazioni commerciali fra le imprese. Anche questo sarà un obiettivo strategico importante, proprio considerando il fatto che in Italia, come dicevamo, le aziende hanno dimensioni medio-piccole.
Per concludere, possiamo dire che il portale sarà un'opportunità importante per tutti gli attori coinvolti: gli operatori, le imprese grandi e piccole, gli enti locali, i territori e gli stessi turisti, che potranno finalmente disporre di servizi moderni e accessibili nonché di contenuti ricchi e utili per viaggiare in Italia. Riteniamo che sarà davvero un strumento di decisiva crescita collettiva.
Ovviamente, per attuare questo progetto occorre molta convinzione e determinazione
da parte di tutti, in primo luogo da parte di chi ha assunto questa responsabilità. Stiamo davvero dedicando grande impegno a questa realizzazione, ragion per cui, da questo punto di vista, credo che le cose procederanno davvero bene e velocemente.
L'avvio del nuovo portale si integra con una serie di accordi che, in queste settimane, abbiamo stipulato per far sì che per la promozione del marchio Italia nel mondo le altre strutture del Governo possano, d'ora in poi, operare in sinergia con il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo. Da qui un protocollo d'intesa, stipulato nei giorni scorsi con il Ministero degli esteri,con il ministro Franco Frattini, che prevede una più intensa e pianificata collaborazione del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo con le ambasciate, i consolati e le strutture del nostro Governo che operano all'estero.
Altrettanto importante è certamente il protocollo d'intesa, stipulato nei giorni scorsi con il sottosegretario avente la delega nella materia del commercio internazionale, Adolfo Urso, circa un'implementazione di strategie che consentano l'utilizzazione degli uffici ICE e delle camere di commercio italiane all'estero anche per la promozione dei nostri prodotti turistici.
Stiamo cercando di realizzare - questi due protocolli lo evidenziano chiaramente - piani di promozione che consentano di utilizzare al meglio tutte le risorse e le strutture di cui la nostra amministrazione dispone e, nello stesso alveo, di creare una maggiore osmosi tra l'offerta turistica e il brand dei prodotti made in Italy. Ritengo che stiamo gettando le basi per una programmazione del nostro sistema turistico di ben altra valenza e respiro.
In accordo con le regioni, che sono, oggi, le prime a sostenere che non si può rilanciare il nostro turismo e riguadagnare le quote di mercato con 21 piani di promozione regionale, l'uno diverso dall'altro e spesso addirittura in contrapposizione tra loro. Si tratta di una strategia che i nostri maggiori competitor hanno, del resto, da molto tempo ormai abbandonato, nella convinzione che essa comunque producesse una elevata dispersione di risorse e scarsi risultati, sotto il profilo delle vendite e dell'espansione del mercato.
Su questo fronte della programmazione e della promozione, siamo andati oltre. Proprio questo pomeriggio, si terrà al dipartimento la prima riunione tra i tecnici della nostra struttura (l'ENIT) e gli omologhi dirigenti delle strutture francesi e spagnole. L'idea è quella di sovvertire le regole fino ad oggi applicate: Italia, Francia e Spagna, storici competitor, stanno valutando, su impulso di questo Governo, l'opportunità di unirsi, per promuovere un pacchetto turistico internazionale, che certamente non abbia uguali nel mondo e che abbiamo identificato come «Il cuore dell'Europa». Siamo convinti che questa iniziativa possa aiutare i tre Paesi a fronteggiare meglio la situazione congiunturale delle nostre economie e la concorrenza agguerrita delle nuove destinazioni turistiche.
Contemporaneamente, sono allo studio misure che regolino l'interscambio tra i nostri rispettivi flussi turistici domestici. Le politiche turistiche nazionali sono, quindi, avviate verso un radicale cambiamento e già si colgono ulteriori, significative novità, che tengo a riassumervi, seppur brevemente. Innanzitutto, sulla classificazione alberghiera, è stata scritta la parola «fine», dopo 24 anni, al caos delle «stelle». È stato infatti varato, in accordo con le regioni e le categorie economiche, un nuovo sistema di classificazione delle imprese turistico-ricettive, che abbiamo denominato «Italy Stars & Rating». Si tratta di un sistema misto, composto da standard minimi certi ed omogenei per tutto il territorio nazionale, assegnati dalle regioni. Il rating di valutazione dei servizi offerti misurerà la reale qualità dell'ospitalità.
In secondo luogo è stato dato impulso all'Osservatorio nazionale del turismo, la cui qualificata e innovativa attività, svolta con il contributo di Unioncamere, Istat e Banca d'Italia, è stata presentata per la prima volta in occasione del primo report sull'andamento della stagione estiva 2008, cioè alla fine del mese di settembre.
L'Osservatorio nazionale del turismo aspira ad essere - e sarà - un importante strumento di analisi e studio dei fenomeni statistici ed economici legati al turismo, un attendibile punto di riferimento per gli investitori, per gli imprenditori e per le istituzioni.
Nel 2009 saranno quindi disponibili i rapporti periodici, utili alla misurazione dei flussi turistici, ed alla programmazione delle politiche economiche e promozionali. Nell'aprile di quest'anno, sarà inoltre messo on line il portale web dell'Osservatorio che fornirà dati e analisi just in time, oltre a proporre centinaia di ricerche e approfondimenti relativi all'economia turistica italiana.
In terzo luogo, è stata avviata la Consulta per la formazione, alla quale partecipano professori universitari ed esperti di formazione ai vari livelli, con l'obiettivo di porre le basi per la crescita formativa del personale impiegato nelle imprese turistiche e adeguare percorsi formativi universitari e preuniversitari ai profili professionali richiesti dal mercato del lavoro.
È inoltre allo studio l'ipotesi di dare vita a un centro nazionale per l'alta formazione, con l'obiettivo di qualificare ulteriormente gli operatori turistici, e conseguentemente di accrescere, anche sotto questo profilo, la qualità dell'offerta turistica.
In materia di demanio marittimo - vengo al quarto punto - il nostro dipartimento, raccogliendo le sollecitazioni degli imprenditori del settore e delle stesse istituzioni locali, ha promosso e realizzato un condiviso protocollo di intesa tra Stato, regioni e associazioni di categoria, finalizzato alla revisione della materia, senza detrimento per le pubbliche finanze, ma soprattutto all'insegna della semplificazione amministrativa. Il protocollo è stato ora portato all'attenzione del Ministro Tremonti, per le valutazioni e le decisioni finali di ordine tecnico.
Inoltre - quinto punto - sono state avviate, e sono all'esame del Parlamento, nell'ambito delle leggi collegate alla Finanziaria, alcune misure utili al rilancio del settore turistico: un intervento riguarda la razionalizzazione del consiglio di amministrazione dell'ENIT. Ne è prevista la riduzione numerica, nell'ottica di conferire all'ente maggiore operatività.
Un'altra misura di rilievo riguarda i cosiddetti progetti di eccellenza: sono previste regole semplificate per la realizzazione di progetti turistici di interesse strategico nazionale con l'impiego dei fondi già stanziati con la Finanziaria 2007 e rimasti inutilizzati per alcuni profili di illegittimità rilevati dalla Corte costituzionale.
Inoltre è allo studio un regolamento di semplificazione del procedimento di rilascio delle necessarie autorizzazioni per la realizzazione di interventi turistici infrastrutturali e immateriali di particolare rilevanza, idonei a riqualificare il sistema turistico nazionale.
È in discussione un provvedimento volto a chiarificare l'attuale normativa relativa all'installazione di mezzi mobili di pernottamento (quali tende, roulotte, caravan e maxi caravan) all'interno di strutture turistico ricettive all'aria aperta provviste di regolare autorizzazione.
È stata poi portata a conclusione la redazione della Carta dei diritti del turista, prevista dall'articolo 4 della legge n. 135 del 2001, recante le informazioni utili al turista in occasione dell'organizzazione di un viaggio o di una vacanza, anche al fine di evitare, grazie ad una preventiva e maggiore informazione, problemi ed eventuali controversie.
Il testo è stato elaborato con la fattiva collaborazione delle associazioni di categoria e sindacali del settore turistico nonché delle associazioni dei consumatori partecipanti al gruppo di lavoro a tal fine istituito presso il dipartimento, con il coinvolgimento del coordinamento delle regioni, delle amministrazioni dello Stato aventi diretta competenza su alcuni degli argomenti trattati, quali ad esempio trasporti, dogane, sicurezza, esteri, sanità, beni culturali e quant'altro. Ora si sta procedendo alle fasi di pubblicazione e di diffusione del documento.
A seguito anche dell'accordo con l'ANCI e la FITUS (Federazione italiana per il turismo sociale) si sono ora concluse le procedure per l'adozione di un
provvedimento amministrativo concernente la distribuzione alle famiglie a basso reddito dei «buoni vacanza», in attuazione dell'articolo 10 della legge-quadro sul turismo n. 135 del 2001, ed è prevista al riguardo l'utilizzazione dei primi cinque milioni di euro.
Veniamo allo scorso mese di dicembre: è stata lanciata e diffusa una campagna nazionale per un turismo etico, contro lo sfruttamento sessuale dei minori nel mondo. L'iniziativa, che coinvolge tutte le maggiori imprese turistiche italiane, e quindi tutta la filiera turistica - intendo parlare di agenzie di viaggi, tour operator, compagnie aeree e strutture ricettive - è finalizzata al contrasto di ogni forma di turismo che abbia alla fine come obiettivo lo sfruttamento sessuale dei minori. Abbiamo chiamato a raccolta tutti gli operatori dell'industria del turismo, che hanno aderito a questo nuovo codice di comportamento del turista per la certificazione del turismo etico (CTE).
La campagna informativa è stata realizzata tramite spot diffusi lo scorso mese di dicembre sui maggiori canali televisivi e radiofonici, inserzioni e banner pubblicitari pubblicati, nello stesso periodo, sulle testate giornalistiche nazionali.
Affinché il fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori nel turismo sia combattuto efficacemente, si sta ricercando anche l'adesione alla nostra campagna da parte dei Governi di altri Paesi. Devo dire che la risposta è stata molto positiva: non abbiamo incontrato alcun operatore della filiera turistica che non abbia aderito con convinzione e determinazione a questa nostra iniziativa. Anche per quanto riguarda i Governi e i colleghi degli altri Paesi, non abbiamo incontrato alcuno che non abbia voluto condividere questo tipo di progetto.
È in stampa la nuova edizione del manuale per l'accoglienza dei diversamente abili, aggiornato sulla base delle normative che, nel frattempo, sono intervenute. Sarà distribuito a tour operator e ad associazioni.
A seguito dei risultati e delle esigenze emerse con maggiore insistenza nel corso degli ultimi convegni e forum sul turismo, si sta procedendo a studiare lo sviluppo e la realizzazione di una campagna per la cultura dell'ospitalità, da attuare nel corso dei primi mesi del 2009, dedicata non solo agli operatori del settore, ma soprattutto ai cittadini e, in particolare, alle località interessate da flussi turistici italiani e internazionali.
Nel quadro del sostegno assicurato da parte italiana alle proposte e alle iniziative specifiche varate dalla Commissione europea, sono state avviate le procedure di attuazione della terza fase del progetto EDEN (Destinazioni europee di eccellenza) che mira a promuovere destinazioni turistiche minori per le quali gli obiettivi di crescita economica sono in sintonia con la sostenibilità sociale, culturale ed ambientale del turismo.
Sempre in ambito internazionale, il dipartimento ha organizzato, in collaborazione con l'OCSE, la Conferenza internazionale sull'economia del turismo e la globalizzazione, il cui titolo recitava «Un motore per l'innovazione, la crescita e l'occupazione». Il piano d'azione approvato da questa Conferenza ha contribuito a focalizzare con maggiore incisività il ruolo delle autorità nazionali a supporto dell'industria del turismo, a fronte delle sfide poste dal mercato globale che dovranno essere affrontate migliorando la competitività delle destinazioni.
Devo dirvi che il nuovo impulso impresso alle politiche turistiche a livello nazionale ha avuto riscontro in un'azione più attiva, promossa dal dipartimento in seno anche all'Organizzazione mondiale del turismo, l'agenzia dell'ONU. Su questa linea si colloca l'istituzione a Roma, presso la sede della dipartimento, del segretariato permanente del Comitato per l'etica del turismo, con il compito di promuovere e diffondere nel mondo il codice mondiale di etica del turismo. Abbiamo proposto come sede Roma e la nostra proposta è stata accolta.
Per arrivare a una «destagionalizzazione» del turismo in Italia, che rappresenta uno degli obiettivi che ci siamo posti, sono già allo studio una serie di progetti di
sostegno e sviluppo di alcune forme di turismo oggi di nicchia, ma che possono contribuire a tale scopo. Parliamo, ad esempio, del turismo congressuale che continua, comunque, a registrare performance abbastanza soddisfacenti, oppure del turismo termale e del benessere, del turismo sociale.
Avevo raccolto questa sollecitazione anche dai vostri interventi e il progetto al quale stiamo lavorando prevede l'identificazione di sei città di mare e sei città di montagna, come prototipi in cui sviluppare il progetto di turismo sociale, realizzando adeguamenti strutturali e infrastrutturali per accogliere i turisti diversamente abili o molto anziani che, come tali, hanno bisogni particolari. Riteniamo che in questo modo si riesca davvero a dimostrare come adeguamenti strutturali e infrastrutturali, che comunque dovrebbero essere fatti anche a prescindere da questo nostro progetto, possano contribuire a creare una «destagionalizzazione» del turismo per le località interessate.
Ritengo altresì importante la sinergia con i grandi eventi sportivi. Ovviamente, è molto importante sostenere la candidatura dell'Italia affinché sia sede di grandi eventi sportivi nazionali e internazionali, dal momento che questi ultimi sono grandi «attrattori» di flussi turistici e, da questo punto di vista, contribuiscono a far conoscere nel mondo le destinazioni nelle quali trovano collocazione.
Con il medesimo intento sono allo studio nuovi itinerari turistici che consentano di valorizzare aree ancora poco sfruttate del nostro Paese; mi riferisco, ad esempio, alle vie fluviali, a certi laghi e a certe cittadine (piccole, ma sicuramente ricche di suggestioni).
Torno sulla promozione del nostro Paese all'estero. Abbiamo lavorato in accordo con i tour operator internazionali soprattutto per quanto riguarda i Paesi che rappresentano per noi una buona opportunità dal punto di vista dell'incoming turistico. Parliamo indubbiamente della Cina, come si può ben immaginare, ma anche di altri Paesi. A proposito della Cina, abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa con la Fondazione Italia-Cina per una maggiore penetrazione dei nostri prodotti in quel Paese, anche attraverso l'utilizzo ed il supporto della fondazione medesima, che ha una buona penetrazione in quel mercato.
Nell'ambito dell'utilizzo dei fondi strutturali comunitari, si è concluso, nel novembre 2008, il progetto Motus, un'iniziativa di formazione che ha interessato 968 giovani del sud d'Italia, tra disoccupati e soggetti in condizioni di svantaggio, con il risultato finale di inserire, nel mondo del lavoro del settore turistico, una parte consistente di tirocinanti e di migliorare la qualità e la competitività di 259 aziende turistiche, 159 delle quali del Mezzogiorno.
L'iniziativa verrà replicata con quello che è stato identificato come progetto Replay.
Come abbiamo detto, è ormai unitariamente e unanimemente condivisa l'idea che siano necessari una regia e un coordinamento nel settore del turismo, pertanto il dipartimento convocherà gli «Stati generali del turismo» nei primi mesi di quest'anno, individuando alcuni temi specifici di grande rilevanza, sui quali adottare soluzioni anche legislative, che vedano la concertazione e la condivisione da parte delle varie istituzioni e delle imprese. Agli «Stati generali del turismo» convocheremo tutti gli stakeholder del settore pubblico e privato, istituzioni e imprese, proprio per arrivare a una concertazione e condivisione, da parte dei vari attori, delle soluzioni, legislative e non, da mettere necessariamente in campo.
Ci siamo posti l'obiettivo primario, in seguito a quelli che saranno i risultati di questi «Stati generali del turismo», di mettere a punto un primo piano strategico nazionale del turismo, che veda una progettualità per il prossimo quadriennio e che consenta quindi di programmare interventi e iniziative per il rilancio della competitività, nel settore del turismo.
Nel concludere, vorrei sottolineare un dato che, alla luce della situazione congiunturale attuale, mi sembra comunque molto confortante: in base ai dati che
stiamo raccogliendo (e che comunque saremo in grado di divulgare in modo completo in occasione del Forum del turismo invernale di Cortina, il prossimo 24 gennaio) la nostra stagione invernale a Natale, Capodanno e festività annesse è andata molto meglio di quanto prevedessimo.
Ciò è avvenuto non solo perché quest'anno, come sapete, le nostre montagne sono state finalmente generose di neve, ma anche e soprattutto perché - elemento, questo, che credo vada evidenziato con forza - il nostro sistema ricettivo (per quanto riguarda soprattutto le Alpi), come livello di strutture alberghiere, prezzi, qualità e servizi, è tra i più competitivi d'Europa.
I nostri operatori sono stati in grado di prevedere gli effetti di questa situazione congiunturale e si sono attrezzati, offrendo e dando vita a pacchetti di vacanza particolarmente competitivi da un punto di vista del rapporto qualità prezzo e particolarmente flessibili da un punto di vista della durata. Il livello di sicurezza delle nostre piste e quant'altro, hanno fatto il resto. Ciò dimostra come questo Paese abbia veramente tutte le carte in regola per superare anche la congiuntura non facile in atto, cambiando certamente tipo di programmazione e linea rispetto a ciò che è stato fino ad oggi, ma anche perché può contare su una ricchezza di offerte, che, per il turismo, non ha forse eguali nel mondo.
Pertanto, con questo spirito e con questa determinazione, oggi vi ho illustrato la fotografia di quanto fino ad oggi realizzato. Ritengo e spero di aver reso una sintesi ben articolata, ma naturalmente pur sempre una sintesi, poiché è certamente difficile riassumere il lavoro di tanti mesi.
Riguardo alle linee politiche che adotteremo nei mesi prossimi, alle misure che in parte abbiamo già annunciato, nonché all'illustrazione del progetto del nuovo portale, naturalmente sarò a vostra disposizione per illustrarvi e aggiornarvi, in tempo reale, circa quanto stiamo mettendo in atto.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.
PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario Brambilla per la sua lunga relazione e do la parola a quanti intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
IGNAZIO ABRIGNANI. Signor presidente, innanzitutto volevo ringraziare il sottosegretario per questa terza occasione in cui si è presentata e per questa relazione - comprendo la sintesi - che ritengo sicuramente esaustiva.
Peraltro, ho seguito la sua attività, sottosegretario, in base alle notizie pubblicate sui giornali in merito alla stipula di alcuni accordi, che mi auguro siano soltanto i primi. Mi riferisco soprattutto a quello sul made in Italy, che ha grande importanza per il rilancio del nostro sistema turistico nonché a quello sul portale (è una soddisfazione a livello personale, visto che è da tempo che conduco questa battaglia). Sono ben felice che si riparta con questa iniziativa, proprio in omaggio al concetto di coordinamento che, a mio parere, deve sussistere nell'ambito delle politiche delle regioni nel settore del turismo (è la nazione Italia che deve presentarsi e competere con le altre nazioni, non le regioni), pur nel rispetto della Costituzione. Penso che, sotto il profilo del coordinamento, questo primo passo rappresentato dal portale sia fondamentale.
È chiaro che non si dovranno ripetere gli errori del passato che, al di là degli aspetti tecnici, non consideravano un aspetto dell'attuale modo di essere del turismo. Tra regioni e Stato deve essere attivato un meccanismo per cui anche il portale rappresenti una cornice all'interno della quale le regioni forniscano il proprio contributo. Il concetto sbagliato del precedente portale era quello per cui le regioni fornivano i propri dati allo Stato che, a sua volta, doveva elaborarli. Mi auguro che questo errore tecnico non si ripeta, ma, indubbiamente, ripartire con il portale è una bellissima notizia che avevo
già appreso dai giornali e di cui volevo complimentarmi con il sottosegretario, per averla portata avanti.
Questo rispetto delle sinergie è fondamentale. La delega che è stata attribuita all'onorevole Brambilla - personalmente l'augurio è che possa crescere il tipo di istituzione che ella guida - favorisce un coordinamento che rappresenta il punto fondamentale per poter rilanciare il Paese, un coordinamento sia con le regioni, sia - questa mi sembra la strada intrapresa dall'onorevole Brambilla - con gli altri ministeri (ricordo il rapporto con il Ministro Brunetta per quanto riguarda il portale e con il sottosegretario per lo sviluppo economico Urso).
È evidente che, in un Paese che deve rilanciarsi turisticamente, il turismo deve dialogare con le infrastrutture. Appartengo a coloro che hanno sicuramente applaudito al mantenimento di una compagnia aerea italiana, poiché sappiamo tutti quanto sia importante avere un vettore che trasporti turisti in Italia e italiani all'estero. Il rapporto con le infrastrutture, dunque, sicuramente dovrà essere calibrato; sappiamo dell'esistenza di ben altri problemi, fondamentalmente di spesa, ma questo aspetto resta importante.
Non da ultimo, auspico un rapporto molto forte con i beni culturali, poiché il nostro patrimonio culturale è ciò che nessun Paese al mondo può copiarci, o toglierci. Chi vuole vedere il Colosseo o la Torre di Pisa deve venire in Italia e sappiamo che il PIL si aumenta con l'incoming, non andando all'estero. Ritengo che sia fondamentale costruire un rapporto molto forte tra i settori del turismo e dei beni culturali affinché camminino assieme per presentare l'Italia nel mondo; ritengo sia questo un viatico fondamentale, che, a mio giudizio, anche lei dovrebbe impegnarsi velocemente ad adottare.
LUDOVICO VICO. Sottosegretario Brambilla, nel nostro Paese, da alcuni mesi (ne sono passati otto da quando il Governo è in carica), alcuni osservatori economico-sociali ci dicono che quasi ovunque (al di là del periodo natalizio, in alcune zone interessate dalla caduta di neve naturale) le imprese turistiche e tutte le attività indotte - da quelle commerciali, a quelle di ricezione, camera di commercio per camera di commercio, provincia per provincia italiana; dalle aree dominate dallo splendido mare a quelle dominate da splendide montagne, passando per i pascoli che stanno in mezzo - ci forniscono i seguenti dati: i consumi sono crollati.
In quel settore esistono i lavoratori e le lavoratrici, che mi sembra lei non citi mai.
Vorrei ricordarle che chi lavora rappresenta un grande patrimonio per l'economia del Paese. Sono in corso processi di licenziamento, di sospensione dei lavori delle attività commerciali, persino in centri importanti per l'attività turistica culturale e per il patrimonio artistico. Giustamente l'onorevole Abrignani citava la grande ricchezza culturale del nostro Paese.
Ebbene, ogni camera di commercio, ogni sezione dell'INPS, ogni sede di direzione provinciale del lavoro, ogni sindacato dei lavoratori e delle imprese ci dice che stiamo vivendo serie e oggettive difficoltà, anche perché è in corso una crisi internazionale, su cui non è il caso di ripetersi.
Continuo a non sentire alcuna sua parola in proposito, benché lei, il 19 novembre, abbia detto - cito lo stenografico, a pagina 9 - quanto segue: «Nelle prossime settimane, presenteremo una serie di pacchetti che stiamo mettendo a punto con diversi istituti di credito, per fornire un sostegno concreto su questo fronte estremamente critico per i nostri operatori». Dopo il 19 novembre, il Parlamento su proposta del Governo - con opzioni che il Governo ha deciso di assumere, nella sua piena responsabilità - ha persino varato un pacchetto anticrisi. Ebbene di queste misure noi non abbiamo trovato traccia nella discussione avvenuta in Commissione, che pure è stata democratica.
La discussione in Parlamento peraltro non si è potuta fare, a causa dell'opzione del voto di fiducia.
In ogni caso desidererei, con riferimento alle sue dichiarazioni, conoscere le
intenzioni del suo dipartimento. Sono consapevole che non si tratta di un ministero: sono cose che questa Commissione da diverse legislature conosce benissimo. Questa però oggi, nel nostro Paese, è la materia di cui ci dobbiamo occupare: quali misure e quale pressing si adottano, quali iniziative si assumono nei riguardi di questo settore così complesso.
Ebbene, ancora una volta, dal suo intervento di oggi, personalmente - chiedo scusa, leggerò in seguito il resoconto stenografico - non vedo nulla di tutto ciò. Continuo ad ascoltare le sue descrizioni, non essendomi possibile fare diversamente, non avendo a disposizione il testo della sua relazione.
Questo è un Paese che ha bisogno di misure, ma lei viene in X Commissione e non ci propone misure che sostengano il suo progetto concreto, se esiste (lo dico con il massimo rispetto).
Lei si trova nella X Commissione: a mio modesto parere se un ministro o un sottosegretario non utilizza le Commissioni per illustrare i provvedimenti che intende adottare - questa è la funzione del Parlamento, della maggioranza e della minoranza - allora costui svolge un'attività protocollare assai degna, che però non serve al Paese, comunque è solo parte della «semina utile». Lei ci informa che il portale del turismo sta partendo. Ebbene, sono tre legislature - dal 2003 - che il portale parte e subito crolla!
Se è vero che tra alcune settimane il portale partirà, allora le rivolgo gli auguri più sinceri. In una fase successiva, chiederemo il conto. Forse ho capito male, ma lei ha detto che il portale di seconda generazione sta per partire: verificheremo con il dipartimento e con la Presidenza del Consiglio. Tuttavia, il mio è un auspicio!
Riguardo al vecchio portale, la cui storia inizia con il precedente Governo Berlusconi e affonda con il Governo Prodi, chi ne aveva competenza, in audizione ci diceva, ogni volta, che stava per partire. Abbiamo capito solo che sono stati spesi tantissimi soldi. Tuttavia, non voltiamoci indietro e guardiamo avanti, con spirito positivo.
Ora il punto è un altro, le chiedo se il suo dipartimento abbia da suggerirci (attraverso osservazioni compiute, che non possono essere quelle proprie di un centro studi) quali siano i provvedimenti urgenti. Voglio semplicemente ricordarle che, sempre nell'audizione del 19 novembre sono state rivolte precise richieste, riportate nel resoconto stenografico. A tale riguardo le chiedo se ci sia da fare qualcosa per l'Expo 2015 o per la formazione delle guide turistiche; se occorra fare qualcosa sulle vicende dei soggiorni termali. Non mi riferisco quindi alle misure anticrisi, di cui avremmo peraltro bisogno e nei confronti delle quali questa Commissione sarebbe disponibile a discutere, persino in riferimento ai provvedimenti che seguiranno nelle prossime settimane.
Chi governa, per piacere, perlomeno dica all'opposizione che cosa intende fare, senza limitarsi a questa descrizione infinita propria di un centro studi, di un osservatorio, accompagnata da grandi attività protocollari.
Spero che anche lei registri quello che noi registriamo. Lo ripeto: ogni camera di commercio comunica mensilmente quali aziende chiudono e quali aziende nascono. Quelle che stanno chiudendo sono le attività commerciali, paraturistiche e turistiche, con conseguenze notevoli sui lavoratori del settore. Fortunatamente è intervenuto un provvedimento, nel decreto anticrisi, che consente la mobilità in deroga anche per le imprese sotto i quindici dipendenti, quindi esiste anche questo «tampone» utile.
Concludo qui il mio intervento, svolto con molta serenità, ma anche con l'auspicio che la X Commissione possa dare un contributo; altrimenti potrà costruirlo autonomamente, in fase di indagine.
RAFFAELLO VIGNALI. Intendo svolgere alcune considerazioni, anche in relazione a quanto ha appena detto il collega Vico. Credo che la migliore misura anticrisi sia quella di intervenire in modo sussidiario. Soprattutto quando parliamo di un sistema economico, la cosa più importante è stimolare gli operatori.
È illusorio pensare che lo Stato, il Governo, il Parlamento o le regioni possano sostituirsi agli operatori in qualunque segmento, tantomeno in quello del turismo. Intervenire in modo sussidiario significa anche intervenire laddove gli imprenditori da soli non possono farlo, fornendo loro un supporto.
Da questo punto di vista, ho apprezzato l'accordo, di cui ci ha parlato il sottosegretario, fatto per usare la nostra rete diplomatica all'estero. Credo che questa sia una strada giusta e penso che si possano coinvolgere, con questo stesso metodo, anche tanti altri soggetti. Penso, ad esempio, al mondo delle banche, che sono ormai internazionalizzate e che possono rappresentare altrettanti terminali di promozione del nostro Paese. Sul fronte degli imprenditori, mi permetto semmai di suggerire che anche l'ENIT, nella sua nuova guida, possa stimolare sempre a far meglio e - se posso dirlo - anche ad essere un po' più presente nel dibattito, dando indicazioni sull'innovazione.
Inoltre, credo che sarebbe utile, almeno sulla base dei dati in mio possesso, valorizzare le best practices, approfittando degli «Stati generali del turismo» che lei ci ha appena annunciato. Esistono realtà che ci lasciano sbalorditi per la presenza di turisti stranieri, anche in queste situazioni: penso ad esempio al comprensorio a cavallo di Lombardia e Trentino, di «Adamello Ski» che rileva una presenza di oltre il 60 per cento di turisti stranieri durante la settimana. È vero che oggi c'è la neve, ma il dato si riferisce anche allo scorso anno, quando ce n'era meno.
Sicuramente in quella realtà hanno attuato innovazioni e una promozione di cui vale la pena parlare. Penso che di casi come questi ce ne possano essere tanti e che sia utile farli conoscere, proprio in funzione di stimolo al sistema delle imprese.
Faccio infine presente al sottosegretario che mi è capitato di registrare, da parte di nascenti operatori che ormai da qualche anno sono presenti nel turismo congressuale, una domanda forte di coordinamento, quindi una domanda al Governo di aiutarli a «fare sistema». Vorrei capire se al riguardo si intenda operare come Governo, ad esempio creando tavoli di confronto. A mio parere questo potrebbe essere un ulteriore contributo per tutto il sistema turistico del Paese.
CARLO MONAI. Carissima sottosegretario, come forse avevo già accennato in qualche precedente occasione, terrei a sensibilizzare la sua attenzione circa l'opportunità di creare, in questa generale azione propulsiva verso il turismo nazionale, un focus sui siti Unesco. È una particolare situazione che abbiamo in Italia, quella di essere i primi al mondo per numero di siti inseriti nella lista Unesco, articolazione delle Nazioni Unite, del patrimonio mondiale dell'umanità. Tali siti danno una patente di visibilità internazionale al nostro Paese ma, ahimè, non vedono un'adeguata rete di relazioni, di promozione, di sensibilizzazione delle sinergie che si possono attivare mettendo in circuito tutti questi atout nazionali. Pertanto, l'auspicio è che, all'interno delle dinamiche delle città d'arte e del turismo più sensibile a questo tipo di metodo, avvenga una presa d'atto, da parte del Ministero, affinché si renda protagonista anche nella tessitura di una rete di siti Unesco nazionali da sostenere al fine di una adeguata valorizzazione di questo enorme patrimonio di cui possiamo godere e che forse è poco sfruttato rispetto alle potenzialità che esprime.
ELISA MARCHIONI. Mi richiamo a due questioni che avevamo affrontato anche nella precedente audizione del sottosegretario e che oggi ripropongo. Era stato annunciato che era allo studio un'ipotesi di «buono vacanze», per incentivare la venuta in Italia dei turisti stranieri. Volevo sapere se si tratta di un'ipotesi tramontata o se stia trovando concretezza e, come tale, verrà realizzata.
In secondo luogo, avevamo affrontato il tema della necessità di riqualificare strutture per le quali, negli anni, non si aveva mai avuto occasione di farlo. Si tratta di una necessità che, in epoca di crisi, viene
spesso archiviata. Tuttavia, diventa problematico proporre un turismo di alta qualità, quando non ci sono risorse per operare le necessarie riqualificazioni. Vorrei sapere se, su questo fronte, sia allo studio la possibilità, ad esempio, di concedere un credito agevolato o di garantire chi faccia investimenti di questo tipo. Questi ultimi, ovviamente, rischiano di non essere effettuati a causa del periodo di crisi e rischiano anche di farci accumulare ulteriore ritardo nei confronti del turismo di alta qualità che vorremmo proporre.
PRESIDENTE. Do la parola al sottosegretario Brambilla per la replica.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Cercherò di rispondere a tutte le vostre sollecitazioni, spero nella maniera più esauriente possibile. Innanzitutto, ringrazio l'onorevole Abrignani per l'augurio all'attività del portale, attività che nella mia relazione ho evidenziato. Ho detto che qualche giorno fa, insieme al Ministro Brunetta, abbiamo deliberato il passaggio alla competenza del dipartimento che dirigo della progettazione, gestione e realizzazione di questo portale, con un trasferimento di 10 milioni di euro complessivi, distribuiti in tre anni.
Ho aggiunto che, di qui a pochi mesi, saremo in grado di ultimare il progetto di realizzazione di questo portale - lo abbiamo in capo da qualche giorno - e che quindi, quando il progetto esecutivo sarà pronto, sarò a vostra disposizione per venire in Commissione ad illustrarlo. I tempi che trascorreranno dal momento in cui il progetto esecutivo sarà ultimato e approvato da tutti, alla messa online del portale, temo purtroppo che non saranno brevissimi. Conoscete meglio di me i percorsi e sapete che non sarà possibile avere il portale online in pochi mesi.
Avremo sicuramente un progetto esecutivo in pochi mesi e procederemo alla sua attuazione nel più breve tempo possibile, perché ogni giorno che passa senza che l'Italia abbia un portale online, come l'hanno tutti gli altri Paesi, è per noi una grossa penalizzazione.
Onorevole Vico, lei ci ha spiegato che c'è una crisi economica in corso. È quello che ho detto all'inizio del mio intervento. Se andrà a rileggersi il testo, noterà che ho iniziato il mio intervento (Commenti dell'onorevole Vico)... Mi lascia terminare? Ho iniziato il mio intervento rilevando quella che è una situazione congiunturale economica che, ovviamente, tocca anche il settore del turismo. Del resto, non potrebbe essere diversamente.
Ho poi detto che siamo soddisfatti dei risultati dell'azione di pressing che abbiamo fatto sugli istituti di credito. Evidentemente, lei non ha visto queste misure, ma dovrebbe sapere che quando vengono realizzati pacchetti ad hoc per le imprese, questi vengono realizzati tra gli istituti di credito e le associazioni di categoria, attraverso le Confidi. Quindi, magari, non passano alla sua attenzione, ma, se lei vorrà, potremo chiedere alle associazioni...
LUDOVICO VICO. Non ci ha detto quanti addetti abbiamo perso...
PRESIDENTE. Onorevole Vico, la politica impone di essere soddisfatti o meno di quanto si ascolta, ma la devo richiamare al dovere di consentire che l'intervento del sottosegretario Brambilla sia valutato nella sua completezza, ponendolo nelle condizioni di sviluppare interamente il suo pensiero. Poi lei, liberamente, potrà considerare la relazione che sta ascoltando esauriente, o meno; a me in qualità di presidente spetta il dovere di garantire, anche nel suo interesse, il buon andamento dei nostri lavori.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Come dicevo, proprio perché le imprese del turismo, come ho spiegato, sono per il 90 per cento dei casi medio-piccole, quindi sottocapitalizzate ed esposte a gravi rischi, con conseguenti problemi per i lavoratori che in esse ovviamente sono impiegati, sostenere tali imprese, oggi, per noi è una priorità.
Da questo punto di vista, allora, abbiamo favorito la realizzazione di particolari pacchetti di credito, che sono stati siglati e perfezionati tra gli istituti di credito e le associazioni di categoria, tramite le Confidi che operano nelle principali società di categoria del sistema turistico. Non si tratta di accordi che sono passati da qui, ma se l'onorevole Vico vorrà prenderne visione, sarà senz'altro nostra premura chiedere agli istituti di credito di fargliene avere copia.
Stiamo cercando di garantire innanzitutto una situazione per il 2009 nella quale non si debba rilevare un dato strutturale negativo (come quello che, purtroppo, abbiamo dovuto rilevare nell'anno appena trascorso), mettendo allo studio, come dicevo, misure urgenti anche in termini di promozione. In realtà, quando si tratta di turismo e di incoming internazionale, non dobbiamo far finta che l'Italia goda ancora nel mondo dell'immagine che aveva prima della vicenda dei rifiuti di Napoli.
Dopo anni di crescita insignificante o di stallo, sono arrivata a ricoprire questo ruolo e, dopo due o tre mesi, ho dovuto certificare una perdita reale tra il 5 e il 15 per cento, con punte del 17 per cento nel Mezzogiorno. Ciò è avvenuto perché abbiamo purtroppo avuto unitamente ad una contrazione dei consumi interni, per cui comunque vi sono meno possibilità e risorse a disposizione per le vacanze, un'immagine che, nel mondo, ha subito un grosso contraccolpo.
Ebbene, non abbiamo altra scelta, se vogliamo recuperare l'incoming turistico dall'estero, che tornare in tutti quei Paesi che hanno visto le foto di Napoli sommersa dai sacchi neri, e spiegare loro, foto e depliant alla mano, che la situazione non è più quella.
Questo, signori, richiede risorse e tempo. Anche per questo vi parlavo degli accordi, dell'unione di tutte le forze in campo: ICE, ambasciate, istituti di cultura e tutto ciò che abbiamo all'estero, camere di commercio incluse, per arrivare tutti insieme a trasmettere questa nuova immagine. Diversamente, non se ne esce.
Quanto al tema del turismo congressuale, certamente stiamo valutando come intervenire con il Convention Bureau. Proprio ieri abbiamo tenuto una ulteriore riunione e questo progetto troverà certamente spazio all'interno del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, proprio perché il sostegno a quella forma di turismo, che possiamo chiamare congressuale, così come ad altre forme di turismo che agevolano una «destagionalizzazione», sono per noi un must. Intendo dire che, fino a che non destagionalizzeremo, cioè, fino a che non usciremo da questa impasse per cui ci sono solo le vacanze di agosto e quelle di Natale, mentre per il resto dell'anno la ricettività alberghiera crolla a picco, avremo sempre lavoratori che rimangono a casa e risultati non all'altezza di quello che, in realtà, potenzialmente potremmo ottenere.
Quindi, onorevole Vignali, è giusto il suo suggerimento di valorizzazione le best practices e di dedicare attenzione massima al turismo congressuale. Desidero rassicurarla sul fatto che questa attenzione e questo sostegno sono assolutamente presenti.
Dimenticavo il settore delle guide turistiche, a cui ha fatto cenno l'onorevole Vico. Come sapete, sono alla nostra attenzione alcuni problemi circa le guide turistiche. Sapete che è necessario arrivare in tempi brevi - su questo stiamo lavorando - a una normativa uniforme che regoli la materia. Oggi è materia di competenza regionale, ma le regioni applicano diversamente le proprie normative, tanto che per svolgere tale professione in alcune regioni è richiesto il titolo di laurea, mentre in altre è sufficiente il titolo di scuola media superiore.
Dobbiamo tenere conto anche del recepimento della direttiva CE n. 36/2005, che permette alle guide turistiche abilitate in altri Paesi dell'Unione Europea di esercitare servizi in Italia, in regime di prestazione occasionale temporanea, su tutto il territorio nazionale.
Certamente siete a conoscenza del fatto che molte guide straniere hanno interpretato questa possibilità come una liberalizzazione
totale del settore e sono venute in Italia senza presentare al nostro dipartimento la documentazione prevista dalla normativa comunitaria.
Come vedete, la materia è complessa, ma giustamente il presidente mi richiama alla sintesi.
Posso assicurare che, anche su questo fronte, stiamo cercando di razionalizzare una materia che non è di nostra competenza, bensì - purtroppo - di competenza regionale, sulla quale stiamo comunque intervenendo.
Come ho dichiarato nella mia relazione, abbiamo dato attuazione a quanto previsto dall'articolo 2, comma 193, della legge n. 24 del dicembre 2007, relativamente ai «buoni vacanza». Abbiamo predisposto il decreto per definire le modalità di impiego delle risorse per l'erogazione dei «buoni vacanza» da destinare a interventi di solidarietà in favore delle fasce più deboli, per favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici nel settore del turismo balneare, montano e termale. Attualmente stiamo predisponendo la convenzione, che oggi può essere stipulata in quanto il decreto è stato registrato dagli organi di controllo, per la gestione e la distribuzione dei «buoni vacanza».
Mi consenta un'ultima risposta, signor presidente, prima di chiudere, sulla valorizzazione dei siti Unesco. Come è noto, la legge n. 77 del 20 febbraio 2006, per i siti Unesco, prevede la priorità nell'assegnazione dei finanziamenti destinati a interventi secondo leggi vigenti, la redazione dei piani di gestione, le misure di sostegno ai fini di una gestione compatibile e di un corretto rapporto tra i flussi turistici culturali offerti e quant'altro. La legge affida questa gestione al Ministero per i beni e le attività culturali, d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
L'Ufficio patrimonio mondiale Unesco svolge quindi, all'interno del Ministero per i beni e le attività culturali, una funzione di coordinamento delle attività connesse all'attuazione della Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale. Naturalmente, come giustamente si osserva, trattandosi di grandi «attrattori» per il turismo, stiamo cercando di intervenire nell'ambito territoriale di riferimento proprio per valorizzare, in un sistema integrato, i siti Unesco.
Con il Ministero dei beni e delle attività culturali siamo giunti alla definizione di un protocollo di intesa che regoli i nostri reciproci rapporti nonché la valorizzazione dei siti dell'Unesco.
CARLO MONAI. Le sarò grato se vorrà fornirmi copia di questo protocollo da lei citato.
PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario che ci ha dedicato molto tempo, cosa di cui la Commissione prende dovutamente atto.
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 13,30.