Sulla pubblicità dei lavori:
Vincenzo De Luca, Presidente ... 3
Audizione del Sostituto procuratore nazionale antimafia presso la Direzione nazionale antimafia, Alberto Michele Cisterna.
Vincenzo De Luca, Presidente ... 3 8 9
Russo Paolo ... 8
D'Ambrosio Gerardo ... 8 9
Cisterna Alberto Michele, Sostituto procuratore nazionale antimafia presso la Direzione nazionale antimafia ... 3 8 9
Audizione dei sindaci di Aversa, Casal di Principe, Casaluce, Castel Volturno, Giugliano, Maddaloni, Nola, San Marcellino e Trentola Ducenta.
Pecorella Gaetano, Presidente ... 10 13 14 17 19 20 21 22 23
25 26 27 28 29 30 32
Biancardi Geremia, Sindaco di Nola ... 27 28 29
Carbone Pasquale, Sindaco di San Marcellino ... 29 30
Ciaramella Domenico, Sindaco di Aversa ... 10 13 14
Coronella Gennaro ... 13 21 31
Cristiano Cipriano, Sindaco di Casal di Principe ... 15 16 17
D'Ambrosio Gerardo ... 13
De Angelis Candido ... 22 23
De Luca Vincenzo ... 16
Farina Michele, Sindaco di Maddaloni ... 25 26 27
Graziano Stefano ... 16 23 27 31
Izzo Cosimo ... 22 23 30
Nespoli Vincenzo ... 22 26 27
Nuzzo Francesco ... 20 21 22 23
Pagano Nazzaro, Sindaco di Casaluce ... 17 19 20
Pagano Nicola, Sindaco di Trentola Ducenta ... 30 31 32
Pianese Giovanni, Sindaco di Giugliano ... 24 25
Russo Paolo ... 15 16 19 20 22 27 29
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La seduta, sospesa alle 15.10, riprende alle 15.25.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella; di Casal di Principe, Cipriano Cristiano; di Casaluce, Nazzaro Pagano; di Castel Volturno, Francesco Nuzzo; di Giugliano, Giovanni Pianese; di Maddaloni, Michele Farina; di Nola, Geremia Biancardi; di San Marcellino, Pasquale Carbone, nonché di Trentola Ducenta, Nicola Pagano.
Ricordo che l'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Campania e, in particolar modo, sulla proposta di rimozione dei sindaci di nove Comuni campani per gravi e reiterate inadempienze nelle attività di competenza per la raccolta dei rifiuti avanzata dal Sottosegretario per l'emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso.
Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
Faccio inoltre presente che, in considerazione del rilevante numero di persone che dovranno intervenire e dell'eventuale dibattito che potrebbe derivarne, sarebbe necessario contenere gli interventi in cinque minuti ciascuno. Ricordo infine che, sullo stesso argomento, domani, giovedì 10 dicembre, alle ore 14, avrà luogo l'audizione del Ministro dell'interno, Roberto Maroni.
La proposta di rimozione è genericamente motivata con gravi e reiterate inadempienze nelle attività di competenza per la raccolta di rifiuti. Naturalmente, la Commissione di inchiesta si interessa delle eventuali inadempienze che hanno portato alla proposta di rimozione, la quale, ovviamente, verrà in seguito decisa dal ministro.
Faccio nuovamente presente che abbiamo necessariamente a disposizione cinque minuti per l'esposizione e che riserviamo qualche minuto per eventuali domande.
Cedo la parola al sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, che ringrazio per la sua presenza.
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Immaginando che avessimo poco tempo a disposizione, ho preparato una relazione che vorrei leggere, se lei me lo permette.
Si tratta della medesima relazione che ho consegnato alla Missione tecnico operativa di Napoli. Come è noto a codesta Missione, il comune di Aversa, in forza di un contratto stipulato ad ottobre del 2005, gestisce i servizi di igiene urbana, ivi compreso il servizio di raccolta dei rifiuti urbani con affidamento in house all'ex consorzio Geoeco S.p.A., confluito oggi nel Consorzio unico delle province di Napoli e Caserta. Sentirete anche gli altri colleghi parlare di codesto consorzio, in quanto il problema maggiore risiede esattamente in questo.
Come chiarito nel corso di precedenti riunioni tenutesi presso codesta struttura, il soggetto gestore non riesce a garantire un espletamento del servizio adeguato ai bisogni della collettività: in precedenza non vi riuscì il consorzio Geoeco, oggi non vi riesce il Consorzio unico.
È stato richiesto l'intervento di mezzi e uomini messi a disposizione di codesta struttura. All'indomani dello scioglimento della S.p.A. ad esclusivo capitale pubblico di cui questo ente era socio, alcuni problemi gestionali si sono ulteriormente acuiti, con gravi ripercussioni sull'efficienza del servizio, sia della raccolta dei
rifiuti urbani, sia della raccolta differenziata, entrambe previste nel relativo contratto d'appalto.
Oltre alle gravi crisi emergenziali verificatesi sull'intero territorio regionale nel corso degli anni 2007-2008, il comune di Aversa ha dovuto fronteggiare situazioni emergenziali strettamente locali, legate ai ripetuti disservizi del soggetto gestore che ancora oggi non risultano compiutamente superati.
L'amministrazione ha operato ed opera un continuo controllo sulle modalità di espletamento del servizio e, tuttavia, le ripetute e pressanti richieste di miglioramento in termini di efficienza ed efficacia sono rimaste inascoltate.
Il settore competente ha provveduto ad intervenire, in coerenza con le disposizioni normative introdotte ad opera di ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, attraverso atti di diffida e interventi in danno, come dimostra la documentazione che possiamo produrre in questa sede.
Per quanto attiene alla problematica dei rifiuti ingombranti e ai rilievi fotografici mostrati nella riunione odierna, si fa presente che durante i mesi di ottobre e novembre, per diversi giorni, il gestore non ha provveduto al ritiro di detta frazione di rifiuto presso il domicilio dell'utenza, come da richiesta e prenotazione telefonica. Tale grave inefficienza ha comportato, da parte degli utenti, il deposito di detti rifiuti lungo le strade, determinando un grave disagio per la popolazione tutta. In merito a tali problematiche, numerose risultano le diffide prodotte al soggetto gestore, come risulta dalla documentazione amministrativa già depositata.
Qualcuno si chiederà perché non siamo intervenuti in danno. L'abbiamo fatto tutte le volte. Il problema, tuttavia, è che per intervenire in danno ci sono delle procedure da seguire che, come potete immaginare, sono certamente più lunghe di quelle che può adottare il consorzio stesso. Accade pertanto che, non appena ci organizziamo e siamo pronti per intervenire in danno per sostituirci al consorzio, esso ricompare; ovviamente, ciò avviene solo dopo che i rifiuti sono già in strada.
La struttura di Napoli, spinta dalle telefonate di cittadini - che a volte sono fatte anche da politici contrari, come è normale -, ovviamente interviene e trova tali rifiuti. Le foto che sono state mostrate al sottoscritto - ad eccezione di due che non riguardano la città di Aversa, in quanto ritraggono l'istituto tecnico commerciale, che è nel territorio di Gricignano - sono immagini che ritraggono un frigorifero, un televisore, un materasso, ossia rifiuti sparsi a macchia di leopardo.
Per quanto attiene al problema della percentuale di raccolta differenziata, pari a circa il 12 per cento, si precisa che il soggetto gestore, come previsto dal contratto, dovrebbe assicurare un servizio di raccolta porta a porta nelle zone periferiche della città e poste al confine con i comuni contermini, ed una raccolta differenziata di tipo stradale per le rimanenti zone. Al momento, tale tipologia di servizio non viene compiutamente svolta dal soggetto gestore per difficoltà organizzative e per inadeguatezza di attrezzature.
È inutile dire che abbiamo tentato in tutti i modi di svincolarci da questo consorzio, ma la normativa non lo permette e non abbiamo potuto assolutamente farlo. I comuni che l'hanno fatto contro la normativa, oggi si trovano in condizioni un poco migliori delle nostre.
Il gestore, tuttavia, effettua la raccolta di carta e cartoni presso le utenze commerciali, nonché della plastica, della carta e dei cartoni depositati dai cittadini in piccoli centri temporaneamente allestiti. Non sono ancora state raggiunte le percentuali di raccolta differenziata previste dalle vigenti disposizioni, in quanto la raccolta dell'umido non ha potuto trovare ancora compiuta attuazione. Non so se siate al corrente del fatto che in Campania è davvero difficile trovare chi raccolga l'umido: anche pagando costi elevatissimi, permangono delle grosse difficoltà a conferire l'umido.
Per sopperire a tali esigenze e meglio strutturare l'espletamento del servizio di raccolta differenziata, l'amministrazione
ha comunque previsto di destinare un finanziamento assentito dalla regione Campania per la raccolta differenziata e per la realizzazione di un centro di raccolta dei rifiuti.
È inutile sottolineare, però, che i tempi per l'attuazione di tale progetto sono lunghi e non ci permettono assolutamente di accedere a finanziamenti. Peraltro, proprio quando si era arrivati a decidere di stanziare dei finanziamenti per allestire detti centri, è venuta fuori la problematica dei FAS e tutto si è bloccato.
A tal riguardo, l'amministrazione ha provveduto ad approvare il progetto definitivo di dette opere già sottoposte al preventivo parere dell'ARPAC e dell'ASL. A spese nostre, quindi, abbiamo provveduto ad allestire una struttura che è oggi pronta per essere messa in funzione.
Attualmente, il servizio di raccolta vetro viene espletato attraverso campane stradali che spesso non vengono svuotate, per mancanza di mezzi da parte del gestore o per improvvise chiusure degli impianti di conferimento.
Per quanto attiene al controllo della gestione dei servizi, si precisa che, per il tramite di una squadra ecologica facente capo alla polizia municipale, il comune effettua quotidiani controlli sul corretto espletamento del servizio da parte del gestore. Numerose sono state le contestazioni prodotte per i disservizi accertati e le conseguenti applicazioni di penali contrattuali, con decurtazione dei canoni mensili per i servizi non resi, per i cui importi, paradossalmente, il comune risulta tuttavia debitore nei confronti del soggetto gestore. Come si suol dire a Napoli, presidente, «la nottata è figlia femmina», nel senso che siamo stati «cornuti e mazziati». Scusate l'espressione.
Al riguardo, è opportuno evidenziare che il comune di Aversa ha sempre provveduto alla corresponsione dei canoni mensili come definiti da contratto. Per migliorare i servizi di controllo del territorio, l'amministrazione sta potenziando il sistema di videosorveglianza già in uso. Abbiamo un progetto che prevede venticinque telecamere e un altro progetto che ne prevede sette altrove.
Abbiamo, inoltre, presentato un ulteriore progetto che dovrebbe prevedere 150 telecamere in tutta la città. Purtroppo, dobbiamo anche avvisare i cittadini di tenere le porte chiuse, in quanto entriamo quasi nelle camere da letto, ma non possiamo fare altrimenti.
Giova, infine, evidenziare che il comune, a seguito delle numerose modifiche introdotte in materia, oltre a prevedere un piano per il potenziamento della raccolta differenziata, a partire dal prossimo martedì, probabilmente affiderà un nuovo servizio a una gestione esterna.
Qual è, dunque, il problema? Penso che anche i colleghi diranno la stessa cosa. Noi abbiamo avuto la sfortuna di far parte di un consorzio che non ha mai funzionato e che continua a non funzionare. I parlamentari della zona possono confermare quanto dico. Questo consorzio, purtroppo, non ha dato mai dei risultati.
Quando è stata varata la legge che ci dava finalmente la possibilità di venirne fuori, abbiamo indetto una gara di appalto. Essa si è svolta con tutte le difficoltà possibili e immaginabili e, alla fine, i tre soggetti che hanno partecipato alla gara hanno presentato tre ricorsi al TAR, allungando ulteriormente i tempi. In ogni caso, tutto dovrebbe risolversi entro la prossima settimana. Occorrono, pertanto, 30 giorni di tempo per organizzarci.
La città di Aversa non è sporca. Quando era effettivamente sporca, non è stato rimosso nessuno. Oggi è una città pulita e, in un modo o nell'altro, ha raggiunto una certa percentuale di affidabilità. Penso che questo sia sotto gli occhi di tutti. Le stesse fotografie sottoposte alla vostra attenzione lo dimostrano. Mi pare ovvio, infatti, che in Campania, non è facile controllare il territorio se avviene qualcosa durante la notte, ve lo posso assicurare.
Noi siamo in dirittura d'arrivo. Per provvedere a tenere pulita la città - che, ribadisco, è pulita - abbiamo, ovviamente,
indetto una gara d'appalto; essa sta ora volgendo al termine e dovrebbe darci garanzia di arrivare a raggiungere gli indici della famosa percentuale prevista per la raccolta differenziata.
PRESIDENTE. Grazie. Do ora la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
GENNARO CORONELLA. Le risulta che il consorzio dispone di una struttura e di un impianto di compostaggio modernissimi, che tuttavia non entrano in funzione in quanto la struttura commissariale vi ha messo delle ecoballe? E, in caso affermativo, da quanto tempo vige tale situazione?
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Noi sindaci possiamo essere orgogliosi di quell'impianto.
La situazione cui lei fa riferimento esiste: ci sono le ecoballe. Noi della provincia di Caserta, pertanto, non abbiamo alcuna struttura dove poter conferire l'umido; quella che potrebbe essere utile allo scopo è tenuta occupata con migliaia e migliaia di ecoballe.
GERARDO D'AMBROSIO. Io non ho capito bene. Nella lettera lei parla di inadempienze del consorzio e, tuttavia, afferma che la città è pulita. Se la città è pulita, vuol dire che il consorzio pulisce. Oppure c'è qualcun altro che lo fa?
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Andiamo per gradi: noi abbiamo un contratto che prevede la raccolta differenziata nelle periferie e, tuttavia, ciò non avviene propriamente, in quanto si raccoglie solo carta. Le spiego come funziona: noi già sappiamo, per esempio, che domani non si lavorerà, poiché non è stato ancora pagato lo stipendio del mese. I cittadini, pertanto, telefoneranno al call center e la struttura di Napoli manderà i militari per scattare le fotografie che comporranno un nuovo dossier. Non appena c'è una piccola difficoltà, puntuali come un orologio, arrivano le telefonate e intervengono le forze dell'ordine.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, perché non pagano i dipendenti?
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Non so perché non paghino i dipendenti.
PRESIDENTE. È il consorzio che deve pagare i dipendenti?
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Certo, è il consorzio.
PRESIDENTE. E il consorzio da chi prende i soldi?
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Dai comuni.
PRESIDENTE. Voi siete regola con i pagamenti?
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Siamo in regola; siamo, anzi, il comune più in regola fino ad oggi. C'è un solo problema tra noi e loro, ossia che l'OPCM prevede che prima bisogna pagare e poi si può protestare. Ciò è in vigore dal mese di settembre.
Esiste, inoltre, un precedente: nella nostra città per anni non hanno proceduto a fare ramazza e a fornire i servizi regolarmente. Abbiamo, pertanto, accumulato delle riserve e conservato dei fondi; stiamo, tuttavia, discutendo se, pur di finirla, non sia opportuno effettuare il pagamento. Probabilmente chiuderemo così questa partita, sebbene l'OPCM non abbia assolutamente valenza sui i mesi precedenti.
PRESIDENTE. Vorrei sapere se avete ricevuto delle diffide precedentemente a questa proposta.
La seconda domanda è la seguente: se stipulo un contratto, ma la mia controparte non svolge la funzione per cui il
contratto è stato stipulato, credo che esso possa essere revocato in qualunque momento. Vorrei capire, dunque, per quale motivo ciò non sia avvenuto.
Vorrei, infine, sapere qual è il livello di raccolta differenziata.
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Non abbiamo potuto revocare il contratto per un motivo molto semplice: non potevamo lasciare il consorzio per rivolgerci all'esterno. Non appena è stato permesso, abbiamo indetto una gara di appalto; ora, infatti, lo stiamo lasciando senza perdere tempo.
Non abbiamo revocato il contratto in quanto non avevamo il permesso di uscire dal consorzio. Ci è stata data la possibilità di sostituirci al consorzio solo per alcune attività. Lei capisce bene, tuttavia, che se tentiamo di togliere al consorzio un cantiere che conta circa 110-120 dipendenti per darlo a una ditta privata, i dipendenti sarebbero in grado di mettere in difficoltà tutta la struttura. Il territorio lo conoscete, per cui non c'è bisogno che mi soffermi su questi ovvi problemi.
Ogni volta che abbiamo ricevuto delle diffide, abbiamo tranquillamente risposto facendovi fronte. Abbiamo tutta la documentazione relativa a ciò.
La diffida è sempre la stessa. Voi vi troverete di fronte ad una serie di diffide che si ferma all'anno 2008: si tratta, dunque, del periodo relativo all'emergenza rifiuti del 2007-2008. Per quanto riguarda l'attualità, invece, ci sono solo delle piccole diffide nelle quali si mostrano dei rifiuti ingombranti sparsi e isolati. Per noi ciò ha rappresentato veramente una doccia fretta: quando, infatti, dovevano essere presi tutti i provvedimenti possibili - non solo verso di noi, ma anche verso qualcun altro che aveva procurato una serie di conseguenze -, tali provvedimenti non sono arrivati. Oggi, invece, un provvedimento del genere ci lascia perplessi.
Il livello della raccolta differenziata, per rispondere all'altra sua domanda, è del 12 per cento senza considerare l'umido. La percentuale dell'umido rappresenta il 25-30 per cento; nel momento in cui saremo in grado di raccogliere l'umido, arriveremo quindi ad una raccolta del 35-40 per cento.
Aggiungo, inoltre, che proprio questa mattina, la società Impresud di Caserta ha finalmente risposto all'appello di Aversa e, in tal modo, già da questo mese, noi incrementeremo sensibilmente la raccolta differenziata. Voglio dire, però, che non si tratta di una vera raccolta differenziata. Credetemi, dobbiamo, essere onesti: è una raccolta differenziata che deve fornire dei numeri per poter dire che anche Aversa ha raggiunto la percentuale fissata. Tuttavia, con il nuovo contratto che stipuleremo con la nuova società, partirà la raccolta differenziata porta a porta che, pur essendo prevista nel vecchio contratto con la società Geoeco, non era mai stata posta in essere.
La raccolta differenziata svolta fino ad oggi, pertanto, è stata organizzata da noi - e non dal consorzio - e arriva al 12 per cento, comprendendo carta, cartone, plastica, alluminio e vetro.
PRESIDENTE. La ringrazio. Le chiedo solo di mandare la documentazione relativa al contratto, alle diffide e a ciò che ci consenta di costruire documentalmente quello che lei gentilmente oggi ci ha detto.
DOMENICO CIARAMELLA, Sindaco di Aversa. Quanto alle diffide, posso già lasciarle qualcosa. Per il contratto ho bisogno di un po' di tempo.
PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.
Passiamo all'audizione del sindaco di Casal di Principe, Cipriano Cristiano. Lei conosce, ovviamente, i motivi della sua convocazione, rispetto alla quale dobbiamo solo avvertirla che verrà redatto un resoconto stenografico. Se ha qualche notizia che ritiene debba restare riservata procederemmo in seduta segreta.
La prego di contenere il suo intervento in cinque minuti. Vorremmo sapere quali sono le mancanze che hanno portato alla proposta di provvedimento.
CIPRIANO CRISTIANO, Sindaco di Casal di Principe. Vi ringrazio per averci dato la possibilità di esporre la nostra versione.
Vi porterò via veramente poco tempo, in quanto voglio sottoporvi un paio di problematiche che, come sindaco di Casal di Principe, devo necessariamente evidenziare.
Il comune di Casal di Principe conta circa 21 mila abitanti; di questi, circa il 22-25 per cento non sono censiti, in quanto si tratta di extracomunitari del cui numero sul territorio non riusciamo ad avere un'idea esatta. Abbiamo svolto delle valutazioni e a gennaio abbiamo anche cercato di effettuare un censimento per accertare che siano in regola con i documenti; chiaramente, con i mezzi di cui disponiamo, i tempi sono piuttosto lunghi. Crediamo, tuttavia, che sul nostro territorio ci siano intorno ai 4-5 mila extracomunitari che, inevitabilmente, producono immondizia.
Facciamo parte di un territorio ampio, qual è l'agro di Aversa, che conta circa 300 mila abitanti e 19 comuni. Essi, dal punto di vista infrastrutturale, costituiscono una continuità ininterrotta di case e di strade. A volte, scherzando, diciamo che abbiamo la cucina a Casal di Principe, la stanza da letto a San Cipriano ed, eventualmente, il salone a Villa di Briano. Dico questo per dare l'idea di dove siamo.
Devo sottolineare, intanto, che io mi sono insediato nel giugno del 2007 e che, pertanto, sono sindaco di Casal di Principe da due anni e mezzo. Da allora, abbiamo cercato di affrontare una serie di problematiche enormi. Devo necessariamente dirlo: essere sindaco a Casal di Principe, signori, e lo dico con estrema tranquillità e sincerità, non è come fare il sindaco in altri paesi del centro o del nord Italia. Per ogni decisione presa, l'amministrazione si deve confrontare necessariamente con gli organi prefettizi, con la questura e con tutte le istituzioni che sono presenti nel mio territorio.
Abbiamo deciso di combattere, di prendere una certa strada senza tentennamenti. Lo abbiamo detto a inizio legislatura: Casal di Principe è questa, ce la sentiamo di andare avanti ed è così che bisogna amministrare, nella legalità, nella trasparenza e contrastando, per tutto quanto è in nostro potere, la camorra, che purtroppo Casal di Principe conosce bene.
Lo stiamo facendo. Non intendo farvi perdere tempo, ma vorrei solo citare una delle primissime iniziative che abbiamo intrapreso. Nel far questo, saluto il dottor Antonio Manganelli, capo della polizia; c'è stato, infatti, un vero entusiasmo popolare in occasione della festa della polizia.
PAOLO RUSSO. Sindaco, la prego di riferirci sui rifiuti.
CIPRIANO CRISTIANO, Sindaco di Casal di Principe. Certo, però queste cose le vorrei dire per dare l'esatta idea di come si amministra Casal di Principe.
PRESIDENTE. Vorrei solo ricordarle che ha già consumato quattro minuti.
CIPRIANO CRISTIANO, Sindaco di Casal di Principe. Se il commissariato di Governo emana delle ordinanze con le quali ci si conferiscono dei poteri, tali poteri, a Casal di Principe, sono tuttavia difficili da mettere in atto. Nel momento in cui ci arrivano delle diffide, infatti, io devo tramutarle in ordinanze. Ciò significa correre il rischio di fare entrare delle ditte che possono anche essere in odore di camorra.
Veniamo soltanto agli due ultimi due punti. Essendo noi un comune di oltre di 20 mila abitanti, per appaltare i lavori dobbiamo indire una gara. L'abbiamo indetta ad agosto, ed è andata deserta: nessuna società si è presentata per smaltire i rifiuti. Ci siamo confrontati con la Prefettura e abbiamo nuovamente bandito la gara; a fine dicembre, data di scadenza, speriamo che qualche ditta si presenti.
In tutto questo, abbiamo chiamato anche il consorzio al quale ci siamo affidati. Sono già cinque anni che tale consorzio effettua la raccolta e con esso ci siamo confrontati tantissime volte in Prefettura.
Circa un mese e mezzo fa, abbiamo stipulato un nuovo capitolato e stanziato ulteriori 250 mila euro dalle casse comunali per cercare di iniziare la raccolta differenziata.
Il consorzio non è mai stato in grado di farlo: non ha i siti. Abbiamo dovuto quindi rivolgerci ad un'altra ditta, con la quale abbiamo stipulato il contratto alla presenza del viceprefetto, il dottor Provolo.
Tuttavia siamo andati avanti sempre cercando di affrontare le molte problematiche che ci siamo trovati di fronte, dalle più piccole alle più grandi. Per citare solo qualche esempio, abbiamo dovuto far fronte alla mancanza di carburante, che abbiamo dovuto pagare noi, o alla impossibilità di reperire le buste; i camion, inoltre, devono seguire un percorso determinato. Insomma, non posso elencare tutte le problematiche che abbiamo vissuto con il consorzio per cercare di attuare una corretta pulizia.
Credo che queste siano le problematiche vissute anche da tutti gli altri comuni. Noi, però, abbiamo fatto qualcosa in più, in quanto, pur con tutti questi disagi, abbiamo avviato la raccolta differenziata e oggi - in base ai dati ufficiali che in seguito vi consegnerò - siamo al 40 per cento di raccolta differenziata nell'ultima settimana. Abbiamo un paese pulito, e le fotografie lo dimostrano. Abbiamo censito le diffide che ci hanno fatto: nel 2009 sono tre. Per quello che ci competeva, abbiamo puntualmente pulito le strade.
Peraltro, abbiamo immediatamente denunciato all'ARPAC, la quale ci ha comunicato che se ne sarebbero occupati loro. Vi posso mostrare tutti i riscontri, le diffide e le documentazioni dell'ARPAC. Si tratta, per altro, di siti speciali e di strade menzionate nelle diffide che ci muovono.
Oltretutto, aggiungo che la settimana scorsa il rappresentante del commissariato alla bonifica ci ha informato che la ditta di cui si servono, la Jacorossi, è in odore di mafia ed per questo hanno sciolto il contratto: essi, pertanto, non possono più effettuare la bonifica. Prima di venire in questa sede, infine, è arrivato un fax della Prefettura con il quale ci si informa che tutti i siti devono essere puliti da noi. Non essendoci più la ditta specializzata, dobbiamo farlo noi.
PAOLO RUSSO. Si riferisce ai siti di interesse nazionale?
CIPRIANO CRISTIANO, Sindaco di Casal di Principe. No. Mi riferisco a quelli di cui all'articolo 192, cioè i siti censiti e quelli che abbiamo censito noi cinque anni fa.
VINCENZO DE LUCA. Vorrei porre una domanda velocissima: da chi è gestito il consorzio che crea tutte queste difficoltà? Chi ne è il responsabile?
CIPRIANO CRISTIANO, Sindaco di Casal di Principe. Il consorzio è commissariato da circa un anno e mezzo. Non c'è ancora neanche il presidente. Adesso si chiama Consorzio unico. Una volta era il consorzio Ce1, Ce2, Ce3 e Ce4, poi c'è stata l'unificazione. È commissariato...
STEFANO GRAZIANO. Vorrei solo precisare che il Consorzio unico, in questo momento, non è ancora commissariato. Forse tutti auspicano che lo sia, ma non è così. Lo dico per ricordarlo al sindaco e al presidente.
Napoli e Caserta hanno ora un Consorzio unico che nasce dalla summa di tanti consorzi che, in realtà, si sono verificati nella ex legge precedente che, nella provincia di Caserta, prevedeva quattro consorzi. Adesso sono tutti accorpati nel Consorzio unico, insieme a quelli di Napoli.
Esso è ora retto da un vicepresidente, in quanto c'è stata una diatriba sul presidente, se egli avesse o meno diritto di reggerlo. Questo argomento, però, lo approfondiremo in un secondo momento.
Signor presidente, a mio avviso sarebbe stato utile svolgere anche l'audizione del Consorzio.
Vorrei, infine, chiedere al sindaco Cristiano se la vicenda delle segnalazioni effettuate dal commissariato sia stata risolta o meno.
CIPRIANO CRISTIANO, Sindaco di Casal di Principe. Le segnalazioni sono state tutte risolte per quello che era di competenza del comune. Ne sono arrivate tre: la prima il 13 agosto 2009, la seconda il 18 ottobre 2009 e la terza il 14 novembre del 2009.
STEFANO GRAZIANO. Il rapporto tra il Consorzio e il comune, rispetto alla questione dei pagamenti, come si presenta?
CIPRIANO CRISTIANO, Sindaco di Casal di Principe. Abbiamo intrapreso due cosiddette «sanatorie», stilando dei piani di rientro firmati nel giugno 2008. Abbiamo, così, fatto fronte a un debito di circa 4 milioni di euro; a cadenza mensile paghiamo 30 milioni e, con ciò, abbiamo eliminato tutto. Attualmente abbiamo solo un debito, per quanto riguarda la discarica, di circa 1,5 milioni di euro, che siamo già in procinto di eliminare.
Credo che, sotto questo aspetto, siamo uno dei comuni più in regola.
Intendo consegnare la documentazione e le fotografie relative.
PRESIDENTE. Grazie. Dichiaro conclusa l'audizione.
Passiamo all'audizione del sindaco di Casaluce, Nazzaro Pagano. Innanzitutto, grazie per la sua presenza. La informo che della sua audizione verrà prodotto un resoconto stenografico e la prego di avvertire se intende fornire notizie riservate in modo da secretare la parte dell'audizione interessata.
Lei sa che cosa interessa alla Commissione. Siccome i provvedimenti di solito sono motivati da carenze nella gestione dei rifiuti o da altri illeciti amministrativi, vorremmo che ci segnalasse da che cosa nasce questa proposta.
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. Mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione le considerazioni di seguito riportate in merito alla nota di scioglimento di rimozione del sindaco da parte del dottor Bertolaso: «Il sottoscritto, nella qualità di sindaco, e la sua maggioranza in seno al Consiglio comunale di Casaluce sono stati eletti nella tornata elettorale del 6-7 giugno 2009 e si sono insediati a seguito del periodo di tre anni di commissariamento del comune sciolto per infiltrazione mafiosa.
Il giorno 3 dicembre 2009 è pervenuto al protocollo generale del comune di Casaluce una nota a firma del dottor Bertolaso con la quale si comunicava l'inoltro al competente ministro della proposta di rimozione del sindaco. Con enorme stupore, in considerazione dell'energica azione posta in essere dal sottoscritto e dalla mia amministrazione per contrastare l'emergenza rifiuti e ripulire il territorio rappresentato, il sottoscritto chiedeva audizione al maggiore Scancamarra e al colonnello Drago della missione MITO al fine di visionare gli atti relativi all'istruttoria svolta sul territorio di Casaluce.
Dall'esame degli atti e dal dossier fotografico sottoposto all'attenzione del sottoscritto, in contraddittorio con le parti, emergeva chiaramente che il territorio interessato all'abbandono dei rifiuti e oggetto dell'istruttoria rientra in piccola parte nel comune di Casaluce e in altra parte nel confinante comune di Frignano. Infatti, come viene più volte evidenziato anche dalla Commissione prefettizia che mi ha preceduto e che ha precedentemente amministrato questo ente e, da ultimo, dal sottoscritto nella qualità di sindaco, il territorio interessato all'istruttoria è al confine tra i comuni di Casaluce e Frignano. Ci sono degli elementi oggettivi che lo provano, come un protocollo firmato col sindaco di Frignano - nel quale si dice che viale Mitone, secondo tratto, ossia la strada oggetto del contendere, è di pertinenza del comune di Frignano -, degli atti della provincia di Caserta e delle fotografie che dimostrano che questi rifiuti ricadono
sul territorio di Frignano.
La parte dei rifiuti che ricade nel comune di Casaluce, individuata come via Mitone secondo tratto e rientrante nelle competenze del sottoscritto, è stata oggetto
di interventi posti in essere da questa amministrazione e, a seguito dei quali, è stata inserita nei progetti di bonifica ASTIR, finanziati dalla regione Campania. Tra essi è pure la proposta di accettazione da parte della regione.
Del problema dei confini del territorio di Casaluce e del territorio di Frignano è stata interessata anche la provincia di Caserta con varie note; l'ultima consiste nel protocollo n. 1158 del 28 giugno 2000. In essa, a seguito di sopralluogo verbalizzato dalla polizia ecologica, si riscontra che tale strada, sotto l'asse mediano, è interamente pertinente al territorio di Frignano, mentre secondo le foto del sottosegretariato MITO essa appartiene a Casaluce.
Per le zone periferiche e gli sversamenti incontrollati, nell'impossibilità di rimuoverli senza una preventiva caratterizzazione, classificazione e separazione ci si è rivolti all'ASTIR, che attraverso l'ARPAC ha garantito, con la nota n. 1033970 del 30 novembre 2009, pervenuta in data 1o dicembre 2009, la realizzazione dell'intervento diretto alla rimozione e alla bonifica dei siti localizzati, in quanto coerente con l'attività di cui al punto a) dell'obiettivo operativo 1.2 del POR FESR Campania 2007-2013 e con i criteri di ammissibilità approvati con decreto di giunta regionale n. 879/2008. Pertanto, lo stesso ente regionale ha assicurato l'ASTIR circa il finanziamento degli interventi richiesti.
Ripeto, è da cinque mesi che provvediamo solo a pulire. In base ai dati del consorzio, rispetto alla passata gestione commissariale, abbiamo realizzato un aumento di circa il 40-50 per cento di rimozione di rifiuti solidi urbani.
In seguito consegnerò questi atti alla presidenza.
Allo stato attuale risultano caratterizzati e già classificati dall'ARPAC, con codici ANPA allegati, i siti di via Piro Consortile e via Falcone.
Mi preme sottolineare che all'atto dell'insediamento della mia amministrazione il servizio di igiene urbana del territorio del comune di Casaluce era gestito dal Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e Caserta, in virtù della convenzione n. 13 del 17 ottobre 2007, firmata dalla triade commissariale e dal Prefetto De Meo. Il progetto allegato alla convenzione assicurava il servizio di pulizia con l'impiego di quattro lavoratori comunali e quattro lavoratori a part-time verticale a tre ore per un totale di 10 mila abitanti; in tal modo, era evidentemente impossibile gestire il territorio in maniera appropriata. Io ho chiuso il contenzioso con il consorzio dei rifiuti, e dispongo di note allegate. Lo stesso consorzio ha accettato tutte le distinte che abbiamo fatto e ha decurtato dal debito del comune circa 200 mila euro per i disservizi causati, in quanto non era possibile gestire un territorio di 10 mila abitanti con quattro operai part-time
a tre ore.
Ho chiuso, dunque, il contenzioso e ho riformulato il progetto con dieci unità e questo l'ho fatto in cinque mesi, in quanto tanto è il tempo da cui amministro Casaluce.
La forza lavoro impiegata è risultata da subito insufficiente a garantire il servizio. Tale ragione ha spinto il sottoscritto ad autorizzare il lavoro straordinario ai dipendenti e numerose raccolte straordinarie, che sono sempre in atto e grazie alle quali abbiamo aumentato la raccolta del 40 per cento, ricorrendo al bilancio comunale. È opportuno evidenziare che questa amministrazione, sotto la mia gestione, ha attivato l'isola ecologica, che è una delle poche esistenti nell'agro aversano. Ho provveduto, inoltre, a raddoppiare la percentuale di raccolta differenziata, con dati oggettivi alla mano, e ad effettuare raccolte straordinarie di rifiuti ingombranti. Ha provveduto, poi, a individuare due siti idonei per il conferimento della frazione umida, in modo da completare il ciclo della raccolta differenziata per la quale è stata attivata la campagna d'informazione porta a porta, che ha già dato i primi forti segnali.
Voglio sottolineare che prima del mese di giugno, quando cioè mi sono insediato, avevamo una raccolta di 200 quintali mensili;
sotto la mia gestione siamo arrivati a 380 quintali. L'incremento della raccolta è, dunque, notevole.
Da ultimo, ma non meno importante, vorrei evidenziare che questa amministrazione, come dicevo, attraverso il consorzio di bacino delle province di Napoli e Caserta, ha avanzato una proposta finalizzata a chiudere le partite finanziarie scoperte e a riconoscere i servizi non resi.
Tale proposta è stata accettata e sottoscritta in data 7 dicembre, e il documento è allegato alla presente documentazione. Al momento sono in corso delle trattative. Come dicevo, abbiamo chiuso il contratto con le dieci unità in modo da garantire la raccolta effettiva. L'azione posta in essere dal sottoscritto e dall'amministrazione che rappresento è stata energica e finalizzata a ripulire il territorio; in contraddittorio con il maggiore Scancamarra e con il colonnello Drago, sul territorio di Casaluce sono stati mandati dalla Presidenza del Consiglio due carabinieri che erano in contatto con il maggiore Scancamarra.
Scusate, ma sono un poco emozionato e teso. Sono anche un po' arrabbiato, in quanto è la seconda ingiunzione di scioglimento che mi mandano in cinque mesi di amministrazione, dopo tre anni di commissariamento per ingerenze mafiose, quando c'erano due prefetti che gestivano il comune. Pertanto, non solo in forza di quanto esposto, ma in ragione di quanto in concreto realizzato, il sindaco di Casaluce invita l'illustrissimo onorevole Pecorella a considerare la situazione evidenziata e sottoposta alla sua attenzione, al fine di intervenire e contrastare la proposta del dottor Bertolaso sulla asserita e presunta posizione di inerzia di questa amministrazione. Si invitano le parti ad effettuare tutti i controlli che si rendessero necessari alla verifica di quanto rappresento, in quanto asserisco che Casaluce è pulita; potete venire a visionare e sfido chiunque a dire il contrario.
PRESIDENTE. Non è nei poteri del presidente e neanche della Commissione intervenire; non siamo la controparte rispetto al dottor Bertolaso. Noi stiamo semplicemente assumendo informazioni per valutare, come è nostro dovere, la situazione del territorio. Peraltro, abbiamo in corso anche un esame più ampio del territorio campano in genere.
La pregheremmo, intanto, di lasciarci la documentazione.
PAOLO RUSSO. Signor sindaco, quando si è insediato?
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. Il 19 giugno 2009.
PRESIDENTE. Di recente avete avuto diffide?
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. Sì, ne abbiamo avute quattro, sempre relative a viale Mitone, e abbiamo risposto.
PRESIDENTE. Di recente, volevo sapere.
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. L'ultima l'abbiamo ricevuta questa mattina, nel mezzo al paese, ma il paese è pulito.
PAOLO RUSSO. L'ha ricevuta stamattina, o ieri, che era giornata festiva?
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. Il fax è arrivato con data 8 dicembre, che era effettivamente giornata festiva. La cosa strana, tuttavia, è che il paese è pulito. Io ho documentazioni fotografiche che ho esposto questa mattina al sottosegretario, con le quali dimostro che non c'era una busta di immondizia. Ho fatto portare via 38 quintali solo di rifiuti ingombranti.
PRESIDENTE. Ovviamente il dottor Bertolaso non vede direttamente questi rilievi. Vorrei dunque sapere da chi vengono comunicati.
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. Mai in contraddittorio.
PRESIDENTE. Non mi riferisco al contraddittorio. Vorrei sapere chi sono i soggetti che comunicano.
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. I soggetti che comunicano siamo io e il tecnico. Ora glielo mostro. Qui ci sono gli avvisi e anche le risposte. Mi mandano avvisi relativi a strade che non sono di pertinenza di Casaluce.
PAOLO RUSSO. Se posso permettermi, signor presidente, il modello organizzativo funziona in questo modo: al call centre giungono le domande dei cittadini. L'unità di missione del commissariato compie una verifica, scatta le fotografie e intima l'intervento del comune entro 72 ore. In seguito, effettua un'ulteriore intimazione se non parte un'azione nelle successive 48 ore. Se ancora non c'è risposta, si effettua una messa in mora con una azione in danno.
Certo, è singolare che la segnalazione giunga l'8 dicembre alle ore 13.38.
NAZZARO PAGANO, Sindaco di Casaluce. Per concludere, vorrei specificare che di tali segnalazioni me ne sono arrivate tre. Una è del novembre 2008, quando c'era la Commissione prefettizia e ne ho ricevute altre due simili, alle quali il prefetto De Meo ed io abbiamo risposto. «Con riferimento alle segnalazione di cumuli di differenziata a viale Mitone - nel luogo in cui sono scattate le fotografie di viale Mitone che interessano il comune di Casaluce -, si trasmette, in allegato alla nota della Presidenza del Consiglio - questa risposta, per conoscenza, la invio anche al comune di Frignano - con sollecitazioni a provvedere ad horas alla rimozione della minima parte dei rifiuti su viale Mitone nella piccola parte del territorio di Casaluce, si vuole dare a questo ente e alla Presidenza del Consiglio assicurazione sulla avvenuta esecuzione dell'intervento. Si rappresenta inoltre alla Presidenza del Consiglio che viale Mitone è una strada provinciale che segna il confine tra i comuni di Casaluce e Frignano; per cui si segnala che la quasi totalità dei rifiuti è depositata in territorio di Frignano, e che anche via Popone, altra strada di collegamento tra Casaluce e Frignano, nonché sito censito ARPAC, cade sotto il comune di Frignano». Nonostante ciò, continuano a inviarmi le note al comune di Casaluce. Noi abbiamo sempre risposto, anche con atti allegati.
PRESIDENTE. Grazie. Dichiaro conclusa l'audizione.
Procediamo con l'audizione del sindaco di Castel Volturno, Francesco Nuzzo.
La avvertiamo prima di tutto che della sua audizione viene redatto un resoconto stenografico. Se ha qualche notizia che ritiene debba restare riservata procederemmo in seduta segreta.
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. La realtà di Castel Volturno, come sanno alcuni dei presenti, è un po' diversa da quella degli altri comuni di cui vi state interessando. In particolare, Castel Volturno è un territorio che si estende per 30 chilometri lungo il litorale, per un totale di 72 chilometri quadrati; ha una popolazione residente censita in 25 mila abitanti circa, oltre a 15 mila cittadini extracomunitari e a circa 20 mila cosiddetti «domiciliati», che hanno occupato le costruzioni abusivamente erette nei decenni passati e che furono in seguito utilizzate in occasione del bradisismo di Pozzuoli e del terremoto dell'Irpinia. Questa gente è rimasta lì.
Questa situazione denota una sfasatura tra le risposte burocratiche e numeriche ufficiali e quelle che caratterizzano la realtà del territorio. Essa è stata ampiamente portata a conoscenza del Ministro dell'interno e dello stesso Presidente del Consiglio ed è notissima anche alla struttura del sottosegretario Bertolaso.
La raccolta differenziata a Castel Volturno non è stata fatta per colpa del consorzio e per la situazione che vi ho
appena descritto. Quando si è tentato di procedere alla raccolta differenziata, sono venuti a lamentarsi perché si procedeva alla selezione, mentre dopo si mischiava tutto, sicché è diventato impossibile percorrere una strada che, se in astratto parrebbe semplice, in realtà è difficilissima.
La situazione di oggi, tuttavia, ha origini lontane, perché Castel Volturno apparteneva all'area del Consorzio Ce4, dove operava la società Eco4. Successivamente ci fu la rottura; per tre anni non è stato nemmeno riscosso il necessario perché, in presenza del ciclo integrato dei rifiuti, si procedeva a tariffa. Una volta risolto il contrasto, con la sentenza della Corte di appello di Napoli che ci ha dato ragione, si è instaurato un contenzioso perenne tra le strutture consortili e il comune di Castel Volturno. Al riguardo, ho portato alcuni documenti, che se la Commissione desidera può acquisire, e tutte le contestazioni, che però non posso lasciare (sono centinaia e centinaia).
Aggiungo solo che, durante l'ultima estate, il comune è dovuto intervenire sistematicamente sul territorio, perché i rifiuti non venivano rimossi dal consorzio; non v'è dubbio che Castel Volturno, per questo aspetto, subisca fortissime ingerenze da parte della camorra.
Ogni notte, inoltre, proprio per la mancanza di controllo del territorio, si scaricano in varie parti della nostra città materassi, rifiuti ingombranti, televisori, frigoriferi e mobilio di ogni genere, che evidentemente provengono dai paesi vicini. Continuamente denuncio tali fenomeni e, avendo informato sia il prefetto, sia il ministro, sia il procuratore della Repubblica, tutti sono a conoscenza della situazione, dovuta alla mancanza di controllo. Il comune di Castel Volturno, infatti, è in uno stato disastroso.
Vorrei aggiungere, infine, che, durante il periodo di massima emergenza dei rifiuti nella regione Campania, l'unica città pulita era Castel Volturno, proprio perché si seguiva una strada virtuosa. Successivamente, quando siamo stati costretti a servirci della struttura consortile, questa cercava di tutelare il posto di lavoro di molte persone, ma di fatto non era in grado di operare. Dicevano che noi non li pagavamo - ed è vero - ma non li pagavamo perché non svolgevano il servizio, su 30 chilometri di territorio circa. Si effettua il servizio a macchia di leopardo: prima in una zona, dove per 4 o 5 giorni non tornano, nonostante le infinite contestazioni, poi in un'altra e via dicendo.
GENNARO CORONELLA. Vorrei che ci dicesse da chi siete stati costretti a contrattare la struttura consortile.
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Per legge. Il comune di Castel Volturno nell'anno 2003 era nel consorzio Ce4, gestito tecnicamente dalla società Eco4. Seguì la risoluzione del contratto, perché l'assessore all'ecologia Antimo Traettino si rifiutò di aderire alle proposte del pentito Vassallo.
Da allora, il comune di Castel Volturno, che seguiva la tecnica del ciclo integrato dei rifiuti, per tre anni non ha riscosso i tributi dovuti. Questo ha portato al depauperamento delle casse comunali. Castel Volturno, attualmente, è in una situazione drammatica, perché abbiamo infiniti servizi, con poca moneta, nei confronti di persone che vengono quotidianamente; la mobilità assoluta sul nostro territorio, peraltro, rende difficile non solo amministrarlo, ma anche controllarlo (conoscete meglio di me lo stato di Castel Volturno).
PRESIDENTE. Quanti sono i dipendenti del consorzio?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. I dipendenti del consorzio sono una settantina, se non sbaglio. Però, anche in questo caso, c'è un problema drammatico, tanto che ho denunciato al procuratore della Repubblica ingerenze, pressioni e ostacoli. Spesso, infatti, in alcune aree del territorio, non vengono prelevati i
rifiuti perché, sostanzialmente, expressis verbis, bisogna favorire coloro che hanno i bobcat. Esiste un vero e proprio intreccio, ma Castel Volturno non ce la fa perché è in una situazione drammatica, rappresentando - come è noto - il terminale di tutta l'emarginazione della Campania.
In assenza di controllo è facile arrivare, scaricare rifiuti e soggetti. Pensate che sono tutore di 24-25 bambini, perché nel nostro paese vengono, partoriscono e vanno via.
VINCENZO NESPOLI. A quanto ammonta il canone mensile che paga il comune?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Non vorrei sbagliare, ma credo paghi circa 380 mila euro al mese per la raccolta, o meglio dovrebbe, ma non paga perché il consorzio non svolge il servizio. È intervenuta anche la struttura commissariale imponendo un commissario ad acta, pertanto abbiamo dovuto depauperare le casse.
CANDIDO DE ANGELIS. La cifra di 380 mila euro al mese si riferisce solo alla raccolta o anche alla discarica?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Solo raccolta.
COSIMO IZZO. Mi è parso di capire che 380 mila euro sia l'importo che dovrebbe pagare il comune di Castel Volturno. Da quanto non paga?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Se consideriamo l'ultimo intervento, a settembre un commissario ad acta ha riscosso 370 mila euro, che abbiamo dovuto stornare da altre iniziative complesse in atto sul territorio.
PRESIDENTE. Perché non accantonate gli importi che dovreste pagare?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Come facciamo ad accantonarli? A Castel Volturno esiste una mobilità elevata e situazioni fantasma: vengono lì, ma poi scompaiono e non si riescono più a trovare.
PAOLO RUSSO. Sindaco, perdonatemi, ma voi avete un contratto, che immagino preveda un costo e pertanto sia presente in bilancio. Se non pagate, dunque, le risorse restano a vostra disposizione.
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Se si omettono alcuni passaggi non è facile capire. Il comune di Castel Volturno, fino a due anni or sono, ha pagato regolarmente ogni mese. Dopo la risoluzione di cui parlammo in precedenza, siamo passati al Consorzio Ce2, (Geoeco), fino a due anni fa, pagando quasi sempre.
Successivamente, con il Consorzio unico, siamo stati costretti ad avvalerci delle prestazioni della società che avevamo abbandonato in precedenza. Non essendo stato riscosso l'importo dei tributi per tre anni, progressivamente il comune si è trovato senza un euro in cassa, dunque ha dovuto sempre fare i salti mortali per utilizzare le risorse che via via si rendevano disponibili. Oggi, infatti, Castel Volturno non ha un euro.
PAOLO RUSSO. Quindi, non è solo il comune a non pagare, ma sono anche i cittadini.
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Noi stiamo cercando di pagare, ma molti presentano ricorso, perché la situazione di irregolarità e di illegalità è radicata nel tempo, inoltre tanti adesso si chiedono perché pagare per gli extracomunitari e per coloro che vengono ad abitare sul territorio.
PRESIDENTE. Intraprendete azioni esecutive?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Abbiamo fatto il possibile.
Quando c'è stata la possibilità di recuperare, come per esempio nei confronti dei grandi imprenditori - il senatore Coronella li conosce - lo abbiamo fatto, ma nei confronti di persone che risiedevano a Castel Volturno e poi sono scomparse, possiamo solo cercarle e tentare di recuperare le risorse: dove possiamo ci muoviamo.
In effetti la mia azione, che è stata di ripristino della legalità sul territorio, è stata intensa. I risultati, purtroppo, sono deficitari proprio perché i problemi sono complessi e si intrecciano quotidianamente, dunque diventa una fatica di Sisifo.
STEFANO GRAZIANO. Sindaco, ci dice gentilmente quali e quante sono state le contestazioni effettuate dal commissariato su Castel Volturno?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. In realtà, per quanto attiene al commissariato, non abbiamo ricevuto alcuna contestazione, perché noi eravamo in rapporto continuo con lo stesso, che ci ha aiutato a rimuovere le centinaia di tonnellate di rifiuti che ogni notte venivano abbandonate sul territorio di Castel Volturno.
CANDIDO DE ANGELIS. Vorrei sapere se il comune, in relazione allo smaltimento dei rifiuti, applica la TIA o la TARSU.
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Attualmente la TARSU.
CANDIDO DE ANGELIS. E quanto incassate?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Incassiamo molto poco, credo un terzo circa di quello che sborsiamo, ma questo non solo per i rifiuti urbani, ma anche per le acque, poiché quella di Castel Volturno è una tipologia umana particolare. Mi sono permesso di premettere la situazione geografica e sociale in modo che si potesse capire.
COSIMO IZZO. I ruoli esistono?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Certo.
COSIMO IZZO. E avete l'importo da incassare come notizia di somma?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Complessiva?
COSIMO IZZO. Secondo la gestione ordinaria di un comune.
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Ce l'abbiamo.
COSIMO IZZO. Quali sono le attività che avete posto in essere per incassare, indipendentemente dai risultati? Lei mi insegna che una cosa è il tentativo, altra il recupero effettivo.
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Noi abbiamo incaricato la società CERIN, che provvede perché vengano emessi i ruoli.
PRESIDENTE. Qual è il credito attuale del comune?
FRANCESCO NUZZO, Sindaco di Castel Volturno. Il credito è di circa 30 milioni di euro complessivamente, ma di fatto non c'è nulla. Su 6 o 7 mila raccomandate inviate per i ruoli ai cittadini debitori, oltre 5 mila non sono arrivate a destinazione - i postini non portano la raccomandata in quanto, data la vastità del territorio, non vogliono perdere tempo - quindi sono ritornate inevase.
PRESIDENTE. Cambiate i postini, allora. Se è possibile, gradiremmo avere copia delle contestazioni. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.
Proseguiamo con l'audizione del sindaco di Giugliano in Campania, Giovanni Pianese. La ringraziamo e l'avvertiamo che verrà redatto il resoconto della sua audizione.
Lei sa che questa audizione nasce dalla notizia di stampa della proposta di rimozione basata su alcune irregolarità che sarebbero presenti nel comune.
Le chiederemmo, dunque, se può spiegare in sintesi - abbiamo purtroppo soltanto cinque minuti per ogni audizione - quali sono le contestazioni e quanto ritiene di aggiungere al riguardo.
GIOVANNI PIANESE, Sindaco di Giugliano. A dire il vero, sono rimasto meravigliato perché otto giorni fa noi stessi abbiamo chiesto un'audizione alla struttura, la quale, dai documenti esibiti, ci aveva garantito che non eravamo più nella black list. Pertanto, apprendere dalla stampa o telefonicamente che invece eravamo stati oggetto di una richiesta di scioglimento o di rimozione del sindaco ci ha enormemente meravigliato.
Bisogna tener conto che Giugliano è un comune di 94 chilometri quadrati e di 120 mila abitanti, che soffre grandi emergenze. L'attuale amministrazione è in carica dall'aprile 2008, ma già a maggio dello stesso anno scoppiò l'emergenza rifiuti. Convocati dal sottosegretario Bertolaso, stipulammo un protocollo d'intesa con cui il comune dava l'opportunità di stoccare altre 600 mila ecoballe in un sito di Taverna del Re, nato per il provvisorio stoccaggio di ecoballe, ma diventato, dopo cinque anni, una discarica a cielo aperto la cui soluzione non si intravede.
Pertanto, abbiamo sollecitato la provincia a istituire un tavolo per tentare di risolvere, o quanto meno di iniziare a discutere come procedere alla rimozione di questi 6 milioni di tonnellate di balle, che occupano una superficie di un milione di metri quadrati e per smaltire le quali, secondo le dichiarazioni di esperti del ministero, impiegheremmo dieci anni se mettessimo a disposizione interamente una linea del termovalorizzatore di Acerra; se, invece, utilizzassimo questi rifiuti per le cementerie impiegheremmo 55 anni a smaltirli.
Non sappiamo se tali rifiuti saranno i monumenti del XXI secolo - sono montagne di dieci metri - o se qualcuno comincerà a discutere come tentare di smaltire le ecoballe.
Ricordo che il sottosegretario Bertolaso, in data 11 giugno 2009, ha scritto una nota al ministro Prestigiacomo, al ministro Matteoli, al presidente Bassolino e all'onorevole Letta: «Con riferimento al protocollo di intesa di cui all'oggetto, è necessario provvedere a definire le occorrenti misure attuative di quanto ivi disposto, anche prevedendo le apposite risorse finanziarie a copertura.
In particolare, appare senz'altro urgente provvedere ad interventi di bonifica di alcune parti del territorio interessate da fenomeni di sversamento incontrollato di rifiuti, in termini di completamento di quanto già operato da questa amministrazione straordinaria. Infatti, nell'ambito delle attribuzioni di cui al decreto legislativo, ha provveduto per quanto di competenza, laddove si è reso necessario, a proporre interventi strutturali di bonifica estranei al suo ufficio, rispetto ai quali occorrono risorse finanziarie specifiche».
Nel protocollo d'intesa si conveniva, tra le altre misure compensative, che i rifiuti abbandonati venissero rimossi a carico della struttura del commissariato, che, dopo un'opera di caratterizzazione, aveva affidato questo lavoro parte alla Jacorossi e parte alla ASTIR, una società partecipata della regione Campania.
Quattro giorni fa è stata comunicata la risoluzione del contratto con la Jacorossi. Noi, naturalmente, non restando passivi, abbiamo scritto una nota al commissario straordinario per le bonifiche della regione Campania, perché provvedesse a sostituire la Jacorossi o ad autorizzarci a continuare l'opera di rimozione degli abbandonati, naturalmente addebitando poi la copertura finanziaria, che non era a carico del comune di Giugliano.
Tenga conto che questo comune è stato destinatario di dieci discariche, di cui una controllata, che rappresenta l'invaso più grande d'Europa. Giugliano, peraltro, è stato caratterizzato per altre nove discariche di rifiuti tossici e nocivi, oggetto di
provvedimento dell'autorità giudiziaria; siamo sede, infine, di un impianto di CDR. In sostanza, abbiamo il ciclo integrato di rifiuti al negativo, anziché al positivo.
Appena insediati, abbiamo cercato naturalmente di offrire un servizio alla cittadinanza, indicendo una regolare gara d'appalto, nei termini europei: avendola risolta positivamente, affidando il servizio alla nuova società agli inizi di novembre, ritengo che, come si dice a Napoli, abbiamo fatto «le corse». Naturalmente questo è accaduto anche contro l'organo giurisdizionale amministrativo, poiché si verificavano continui stop and go tra TAR e Consiglio di Stato, perché l'esclusa continuamente presentava ricorso con dei provvedimenti che otteneva ad horas.
In sostanza, ritengo che, all'interno della città, abbiamo posto in essere un servizio efficiente, tant'è che siamo passati da una raccolta di 53 milioni di rifiuti prelevati a 70 milioni e da 400 mila euro per gli ingombranti a 1 milione 200 mila. Qualcuno, poi, sostiene che bisognerebbe passare la cera nel salotto!
Peraltro, vengo invitato a emettere un'ordinanza per vietare di emungere acqua dalle falde acquifere e l'uso dei prodotti orticoli nella filiera agroalimentare di una parte del territorio. Naturalmente ho emesso l'ordinanza, ma questo significa la presenza di inquinamento della falda.
Si parla di decoro e degrado. Per decoro si fa riferimento alle piramidi di balle stoccate e non rimosse? Mi notificate, inoltre, l'esistenza di degrado, tanto che devo vietare l'uso dei prodotti ortofrutticoli. Resto sbalordito quando leggo che Giugliano è nell'elenco dei comuni per i quali si chiede la rimozione del sindaco.
PRESIDENTE. Il provvedimento con cui è stata chiesta la rimozione a quali carenze o violazioni faceva riferimento?
Mi sembra di capire che su questi grandi problemi del territorio ci sia stato un impegno da parte del commissario; evidentemente, il provvedimento non fa riferimento ai compiti che il commissariato non ha svolto, ma solo a qualche aspetto specifico relativo al comune.
GIOVANNI PIANESE, Sindaco di Giugliano. Presidente, la struttura ci ha rivolto due inviti. Noi, naturalmente, abbiamo risposto di aver ottemperato, accludendo anche un reperto fotografico di un rilievo effettuato.
Nell'ultimo book fotografico che mi è stato sottoposto c'era qualche sacchetto a terra ai piedi di qualche cassonetto vuoto: questa è la contestazione che mi è stata rivolta, nei giorni scorsi, presso Palazzo Salerno.
PRESIDENTE. Grazie. La invito a lasciarci eventuale documentazione. Dichiaro conclusa l'audizione.
Proseguiamo con l'audizione del sindaco di Maddaloni, Michele Farina. La ringraziamo di essere qui e la avverto che verrà redatto il resoconto stenografico dell'audizione. Lei conosce il motivo dell'audizione, le chiediamo di sintetizzare le ragioni della proposta di rimozione del sindaco e la situazione effettiva del comune di Maddaloni.
MICHELE FARINA, Sindaco di Maddaloni. Riguardo alle richieste di rimozione, in riferimento agli articoli 192 e 198 del decreto legislativo n. 152 del 2006, in particolare il primo, che richiama l'inerzia da parte del sindaco, devo dire che la città di Maddaloni ha un appalto di ben 50 milioni di euro con la Iacta-Jacorossi. Agli atti che lascerò in Commissione ci sono tutte le contestazioni da tre anni ad oggi.
Quanto all'articolo 192, in situazioni gravissime, come lo sciopero dei dipendenti Iacta, abbiamo fatto ricorso a società come la SIA, che in danno si è rivalsa sul bilancio comunale, e successivamente abbiamo effettuato una contestazione alla stessa Jacorossi.
Per quanto riguarda l'articolo 198, relativo alla competenza del comune, vorrei ricordare, con un pizzico di polemica, che Maddaloni è al confine tra Caserta città e San Nicola la Strada. Non ne faccio una polemica di schieramento, ma ricordo che - allora ero assessore provinciale - in modo responsabile accettammo l'insediamento
di una discarica provinciale e, in quell'occasione, stipulammo un protocollo di intesa con la firma dell'allora presidente della provincia De Franciscis, del sindaco di Caserta e del dottor Bertolaso.
Il protocollo prevedeva per i comuni limitrofi, come Maddaloni, ristoro, ma soprattutto la bonifica, nella località Foro boario, un sito di proprietà del comune di Maddaloni, di 4 mila tonnellate di rifiuti, accumulati in una precedente emergenza del 2004.
Io non ho le competenze per rimuovere nessuno, tuttavia sto aspettando con molta ansia, rispetto a quel protocollo d'intesa, di ricevere quanto mi era stato accordato.
L'altra osservazione - lo dico con grande rammarico - riguarda la lettera che è stata inviata ai cittadini di Acerra e di San Felice a Cancello, sulla questione del termovalorizzatore di Acerra. Al riguardo, signor presidente, sono dispiaciuto perché - del resto, conoscere il territorio è il fattore principale - le abitazioni più vicine al termovalorizzatore di Acerra si trovano a Maddaloni. Per la verità, dunque, mi attendevo anche io - l'ho anche chiesto in una nota ufficiale - di entrare nell'osservatorio per tranquillizzare i miei cittadini. Noi non abbiamo compiuto né sfilate né altre azioni, ma in modo responsabile abbiamo accettato il termovalorizzatore, tuttavia i miei cittadini non hanno ricevuto la stessa lettera di quelli di Acerra e di San Felice a Cancello. Ne sono molto dispiaciuto e ritengo che chi riveste grandi responsabilità istituzionali debba conoscere il territorio.
Infine, per quanto riguarda le contestazioni, esse sono approdate a un atto stragiudiziale nei confronti di Iacta-Jacorossi. Sono arrivato a chiedere al mio Consiglio comunale la rescissione contrattuale di un appalto di 50 milioni di euro. È difficile che un consigliere comunale approvi un atto del genere, pertanto chiedo ufficialmente, viste le contestazioni che mi sono state imputate e che presento in questa sede (lasciandole alla Commissione), con una OPCM, la possibilità di liberarmi senza alcuna responsabilità di questa società, che ho ereditato.
È abbastanza singolare, infine, che ieri alle 13,30 sia arrivata al comune di Maddaloni una diffida. Peraltro, essendo giorno festivo, eravamo presenti solo per predisporre tutti gli atti da portare oggi in Commissione. Personalmente, appena ho ricevuto il fax, mi sono recato sul posto, dove c'era una busta di rifiuti. È assurdo che un comune sia in balia di un call center e delle chiamate di persone che non mi vogliono bene (tralasciamo che sono stato eletto con il 74 per cento dei voti, ormai non conta più e, comunque, ho i miei avversari politici). È fin troppo facile chiamare un call center e indicare una irregolarità.
Per quanto riguarda, per concludere, la custodia del territorio, secondo il contratto di appalto con la Iacta-Jacorossi competono alla società il compito di vigilare e l'assunzione di vigilantes per il controllo del territorio. Non ravvedo da nessuna parte, dunque, l'inerzia da parte del sottoscritto, a meno che non mi si accusi per aver effettuato contestazioni a iosa, tanto da arrivare a compiere un atto stragiudiziale nei confronti della società.
PRESIDENTE. La Iacta del gruppo Jacorossi è stata ritenuta di recente in odore di mafia? Un suo collega ci ha riferito questo.
MICHELE FARINA, Sindaco di Maddaloni. No, presidente, la questione è un po' diversa. La Jacorossi ha rescisso il contratto con la regione Campania per le bonifiche. Anche a me, dunque, che amministro uno tra i comuni del SIN, sito di interesse nazionale, hanno informato che non sarà più Jacorossi a effettuare questo servizio.
VINCENZO NESPOLI. La rescissione contrattuale è una responsabilità dirigenziale - glielo dico perché l'ho effettuata - che non spetta al consiglio comunale.
MICHELE FARINA, Sindaco di Maddaloni. Anche per 50 milioni di euro?
VINCENZO NESPOLI. Certo, è un dato dirigenziale. Il dirigente contesta e risolve il contratto, perché lui stesso lo ha sottoscritto e ha assegnato la gara, non il sindaco o il consiglio comunale che, semmai, approva il capitolato.
MICHELE FARINA, Sindaco di Maddaloni. Noi facciamo parte di un'Unione di comuni - ho tralasciato alcuni elementi ma solo per questioni di tempo - che ha stipulato il contratto, pertanto la situazione è un po' diversa.
VINCENZO NESPOLI. Va bene. Sindaco, vorrei conoscere alcuni dati, come il canone mensile del comune di Maddaloni e quante persone vengono impegnate.
MICHELE FARINA, Sindaco di Maddaloni. Gli operatori sono 120.
Badate, oggi siamo ancora in regime di Unione. Il canone mensile, tra Maddaloni e San Nicola la Strada, è pari a 630 mila euro mensili. Per ora i comuni sono due, ma il terzo, San Marco Evangelista, mentre era servito dal consorzio, ha stipulato anche un appalto insieme all'Unione di comuni; si tratta, in sostanza, di una situazione un po' ambigua.
PAOLO RUSSO. Per quanto riguarda la raccolta differenziata?
MICHELE FARINA, Sindaco di Maddaloni. Relativamente alla raccolta differenziata ci siamo attivati, anche in questo caso, contestando fortemente, con un'ammenda di 200 mila euro, la società Iacta in base a quanto previsto dal contratto. Attualmente siamo a una percentuale del 12 per cento.
Poiché la differenziata dipende molto dall'umido, abbiamo emanato una delibera in danno alla società Iacta-Jacorossi, indetto una gara d'appalto e incaricato un'altra società del trasporto e del conferimento dell'umido, che accrescerà notevolmente la percentuale della stessa differenziata.
STEFANO GRAZIANO. Vorrei solo chiedere al sindaco quante contestazioni ha ricevuto dal commissariato, oltre a quella di ieri, che è emblematica, e a quante ha risposto, attivando il processo conseguente.
MICHELE FARINA, Sindaco di Maddaloni. Includendo quella di ieri, ho ricevuto cinque contestazioni, tutte ottemperate immediatamente, chiaramente diffidando la società - questo è quello che posso fare - e rimuovendo immediatamente il rifiuto.
STEFANO GRAZIANO. Mi pare evidente che il problema dell'emergenza è ancora in alto mare.
PRESIDENTE. Ne parleremo successivamente nell'Ufficio di presidenza. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.
Proseguiamo con l'audizione del sindaco di Nola, Geremia Biancardi.
La ringraziamo di essere qui e la avvertiamo che verrà redatto un resoconto stenografico. Lei conosce le ragioni di questa convocazione: particolarmente interessa alla Commissione conoscere quali sono stati gli addebiti e quali le ragioni per cui siamo arrivati a questa proposta.
GEREMIA BIANCARDI, Sindaco di Nola. Innanzitutto, sono sindaco dal giugno 2009; il Consiglio comunale si è insediato soltanto in data 22 luglio 2009 e, da quel momento, ho realizzato una serie di azioni, tutte tese a migliorare la raccolta differenziata e ad eliminare l'abbandono dei rifiuti nelle strade.
Voglio precisare che, per quanto riguarda la raccolta differenziata, il mio comune è al 37 per cento, ma, dal giorno in cui mi sono insediato, ho stipulato una convenzione con la provincia di Napoli per la realizzazione dell'isola ecologica, che a Nola non c'è. La provincia dava un tempo pari a ventiquattro mesi, tuttavia io mi
sono impegnato, da protocollo di intesa, a realizzarla entro il 31 luglio 2010. Nelle more, ho locato un immobile di proprietà di un soggetto privato e ho chiesto autorizzazione all'ARPAC e alla ASL. Domani mattina apre il centro, che in dieci anni nessuno è stato capace di realizzare, per la raccolta di ingombranti e parte della indifferenziata.
In data 30 novembre, inoltre, ho stipulato una convenzione con le guardie ambientali, per poter reprimere ulteriormente l'abbandono di rifiuti in strada. Devo dire che a Nola questo non si verifica, perché - siamo in una situazione veramente kafkiana - il comune dal 22 luglio è modello per l'intera area. Nola non ha rifiuti per strada e, anche se mi hanno mostrato delle foto con due o tre sacchetti di plastica, ho precisato che noi effettuiamo la raccolta differenziata porta a porta e, al fine di migliorarla ulteriormente, se quelle buste sono state conferite in orari sbagliati o in giorni sbagliati, è necessario chiamare i vigili urbani e fare elevare contravvenzioni. Noi ne abbiamo effettuate 85 in quattro mesi e, badate, non è facile come la contravvenzione all'automobilista, c'è una procedura abbastanza complessa e 85 multe in questo campo equivalgono a 700-800 multe elevate per le automobili.
Bisogna educare alla raccolta differenziata, anche se per noi - penso che sia intuibile da parte di tutti, anche di Bertolaso - sarebbe molto più facile prelevare tutti i rifiuti. È più difficile, la mattina, scegliere quali prelevare dalle strade e quali no.
In quattro mesi, su tredici siti inquinati lasciatemi in eredità dalla vecchia amministrazione, ne ho rimosso dieci, mentre gli altri tre sono in fase di rimozione, tanto che l'ASTIR si è complimentata con il comune di Nola.
La società che preleva i nostri rifiuti è a capitale interamente pubblico, poiché solo i comuni ne sono soci. Nella nostra area un'operazione del genere è di grande rilievo. Dopo la mia elezione, a ottobre, sono stati bruciati tre camion di tale società. Io non so più che pensare: mi chiedo se questa operazione vada nel senso di difendere le istituzioni e la legalità, o, addirittura, in senso inverso.
PRESIDENTE. Non ho capito a quale operazione si riferisce.
GEREMIA BIANCARDI, Sindaco di Nola. Ad ottobre, tre camion di questa società sono stati bruciati. Prima di prendere delle decisioni, bisognerebbe tener presente tutte le situazioni e valutare questi aspetti.
PRESIDENTE. Capisco, ma rappresentare la possibilità che l'iniziativa del Sottosegretario Bertolaso intendesse favorire l'illegalità, francamente, non mi pare accettabile.
GEREMIA BIANCARDI, Sindaco di Nola. Non volevo dire questo. Bisognerebbe, tuttavia, essere più attenti. Come quando difendevo - sono avvocato - società che erano un po' in odore di camorra, con le note antimafia, e gli imprenditori del napoletano stavano in mano all'appuntato di turno, ora, mi pare, noi siamo in mano ai maggiori dell'esercito, che devono decidere la nostra sorte: francamente mi sembra aberrante.
In soli quattro mesi, ho aggiornato il canone alla società Campania Felix proprio per migliorare la raccolta differenziata. Da ultimo, prima che ci fosse comunicato l'avvio di questo procedimento, in data 30 novembre ho emanato una delibera di Giunta, atto di indirizzo per misure straordinarie in materia ambientale. Considerando quanto di buono e di operativo avevamo realizzato, ho anche detto che, in occasione delle festività natalizie, era necessario un intervento eccezionale capace di cancellare ogni criticità del passato. Vederci inseriti in questa lista, francamente, sgomenta.
Abbiamo emanato una delibera il 2 dicembre, appena dopo l'avvio del procedimento, con cui il Consiglio comunale all'unanimità - dal PD al PdL, insomma
tutti i partiti presenti - ha dimostrato solidarietà e preso le distanze da questo atto, che ha avuto effetti devastanti sulle istituzioni, sui cittadini e sulla persona. Tutte le associazioni cittadine - sono sindaco da soli quattro mesi - si sono strette intorno a me e da ultimo, questa mattina, il vescovo di Nola, persona che penso non possa subire strumentalizzazioni, in una nota ha riconosciuto la sensibilità che l'attuale amministrazione ha manifestato nei confronti del problema rifiuti.
PRESIDENTE. Mi consenta, forse non dovrei dirlo, ma la solidarietà del vescovo in vicende di questo genere dovrebbe entrarci poco, poiché non siamo in ambito religioso.
PAOLO RUSSO. Immagino che, in una realtà come Nola, il vescovo svolga anche un ruolo importante, in quanto figura carismatica per tutto il territorio, e, se si espone, probabilmente ci sono anche ragioni che lo impongono.
Vorrei rivolgere una domanda secca al sindaco. È arrivato ieri un ulteriore avviso. Può dirci anche l'orario?
GEREMIA BIANCARDI, Sindaco di Nola. Ieri, alle ore 13,39, nel giorno dell'Immacolata - il comune era chiuso - è arrivato un avviso della struttura del sottosegretariato, con la quale si segnalavano alcune criticità. Parliamo di due sacchetti, tre sacchetti. Sfido chiunque a dimostrare che negli ultimi mesi a Nola si sia creata qualche minidiscarica dovuta all'abbandono di rifiuti. Non ne esistono.
Presidente, mi perdoni, ma non si può infangare il nome di una città. Dicevo ai colleghi, fuori, che l'effetto psicologico che ho io è quello di pensare che tutti gli altri comuni, che non conosco, sono pieni di immondizie, e invece magari non lo sono. Insomma, se questo effetto psicologico devastante si crea in me che subisco la stessa loro sorte, immaginiamo cosa pensano gli altri cittadini italiani.
PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.
Proseguiamo con l'audizione del sindaco di San Marcellino, Pasquale Carbone. Signor sindaco, nel ringraziarla per la presenza, l'avvertiamo che verrà redatto un resoconto stenografico. Lei sa le ragioni per cui l'abbiamo convocata, quindi la invitiamo a esporre alla Commissione - purtroppo, abbiamo solo cinque minuti e ci sarà anche qualche domanda - i motivi per cui si è arrivati alla proposta del sottosegretario Bertolaso.
PASQUALE CARBONE, Sindaco di San Marcellino. Sarò brevissimo, perché San Marcellino - come potrà dimostrare anche la struttura del sottosegretario Bertolaso - ha ottemperato a ogni forma di segnalazione e quant'altro ci è stato imposto e richiesto per la rimozione dei cumuli di rifiuti sul nostro territorio.
Ho con me una relazione che, nella giornata di venerdì, abbiamo inoltrato alla struttura del sottosegretario Bertolaso, che sarà sicuramente confermata. San Marcellino fa parte del consorzio obbligatorio. Solo in seguito all'OPCM di fine agosto ci sono stati conferiti questi poteri sostitutivi rispetto al consorzio, quindi i poteri di provvedere in danno al consorzio nell'attivare procedure di rimozione dei rifiuti. È una procedura che, con grande fatica e con grandi sacrifici di natura finanziaria, ho applicato.
Fino a oggi sono riuscito a mantenere pulito il mio territorio e a completare la pulizia, ma la vicenda mi preoccupa ugualmente, perché, sebbene il mio comune non sia più interessato da questo fenomeno, il problema si potrebbe ripresentare. Si tratta di un problema generale di vigilanza, di controllo del territorio, di mezzi, di uomini che noi comunque non abbiamo. Non so, dunque, fino a che punto, andando avanti in questa direzione, sarà possibile provvedere successivamente.
Allo stato, il problema lo abbiamo rimosso; inoltre, sotto l'aspetto dell'attivazione della raccolta differenziata, ci siamo dotati di isola ecologica propria, con strumenti e automezzi propri per la raccolta. Facciamo in proprio lo stoccaggio dell'umido,
perché il consorzio non ci assicura il ciclo integrato dei rifiuti.
COSIMO IZZO. Quante contestazioni ha avuto dal commissariato?
PASQUALE CARBONE, Sindaco di San Marcellino. Tre o quattro, non di più. Esiste una serie di ordinanze che adesso produco, dove, limitatamente alle segnalazioni che mi sono state fatte, ho adottato ordinanza di rimozione...
COSIMO IZZO. La percentuale del 40 per cento è relativa a quale periodo?
PASQUALE CARBONE, Sindaco di San Marcellino. Dal 30 novembre in poi. Noi ci siamo organizzati in proprio, quindi è stato facilissimo fare quello che abbiamo fatto. Noi raccogliamo tre volte alla settimana la frazione umida: solo per la frazione umida, su una produzione media giornaliera di 19 tonnellate, ne raccogliamo 10-11 al giorno. Poi aggiungiamo carta, cartone, vetro e plastica.
PRESIDENTE. Non ho capito quest'ultimo dato.
PASQUALE CARBONE, Sindaco di San Marcellino. Facciamo il 40 per cento di raccolta differenziata, anche se l'abbiamo iniziata solo il 30 novembre. C'è stata un'attività prodromica, per arrivare a questo risultato, che abbiamo svolto in maniera brillante.
PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.
Proseguiamo con l'audizione del sindaco di Trentola Ducenta, Nicola Pagano.
La ringrazio per essere stato disponibile anche in tempi brevi. Della sua audizione verrà redatto un resoconto stenografico. Lei conosce le ragioni della sua convocazione: ciò che interessa alla Commissione è sapere quali sono stati i motivi che hanno portato a questa proposta e ovviamente qual è la situazione del comune da lei amministrato.
NICOLA PAGANO, Sindaco di Trentola Ducenta. Cercherò di essere brevissimo. Mi sono trovato a gestire un contratto con un consorzio con un organico molto sottodimensionato rispetto alle dimensioni della città: otto operatori per 18 mila abitanti. Proprio un paio di mesi fa ho aggiornato questo contratto con il consorzio, quindi ho potenziato il cantiere e da due mesi a questa parte posso assicurare che la città è pulita.
Il problema, secondo me, è che il call center che è stato istituito è gestito in modo «allegro», per usare un eufemismo. Mi vengono attribuite strade che, come può testimoniare chi proviene dalla mia terra, sono lontane chilometri dalla mia città. Se viale della Libertà appartenesse, come viene detto, al mio comune, sarei il sindaco di una grandissima città.
Nella mia città non ho nessuna piazzola delle superstrade che mi vengono attribuite. Ho rappresentato questa circostanza al commissariato di governo, che peraltro sta facendo un buon lavoro rispetto alle problematiche che è stato costretto ad affrontare. Tuttavia, aspetto da venti giorni di essere ricevuto - avrei dovuto essere ricevuto oggi, in concomitanza con questa convocazione - per significare che alcune strade che mi vengono attribuite non appartengono alla mia città.
Posso assicurare che, se questi avvisi fossero giunti 3-4 mesi fa, sarebbero stati giustificati. Da tre o quattro mesi a questa parte la mia città è pulita, tranne che nelle estreme periferie, trattandosi di città che confina con la campagna. Ci sono viottoli di campagna che da anni sono pieni di materiali di risulta, non rifiuti solidi urbani, ma materiali speciali. Si tratta di problematiche ben diverse.
Una bonifica era stata iniziata da parte della struttura del commissariato di governo, ma non è stata portata a termine, né ci è stato comunicato cosa fare rispetto a questa interruzione. Questo è il quadro della situazione.
Ho potenziato il servizio e sto acquistando anche in forma autonoma i mezzi.
Poiché, tuttavia, ho aderito alla stazione unica appaltante messa in campo dal ministro Maroni, devo utilizzare qualche giorno in più, perché preferisco che se ne occupi tale stazione, anziché farlo autonomamente, considerato che viviamo in una terra che ha una peculiarità che definire difficile è poco. Preferisco che degli appalti che superano una certa somma si occupi la stazione unica appaltante.
Sto comprando i mezzi e ho fatto i contratti per la raccolta differenziata. Ora, se un cittadino - a cui, magari, il sindaco non risulta simpatico - telefona e il giorno dell'Immacolata (nei giorni festivi il servizio non funziona) lascia una busta fuori casa, quindi mi viene comunicato che al centro della città ci sono cumuli di rifiuti indifferenziati, significa che il call center va rivisto.
Se dovessi lamentarmi del consorzio, delle diffide o altro, alla fine potrei dire qualcosa che non va bene. Preferisco stare con la parte pubblica. Ho potenziato il servizio e per me, al di là di tutto, il consorzio sta funzionando. Penso che, con la collaborazione del comune e del consorzio, si possa affrontare questa situazione.
Se questa proposta fosse intervenuta tre o quattro mesi fa, come ho detto, avrebbe avuto una sua giustificazione.
In questi giorni mi stanno arrivando comunicazioni rispetto alle quali, indifferentemente dalla proprietà - quindi anche se si tratta di proprietà private - e dal luogo e dalle responsabilità, potrei emanare delle ordinanze per la pulizia dei siti indicati. Questi interventi, però, costano centinaia di migliaia di euro e sono a carico dei cittadini. Penso che si debba aprire anche una discussione politica rispetto a questa vicenda.
Se domattina emano un'ordinanza e interesso le stesse ditte di cui si è servito il commissariato di governo, per essere tranquillo rispetto a questa vicenda, poi la spesa è a carico dei cittadini. A me non costa nulla da sindaco, ma il risultato politico della vicenda è che tutte le inefficienze della regione Campania saranno pagate solo ed esclusivamente dai cittadini.
STEFANO GRAZIANO. Volevo chiedere al sindaco quante contestazioni ha ricevuto dal commissariato di governo, quante ordinanze ha emanato e qual è il rapporto con il consorzio dal punto di vista economico.
NICOLA PAGANO, Sindaco di Trentola Ducenta. Relativamente al rapporto con il consorzio dal punto di vista economico, devo dire che il nostro è uno dei pochi comuni che paga regolarmente. A dire il vero, ho un debito che in questi giorni onorerò, ma prima devo verificare se la somma che mi è stata trasmessa - parliamo di 300 mila euro, che non sono tantissimi rispetto a una gestione antica del consorzio nella mia città - è giusta e se tutte le fatture sono state già pagate. Quindi, immediatamente appianerò il debito con il consorzio.
Per quanto riguarda la struttura del commissariato, ho fatto una transazione con l'ex prefetto Sottile, dunque dal punto di vista economico sono a posto.
Ho rivolto contestazioni al consorzio che viveva un brutto momento organizzativo; poi è stato realizzato il consorzio Napoli-Caserta, ancora più grande. Finché c'era il consorzio Ce2 si riusciva a operare, ma da quando c'è il consorzio Napoli-Caserta il discorso è diventato più articolato.
Quanto alle sollecitazioni, se mi giunge la richiesta di ripulire la provinciale 56, che è la superstrada che taglia Trentola Ducenta, non sono proprietario, dal punto di vista territoriale, di nessuna piazzola. Mi era stato assicurato che sarebbero stati condotti dei rilievi topografici, ma, sebbene io continui a chiamare il vice prefetto della struttura, da quel momento non ho avuto più risposte.
Dovevo essere ricevuto oggi pomeriggio, ma non posso essere presente qui e a Napoli contemporaneamente.
GENNARO CORONELLA. A quale quota di raccolta differenziata è giunto il comune di Trentola?
NICOLA PAGANO, Sindaco di Trentola Ducenta. Noi partiamo in questi giorni, ma le voglio dire che già nel passato siamo stati uno dei comuni «ricicloni» della regione Campania.
Per le inefficienze della parte che non rientra nella nostre responsabilità, questa quota si è abbattuta notevolmente. Per carta, vetro e plastica siamo al 13 per cento e adesso partiamo con l'umido.
La raccolta dell'umido comporta un aggravio di spesa, né è facile trovare siti in cui conferirlo. Senza contare la frazione umida, che è la parte importante del ciclo, siamo al 13 per cento. In pochi giorni riusciremo a ritornare alle cifre su cui ci eravamo attestati molti anni fa. In alcuni momenti abbiamo raggiunto punte del 60 per cento mensili. Lo ripeto, eravamo uno dei 72 comuni «ricicloni» della regione Campania.
PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 17,15.
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