Sulla pubblicità dei lavori:
De Angelis Candido, Presidente ... 3
Comunicazioni del Presidente:
De Angelis Candido, Presidente ... 3
Audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Velletri, Silverio Piro:
De Angelis Candido, Presidente ... 3 4 5 6
Piro Silverio, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri ... 3 4 5
Audizione del presidente della provincia di Latina, Armando Cusani:
De Angelis Candido, Presidente ... 6 7 11 12 13 15 17
Cusani Armando, Presidente della provincia di Latina ... 6 7 11 12 14 15 16 17
Rugghia Antonio (PD) ... 15 16 17
Audizione del sub-commissario prefettizio del comune di Latina, Claudio Sgaraglia:
De Angelis Candido, Presidente ... 17 18
Sgaraglia Claudio, sub-commissario prefettizio del comune di Latina ... 17 18
Audizione del sindaco di Frosinone, Michele Marini:
De Angelis Candido, Presidente ... 19 21
Ferracci Claudio, Dirigente settore ambiente comune di Frosinone ... 21
Marini Michele, Sindaco di Frosinone ... 19 20
Rugghia Antonio (PD) ... 19 21
Audizione del sindaco di Rieti, Giuseppe Emili:
De Angelis Candido, Presidente ... 21 22
Emili Giuseppe, Sindaco di Rieti ... 21 22
Audizione dell'assessore all'ambiente della provincia di Rieti, Michele Beccarini:
De Angelis Candido, Presidente ... 22 23 24
Beccarini Michele, Assessore all'ambiente della provincia di Rieti ... 22 23
Audizione del sindaco di Viterbo, Giulio Marini:
De Angelis Candido, Presidente ... 24 26 27 28 29 30
Marini Giulio, Sindaco di Viterbo ... 24 25 26 27 28 29
Rugghia Antonio (PD) ... 25 26 28 29
Audizione del sindaco di San Vittore, Francesco Paolo Pirollo:
De Angelis Candido, Presidente ... 30 33 34
Pirollo Francesco Paolo, Sindaco di San Vittore ... 30 32 33 34
Rugghia Antonio (PD) ... 31 32 33 34
Audizione dell'assessore all'ambiente della provincia di Viterbo, Paolo Equitani:
De Angelis Candido, Presidente ... 34 35 36 37 38
Equitani Paolo, Assessore all'ambiente della provincia di Viterbo ... 34 35 36 37
Rugghia Antonio (PD) ... 36 37
Tosini Flaminia, Dirigente del settore ambiente della provincia di Viterbo ... 35 36 38
Audizione del presidente della società Opus Automazione, Stefano Battistini:
De Angelis Candido, Presidente ... 38 42 43 44 45
Battistini Stefano, Presidente della società Opus Automazione ... 38 41 42 43 44
Rugghia Antonio (PD) ... 41 42 43 44
Sica Pier Francesco ... 44
Audizione del presidente della società Co.La.Ri, Manlio Cerroni:
De Angelis Candido, Presidente ... 45 46 47 49 50 51 52 53 55
Cerroni Manlio, Presidente della Co.La.Ri ... 45 46 47 48 49 50
Rugghia Antonio (PD) ... 48 49 50 51 52 53 54
Spadaccini Luca, Co. La. Ri ... 54
Audizione del procuratore della Repubblica presso il tribunale di Frosinone, Adolfo Coletta:
De Angelis Candido, Presidente ... 55
Coletta Adolfo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone ... 55
Audizione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, Gianfranco Amendola:
De Angelis Candido, Presidente ... 56 57
Amendola Gianfranco, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia ... 56 57
Audizione del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, Mario Mercone:
De Angelis Candido, Presidente ... 58 59 60
Mercone Mario, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino ... 58 59 60
Rugghia Antonio (PD) ... 59
Audizione dell'assessore all'ambiente della provincia di Frosinone, Fabio De Angelis:
De Angelis Candido, Presidente ... 60 64
De Angelis Fabio, Assessore all'ambiente della provincia di Frosinone ... 60 64
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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino, dottor Mario Mercone, che ringrazio per la presenza.
L'audizione odierna rientra nell'ambito degli approfondimenti che la Commissione sta svolgendo sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti della regione Lazio.
Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitandolo comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
Do la parola al dottor Mercone.
MARIO MERCONE, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino. Per me si può procedere con la seduta pubblica, non ho problemi di segretezza.
PRESIDENTE. Va bene, allora io le cedo la parola, ringraziandola per l'intervento.
MARIO MERCONE, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino. Mi sono permesso di predisporre un elenco dei documenti di cui mi è stata chiesta la produzione che riporto qui in copia fotostatica. Ho fatto anche una sintesi estremamente ridotta della problematica. Se il presidente lo consente, produrrei questa documentazione. Nulla di importante.
Io ho preso servizio a Cassino nel mese di gennaio del 2009. Però, doverosamente, mi sono informato della problematica sin dall'inizio per il semplice fatto che abito da trent'anni a Isernia e Cassino è confinante. Inoltre, essendo napoletano, conosco un po' gli umori della Campania. Umori che vedono Cassino come terra, per così dire, di espansione sotterranea, di cui sentivo parlare già qualche decina di anni fa, da parte della criminalità. Nessun fenomeno evidente di criminalità, nessun fenomeno vistoso. Una cosa infatti è il reimpiego di capitali, che non avviene mai in forma eclatante o vistosa, e altra cosa è il pensare che il silenzio, la mancanza di evidenziazione, significhi assenza di una certa realtà economica.
Il fenomeno, naturalmente, riguarda anche il ciclo dei rifiuti posto che, oggi come oggi, una delle maggiori miniere di ricchezza è proprio il trattamento dei rifiuti, il riciclaggio degli stessi con tutto ciò che ne consegue in termini di dispendio del denaro pubblico.
La collettività è estremamente sensibile al problema ambientale. La procura di Cassino è situata, per così dire, su una terra di confine: da un lato si trovano alcuni comuni del casertano come San Vittore, fino a Presenzano, che sono soggetti alla normativa vigente per la Campania, che affida alla procura di Napoli, anche per queste zone rientranti nel territorio di Cassino, la competenza per la repressione di forme di criminalità organizzata in materia di rifiuti ambientali.
Per quanto riguarda la situazione strutturale e amministrativa, meglio di me può parlare l'assessore all'ambiente della provincia di Frosinone, il dottor De Angelis, con il quale ho avuto occasione di scambiare opinioni. Egli è estremamente informato sulla normativa e sulla situazione e quindi sarei semplicemente impreciso rispetto a lui nel riferire i fatti.
La procura di Cassino si è mossa eseguendo una serie di sequestri. Cito come fatto puramente emblematico l'episodio recentissimo del progetto immobiliare di Correggio che riguarda Villa Santa Lucia, che comportava la ceramizzazione dell'amianto e la sua successiva trasformazione in inerti da utilizzare, verosimilmente, nell'edilizia. Il problema appare tuttavia superato dal momento che nella conferenza dei servizi dell'8 aprile 2010, la società Progetto Immobiliare di Reggio Emilia sembra abbia espresso la volontà di
ritirare detto progetto. Pertanto l'allarme creatosi a tale proposito sembra sia destinato a cessare proprio per l'attenzione sollevata sul problema dall'opinione pubblica.
Abbiamo accennato al problema dello smaltimento illegale dei rifiuti. L'episodio più eclatante che ha riguardato la procura di Cassino è rappresentato dal procedimento n. 3355/08 modello 21. Vi fu il sequestro di aree e di tredici fra autocarri e macchine operatrici in relazione allo smaltimento, presso una cava dismessa in agro di Coreno Ausonio, di circa 732 tonnellate di rifiuti solidi urbani e di rifiuti speciali. Il presidente Alessandrini - non so se ha fatto parte di questa Commissione - fece una visita alla quale fui invitato a partecipare; lo feci doverosamente e con gratitudine per l'attenzione prestata al territorio di Cassino di cui sono, vorrei dire indegnamente, Procuratore della Repubblica.
In quell'occasione emersero anche implicazioni per quattro sindaci del napoletano, nei cui confronti vennero avanzate ipotesi di reato. Ovviamente non faccio nomi né scendo nei dettagli giacché si tratterebbe di notizie piuttosto riservate.
Per quanto attiene ad una serie di altri sequestri, la procura della Repubblica di Cassino ha operato sotto un duplice profilo. In primo luogo, quello del sequestro preventivo, per evitare che i suoli continuino ad essere utilizzati come discariche di rifiuti ordinari e speciali. L'altro come sequestro...
PRESIDENTE. Dottore, se lei ritiene opportuno, possiamo secretare.
MARIO MERCONE, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino. Forse, per questo procedimento...
PRESIDENTE. Allora, se lo segretiamo ne rinviamo l'esame alla fine.
MARIO MERCONE, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino. Sono d'accordo, è meglio secretare il procedimento n. 3355 08 modello 21, che costituisce l'allegato n. 3 alla nota che ho disposto per la data odierna. Non perché vi siano problemi di inquinamento delle indagini, al giorno d'oggi, ma perché si tratta di notizie per così dire «sensibili» verso soggetti per i quali vige, come per tutti gli indagati, il principio di non colpevolezza, applicabile anche in questa fattispecie.
Altre problematiche particolari credo non vi siano in Cassino, anche perché, tutto sommato, Cassino è provincia di Frosinone e quindi tutte le implicazioni che riguardano la struttura amministrativa e che riguardano anche la SAF, per esempio, sono oggetto di indagine, per quel che mi risulta, da parte della procura di Frosinone.
Bisogna, però, doverosamente chiarire che la pubblica amministrazione appare essersi comportata in maniera corretta: vi è una distinzione tra i soggetti che cercano di riciclare o smaltire illecitamente dei rifiuti e l'attività della pubblica amministrazione la quale, almeno a quello che mi risulta, si è comportata correttamente. Mi riferisco, in particolare, alle pubbliche amministrazioni del cassinate, per quel che è di mia competenza, e anche a quelle del frusinate e della Ciociaria in senso stretto. Non avrei altri elementi da riferire.
ANTONIO RUGGHIA. Intervengo per chiedere un chiarimento. Alla fine degli anni '90 si è svolto un processo per un racket relativo alla gestione delle cave di Coreno Ausonio e ci sono state delle condanne per estorsione. Vorrei sapere se successivamente è stata svolta un'attività di indagini da parte della Procura o, comunque, da parte delle forze dell'ordine per accertare l'eventuale utilizzazione delle cave per lo smaltimento illecito dei rifiuti.
Si tratta di infiltrazioni da parte della malavita organizzata, in particolare del clan Mendico che è abbastanza attivo nella zona o che comunque lo è stato. Vorrei sapere pertanto se è stata ancora riscontrata questa presenza di controllo sul territorio.
MARIO MERCONE, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cassino. Innanzitutto mi sono fatto fare una relazione aggiornata da parte della Guardia di finanza. Occorre chiarire che la competenza tecnica specifica appartiene all'ARPA, che è l'organo che ha competenza qualificante, però l'ARPA, per sua natura, è poco portata per le indagini di polizia giudiziaria, mentre la Guardia di finanza ha l'espressa qualifica di polizia giudiziaria.
In termini tecnici, l'ARPA è l'organo cosiddetto «accidentale» di polizia giudiziaria: gli accertamenti compiuti dall'ARPA sono orientati al profilo amministrativo, la Guardia di finanza è invece un organo tipico di polizia giudiziaria. Dal punto di vista quantitativo o di rapporto informativo e di reato che dir si voglia, dall'ARPA riceviamo molto poco, proprio per la forma mentis dei suoi componenti, giustificata in relazione all'esercizio tipico delle loro funzioni: il controllo amministrativo che solo in via accidentale sfocia nel penale.
Le cave sono certamente il luogo tipico per occultare rifiuti, e mi riferisco anche a Coreno Ausonio. Non so se lei è mai stato a Coreno Ausonio e ha visto la cava: si nota il terreno della montagna al quale sono frammiste buste di plastica occultate, materiale vistosamente oggetto di riciclaggio.
Vi è poi un altro aspetto: le cave possono servire anche per tritare i rifiuti e farli apparire come residui dell'estrazione di materiale cartario dalle cave stesse. Questi luoghi si prestano più di qualsiasi altro suolo all'occultamento: ciò che è cavo, che è vuoto, può essere riempito di materiale. A tale proposito è importante l'attenzione prestata dal Corpo forestale dello Stato, al quale bisogna dare atto di essere tra tutti gli organi di polizia giudiziaria, quello più sensibile al rispetto della natura.
Un altro organo a tale scopo preposto è il NOE, nucleo operativo ecologico dell'Arma dei Carabinieri, che ha però sede a Roma e raramente o quasi mai opera nel territorio di Cassino. Essendo infatti localizzato a Roma non ha strutture operative sul territorio, e certi tipi di reato si conoscono solo se c'è una struttura operativa efficiente sul territorio.
PRESIDENTE. Ringrazio il procuratore, dottor Mercone, anche considerata l'ora tarda, per la relazione e gli auguro buon lavoro.
Dichiaro conclusa l'audizione.
(La seduta, sospesa alle 15, riprende alle 15,05).
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