Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti stenografici delle audizioni

Torna all'elenco delle sedute
Commissione III
15.
Mercoledì 19 dicembre 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Crolla Simone Andrea, Presidente ... 3

Audizione del ministro Cristina Ravaglia, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento)

Crolla Simone Andrea, Presidente ... 3 6 10 11
Garavini Laura (PD) ... 7
Narducci Franco (PD) ... 6 9
Pianetta Enrico (PdL) ... 10
Picchi Guglielmo (PdL) ... 8 9
Ravaglia Cristina, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri ... 3 10
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, Intesa Popolare): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Autonomia Sud - Lega Sud Ausonia - Popoli Sovrani d'Europa: Misto-ASud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Italia Libera-Liberali per l'Italia-Partito Liberale Italiano: Misto-IL-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA; Misto-Iniziativa Liberale: Misto-IL; Misto-Diritti e Libertà: Misto-DL.

COMMISSIONE III
AFFARI ESTERI E COMUNITARI

Comitato permanente sugli italiani all’estero

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 19 dicembre 2012


Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SIMONE ANDREA CROLLA

La seduta comincia alle 8,35.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del ministro Cristina Ravaglia, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del ministro Cristina Ravaglia, direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri.
Do il benvenuto e ringrazio molto cordialmente, a nome mio personale e dei componenti il Comitato permanente sugli italiani all'estero e dei colleghi deputati presenti, il ministro Ravaglia, alla quale do subito la parola affinché svolga la sua relazione.

CRISTINA RAVAGLIA, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri. Signor presidente, signori onorevoli, credo che in questa occasione dobbiamo concentrarci su alcuni temi principali che vi delineo brevemente.
Il primo è la ormai prossima - anche se le date sono ancora abbastanza misteriose - scadenza elettorale all'estero. Come forse saprete, nelle ultime ore si è risolta positivamente, ma con molta fatica, la questione del voto in Canada. Il Ministero degli affari esteri (MAE), insieme al Ministero dell'interno, che è maestro e padrone della gestione elettorale, sta adottando tutte le misure per assicurare uno svolgimento delle operazioni di voto ordinato e trasparente.
Credo poi che dobbiamo ricordare gli organismi rappresentativi delle nostre collettività e le elezioni dei Comitati degli italiani residenti all'estero (COMITES), che la legge 23 luglio 2012, n. 118 ha rinviato entro la fine del 2014 con nuove modalità.
Vi parlerò brevemente anche di risorse destinate agli italiani all'estero. Negli ultimi due anni tali fondi hanno subito un forte decremento, ma per il 2013, in linea con l'azione voluta dal Ministro degli affari esteri, abbiamo recuperato gran parte dei risparmi derivanti dal rinvio delle elezioni dei COMITES per destinarli a politiche in favore delle nostre collettività all'estero.
Il processo di ristrutturazione della nostra rete all'estero è per il momento sospeso. La questione riguarda in primo luogo la Direzione generale del personale. Noi non siamo competenti in prima battuta, ma abbiamo voce in capitolo. Il nostro obiettivo è che qualunque misura possa essere presa in esame in futuro segua un'attenta verifica dei servizi che devono essere offerti all'utenza.
Infine, vorrei accennare alla stabilizzazione del Museo nazionale dell'emigrazione italiana. È un problema che ci


Pag. 4

interessa perché siamo convinti, il Ministro in prima persona, che debba essere preservata e tutelata, con il forte impegno del Ministero, la memoria degli italiani che in varie epoche hanno dovuto lasciare il nostro Paese.
Per quanto riguarda le elezioni, da tempo il Governo canadese ha manifestato la propria contrarietà allo svolgimento nel proprio territorio di elezioni che ricomprendano quel Paese in circoscrizioni estere. Il Governo di Ottawa ha nelle ultime ore preso atto delle assicurazioni formali che la nostra ambasciata ha fornito riguardo all'osservanza da parte del Governo italiano delle stesse condizioni poste nel 2008 dalle autorità canadesi, il che significa che sarà permesso lo svolgimento delle operazioni di voto per corrispondenza anche in Canada.
Ottawa ha dimostrato la comprensione per il dettato costituzionale italiano che lo stesso Presidente Monti ha sollecitato in una sua lettera di qualche giorno fa al Primo Ministro Harper. La vicenda è stata seguita con straordinaria attenzione dalla Farnesina e dal Governo. Per mesi il nostro ambasciatore a Ottawa si è battuto come un leone. A questo punto, però, sarà la sensibilità dei movimenti politici e dei singoli candidati a reciprocare tale comprensione, mantenendo la campagna elettorale entro i limiti che il Governo canadese ha già indicato nel 2008.
La nostra ambasciata a Ottawa informerà tutti gli interlocutori in proposito, ma sin d'ora contiamo sull'attenzione e sulla comprensione delle forze politiche italiane per evitare che il successo di ora si tramuti nella preclusione di future consultazioni elettorali.
Per quanto riguarda le procedure di voto all'estero, sappiamo tutti che si configurano come un meccanismo estremamente complesso, in cui ogni operazione dipende da una tempistica precisa e vincolante. La data cruciale è quella dello svolgimento del voto in Italia perché le scadenze a cui ci si deve attenere all'estero sono determinate con calcoli a ritroso a partire da tale data.
In queste scadenze la rete diplomatico-consolare, stimolata e di concerto con il Ministero degli affari esteri, deve svolgere una serie di compiti. Sono ormai mesi che inviamo istruzioni alle nostre sedi, con un'attenzione particolare per la sicurezza dell'elettorato attivo, vale a dire per la custodia del materiale elettorale votato e di quello non votato che dovrà essere distrutto. Ognuna di queste operazioni è critica nel senso che nei tempi concessi deve essere svolta con la massima cura, adottando tutti gli accorgimenti organizzativi che ci derivano dalle esperienze precedenti, che ci sono servite per affinare la macchina organizzativa.
Ogni fase presenta delle criticità e ogni azione influenza il risultato finale. Ne siamo consapevoli, come ne è consapevole la rete estera, più che sensibilizzata circa la necessità di attenersi strettissimamente alle norme di procedura stabilite dalla legge.
Tutte le operazioni devono svolgersi nell'arco di tempo che va dalla convocazione dei comizi elettorali al giovedì antecedente le votazioni, da un minimo di quarantacinque a un massimo di settanta giorni. È evidente che quanto più ci si avvicina ai settanta giorni tanto più la delicatissima e fondamentale fase della bonifica degli elenchi provvisori, che è prodromica a un'accurata spedizione dei plichi, potrà essere meticolosa, restringendo così al minimo le possibili disfunzioni.
Da sempre si conducono operazioni di bonifica degli schedari consolari per ottenere un allineamento quanto più soddisfacente con le anagrafi degli italiani residenti all'estero (AIRE) comunali. Le sedi hanno istruzione di intensificare al massimo l'attività di bonifica in questa fase finale, compatibilmente con le risorse a disposizione, che come sapete non sono molte. Si cerca di fare il massimo utilizzando anche risorse umane aggiuntive, soprattutto nell'ipotesi che l'arco temporale per lo svolgimento di tali operazioni di bonifica sia ridotto.
A partire dal ventiseiesimo giorno prima della data delle elezioni non sarà ammissibile per legge alcun ritardo. Nessuna compressione dei tempi potrebbe


Pag. 5

essere compatibile con un ordinato svolgimento delle operazioni. La rete all'estero è consapevole dello straordinario impegno richiesto e della straordinaria valenza dell'esercizio. A questo è stata richiamata e verrà ancora richiamata dai vertici del Ministero.
Infine, vi vorrei informare che l'amministrazione degli Esteri ha proposto una modifica di legge che prevede, a tutela della sicurezza dell'elettorato passivo e ricordando gli episodi svoltisi all'estero nelle passate elezioni, che la dichiarazione resa ai fini dell'iscrizione all'AIRE sia accompagnata dalla documentazione comprovante la residenza nella circoscrizione consolare, così da evitare possibili iscrizioni di comodo.
Per quanto riguarda i COMITES, sono noti il rinvio delle elezioni fissato entro il 2014 e lo stanziamento di 2 milioni di euro per approntare un sistema di voto elettronico. Stiamo lavorando insieme alla Direzione generale tecnica del Ministero degli affari esteri (DGAI) per predisporre un progetto di regolamento che stabilisca le modalità di attuazione del voto informatico.
Questo progetto di regolamento dovrebbe prevedere il voto elettronico sia nei seggi presso gli uffici consolari sia da remoto, sulla base della distribuzione individuale di appositi PIN, la sola condizione in grado di garantire che le credenziali di accesso al sistema on line siano in possesso del titolare. Il ricorso al voto da remoto consentirebbe di incrementare il numero dei votanti rispetto all'ipotesi del solo voto al seggio, rispondendo meglio a uno dei criteri fondamentali che informano il voto democratico.
Il voto elettronico riguarda esclusivamente le elezioni dei COMITES, mentre il Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE) sarà eletto secondo le modalità ordinarie da un'assemblea formata, per ciascun Paese, dai componenti dei COMITES e dai rappresentanti delle associazioni delle comunità italiane, assemblea che si riunisce in ogni Paese che esprime un consigliere. I fondi per le elezioni del CGIE verranno tratti dal bilancio unico di sede, essendo spese che si effettuano all'estero. Per questo il Ministero e il Governo assicurano il massimo impegno.
Per quanto riguarda le risorse, abbiamo recuperato in sede di previsione 2013 percentuali considerevoli sui contributi agli enti gestori dei corsi di lingua e di cultura italiana e sulle spese per COMITES e CGIE. Nel 2012 il Governo ha destinato a questi settori parte dei risparmi derivanti dal rinvio delle elezioni dei COMITES, con un'integrazione complessiva di risorse di 3.539.000 euro, di cui due milioni per i corsi di lingua e cultura, 1.339.000 euro per l'assistenza diretta e indiretta e 200.000 euro per finanziamenti ai COMITES.
Il 2012 ha visto, nell'ambito della spending review, l'inizio di una graduale riduzione del contingente del personale di ruolo della scuola all'estero, che entro il 2017 dovrà passare da 1.024 a 624 unità, quattrocento unità in meno di quelle che erano in servizio fino allo scorso anno scolastico. La riduzione è attuata non senza una certa difficoltà, ma con molta attenzione. L'intento è dislocare diversamente alcune figure, in particolare i dirigenti scolastici, operando trasferimenti estero su estero, in modo tale da assicurare anche a ranghi necessariamente ridotti per forza di legge il coordinamento dei corsi di lingua, uno degli obiettivi principali cui dobbiamo tendere.
Ciò significa che, per quanto riguarda i docenti dei corsi, il contingente in servizio per quest'anno scolastico è sceso di trentadue unità, in presenza della contemporanea riduzione dei capitoli di bilancio destinati ai corsi stessi. Questa integrazione di due milioni di euro giunta dal rinvio delle elezioni dei COMITES è benedetta perché ci ha consentito se non di soddisfare tutte le esigenze, almeno di operare in modo tale da minimizzare o limitare i danni derivanti dal ritiro di parte del contingente, ritiro effettuato nel corso dell'estate all'ultimo momento, in grande corsa.
Vi assicuro che nostro obiettivo continua a essere la razionalizzazione delle iniziative, ma non nel senso di un taglio - che pure c'è -, bensì nell'ottica di salvaguardare l'integrazione nei locali sistemi


Pag. 6

scolastici dei corsi di italiano, chiedendo - compito che credo spetti anche a coloro di voi che sono eletti all'estero - di integrare sempre di più l'insegnamento della nostra lingua nei corsi curricolari.
Altra linea ispiratrice della nostra azione è cercare di ridurre il numero degli enti gestori, spostando le risorse su quelli che appaiono più efficienti e più produttivi e diminuendo la dispersione di risorse che deriva dalla distribuzione dei pochi fondi a un numero eccessivamente grande di beneficiari.
Come ho detto in assemblea plenaria del CGIE, questa azione di razionalizzazione, che è iniziata tempo fa, ha portato a un risultato che riteniamo importante. Di fronte al costante decremento dei contributi, la riduzione degli studenti e dei corsi è meno marcata. Gli studenti e i corsi si riducono, ma della metà di quanto si sono ridotti i contributi. Questo vuol dire che la linea scelta è quella giusta e che l'offerta, pur ridotta per forza di cose, è però soddisfacente.
Il 6 dicembre presso il Ministero degli affari esteri si è tenuto un importante seminario, con la partecipazione di CGIE, regioni e Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sulla diffusione della lingua e della cultura italiana. Credo sia interesse di tutti che la nostra lingua sia valorizzata come lingua di cultura e come elemento di diffusione dell'Italia in quanto tale e di orgoglio per le nostre collettività all'estero.
Dobbiamo lavorare tutti insieme. L'insegnamento dell'italiano è fin troppo diffuso. Ciascuno tende a fare la sua parte e va benissimo. Bisogna, tuttavia, che ci sia un'intercomunicazione molto stretta tra tutti i numerosi attori in causa.
Le risorse limitate ci hanno indotto in questi anni a impegnarci per innovare i servizi, tra cui il Sistema integrato delle funzioni consolari (SIFC), rendendoli sempre più informatizzati, ma l'obiettivo non è ancora raggiunto. Io per prima sono convinta che il servizio offerto dalla rete agli utenti non sia come dovrebbe essere. Occorre che sia ancora migliorato e siamo impegnati su questa linea.
Per quanto riguarda, infine, il Museo dell'emigrazione italiana, aperto dal 2009, è nato con un finanziamento una tantum della legge finanziaria che l'ha tenuto in vita fino al 31 marzo 2012. Ora sopravvive grazie a un finanziamento che siamo riusciti a procurare in extremis come Ministero. In Parlamento è depositata una proposta di legge dell'onorevole Narducci e altri che dovrebbe stabilizzarlo con una spesa, per altro, estremamente ridotta e sostenibilissima.
Purtroppo, l'accelerazione della fine della legislatura ha bloccato questo iter, che dovrà riprendere senz'altro con la prossima legislatura. Da parte nostra abbiamo provveduto, grazie alla massima cooperazione offertaci ancora una volta dal Ministero per i beni e le attività culturali che mette a disposizione gli spazi del Vittoriano, e dalla società che li gestisce, a tenere in vita il museo a titolo gratuito fino a metà marzo del 2013. Dopo troveremo il modo di mantenerlo in vita. Ci sarà un nuovo Parlamento e ci inventeremo forme di finanziamento, anche facendo ricorso alle nostre collettività all'estero.
È comunque impegno del Ministero che il Museo dell'emigrazione italiana rimanga funzionante per il suo significato profondo.

PRESIDENTE. Ringrazio il ministro Ravaglia e do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

FRANCO NARDUCCI. Ringrazio il presidente per avere organizzato questa audizione, visti i tempi così intensi che stiamo vivendo.
Abbiamo grande considerazione del ministro Ravaglia, che conosce molto bene il mondo delle comunità italiane all'estero, e sappiamo quanto impegno abbia sempre profuso. Oggi è responsabile di una delle direzioni generali più importanti per le nostre comunità e per il lavoro di questo Comitato. Ringrazio il ministro anche per l'ampia panoramica che ci ha fornito.
Le ultime settimane sono state importanti. Abbiamo avuto l'assemblea del CGIE, il convegno sulla lingua italiana e la


Pag. 7

chiusura dell'indagine conoscitiva per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo. Volevamo concludere con l'audizione del Ministro Terzi, ma credo che sarà piuttosto difficile. Siamo anche stati all'estero, dove abbiamo incontrato alcuni responsabili istituzionali della diffusione della lingua italiana. Quanto lei ha aggiunto questa mattina è, quindi, molto significativo.
Credo che la sua direzione dovrà affrontare un nodo fondamentale. Abbiamo un pluralismo di soggetti attivi nella diffusione della lingua italiana all'estero per quanto riguarda i ragazzi in età scolare. Uno degli obiettivi ritengo sia quello di arrivare a una certificazione e a una migliore qualificazione degli enti gestori, riducendone il numero. Ho sempre sostenuto che bisogna istituire un modello di affidamento basato su una sorta di convenzione quinquennale. Trovo disdicevole che parlamentari eletti all'estero, compreso il sottoscritto, debbano continuamente ricorrere a lei o ad altri per perorare la causa di questo o di quello.
Al centro non deve essere posto chi gestisce, ma il progetto. È necessario mantenere un legame forte con le nostre comunità estere perché esse sono una risorsa per il Paese e di questi tempi è facile perderle. Siamo impegnati a recuperare terze e quarte generazioni, ma senza un adeguato grado di attenzione, che passi attraverso il nostro patrimonio culturale, linguistico e artistico, il cinema, lo sport eccetera, le perderemo.
Come ripeto, dobbiamo porci l'obiettivo della semplificazione del sistema degli enti gestori, riducendone il numero, centralizzando alcuni aspetti amministrativi e fissando regole chiare e rigorose da rispettare. Le istituzioni della Svizzera, per esempio, che hanno una grande tradizione per quanto riguarda la formazione continua e il secondo percorso formativo affidato a enti senza scopo di lucro, lavorano con convenzioni quinquennali. Se qualcuno non rispetta le regole o la tempistica, dopo cinque anni non ha più la possibilità di ottenere l'affidamento.
Non voglio parlare di bandi di tipo europeo, ma di convenzioni, partendo dal presupposto che gli enti devono essere certificati, non devono avere scopo di lucro e soprattutto devono dimostrare attenzione al progetto generale e non agli interessi di qualcuno. Dal 1993 ormai il sistema si è accasciato su se stesso. Questo Comitato, come credo il CGIE, le sottopongono l'obiettivo di cambiare le cose. In tal modo penso che si farà chiarezza, si eviteranno le querelle in giro per l'Europa e per il mondo e si renderà un servizio al Paese.
Lei ha detto, inoltre, che per il voto saranno impiegate risorse umane aggiuntive. Vorrei che ci spiegasse meglio cosa intenda. Si tratta forse di personale inviato dal MAE alla rete? Vorrei anche ringraziarla per quanto ha affermato a proposito dell'iscrizione all'AIRE perché credo sia un punto fondamentale. Non serve che ripeta qui quello che ho già detto tante volte su questa importante questione.
Per quanto riguarda, infine, le elezioni dei COMITES e del CGIE le chiedo se può indicarci un arco temporale o se ancora non è maturata alcuna decisione al riguardo.

LAURA GARAVINI. Ringrazio il ministro Ravaglia per la sua relazione. Ci fa molto piacere sapere che il Ministero sta approntando una serie di misure volte a garantire una maggiore sicurezza nella conservazione del materiale elettorale. Non possiamo non approfittare dell'occasione per ribadire quanto questa sensibilità sia necessaria. Ciò nonostante la nostra preoccupazione rimane alta perché i casi incresciosi che si sono verificati nelle precedenti tornate elettorali impongono a tutti noi un particolare livello attenzione.
Da un lato esprimo, dunque, apprezzamento per l'azione svolta e, dall'altro, le rivolgo un appello a continuare a vigilare presso tutte le sedi diplomatiche affinché siano garantite le richieste contenute nelle vostre circolari in merito alla conservazione del materiale votato e non votato in tutte le fasi elettorali.
Vorrei chiederle se siano in suo possesso dati circa il livello di allineamento a cui si è


Pag. 8

arrivati. Mi rendo conto che sono dati forniti dal Ministero dell'interno, ma immagino che ci sia comunicazione tra i due Ministeri. Sarebbe interessante capire a quale data farà riferimento l'allineamento di cui si farà uso al momento del voto.
Per quanto riguarda le sue dichiarazioni a proposito del rinnovo dei COMITES, purtroppo non mi sento di condividere il suo ottimismo. Temo che il ricorso al voto on line, almeno per le prime tornate, non significherà necessariamente un incremento della partecipazione. Al contrario, temo il rischio esattamente opposto di una riduzione nel numero di votanti.
Allo stesso modo, se da un lato capisco le difficoltà imposte al Ministero dal taglio considerevole dei fondi per i corsi di lingua italiana, non mi sento di condividere le sue osservazioni in merito alla non proporzionale riduzione del numero dei corsisti rispetto alla riduzione del numero dei corsi.
Come è stato verificato anche nell'ultimo convegno promosso dal CGIE, è vero che la riduzione del numero dei corsisti è inferiore alla percentuale di riduzione dei corsi, ma c'è stata una riduzione dell'orario, considerando l'ora di lezione di quarantacinque minuti anziché di sessanta, una riduzione consistente dei compensi degli insegnanti e soprattutto - ciò che ci preoccupa di più - la riduzione o l'annullamento di eventuali corsi di formazione.
Non si tratta, a mio parere, di tagli razionali per colpire gli sprechi. Il rischio è che scada la qualità dei corsi, cosa che non ci possiamo permettere. Dobbiamo ambire viceversa ad aumentare l'aspetto qualitativo dei nostri corsi nonostante le scarse risorse. Anch'io credo che dovrà essere obiettivo comune del prossimo Parlamento e della Farnesina quello di pensare a una riforma strutturale e sistemica dell'offerta dei corsi di lingua e cultura italiana all'estero, estesa più in generale all'offerta culturale.
I governi e i parlamentari passano, ma l'amministrazione rimane. A fronte dei tagli consistenti che sono stati operati negli anni passati e in vista di fasi di passaggio che non consentiranno un'immediata riforma o un immediato cambiamento dell'evoluzione del sistema, il ruolo che svolge l'amministrazione a livello territoriale nell'offrire servizi di qualità è determinante.
Per questo vorrei sensibilizzare il Ministero affinché presti particolare attenzione, ad esempio, alla riduzione del contingente degli insegnanti di ruolo. Tagli così radicali hanno creato situazioni di grande sofferenza ed è venuta meno la capacità di porsi come interlocutori affidabili di fronte alle autorità estere. Le scuole locali hanno investito e continuano a investire risorse ingenti a fronte della garanzia di avere insegnanti di ruolo di madrelingua italiana. L'intervento dell'amministrazione può avere, quindi, effetti positivi o distruttivi. Un'attenzione costante può davvero fare la differenza.
C'è un'ultima questione che il ministro non ha trattato, ma che mi preme sottolineare perché in questi giorni, in occasione di incontri in vari Paesi, mi è stato segnalato di nuovo il grosso problema del rinvio della certificazione dell'esistenza in vita, che andrà a gravare le vostre sedi diplomatiche all'estero in contemporanea con le operazioni di voto.
Come il collega Narducci le ha chiesto di puntualizzare, mi auguro che abbiate previsto di impiegare risorse umane in più per affrontare la tornata elettorale. La prego di tenere presente che le varie sedi diplomatiche saranno presumibilmente interessate anche dai problemi che si sono verificati l'anno scorso. Non posso, quindi, che sollecitare il MAE a intervenire nei confronti dell'INPS perché prenda contatti con Citibank, la banca che sta creando queste difficoltà.
Volevo attirare l'attenzione anche su questo aspetto.

GUGLIELMO PICCHI. Apprezzo molto la completezza della relazione che il ministro Ravaglia ha svolto e vorrei fare alcune considerazioni.
Io auspico che il Museo dell'emigrazione continui a esistere e ci faremo carico di aiutarvi a trovare le soluzioni finanziarie perché ciò avvenga. Credo che il contributo


Pag. 9

delle collettività all'estero potrebbe essere estremamente utile e per questo ci mettiamo a disposizione per sostenere il progetto.
Per quanto riguarda lingua e culture italiana, sono felice che il collega Narducci sia arrivato alle stesse conclusioni che erano state raggiunte quasi sette anni fa e che mai hanno avuto seguito.

FRANCO NARDUCCI. Sono anni che sostengo queste cose!

GUGLIELMO PICCHI. Da quando siamo in queste aule parlamentari non si è mai parlato del fatto che le risorse vengono disperse tra i soggetti che operano nel settore della lingua in senso lato anziché essere concentrate laddove è più necessario o dove c'è maggiore efficienza o maggiore domanda, dando una risposta solida all'esigenza dell'insegnamento dell'italiano.
A tal proposito, vorrei sottolineare in questa sede alcune esperienze che potrebbero essere utili per risparmiare fondi. La scuola italiana di Londra, ad esempio, si è finanziata interamente con fondi privati. Si avvale dell'appoggio istituzionale dell'ambasciata, del dirigente scolastico e della rappresentanza parlamentare, ma per lo start-up si è inventata eventi di foundraising presso l'ambasciata, che ha messo a disposizione le proprie sale per accogliere gli ospiti. I fondi raccolti sono stati utilizzati per un servizio utile alla collettività.
Anche il comitato promotore della scuola italiana di Monaco di Baviera, che si spera di far partire tra settembre e ottobre prossimi, sta cercando di dare vita a qualcosa di simile. Il finanziamento della controparte tedesca sarà determinante per vedere l'avvio del progetto. Come capite, si possono attuare molte iniziative che incidono pochissimo sul bilancio pubblico, ma rappresentano un grande contributo per le collettività italiane all'estero e per la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo.
Vorrei altresì evidenziare che in moltissimi Paesi esiste, promossa sponte propria dalle istituzioni dello Stato ospitante, un'offerta linguistica anche di italiano. Come Stato italiano e come singoli enti che si occupano della diffusione della nostra lingua non abbiamo ancora un approccio sistemico in grado di identificare quali fondi e strutture sostengono l'insegnamento della lingua e della cultura italiana al di fuori della rete del Ministero degli affari esteri.
Qualche mese fa ho, visitando il consiglio comunale di Tower Hamlets a Londra e parlando con l'equivalente dell'assessore alla cultura, scopro che in questo quartiere in cui gli immigrati sono per la maggior parte del Bangladesh o del Pakistan vengono offerti corsi di lingua e cultura italiana a quaranta studenti, nessuno di origine italiana. Nessuno sapeva dell'esistenza di questi corsi offerti in maniera istituzionale.
Riuscire a creare una sinergia tra fondi messi a disposizione dell'insegnamento della lingua sia dalla comunità italiana che dalle controparti locali può generare un effetto estremamente benefico e può aiutare a raggiunge economie di scala, impiegando meno risorse e aumentando la partecipazione degli utenti. Coordinare la molteplicità di strutture che si occupano di lingua è fondamentale, così come mi pare ineludibile creare una cabina di regia e mi dispiace che siamo così in ritardo.
Per quanto riguarda i COMITES, posso solo auspicare che il voto elettronico sia testato quanto prima, così da poter finalmente svolgere le elezioni. Dopo nove anni in carica, i COMITES si stanno eliminando per autoconsunzione. Alcuni di essi sono ancora attivi, ma tanti altri sono stanchi e sta venendo meno l'entusiasmo delle persone che ne fanno parte. La loro capacità di essere un valore aggiunto per le collettività italiane all'estero sta notevolmente scemando.
Ho lasciato per ultima la questione delle elezioni politiche perché, essendo impegnato in prima linea nell'organizzazione per il mio partito in tutte e quattro le ripartizioni, sono molto preoccupato. In base alle mie informazioni, in Europa e nel resto del mondo l'arretrato AIRE da


Pag. 10

smaltire è notevole. Nel 2012 ci risulta che i nuovi iscritti all'AIRE siano oltre 135.000. Considerando il ritardo medio che si accumula da quando perviene la domanda di iscrizione a quando l'iscrizione viene perfezionata, rischiamo di avere un ritardo endemico oggettivo - non è colpa di nessuno - di due o tre mesi. Le liste sono, quindi, aggiornate a due o tre mesi prima. Questo è particolarmente vero nei consolati più grandi. Nei consolati più piccoli o nelle cancellerie consolari delle ambasciate è invece più semplice allineare i dati relativi a poche decine di unità.
Per l'esperienza che ho maturato nel 2006 e nel 2008, non solo si rischia che alla data del 31 dicembre i nuovi iscritti non risultino, ma anche che tra i mesi di gennaio e febbraio e soprattutto pochi giorni prima delle elezioni troppe persone si presentino tutte insieme nei vari consolati per richiedere l'iscrizione. In Europa alcuni consolati contano anche 120.000 elettori iscritti e il caos è dietro l'angolo. Da un lato, ci saranno persone che cercano di veder garantito il proprio diritto al voto, ma dall'altro ci sarà l'impossibilità da parte della rete consolare di smaltire questo ingente lavoro.
È un punto assai delicato. Abbiamo fatto notare che una data delle elezioni così ravvicinata è molto problematica. Riteniamo che lo slittamento anche solo di una settimana possa essere utile e credo che l'amministrazione degli Esteri si dovrebbe far carico di dire la verità al Consiglio dei ministri, facendo sentire la propria voce. Chiediamo, quindi, all'amministrazione non solo lo sforzo che sempre profonde, ma anche un'operazione di onestà intellettuale.
Benché non dubitiamo del fatto che la rete estera lavorerà anche tra il 25 dicembre e il 6 gennaio, lo slittamento di una settimana della data del voto sarebbe molto utile per far sì che gli inconvenienti si riducano al minimo.

ENRICO PIANETTA. Ringrazio il ministro Ravaglia per la sua relazione. Voglio soffermarmi solo un argomento che credo debba preoccuparci tutti.
Come lei ministro ha detto, a fronte della riduzione delle risorse, c'è stata una riduzione, anche se non proporzionale, del numero dei corsi di lingua italiana e degli studenti. Ancora ieri e in occasione delle altre audizioni su questo argomento, abbiamo saputo che c'è una buona domanda internazionale per quanto riguarda l'apprendimento della lingua italiana. Credo, quindi, che questa diminuzione dei corsi e degli studenti sia molto negativa per il futuro. In fin dei conti avere un abbondante numero di corsi e di studenti di lingua italiana è un investimento per la diffusione della nostra cultura e di tutto ciò che è italiano, con tutte le positive ricadute del caso.
Al di là del fatto che abbiamo dovuto affrontare il contenimento dei costi, la domanda è come incrementare la diffusione della lingua italiana.

PRESIDENTE. Ringrazio i colleghi e do la parola al ministro Ravaglia per la replica.

CRISTINA RAVAGLIA, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie del Ministero degli affari esteri. Grazie. I corsi di lingua italiana sono stati evocati da tutti gli onorevoli intervenuti. Evidentemente la linea è quella della semplificazione e della razionalizzazione. Se si potesse giungere alla certificazione quinquennale, saremmo tutti felici. Sarebbe la soluzione migliore e si eviterebbe questo esame annuale piuttosto stremante e antiquato. Dobbiamo, quindi, operare per radunare e ridurre il numero degli enti gestori affinché vadano avanti i più grandi e strutturati, quelli che funzionano meglio e nei quali c'è meno dispersione di risorse.
Quando parlavo di fondi calanti e di numero non proporzionalmente calante di studenti e corsi, mi riferivo non agli studenti di italiano in generale nel mondo, ma agli studenti dei corsi ex legge n. 153 del 1971. Che le risorse siano in calo è però un dato di fatto ed è inutile pensare di poter fare miracoli. Gli stanziamenti sono state ridotte della misura che sappiamo e il taglio del contingente dei docenti


Pag. 11

è stato deciso da una settimana all'altra a fine giugno per essere operativo all'inizio di settembre. Dobbiamo essere preparati e non raccontarci favole. L'obiettivo è minimizzare i danni.
Le iniziative autogestite in loco sono le benvenute. Aspiriamo a che ce ne siano sempre di più e ben fatte, con l'obiettivo di rendere sempre più l'italiano lingua universale di cultura. L'onorevole Picchi parlava di corsi di italiano in quartieri inaspettati di Londra. La professoressa Maraschio, presidente dell'Accademia della crusca, ci ha parlato il 6 dicembre di un corso di italiano trovato in una sperduta località della Siberia. È un fatto che mi ha colpito molto. Nessuno ne sapeva niente, ma una professoressa aveva organizzato in una scuola pubblica siberiana questo corso. Sono iniziative molto apprezzate e se saranno rese manifeste alle ambasciate, ai consolati o agli istituti di cultura riceveranno l'aiuto e la guida che necessitano.
Per quanto riguarda il voto, la sicurezza è il primo obiettivo. Tra le istruzioni date alle sedi per la conservazione del materiale votato e non votato c'è anche la ricerca del mezzo di trasmissione più adeguato e in grado di offrire le migliori garanzie di sicurezza. È il punto più difficile da affrontare. Io non prometto miracoli. Prometto solo che cercheremo di fare tutto il possibile, richiamando le nostre sedi in modo quasi maniacale alla massima attenzione e al massimo rispetto delle norme.
Quanto alle risorse umane aggiuntive di cui ho parlato, si tratta principalmente di digitatori da assumere in loco per l'allineamento. Nei casi più complicati ci saranno missioni da Roma, ma compatibilmente con le possibilità economiche.
Per quanto riguarda l'allineamento, siamo oltre il 91 per cento. Ero console a Monaco di Baviera tra il 1992 e il 1996 e ricordo che l'allineamento alle elezioni europee era intorno al 60 per cento, a dire molto. Sono stati fatti enormi passi in avanti. La perfezione, però, non ci sarà. La questione dell'anagrafe è mutevole e dinamica per propria natura e lo è particolarmente in certe sedi europee, come ad esempio Londra, nelle quali il dinamismo è nelle cose. Come ripeto, tuttavia, stiamo lavorando con il Ministero dell'interno, e non da ora, per raggiungere il risultato migliore e trasmettere ai connazionali il messaggio che è nel loro interesse di cittadini, per poter esercitare pienamente i loro diritti, iscriversi e quanto prima.
È in corso di esame, tra l'altro, un decreto che prevede nuove norme per i temporanei e consente una semplificazione che dovrebbe permettere loro di votare nella circoscrizione Lazio 1, radunando la circoscrizione di appartenenza.
Ritengo infine che le elezioni di COMITES e CGIE non si terranno prima del 2014. I fondi a disposizione per la messa in atto del voto elettronico sono, infatti, sul bilancio 2014. Al contrario dell'onorevole Garavini, noi siamo fiduciosi. Non voteranno le masse oceaniche, come non avviene comunque, ma il voto on line da remoto e da seggio dovrebbe semplificare le cose anche per quelle fasce di età che non sono abituate all'utilizzo del mezzo informatico.
Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Ringrazio il ministro Ravaglia. Mi compiaccio per la sua relazione e per le sue risposte e le formulo i migliori auspici, a nome mio personale e del Comitato, per la prosecuzione del suo lavoro e per le festività natalizie.
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 9,30.

III Commissione (Affari esteri e comunitari)

Consulta resoconti delle audizioni
Consulta gli elenchi delle audizioni