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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione VIII
23.
Mercoledì 24 febbraio 2010
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Margiotta Salvatore, Presidente ... 3

Audizione del commissario straordinario delegato, ingegner Roberto Viviani, sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica» (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Margiotta Salvatore, Presidente ... 3 5 6 7
Iannuzzi Tino (PD) ... 5 6 7
Viviani Roberto, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica» ... 3 5 6 7
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Noi Sud/Lega Sud Ausonia: Misto-NS/LS Ausonia.

COMMISSIONE VIII
AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 24 febbraio 2010


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALVATORE MARGIOTTA

La seduta comincia alle 14.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione del commissario straordinario delegato, ingegner Roberto Viviani, sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica».

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione del commissario straordinario delegato, ingegner Roberto Viviani, sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica»
Ringrazio il commissario Viviani per essere intervenuto personalmente e gli do immediatamente la parola.

ROBERTO VIVIANI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica». Signor presidente, ho cercato di sintetizzare per quanto possibile le questioni da illustrare nel mio intervento introduttivo, però, ricordo, che si tratta di un'opera composta di 19 interventi, più altri 8 interventi di messa in sicurezza, e il pericolo della sintesi è non riuscire a dire nulla. Per questo, ho preparato una anche relazione, che consegno alla Commissione.
La relazione si articola in due parti. La prima parte riguarda lo stato di fatto dei lavori e nei vari capitoli sono articolati tutti gli interventi con le varie situazioni e criticità. La seconda parte riguarda l'attività di valutazione concernente l'incarico di commissario straordinario.
La strada statale n. 106 Jonica collega Taranto a Reggio Calabria ed è lunga 491 chilometri. L'ANAS ha già eseguito gli interventi richiesti per l'intero tratto ricadente nella regione Puglia (39 chilometri.) e per 34 dei 37 chilometri ricadenti nella regione Basilicata. Tali interventi sono stati realizzati, invece, solo per 12 dei 415 chilometri. Ricadenti nella regione Calabria.
L'arteria è stata definita come itinerario internazionale E90 con DM 24 marzo 1995, ed è inserita nel programma delle infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale. L'opera si articola in 19 interventi nuovi: 12 megalotti, di cui due sono già affidati e in corso di esecuzione, più 7 interventi minori. In più, l'ANAS ha anche realizzato la messa in sicurezza della strada esistente con svincoli e rotatorie.
Sono in corso di esecuzione il Megalotto n.1 (Locri) e il Megalotto n. 2 (Catanzaro). Quello di Catanzaro è più avviato, perché, oltre ad essere il maggiore per importo e dimensioni, è già realizzato per il 50 per cento. L'altro Megalotto, quello di Locri, registra invece un avanzamento dei lavori minore, pari al 3,5 per cento dell'importo contrattuale. In seguito, vi illustrerò le criticità e le principali


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problematiche che hanno causato ritardi anche consistenti su alcuni lavori di questo Megalotto.
Abbiamo inoltre, due lavori avviati e attualmente sospesi. Uno è la Variante all'abitato di Palizzi, dove c'è stata una prima sospensione con il sequestro da parte della magistratura per problemi legati ai calcestruzzi, e una successivo dissequestro perché evidentemente il problema non si presentava. Successivamente, è crollata una galleria e il cantiere è rimasto fermo, anche se l'ANAS e lo stesso commissario nella sua attività recente hanno sollecitato la rapida ripresa dei lavori, almeno per la parte non interferente con la galleria crollata. L'avanzamento dei lavori è pari a circa il 22 per cento.
L'altro lavoro attualmente sospeso è quello relativo alla Variante all'abitato di Marina di Gioiosa. Questo lavoro è stato sospeso per l'intervento della magistratura che sta svolgendo un'indagine sui calcestruzzi e ancora non si è pronunciata. L'avanzamento dei lavori è del 9,3 per cento.
Fra gli altri interventi, la Variante di Nova Siri è un intervento finanziato. Per quanto riguarda invece gli interventi in fase di gara, il Megalotto n. 3 è finanziato per 600 milioni di euro ed è in fase di gara. Il bando di gara è stato pubblicato il 24 dicembre 2008. Anche la Variante di Nova Siri è un intervento finanziato in fase di gara: il bando è stato pubblicato ed è terminata la fase di prequalifica delle imprese ed è in corso la fase di gara. È stato, inoltre, approvato il progetto esecutivo di completamento della Variante esterna all'abitato di Roccella Jonica per 18 milioni di euro. Ad agosto 2009, è stato pubblicato il bando per l'affidamento dei lavori.
I lavori con procedure di approvazione in corso, che sono in fase di progettazione, ma non hanno finanziamenti sono tanti: i megalotti nn. 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12. Poi ci sono una serie di otto interventi per un importo complessivo di 76 milioni di euro, che riguardano le messa in sicurezza dell'attuale strada statale, con la realizzazione di rotatorie e di svincoli.
Per quanto riguarda l'attività commissariale, ho ricevuto l'incarico a fine agosto, attivandomi già dai primi di settembre. Le prime cose fatte, i primi risultati concreti che sono stati ottenuti si riferiscono allo sblocco dei quattro progetti ANAS giacenti presso il Ministero dell'ambiente e riguardanti opere importanti: la Firmo-Sibari, che è il collegamento della Jonica con l'autostrada Salerno-Reggio Calabria; il Megalotto n. 1 e il Megalotto n. 2, che sono i due grossi interventi in corso; nonché un progetto di razionalizzazione delle intersezioni e miglioramento in provincia di Taranto.
Questi quattro progetti erano fermi per inerzia, per cui in veste di Commissario ho indetto una riunione il 14 ottobre al Ministero dell'ambiente e all'ANAS e questi progetti nel giro di due o tre mesi sono stati sbloccati. L'ultima approvazione è avvenuta il 12 febbraio al Ministero dell'ambiente con i due megalotti. Devo dire che per questi fermi la presenza del commissario è servita. Non erano questioni molto complicate e c'erano fermi anche per diversità interpretative tra l'ente attuatore e l'impresa costruttrice, per cui abbiamo sciolto questi equivoci e impresso un'accelerazione a tutto.
Il problema specifico di maggior rilevanza è quello della galleria crollata. Come Commissario, il 13 gennaio ho indetto una riunione all'ANAS - è documentato - e qui abbiamo preso decisioni importanti nel senso di fissare termini perentori, laddove finora erano stati dati tempi di tipo ordinatorio, non rispettati dall'impresa. L'ANAS ha nominato una Commissione d'inchiesta per individuare le cause del crollo. Infatti, anche se si spera di risolvere diversamente le questioni sorte, in caso di contenzioso capire le cause del crollo è fondamentale. In qualità di Commissario, ho sollecitato in questa riunione la cita Commissione a pronunziarsi sulle cause del crollo il più presto possibile,


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dopodiché si inviterà l'impresa a riprendere i lavori perlomeno per la parte non interferente il crollo.
L'extrema ratio è una rescissione in danno del contratto, che comporta però una serie di rischi anche in considerazione degli esiti dei contenziosi in materia di appalti, che non sono frequentemente favorevoli all'amministrazione. A questo aspetto è stata impressa un'accelerazione, ma bisognerà attendere i risultati di questa Commissione per prendere delle decisioni. Questo è quanto si è fatto in questi cinque mesi. Potrete ricavare maggiori dettagli dalla relazione.

PRESIDENTE. Desidero porle una domanda, commissario Viviani, anche per parallelismo con altre audizioni. Il suo collega ex deputato Fabris, commissario delegato per la realizzazione del tunnel del Brennero, aveva a suo tempo evidenziato come la maggior parte dei problemi che incontrava fosse connessa alla mancanza di finanziamenti. Anche nella cartina che lei ha portato con sé vedo che ci sono tratti in fase di progettazione per i quali non c'è la copertura finanziaria.

ROBERTO VIVIANI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica». Faccio presente che parliamo di un'opera di complessivi 16 miliardi di euro.

PRESIDENTE. Certo. Da questo punto di vista, vorrei chiederle se la sua attività commissariale si esplica anche nell'individuare finanziamenti (attraverso la legge obiettivo o altri strumenti finanziari) per il completamento dell'opera.

ROBERTO VIVIANI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica». Certo, certo, dovrebbe essere anche questo, ma sono insediato da cinque mesi e ho privilegiato le cose più urgenti, che erano i progetti con giacenze e fermi perché un fermo in un'opera pubblica crea infatti contenzioso e danno. Ovviamente, tutto poi dipende dalle disponibilità finanziarie, perché, per quanto possiamo sforzarci, è un problema di disponibilità e in questo caso si tratta di cifre enormi.
Peraltro, come è evidenziato nella cartina, in giallo sono indicati i lavori già finanziati e già in corso di esecuzione. Il tratto celeste è prossimo all'appalto: è il Megalotto n. 3. I due tratti verdi sono già realizzati, quest'altro tratto è prossimo all'appalto. Si ha già un quadro abbastanza positivo. Non si può finanziare tutto, ma per tratti è più facile.

PRESIDENTE. Tutto il tronco rosso va, però, sotto l'unica descrizione «finanziati e da finanziare».

ROBERTO VIVIANI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica». Lei troverà la dicitura «finanziati parzialmente», quindi il problema non si risolve. Certamente in un lotto così lungo si cerca di finanziare la testa e la coda, in modo da collegarsi alle strutture già esistenti.

PRESIDENTE. La ringrazio. Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti e formulare osservazioni.

TINO IANNUZZI. Grazie, presidente. Salutiamo e ringraziamo l'ingegner Viviani per la sua presenza e la relazione. Riteniamo che questa sia un'opera politicamente prioritaria per il Mezzogiorno e per il Paese. E così come riteniamo che siano prioritarie la statale Jonica e la Salerno-Reggio Calabria, riteniamo che non sia affatto prioritario il Ponte sullo Stretto - ci rendiamo conto che è una valutazione politica - e quindi che sia un errore destinare risorse per il finanziamento del progetto del Ponte senza completare i finanziamenti per la Salerno-Reggio Calabria e per la statale Jonica.
Dalla sua indicazione rileviamo lavori che dovrebbero aver portato all'ultimazione


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di circa 85 chilometri su 491 tra il tratto pugliese integralmente realizzato, e il tratto calabrese.

ROBERTO VIVIANI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica». I tratti finanziati, però, sono circa 100 chilometri.

TINO IANNUZZI. Ad oggi, dovrebbero essere ultimati, alla luce della sua relazione, il tratto pugliese, gran parte del tratto lucano e un piccolo pezzo del tratto calabrese. Purtroppo, però, il tracciato ricadente nella regione Calabria misura 415 chilometri, quindi il lavoro è enorme.
Per quanto riguarda il nodo dei finanziamenti, vorremmo sapere quali risorse finanziarie allo stato non risultino assegnate per il completamento di tutti i lotti e i Megalotti, per avere un chiaro quadro politico di riferimento.
Lo svolgimento dei lavori procede - lo ha detto - tra ritardi, rinvii e lentezze, che hanno origini diversificate. Un'origine è rappresentata dalle lungaggini burocratiche, per cui lei ha indicato la sosta e il sonno di alcuni progetti presso il Ministero dell'ambiente. Un'altra origine è rappresentata dai contenziosi, che sono estremamente articolati, complessi e rovinosi per la pubblica amministrazione. In Calabria, però, c'è un altro nodo particolarmente rilevante e pesante e sul quale noi siamo molto attenti e determinati per l'affermazione della legalità e del primato del ruolo dello Stato, che rileviamo anche nello svolgimento dei lavori della Salerno-Reggio Calabria.
Un conto, infatti, sono i lavori della Salerno-Reggio Calabria nella tratta salernitana e campana, un conto sono i lavori della Salerno-Reggio Calabria nella tratta lucana, pur nella difficoltà orografica dei luoghi, altro conto sono i lavori nella tratta calabrese, dove le infiltrazioni delle attività criminose sono particolarmente gravi, penetranti e allarmanti. Da questo punto di vista, vorremmo un'informativa, anche alla luce dell'esperienza che lei sta maturando sui nodi principali delle difficoltà dei lavori: burocrazia, contenziosi e legalità nell'esecuzione dei lavori.

PRESIDENTE. Do la parola al commissario Viviani per la replica.

ROBERTO VIVIANI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica». Il protocollo di legalità che hanno istituito va al di là di tutte le altre precauzioni che normalmente si adottano, tanto che le imprese hanno fatto contenziosi per i maggiori oneri che il protocollo di legalità comporta. Questo testimonia la profonda attenzione da questo punto di vista, laddove le imprese sono tenute a questo protocollo che è molto selettivo e molto oneroso dal punto di vista degli adempimenti. Credo che da questo punto di vista sia stato fatto quanto di meglio si poteva fare.
Per il resto, non saprei rispondere, perché non ho gli elementi necessari. Sono stato nominato da poco... Devo dire, tuttavia, che di fronte a un'arteria di questa dimensione e complessità, la struttura ANAS con lo spiegamento di forze messo in campo si è molto impegnata ed è molto carica di lavoro.
Il lavoro fatto è dunque apprezzabile, il problema è spesso il gioco di forze nei contenziosi fra le imprese, che possono disporre di altissime professionalità, e l'amministrazione che non ne può disporre. Questo è parte del problema generale degli arbitrati che deve essere riconsiderato.
Aggiungo che nella relazione sono documentate le principali criticità che ho potuto rilevare in questa prima fase dei fermi, che mi riservo di approfondire. In particolare, ci sono molti fermi che dipendono prevalentemente dall'archeologia, perché l'archeologia ha una sua norma che è invalicabile. Ho però chiesto all'ANAS una dettagliata relazione di tali problematiche, proprio per stilare un protocollo con il dicastero dei beni culturali e archeologici, per semplificare il tutto. Dovremmo


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infatti partire dal concetto che questa è un'opera strategica, che non può essere sottoposta a tutti questi fermi.
Ci rendiamo conto di trovarci in Magna Grecia, che è importantissima, ma molti fermi avvengono perché le sovrintendenze vogliono approfondire ogni oltre possibilità gli scavi, che costano molto, che esigono tempi e fermi, e che diventano quasi un pretesto per l'impresa per porre un contenzioso. Il problema di queste ricerche archeologiche va dunque risolto, e soprattutto va risolto il problema delle interferenze con gli impianti esistenti, che rappresentano un altro nodo importante, perché prima, quando lei aziende erano pubbliche, c'era una maggiore collaborazione e funzionava meglio. Oggi, con le imprese private la collaborazione appare minore. Accade spesso che in Conferenza di servizi - racconto quanto mi è stato riferito - si dia l'approvazione, ma poi in fase esecutiva emergano altre interferenze o dimenticanze. Anche il problema delle interferenze è serio e crea contenziosi.
Ho aggiunto un piccolo codicillo finale. La legge consente a noi commissari di avere un supporto. Noi però non ce l'abbiamo, perché gli enti attuatori interpretano il decreto di nomina e il successivo come se dovessimo usare le strutture ordinarie. Tuttavia, la struttura ordinaria è già estremamente carica, per cui siamo veramente soli con noi stessi.
Non so se gli altri commissari abbiano lamentato questo aspetto, ma personalmente, avendo un carico di lavoro enorme rispetto a tutti gli altri, perché è un'opera avviatissima, ho questo tipo di sofferenza. Fino ad oggi, ho sopperito, ma con il tempo i problemi crescono come anche le difficoltà. Spero che si chiarisca nelle sedi opportune anche questo problema del nostro ruolo.

TINO IANNUZZI. Poiché ci servirebbe soprattutto per una valutazione sulla questione del rapporto tra arbitrati e giudizi, che riguardano la materia delle opere pubbliche e il ruolo della pubblica amministrazione, mi pare di capire che anche nell'esperienza calabrese la vicenda degli arbitrati spesso si risolva con esito assolutamente rovinoso e negativo per la pubblica amministrazione per la disparità delle forze in campo.

ROBERTO VIVIANI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione della strada statale n. 106 «Jonica». Ma non solo in Calabria, dappertutto. Se volete, posso esprimere una mia idea personale: o l'arbitrato viene modificato nell'attuazione, garantendo all'amministrazione la forza per poter opporre professionalità di uguale livello a quelle dell'impresa, e la scelta deve ricadere ovviamente su professionisti di altissimo livello professionale e morale, altrimenti ho sempre ritenuto più opportuno andare alla magistratura ordinaria: non perché sia più qualificata, ma perché la lunghezza dei procedimenti è elemento che in molti casi consente di risolvere le questioni secondo il detto «pochi, maledetti e subito». Non è certamente auspicabile, ma, piuttosto che sborsare il doppio dell'importo dei lavori, è molto meglio che l'amministrazione si tuteli con escamotage.

PRESIDENTE. Ringrazio l'ingegner Roberto Viviani per la presenza e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14,30.

VIII Commissione (Ambiente, territorio e lavori pubblici)

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