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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione III
4.
Martedì 16 dicembre 2008
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Stefani Stefano, Presidente ... 2

Audizione del sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti, sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Stefani Stefano, Presidente ... 2 3
Scotti Vincenzo, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri ... 2
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-Repubblicani: Misto-LD-R.

COMMISSIONE III
AFFARI ESTERI E COMUNITARI

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta pomeridiana di martedì 16 dicembre 2008


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE STEFANO STEFANI

La seduta comincia alle 14,35.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione del sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti, sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Vincenzo Scotti, l'audizione sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo.
Do la parola al sottosegretario Scotti.

VINCENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. L'Italia segue con particolare attenzione gli sviluppi della crisi in corso nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo.
Obiettivo principale della politica italiana, oltre alla tutela delle popolazioni civili coinvolte nel conflitto, è di evitare l'estendersi su scala regionale del conflitto che potrebbe causare una destabilizzazione dell'intera area dei Grandi Laghi.
L'unica soluzione di lunga durata al conflitto nell'est della Repubblica democratica del Congo risiede nella fedele applicazione di quanto stabilito con gli accordi di Nairobi e di Goma che prevedono, rispettivamente, il disarmo e la smobilitazione delle milizie hutu presenti nella Repubblica democratica del Congo ed ostili al Governo di Kigali e del CNDP, militanti tutsi guidati dal generale Nkunda e ostili al Governo di Kinshasa, oltre agli altri gruppi armati operanti nell'est del Paese.
L'Italia sostiene le differenti iniziative di mediazione fin qui condotte dalla comunità internazionale, sia a livello bilaterale che multilaterale, per richiamare le parti al rispetto degli accordi sottoscritti. Esprime il proprio sostegno all'opera di facilitazione portata avanti dall'ex presidente nigeriano, Obasanjo, attualmente inviato speciale del Segretario generale dell'ONU, e dell'ex presidente tanzaniano, Mkapa, che aveva ricevuto l'incarico nel corso del vertice di Nairobi del 7 novembre ultimo scorso.
In questo contesto, riteniamo che la priorità debba essere quella di rendere la MONUC, che opera nel Paese dal 1999, più efficiente. In tale prospettiva, parteciperemo attivamente ai negoziati che avranno luogo in Consiglio di sicurezza in vista del rinnovo del mandato della missione.
Inoltre, è nostro convincimento che sia necessaria una semplificazione dell'attuale mandato che consenta alla MONUC di trasferire progressivamente azioni e obiettivi di lungo periodo, come la riforma della giustizia e il rafforzamento della governance nella Repubblica democratica del Congo, ad altri organismi delle Nazioni Unite, ad esempio l'UNDP. Solo così sarà possibile, per la missione, concentrare le proprie risorse operative sui principali incarichi che su di esse incombono, in primo luogo la protezione della popolazione civile.
Come già sostenuto in passato, riteniamo di difficile attuazione l'ipotesi di un coinvolgimento militare diretto dell'Unione europea nella Repubblica democratica del Congo. Il modo migliore per sostenere gli


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sforzi della comunità internazionale sul terreno rimane quello di rafforzare la missione ONU attraverso contributi nazionali coordinati.
L'ipotesi di un'operazione-ponte per fornire assistenza umanitaria, prospettata a più riprese da Francia e Belgio, appare complessa e prematura. Non è certo, inoltre, che le parti in causa siano disposte ad accettarla.
In secondo luogo, i tempi di dispiegamento di un'operazione militare tipo EUFOR sarebbero necessariamente lunghi, alla luce delle difficoltà operative legate al territorio, di possibile intervento e dell'assenza di aeroplani agibili e utilizzabili nelle vicinanze.
Al CAGRE dello scorso 8 dicembre e al pranzo dei Ministri degli esteri a margine del Consiglio europeo, si sono discusse le varie operazioni per rispondere alle richieste del segretario generale dell'ONU, Ban Ki-Moon, a Solana di intervento dell'Unione europea tramite un'operazione-ponte.
Pur condividendo le preoccupazioni di Ban Ki-Moon, riteniamo, insieme a numerosi partner, che le difficoltà logistiche, i lunghi tempi di possibile intervento e i rischi di creare differenti catene di comando siano elementi che inducono a un necessario approfondimento.
Nei prossimi giorni, continueranno i contatti a livello tecnico tra i rappresentanti del segretariato del Consiglio UE e dell'ONU, per approfondire le possibili opzioni.
La cooperazione italiana allo sviluppo ha stanziato, nel 2008, per la sola Repubblica democratica del Congo aiuti umanitari pari a 5,84 milioni di euro, di cui 2,04 milioni miranti a far fronte alla crisi umanitaria esplosa nelle ultime settimane.
Un primo contributo, del valore di 500 mila euro, è stato devoluto all'UNHCR, per attività di protezione degli sfollati congolesi rifugiati in Uganda.
Il 7 novembre sono stati predisposti due voli umanitari organizzati dall'Organizzazione mondiale della sanità per l'invio di 29 tonnellate di medicinali per il trattamento di malattie quali la malaria, la dissenteria, i traumi e le ferite da armi da fuoco.
È stato attivato un fondo in loco, per un valore di 400 mila euro, già disponibile presso l'ambasciata d'Italia a Kinshasa, che ha permesso, a partire dal 26 novembre, la distribuzione di generi di prima necessità nel campo profughi di Muhanga gestito dall'UNHCR.
Infine, è stato erogato all'UNICEF un contributo di 570 mila euro per un programma dell'Agenzia rivolto alla protezione, salute e reintegrazione dei minori coinvolti nella crisi umanitaria del Kivu. In un'ottica più ampia, e sebbene la Repubblica democratica del Congo non sia nel novero dei Paesi prioritari per le attività della nostra cooperazione allo sviluppo, è in fase di predisposizione una programmazione che, compatibilmente con la riduzione delle risorse assegnate alla direzione generale della cooperazione allo sviluppo per il prossimo triennio, individuerà i settori nei quali effettuare possibili iniziative per lo sviluppo del Paese.
In un'ottica più vasta, l'Italia potrebbe sostenere un intervento dell'Unione europea volto a una soluzione di lungo periodo e di globale stabilizzazione della zona dei Grandi Laghi, basato sulla messa in valore delle ricchezze congolesi da gestire insieme per il vantaggio comune.

PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario per la relazione svolta.
Vista l'imminente ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvio il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14,45.

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