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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione VIII
20.
Mercoledì 2 dicembre 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Alessandri Angelo, Presidente ... 3

Audizione del commissario straordinario delegato, ingegner Paolo Besozzi, sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Alessandri Angelo, Presidente ... 3 5 7 8 12
Besozzi Paolo, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese ... 3 5 7 8 9 10 11
Libè Mauro (UdC) ... 6 8 9
Motta Carmen (PD) ... 5 7 10
Piffari Sergio Michele (IdV) ... 7 10
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP.

COMMISSIONE VIII
AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 2 dicembre 2009


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ANGELO ALESSANDRI

La seduta comincia alle 14,10.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione del commissario straordinario delegato, ingegner Paolo Besozzi, sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione del Commissario straordinario delegato, ingegner Paolo Besozzi, sullo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese.
Ringrazio l'ingegner Besozzi per avere accettato il nostro invito e gli do subito la parola.

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Grazie, presidente. Ho preparato un breve prospetto che riassume lo stato della progettazione e realizzazione della linea Pontremolese alla data del settembre 2009.
La ferrovia si compone di diverse tratte e collega La Spezia con Parma. Il progetto in corso di realizzazione viene chiamato, forse impropriamente, «raddoppio» della linea Pontremolese. In realtà, per circa il 70 per cento si tratta di un nuovo tracciato, che non viene realizzato in affiancamento, ma prevede nuove gallerie e si scosta da quello della vecchia Pontremolese, storica ferrovia iniziata nel 1880 e terminata nel 1894.
Questi numeri dovrebbero farci riflettere in relazione alla nostra capacità di programmazione e realizzazione alla data attuale: la mia non vuole essere una polemica, ma una presa d'atto di quanto durano i lavori oggi, rispetto a quanto si sapeva fare un tempo.
L'impulso alla realizzazione di questo raddoppio o nuova costruzione della Pontremolese - ferrovia che riveste una grande importanza dal punto di vista del trasporto merci, in quanto inserita nel corridoio Tirreno-Brennero - è stato dato dall'inserimento di questo progetto nella cosiddetta «legge obiettivo». Prima del 2004, erano stati completati e messi in esercizio i tratti che vanno da La Spezia fino a Chiesaccia; sono in fase di progettazione i tratti da Chiesaccia a Pontremoli, nonché la galleria di valico di Bercelo (di fatto, è un solo tratto che va da Chiesaccia a Pontremoli e da qui a Berceto tramite la galleria di valico). È in corso di realizzazione, inoltre, l'opera fra Solignano e Fornovo, mentre è da completare la progettazione tra Fornovo e Parma.
Entrando nel merito della situazione attuale, il CIPE, con delibera del 21 dicembre 2007, ha approvato uno stanziamento di 48 milioni di euro per la progettazione definitiva dell'opera e, contestualmente, il progetto preliminare della stessa.


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A questa delibera, tuttavia, la Corte dei conti ha ricusato il visto necessario per la registrazione, sulla scorta di una serie di considerazioni. La Corte dei conti, essenzialmente, ha rilevato che la progettazione fine a se stessa non era seguita da una programmazione degli stanziamenti per la realizzazione, quindi poteva apparire inutile, e che il progetto presentato nel 2007, ma effettivamente realizzato dalle Ferrovie tra il 2004 e il 2005, non teneva conto di un adeguamento normativo intervenuto nel 2006, in relazione alle modalità di realizzazione delle gallerie ferroviarie.
Alla luce di questa nuova disposizione normativa, la Corte dei conti si è posta il problema di capire se gli stanziamenti, seppure a livello di programmazione, poiché facenti parte di un progetto preliminare, potevano ritenersi congrui e sufficienti per la realizzazione dell'opera.
La Corte rilevò, peraltro, che non era stato stanziato lo 0,5 per mille per il contributo da versare al Consiglio superiore dei lavori pubblici, il quale aveva presentato un parere negativo sul progetto proprio per effetto del mancato rispetto dell'adeguamento normativo citato.
La Corte dei conti essenzialmente aveva rilevato che si facevano dei progetti, senza che però si fossero stanziate le risorse necessarie per realizzare le opere: questo è il motivo fondamentale per cui fu ricusato il visto. A questo ha provveduto il CIPE con delibera n. 19 dell'8 maggio 2009, con la quale, oltre a prendere atto della disponibilità dei 48 milioni di euro per la progettazione definitiva dell'opera, ha stanziato 235 milioni di euro circa per la progettazione definitiva e realizzazione del tratto da Parma a Vicofertile.
Tale delibera è in attesa di pubblicazione, in quanto è tuttora pendente alla Corte dei conti, per una procedura istruttoria, alla quale la struttura di missione ha dato riscontro la settimana scorsa, nei termini previsti. Pertanto, è presumibile che a breve si arrivi all'approvazione da parte della Corte dei conti di questa delibera e che, dunque, possano partire i lavori nel lotto fra Parma e Vicofertile, che costituiscono un nodo fondamentale, poiché in questo tratto la ferrovia interseca la Milano-Bologna, l'autostrada del Sole e via dicendo, ossia le vie di comunicazione in senso nord-sud.
La scelta di questo lotto, a mio parere, è anche dipesa dal fatto che a Parma la realizzazione del raddoppio ferroviario in questione può essere anche utilizzata sul versante del trasporto passeggeri, diventando sostanzialmente un passante metropolitano a servizio della città in direzione di Fornovo.
Peraltro, è in corso la realizzazione, da parte della ditta Astaldi, della tratta tra Solignano e Fornovo, recentemente oggetto di inchiesta giornalistica da parte della trasmissione televisiva Report. All'inizio si erano verificate una serie di problematiche in relazione all'esigenza di realizzare una bonifica bellica, che è stata poi assunta a carico e responsabilità dell'ente Ferrovie dello Stato (RFI), pertanto, dopo l'effettuazione della bonifica, i lavori sono ripresi. Si tratta di un intervento per circa 200 milioni di euro, del quale sono stati realizzati, ad oggi, circa il 25 per cento delle opere. È previsto che questo cantiere chiuda alla data del maggio 2014, secondo un programma dei lavori accelerato rispetto a quello contrattuale, che l'impresa sta perfettamente rispettando.
Le criticità presenti su questo tronco sono essenzialmente relative, un po' come sempre avviene nelle grandi opere, all'esigenza di «depurare» i materiali derivanti dallo scavo, il cosiddetto «smarino» che, contenendo i residui delle opere di consolidamento, devono essere preventivamente trattati come rifiuti per separare questi elementi dalla terra di scavo. Sotto questo profilo, la situazione è fondamentalmente risolta, grazie all'attività dell'ente Ferrovie dello Stato, di Italferr, ma, soprattutto, grazie alla collaborazione della provincia di Parma e degli enti locali.
In particolare, tra due settimane dovranno perfezionarsi con una conferenza dei servizi gli accordi presi, ma le opere si stanno comunque realizzando, poiché, con un'ordinanza del sindaco di Solignano, si è individuata un'area per il deposito provvisorio dello smarino. In seguito alla conferenza


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dei servizi, questi materiali saranno conferiti alla discarica di Borgotaro. Questo attiene all'attacco da sud della galleria. Relativamente all'attacco da nord, anche se i lavori partiranno fra un anno, sono già state individuate una cava in località Fonteviva - mi pare - e una viabilità, in accordo con il comune di Fornovo, che non interferisca con il paese, ma dal letto del Taro vada direttamente a collegarsi all'autostrada, senza quindi intralciare il traffico passeggeri durante i lavori.
Sono a vostra disposizione per eventuali domande, integrazioni e richieste che vorrete formulare.

PRESIDENTE. Grazie, ingegner Besozzi. Do ora la parola ai colleghi che intendono porre quesiti e formulare osservazioni, cominciando dall'onorevole Motta.

CARMEN MOTTA. Ringrazio il commissario straordinario, ingegner Besozzi, per la sua presenza e per averci fornito un quadro riassuntivo dello stato dell'arte.
Partirei, se me lo permette, da una breve considerazione di carattere generale: tutti noi sappiamo che questa opera, in totale, costa circa 2,3-2,4 miliardi di euro. È quindi un'opera impegnativa...

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Mi scusi, l'opera complessiva costa quasi 3 miliardi di euro, di cui 500 milioni sostanzialmente già stanziati (già eseguiti o in fase di esecuzione) e 2 miliardi e 300 milioni da reperire.

CARMEN MOTTA. Ha ragione, la sua precisazione è corretta. L'opera complessivamente arriverà ai 3 miliardi di euro, ma - come lei diceva - occorre ancora reperire 2,3-2,4 miliardi di euro.
Questa opera negli anni è stata considerata di carattere localistico, ma non è affatto tale. Essa è assolutamente da considerarsi tra le opere strategiche sul piano nazionale, poiché - come sappiamo - non solo permetterà il collegamento con La Spezia (quindi il mar Ligure e il mar Tirreno, il nord d'Italia e d'Europa) ma consentirà, lungo questa linea, la creazione di punti logistici molto importanti per il trasporto delle merci.
Da questo punto di vista, lei sa anche che, nel protocollo siglato a Parma nel mese di gennaio alla presenza del Ministro Matteoli, c'è un lunghissimo elenco di enti locali e altri soggetti che hanno condiviso questa opera e puntato molto su di essa, perché vi hanno visto la reale possibilità di uno sviluppo, dal punto di vista economico, fondamentale per questa zona e per l'intero Paese. Mi sto riferendo, tra l'altro, a tutti i comuni che vanno dalla regione Liguria alla Toscana, all'Emilia-Romagna, alla Lombardia, alle autorità portuali di La Spezia, Livorno e Marina di Carrara - non cito tutti, ma non voglio fare un torto a nessuno - all'interporto Quadrante Europeo di Verona. Tutti questi soggetti erano presenti e hanno sottoscritto questo protocollo di intesa, la cui elaborazione ha richiesto diversi incontri.
Si sono messe a punto anche delle proposte molto importanti, tra cui - come saprà, signor commissario - alcune che riguardano la viabilità parallela all'opera stessa.
Dico questo per ribadire che sicuramente questa è un'opera di carattere strategico nazionale. Il fatto di averla considerata per troppi anni, al contrario, un'opera di carattere localistico, ha sicuramente ritardato il suo avvio e, ovviamente, il suo finanziamento.
Per concludere queste brevissime note di carattere generale, penso che debba essere riconosciuto, in particolare al Parlamento e a tutti i parlamentari che nel corso degli anni si sono succeduti nelle diverse legislature, di avere mantenuto la barra dritta sulla volontà di realizzare quest'opera e di aver saputo - anche attraverso il coordinamento effettuato a livello provinciale, ma anche, per esempio, da parte del comune di Parma - raccogliere quell'ampia adesione che ha consentito di restituire all'opera il rilievo


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dovuto, ossia nazionale. Mi riferisco a tutti quei parlamentari che si occupano di questo da tante legislature. Personalmente provengo dalla XIV legislatura, quando già iniziammo a parlarne, quindi ad oggi sono tre legislature che, con tanti altri, seguiamo con grande interesse questa opera.
In particolare, nella scorsa legislatura, con la legge finanziaria 2007 si è avuta la possibilità di reperire, «in zona Cesarini», all'ultimo momento, 48 milioni di euro per la progettazione definitiva. Ed io credo che, al di là dei rilievi della Corte dei conti, senza quei 48 milioni che mettevano un punto fermo, della realizzazione dell'opera non se ne sarebbe più parlato o sarebbe stato molto più difficile farlo.
In questa legislatura, ci siamo rivolti in più occasioni al Ministro Matteoli, abbiamo tenuto desta l'attenzione, abbiamo effettuato numerosi interventi di sindacato ispettivo, questa Commissione, grazie anche al suo presidente ha approvato una risoluzione specifica - che abbiamo condivisa in modo bipartisan - proprio per dare rilevanza alla necessità di procedere al finanziamento dell'opera.
In sostanza, poiché lei ha ribadito che sui 48 milioni non c'è più nulla da temere, le chiedo, commissario, se è stato effettuato l'affidamento per la progettazione definitiva a RFI, e, in caso affermativo, quando tale soggetto ritiene di poter completare tale progettazione.
L'altra domanda che le pongo riguarda i finanziamenti. Lo stanziamento da parte del Cipe di 234 milioni di euro per il primo lotto ha sicuramente favorito l'iter e superato le obiezioni della Corte dei conti, secondo cui, in sostanza, si spendevano 48 milioni in una progettazione definitiva, senza capire, tuttavia, con quali risorse realizzarla e se tali risorse erano effettivamente disponibili: si paventava, insomma, uno «spreco» di denaro pubblico. Tuttavia, se è vero che il finanziamento completo dell'opera senz'altro avrà luogo, perché è già stata realizzata una parte importante, vorrei comunque capire come si pensa di finanziare gli interventi ancora da attuare, tenendo conto che la galleria di valico, la più impegnativa dal punto di vista progettuale, ma credo anche da quello del reperimento delle risorse finanziarie necessarie, e dunque è sicuramente una delle questioni più gravose.
Le chiederei di fare una previsione, dunque, se lo ritiene opportuno in questa occasione, per capire come è possibile reperire gli altri 2 miliardi e 400 milioni di euro circa in tempi certi, perché questa opera ha sicuramente il problema, ormai da troppo tempo, di non avere certezza delle risorse. Si hanno, dunque, un prolungamento e uno sfilacciamento dei lavori che determinano la preoccupazione, non solo mia, sul futuro di tutte quelle sinergie che si sono create affinché quest'opera fosse completata e svolgesse quel ruolo nazionale che riveste.
Del resto, non rivelo niente di misterioso dicendo che questa opera non ha mai goduto di un occhio di riguardo da parte di RFI, che prevedeva - legittimamente - come prioritarie altre scelte di percorsi a livello nazionale. Tuttavia, finalmente, si è arrivati a porre un punto fermo. Al riguardo, vorrei capire se è stato effettuato l'affidamento per la progettazione definitiva. In caso affermativo, sarebbe molto interessante, signor commissario, capire quanto tempo RFI impiegherà per terminare la progettazione, poiché l'esperienza ci dice che l'opera non ha goduto di particolari riguardi, ma è stata sempre «imposta e voluta dal territorio», un territorio molto vasto che ha visto impegnate numerose regioni, province e comuni. Ovviamente, come territorio della provincia di Parma, siamo particolarmente interessati, avendo le istituzioni territoriali lavorato molto al riguardo. Le ulteriori informazioni che oggi ci ha fornito in proposito ci fanno ben sperare.
Mi auguro di poterla avere ancora in Commissione, per essere presto nelle condizioni di definire in termini davvero molto precisi quando potremo vedere conclusa questa opera importantissima per il nostro Paese. Grazie.

MAURO LIBÈ. Mi rifaccio a quanto detto dalla collega che mi ha preceduto. Ringrazio il signor commissario, consapevole


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del fatto che, dovendo gestire la situazione, non ha certo il compito di prevedere le azioni del Governo al riguardo, ma sicuramente quello di sollecitarle, visto che tutti abbiamo a cuore un'opera che - è importante evidenziarlo - costituisce il secondo vero corridoio di attraversamento del nostro Paese (se non si entra in quest'ottica, non si riesce ad andare oltre nella realizzazione dell'opera).
Al di là delle domande da porre - al riguardo mi associo a quelle rivolte dalla collega - ribadisco che a suo tempo sono stato freddo sulla questione dei 48 milioni: condividevo infatti le obiezioni allora sollevate perché è inutile investire delle risorse in progettazione se non si hanno le idee chiare. Ci sono voluti, come ci ha fatto notare, quattordici anni per costruire la Pontremolese la prima volta, mentre ora, stando al planning, ce ne vorrebbero almeno altrettanti per finire dal punto in cui siamo già, quindi con tempi che purtroppo, non certo per colpa sua, pare si allungheranno.
Le rivolgo anche una domanda un po' più politica: esiste una vera volontà da parte del Governo di perseguire la realizzazione completa di un progetto che non serve ai territori delle tre regioni attraversate, sebbene ci saranno sicuramente delle ricadute, ma principalmente a tutto il sistema di attraversamento del nostro Paese? Continuiamo, infatti, a parlare di assi ferroviari - anche in questo caso non parlo di governi specifici, ma questo vale per tutti da troppo tempo - ma ci ostiniamo a lasciare tutto sulla gomma.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor commissario, intanto vorrei quasi dire - e mi dispiace - che per fortuna c'è la Corte dei conti che ogni tanto ci dice che servono le risorse per realizzare le opere.
Stabilito che di soldi purtroppo non ce ne sono a sufficienza, quindi è necessario reperirli, naturalmente è compito del Governo indicare dove intende recuperarli.
Relativamente alle risorse mancanti, pari a 2,3 miliardi di euro circa, è stata individuata la priorità, mi pare, sulla Parma-Vicofertile, dove i 234,6 milioni sono già disponibili. Tuttavia, ci sono altri sei lotti, vengono coinvolte tre regioni e diverse province e, ormai, siamo sicuri che l'assegno unico di oltre 2 miliardi di euro non arriverà.
Se è così, le chiedo. siamo in grado di dare quanto meno delle priorità per fare in modo che anche il Parlamento e noi come Commissione possiamo eventualmente intervenire, almeno per individuare altre risorse per ulteriori lotti in termini di priorità? Avere il progetto, sapere quanti giorni di cantiere servono e via dicendo è interessante, ma poi, se non ci mettiamo le risorse, le opere non si possono realizzare.
Chiedo, quindi, se sia possibile avere informazioni in merito. Ho letto velocemente la documentazione, ma non ho individuato in termini di priorità quali sono le prossime mosse da compiere.

PRESIDENTE. Do la parola all'ingegner Besozzi per la replica.

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Con riferimento alla domanda posta dall'onorevole Motta, rispetto all'affidamento del progetto a RFI, forse non mi sono spiegato bene: la Corte dei conti ha sollevato delle obiezioni anche sulla seconda delibera, che è in istruttoria. Il ministero ha risposto il 27 novembre scorso, entro i 30 giorni fissati dalla Corte dei conti, e la risposta esamina le problematiche che lei ha rilevato. L'affidamento della progettazione, dunque, potrà essere effettuato al momento della registrazione di quella delibera, che auspichiamo possa avvenire a brevissimo.

CARMEN MOTTA. Mi perdoni, qual è la delibera?

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Si tratta della delibera del CIPE n. 19 del 2009.


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Per quanto attiene alla previsione dei finanziamenti, l'Allegato infrastrutture 2009-2013 ha individuato, a partire dall'anno 2009 fino all'anno 2021, le esigenze di cassa, assumendo l'impegno di programmarle. Pertanto, mi sembra che il Governo si sia attivato per concludere questi lavori. La scelta di realizzare questa opera è prioritaria - personalmente la condivido - ed è stata presa di petto, perché l'inserimento nella legge obiettivo ha un chiaro significato programmatico e politico.
Si sono verificate, poi, le problematiche relative ai 48 milioni per la progettazione definitiva (siamo d'accordo sul fatto che servono le risorse per eseguire i lavori). Tuttavia, al di là di tale stop, l'opera è stata ripresa dall'attuale Governo, con lo stanziamento dei 234 milioni di euro di finanziamento, riferiti a un lotto funzionale costruttivo. Pertanto, credo che si tratti ormai di un problema risolto.
Credo di aver già riposto alla domanda dell'onorevole Libè, circa la volontà del Governo di realizzare quest'opera, ricordando che è stato nominato un commissario a tale scopo.
Ero appena stato nominato, sapevo ben poco della Pontremolese - come capirete, vivendo a Varese, sapevo dov'era Pontremoli, conoscevo i funghi, il prosciutto e il salame, ma la Pontremolese non era per me così nota, soprattutto con riferimento all'iter di finanziamento, di programmazione e di realizzazione dell'opera - dunque ho ascoltato con molta attenzione la trasmissione Report, con l'idea che, proprio attraverso un'inchiesta giornalistica, avrei avuto qualche informazione. Nella trasmissione televisiva, si è subito manifestato l'intento di verificare lo stato dei lavori, dopo diciassette anni che si parla della Pontremolese. Sono stati dunque presentati i lavori realizzati, il cantiere in corso di realizzazione, per concludere che in diciassette anni si è fatto poco. Forse, però, sarebbe stato corretto dire che nel 2001 questa opera è stata ritenuta prioritaria con la legge obiettivo, probabilmente - come diceva l'onorevole Motta - grazie alla pressione bipartisan di tutti i parlamentari e delle Commissioni, affinché tale Asse venisse inserito nel piano dei trasporti.

MAURO LIBÈ. Ma non può essere definita «prioritaria», se mancano ancora 2 miliardi 300 milioni: mi scusi, ma è un dato di fatto.

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Chiamo un'opera «prioritaria» se la inserisco in un programma e prevedo gli stanziamenti nel momento in cui servono.

MAURO LIBÈ. Scusi, non vorrei fare il maleducato interloquendo, ma l'Asse non può essere prioritario quando lei stesso dice ci sono voluti 14 anni per costruire la Pontremolese la prima volta e adesso ne occorrono come minimo altrettanti. Sarebbe prioritaria se, mentre un secolo fa hanno impiegato 14 anni, adesso la realizzassero in cinque anni.
Se aggiungiamo che non ci sono neanche i finanziamenti....

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Mi sembra che stiamo parlando di un'opera diversa; il mio era un appunto per rilevare che le attuali procedure per la programmazione delle opere pubbliche, purtroppo, dilatano molto i tempi di realizzazione. Questo dipende dall'attuale situazione della legislazione.
Mi pare, comunque, che ci sia la volontà di effettuare una programmazione perché questa opera si realizzi. Almeno così a me sembra, ovviamente, però, non sono io ad avere disponibilità di cassa.

MAURO LIBÈ. Questo, infatti, l'ho premesso: lei si assume colpe che non sono sue.

PRESIDENTE. Traduco in politichese: l'onorevole Libè attacca lei, commissario, per accusare il Governo, giusto?


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MAURO LIBÈ. Non è così. Non è colpa di un Governo, c'è, semmai, una responsabilità storica...

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. La complessità di realizzazione delle opere pubbliche passa attraverso una serie di problemi di coordinamento con il territorio. Probabilmente, cento anni fa non c'era il traffico di oggi, quindi realizzare ponti o spostare una viabilità era meno frequente. Per non parlare, poi, dei problemi procedurali: un tempo i progetti venivano definiti e realizzati, mentre oggi sono sottoposti a numerosi passaggi.
Inoltre, bisogna considerare che oggi non inseriamo queste grandi opere in un terreno nudo: è diverso costruire una fognatura in un paese o in campagna. Allora, dunque, si realizzavano le opere in un terreno che non aveva vincoli, mentre oggi, per esempio, per realizzare l'attraversamento di un fiume che va a collegare due viabilità...

MAURO LIBÈ. Scusate, questo offende la nostra intelligenza: lo sappiamo, ma il ragionamento è un altro.

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Le riferisco quello che penso sulla programmazione. In queste condizioni, investire risorse più concentrate nel tempo significa impattare sul territorio con conseguenze che, probabilmente, non sono positive sotto il profilo economico. Non le dico di aver compiuto questo studio al meglio e che questa è la programmazione più adeguata. Infatti, sono stato nominato commissario da poco e non sono un padreterno. Tuttavia, ho visto le opere in corso di realizzazione ad oggi, ho preso atto delle interferenze sul territorio e ho valutato sotto il profilo tecnico il programma dei lavori. Come conseguenza di tutto ciò, mi sento di dire che tale programma si può accelerare, forse, ma non più di tanto; diversamente, purtroppo, si avrebbe un impatto negativo.
Quanto alla programmazione delle risorse finanziarie, leggendo i giornali capisco che oggi ce ne sono poche. Vedo, comunque, che il Governo ha investito 234 milioni e, relativamente al planning da oggi al 2021, ha stabilito le risorse che occorreranno nel tempo e si è impegnato a stanziarle. A fronte di ciò, dunque, mi sembra di poter dire che ci sia la volontà di realizzare l'opera.
Certamente, ci sono problemi sui quali dovrà intervenire il Parlamento, perché oggi si ha una certa difficoltà, per problemi con la Corte dei conti, a realizzare delle opere laddove non siano funzionali. La galleria di Berceto, che costa 1,2 miliardi circa, diventa funzionale nel momento in cui è completa. Probabilmente, quindi, il Parlamento dovrà normare al riguardo, per stabilire che opere di questo tipo possono essere realizzate sia nel caso in cui si abbiano a disposizione tutte le risorse necessarie, sia nel caso che le risorse possono essere disponibili progressivamente, consentendo in tal caso la realizzazione progressiva, nel tempo, dei vari lotti.
Un secondo aspetto sul quale forse questa Commissione è competente riguarda un'analisi sulla natura dei rifiuti che provengono dagli scavi. Sostanzialmente, si tratta di estrarre della terra che ha ben poco di «inquinato»; inoltre, trattare questo materiale come rifiuto normale rischia di aumentare il costo dei lavori e di rallentarne l'esecuzione. Credo che questo sia un tema su cui dovrebbe intervenire essere questa Commissione, non il commissario, che deve limitarsi ad applicare la legge.
Si potrà quindi non condividere, ma, se si programmano i lavori in un determinato lasso di tempo e si stabilisce una certa quantità di risorse, per poi stanziare effettivamente quanto è necessario con le risorse della legge obiettivo, e per di più si nomina un commissario perché tenga sotto tiro la realizzazione delle opere, accertando, laddove ci sono dei ritardi, che venga progettato nei tempi e sostituendosi


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agli incaricati nel caso fosse necessario, mi pare che ci sia la volontà di realizzare l'opera.
In caso contrario, dal mio punto di vista, non si nominerebbe il commissario e si manderebbero avanti i lavori con gli intoppi che la burocrazia è sempre capace di creare.

SERGIO MICHELE PIFFARI. E alla mia domanda?

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Scusi, qual era la domanda?

SERGIO MICHELE PIFFARI. Dai documenti, risulta che quest' opera è suddivisa in sette lotti, per uno dei quali sono disponibili 235 milioni di euro; poiché lei ha richiamato il diagramma di Gantt e ha citato la data di agosto del 2010, magari la richiameremo per verificarla.
Domando se sia possibile stabilire una priorità relativamente a tutti questi lotti, anche considerando quanto ha detto successivamente.

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. La priorità non è una scelta che spetta al commissario, bensì al Governo.
Tuttavia, guardando le modalità di approccio alla realizzazione di questa opera, si può vedere che si è partiti dal versante toscano e poi da quello parmense. Se le risorse attuali vengono utilizzate per realizzare la Parma-Fornovo, questa diventa una linea funzionale, comunque utilizzabile. Penso, quindi, che tali siano le scelte di priorità e che da qui andrà avanti.

SERGIO MICHELE PIFFARI. Come descritto a pagina 10 del documento...

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. In che senso?

SERGIO MICHELE PIFFARI. Vorrei solo sapere se i lotti indicati nel documento sono indicati a caso...

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. No, secondo me non sono scelte effettuate a caso. Qui sono scritte a caso perché non sono le ferrovie che indicano queste priorità, ma il Parlamento, che, credo, le detta a RFI nel momento in cui approva il contratto di programma.
Mi pare che da questo prospetto emerga che 235 milioni sono per il tratto Parma-Vicofertile; procedendo verso Fornovo, c'è il tratto tra Vicofertile e Collecchio, per il quale servono 94 milioni - se sono a disposizione si potrà procedere - per poi arrivare, con il tratto tra Collecchio e Osteriazza, a Fornovo.
Il problema è se finanziare autonomamente questi lotti autonomamente o in parallelo alla realizzazione degli altri. Certamente, comunque, a mio parere, se si hanno delle risorse a disposizione, le si investe prima in un'opera funzionalmente utilizzabile: credo che sia un criterio logico, alla luce del quale questa scaletta potrebbe essere recepita, anche se l'indicazione delle priorità sono compito del Parlamento.

CARMEN MOTTA. Capisco che, allo stato attuale, il commissario non possa dirci molto di più. Insisto, però, su un punto: pur aspettando il via libera, per quanto riguarda la pubblicazione della seconda delibera CIPE, immagino che lei avrà avuto contatti con RFI. Ammesso e non concesso - speriamo di si - che tutto fili liscio e che questa seconda delibera CIPE possa superare tutte le attuali difficoltà, secondo lei quanto può impiegare RFI per realizzare la progettazione definitiva?


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Inoltre, signor commissario, lei ha detto che l'opera era inserita nella legge obiettivo del 2001 che, a mio giudizio, pur avendo come tutte le leggi qualche zona d'ombra (non la giudicammo perfetta neanche allora), ha sicuramente favorito l'avanzamento delle opere nel nostro Paese. Tuttavia, quest'opera era stata inserita tra quelle strategiche senza disporre di un solo euro. Le ho riportato la questione dei 48 milioni di euro, proprio per dire come a un'opera si può attribuire tutta la strategicità che si vuole, ma, se manca la progettazione, non partirà mai.
La domanda su RFI, dunque, è relativa ai tempi della progettazione definitiva che, fatto salvo quello che lei ha detto sulle problematiche ancora aperte sulla seconda delibera CIPE, sono fondamentali.
Secondariamente, il problema si determina in mancanza di unitarietà e di una scelta definitiva: ora, fortunatamente, il lotto per il quale si sono stanziati i 235 milioni va avanti, ma lei sa meglio di me che il punto nodale è la galleria di valico. Se noi, invece, realizziamo un tratto, anche importante, da una parte e un altro tratto dall'altra parte - lei mi dirà che intanto li usiamo, perché sono comunque funzionali al trasporto, ci mancherebbe altro - non si tratta più dell'asse Tirreno- Brennero: sono monconi, per quanto importantissimi ed utilissimi.
In sostanza, dunque, relativamente al miliardo e passa che manca per la galleria di valico - era questa la domanda che le avevo posto - c'è una qualche proposta sua al Governo o, viceversa, che il Governo ha già anticipato a lei, per reperire il pacchetto più importante di risorse, necessario per realizzare l'opera che sorregge l'intera struttura? Se il Governo dice semplicemente che troverà le risorse, resto sempre con una grande ansia. Mi rendo conto, infatti, che 94 milioni si possono reperire, se ne possono trovare anche 398, ma il miliardo e più che serve per realizzare la galleria di valico, che rende di fatto questa opera il corridoio degno di questo nome, resta un problema.
Poiché, quindi, tutti sanno - l'abbiamo sentito anche dal Ministro Matteoli - che il reperimento delle risorse non è semplice, tenuto conto anche della situazione complessiva delle finanze pubbliche, le chiedo - se è stata fatta questa riflessione - come si possa proseguire in tal senso, soprattutto per quanto riguarda l'opera più impegnativa.

PAOLO BESOZZI, Commissario straordinario delegato per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione dell'Asse ferroviario Pontremolese. Per quanto attiene alla progettazione, sono commissario da poco, ho potuto solo prendere atto, per ora, di alcune situazioni e non è facile muoversi tra «elefanti» come Ferrovie, Italferr, Ministeri, Parlamento e via dicendo.
Tuttavia, ho effettuato dei sopralluoghi a Parma, ho visto quali sono le problematiche e mi sembra di poter dire - non vorrei che questa fosse una risposta impegnativa, anche perché dovrei svolgere un ruolo sostanzialmente di controllo, ma, essendo anche un tecnico, ho avuto modo comunque di fare certi apprezzamenti di tale natura - che le problematiche di attraversamento siano state ormai definite e analizzate.
Pertanto, una volta che la delibera CIPE sarà approvata, credo che Rete ferroviaria italiana, mettendo a disposizione le risorse per la progettazione di questo lotto, potrebbe arrivare nel giro di 6-8 mesi all'appalto delle opere, salvo problemi su alcuni aspetti di dettaglio che potrebbero interferire con i diversi desiderata degli enti locali.
Non ho comunque approfondito per ora questo aspetto, dunque voglia cortesemente considerare la risposta come informativa, senza grande impegno.
Per quanto riguarda la scelta del finanziamento della galleria di valico, che lei, giustamente, definisce il tratto fondamentale dell'opera, parliamo di 1,2 miliardi di euro: non credo che sia il commissario a poter dare una risposta di questo tipo. Quest'opera è interamente finanziata dallo Stato, per cui le risorse, nella situazione attuale, vanno previste nell'ambito di bilanci pubblici. Mi pare


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che la legge finanziaria la emani il Parlamento, che quindi deve decidere di mettere o meno a disposizione queste risorse. Nel quadro programmatico del Governo, ci si impegna a stanziare le risorse che ho indicato nei tempi fissati in questo programma, pertanto non si può inventare un project financing sulla galleria. Allo stato attuale, non si sono effettuate proposte di questo tipo, né credo le si possa avanzare, perché mi pare che la linea abbia sostanzialmente un interesse strategico per lo sviluppo dei porti e dei collegamenti, ma non un ritorno, per esempio, in termini di traffico passeggeri; probabilmente, dunque, non si presta a una realizzazione mediante processi che attraggano altri tipi di risorse. In ogni caso, questo sarà eventualmente un compito da esaminare nel tempo.

PRESIDENTE. Ringrazio il nostro ospite e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.

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