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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione X
2.
Mercoledì 19 novembre 2008
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Gibelli Andrea, Presidente ... 3

Variazione nella composizione della Commissione:

Gibelli Andrea, Presidente ... 3

Seguito dell'audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michela Vittoria Brambilla, sulle linee programmatiche del Governo nel settore del turismo (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Gibelli Andrea, Presidente ... 3 4 5 7 11
Brambilla Michela Vittoria, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ... 4 7 11
Abrignani Ignazio (PdL) ... 5
Benamati Gianluca (PD) ... 7
Faenzi Monica (PdL) ... 6
Formisano Anna Teresa (UdC) ... 6
Froner Laura (PD) ... 3 4
Marchioni Elisa (PD) ... 5
Monai Carlo (IdV) ... 4
Peluffo Vinicio Giuseppe Guido (PD) ... 5
Raisi Enzo (PdL) ... 6
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-Repubblicani: Misto-LD-R.

COMMISSIONE X
ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 19 novembre 2008


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ANDREA GIBELLI

La seduta comincia alle 15,10.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Variazione nella composizione della Commissione.

PRESIDENTE. Comunico che il deputato Massimo Polledri ha cessato di far parte della Commissione attività produttive, mentre è entrato a farne parte il deputato Marco Giovanni Reguzzoni, cui auguriamo buon lavoro, sottolineando che questa Commissione sul merito ha già prodotto grandissimi risultati sul 1441-ter, attualmente all'esame del Senato.

Seguito dell'audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michela Vittoria Brambilla, sulle linee programmatiche del Governo nel settore del turismo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michela Vittoria Brambilla, sulle linee programmatiche del Governo nel settore del turismo.
Vorrei ringraziare il sottosegretario Brambilla per essere tornata a concludere l'audizione che avevamo iniziato nella seduta del 22 luglio.
Ricordo ai commissari che nella precedente occasione il sottosegretario non aveva avuto l'opportunità di rispondere a tutte le questioni sollevate.
Se i colleghi ritengono opportuno porre ulteriori domande, nei cinquanta minuti a nostra disposizione prima che l'Assemblea riprenda i suoi lavori alle 16, consiglierei però di limitare i tempi in modo da lasciare al sottosegretario la possibilità di fornire le risposte. Non spetta a me stabilire se le domande già poste siano comprensive di tutte le osservazioni, vorrei quindi sentire l'opinione del vicepresidente in proposito.

LAURA FRONER. Vorrei formulare una proposta. Poiché è passato parecchio tempo dall'audizione del sottosegretario Brambilla e nel frattempo sono emerse ulteriori questioni, si potrebbe limitare la replica del sottosegretario a circa mezz'ora, in modo da avere l'opportunità di interloquire sulle nuove questioni eventualmente emerse nel frattempo.

PRESIDENTE. Possiamo quindi concordare nuove iscrizioni a parlare per un tempo massimo di venti minuti.

LAURA FRONER Erano rimaste in sospeso alcune iscrizioni, tra cui la mia. Presumo quindi che ci possano essere anche altri interventi.

PRESIDENTE. Se il sottosegretario è d'accordo, possiamo quindi ordinare i nostri lavori stabilendo una mezz'ora per la replica complessiva e dedicando i venti


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minuti a nostra disposizione per altri interventi che saranno «contingentati» in ragione del loro numero. Le argomentazioni delle domande poste a luglio avevano impegnato molto tempo, per cui stabilirei tempi precisi, non per limitare gli interventi, ma per consentire ai colleghi di sfruttare questi venti minuti.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Se ci sono anche altre domande perché sono emerse nuove questioni, posso anche ascoltarle tutte e poi formulare una risposta complessiva.

PRESIDENTE. Non abbiamo dubbi. Infatti, quella mezz'ora sarà dedicata anche a questo.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Forse è meglio sentirle prima, in modo da rispondere su tutto.

PRESIDENTE. Mi sembra giusto.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono in casa vostra, per cui decidete voi.

PRESIDENTE. Se siete d'accordo, dunque, sfrutteremo questi venti minuti per ulteriori domande. Do la parola ai colleghi che desiderino intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

LAURA FRONER. Sarò estremamente sintetica, ponendo una domanda diretta sull'argomento emerso anche recentemente relativo alle guide turistiche e al discorso della formazione, del riconoscimento e della regolamentazione. Alcune competenze infatti sono regionali ed è stato già raggiunto un accordo tra il Ministero e le singole Regioni in merito a questo.

CARLO MONAI. Rivolgo innanzitutto un saluto al sottosegretario e ai colleghi. Intervengo per la prima volta in questa Commissione. Sono molto interessato all'inserimento di un focus importante sulla promozione dei siti Unesco nell'ambito delle iniziative di promozione turistica che il sottosegretario ha organizzato in modo sistematico e puntuale.
Da vari decenni l'Unesco, emanazione delle Nazioni Unite, ha attivato una lista dei siti considerati patrimonio mondiale dell'umanità. In questo elenco, l'Italia è il Paese più rappresentato. Abbiamo quindi una forte valenza internazionale per la qualità di questi siti, che attraversano tutto lo stivale e godono di questo riconoscimento mondiale.
Mi sembra doveroso promuovere su questa materia un focus anche di carattere normativo, perché, al di là della creazione di un apposito ufficio Unesco, che ha sede presso il Ministero dei beni artistici e sta lavorando bene nonostante le limitate risorse umane di cui dispone, il nostro Paese ha la necessità di valorizzare prioritariamente queste località, che rappresentano luoghi di eccellenza riconosciuti a livello mondiale.
Da questo punto di vista sto lavorando a una proposta di legge finalizzata al sostegno di questi siti. Mi riservo di condividerla con i colleghi che riterranno di dare il loro contributo su questo tema e mi auguro che anche il Ministero e il sottosegretario intendano individuare politiche di sostegno anche nella predisposizione delle candidature, perché abbiamo una Tentative List molto lunga, in cui ogni anno viene scelto il sito, che il Ministero promuove come candidatura ufficiale italiana nella sede degli uffici dell'Unesco a Parigi.
Oltre a questa modalità di approfondimento sul procedimento di formazione delle candidature, che necessita di un coordinamento nazionale che tenga conto anche delle necessità territoriali, un'altra questione importante riguarda l'eventuale predisposizione di un piano di gestione, quindi un coordinamento nazionale in grado di mettere a frutto le esperienze delle migliori pratiche e di promuovere una rete di siti nazionali Unesco, favorendo


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un percorso virtuoso di valorizzazione di questa risorsa nazionale, a mio giudizio, ancora inesplorata.

ELISA MARCHIONI. Vorrei aggiungere due temi alle domande già poste nel corso dell'audizione a luglio sul tema dell'IVA e della ristrutturazione, temi ancora aperti. Si tratta di sollecitazioni emerse nella stagione estiva, che non è stata semplice.
Ho incontrato molti operatori che hanno aperto la stagione senza permessi, perché riuscire a venire incontro agli adempimenti di competenza del demanio, delle AA.SS.LL., dei comuni e delle province richiede tempi tali che una serie di operatori come quelli del settore balneare hanno palesemente aperto fuori da ogni regola. Questo ha portato a un'esplosiva qualità dell'innovazione, priva però di supporto amministrativo. Si potrebbe quindi realizzare uno sportello unico che aiuti queste imprese sulla linea della semplificazione, laddove talvolta rispettare tutte le regole previste si rivela molto difficile.
Provengo da Rimini e in questo momento di crisi sulla riviera si rileva un grosso allarme mafia. I piccoli imprenditori, proprietari di piccoli alberghi di terza o quarta fila ormai certi dell'alla mancata riuscita economica estiva vengono sollecitati dalla proposta di acquisti in contanti a prezzi molto superiori rispetto al mercato. Si tratta di potenziali spaccati di riciclaggio di denaro estremamente allarmanti. Si dovrebbe quindi attivare una particolare sorveglianza su questo, perché la crisi apre a chi si presenti con soldi in contanti superiori alle legittime aspettative. A questo si collega il bisogno di liquidità di molti piccoli imprenditori necessari per una riqualificazione della struttura turistica, che garantisca loro di rimanere sul mercato. Se le banche non hanno disponibilità al credito o richiedono garanzie superiori a quelle che i piccoli imprenditori possono dare, si rischia che questi facciano ricorso agli usurai. Possediamo infatti prove della crescita del fenomeno sommerso dell'usura. Anche in questo caso è dunque necessario valutare la previsione di una garanzia statale, che permetta alle banche di concedere credito. Questo aiuterebbe molti piccoli imprenditori a rimanere sul mercato senza finire nei lunghi tentacoli dell'usura.
Ho letto sui giornali che lei; sottosegretario Brambilla, proponeva un buono vacanza per incoraggiare i turisti. Si racconta che negli anni '60 venisse pagata la benzina ai tedeschi per venire in riviera. Le chiedo con quali forme pensi di realizzare questa forma di incentivo alla vacanza.

PRESIDENTE. Vorrei informare che si sono aggiunti altri colleghi, ma, se rispettiamo i tempi che ci siamo dati pari a due minuti a persona, riusciamo a chiudere entro i dieci minuti concordati.

IGNAZIO ABRIGNANI. Sarò brevissimo. Parto dal portale, ma il concetto è unico, perché il portale è una forma fondamentale di coordinamento e di promozione dell'Italia all'estero. La relazione del 22 luglio del Sottosegretario iniziava affermando che «le Regioni concordano con me sulla necessità di creare un portale [...]». Lo stesso criterio si rileva nell'accordo quadro con la regione Campania, in cui mi ha colpito la frase: «anche qui si è deciso di aprire una cabina di regia...».
Volevo chiederle se in questi tre mesi i rapporti con le regioni inducano a considerare la possibilità di realizzare in Italia un'unica cabina di regia di promozione, di cui il portale è sicuramente lo strumento principale, ma che dovrebbe coinvolgere anche altri aspetti della promozione.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO. La mia domanda al sottosegretario riguarda l'Expo 2015, occasione importante dal punto di vista turistico, considerata anche nella scorsa audizione dal sottosegretario come uno dei grandi eventi per imprimere slancio al turismo. Vorrei sapere in che modo il Governo intenda permettere al nostro Paese di sfruttare al meglio questa opportunità e quale sia il calendario degli impegni anche dal punto di vista degli investimenti infrastrutturali.


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MONICA FAENZI. Sarò brevissima. Vorrei informare il sottosegretario che abbiamo ottenuto l'approvazione di un ordine del giorno, che riguardava l'aumento dei canoni concessori dei beni pertinenziali alle strutture che operano sul demanio.
Dopo un passaggio dal Ministero dello sviluppo economico al Ministero dell'economia e delle finanze, è giunto all'attenzione del suo settore e la sua segreteria mi ha informato che state lavorando. Sarebbe importante realizzare questa iniziativa, perché tale settore produttivo versa in una grave crisi, laddove le tariffe applicate hanno prodotto un aumento del 300 per cento e alcune persone sono costrette a pagare non più 2.000, ma 70.000 euro con conseguenze immaginabili.
Vorrei sottolineare una importante iniziativa che la regione Toscana sta realizzando, ma che può interessare anche le altre Regioni, che consiste in una classificazione degli stabilimenti balneari, che ci impone di rivalutare i nostri stabilimenti in ragione di alcune caratteristiche. Ad esempio, a Castiglione dovremo far passare in categoria A alcuni stabilimenti balneari dotati di piscina. Questo comporterà un aumento dei canoni e di conseguenza anche dei prezzi per l'utenza, ma non un aumento della qualità delle strutture. Ritengo quindi che tale questione debba essere monitorata, per garantire quella congruità tra costo e servizio che deve contraddistinguere un'offerta turistica concorrenziale anche nei confronti dell'estero.

ANNA TERESA FORMISANO. Vorrei porre alcuni quesiti al sottosegretario Brambilla, in coda alle domande che avevo già formulato nella scorsa audizione.
Per quanto riguarda il turismo per i diversamente abili, vorrei sapere se esista l'ipotesi di garantire finanziamenti agli operatori del settore turistico per l'abbattimento delle barriere architettoniche sia strutturali che visive e audiovisive, aspetto che spesso dimentichiamo.
Il nostro è uno dei Paesi che hanno più costa e meno stabilimenti balneari adeguati all'accoglimento delle persone diversamente abili. A Sperlonga, esiste uno stabilimento balneare per tutti e in particolare per i diversamente abili, dotato persino di carrelli che portano il disabile in acqua attraverso l'uso di carrucole, che non riesce a soddisfare le numerose domande di prenotazione dall'estero soprattutto di tedeschi e austriaci. Questo esempio testimonia quanto potrebbe portare in termini di PIL questo tipo di investimenti.
Il turismo termale è un altro segmento del turismo del nostro Paese che sta vivendo una crisi enorme. Poiché le città turistiche termali nel nostro Paese fortunatamente sono tante, chiedo di avere un occhio di riguardo nei riguardi di questo tipo di attività. Sebbene non sappia se sia di competenza del sottosegretario Brambilla, vorrei conoscere l'orientamento del Governo sulle proposte di legge che prevedono l'istituzione di casinò nel nostro Paese.

ENZO RAISI. Vorrei segnalare due semplici spunti, uno dei quali riguarda l'unica cabina di regia, tema unanimemente sottolineato, perché estremamente sentito non solo dagli operatori, ma da tutto il sistema Paese. In passato, abbiamo perso molto a causa del localismo e della riluttanza a vendere all'estero il sistema Paese.
Ritengo importante considerare le nicchie di mercato, quali il turismo dei diversamente abili, il turismo congressuale, che in Italia potrebbe avere grandi opportunità, ma che purtroppo non viene adeguatamente considerato, e quello degli anziani, che andando presto in pensione rappresentano un potenziale enorme che necessita di particolari condizioni, anche perché uno dei temi del nostro Paese è la stagionalità, ovvero l'alternarsi di eccellenti momenti stagionali, cui fa seguito il nulla. Per abbattere i costi fissi, si deve garantire una presenza annuale costante, aspetto in cui gli amici romagnoli possono dare esempi positivi.
L'altro grosso tema riguarda i fondi europei, sui quali il nostro Paese soprattutto sul tema turistico è sempre in polemica


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con altri Paesi. La Spagna è riuscita a prendere tutto sui fondi europei, mentre nel nostro Paese solo alcune realtà regionali più preparate riescono a portare a casa qualcosa. Ritengo che sui fondi europei sia opportuno aprire un confronto importante. Dati i tempi, infatti, l'Italia deve esprimersi sul turismo, e lei ha un compito molto delicato, che spero goda della debita rilevanza all'interno del Governo.
In un momento contraddistinto da scarsità di fondi, è necessario utilizzare al meglio quelli che sono disponibili che al contrario stiamo usando poco rispetto al resto d'Europa.

GIANLUCA BENAMATI. Vorrei velocemente sottolineare un punto trattato, su cui mi interesserebbe avere una risposta, ovvero il tema del termalismo. Provengo da un'area in cui le località termali sono numerose e sono profondamente consapevole delle grosse difficoltà affrontate dal termalismo in seguito alla fine della mutuabilità dei trattamenti. È in corso una notevole riconversione di settore, che non riguarda solo le grandi localizzazioni, ma molti piccoli e medi stabilimenti in paesi e cittadine.
Vorrei sapere se sia previsto un intervento organico a sostegno della riconversione nel settore.

PRESIDENTE. Do ora la parola al sottosegretario Brambilla per la replica.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Innanzitutto, ringrazio i componenti della Commissione. Vorrei premettere che abbiamo ancora mezz'ora, ma, qualora non facessi in tempo a rispondere a tutte le vostre domande perché la materia dei nostri due incontri appare vasta, sarò ben lieta di tornare per approfondire ulteriormente i contenuti, anche perché considero il confronto con voi importante per me e per il lavoro che devo svolgere.
La vicepresidente sottolineava giustamente come siano successe molte cose da luglio ad oggi, nessuna delle quali positiva. Avevo già preannunciato questa situazione, ma dare dati senza essere supportata da numeri reali non è gradevole e neppure serio. A fine settembre ho dunque fornito una voce ufficiale sull'andamento del settore turistico. Durante il mese di agosto, si erano susseguiti vari allarmi lanciati dalle varie categorie. Ritengo che le associazioni di categoria che a ferragosto definivano già la stagione turistica un disastro nuocessero al Paese, perché mancava ancora metà agosto e l'intero mese di settembre.
Credo che sia giunto il momento di mettere la parola fine al fatto che sul turismo, a differenza che in altri settori, mille voci fuori dal coro trovino ampio spazio sui giornali facendo opinione, ritengo oltretutto spesso alcuni dati vengono diffusi in base a un interesse di fondo.
Ho riunito l'Osservatorio nazionale del turismo, che vi avevo annunciato di aver messo finalmente all'opera. Si trattava di una realtà già nata da tempo sulla carta, cui però mancava persino il personale da dedicare a questo compito importante: la conoscenza è potere, conoscere permette di prevedere, di fare politica e strategia. Sull'Osservatorio nazionale del turismo siamo dunque riusciti a dare concreta attuazione al nostro progetto. A breve, avremo anche il portale on line prima del portale Italia.it, che permetterà alle istituzioni e alle imprese di avere sempre in tempo reale il polso della vera situazione del comparto, indipendentemente dalle singole voci. Riuniremo infatti tutto l'esistente, mettendo a sistema i vari osservatori esistenti (categorie, Regioni), i nostri dati, ISTAT, Bankitalia e Unioncamere. Parallelamente, condurremo ricerche mirate per integrare i punti non ben sviluppati, quali ad esempio il servizio alle imprese e la redditività.
A fine settembre, dunque, ho fornito i dati ufficiali insieme a ISTAT, Unioncamere e Bankitalia. La situazione si è rivelata purtroppo negativa, laddove da tanti anni avevamo una crescita insignificante dell'1-2 per cento, mentre il mondo cresceva a ben altre proporzioni, ma quest'anno


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abbiamo registrato una perdita reale tra il 5 e il 15 per cento, con punte nel Mezzogiorno di meno 17,5 per cento. Tali cifre riguardano sia arrivi che presenze, ovvero del turista «mordi e fuggi» al turista che soggiorna anche una sola notte, nonché la spesa del turista nella regione scelta per la vacanza, altro indice che ci interessa.
Dopo aver subìto un contraccolpo del genere, ci troviamo dinanzi a una situazione difficile e dobbiamo evitare che questo dato negativo diventi strutturale, rischio purtroppo fondato. Parallelamente, i tempi non ci aiutano. Siamo in presenza di una crisi congiunturale di cui non conosciamo longitudine, latitudine e durata, con una conseguente contrazione dei consumi interni, tanto che il 45 per cento degli italiani in agosto non è andato in vacanza, perché nelle famiglie in difficoltà una delle prime voci tagliate è quella che riguarda le vacanze.
Si rileva una situazione di contrazione dei consumi nazionali, tenendo presente che il 60 per cento dei turisti nel nostro Paese sono italiani, con ovvie conseguenze. Il supereuro ha influito sull'incoming dei turisti dagli Stati Uniti, mentre l'attuale crisi mondiale ha spinto l'Organizzazione mondiale del turismo a ridurre le previsioni di crescita del turismo.
Dagli anni '50 ad oggi siamo arrivati ad avere circa 850 milioni di turisti in giro per il mondo ogni anno e si prevede di arrivare a 1 miliardo nel 2010. Negli ultimi anni, la crescita dei flussi turistici ha oscillato tra il 7 e il 10 per cento, mentre quest'anno l'Organizzazione mondiale del turismo ha previsto una crescita non superiore al 2 per cento nel 2009.
La nostra situazione è più grave di quella dei nostri competitor europei, perché in Italia il turismo vive un problema congiunturale e uno strutturale, sul quale dovremo intervenire. Non possediamo però la bacchetta magica e, se l'Italia individua nella carenza di infrastrutture e servizi di trasporti uno dei problemi strutturali per il nostro turismo, si porrà rimedio a questa realtà, ma non nella stagione 2009.
Un altro problema strutturale è rappresentato dal rapporto deficitario qualità-prezzo delle nostre strutture ricettive, ovvero dalla esigenza di una riqualificazione, dalla mancanza di risorse delle imprese per effettuarla e dall'elevato livello dei prezzi delle nostre strutture ricettive. Anche su questa materia è necessario intervenire, ma è difficile farlo in un momento di crisi del bilancio dello Stato.
Prima di entrare nel merito delle vostre domande, ho voluto fare questa piccola premessa per informarvi delle difficoltà della situazione attuale. Dobbiamo assolutamente promuovere e sostenere questo comparto. Circa un mese fa, ho partecipato alla riunione dei Ministri del turismo dei 27 paesi dell'OCSE e di alcune economie in via di sviluppo e anche in quella sede è stato ribadito il principio, secondo cui in momenti di crisi finanziarie come questo è necessario tornare ai fondamentali, ovvero al sostegno ai settori capaci di produrre risorse. Se questo vale per gli altri Paesi, in questo momento vale ancora di più per l'Italia. Su questo, quindi, il Governo intende impegnarsi. Nell'audizione di luglio vi ho detto che l'anno passato l'economia del turismo è valsa l'11,4 del PIL, ma, registrando una simile decrescita, questo valore cambia non solamente in percentuale, ma incide anche sul PIL.
In questo momento, è necessario rivolgere massima attenzione alla materia. Sto cercando di fare del mio meglio perché dimostrare la profonda attenzione del Governo. Per tamponare almeno in parte la stagione 2009 che si prospetta peggiore di quella 2008 e venire incontro alla limitata capacità di spesa del turista, per quello che riguarda la stagione estiva, a livello di trasporti dobbiamo organizzarci con voli low cost piuttosto che attraverso le reti di trasporto ferroviario, garantendo pacchetti di offerta.
Se infatti alcune destinazioni marine propongono un'offerta di turismo balneare stupenda, coste bellissime, strutture ricettive assolutamente all'altezza e un livello di prezzi inferiore al nostro, i turisti italiani andranno in questi posti e quelli


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stranieri non verranno in Italia. Ci stiamo quindi concentrando per preparare una serie di offerte, che tengano conto del mutato scenario economico, in cui il turista ha pochi giorni da dedicare alla vacanza e pochi soldi da spendere. Questa è la realtà per la stagione 2009, cui dobbiamo assolutamente adeguarci.
In questi ultimi tempi, ho avuto incontri molto serrati con le associazioni di categoria, che devono venirci incontro. In un momento in cui il bilancio dello Stato versa in questa situazione, si fatica a intervenire immediatamente con misure in grado di garantire un sostegno sul fronte fiscale.
Le strutture alberghiere devono comunque fare la loro parte per garantire offerte di pacchetti, che le rendano più competitive. Facciamo il possibile compatibilmente con gli attuali conti pubblici, ma anche le strutture ricettive devono fare la loro parte e devono riqualificarsi.
Le imprese del turismo sono però generalmente piccole e medie e spesso cronicamente sottocapitalizzate. Da qui deriva la forte azione di pressing che sto portando avanti con il sistema bancario, per garantire agli imprenditori linee di credito ed evitare che sia loro richiesto il rientro abbreviato e agevolare il loro rafforzamento.
Nelle prossime settimane, presenteremo una serie di pacchetti che stiamo mettendo a punto con diversi istituti di credito, per fornire un sostegno concreto su questo fronte estremamente critico per i nostri operatori. Le nostre imprese sono infatti sottoposte alla pressione fiscale più alta della media europea e devono sostenere un costo molto alto per i servizi, incontrando difficoltà oggettive. Abbiamo quindi ritenuto opportuno promuovere questa misura urgente.
Sono stati messi a punto prodotti in grado di aiutare queste piccole e medie imprese del turismo a non chiudere o a riqualificare la propria struttura. Per quanto riguarda ad esempio la normativa antincendio, nei mesi scorsi è stata ottenuta una proroga, altrimenti il 60 per cento degli alberghi della riviera romagnola avrebbe chiuso. Mi avevano chiesto di lavorare per la proroga, perché non avevano avuto le risorse per adeguarsi alle normative antincendio. A queste si aggiungono quelle della sicurezza, dell'igiene, le necessarie opere di riqualificazione, per cui abbiamo scelto di legare alcuni di questi crediti alle imprese alla riqualificazione , per venire incontro alle esigenze delle aziende e del settore turistico italiano.
Mi scuso per questa breve parentesi, ma, essendo mutati gli scenari, volevo fornirvi un quadro più aggiornato.
Adesso andiamo incontro a una stagione invernale, quindi alle vacanze di Natale e dell'Epifania, che sulla carta potrebbe essere meno sfortunata di quelle estiva, perché le nostre stazioni sciistiche (Alto Adige, Dolomiti, Alpi) hanno un livello di offerta di prezzo inferiore alla Francia, alla Svizzera e all'Austria.
Poiché oggi abbiamo evidenziato come in questi mesi l'elemento rapporto-qualità prezzo sia determinante, non dovrebbe essere una stagione così sfavorevole. Nostri competitor quali l'Austria e la Francia si sono però già mossi per preparare pacchetti di offerta di una settimana o quindici giorni di turismo invernale molto competitivi, tanto che in Austria si rileva talora un livello di prezzo inferiore anche del 20-25 per cento rispetto al nostro Trentino-Alto Adige. Le nostre imprese del settore si sono già attivate per fronteggiare la situazione e lavorare alla realizzazione di pacchetti di offerta particolarmente vantaggiosi, ma non credo che sarà sufficiente.
Ho preso nota delle vostre domande e quindi formulerò una risposta generale, ma, se dovessi dimenticare qualche tema, vi prego di segnalarmelo.
Per quanto riguarda il fronte promozione, sono abbastanza soddisfatta del rapporto con le Regioni. Un paio di mesi fa, la Conferenza Stato-regioni ha dato il via alla normativa per impostare sul territorio nazionale un unico sistema di classificazione degli standard alberghieri, tema sul quale Governo e regioni hanno discusso per ventiquattro anni. Insieme a


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tutti gli operatori siamo finalmente riusciti a definire questo provvedimento, in base al quale le strutture ricettive di nuova realizzazione hanno sei mesi per recepire e adeguarsi, mentre per le strutture esistenti si prevede un periodo più lungo. Siamo riusciti a far passare questo provvedimento senza lasciare alle regioni la possibilità di gestire in maniera autonoma le deroghe. La discussione, infatti, si è soffermata molto su questo fronte, in quanto alcune regioni chiedevano di poter gestire autonomamente le deroghe, che in alcuni casi devono essere concordate. Ho ritenuto però opportuno ribadire l'esigenza di compiere insieme l'intero percorso dall'inizio alla fine.
Si è quindi risolta la grande diatriba sugli standard alberghieri, elemento che negli anni ha penalizzato molto il nostro turismo, dal momento che i tour operator che vendono pacchetti di viaggio, a volte facendosi anche pagare in anticipo, proponendo il quattro o il cinque stelle in una regione non sapevano cosa vendessero realmente, quali servizi il turista avrebbe trovato. Il fatto che ogni regione attribuisse le stelle alle sue strutture ricettive secondo criteri propri creava una grande disomogeneità nel territorio. Abbiamo superato tutto questo e le deroghe previste per i casi che richiedano uno studio particolare vengono comunque concordate tra Governo e regioni.
Ritengo quindi che questo provvedimento possa veramente cambiare la situazione, perché sono stati inseriti criteri inequivocabili. Se ad esempio un albergo tre stelle non possiede la metratura stabilita per la stanza e quella per i servizi, viene declassato a due stelle.
Per venire incontro alle imprese che talora si vedranno retrocedere rispetto alla classificazione avuta finora e per garantire al turista una migliore conoscenza delle opportunità offerte dalle strutture ricettive, abbiamo scelto di abbinare un sistema di rating, che certifichi i servizi aggiuntivi offerti al cliente, permettendo alle imprese virtuose di migliorare la valutazione della propria classificazione. Tutto questo è stato studiato per garantire una riqualificazione delle imprese.
Sulla promozione si è quindi a lungo dibattuto con le regioni, ho inoltre ufficialmente proposto alle regioni di condividere la promozione all'estero, rilevando finora aperture positive. La promozione all'interno del nostro Paese segue infatti regole e logiche diverse, laddove invece la promozione all'estero deve essere inserita all'interno di un unico progetto promozionale, che possa valorizzare i singoli territori, ma innanzitutto vendere l'Italia. Dal 2001, anno in cui è cambiata la competenza del turismo, le regioni hanno infatti portato avanti una promozione frammentaria, spesso parcellizzata. Talvolta, infatti, non solo ogni regione promuove se stessa, ma anche i singoli comuni si promuovono all'estero. Questa situazione ha provocato un grande dispendio di forze e di risorse, al quale non sono corrisposti risultati.
Anche Vasco Errani ha riconosciuto l'inopportunità di portare avanti 21 politiche di promozione territoriale, che non saranno mai in grado di «bucare» come una forte politica nazionale, che però consideri tutte le singole realtà e le promuova.
L'ENIT ha risorse molto limitate per svolgere il suo compito di promozione all'estero, giacché, sottraendo alla cifra stanziata per l'ENIT i costi fissi per le sedi e i dipendenti all'estero, per la promozione rimane una cifra esigua.
Il Ministero degli esteri ci fornisce schede-Paese, che catalogano i Paesi che chiedono il maggior numero di informazioni sull'Italia e indicano la quantità di visti richiesti, Paesi nei quali è ragionevole fare promozione. Abbiamo calcolato però che, se dovessimo effettuare una promozione limitata, ci servirebbero almeno 98 milioni. Come sapete, però, le cifre sono ben diverse. È quindi necessario innanzitutto ottimizzare gli interventi, laddove mettere a sistema ogni investimento delle regioni per questa forma di promozione parcellizzata potrebbe garantire un grande risparmio di risorse, oltre che una maggiore efficacia.


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Ho quindi proposto alle regioni di condividere almeno una parte del loro budget destinato alla promozione all'estero, mettendolo a disposizione di un progetto concordato da questo organismo Governo-regioni, che non vorrei chiamare cabina di regia, che sta positivamente collaborando, al fine di definire insieme le linee della promozione all'estero. Per il momento, ho rilevato una positiva apertura su questo fronte.
Passando alla questione dei fondi europei per le regioni Obiettivo 1, FAS, dei quali la Campania è autorità di gestione, si prevedono 90 più 90 milioni per la promozione. Ho ufficialmente chiesto alla regione Campania, all'Assessorato del turismo, di poter condividere con loro la cogestione almeno della metà di questi fondi per la promozione. Loro hanno intenzione di promuovere il marchio South Italy che rappresenta già un progresso, laddove le regioni del sud non vengono più promosse singolarmente.
Concordo su questo concetto, per cui ho formulato questa richiesta ufficiale e nelle prossime settimane la questione si dovrebbe definire. Nel caso in cui si riesca a concordare questa linea con le regioni, la limitatezza delle risorse dell'ENIT non avrà più lo stesso peso, perché sarà possibile cogestire insieme tutto quanto si otterrà su questo fronte.
Per quanto riguarda l'ENIT, ho depositato un emendamento per ridurre il CDA, perché, nonostante i sedici membri, spesso non si riesce neppure a raggiungere il numero legale, situazione a cui è necessario porre rimedio. L'opera di efficientamento che Matteo Marzotto sta portando avanti mi sembra andare nella giusta direzione. So che è stato audito al Senato. Potreste approfondire questo argomento con lui, perché il progetto sull' ENIT è importante. Abbiamo tre sedi in Germania, quando la Germania è già il primo Paese per l'incoming in Italia. Su Pechino e Dubai, invece, realtà in cui non ci sono ancora sedi ENIT, sarebbe opportuno focalizzare l'attenzione.
Oggi, la Cina non rientra tra i primi Paesi di incoming, che per noi sono la Germania, la Russia, gli Stati Uniti, Giappone, la Francia e la Spagna, sebbene siano nostri competitor. La Cina, sebbene possieda un potenziale molto alto, non si annovera tra questi.
Abbiamo iniziato a lavorare in maniera molto serrata, attraverso l'ambasciatore cinese e l'ufficio del turismo cinese di Roma, con il Ministero del turismo cinese.

PRESIDENTE. Purtroppo, dobbiamo aggiornarci immediatamente in ragione dei lavori dell'Assemblea. A questo punto, chiederei al sottosegretario Brambilla di tornare in tempi ravvicinati.

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Senza dubbio.

PRESIDENTE. Sarebbe opportuno completare i nostri lavori nella prima settimana di dicembre
Nel ringraziare il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Michela Vittoria Brambilla, dichiaro conclusa l'audizione, rinviandone il seguito ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.

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