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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione IX
4.
Giovedì 4 dicembre 2008
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Velo Silvia, Presidente ... 2

Comunicazioni del Governo sulle dichiarazioni del Ministro per lo sviluppo economico in merito all'avvio dell'operatività di Compagnia area italiana (CAI):

Velo Silvia, Presidente ... 2 4 7 8
Compagnon Angelo (UdC) ... 5 8
Fiano Emanuele (PD) ... 4 6
Giachino Bartolomeo, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti ... 2 7
Lovelli Mario (PD) ... 5
Meta Michele Pompeo (PD) ... 6
Nizzi Settimo (PdL) ... 7
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per l'Autonomia: Misto-MpA; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-Repubblicani: Misto-LD-R.

COMMISSIONE IX
TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di giovedì 4 dicembre 2008


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SILVIA VELO

La seduta comincia alle 15,35.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Comunicazioni del Governo sulle dichiarazioni del Ministro dello sviluppo economico in merito all'avvio dell'operatività di Compagnia area italiana (CAI).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca comunicazioni del Governo sulle dichiarazioni del Ministro dello sviluppo economico in merito all'avvio dell'operatività di Compagnia area italiana (CAI).
Quanto alle modalità organizzative del dibattito, propongo che, dopo la relazione del Sottosegretario Giachino, abbia luogo un primo giro di domande da parte di un deputato per ciascun gruppo. Successivamente, potranno intervenire gli altri deputati che lo richiedano.
Poiché ho avuto notizia che alcuni colleghi di maggioranza e di opposizione sono impossibilitati a partecipare alla seduta proprio in relazione alle difficoltà dei collegamenti aerei, proporrei di valutare la necessità di un ulteriore approfondimento in una seduta successiva.
Do la parola al Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Bartolomeo Giachino.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Come è noto, nel periodo intercorrente tra il 28 agosto 2008 - data dell'adozione del decreto-legge n. 134 del 2008, con il quale sono state introdotte modifiche alla disciplina sull'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza - e il 20 novembre ultimo scorso - data di approvazione del programma delle imprese del gruppo Alitalia e contestuale autorizzazione al commissario straordinario a perfezionare la vendita di parte delle attività aziendali, accettando l'offerta presentata dalla società CAI - il Governo ha portato a soluzione la difficile situazione del gruppo Alitalia, ponendo le basi giuridiche ed economico-finanziarie per l'avvio di una nuova compagnia aerea a capitale privato in grado di assicurare continuità operativa al servizio pubblico in un contesto di recupero della competitività.
Le tappe di questa «marcia forzata» verso la ricollocazione sul mercato degli asset Alitalia sono state dettate dalla necessità di accelerare al massimo il percorso, a pena del fermo del servizio pubblico a causa dell'esaurimento delle risorse finanziarie indispensabili per alimentare la gestione aziendale.
In breve ed in sintesi: il 29 agosto 2008 è stata aperta, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, la procedura di amministrazione straordinaria, con la contestuale nomina del commissario straordinario, professor Augusto Fantozzi. Con successivi decreti del Ministero dello sviluppo economico, rispettivamente in data 15 e 16 settembre 2008, la procedura è stata estesa alle società del gruppo (Alitalia Express, Volare, Alitalia Airport ed Alitalia Servizi S.p.A.). Si è inoltre provveduto,


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nel frattempo, alla nomina di Banca Leonardo, quale advisor indipendente per la determinazione del prezzo di vendita dei beni aziendali. Il 1o settembre 2008 è stata presentata l'offerta CAI che, valutata positivamente nei suoi elementi essenziali, è stata seguita dal commissario straordinario.
Successivamente alla rottura delle trattative sindacali, che ha determinato il temporaneo ritiro dell'offerta CAI, in data 23 settembre 2008, il commissario straordinario ha pubblicato sui quotidiani The Financial Times, Il Corriere della Sera, il Sole 24 Ore e La Repubblica un invito a manifestare interesse per tutti i beni del gruppo Alitalia. L'invito ha costituito un ulteriore passo - in un contesto nel quale l'informazione sul procedimento di vendita era di pubblico dominio a livello internazionale - per garantire la trasparenza della procedura di selezione delle offerte.
La nuova offerta CAI, presentata il 31 ottobre, è stata positivamente valutata dal commissario straordinario, che ha proseguito nelle negoziazioni. È da sottolineare che nessuna delle altre manifestazioni di interesse pervenute, circa 60, aveva ad oggetto un perimetro anche solo comparabile con quello dell'offerta CAI e quindi idoneo ad assicurare la prosecuzione del servizio pubblico essenziale.
Il 14 ottobre 2008, nelle more della definizione dell'offerta, il Governo ha notificato alla Commissione europea la procedura di vendita, per motivi di certezza giuridica, chiedendo conferma che essa non configurasse la concessione di aiuti di Stato a favore degli acquirenti dei beni.
Il 12 novembre 2008, la Commissione europea, preso atto di tutti gli elementi di fatto e di diritto forniti, ha comunicato la propria decisione che «la misura notificata, come modificata dagli impegni assunti dalle autorità italiane, non configura un aiuto, nella misura in cui gli impegni saranno interamente rispettati». Con la medesima decisione, la Commissione ha imposto la nomina di un monitoring trustee, con il compito di vigilare sul rispetto della decisione e degli impegni assunti ed in particolare riguardo al fatto che la cessione dei beni avvenga al prezzo di mercato.
Nella stessa giornata del 12 novembre 2008, il Presidente del Consiglio ha provveduto alla nomina del monitoring trustee che ha prontamente avviato il proprio lavoro di verifica.
Il 20 novembre 2008, infine, il Ministro dello sviluppo economico ha autorizzato il commissario del gruppo Alitalia ad accettare l'offerta di acquisto avanzata dalla società CAI, elevata da un milione di euro a 1,052 milioni di euro, in coerenza alla valutazione espressa dal valutatore indipendente.
Come di recente riportato dalla stampa, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 1o dicembre 2008, il Presidente del Consiglio, avvalendosi dei poteri di cui al decreto-legge n. 134 del 2008, ha autorizzato il commissario straordinario a differire - non oltre il termine del 12 gennaio 2009 - l'efficacia del trasferimento alla società CAI dei beni e dei rapporti giuridici oggetto dell'offerta.
Il provvedimento si è reso necessario in relazione all'esigenza di interesse pubblico di assicurare che nel periodo festivo l'attività di servizio pubblico del trasporto aereo prosegua senza soluzione di continuità, al fine di evitare disagi sociali e problemi operativi alle strutture aeroportuali, nonché pregiudizio al sistema turistico.
Si sottolinea pertanto che non si tratta di una proroga del termine di conclusione della vendita, bensì della data di efficacia del relativo contratto, disposta al solo fine di evitare pregiudizi al servizio di trasporto aereo durante le festività natalizie, caratterizzate ovviamente da un significativo incremento del traffico passeggeri. Il differimento della data di efficacia non comporta peraltro alcun ulteriore onere a carico di Alitalia e del sistema pubblico, atteso che gli oneri gestionali direttamente o indirettamente riferibili alle attività oggetto della cessione saranno a carico della società acquirente e regolati da apposite negoziazioni tra le parti.


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PRESIDENTE. Do ora la parola ai deputati che intendano porre quesiti o formulare osservazioni.

EMANUELE FIANO. Grazie presidente. Ringrazio anche l'onorevole sottosegretario per la sua presenza, ma vorrei innanzitutto far rilevare che questa comunicazione che il Governo oggi ci rende è dovuta ad un intervento dell'opposizione in Aula. Penso invece, che il Ministro per lo sviluppo economico avrebbe dovuto ritenere suo dovere comunicare al Parlamento e informare i rappresentanti del popolo che - a fronte di una precedente dichiarazione che prevedeva l'avvio dei voli per il primo dicembre - questo non sarebbe avvenuto.
In secondo luogo, vorrei rappresentare al Governo che questo ritardo nella partenza della nuova compagnia avviene in un periodo nel quale sono stati e continuano ad essere cancellati centinaia di voli, come ha testimoniato peraltro il presidente poco fa, informandoci giustamente che molti colleghi non sono purtroppo qui in questo momento, perché costretti a prendere l'unico volo disponibile per poter tornare a casa. Questo a causa dei continui e numerosissimi tagli previsti in queste settimane dalla gestione straordinaria di Alitalia, dovuti anche al funzionamento e in alcuni casi al malfunzionamento degli aeroporti, in conseguenza alla modifica dei piani di organizzazione dei voli.
In terzo luogo vorrei invitarla, signor sottosegretario, a rappresentare al Governo la difficile tenuta della giustificazione addotta per il differimento di questa data, secondo la quale è in procinto di celebrarsi, per fortuna per tutti noi, l'insieme delle festività natalizie di fine anno. Io temo di avere difficoltà a comprendere come mai chi ha dichiarato che la partenza di CAI sarebbe stata il primo dicembre, cioè il Governo, non sapesse già a quell'epoca che il 25 dicembre si celebra il santo Natale e che il primo dell'anno si celebra la festività di capodanno. Quindi non credo che sia una novità che dopo il primo dicembre ci siano delle festività.
Ovviamente la ringrazio della cronologia degli avvenimenti che ci ha fornito, ma che, ovviamente, erano già di nostra conoscenza, essendo di pubblico dominio. Trovo, signor sottosegretario, che la cronologia degli avvenimenti che precedono questo rinvio non abbiano nulla a che fare con il fatto che l'avvio della società venga differito. Penso invece che esistano delle difficoltà tecniche oggettive, alle quali - e lo dico onestamente - lei non ha fatto alcun particolare riferimento. Quindi mi domando e le domando quale sia lo stato dell'indagine sulla qualità del parco dei velivoli che sono stati messi nelle mani della società e se la qualità rilevata sia confacente al target e alle necessità del piano strategico dei voli che saranno programmati ed effettuati dalla nuova società.
Aggiungo che, come ella ben sa e come il Governo ben sa, proprio negli ultimi giorni la nuova compagnia ha annunciato - a prescindere dai tagli di questi giorni che si sono verificati anche in ragione dei cosiddetti «scioperi bianchi» - che la nuova compagnia aerea effettuerà una drastica riduzione del numero di voli complessivi nel nostro Paese.
Facendo quindi riferimento anche a quest'ultima notizia, vorrei chiederle, infine, signor sottosegretario, di voler rappresentare al Governo il senso del forte disagio espresso da noi oggi e diffuso nel Paese. Si tratta di un disagio che non riguarda le vicende economiche, finanziarie o tecniche, relative alla fase di amministrazione straordinaria che stanno oggettivamente e legittimamente interessando i tecnici che si sono occupati della vendita e del passaggio degli asset da una società all'altra. Qui noi esprimiamo il disagio di una nazione che, da alcune settimane e ormai da alcuni mesi, vive un'incertezza continua legata alla scelta dell'aereo come mezzo di trasporto. Una nazione che aveva ricevuto l'informazione che in una certa data si sarebbe verificata la partenza della nuova società e che invece vede questa data allontanarsi nel tempo.


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Quindi io la ringrazio molto di questa informativa, ma mantengo il mio giudizio negativo su come il Governo si è comportato in questa circostanza.

ANGELO COMPAGNON. Credo che dopo aver ascoltato il rappresentante del Governo ci sia poco da chiedere. Mi aspettavo qualcosa di diverso, qualcosa che desse conto dei veri problemi che senz'altro ci sono - li rileviamo quotidianamente - e che vengono vissuti sulla propria pelle dai cittadini che si spostano e che lavorano.
Il mio pensiero va al dibattito tenutosi all'inizio della legislatura, sul finanziamento di 300 milioni per la compagnia aerea, in cui qualcuno imputava a chi vi sta parlando la volontà di far fallire la società di bandiera.
Credo che quanto abbiamo detto da allora ad oggi si sia purtroppo avverato. Siamo nel bailamme totale, i soldi sono stati letteralmente gettati al vento, e non dobbiamo dimenticare che sono stati tolti al Fondo sociale e alle attività produttive medie e piccole, che in questo momento soffrono.
Ora, però, il Paese deve andare avanti, per cui una soluzione deve essere portata sino in fondo. Si dice che dopo le feste verrà avviata la nuova compagnia. Al di là degli aspetti economici e finanziari relativi a questo difficile avvio, in questo momento emerge l'insicurezza assoluta sia di poter prendere un aereo, sia anche - in base alle dichiarazioni di alcuni operatori del settore e dei piloti - relativamente alla qualità dei mezzi stessi.
Pur ringraziandola per la sua relazione e comprendendo le oggettive difficoltà che ha il Governo nel continuare a rispondere a domande su questo tema, dopo aver fatto molte affermazioni che non si sono avverate, penso che sia necessario in questo momento capire come superare queste difficoltà, sia da parte dell'opposizione che della maggioranza. Mi riferisco soprattutto al fatto che Alitalia ha cancellato quasi tutti i voli e non solo nelle grandi città, come Roma e Milano, ma nella maggior parte delle città e degli aeroporti italiani, che sono la vera ossatura dell'economia produttiva del Paese.
AirOne e altre compagnie stanno effettuando quei voli che Alitalia sta cancellando quotidianamente. Vorrei quindi che lei ci illustrasse i veri problemi e ci indicasse le modalità reali per una conclusione non in termini temporali, ma di efficacia. Vorrei sapere da lei se il Governo ha pensato ad una soluzione che dia garanzie e che ripristini la certezza dei collegamenti. Le chiederei, inoltre, di specificare i criteri con cui queste decisioni vengono prese in termini di sicurezza, di garanzia e di scelte occupazionali.
In ultimo, vorrei sapere se il Governo può affermare di avere un ruolo incisivo rispetto a questa compagnia, nell'interesse generale, oppure, se dopo aver creato questa condizione che definirei incomprensibile, si tirerà indietro dando la colpa agli altri.

MARIO LOVELLI. Volevo porre un'ulteriore domanda al Sottosegretario Giachino, anche se mi rendo conto che, intervenendo a rendere comunicazioni in luogo del Ministro per lo sviluppo economico, probabilmente potrebbe non avere tutte le informazioni necessarie.
Abbiamo preso atto della relazione e, anche in base alle notizie pubblicate dai giornali, constatiamo che a regime la nuova compagnia CAI decollerà da gennaio 2009 con circa 550 voli al giorno rispetto ai 1.000 quotidiani assicurati insieme nel gennaio 2008 da Alitalia (800 voli) e da AirOne (200). Questo conferma come la procedura, riassunta nella sua relazione con l'affermazione che «il Governo ha portato a soluzione la difficile situazione del gruppo Alitalia», si concluda in modo tale che risultano dimezzati i servizi per i cittadini, pur unificando due compagnie.
Nello stesso tempo, vengono assunti da CAI 12.639 lavoratori, a fronte dei più dei 20.000 complessivi che lavoravano nelle due compagnie. Abbiamo quindi una compagnia aerea con un servizio dimezzato, un organico ridotto di circa un terzo e che deve ancora affrontare il percorso che la


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porterà a realizzare una collaborazione con un partner estero.
Fatta questa premessa, vorrei chiederle di fornire sinteticamente alla Commissione un quadro degli oneri finanziari complessivi di questa operazione a carico del bilancio dello Stato, in termini sia di ammortizzatori sociali, sia di oneri rimasti a carico della bad company per il futuro, che dovranno trovare risposta attraverso un intervento pubblico.

EMANUELE FIANO. Avendo potuto leggere il testo della relazione del sottosegretario, mi permetto di sottoporre un'altra piccola questione. Nel penultimo paragrafo, lei dichiara che «il provvedimento si è reso necessario al fine di assicurare che nel periodo festivo l'attività di servizio pubblico di trasporto prosegua senza soluzione di continuità».
Poiché annunciate che l'inizio dell'attività della compagnia CAI sarà non oltre il 12 gennaio, vorrei sapere se oggi il Governo è in grado di assicurare la continuità durante il passaggio dalla nuova alla vecchia compagnia e se è in grado di fare previsioni rispetto alla durata, alla qualità e alla quantità di disagi che si produrranno nei giorni in cui avverrà questo passaggio.

MICHELE POMPEO META. Ringrazio il sottosegretario, che è venuto con le piene deleghe di un esecutivo che negli ultimi mesi si è occupato di una delle vicende più complesse che stanno interessando il nostro Paese. Una serie di questioni attende ancora risposta e noi abbiamo reiterato una serie di domande con spirito costruttivo. Alle questioni poste dal collega Lovelli mi permetterei di aggiungerne un'altra, che è stata oggetto di un'interrogazione presentata in questa sede, alla quale il Governo non ha ancora risposto. Avevamo chiesto se corrispondesse a verità la notizia secondo cui il compenso per il commissario straordinario di Alitalia equivalesse all'esposizione che Alitalia ha nei confronti dei piccoli e medi creditori.
Attendiamo le risposte del Governo sulla questione posta, ma nel frattempo il commissario Fantozzi, attraverso un'agenzia, ha dichiarato, al riguardo, che si applicano i dispositivi di legge risalenti ai primi anni '90; questo ha fornito una risposta indiretta a noi, che elimina ogni dubbio sulla veridicità delle informazioni che circolavano. Stranamente, invece di rispondere a noi, il Governo si è limitato a ribadire, attraverso gli organi di informazione, quanto affermato dal dottor Fantozzi.
Si tratta di una questione sulla quale, più che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dovrà rispondere l'ex azionista, il Ministero dell'economia, con una parola importante e decisiva, perché alcuni azionisti della vecchia compagnia hanno ormai in mano carta straccia e una lunga fila di creditori comincia a venire anche qui, a Palazzo Montecitorio, a chiedere rassicurazioni. Vorrei sapere da lei che ne sarà di questi soggetti, e lo chiedo fuori da ogni strumentalizzazione. Questa mattina abbiamo avuto modo di vedere il disegno di legge cosiddetto «anticrisi», in cui si preannunciano misure di sostegno a famiglie e imprese. Vorrei sottolineare che anche quelle di Alitalia - pur non protette da ammortizzatori sociali e da altri istituti - sono famiglie e imprese che dovrebbero essere tutelate. Nella fase in cui in questa sede si sta avviando la discussione di questo importante provvedimento, vorremmo conoscere la verità sul pregresso, sulle situazioni incerte e indefinite, e, qualora mancassero risorse sufficienti per corrispondere il dovuto a chi ne ha diritto, potremmo cogliere l'occasione per appostare in bilancio poste utili a tranquillizzare piccoli azionisti e creditori.
Nell'area romana, ho incontrato una parte di questi piccoli creditori, che mi evidenziavano che con la cifra percepita dal commissario Alitalia si risolverebbero tutte le pendenze. Affermavano, infatti, che con 22 milioni di euro si risolverebbero gran parte dei loro problemi, senza chiudere le aziende e mandare a casa le persone. Chiedo quindi saggezza, prudenza e rispetto anche per migliaia di famiglie non protette dai meccanismi di


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legge, né dagli ammortizzatori sociali, che sono scattati invece per 12.000 persone.

SETTIMO NIZZI. Chiedo scusa per essere arrivato in ritardo, ma ho letto la relazione del sottosegretario. Ieri, abbiamo ascoltato i rappresentanti sindacali, il presidente e l'amministratore delegato di Meridiana, che hanno posto un problema abbastanza serio, rilevando come tutti gli slot che detenevano Alitalia e AirOne, soprattutto nelle tratte remunerative, passeranno di fatto alla società CAI. Questo porterebbe naturalmente a un'eccedenza di carico per la stessa società CAI su quelle tratte e a una riduzione della competitività sul mercato del trasporto aereo, soprattutto a livello nazionale.
In secondo luogo, vorrei porre una questione in ordine alle rotte internazionali, assoggettate ad accordi bilaterali, che prima era logico fossero poste in capo ad Alitalia, giacché esisteva un monopolio. Vorremmo sapere cosa intenda fare il Governo nel momento in cui sarà avviata la nuova società CAI, che non è una società pubblica, e in particolare se intenda liberalizzare anche le rotte internazionali oppure lasciare che gli accordi bilaterali restino in piedi e di fatto lasciare che le rotte remunerative continuino a essere servite da CAI.
Sarebbe utile che sia il Governo sia il Parlamento si interessassero in generale del sistema del trasporto aereo in Italia. Dopo la sofferenza dei lavoratori di Alitalia che, come ricordato dal collega Meta, rimarranno a casa, il Parlamento dovrà occuparsi anche di quei lavoratori di Meridiana e di Eurofly che dovessero perdere il lavoro.

PRESIDENTE. Do la parola al Sottosegretario Giachino per la replica.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Ringrazio i deputati per gli interventi. Il problema è importante e sentito, per cui è giusto che il Parlamento interloquisca con il Governo e che il Governo dia delle risposte.
Vorrei partire dai tre termini usati dall'onorevole Meta: saggezza, prudenza e rispetto. Ritengo doveroso che tutti insieme si riesca a metterli in atto, perché in questa partita è in gioco l'interesse del Paese. La situazione Alitalia si è deteriorata negli anni. Negli ultimi tempi era stata immaginata una soluzione che all'attuale maggioranza non sembrava andare nella direzione dell'interesse strategico del Paese. L'Italia persegue l'obiettivo di essere piattaforma logistica del Mediterraneo per l'Europa, è un Paese al centro dell'interesse mondiale per il suo ruolo, per la sua tradizione e per la presenza di tanti reperti archeologici e storici, per Roma e per il significato che questa città ricopre.
Il servizio aereo può svolgere un ruolo importante nel futuro trasportistico, turistico ed economico del Paese. La soluzione immaginata precedentemente, al termine di lunghi anni in cui la situazione dell'Alitalia si era deteriorata, a questo Governo appariva inadeguata. Si è dunque immaginata un'altra soluzione alla quale si sta lavorando. Credo che sia nell'interesse di tutti tentare di portarla avanti al meglio, nell'interesse strategico del Paese.
Da questo punto di vista, saggezza, prudenza e rispetto sono termini essenziali che ci devono coinvolgere tutti.
Credo che il Governo risponda con una cadenza quasi settimanale su tale questione, che interessa i lavoratori, le aziende, i turisti, i cittadini. È giusto, quindi, che il Governo tenga informato il Parlamento e risponda alle domande e alle preoccupazioni circa i disservizi e le questioni occupazionali.
Noi dobbiamo fare di tutto perché la soluzione che il Governo ha individuato dia il miglior risultato possibile. Calcare la mano sulle difficoltà e sulle preoccupazioni sarebbe contrario all'interesse del Paese. Il nostro interesse, lo ribadisco, è che questa soluzione produca il miglior risultato possibile. Non a caso, le domande oggi sono state poste da deputati di maggioranza e di opposizione, perché l'interesse è comune.
Il Governo è impegnato affinché la soluzione adottata sia la migliore nell'interesse


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del Paese, con un'attenzione alle sollecitazioni e alle preoccupazioni dei cittadini, ma anche del Parlamento.
Noi raccogliamo le indicazioni ascoltate oggi come uno stimolo a far meglio, ma, per quanto ci riguarda, la soluzione prevista per la società CAI si muove nella direzione dell'interesse strategico del Paese.

ANGELO COMPAGNON. Signor presidente, intervenendo sull'ordine dei lavori, vorrei evidenziare che, di solito, le audizioni vengono svolte per avere dei contributi, ma soprattutto per avere delle risposte.
Dunque mi rivolgo al rappresentante del Governo, in quanto non ha risposto a nessuno dei quesiti posti, limitandosi a un forte richiamo a fare di tutto perché le decisioni del Governo siano applicate, a salvaguardia degli interessi del Paese.
Personalmente ritengo che questo sistema non ci aiuti a fare gli interessi del Paese.

PRESIDENTE. Ringrazio il Sottosegretario Giachino per le comunicazioni rese.
Mi permetto - in qualità di vicepresidente, ma credo di poterlo fare a nome di tutti i componenti della Commissione e solleciterò in questo senso anche il presidente Valducci - di sottolineare l'esigenza che la Commissione possa, per il ruolo e le competenze ad essa attribuite, seguire in maniera stringente l'evolversi della situazione, anche rispetto alle scadenze e ai problemi che sono emersi in questa sede.
Chiederò quindi al presidente Valducci di sollecitare il Governo affinché ci fornisca aggiornamenti sulla situazione.
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16,10.

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