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Resoconti stenografici delle audizioni

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
27.
Mercoledì 28 ottobre 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Pecorella Gaetano, Presidente ... 2

Audizione di Raffaele Stancanelli, Sindaco di Catania:

Pecorella Gaetano, Presidente ... 2 3 4 5 6 7
De Luca Vincenzo ... 5
Fava Giovanni ... 3 4 5 6 7
Graziano Stefano ... 6
Negri Magda ... 5
Stancanelli Raffaele, Sindaco di Catania ... 2 3 4 5 6 7

Audizione di Nello Dipasquale, Sindaco di Ragusa:

De Angelis Candido, Presidente ... 7 8 9
Dipasquale Nello, Sindaco di Ragusa ... 7 8 9
Fava Giovanni ... 8 9

Audizione di Luigi Cesaro, Presidente della provincia di Napoli:

Candido De Angelis, Presidente ... 9 11 12 13 14
Pecorella Gaetano, Presidente ... 16
Bratti Alessandro ... 10 11 12
Cesaro Luigi, Presidente della provincia di Napoli ... 10 11 12 13 14 15 16
De Luca Vincenzo ... 15
Fava Giovanni ... 11 13 14
Nespoli Vincenzo ... 14

Comunicazioni del presidente:

Pecorella Gaetano, Presidente ... 16

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Seduta del 28/10/2009


Pag. 9


...
Audizione di Luigi Cesaro, Presidente della provincia di Napoli.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di Luigi Cesaro, Presidente della provincia di Napoli.
L'audizione odierna rientra nell'ambito degli approfondimenti che la Commissione sta svolgendo con riferimento alla situazione relativa alle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nella regione Campania. Faccio presente ai nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterranno opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.


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Ringraziandolo per la presenza, do la parola al presidente della provincia di Napoli, Luigi Cesaro.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Signor presidente, signori commissari, chiedo scusa per aver mandato la volta scorsa l'assessore Caliendo in mia vece, in quanto l'audizione si è svolta nei primi giorni dopo la mia elezione a presidente della provincia.
Credo che la gestione dei rifiuti nella provincia di Napoli abbia visto coinvolte una serie di attività, svolte nell'esercizio delle funzioni conferite da norme statali e regionali finalizzate a un progressivo rientro dalla gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti.
Noi stiamo procedendo alla società di attuazione provinciale, ma su questo siamo, per la verità, molto preoccupati. A Palazzo Chigi ho incontrato il Sottosegretario Bertolaso insieme al sindaco Jervolino, durante un incontro sul Forum delle culture, e abbiamo chiesto con grande preoccupazione una proroga rispetto al termine previsto del 31 dicembre 2009. Obiettivamente preoccupano le condizioni ambientali, ma anche l'elevato numero di disoccupati, che sono convinti che saranno integrati nelle società provinciali. Vi è molta preoccupazione da parte dei presidenti di provincia, ma soprattutto della provincia di Napoli, che rappresenta il 50 per cento della regione Campania ed è la provincia con i problemi più urgenti e importanti. Ho richiamato queste ragioni anche per cercare di ottenere una proroga dei termini.

ALESSANDRO BRATTI. Quindi, state avanzando richiesta di proroga dell'emergenza, che dovrebbe scadere il 31 dicembre. Lo state facendo collettivamente, province e regione insieme?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Per noi è importante, perché obiettivamente non è semplice gestire il ciclo dei rifiuti, soprattutto nella provincia di Napoli, ma anche nella regione Campania.
Come provincia, abbiamo realizzato atti importanti, alcuni dei quali vorrei riferirvi. Per quanto riguarda le isole ecologiche, in 34 comuni abbiamo controfirmato un protocollo d'intesa per una drastica riduzione dei tempi per la realizzazione di questi impianti. Proprio domani si riunirà la giunta provinciale per approvare altri finanziamenti per altri 20 comuni che parteciperanno a questo bando per le isole ecologiche.
Stiamo cercando con la polizia provinciale di controllare tutti i siti. Il controllo periodico di taluni siti fa parte delle linee programmatiche dell'amministrazione provinciale. Stiamo intensificando i controlli per arginare soprattutto gli illeciti relativi allo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti, ad esempio i pneumatici che vengono abbandonati per le strade. I siti da sottoporre a bonifica sono 317 e non è una cosa semplice. La competenza provinciale è relativa solo alla fase di certificazione.
Inoltre, stiamo cercando di fronteggiare anche il traffico e l'abbandono illecito dei rifiuti. Sono in corso procedure per il miglioramento dei sistemi di monitoraggio ambientale e di videosorveglianza, soprattutto nell'agro acerrano-nolano. È previsto, altresì, che tale sistema venga esteso a tutte le aree a rischio della provincia di Napoli, che sono tantissime.
Per quanto concerne la raccolta differenziata in tutta la provincia di Napoli, esiste un'ampia sezione della relazione presentata alla Commissione parlamentare dall'assessore alla provincia di Napoli. I dati sono inseriti in tale sezione, soprattutto quelli presenti sul sito web del sistema informativo dei rifiuti, il S.I.R., della provincia di Napoli, così come forniti dai comuni e in attesa di validazione ai sensi del decreto del sottosegretario di Stato.
Abbiamo una varietà di monitoraggi sulla produzione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata. Ci sono 40 comuni su 92 che avevano già raggiunto l'obiettivo minimo pari al 25 per cento di raccolta differenziata entro il 31 dicembre. È opportuno sottolineare che in alcuni casi tale obiettivo era stato ampiamente superato. Lo


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ripeto in 40 comuni abbiamo raggiunto l'obiettivo minimo del 45 per cento di raccolta differenziata.

ALESSANDRO BRATTI. Voi avete raggiunto il 45 per cento di raccolta differenziata dove?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Chiedo scusa, il 25 per cento, in 40 comuni su 90.

PRESIDENTE. Il 25 per cento è tanto.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Abbiamo comunque la piena convinzione che ancora molto resta da fare per consentire che la totalità dei comuni della provincia possa raggiungere la condizione di «ricicloni», ossia comuni virtuosi rispetto alla raccolta differenziata. Abbiamo anche previsto dei premi per cercare di alimentare il numero dei comuni che cercano di essere virtuosi.
Non aggiungo altro, ma sottolineo che stiamo lavorando per portare avanti questo nostro programma.

GIOVANNI FAVA. Mi scuso se faccio qualcosa che forse non è mai stato fatto, ma andrebbe fatto. Lei sa che questa è una Commissione d'inchiesta e se ritiene che alcune questioni debbano essere secretate può chiederlo.
Non credo che il problema della vicenda napoletana sia riconducibile esclusivamente a quanto siete stati bravi in questo periodo seppur breve - le elezioni sono molto recenti - in termini di raccolta differenziata.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Soprattutto il Governo.

GIOVANNI FAVA. Non voglio nemmeno entrare in una polemica sui meriti, perché non mi interessa e penso che non interessi nemmeno la Commissione.
Credo, invece, che la Commissione sia interessata ad altre vicende. Lei sa che la provincia, come ente, esercita funzioni e prerogative in materia di controlli ambientali di un certo tipo, che possono essere delegate, in termini istruttori, ai soggetti presenti sul territorio (alle ARPA, piuttosto che alle AASSLL, piuttosto che alle istituzioni dello Stato), ma che, in ogni caso, in quanto tali restano prerogative dell'amministrazione stessa. Lei ha notizia del fatto che il termovalorizzatore di Acerra è fermo e non sta funzionando? Se del caso, in una situazione di questo tipo i rifiuti che lì erano destinati dove stanno andando in questo momento? Questa è una funzione che voi dovete esercitare.
Avete avanzato richieste di controlli specifici sulla questione? Avete notizie che ci siano problemi in termini di funzionamento? Lo ripeto, se ritiene che sia utile secretare questa parte, basta che lei lo dica.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Non mi risulta. Il termovalorizzatore ha avuto qualche problema per pochi giorni, ma poi ha ripreso l'attività.
Non mi risulta, dunque, che ci siano problemi di funzionamento. Hanno avuto problemi per pochi giorni, ma poi hanno risolto. Questo mi risulta.

GIOVANNI FAVA. Le risulta perché avete fatto verifiche specifiche sulla questione ordinate dalla sua amministrazione?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Sì, dall'assessorato all'ambiente.

GIOVANNI FAVA. L'assessorato all'ambiente ha ordinato istruttorie, quindi le risulta che queste hanno avuto esito sostanzialmente favorevole.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Sì.

GIOVANNI FAVA. C'è stata solo una questione di cattivo funzionamento provvisorio, ma adesso è superata.


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LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Sì, il problema è superato.

ALESSANDRO BRATTI. A me non risulta che la situazione sia così fluida rispetto al funzionamento del termovalorizzatore di Acerra. So che continua ad avere dei problemi, legati soprattutto alle emissioni. Comunque, se lei ci assicura che avete fatto tutti i controlli e che l'impianto sta marciando come doveva, dobbiamo fidarci.
Al di là delle percentuali di raccolta differenziata che mi lasciano un po' perplesso, come mi ha lasciato perplesso il modo in cui venivano forniti i dati quando abbiamo fatto la verifica - mi sembrava di scorgere notevoli incongruenze tra i dati della provincia e quelli del sottosegretario - desidero porle una domanda secca. Rispetto alla questione dei famosi undici comuni che dovevano essere commissariati perché inadempienti, che cosa sapete come provincia? Prima delle vacanze estive ci era stato riferito proprio in quest'aula dal Sottosegretario Bertolaso che questi undici comuni presentavano una serie di problematiche, dunque si rendevano necessarie alcune verifiche. Da allora, però, sono passati diversi mesi.
Come provincia, cosa sapete rispetto a queste questioni?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. L'assessore mi ha detto che solo due comuni - non ricordo quali - degli undici che lei ha citato alla fine sono rimasti con problematiche.

ALESSANDRO BRATTI. Dovrebbero essere due i comuni inadempienti che dovrebbero sottostare al commissariamento?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Esatto, ma non ricordo quali sono.

ALESSANDRO BRATTI. Sarebbe interessante saperlo.

PRESIDENTE. Se mi consente, vorrei porle alcune domande.
In primo luogo, vorrei sapere se lei ritiene che le problematiche di Acerra siano problematiche dovute ad una normale manutenzione o problematiche strutturali, dovute a problemi seri riguardanti anche le emissioni.
In secondo luogo, continuo ad avere, come le ho avute in passato, delle incertezze per quello che riguarda la raccolta differenziata in provincia di Napoli e in provincia di Caserta. Quanto alla provincia di Napoli, si continua a parlare di cifre importanti per quello che riguarda la raccolta differenziata. Rispetto a una problematica che è esplosa nei modi e nei tempi che abbiamo visto due anni fa, ma a fronte di problemi che si trascinavano da parecchio tempo, oggi parliamo di una media - se non ho capito male - intorno al 25 per cento...

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. In quaranta comuni.

PRESIDENTE. E negli altri cinquanta?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Non ho i dati.

PRESIDENTE. I problemi più importanti, per quanto riguarda le competenze provinciali, sono il controllo e la differenziata. Quanto avete investito per ottenere questo aumento della raccolta differenziata? Anche il 25 per cento in quaranta comuni corrisponde a numeri importanti. Quanto avete speso per supportare questo lavoro e per ottenere un aumento della differenziata?
Investire in raccolta differenziata nei singoli comuni costa tantissimo e la provincia deve essere in prima fila in questo finanziamento. Quanto avete investito? Chi certifica che nei quaranta comuni si è raggiunto il 25 per cento di raccolta differenziata?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Questa è ancora competenza del commissariato.


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PRESIDENTE. Chi certifica questi dati?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Il commissariato.

GIOVANNI FAVA. Visto che la situazione, per come lei la descrive, va sostanzialmente normalizzandosi...

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Non è semplice.

GIOVANNI FAVA. Non ho motivo di dubitare del contenuto delle sue dichiarazioni. Lei ci ha descritto una situazione complicata, che va sostanzialmente verso la normalizzazione. Si comincia a parlare di livelli di raccolta differenziata intorno al 25 per cento, quindi numeri assolutamente rilevanti per un territorio come quello del sud, in particolare della Campania, dove sappiamo che la situazione è anche più complicata che altrove.
Voi avete in animo politicamente di chiedere la chiusura definitiva del commissariamento? I commissariamenti hanno sono caratterizzati dalla temporaneità, vale a dire iniziano e finiscono. Un commissariamento eterno, a mio avviso, oltre a non avere nessuna logica, rischia di deresponsabilizzare ulteriormente gli amministratori. Diventa facile riportare tutto al commissario. Voi avete intenzione, in tempi rapidi, di chiedere che il commissariamento abbia fine? Visto che ci state dicendo che la situazione si sta normalizzando, che l'impianto di Acerra sostanzialmente funziona, per quale motivo dobbiamo mantenere ancora aperto il commissariamento? Perché non fate un'azione politica nei confronti del Governo e chiedete la fine del commissariamento?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Non è semplice. Io credo che gradualmente si debba affrontare questa problematica. Indubbiamente le province sono intenzionate ad assumersi questa responsabilità. Tuttavia, vi sono problemi di tanto personale. Nel momento in cui dobbiamo destinare questo personale a supporto della provincia, questa rischia il dissesto, trattandosi di migliaia di dipendenti. Pertanto, bisogna innanzitutto definire un progetto, insieme naturalmente al commissario. Credo che questo sia possibile, ma non in tempi brevi.
Vi sono soprattutto motivi di ordine pubblico. Questo è un aspetto importante che preoccupa molto.

GIOVANNI FAVA. Lei sostiene che c'è un problema di ordine pubblico, quindi esiste un problema di criminalità legato all'attività di cui stiamo parlando. Se non affrontiamo questi temi perdiamo il senso della logica per la quale invitiamo lei a rispondere in Commissione. La nostra, lo ricordo, è una Commissione d'inchiesta che si occupa specificamente degli illeciti connessi alle attività riguardanti il ciclo dei rifiuti.
Lei ci sta dicendo che il commissariamento non è superabile per questioni di ordine pubblico. Mi permetto di prendere per buona solo questa spiegazione. Quanto alla prima motivazione, secondo la quale avete problemi col personale, sappia che tutte le province e i comuni italiani hanno problemi col personale. Non possiamo pensare che alcune province possano beneficiare di statuti speciali e altre no, perlomeno a livello costituzionale invariato.
Lei, dunque, ribadisce che c'è un problema di ordine pubblico. Arrivo così all'ultima domanda che intendo porle. Lei giustamente ci ricordava che buona parte delle vostre prerogative sono esercitate da un soggetto commissariale esterno, quindi non riguardano direttamente i vostri uffici. Tuttavia, lei sa anche che tutti i giorni, quando apriamo il giornale, pur non vivendo a Napoli, troviamo sempre qualche notizia che arriva dal vostro territorio e che riguarda l'argomento di cui ci occupiamo. Ebbene, lei ha notizia che ci sia interesse da parte di associazioni criminali più o meno organizzate rispetto al ciclo dei rifiuti e alla gestione dello stesso?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. La nostra preoccupazione


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riguarda soprattutto il problema occupazionale, delle tante sigle di disoccupati, che giorno dopo giorno cercano di trovare lavoro e stabilizzazione in queste società provinciali. Non mi risulta altro.

GIOVANNI FAVA. Lei, quindi, sostiene che l'ordine pubblico non è legato alla criminalità, ma a un contesto difficile.
Non possiamo fare welfare con i soldi dei contribuenti che sono destinati ad altro. Un conto è la raccolta dei rifiuti, altra cosa sono i servizi sociali. Sono due attività ben distinte. Peraltro, non mi risulta che la provincia in particolare abbia competenze specifiche in materia di welfare sociale, se non per le questioni legate al lavoro, ma solo in modo marginale.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Queste situazioni noi le abbiamo trovate, non le abbiamo...

GIOVANNI FAVA. Lei crede che i soggetti di cui stiamo parlando, le sigle più o meno organizzate, abbiano o no qualche legame con la malavita organizzata? In qualche modo, vengono o non vengono strumentalizzate? È questo il punto.
Se è solo un problema sindacale, mi permetta di dirle che non si capisce per quale motivo manteniamo un commissariamento di questa entità.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Quando parlo di problemi di ordine pubblico, chiaramente sono legati anche a faccende criminali...

GIOVANNI FAVA. Non è tutto spontaneo quello che avviene.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. No.

VINCENZO NESPOLI. Vorrei formulare una breve riflessione e porre una domanda. Non vorrei che quando si parla della Campania tutto venga criminalizzato, senza avere realmente contezza della situazione che oggi gli amministratori hanno di fronte.
Non si risolve tutto con il termovalorizzatore di Acerra. Il piano varato più di dieci anni fa prevedeva due termovalorizzatori. Di uno è entrata in funzione la prima linea, ma non serve per stabilizzare l'intero sistema industriale. Tutti gli altri pezzi del sistema industriale non sono stati creati in questi dieci anni e passa di commissariamento. Come diceva bene il presidente, la raccolta differenziata costa, soprattutto in una regione dove non ci sono strutture che trattano l'umido.
Un povero comune della Campania - lo dico agli amici del nord, perché lo devono sapere...

GIOVANNI FAVA. C'è un forno che può bruciare...

VINCENZO NESPOLI. Bruciare l'umido non è così facile. Il forno non brucia il tal quale, ma il CDR, quindi l'umido deve andare da qualche parte.
È stata compiuta questa scelta e il sistema varato dodici anni fa prevedeva che il CDR bruciasse; poi ci sono stati gli impianti di compostaggio per trattare l'umido, ma non c'è un solo impianto di compostaggio in Campania.

PRESIDENTE. Voglio solo precisare che talune scelte vengono compiute - non stiamo difendendo nessuno - in momenti di tensione ecologica. Pertanto, se si realizza un impianto che brucia solo il CDR, forse fa meno male. È stato fatto anche per questo. E non intendo difendere nulla e nessuno.
È lo stesso ragionamento che è stato seguito per l'impianto di Colleferro.

VINCENZO NESPOLI. Lo possiamo decidere noi. Vi parla anche un sindaco di una grande città, che era stata inserita fra le undici che sono state citate (voglio rispondere al collega, che di tanto in tanto me lo ricorda), ma poi abbiamo depositato un vagone di documentazione.
In Campania, per conferire una tonnellata di umido si paga almeno il doppio di quello che si paga in altre parti d'Italia


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(ma si arriva anche a tre volte tanto), perché bisogna mandare l'umido in Sicilia per farlo trattare.
Magari avessimo un impianto che tratta il tal quale. Tutti i comuni risparmierebbero, perché non avrebbero più necessità di fare la raccolta differenziata; manderebbero i rifiuti nell'inceneritore e si risolverebbe il problema.
Bisogna dire questo e altro, affinché si capisca che cosa non funziona in Campania. Mentre in altre regioni ci sono piattaforme di supporto del sistema CONAI, COREPLA e quant'altro che funzionano, da noi non funzionano neanche queste. Abbiamo montagne di plastica depositata e addirittura l'anno scorso per tre mesi i comuni non potevano conferire vetro, che è rimasto per strada.
Rispetto alla domanda sulla proroga o meno del commissariamento: il problema è che se domani mattina non abbiamo il commissario non abbiamo nemmeno le strutture per agire. Le province, nel frattempo, non si sono dotate di attrezzature. C'è un'incongruenza - e questo riguarda la Commissione - tra le disposizioni del commissariato e le disposizioni della regione, che ha approvato una legge regionale che contrasta con quanto definito dal commissariato. Lo ha detto Bertolaso, non lo dico io.
Tutti vorremmo la gestione ordinaria, ma bisogna sapere quando avremo un sistema industriale che funzioni e chi lo realizzerà. Diversamente, senza il commissario, altro che emergenza rifiuti che abbiamo visto negli anni passati! Sarebbe drammatico. Dobbiamo renderci conto anche che i disastri che si sono accumulati negli anni non possono essere smaltiti in qualche mese. È necessaria certamente una struttura che accompagni gli enti locali a uscire dall'emergenza che ancora permane. L'emergenza c'è ancora, non si può dire superata solo perché non ci sono più le montagne di rifiuti per strada.
Considerato che la costituenda società prevista dalla legge regionale dovrebbe gestire degli impianti, vorrei chiedere al presidente della provincia quali impianti della provincia di Napoli verranno trasferiti alla provincia.

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Per quanto riguarda Acerra, c'è ancora una problematica che non è chiara. Questo è un motivo per cercare di capire se verrà gestita dalla provincia o meno. Inoltre, c'è Tufino. Non vedo, però, altri impianti che saranno gestiti dalla provincia. Purtroppo, questa è la situazione che abbiamo trovato.

VINCENZO DE LUCA. Non dobbiamo aprire un dibattito su una questione che si trascina da tempo, però vorrei chiedere al presidente della provincia di Napoli a che punto è la questione della provincializzazione.
In secondo luogo, sono d'accordo col collega Fava: la programmazione del commissario rispetto all'emergenza l'ha stabilita il Governo, non lo spirito santo, e questo commissario avrebbe dovuto terminare il mandato a fine anno. Parlo su un piano generale, non c'entra il presidente della provincia.
Se noi non assumiamo una responsabilità diffusa rispetto a questo settore e ci affidiamo sempre ai commissari straordinari, allora diciamo che si è sbagliata la programmazione. Si è basata una campagna elettorale sull'annuncio che l'emergenza era finita. Come mai, allora, c'è ancora l'emergenza? Non possiamo far finta di nulla. È necessario un tempo ulteriore, ma questo deve essere definito dal commissario straordinario, altrimenti non usciremo mai da questa situazione.
Infine, lei pensa davvero che sulla materia dei rifiuti non ci sia una commistione con la criminalità organizzata?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Io parlavo di un rinvio di pochi mesi. Noi siamo stati eletti da pochi mesi e abbiamo trovato una situazione drammatica, che va avanti forse da più di venti anni.

VINCENZO DE LUCA. La domanda è sulla programmazione che il Governo ha fatto rispetto a questa emergenza.


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LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. Noi abbiamo inserito tra le priorità proprio questa problematica, come provincia di Napoli, ma lo hanno fatto anche altri presidenti di provincia.
Quanto alla sua ultima domanda, non escludo che ci sia una commistione con la criminalità, ma non sta a me dirlo.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA

PRESIDENTE. Forse la domanda aveva proprio questo obiettivo, ritenendo che sicuramente il presidente della provincia di Napoli abbia il polso della situazione. Siccome abbiamo avuto nelle nostre audizioni notizie di gruppi criminali che hanno gestito, sicuramente in passato, il traffico di rifiuti, volevamo capire se è tutto regolare e se non ci sono infiltrazioni della malavita nelle aziende che si occupano dello smaltimento o nelle discariche abusive. Se non dovesse risultarle nulla di tutto questo ne prendiamo atto, ma se dovesse risultarle qualcosa, per noi è importante saperlo.
Il settore dei rifiuti, nella provincia di Napoli, ha qualcosa a che vedere con la criminalità organizzata oppure tutto è gestito in modo regolare? Ci sono discariche abusive riconducibili alla criminalità organizzata, che risulti al presidente?

LUIGI CESARO, Presidente della provincia di Napoli. A me non risulta, proprio perché questa competenza per il momento è ancora del commissariato. Certamente ci saranno delle illegalità, ma in questi mesi a me non risultano.

PRESIDENTE. Ringrazio il presidente della provincia di Napoli e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta, sospesa alle 15,15, è ripresa alle 15,40.

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