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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione VIII
2.
Martedì 25 maggio 2010
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Tortoli Roberto, Presidente ... 2

INDAGINE CONOSCITIVA SULLO STATO DI ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI INCIDENTI RILEVANTI CONNESSI A DETERMINATE ATTIVITÀ INDUSTRIALI

Audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR):

Tortoli Roberto, Presidente ... 2 4
Maiani Luciano, Presidente del CNR ... 2 4
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Repubblicani; Regionalisti, Popolari: Misto-RRP; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Noi Sud/Lega Sud Ausonia: Misto-NS/LS Ausonia.

COMMISSIONE VIII
AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI

Resoconto stenografico

INDAGINE CONOSCITIVA


Seduta di martedì 25 maggio 2010


Pag. 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO TORTOLI

La seduta comincia alle 15,15.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale delle ricerche.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della normativa in materia di incidenti rilevanti connessi a determinate attività industriali, l'audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR).
Sono con noi il professor Luciano Maiani, presidente, il dottor Giuseppe Cavarretta, direttore del Dipartimento terra e ambiente, il dottor Antonio Fardelli, ricercatore presso l'Istituto sull'inquinamento atmosferico.
Scusandomi per il ritardo e per la necessità di svolgere un'audizione abbastanza sintetica, do la parola al presidente Luciano Maiani, che ringrazio per la presenza.

LUCIANO MAIANI, Presidente del CNR. Ringraziamo la Commissione per l'attenzione e per l'invito. Abbiamo preparato un breve documento che il dottor Cavarretta ha appena consegnato alla segreteria della Commissione. Abbiamo portato anche cinque copie di un libriccino che riporta un progetto su ambiente e salute che il CNR ha elaborato insieme con altri enti e che speriamo di poter eseguire prossimamente.
In questa audizione vorrei fare una breve introduzione sul ruolo che il CNR svolge nelle questioni ambientali e di inquinamento ambientale, quindi dare delle brevi risposte alle domande che avete formulato.
Come tutti sanno, il CNR è un ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni, per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese.
Nel corso dello svolgimento delle proprie attività tecnico-scientifiche in campo ambientale, il CNR, e in particolare l'Istituto sull'inquinamento atmosferico (IIA), cui appartiene il dottor Fardelli, ha intrapreso nel tempo diversi rapporti con il Ministero dell'ambiente, in settori inerenti le problematiche sull'inquinamento atmosferico.
Per conto del Ministero dell'ambiente, diversi esperti dell'Istituto hanno partecipato e partecipano ai lavori dei tavoli tecnici attivati a livello nazionale e internazionale in materia di rischi industriali. In particolare, a tutt'oggi, in ambito comunitario, esperti dell'Istituto partecipano alle riunioni del comitato di cui al decreto legislativo n. 334 del 1999 applicativo della cosiddetta direttiva Seveso, istituito a supporto della Commissione europea, e prendono parte all'attività dei gruppi tecnici di lavoro, sempre a supporto del medesimo comitato. Nell'appendice del documento, trovate l'elenco dei gruppi.
Esperti dell'Istituto hanno preso parte, su richiesta del Ministero dell'ambiente, a commissioni ispettive e a sopralluoghi post-


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incidentali, ai sensi dell'articolo 24 del citato decreto legislativo n. 334 del 1999.
Inoltre, nell'ambito dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), esperti dell'Istituto partecipano alle attività del gruppo di lavoro Working group on chemical accidents, controparte istituzionale delle attività dell'Unione europea in materia di prevenzione dei rischi di incidente rilevante, esteso a tutti gli incidenti chimici e finalizzato, tra l'altro, allo scambio di informazioni ed esperienze tra Paesi membri e non membri dell'OCSE.
Da ultimo, esperti dell'Istituto, sempre su richiesta del Ministero dell'ambiente, hanno preso parte alla commissione istruttoria per lo studio di sicurezza integrato dell'area di Priolo Gargallo, Augusta, Melilli, di cui all'articolo 25 sempre del decreto legislativo n. 334 del 1999 (immagino che siate a conoscenza di questo rapporto). La commissione istruttoria è stata istituita nel 2005 al fine di valutare tale studio, proposto dai gestori degli stabilimenti soggetti alle direttive Seveso presenti nell'area, nonché per fornire gli elementi per la predisposizione del piano di intervento previsto dall'articolo 13 del suddetto decreto legislativo n. 334 del 1999. La commissione istruttoria ha concluso le proprie attività nel maggio 2008 con l'approvazione e la sottoscrizione di un rapporto finale, nel quale sono riportate le attività svolte e le raccomandazioni e le osservazioni formulate dalla commissione medesima, che riguardano sia l'adeguamento e l'integrazione dello studio e dei suoi strumenti, sia specifici aspetti tecnico-gestionali relativi a impianti e infrastrutture dell'area. Abbiamo una copia di questo rapporto che, se siete interessati, possiamo senz'altro depositare.
A questo punto, passo all'indagine conoscitiva per la quale siamo qui oggi. Preliminarmente, si evidenzia che il CNR non figura tra gli organi tecnici di cui all'articolo 17 del decreto legislativo n. 334 del 1999, pertanto non ricopre un ruolo specifico nell'attuazione della normativa in materia di controllo dei pericoli da incidenti rilevanti. Questo vi spiega perché ad alcune domande non riteniamo di essere autorizzati a rispondere. Tuttavia, si ritiene di poter esprimere alcune osservazioni in merito all'indagine conoscitiva in corso, garantendo la disponibilità a ulteriori approfondimenti che dovessero scaturire nel corso della presente audizione. Si rileva, infine, che esperti dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico, nell'ambito dei rapporti convenzionali con il Ministero dell'ambiente, sono attivati in vari settori inerenti le problematiche sull'inquinamento atmosferico e hanno fornito supporto anche su alcuni profili connessi agli aspetti oggetto delle domande numero 1, 3, 4, 5, 6 e 8, che rimangono, però, nella disponibilità del Ministero dell'ambiente, alla cui audizione rinviamo per l'acquisizione di un quadro conoscitivo organico.
La domanda numero 1 riguarda lo stato delle politiche di prevenzione degli incidenti rilevanti, con particolare riferimento alla tutela del territorio e alla tutela dell'ambiente e, quindi, lo stato di elaborazione e diffusione dei piani di emergenza interni ed esterni e dei rapporti di sicurezza. Vogliamo evidenziare che, a distanza di anni, risulta ancora non completo il quadro normativo di riferimento, mancando diversi decreti attuativi. Tra questi, il cosiddetto «decreto tariffe», importantissimo per mettere in azione le regioni, il decreto per la redazione del rapporto di sicurezza, il decreto sulle modalità di conduzione delle verifiche ispettive e il cosiddetto decreto per le aree a elevata concentrazione di stabilimenti.
Al riguardo, la prima riflessione è volta alla ricerca di strumenti di analisi che tendano a una maggiore integrazione tra rischi naturali e rischi tecnologici, ossia all'opportunità di non concentrarsi solo sulla fonte, ma anche sul sistema che ne subisce l'effetto.
La seconda riflessione riguarda, invece, la componente temporale, che in questi documenti è sostanzialmente trascurata. Va tenuto conto che la situazione territoriale cambia nel tempo. Poiché le aziende hanno una prospettiva temporale dell'ordine almeno di alcune decine di anni, in questo lasso di tempo ci saranno problemi di urbanizzazione - che, però, sono tenuti sotto controllo - ma anche cambiamenti dell'ambiente,


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in relazione sia ai cambiamenti climatici sia ad altri aspetti (alluvioni, esondazioni e via elencando). Anche su questi aspetti, se richiesto, il CNR potrebbe fornire il proprio contributo.
La domanda numero 2 riguarda lo stato di attuazione e le prospettive di avanzamento della normativa in materia di vigilanza sull'attività delle industrie ad alto rischio. Gli esperti del CNR hanno fornito un supporto tecnico al Ministero dell'ambiente, nell'ambito delle attività condotte dallo specifico tavolo istituito per la definizione dello schema di decreto relativo alle aree ad alta concentrazione di stabilimenti a rischio.
Le risultanze del già citato rapporto finale della commissione istruttoria per lo studio di sicurezza integrato dell'area di Priolo Gargallo, Augusta e Melilli, che ho appena citato, hanno fornito elementi informativi utili alla definizione dello schema di provvedimento in corso di predisposizione e il relativo allegato tecnico.
Le esperienze maturate nell'ambito delle attività relative all'area di Siracusa hanno posto, in particolare, in rilievo la necessità di una stretta cooperazione tra i principali attori interessati (istituzioni pubbliche, gestori e via elencando) e gli enti pubblici di ricerca e delle università.
Non pensiamo di poter rispondere in maniera informata alle domande numero 3, 5 e 6.
Quanto alla domanda numero 4 sullo stato di avanzamento del decreto tariffe e degli strumenti normativi utili a rendere finalmente omogenea la normativa IPPC con la normativa Seveso, in questo caso vogliamo osservare che la normativa IPPC, così come la normativa VIA, prevede un livello autorizzativo e di controllo nazionale per gli impianti di maggiore impatto ambientale e un livello regionale per gli altri impianti, mentre la normativa Seveso prevede l'attribuzione di tali competenze al solo livello regionale. Questa omogeneizzazione, dunque, è quanto meno di per sé problematica e imporrebbe una riflessione maggiore.
Vogliamo invece parlare della domanda numero 9, relativa alla disponibilità all'interno degli enti preposti soprattutto per quanto riguarda l'ultimo punto, il programma di sviluppo di iniziative di formazione ad essi rivolte. È chiaro che la formazione e l'informazione della popolazione sono assolutamente fondamentali. Al momento il CNR non è compreso, come ho detto, negli organi individuati nell'articolo 17 del decreto legislativo n. 334 del 1999, quindi non è un autore di queste azioni. Naturalmente, a seguito di modifica normativa che riponesse il CNR in condizione di partecipare, l'ente avrebbe certamente sia la possibilità che i requisiti specifici richiesti per farlo.
Sono stato molto rapido, ma il documento che depositiamo è esaustivo.

PRESIDENTE. La ringrazio, presidente, e mi scuso ancora.
Se non avete nulla in contrario, aggiorniamo l'incontro con il CNR a una successiva seduta, per poter svolgere con tranquillità le domande una volta acquisito il documento.

LUCIANO MAIANI, Presidente del CNR. Siamo a vostra disposizione.

PRESIDENTE. Vi ringrazio e rinvio il seguito dell'audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15,30.

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