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Resoconti stenografici delle audizioni

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Commissione X
2.
Mercoledì 2 febbraio 2011
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Dal Lago, Presidente ... 3

Audizione del presidente di sezione Luigi Carbone, del consigliere Rocco Colicchio, della professoressa Valeria Termini, del dottor Alberto Biancardi nell'ambito della proposta di nomina a componenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Nomine nn. 96, 97, 98, 99) (ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 14 novembre 1995, n. 481):

Dal Lago Manuela, Presidente ... 3 5 6 7 8 11 13 14
Biancardi Alberto, Direttore generale di Cassa conguaglio per il settore elettrico ... 3 11
Carbone Luigi, Presidente di sezione del Consiglio di Stato ... 7 13
Cimadoro Gabriele (IdV) ... 9
Colicchio Rocco, Presidente di sezione della Corte dei Conti ... 6 12 13
Pugliese Marco (PdL) ... 8
Quartiani Erminio Angelo (PD) ... 10 13
Termini Valeria, Professore ordinario di economia e e-governance dei mercati dell'energia presso l'Università degli studi di Roma Tre ... 5 12
Testa Federico (PD) ... 8
Vico Ludovico (PD) ... 10
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro: UdC; Futuro e Libertà per l’Italia: FLI; Italia dei Valori: IdV; Iniziativa Responsabile (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): IR; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.

COMMISSIONE X
ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 2 febbraio 2011


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MANUELA DAL LAGO

La seduta comincia alle 14,35.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Audizione del presidente di sezione Luigi Carbone, del consigliere Rocco Colicchio, della professoressa Valeria Termini, del dottor Alberto Biancardi nell'ambito della proposta di nomina a componenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Nomine nn. 96, 97, 98, 99).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge 14 novembre 1995, n. 481, l'audizione del presidente di sezione Luigi Carbone, del consigliere Rocco Colicchio, della professoressa Valeria Termini, del dottor Alberto Biancardi nell'ambito della proposta di nomina a componenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Prima di passare la parola agli auditi di oggi, ovvero le persone nominate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri perché si presentino come candidati per l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, credo che sia corretto leggere, anche per dare tutte le opportune informazioni ai commissari qui presenti, la lettera che mi è stata consegnata dal consigliere Colicchio, che è stata inviata al presidente Alessandro Ortis in data 25 gennaio, nella quale egli rassegna le sue dimissioni da presidente del Collegio dei revisori, stante la proposta del Consiglio dei Ministri del 21 gennaio che l'ha nominato quale componente dell'Autorità suddetta.
Ringrazio, dunque, il dottor Colicchio per averci consegnato copia di questa lettera che resta agli atti della Commissione. Dopo questa comunicazione, che ritengo doverosa verso tutti, passiamo all'audizione odierna: sono presenti il dottor Carbone, il consigliere Rocco Colicchio, la professoressa Valeria Termini e il dottor Alberto Biancardi.
Do subito la parola ai nostri ospiti per una breve presentazione nell'ambito della quale potranno anche indicare alla Commissione l'apporto che ritengono di poter dare all'interno dell'Autorità per la quale sono stati candidati. Successivamente i colleghi parlamentari potranno intervenire per porre quesiti e formulare osservazioni.
Ieri abbiamo audito il candidato presidente, ingegner Bortoni. Oggi procediamo in ordine alfabetico, dando la parola per primo al dottor Alberto Biancardi.

ALBERTO BIANCARDI, Direttore generale di Cassa conguaglio per il settore elettrico.Vi ringrazio per questa occasione; cercherò di essere molto breve, poi ci sarà modo, immagino, per approfondire ciò che dirò in sintesi.
Per seguire fin dal primo momento il suggerimento che pone la Presidente, ciò che ritengo possa essere l'aspetto di maggiore interesse della mia esperienza lavorativa ai fini di questo incarico - ammesso che mi venga assegnato - è una certa polivalenza, nel senso che ho un'esperienza nell'attività di regolazione, ma anche


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nell'attività di concorrenza, dal punto di vista delle autorità pubbliche.
Mi sono occupato di regolazione economica, ma anche di tutela e promozione della concorrenza; mi sono occupato di energia, principalmente, in gran parte ma non solo di energia, perché mi sono occupato anche, come dirò poi con qualche dettaglio in più, del settore idrico e di altri settori di trasporti regolati a rete.
Gran parte della mia attività, su cui mi soffermerò ancora brevemente, è quella sul fronte delle autorità pubbliche; entrerò quindi subito nel dettaglio.
La mia esperienza comincia all'inizio degli anni Novanta, appena dopo l'istituzione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato: ero un funzionario di quello che allora si chiamava ufficio A, quello dei settori di base, quindi mi occupavo di energia, ma non solo; ad esempio mi occupavo anche di chimica e di altri settori di base. In quella sede ho fatto un'esperienza che ritengo interessante inerente all'applicazione della legge n. 287 del 1990 e delle normative, anche di tipo comunitario, a tutela della concorrenza.
Successivamente, con l'istituzione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, sono stato fra i primi a essere passati dal primo momento a questo nuovo ente e ho contribuito allo start up. Sono rimasto cinque anni circa; potrei dire di essere stato l'assistente di uno dei componenti, il professor Ammassari; ho anche lavorato in un ufficio operativo sulla parte elettrica.
Nel 2000 sono passato nella segreteria del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato quando, seguendo anche il professor Gobbo, che era uno dei componenti dell'Autorità antitrustai tempi in cui io ero funzionario, è stato scritto il decreto di liberalizzazione del settore del gas, il cosiddetto decreto Letta; ho quindi partecipato a questi lavori per un periodo di circa un anno e qualche mese che mancava alla fine della legislatura.
Successivamente, ho seguito sempre il professor Gobbo quando è diventato l'amministratore delegato dell'Acquirente Unico. Anche in quell'occasione, ho contribuito alla costruzione di Acquirente Unico e vi sono rimasto per tre anni, fino alla permanenza del professor Gobbo.
Ho avuto, inoltre, due esperienze intermedie, nella parte, per così dire, privata: sono stato in ENEL come assistente del presidente Gnudi e, poi, sono stato in Confindustria per circa un biennio nel settore energia.
Con la legislatura scorsa potrei dire di aver cambiato mestiere, anche se solo relativamente, come dicevo all'inizio: sono stato il coordinatore del NARS, il nucleo che presso il CIPE si occupa delle tariffe e della regolazione dei settori per i quali non è prevista un'Autorità. In quell'ambito mi sono occupato dell'affare autostrade, della parte idrica, delle ferrovie e degli aeroporti. Sugli altri settori abbiamo svolto un'attività più di studio; su questi, invece, abbiamo proprio operato come un piccolo nucleo di regolatori.
Nel frattempo sono anche diventato direttore generale di «Cassa conguaglio per il settore elettrico»; questo è l'incarico che ricopro anche attualmente. Cassa conguaglio, come immagino sappiate, è una specie di piccola agenzia, un piccolo organismo alle dipendenze, in qualche modo, dell'Autorità, che gestisce i flussi finanziari connessi alle tariffe elettriche e del gas.
Questa, dunque, è la mia attività lavorativa. Direi anche - immagino che possa essere di vostro interesse - che sono professore a contratto a Genova presso l'Istituto di metodi quantitativi, mi occupo di servizi pubblici. I corsi che ho avuto modo di tenere riguardano acqua e regolazione generale.
Infine - anche questo spero che sia interessante per voi - nell'AREL (il centro di ricerca che era di Beniamino Andreatta e che adesso è gestito da Enrico Letta e Roberto Pinza) sono responsabile del settore che riguarda energia e infrastrutture.
Spero di non aver rubato troppo tempo, ma di avervi dato l'idea di questa mia polivalenza - se posso permettermi di definirla così - nata dall'aver visto il problema energia da più parti del sistema delle autorità pubbliche e dal fatto di essermi occupato non solo di energia, ma anche di altri settori contigui, tra l'altro


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anche fuori dall'Italia. È chiaro, infatti, che in questi miei anni di lavoro soprattutto a Bruxelles, l'attività è stata cospicua.

PRESIDENTE. Do la parola alla professoressa Valeria Termini.

VALERIA TERMINI, Professore ordinario di economia e e-governance dei mercati dell'energia presso l'Università degli studi di Roma Tre. Signor presidente, ringrazio i membri della Commissione. Il mio curriculum vi è stato consegnato, quindi brevemente accennerò, come richiesto, alla mia formazione e alla mia competenza in materia di energie e regolazione.
Per quanto riguarda la formazione, sono un'economista, mi sono laureata all'Università Bocconi di Milano col professor Mario Monti. Ho proseguito, poi, gli studi, ho una specializzazione triennale all'Università di Cambridge (UK) dove sono rimasta in contatto - e lo sono ancora - con l'Energy Research Group, un gruppo definito di eccellenza che, insieme all'MIT, ha costituito il think tank, ovvero la forza di supporto teorico per il regolatore inglese in diverse occasioni; il gruppo è diretto da Newbery e dal professor Littlechild che è stato il fondatore dell'autorità di regolazione inglese.
Come studiosa, sono un'accademica. Sono ordinario di economia dal 1995 e ho insegnato economia della regolazione diversi anni; attualmente sono titolare della cattedra di economia e e-governancedei mercati dell'energia presso l'Università di Roma Tre.
Al di là dell'aspetto di studiosa e accademica, mi fa piacere condividere con voi l'esperienza operativa connessa alla responsabilità dei ruoli istituzionali che ho svolto negli ultimi quindici anni. Per quanto riguarda l'aspetto operativo, l'esperienza accumulata è in vari campi; ne cito tre che sono presenti nel mio curriculum.
Il primo riguarda i mercati, per così dire, dell'energia locale. Io sono stata vicepresidente dell'ACEA, l'azienda municipalizzata di Roma, esattamente nel triennio in cui si è attuata, nei tempi previsti, la trasformazione della municipalizzata in società per azioni. Pertanto, gli aspetti che riguardavano, da un punto di vista tecnico, il nuovo parco di cogenerazione, per esempio, degli impianti di energia e, nello stesso tempo, il passaggio a una relativa iniziale liberalizzazione, ovvero la privatizzazione fredda, come è stata definita allora, mi hanno visto parte attiva da un punto di vista del servizio pubblico locale.
La seconda esperienza operativa, che naturalmente sarò ben lieta di approfondire nel caso ci fossero domande, riguarda la gestione del mercato per la vendita dell'energia elettrica all'ingrosso, ovvero il GME (Gestore del mercato elettrico). Anche questa esperienza è stata particolarmente interessante per me perché è avvenuta nella fase della sua istituzione: sono entrata come vicepresidente di GME nell'atto di istituzione, quando l'Italia ha attivato - come loro ben sanno - la direttiva europea, costituendo il GME, il GRTN e Acquirente Unico.
Il periodo della istituzione della gestione del mercato elettrico, quindi il 2002, è stato il momento in cui si sono formate le regole del mercato: la regola di determinazione del prezzo. Dicevo che è stato particolarmente interessante per me, come economista, poter contribuire a questo processo perché con esso si stabilivano le modalità per la determinazione dei prezzi e subito ci siamo trovati a dover scegliere tra diverse alternative: questo è stato svolto in collaborazione e in continua dialettica con l'Autorità per l'energia di allora.
Senza entrare troppo nei dettagli tecnici, il problema è stato se scegliere un'asta per trovare il prezzo al margine del mercato del giorno prima, oppure altre alternative che pure erano state sperimentate nei mercati europei, come ad esempio il pay-as-bide quant'altro. In quell'occasione scegliemmo la determinazione del prezzo con l'asta al margine, ben consapevoli che in questo modo si privilegiava l'obiettivo di contenimento dei prezzi per ridurre il gapdel prezzo dell'energia elettrica in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Sapevamo bene che buona parte del differenziale di prezzo è dovuto al mix


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di fonti primarie di cui l'Italia si serve e che questo avrebbe potuto creare eventualmente qualche problema, allora, per la promozione degli investimenti in questo campo, perché in questo modo il prezzo al margine sarebbe diventato quasi identico o si sarebbe avvicinato al costo marginale; tuttavia, la scelta in quel caso fu in questa direzione.
Tra l'altro, mi fa piacere ricordare che il direttore del GME allora era Alberto Pototschnig con il quale abbiamo lavorato, che pochi mesi fa è stato selezionato come direttore della neonata Autorità di regolazione europea; questo crea un'ottima sinergia, poiché vede il nostro expertiseesteso in Europa. Questa è la seconda esperienza operativa.
L'ultima esperienza operativa di cui mi fa piacere parlare è quella che riguarda i problemi di risparmio e di efficienza energetica, e soprattutto di sostenibilità ambientale del nostro settore energetico che mi ha visto capo delegazione italiana con funzione di coordinamento interministeriale nelle negoziazioni in sede OCSE e in sede di Nazioni Unite quando si è costruito - nel periodo che va dal 2006 al 2008 - il dopo Kyoto.
Questa terza esperienza mi ha consentito di conoscere a fondo le tendenze e l'architettura istituzionale degli altri Paesi, sia europei sia extraeuropei.
Non prenderò ulteriore tempo. L'insieme dell'esperienza accumulata risulta in un'ampia produzione di saggi e di relazioni, di cui trovate l'elenco nel mio curriculum, nella partecipazione a convegni scientifici nazionali e internazionali. Nella biografia trovate le mie tesi e le riflessioni che hanno accompagnato la mia attività operativa.
La presidente ci chiedeva - e con questo concludo - di esporre il nostro possibile contributo individuale: ebbene, quello che mi fa piacere immaginare è che, avendo acquisito un'esperienza di tipo teorico con un'apertura operativa di carattere generale ai temi economici, il mio contributo potrebbe essere quello di inquadrare in una visione di lungo periodo i temi relativi alla regolazione che l'Autorità per l'energia elettrica e il gas sarà chiamata ad affrontare e, in particolare, di ravvivare e rafforzare il coordinamento con la neonata Autorità per l'energia europea, in una visione di integrazione di mercato unico europeo. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Mi scuso per aver imposto tempi ristretti, ma alle 15,30 abbiamo una seduta a Commissioni riunite; vi ricordo che i vostri curriculasono comunque conosciuti dai colleghi parlamentari.
Do la parola al consigliere Colicchio, che ringrazio.

ROCCO COLICCHIO, Presidente di sezione della Corte dei Conti. Sono Rocco Colicchio, mi sono laureato all'Università degli studi La Sapienza col massimo dei voti. Sono entrato inizialmente al Ministero del lavoro dove ho diretto l'Ufficio studi sui sistemi pensionistici e la previdenza in Europa. Successivamente ho vinto il concorso nella magistratura amministrativa contabile della Corte dei conti e oggi sono stato nominato presidente di sezione presso questa magistratura. In tutto questo primo periodo, mi sono sempre occupato di controllo e, in particolare, per dieci anni sono stato al controllo atti del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, quindi - per evidenziare la mia attinenza col campo dell'energia - ho assistito a quella che era la predisposizione e l'elaborazione dei vari piani energetici nazionali.
Nel 1994 sono stato chiamato a ricoprire il ruolo di Capo di Gabinetto del Ministro dell'industria; era il momento in cui si iniziava a discutere di una legge generale sulle authority, quindi ho assistito al suo momento genetico, perché ho redatto i primi schemi per l'Autorità per l'energia elettrica e il gas e poi per una legge generale che prevedesse quello che era la disciplina generare delle authority, poi diventata la legge n. 481 del 1995. Ho assistito, dunque, al suo momento genetico, l'ho seguita «passo passo» in varie riunioni con l'allora ministro del Tesoro Dini. Nel momento in cui l'Autorità è stata


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costituita, sono stato chiamato a svolgere l'incarico di consigliere giuridico; fin dall'inizio, quindi ho assistito a tutti i suoi momenti formativi, i momenti più forti, quando si trattava di creare le regole e i modelli e regolamenti di funzionamento. Dal 2003 sono stato nominato presidente del Collegio dei revisori dei conti, incarico dal quale, come ha letto la presidente, ho rassegnato le dimissioni. Naturalmente, questo mio incarico mi ha consentito di conoscere da distanza ravvicinata tutti i meccanismi e il funzionamento dell'authoritya cui ho contribuito anche per quanto riguarda l'elaborazione dei vari regolamenti, soprattutto di contabilità, e per quanto riguarda le modalità di controllo su quella che è la gestione e l'elaborazione di un modello di bilancio che sia non solamente finanziario, ma anche economico.
Posso dire, dunque, che - per così dire - «gioco in casa» per quanto riguarda l'Autorità per l'energia elettrica e il gas, perché praticamente da quando essa è stata istituita mi trovo a operare al suo interno in una veste o in un'altra.
Data la mia formazione e questo retroterra da cui provengo, ritengo di potere apportare il mio contributo, sempre nell'ambito di un dibattito collegiale, attesa anche la novità - che non è di poco conto - che finalmente l'Autorità per l'energia e il gas dovrebbe funzionare a collegio integrato, cioè a collegio intero, composto da cinque persone. Attraverso un costruttivo dibattito collegiale, si potrà apportare una serie di contributi specifici; per questo motivo il collegio sarà composto da un tecnico dell'energia, degli economisti, un magistrato amministrativo e un magistrato - per così dire - esperto in contabilità.
Per un'Autorità indipendente che è disciplinata da una legge dello Stato, che vive secondo le regole della contabilità pubblica e che opera mediante provvedimenti giuridici di regolazione e di amministrazione non è poco, perché in questo modo possiamo tutti quanti interagire e completarci a vicenda.
Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Do la parola all'altro presidente di sezione, dottor Luigi Carbone.

LUIGI CARBONE, Presidente di sezione del Consiglio di Stato.Grazie, presidente. Come lei ha già detto, sono consigliere di Stato dal 1992 e dall'anno scorso sono stato nominato presidente di sezione; in tale qualità, ho potuto approfondire i profili giuridici dei provvedimenti delle Autorità indipendenti e dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Negli ultimi diciotto anni ho anche rivestito diversi incarichi tecnici istituzionali durante diversi Governi, quasi sempre - devo dire - connessi con il tema della regolazione e della sua semplificazione, sia a livello nazionale, sia anche a livello europeo e internazionale. Per esempio, ho presieduto per quattro anni il Comitato dell'OCSE sulla Regulatory Reforme sono ancora il componente italiano del High Level Group on Better Regulationistituito dalla Commissione europea.
Ho anche approfondito gli studi in materia della qualità della regolazione; in particolare, sugli strumenti di analisi di impatto della consultazione posso dire di aver contribuito ad introdurli in Italia sin dalla prima legge del 1999, la legge n. 50 del 1999.
Negli ultimi tempi, come coordinatore dell'Unità per la semplificazione, ho curato direttamente, oltre alla soppressione di decine di migliaia di normative obsolete, anche la semplificazione delle principali procedure di realizzazione e di avvio degli impianti produttivi, conferenze di servizi, sportello unico, segnalazione certificata di inizio attività. Ho anche seguito alcuni dei principali interventi normativi in materia di energia.
Sarei altamente onorato di poter mettere queste esperienze al servizio dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, soprattutto sfruttando i due gruppi di esperienze che ho potuto maturare. Il primo riguarda l'esperienza squisitamente giuridica di magistrato amministrativo dinanzi al quale - non dimentichiamolo - tutti i provvedimenti con cui opera l'Autorità


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sono impugnabili. Questo vale per il fondamento del potere regolatorio che, come sappiamo, la giurisprudenza ha mano mano integrato, per certi versi, o, per certi altri, inquadrato in determinati confini; ma vale anche per la parte procedimentale.
Noi sappiamo che, anche se l'Autorità ha delle funzioni paranormative, la giurisprudenza l'ha in qualche modo incasellata con un procedimento; un procedimento che, per esempio, deve essere partecipato. Allo stesso modo, il procedimento sanzionatorio ha diritto a garanzie, l'addebito, la contestazione dei termini e via dicendo.
Spero di poter dare il mio contributo alla sopravvivenza di questi provvedimenti che alcune volte sono perfetti da un punto di vista tecnico, ingegneristico, economico, ma magari per motivi procedimentali possono invece subire l'annullamento da parte del giudice amministrativo.
Il secondo gruppo di esperienze, quelle invece che riguardano proprio la qualità della regolazione, penso che possa essere particolarmente utile per un'Autorità, appunto, di regolazione, soprattutto mettendo a frutto alcuni strumenti che ho potuto affinare - come l'analisi di impatto o la verifica ex post- ai fini degli obiettivi più importanti dell'Autorità: la semplificazione, la qualità dei servizi, il contenimento dei costi, l'efficienza e la concorrenzialità.
Si potrebbe dire con uno slogan, presidente: buone regole per una buona crescita del sistema.

PRESIDENTE. Ringrazio molto i nostri auditi.
Do ora la parola ai deputati che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

FEDERICO TESTA. Ringrazio i commissari che così gentilmente sono venuti a raccontarci le loro esperienze. Avrei alcune curiosità su cui vorrei dei chiarimenti.
Innanzitutto mi rivolgo alla professoressa Termini, che ha parlato di energia elettrica: vorrei porre una domanda rispetto al tema del gas, prevalentemente con riferimento all'introduzione di cambiamenti nella distribuzione del gas - mi riferisco alla questione del numero degli ambiti che ha visto contrapposti Autorità e Ministero - e, in particolar modo, se si vuole cambiare sistema, alle modalità di valorizzazione degli impianti a fine concessione, che è la premessa per evitare che si scatenino contenziosi infiniti che poi non permettono al nuovo gestore di subentrare. Le chiedo, dunque, come ritiene corretto che vengano valutati questi impianti.
Al dottor Carbone, invece, vorrei porre un'altra domanda, poiché nel curriculum parla della riforma del mercato dell'energia elettrica e del gas del 2008. In quella riforma si è parlato del passaggio dal system marginal priceal pay-as-bide vorrei che il dottor Carbone ci facesse un bilancio dei risultati che ha portato l'introduzione di questa modalità che, come ho detto, è avvenuta nel 2008.
Al dottor Biancardi pongo una questione piuttosto semplice. Ieri l'ingegner Bortoni ci ha raccontato che, a suo modo di vedere, la separazione proprietaria delle reti di trasporto non favorisce gli investimenti; siccome tutta la dottrina sostiene il contrario, vorrei sapere se condivide questa affermazione del dottor Bortoni, a cui poi evidentemente si sono collegati sia il Ministro Romani sia il dottor Scaroni, o se invece ritiene che forse la questione debba essere valutata in maniera un po' diversa.

MARCO PUGLIESE. Signor presidente, innanzitutto ringrazio lei per come ha condotto questa audizione in un settore molto delicato, soprattutto per il periodo che stiamo attraversando. Si parla tanto di energia, si parla tanto di gas e lei ha condotto l'attività della Commissione in maniera veramente eccellente, tenendo in primo luogo un'audizione ieri col presidente e adesso con i quattro membri candidati per l'Autorità.
Vorrei, dunque, innanzitutto sottolineare la mia soddisfazione per come si sono svolti i lavori anche da parte dell'Autorità


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precedente. Oggi finalmente abbiamo un consiglio di amministrazione allargato a competenze, a professionalità e a persone che vengono dal mondo dell'economia, della giurisprudenza, e con un presidente che è un uomo che ha tante esperienze e - permettetemi di dirlo - è anche di età più giovane, rispetto a chi lo precedeva; si parla, quindi, anche di una nuova classe dirigente ed è quello che vogliamo anche da un punto di vista politico.
Vorrei sollevare delle positività, dunque, riguardo alle eccellenze e alle competenze che noi oggi andiamo a discutere con riferimento al nuovo collegio, ma anche delle criticità; tali criticità, però, non vengono sicuramente dai componenti del collegio, ma dal settore energetico in generale. Oggi in Italia, purtroppo, abbiamo le tariffe più care d'Europa, abbiamo una burocrazia nel settore che è parassitaria, abbiamo una concorrenza dell'Europa e del mondo nel settore che è spaventosa e quindi occorre, a mio avviso, una forte semplificazione.
Spero che in questo collegio - ma lo spero non solo da parlamentare meridionale: al Sud la burocrazia è ancora più fitta, ma c'è anche tanto da investire soprattutto in energie alternative come in altri settori - il presidente Bortoni si avvalga del principio di collegialità che caratterizza l'Autorità che stiamo rinnovando.
Abbiamo, lo ripeto, competenze e professionalità, economisti e giuristi importanti che oggi abbiamo conosciuto: porgo a loro veramente il mio «in bocca al lupo», affinché possano essere loro i responsabili di un settore innovativo, quello energetico, per consentire all'Italia di confrontarsi con una concorrenza spietata ma soprattutto favorire quegli investimenti di tanti imprenditori che oggi guardano a questo settore con molta attenzione, come a un'occasione di creare in Italia, in particolar modo attraverso le energie alternative, anche fondi di investimento e, quindi, occupazione.
Ringrazio di nuovo la presidente che mi ha dato l'opportunità di parlare, sebbene io faccia parte di un'altra Commissione.

GABRIELE CIMADORO. Ringrazio la presidente che mi ha dato la parola, ringrazio anche l'onorevole Pugliese.
Ieri avevo auspicato - non avevo espresso nessun appunto in proposito e la presidente ha gentilmente recepito le mie sollecitazioni - che sarebbe stato sicuramente doveroso da parte della Commissione far pervenire i nostri sentiti ringraziamenti al presidente Ortis e agli altri componenti per l'attività svolta. Anche perché vorrei puntualizzare - e mi pare che anche l'osservazione dell'onorevole Testa, o comunque il chiarimento che ha chiesto su alcune posizioni andasse in questo senso - che Ortis ha avuto, quanto meno, il coraggio di dire la sua a fronte di un colosso qual è ENI e di mantenere la sua posizione. Non dico che gli abbia tenuto testa, perché poi alla fine non è riuscito a ottenere quello che chiedeva, ma ha comunque avuto il coraggio di affrontare un gigante di questo tipo. Ebbene, credo che la sua attività abbia sicuramente diritto a un plauso da parte nostra e dovremmo dagli un riconoscimento.
Spero, dunque, che lo spirito che animerà - così dovrebbe essere - il nuovo collegio, presidenza compresa, sia ancora questo; spero che abbiate il coraggio di affrontare anche qualche operatore che nel settore fa la voce grossa e che magari con quello stesso operatore abbiate avuto anche collaborazioni dirette o indirette; anche perché, di fatto, chi si occupa di questo settore ha avuto, o prima o dopo, a che fare con ENI.
Questo deve essere lo spirito, perché alla fine - come diceva giustamente l'onorevole Pugliese - l'utente oggi sta pagando la bolletta più cara d'Europa: questo è il risultato finale. Questo è, dunque, il lavoro che dovete svolgere, questa è l'assistenza che dovete dare, non tanto a noi, ma soprattutto all'utente. Questo sarà il risultato


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e si giudicherà, alla fine, questo solo risultato rispetto al lavoro che farete nei prossimi anni.

LUDOVICO VICO. Saluto e ringrazio i componenti proposti per il nuovo collegio dell'Autorità.
Mi permetto subito di dire che i parlamentari in genere, e particolarmente coloro che parlano insieme al gruppo di appartenenza, ritengono che le authoritysiano uno strumento importante nell'epoca moderna. Sono importanti perché sono soggetti dirimenti in un coacervo spesso di legittimi conflitti e nella gerarchia degli interessi che le società complesse presentano, a partire dal legislatore, e quindi dal Governo in carica, fino alle aziende produttrici, ai trustnella dimensione sia nazionale, sia europea.
Penso, inoltre, che sia desiderio comune di tutti i legislatori avere questi organismi; c'è chi li auspica di più e chi meno, come vita vuole: è bella perché si articola così. Un collegio è stato proposto e collegio sarà. Non vi è nessuna difficoltà. Personalmente avrei preferito che non fosse un collegio, per il ruolo dell'authority, ma nulla osta. Questa è la proposta che è sottoposta al nostro parere e il rispetto delle leggi e delle decisioni è il primo dovere, anche in questo caso, dei parlamentari.
Abbiamo letto i curricula, sono tutti di alto profilo; non avrebbe potuto essere diversamente.
Mi permetterò solo due brevissime domande al dottor Biancardi. Leggo nel curriculum che dal marzo 2007 è direttore generale della Cassa conguaglio per il settore elettrico; mi sembra che lo abbia detto anche nella presentazione. Ebbene, vorrei solo sapere se c'è compatibilità o meno, perché nel caso non ci fosse compatibilità, riterrei opportuno che si procedesse a formali dimissioni in presenza della candidatura cui ella è stato proposto.
Per quanto riguarda gli altri, penso che ci sarà una discussione intensa, del Parlamento - quale che sia quello in carica - e in particolare di questa Commissione, con l'authority. Già altri colleghi hanno introdotto degli elementi che condivido; entro il 5 marzo prossimo bisognerà procedere al recepimento di una direttiva importante che coinvolgerà direttamente il collegio dell'authority: ovviamente sto parlando della direttiva su reti e gas dell'Unione europea.
Nel momento in cui ci viene detto dal dottor Colicchio che la struttura è un collegio per far fronte a più settori di competenza, mi viene da rinunciare ad una domanda che avrei posto, anche con molta confidenza, se me lo permette, dato che il suo curriculum - ricchissimo, tra l'altro - appare abbastanza distante dal ruolo e dalle funzioni dell'Autorità per l'energia e il gas. Avevo pensato a Goethe e alle Affinità elettivecome a una delle condizioni perché questo collegio fosse completato.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Ringrazio i candidati designati. Credo che l'elemento principale su cui i commissari saranno poi determinati nell'orientamento di voto sulle singole proposte sia dato dal quadro che gli stessi designati consentono di avere per ciascuno di noi in termini di garanzia di indipendenza dell'Autorità nel collegio della quale siederanno. Credo che questo sia l'elemento fondamentale, per cui mi è venuto qualche dubbio, in particolare dopo l'intervento del dottor Colicchio, il quale si è soffermato su un aspetto che riguarda un giudizio di merito sul plenumdel collegio. Io sono tra coloro che ha condotto una battaglia parlamentare perché il collegio rimanesse a tre, perché ritengo che l'aumento del numero dei membri del collegio rischia di produrre un eccesso di spartizione partitica che non conviene alla qualità del collegio medesimo.
È per questo, dunque, che io credo che lei debba - se lo ritiene opportuno - togliere di mezzo questo dubbio che mi è venuto, proprio perché non vorrei arrivare a sostenere che finalmente il collegio è composto nella sua interezza e potrà operare nella sua interezza; in realtà, ha operato nella sua interezza anche a due, perché non altri sono stati i commissari


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votati da questo Parlamento, perché è da questa aula che i commissari vengono votati: avendo potuto operare a due, ha operato nella collegialità dei due. Quindi, se c'è un giudizio di merito nella valutazione della interezza del collegio, allora vorrei capire se c'è un giudizio parzialmente negativo sull'operato dell'Autorità e dei responsabili dell'Autorità che escono in questo momento dal loro settennato e passano lo scettro a chi altro avrà la responsabilità di guidare una delle più importanti Autorità indipendenti del Paese anche per il futuro della sua economia.

PRESIDENTE. Do la parola agli auditi per la replica.

ALBERTO BIANCARDI, Direttore generale di Cassa conguaglio per il settore elettrico.Inizierò dall'ultima questione. Mi dispiace aver creato l'equivoco perché pensavo fosse sufficiente quello che ha detto ieri Guido Bortoni: anche io stamattina mi sono recato dal Presidente di Cassa conguaglio per il settore elettrico e ho rassegnato le mie dimissioni, chiaramente a valere da una eventuale conferma dell'incarico, anche perché si tratta del mio lavoro.
Ne avevamo parlato ieri con Guido Bortoni il quale mi ha detto che avrebbe fatto la comunicazione a nome di tutti, quindi è stato semplicemente un lapsus.
Per quanto riguarda la rete gas, non si tratta di una domanda semplice, ma assai complessa. Ne abbiamo parlato prima dell'audizione di ieri, ne abbiamo parlato ieri sera, ne abbiamo parlato stamattina, anche perché non ci possiamo nascondere che sono scelte importanti. Io penso - e qui le parole sono abbastanza delicate - che sia una questione di sfumature più che di sostanza, perché quello che noi abbiamo detto, per quanto è ovvio che poi avremo modo di parlarne ancora, ovvero che le decisioni forti non saranno in Autorità, è una scelta ancora in corso d'opera.
Io dico - ma non per dissociarmi da Guido Bortoni, ci mancherebbe altro - che se una persona svolge il mestiere del regolatore, evidentemente deve essere anche scomodo, perché altrimenti non si capisce nemmeno perché fa il regolatore. Diciamo, dunque, che è giusto che il regolatore, di fronte alle tre opzioni, vada in automatico verso il modello di separazione più forte. Questa, tuttavia, è un'opinione personale, è un'opinione che discuteremo, ma non è sicuramente un tema che divide il collegio.
Detto questo, però, la competenza non è nostra; anche questo ha detto Guido Bortoni e su questo siamo assolutamente d'accordo. Egli ha espresso, inoltre, anche una considerazione profondamente vera, che non è un modo per eludere la questione, ovvero quella delle regole. Ci sono esempi - lo sapete anche voi - di regolatori di rete indipendenti che fanno fatica a fare gli investimenti. In altre parole, il nocciolo della questione è attuare ancora una regolazione ben fatta.
Adesso non è il momento, abbiamo pochi minuti e non vorrei dare l'impressione di volermi rifugiare nel tecnicismo, ma penso che un'organizzazione, per quanto indipendente, sia un'organizzazione che ha i propri interessi e quindi è chiaro che sarà comunque compito dell'Autorità, una volta che è definito il quadro, dare quegli incentivi giusti - a questo punto dico pure a Terna, ma non per criticare Terna - per far sì che ci sia questo atto in modo forte.
Faccio un'ultima osservazione prima di passare alla questione successiva, ovvero quella delle reti estere: anche se si stabilisse tutta la separazione della parte italiana proprietaria, ci sarebbe comunque il problema di quello che viene fuori dall'Italia. Scusate, ma siccome sono tutti aspetti che conosciamo bene, io direi che è una questione di sfumatura, non di sostanza; siamo assolutamente allineati.
Per quanto riguarda l'indipendenza, io parlo a titolo personale, poi ognuno dirà la sua. Io spero di aver dimostrato di essere indipendente. Quando sono stato al NARS, che non è un'Autorità - magari lo fosse - mi sono contrapposto con forza ad alcuni interessi forti nel mondo dei trasporti e penso che non sia un mistero per nessuno.


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Certo che la regolazione è dialogo, ma è anche indipendenza. Dovremmo cercare, anche a livello politico - se mi passate questo termine - di lanciare dei messaggi forti e di essere capaci di lavorare con le imprese, però non ci deve essere il dubbio sull'indipendenza. Tra l'altro, tutti noi nel passato - lo diceva l'onorevole Cimadoro - per forza di cose abbiamo avuto modo di lavorare anche con qualcuno di quelli che sono i soggetti regolati; anche Cassa conguaglio è in qualche modo regolata; tuttavia, non ci deve essere nessun dubbio. Tra l'altro, quello della regolazione è un mondo in profondo cambiamento. Una delle prime attività che andremo a realizzare - almeno lo spero - è la regolazione delle reti elettriche, per esempio. In Inghilterra si stanno verificando situazioni molto distanti da quello che era il mainstreamfino a pochi mesi fa, di dialogo anche con il distributore. Noi questo dovremmo fare e, quindi, anche su questo dovremmo garantire l'indipendenza e la capacità di vedere lungo, oltre al ristretto ambito delle regole attuali.

VALERIA TERMINI, Professoreordinario di economia e e-governance dei mercati dell'energia presso l'Università degli studi di Roma Tre. Vorrei rispondere, in primo luogo, all'onorevole Testa. La ringrazio delle due domande che sono collegate, perché penso che tocchino un punto assolutamente cruciale dell'efficacia e dell'efficienza - anche per i consumatori, in realtà - della distribuzione della rete del gas. In particolare, noi siamo tutti consapevoli che abbiamo più o meno 6 mila concessioni in questo momento e che questo è assurdo. Sembra di ripercorrere in modo più avanzato ciò che è avvenuto per l'acqua, per il settore idrico, quando si sono definiti gli ambiti territoriali. Ci sono luci ed ombre che vanno in questo senso commisurate.
Io sono assolutamente favorevole - non ne faccio mistero, poi se ne discuterà nel collegio - alla opportunità di concessioni pluricomunali, naturalmente. Erano stati definiti ambiti, se non erro, nel decreto n. 177, probabilmente potranno scendere ancora nella dialettica tra Parlamento e Ministero; penso, però, che sia un punto veramente importante per quanto riguarda il consumatore finale.
La seconda domanda, che è connessa alla prima è, invece, il nostro campo di lavoro e di attività. Io ho anche scritto, peraltro, sul contratto di servizio in questo senso, ai tempi del settore idrico e penso che sia compito dell'Autorità dare, per semplificare, una modalità di contratto-tipo; occorre, insomma, dare le istruzioni ai comuni più piccoli, perché siano in grado di conformarsi senza nessuno spreco di energie che non avrebbero, peraltro. Ritengo, dunque, molto importante il ruolo della futura Autorità e della futura Commissione per facilitare e consentire delle regole. Il contratto-tipo e le regole dei contratti devono essere impostate dall'Autorità. Ringrazio, dunque, per la domanda che riguarda un punto centrale.
Avrei due altri punti che vorrei toccare molto brevemente. Il primo riguarda le tariffe, tema su cui si è soffermato l'onorevole Pugliese e che ritengo assolutamente cruciale. Vorrei ricordare che le nostre tariffe sono così più alte del resto dell'Europa per il mixenergetico, naturalmente. Tuttavia la borsa elettrica, ovvero il mercato all'ingrosso, ha portato dei frutti perché, come ricordiamo, nel 2005 abbiamo toccato un PUN (prezzo unico nazionale) di 43 euro, un ottimo risultato per noi che poi ha seguito l'andamento della domanda. Questo valore è stato, infatti, mi pare, intorno ai 54 euro nel 2007, è salito poi nel 2008 a 73 per poi scendere adesso a 64; ora è intorno ai 64,3 euro, se non erro.
La liberalizzazione, dunque, in questo caso, con l'aiuto dell'Autorità, ha dato i primi frutti.
L'ultimo punto riguarda l'indipendenza che, per quanto mi riguarda, non è un elemento di discussione. Grazie.

ROCCO COLICCHIO, Presidente di sezione della Corte dei Conti. Io chiedo scusa se per caso, forse, sono stato frainteso: il mio non era un giudizio di valore, ma era solamente una constatazione. Io sono un


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giurista e soprattutto un magistrato. Esiste una legge dello Stato dal 2004, non spetta a me dare giudizi di valore sulle leggi, anche perché ci sono altri strumenti per poterli dare: il ricorso alla Corte costituzionale per dire che la legge non è costituzionale. C'è, però, una legge dello Stato che aveva portato da tre a cinque i membri del collegio e io ho usato il termine «finalmente», non come liberazione o come giudizio positivo: intendevo dire che finalmente viene data attuazione a una legge dello Stato. Se poi l'onorevole correttamente e giustamente ritiene che forse tre componenti fossero meglio di cinque, questo però è un giudizio che nella legge non c'è.

ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Lei ha dato un giudizio di inadempienza nei confronti del Parlamento...

ROCCO COLICCHIO, Presidente di sezione della Corte dei ContiIl Parlamento lo ha fatto, ma non è il Parlamento a dover prendere l'iniziativa, è il Governo, eventualmente che avrebbe dovuto assumere tale iniziativa.
Vorrei infine aggiungere una precisazione. Se posso, vorrei leggere la mia lettera di dimissioni, per vedere i passaggi con cui mi rivolgo all'ingegnere Ortis: «Ingegnere Ortis, mi onoro di essere suo amico, di godere della sua stima e dell'affetto che ci ha uniti per tutto questo periodo di tempo». Abbiamo lavorato a stretto contatto e - come dico in questo passaggio - «sarà un onore, qualora il parere del Parlamento sia favorevole, continuare ed eventualmente portare a termine le iniziative da te intraprese e gli obiettivi ambiziosi che ti eri dato». Io mi onoro, dunque, di essere amico dell'ingegnere Ortis.

PRESIDENTE. Abbiamo un'amicizia in comune perché io sono amica da quando ero giovane con l'ingegner Ortis, che militava come me nel partito liberale.

LUIGI CARBONE. Presidente di sezione del Consiglio di Stato.Abbiamo pochi secondi; mi riprometto ovviamente dopo di proseguire, se necessario.
È chiaro che quella del pay-as-bidè una riforma da digerire, è una riforma pensata per essere graduale, perché non poteva immediatamente costituire un evento traumatico. C'erano vari termini scadenzati, anche di più. Alcuni pezzi, tipo lo sviluppo dei mercati a termine organizzati, la stessa evoluzione del mixtecnologico del parco di generazione sono stati riconosciuti anche da questo documento del Ministero dello sviluppo economico dell'agosto 2010 come compiuti o comunque a buon punto. Certo, le zone di rete sono ancora immature e anche il pay-as-bidè in divenire; tuttavia, resta a mio avviso un obiettivo per il quale si è tenuti a lavorare. Alcune volte, avere una visione avere un obiettivo è comunque importante per cambiare le cose e per migliorarle. Il Ministero poi è tenuto a farlo, quindi, in qualche modo, c'è anche una forma di sindacabilità del suo operato.
Se mi permette, presidente, vorrei dare una «pillola» sul tema del collegio a cui hanno fatto riferimento l'onorevole Pugliese, l'onorevole Vico, l'onorevole Quartiani e anche l'onorevole Cimadoro. Da magistrato del Consiglio di Stato con un minimo di esperienza di un collegio a cinque, posso condividere, onorevole Vico, il giudizio sulla maggiore complessità di un collegio a cinque. In questo, oltre alla stragrande ammirazione per i due componenti, che vorrei veramente mettere a verbale - l'ingegner Ortis è stato uno dei miei maestri sulle tematiche riguardanti l'energia - c'è anche un pizzico di invidia, perché c'è un elemento di complessità in più.
Se mi posso permettere, visto che questi siamo e in qualche modo dobbiamo lavorare, proveremo - per quella che è la mia personale esperienza, ma penso di condividere un sentimento comune tra i colleghi - a vederla anche, per quel che si può, come un'opportunità: questa maggiore complessità rappresenta anche una diversificazione di professionalità e di esperienze. In questo la diversa composizione (economisti, un grandissimo tecnico ingegnere come Guido Bortoni, giuristi di


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diversa formazione come siamo Rocco Colicchio ed io) può armonizzarsi. L'esperienza in Consiglio di Stato insegna che collegi a cinque possono essere fatti funzionare bene, in modo molto efficiente, e avere come presidente un ingegnere può aiutare.
Un'ultima battuta per l'onorevole Cimadoro: lei parlava di coraggio; noi siamo tecnici, naturalmente non possiamo esprimere emozioni, però se mi si può consentire - tanto è finito il tempo - il coraggio lo avremo; lo avremo perché ce lo darà il rispetto della legge che, come Autorità indipendente, è l'unica guida che abbiamo. Il rispetto della legge ci impone la tutela del consumatore, la tutela della concorrenza e il contributo alla crescita. Per questo, almeno, l'emozione c'è.

PRESIDENTE. Posso terminare, ringraziandovi, con una battuta: dopo questo coraggio, si possa avere un risparmio per gli utenti come vostra proposta!
Vi ringrazio per la presenza e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15,30.

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