Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

Cerca nel sito

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Per visualizzare il contenuto multimediale è necessario installare il Flash Player Adobe e abilitare il javascript

Strumento di esplorazione della sezione Lavori Digitando almeno un carattere nel campo si ottengono uno o più risultati con relativo collegamento, il tempo di risposta dipende dal numero dei risultati trovati e dal processore e navigatore in uso.

salta l'esplora

Resoconti stenografici delle audizioni

Torna all'elenco delle sedute
Commissione XIII
26.
Giovedì 31 maggio 2012
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Russo Paolo, Presidente ... 2

Seguito dell'audizione del Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), professor Dario Fruscio, sull'assetto e sulla gestione delle società controllate dall'AGEA (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):

Russo Paolo, Presidente ... 2 7 8 9 10 11 12
Catanoso Basilio (PdL) ... 10
Delfino Teresio (UdC) ... 9 10
Di Giuseppe Anita (IdV) ... 10
Fruscio Dario, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) ... 2 7 8 9 11
Servodio Giuseppina (PD) ... 11
Zucchi Angelo (PD) ... 11

ALLEGATO: Documentazione integrativa consegnata dal presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), professor Dario Fruscio ... 13
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, Democrazia Cristiana): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA; Misto-Iniziativa Liberale: Misto-IL.

[Avanti]
COMMISSIONE XIII
AGRICOLTURA

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di giovedì 31 maggio 2012


Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO

La seduta comincia alle 8,50.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Seguito dell'audizione del Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), professor Dario Fruscio, sull'assetto e sulla gestione delle società controllate dall'AGEA.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione del presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), professor Dario Fruscio, sull'assetto e sulla gestione delle società controllate dall'AGEA.
Avverto che il presidente Fruscio è accompagnato dal dottor Guido Tampieri e dal dottor Carlo Liviantoni, consiglieri di amministrazione dell'AGEA.
Ricordo che l'audizione è iniziata nella seduta del 9 maggio, nella quale si è tenuto l'intervento del professor Fruscio, ed è quindi proseguita nella seduta del 23 maggio, nella quale i componenti della Commissione hanno posto questioni e formulato osservazioni. Come convenuto, la seduta odierna sarà dedicata alla replica del presidente Fruscio, al quale darei subito la parola.

DARIO FRUSCIO, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Buongiorno onorevoli, buongiorno signor presidente. Poiché le domande sono state numerose, ho seguito un metodo di accorpamento per analogia di contenuti, fermo restando però che, nel caso questo criterio da me adottato non rispondesse a particolari esigenze poste alla base di ciascuna domanda, particolarità a me eventualmente sfuggita, il parlamentare può farlo notare e si ritornerà ad hoc sulla specifica particolarità.
Inizio rispondendo all'onorevole Zucchi sul primo punto della sua domanda, ossia: «Perché l'AGEA non funziona e costa tanto... il sistema ancora non è a regime e non è integrato... il sistema può raggiungere tali risultati? Il costo è coerente con i risultati medesimi?». Inoltre ha chiesto: «Che impatto hanno le riduzioni di budget sui risultati?».
L'onorevole Delfino ha chiesto: «La riduzione della spesa pubblica è un obiettivo primario. Secondo lei, quali sono le leve sulle quali spingere per ridurre i costi complessivi dei servizi del SIAN, compresa la SIN?».
L'onorevole Di Giuseppe ha chiesto: «Si spendono 25 milioni per i controlli: come mai non funzionano?».
L'onorevole Catanoso, sulla qualità del servizio, ha chiesto: «Si dice che tutto va male, ma è allora strano che il responsabile AGEA dei pagamenti abbia fatto le lodi del sistema per la raccolta delle domande e che, in un comunicato stampa, il Ministro Catania si sia felicitato in merito. Qual è la verità?».
Cerco di dare una risposta omnicomprensiva sui costi complessivi del sistema e sulla qualità del servizio.


Pag. 3

Sull'argomento dei costi, intendo premettere che, in sede di rinnovo degli atti esecutivi operativi per il triennio 2011-2013, in regime di presidenza del sottoscritto, si è operato un taglio dei corrispettivi pari a 65 milioni nel triennio (oltre 21 milioni in ragione di anno). Lasciatemi dire che io ed il mio consiglio di amministrazione andiamo fieri e orgogliosi di questo, perché nel nostro sistema nazionale non c'è un altro ente pubblico - ma nemmeno a livello europeo, abbiamo constatato - che abbia conseguito un così considerevole taglio dei costi.
Con la collaborazione della struttura della SIN, per la prima volta i contratti sono stati rinnovati in corrispondenza della scadenza e non, com'è sempre avvenuto in passato, con molto ritardo, quando ormai i fatti avevano resi obbligatori gli accordi contrattuali.
Per quanto riguarda, in particolare, i costi complessivi del sistema, va ricordato l'investimento eccezionale effettuato dall'AGEA nel periodo 2008-2010, che non era di mia vigenza, per la realizzazione del progetto di evoluzione della SIN, purtroppo tuttora non completato.
Per il triennio successivo, come detto, il sottoscritto ed il consiglio di amministrazione da me presieduto hanno già operato un taglio di oltre 21 milioni in ragione di anno.
Resta il fatto che, nonostante quasi un miliardo speso negli ultimi dieci anni, l'integrazione del sistema grazie alla quale l'AGEA si aspetta che siano finalmente rese tempestive, semplici e stabilmente efficienti le procedure di accesso agli aiuti comunitari, non è stata ancora completamente conseguita.
Siamo noi a rilevarlo, siamo noi a opporre questo mancato conseguimento di risultati al raggruppamento, all'RTI, ed è questo, onorevoli parlamentari, il pomo della discordia fra l'AGEA e la componente privata della SIN. Non è una smania di litigiosità - come si vuol fare apparire, molto semplicisticamente, attraverso gli organi di stampa -; si tratta, invece, della nostra non rinuncia a che le condizioni contrattuali inizialmente stabilite, al momento dell'aggiudicazione del contratto di gara europea, da parte dell'RTI, della fornitura di questa attività, di questo servizio trovino finalmente attuazione. Questo è il punto: noi rivendichiamo che quelle condizioni contrattuali trovino finalmente attuazione.
Gli obiettivi del progetto di evoluzione del SIAN, da conseguire grazie alla certificazione preventiva delle informazioni di ciascuna azienda erano infatti i seguenti.
Primo, la semplificazione degli adempimenti dichiarativi, grazie alla disponibilità preventiva di tutti i dati strutturali certificati. Quando noi parliamo della necessità che SIAN giunga ad avere, a mezzo della fornitura del prodotto informatico della SIN, un sistema integrato, non vogliamo nient'altro che un sistema che consenta non solo al SIAN, ma all'interrelazione del SIAN con gli altri sistemi dati del sistema Paese e anche al di fuori di esso, di poter fare una certificazione preventiva. È questo, infatti, che velocizza le procedure, e solo questo può rendere possibile la tempestività e l'accelerazione di tutto il processo, dalla raccolta della domanda fino al pagamento della stessa.
Il secondo obiettivo era il pieno utilizzo, da parte dell'Italia, del plafond messo a disposizione dell'Unione europea, nell'ambito del regime di pagamento unico; attualmente almeno 200 milioni di euro all'anno vengono lasciati nelle casse comunitarie in conseguenza di anomalie dichiarative non intercettate tempestivamente. È vero che tutte le provvidenze vengono canalizzate al settore primario nazionale? No, pare che si possa quantificare in 200 milioni l'anno quello che si perde per strada, ma non perché l'organismo pagatore dell'AGEA abbia il cestino bucato e quindi lascia lungo il percorso dei frammenti di questi finanziamenti, ma perché manca questo supporto informatico, certificato preventivamente, per cui, se non si perde per strada al momento del pagamento, lo si perde per strada per via delle rettificazioni finanziarie postume, che arrivano dalla Comunità e che quindi


Pag. 4

creano la necessità del rimborso, per errori fatti o per certificazioni tempestive mancate.
L'obiettivo è quindi di evitare, attraverso un sistema informatico rispondente ed efficiente, le onerose correzioni finanziarie erogate dai servizi della Commissione, in ipotesi di accertamenti di pagamenti eseguiti in base a dati non corretti.
Ricordiamoci, ma voi lo sapete, che il numero delle sigle dell'attività dell'agricoltura nazionale si aggira sugli 1,3 milioni circa. Capiamo bene, quindi, di che cosa stiamo parlando. Se non c'è un sistema informatico a supporto di tutta la procedura, dalla raccolta della domanda unica fino al momento del pagamento di quella domanda, che certifichi questa procedura in tutto il suo percorso, non possiamo pensare di risolvere il problema facendola a mano, con le famose schede di un tempo.
Ecco perché noi insistiamo sul fatto che l'efficienza dell'AGEA è un'efficienza da riporto, ovvero da risulta dell'efficienza della SIN e quindi del sistema SIAN.
Il tema della correzione finanziaria dà la possibilità di rispondere ad un'osservazione fatta il 23 maggio circa la qualità del servizio. Qualcuno ha osservato che gli sembrava strano si parlasse di bassa qualità del servizio quando, in tempi recenti, prima il Ministro e poi i responsabili dei pagamenti dell'AGEA avevano espresso soddisfazione, l'uno perché si era pagato in tempo l'«n 2», come ricorderete, dello sviluppo rurale, gli altri per la tempestiva raccolta delle domande PAC.
Con un'altra domanda l'onorevole Zucchi in particolare chiedeva invece se il costo dei servizi sia coerente con i risultati. La risposta è no, non è coerente. Il costo del servizio non è coerente con i risultati. Pagare le domande nella misura di circa il 98 per cento, che pure è un indice importantissimo, è comunque un obiettivo che consideriamo minimo. Il beneficio primario che si attendeva dal progetto di evoluzione e dal sistema di controlli da esso derivato, è quello di certificare preventivamente, ripeto, le informazioni di tutti i singoli produttori, anche e soprattutto di quelli - sono almeno 50.000 - che storicamente hanno problemi di anomalie irrisolte, vantano di conseguenza pagamenti arretrati da incassare e, in ultima analisi, subiscono più degli altri le inefficienze del sistema, non dell'AGEA, ma del sistema che ruota, assieme all'AGEA, in questa materia dei pagamenti comunitari.
Ciò è causa di ritardi nei pagamenti, causa di vibrate proteste da parte dei produttori e dei loro rappresentanti organizzati, incertezza del diritto, imponenti volumi di contenzioso e rischi di pesanti correzioni finanziarie da parte dell'Unione europea.
La piena integrazione delle informazioni, i controlli incrociati con tutte le banche dati pubbliche e la fruizione generalizzata di dati e servizi, da parte di tutti gli enti pubblici potenzialmente interessati, in particolare anche dei dati aerofotogrammetrici e dei prodotti del GIS, è l'altro obiettivo primario che tuttora non si riesce a conseguire, nonostante tanti sforzi posti in essere dall'AGEA.
È mia ferma intenzione, con l'ausilio altrettanto determinato del consiglio di amministrazione, mettere in atto tutte le possibili azioni contrattuali, amministrative e legali perché tali obiettivi siano raggiunti, in quanto assolutamente irrinunciabili. Conto a tal fine sulla piena collaborazione della SIN, soprattutto nella ridefinita struttura amministrativa, gestionale e operativa verso cui tendiamo.
Credo che questa sia la strada maestra da battere, considerato che i tagli alle spese dell'AGEA hanno già ampiamente superato il livello di guardia. Non si può continuare a tagliare senza compromettere i servizi obbligatori richiesti dall'Unione europea e senza mettere quindi a rischio 7 miliardi di contributi agricoli in ragione di anno, con un danno complessivo esponenziale maggiore rispetto al minimo risparmio conseguibile attraverso ulteriori tagli di spese.
Un'ulteriore ottimizzazione dei costi dei servizi del SIAN a carico dell'AGEA è comunque un obiettivo possibile, riferito alla SIN, come già dimostrato in occasione


Pag. 5

dell'ultimo rinnovo contrattuale tra l'AGEA, la SIN e l'RTI, fornitore per il triennio 2011-2013. A tale risparmio si continuerà a lavorare da parte mia, in concordia con il consiglio di amministrazione dell'AGEA e con il consiglio di amministrazione della SIN.
Rispondo ora ad un puntuale quesito dell'onorevole Zucchi, che io ho così sintetizzato: Come sono i rapporti con gli organismi pagatori regionali? Si possono sviluppare sinergie per contenere i costi?
Innanzitutto faccio una premessa, perché non sorga polemica con i cosiddetti «governatori regionali» che si sono muniti di organismi pagatori. Io non ho alcun titolo, questo premetto, per parlare di riforma del titolo V della Costituzione e di attribuzione di poteri alle regioni in materia di organismi pagatori. Dal mio piccolo punto di vista, dalla mia quasi invisibile nicchia, posso soltanto rilevare, con le parole della relazione annuale della Corte dei conti, che questo sistema di pluralità di organismi pagatori regionali è, oltre che una fonte di spreco inaccettabile per l'erario pubblico, anche una fonte di inefficienza e di confusione amministrativa in materia di governo e di pagamento delle risorse comunitarie. Non io, quindi, ma la relazione generale della Corte dei conti segnala già la risposta, onorevole Zucchi.
D'altra parte, ma ricordo cose che loro già conoscono, le esperienze di altri Paesi comunitari sicuramente non meno avveduti del nostro in fatto di gestione dei flussi di risorse comunitarie nel settore agricolo, su questo tema specifico degli organismi pagatori periferici - o regionali o cantonali che dir si voglia -, rispetto ad un'iniziale impostazione hanno fatto un percorso di ripensamento e di ridefinizione del sistema.
La Francia, per esempio, era partita con ventisei o ventisette organismi pagatori regionali, ma li ha ridotti via via e si trova oggi con un organismo pagatore cosiddetto «per le colonie» - forse la Francia ha ancora delle colonie, non lo so - e un organismo centrale nazionale. Gli altri li ha dunque eliminati: traetene voi le conseguenti deduzioni.
Rispondo comunque più puntualmente, dicendo all'onorevole Zucchi e agli onorevoli parlamentari qui presenti che l'utilizzo di strumenti informatici e di controllo, in comune con gli organismi pagatori regionali, è un obiettivo che l'AGEA persegue da anni e che, in parte, è stato conseguito, specialmente nell'ambito degli atti esecutivi rinnovati dal sottoscritto per il triennio 2011-2013.
L'AGEA, cioè, si pone il problema, anche in termini di previsione contrattuale con la SIN, di far sì che le regioni munite di organismo pagatore possano trarre alimento dalla SIN, ovvero dal SIAN, per la loro attività autonoma, e trarre gli elementi per poter operare con criteri di indipendenza ed autonomia.
Noi ci sforziamo di attuare, in senso più ampio, la portata e la funzione del SIAN, quindi anche nelle previsioni contrattuali di rinnovo ultimo abbiamo esplicitato meglio che il SIAN è al servizio dell'anagrafe tributaria, dell'Agenzia del territorio, dell'anagrafe zootecnica, dell'INPS e di tanti altri enti pubblici.
Il problema è però che noi non possiamo porre in essere attività oltre quelle di indirizzo, fino a farle divenire impositive, per cui se una certa regione ritiene di dotarsi di un proprio sistema informatico, che attinge dati un po' di qua, un po' di là, e un po' anche dal SIAN, e quindi replica l'onere erariale, purtroppo noi non possiamo evitarlo. La Francia, come dicevo, ha risolto nel modo che abbiamo visto prima. Noi non possiamo fare altro che segnalare continuamente che c'è una piattaforma informatica che varrebbe la pena di utilizzare.
Ulteriori ottimizzazioni sono comunque possibili, a livello sia di sviluppo, sia di applicazione di software, installabili anche sul sistema degli organismi pagatori regionali. Questo è un obiettivo che noi perseguiamo.
Guardate, un caso eclatante è stato quello della regione Veneto, che recentemente ha operato una scelta contrattuale


Pag. 6

per licenze Oracle. Ne avrete sentito parlare, quanto meno attraverso la stampa, perché tali licenze costituiscono motivo di addebito grave al dottor Gulinelli, il quale le ha poste in essere, durante il periodo della gestione commissariale; non è stata operata un'informativa sui processi e sulle procedure collegate alle licenze Oracle a disposizione della SIN e del SIAN, in modo che la regione veneta si è indotta a fare contratto, per parte di queste licenze Oracle, con un costo annuo di 700 milioni di euro, quando sarebbe bastato collegarsi al sistema SIAN a costo zero. Scusate, correggo un errore: volevo dire 700 mila euro! L'enfasi fa brutti scherzi!
Onorevole Zucchi, mi pare quindi che in tutte queste considerazioni ci sia materia per riflettere. Questo è comunque il massimo che ho potuto fare per rispondere alle sue esigenze conoscitive.
L'onorevole Catanoso ha chiesto espressamente se l'AGEA intenda predisporre un nuovo sistema di controlli coordinato con la magistratura, per evitare le truffe. Rispondo che il sistema integrato, che continua ad essere l'obiettivo principale delle attività informatiche governate dalla SIN e realizzate dal fornitore RTI, è preordinato all'interscambio informativo con tutti i sistemi pubblici, nel rispetto degli standard di comunicazione del sistema pubblico di connettività.
Per quanto riguarda l'autorità giudiziaria, l'AGEA ha già reso disponibile l'accesso a tutte le informazioni del SIAN, agli organi di polizia giudiziaria interessati, ai Carabinieri, alla Guardia di finanza, eccetera. Di conseguenza, l'autorità giudiziaria può usufruire dei dati del SIAN e viene coinvolta dall'AGEA, con opportune segnalazioni, ogni qual volta i controlli ordinari mettano in luce situazioni per le quali sia possibile un fumus criminis.
La SIN, inoltre, d'intesa con l'AGEA, nel periodo precedente il commissariamento (marzo-aprile 2011), aveva avviato contatti tecnici con il servizio per il sistema informativo interforze del Ministero dell'interno, per la valutazione di un collegamento telematico tra i due sistemi di interscambio di informazioni di interesse comune. Tali contatti sono stati ripresi a partire dal febbraio 2012, da quando cioè la gestione ordinaria stava per ritornare nell'AGEA.
L'onorevole Delfino - come ho già detto all'inizio - ha chiesto: «La riduzione della spesa pubblica è un obiettivo primario. Secondo lei, quali sono le leve sulle quali spingere per ridurre i costi complessivi dei servizi del SIAN, compresa la SIN?».
L'onorevole Catanoso ha chiesto: «Come l'AGEA intende risparmiare? Mi dicono che le attività operative valgono 41 milioni di euro e che le attività di governo e controllo valgono 25 milioni di euro. Si tratta di un rapporto sballato: il costo della struttura della SIN è stato complessivamente di 85 milioni di euro, pari cioè al 30 per cento del costo complessivo dell'intero sistema».
L'onorevole Servodio, infine, considera: «Mi ha impressionato il discorso dell'aumento dei costi della struttura SIN!».
Rispondo con delle mie considerazioni sui costi di tale struttura. Le domande che avevano per principale oggetto i costi della SIN sono state ricorrenti. Si è affermato, in particolare, che i costi cosiddetti «di struttura», cioè quelli di governo e controllo, sono sproporzionati rispetto ai costi complessivi e sono aumentati senza controllo. Non è vero, e lo si dimostrerà partendo da alcuni presupposti oggettivi.
I costi cosiddetti «di struttura» della SIN, infatti, non remunerano soltanto le attività di governo e controllo. Certamente, in tal caso, sarebbero sbilanciati. L'atto esecutivo cosiddetto «di struttura» recita infatti, all'articolo 2 del contratto: «Il presente atto disciplina le prestazioni della struttura della SIN inerenti: le funzioni di governo, monitoraggio, controllo e collaudo delle attività operative per la gestione e lo sviluppo del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), affidate al socio privato; le connesse funzioni amministrative non delegabili a soggetti privati; le correlate attività accessorie e strumentali per il raggiungimento dei succitati compiti affidati dalla legge n. 231 del 2005».


Pag. 7

I costi di struttura pagano infatti anche gli investimenti e le attività fondamentali e irrinunciabili per garantire la componente pubblica, in coerenza con il disposto del Consiglio di Stato del 18 aprile 2007, il governo e la conduzione diretta del sistema. Nella maggior parte dei casi si tratta di costi che, fino all'anno 2008, l'AGEA sosteneva nell'ambito dei contratti con il precedente fornitore Agrisian, ovvero con altri soggetti esterni.
In particolare, prendendo a riferimento il budget dei costi di struttura della SIN per il 2011, si può fare la seguente elencazione: costi per la manutenzione del software, dell'hardware e della infrastruttura; investimenti e ammortamenti per il potenziamento dell'infrastruttura stessa; i servizi professionali specialistici, in particolare i costi per le funzioni di informatica a supporto dei controlli e della gestione del GIS; il costo del personale che esegue attività di collaudo, prima affidata alla commissione di collaudo dell'AGEA; e attività di monitoraggio obbligatorio ex decreto legislativo n. 39 del 1993, affidate al monitore esterno.
Il tutto rappresenta un costo complessivo di 13,5 milioni, che, grosso modo, l'AGEA ha comunque sempre sostenuto.
Ciò che residua - circa 11 milioni, comprensivi dei costi generali e amministrativi - «paga» la struttura della SIN, che svolge le indifferibili funzioni di interazione con gli uffici dell'AGEA, ai fini della definizione dei requisiti e del trasferimento degli stessi alle funzioni operative.
La struttura della SIN consiste infatti nelle risorse che consentono all'amministrazione di gestire in modo diretto il cuore del sistema e sono la base irrinunciabile per il governo diretto dello stesso e per il controllo delle prestazioni autonomamente rispetto al fornitore. In precedenza l'AGEA non aveva mai avuto al suo interno una struttura attrezzata, tecnicamente e quantitativamente, per gestire un'interazione paritetica con il fornitore della SIN, la componente privata dell'RTI.
Aggiungo, per concludere questo primo argomento, che il dimensionamento iniziale della struttura della SIN è stato fatto in base al piano industriale presentato dall'RTI Almaviva, nell'ambito dell'offerta con cui ha vinto la gara. Esso prevedeva una distribuzione media annuale delle risorse (dipendenti più distaccati), per i nove anni di attività oggetto dell'offerta, per un totale di 143 risorse, di cui ben 96 risorse di tipo A, cioè dirigenti e quadri.
Coloro che oggi contestano l'onerosità della struttura della SIN sono gli stessi che, in sede di offerta, quali massimi esperti tecnici delle attività da eseguire, avevano proposto un numero di quadri e di dirigenti quasi doppio rispetto a quello della SIN attuale. Il personale oggi nella SIN è formato infatti da un totale di 128 risorse, di cui 50 risorse di tipo A, cioè dirigenti e quadri.
Preciso, inoltre, che 17 di queste risorse sono dedicate alle attività di collaudo e di monitoraggio, che non erano previste in sede di gara. Di conseguenza il rapporto corretto è: 143 unità di personale medie, previste dall'RTI Almaviva; 111 unità di personale attualmente nella SIN, per le stesse attività.
È tuttavia possibile un'ulteriore ottimizzazione, alla quale sta già lavorando il management reinsediato il 4 aprile 2012, anche in un'ottica di spending review, che potrebbe consentire - ma direi: che potrà consentire - una riduzione dei costi di struttura della SIN pari a oltre 2 milioni già per l'anno in corso e a oltre 4 milioni dal 2013 in poi.

PRESIDENTE. Presidente, abbiamo un altro quarto d'ora, per cui la invito alla sua saggia celerità.

DARIO FRUSCIO, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Ancora l'onorevole Zucchi chiedeva se gli interessi pubblici della SIN, che convivono con interessi privati, siano garantiti dal sistema di controlli che fa capo all'AGEA.
L'onorevole Ruvolo ha chiesto se io sapessi che la trasformazione in società per azioni era prevista dallo Statuto; ha poi sottolineato la mia affermazione secondo cui la trasformazione in Spa mina i poteri del controllo pubblico, chiedendomi


Pag. 8

perché sarebbe lesiva del pubblico interesse; ha inoltre chiesto quale sia la giusta causa della revoca degli amministratori della SIN Spa e quale documentazione comprovi che non hanno avuto a cuore gli interessi dell'AGEA.
L'onorevole Biava ha affermato che è chiaro che la trasformazione in Spa è svantaggiosa per la parte pubblica e ha chiesto se sia possibile tornare indietro.
Presidente, mi lasci dire che il metodo della lettura delle schede secondo un criterio di accorpamento delle domande mi pare sia quello più veloce, ma anche quello più preciso per rispondere.

PRESIDENTE. Non penso il contrario.

DARIO FRUSCIO, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Credo, peraltro, che se non ce la facessimo a rispondere a tutte, si potrebbero, da dove siamo arrivati in poi, dare le schede di risposta agli onorevoli parlamentari, posto che sentirle lette da me o leggerle direttamente sarebbe forse la stessa cosa. Scusate, ma è un modo per semplificare.

PRESIDENTE. È assolutamente corretto, intanto però andiamo avanti.

DARIO FRUSCIO, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Alcune domande rivoltemi il 23 maggio erano dunque relative alla trasformazione di SIN in Spa e alle sue conseguenze sull'interesse pubblico.
Le risposte sono sostanzialmente già contenute nella relazione «SIN», fornita il 9 maggio a questa Commissione e nei relativi atti pubblici ad essa allegati. In particolare, alle pagine 12 e 15 di quella relazione, già la sola lettura della delibera dell'AGEA n. 65 del 4 aprile 2012 (allegato n. 23 alla relazione «SIN» del 9 maggio) spiega con chiarezza perché la trasformazione in Spa non favorisca, ma danneggi l'interesse pubblico, e chiarisce altresì la giusta causa della revoca degli amministratori di designazione pubblica.
Ricordo comunque in sintesi che: la forma di Srl era stata a suo tempo scelta per garantire al socio pubblico AGEA il massimo controllo anche sulla gestione della società SIN; l'articolo 28 dello statuto della SIN edizione Srl, parte integrante degli atti di gara, prevedeva che «all'ingresso dei soci privati si sarebbe proceduto all'eventuale trasformazione in società consortile di capitale o in società per azioni, con l'adozione di conseguenti atti»; la trasformazione in Spa, decorsi quattro anni dall'aggiudicazione della gara, ancorché non vietata dagli atti di gara e quindi teoricamente ammissibile, avrebbe dovuto, però, essere motivata e legittimata mediante una espressa motivazione, collegabile ad una migliore tutela dell'interesse pubblico.
Ciò non è avvenuto. Dai rappresentanti pro tempore dell'AGEA sono state espresse solo generiche motivazioni; ed invece la trasformazione in Spa e le conseguenti modifiche ai patti parasociali e allo statuto hanno soltanto ridotto le facoltà di controllo e di intervento sulla gestione, da parte del socio di maggioranza AGEA, in evidente pregiudizio dell'interesse pubblico.
In particolare, non è più applicabile la previsione, sussistente nella SIN in regime di Srl, secondo cui l'assemblea dei soci, nella quale la maggioranza del 51 per cento mette di fatto il socio pubblico nella condizione di assumere in autonomia qualsiasi decisione, può orientare le attività gestionali, in quanto la nuova forma di Spa, ai sensi del codice civile, demanda esclusivamente al consiglio di amministrazione della nuova SIN Spa - quindi il codice civile, non nuove intese - la gestione e il controllo sugli atti posti in essere dalla società.
La perdita di controllo del socio pubblico si è immediatamente resa evidente quando il presidente dell'AGEA ha richiesto alla SIN di avere copia dei verbali dei consigli di amministrazione della società e il presidente della SIN ha risposto riferendo che il consiglio di amministrazione della SIN, votando all'unanimità - quindi compresi anche gli amministratori di nomina AGEA ovvero di nomina commissariale AGEA -, ha ritenuto che la richiesta


Pag. 9

di esaminare i verbali del consiglio di amministrazione da parte del socio presidente di AGEA non fosse legittima.
Il gravissimo atteggiamento, comprovato da atti scritti, tenuto nell'occasione dagli amministratori di designazione pubblica, che si sono allineati all'unanimità con quelli designati dall'RTI fornitore, nel respingere la richiesta, ha di fatto minato irreversibilmente il rapporto di fiducia dell'AGEA verso gli amministratori stessi, che sono stati revocati; in loro vece sono stati quindi nominati quegli stessi amministratori della precedente edizione SIN Srl, che viceversa, all'atto della modifica della forma societaria, erano stati estromessi dalla società.
Ricordo inoltre che l'operazione di trasformazione in Spa ha presentato rilevanti vizi e carenze, da un punto di vista amministrativo; in particolare, si rileva l'assenza di specifiche delibere dell'AGEA, che avrebbero dovuto precedere decisioni assembleari di tale importanza. Chi ha deciso per l'AGEA una tale trasformazione, una tale modificazione? Queste autorizzazioni non risultano agli atti dell'AGEA: io non le ho trovate, nelle delibere commissariali.
Chi ha fatto e chi ha voluto queste operazioni?
In particolare, è risultata viziata la revoca dei precedenti amministratori che, ai sensi dello statuto della SIN Srl vigente al momento della trasformazione, poteva avvenire da parte del socio AGEA solo per giusta causa, mentre nella fattispecie ci si è limitati ad una «revoca implicita». Alcuni precedenti amministratori nel regime della Srl sono cioè venuti meno per fatto implicito, in conseguenza della trasformazione della SIN, quando invece la previsione di norma del codice civile prevede che gli stessi amministratori vadano a far parte dello stesso organo societario, una volta trasformata la ragione sociale della società.
In definitiva, in nessuno degli atti e dei fatti esaminati sono stati ravvisati pregnanti e urgenti necessità di interesse pubblico che motivassero la trasformazione in Spa della SIN che, per contro, ha di fatto soltanto diminuito e limitato il potere di indirizzo, di governo e controllo dell'AGEA sulla società, in pregiudizio dell'amministrazione pubblica e ad esclusivo vantaggio dei soci privati.
La trasformazione ha peraltro aumentato enormemente i costi della governance della SIN, che, già in pieno regime di spending review, sono raddoppiati.
A questo punto, signor presidente, io mi fermerei e consegnerei a lei queste schede di risposta.

PRESIDENTE. Chiedo troppo se le domando di consegnarci anche quelle che ha già letto, in modo da poter avere il quadro completo di tutte le risposte?

DARIO FRUSCIO, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Le consegno tutto.

TERESIO DELFINO. Per cortesia, può solo leggere i titoli delle domande relative alle schede ancora non lette, solo per capire se c'è qualche domanda che sarebbe estranea?

DARIO FRUSCIO, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Sì certo.
L'onorevole Catanoso ha chiesto: «È vero che c'è un affitto per tre milioni di euro, avendo cancellato un affitto molto minore?».
L'onorevole Ruvolo ha chiesto: «Dite che avete risparmiato sulle Audi... Sapete che ce n'è ancora una di 3.200 centimetri cubici con autista?... Sacrifici per tutti e per alcuni no?».
L'onorevole Ruvolo ha chiesto: «Lei dice che l'AGEA avanza 24 milioni di euro. Cosa si sta facendo per recuperarli? Come sono stati calcolati?».
L'onorevole Di Giuseppe ha chiesto: «Come mai viene mantenuto il contratto di Gulinelli, con il suo costo enorme? La SIN voleva licenziare Gulinelli sulla base di una relazione della KPMG, in particolare per un contratto con la Oracle del costo di 6 milioni di euro; perché ha ancora un contratto, se ha gestito male?».


Pag. 10

L'onorevole Ruvolo si è riferito ai 330.000 euro spesi per un direttore e alle 144 mensilità di buonuscita in caso venga licenziato, chiedendo: «Insomma, perché si mantiene ancora il contratto con Gulinelli?».
L'onorevole Rainieri, sul processo alla Cooperativa Piemonte latte di Savigliano, ha chiesto: «Come mai AGEA non si è costituita parte civile, come ha fatto in altri casi?».
L'onorevole Delfino ha chiesto: «Cosa fare sulle quote latte, ora che la legge ha riportato la competenza sui recuperi ad AGEA, visto che è ora di passare ai fatti?».
L'onorevole Di Giuseppe ha chiesto: «Perché sulle quote latte AGEA si rifiuta di predisporre una verifica? Perché AGEA ha sospeso la richiesta di dati a SIN e all'Istituto zooprofilattico di Teramo?».
Ancora l'onorevole Di Giuseppe ha affermato: «Si è rilevato che le modalità di calcolo del prelievo, dal 1995/1996 al 2004, sono in contrasto con la normativa comunitaria».
L'onorevole Fogliato ha chiesto: «Corre voce che AGEA sia stata sentita, sulle quote latte, dalla Procura della Repubblica di Roma. È vero?». E, infine, ancora l'onorevole Fogliato ha chiesto: «Che fine hanno fatto i soldi che i caseifici hanno trattenuto direttamente? Perché se le multe le abbiamo già pagate, la trattenuta è indebita».

PRESIDENTE. Il presidente Fruscio ci darà ora le schede con le risposte alle domande. Stabiliremo poi quale sia la forma migliore per evitare la produzione inutile di carte. Vorrei dire intanto che all'AGEA si può attribuire ogni responsabilità, ma non la mancanza di una meticolosa e puntigliosa, oserei dire, capacità di rispondere punto su punto a tutte le questioni da noi proposte, il che è per noi elemento essenziale per ulteriori valutazioni.

ANITA DI GIUSEPPE. Un attimo soltanto. Io mi auguro, siccome le domande di Italia dei Valori sono state tante, che in quelle schede scritte ci siano fornite le risposte, anche perché le risposte fornite nella prima parte non credo abbiano soddisfatto completamente i desideri di saperne di più, da parte di questa Commissione o, perlomeno, da parte del nostro Gruppo.
Capisco il riferimento alla meticolosità delle risposte, però non c'è stata altrettanta meticolosità nell'entrare, in realtà, nel contenuto delle domande. Vedremo poi se magari questa si evincerà dagli scritti che ci lascerà il presidente Fruscio.

PRESIDENTE. Il collega Delfino è soddisfatto?

TERESIO DELFINO. Completamente.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'onorevole Catanoso, vorrei pregare i colleghi di rimanere, poiché il presidente Fruscio ha chiesto un supplemento di alcuni minuti per concludere il suo intervento, su questioni che esulano dalla specificità delle domande.

BASILIO CATANOSO. Credo che con questa mole di risposte e con il grande lavoro fatto dal presidente Fruscio e dall'AGEA, avremo certamente modo di approfondire tutta questa materia e di capirne un po' di più, attivando così quel meccanismo di collaborazione a cui ho fatto riferimento l'altra volta nell'intervento da cui sono emerse alcune di queste domande.
L'unica riflessione che faccio, a margine di questa seduta, la rivolgo alla Commissione. Io avevo presentato, presidente, un disegno di legge, che qui non si può discutere perché al Senato, nello stesso momento, stanno esaminando proposte di legge di riordino di tutta la materia delle controllate. Questo mi fa pensare, ma è una riflessione che lascio poi ai colleghi, che nell'indirizzo di garantire la separazione e l'indipendenza tra le funzioni svolte da AGEA e quelle dell'organismo di coordinamento, sarebbe forse il caso di preparare una risoluzione della Commissione che possa impegnare il Governo a


Pag. 11

far sì che l'organismo di coordinamento di AGEA venga assegnato direttamente al Ministero, per esempio all'ispettorato centrale repressione frodi, il che sicuramente metterebbe AGEA nella condizione di essere più tranquilla, perché direttamente in linea e in contatto con il Ministero. Credo che tutto sarebbe così più tranquillo e ovattato.

PRESIDENTE. Non mi aspettavo un intervento nel merito dal collega Catanoso: fra l'altro, rilevo che la ripartizione delle attività fra la nostra Commissione e quella del Senato verte anche su una vicenda del genere...

ANGELO ZUCCHI. Mi risulta, peraltro, che questa ripartizione fra noi e il Senato debba ancora avvenire. Allorquando avverrà, valuteremo quali possano essere gli strumenti residuali che eventualmente questa Commissione può avere perché, per quello mi riguarda, oggi noi abbiamo incardinato un disegno complessivo di riordino degli enti e lì mi fermerei, per il momento.

PRESIDENTE. Assolutamente. Né possiamo intervenire sulla medesima materia nella quale stiamo intervenendo sul piano legislativo, utilizzando uno strumento diverso.

GIUSEPPINA SERVODIO. Nel ringraziare il presidente Fruscio, dico che forse sarebbe opportuno se il presidente volesse toccare anche alcune questioni poste dall'intervento del capogruppo, Nicodemo Oliverio, riprendendo anche alcuni temi posti dalla sottoscritta circa notizie allarmanti, molto allarmanti, che nella prima parte dell'audizione il presidente ci ha offerto, valutando quindi le conseguenze di queste dichiarazioni. Se il presidente volesse fare mente locale, potrà eventualmente integrare le schede che oggi ci consegna, per completare l'informativa.

DARIO FRUSCIO, Presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Userò i due minuti che il presidente mi ha concesso proprio per rispondere alla sua considerazione finale, onorevole Servodio.
Ho seguito con attenzione anche la forma lessicale usata, intesa ad esprimere grande preoccupazione, dall'onorevole Oliverio, ma che è stata poi ripetuta da lei e da altri parlamentari qui presenti. Non ho difficoltà a dire che sono rimasto un po' sorpreso, perché quelle nozioni che io ho espresso in questa sala sono a voi note da tempo. Quelle nozioni le trovate, grosso modo, alle pagine 13, 26, 27, 28 e 30 della sentenza del TAR, che sicuramente voi avrete letto.
Alla pagina 30, che precede immediatamente la motivazione della sentenza, si parla addirittura di un atteggiamento, coglibile nel decreto di commissariamento, di «tendenza abrasiva» degli interessi di AGEA. Questo è il linguaggio usato nella sentenza del giudice amministrativo!
Si aggiungano le risultanze dell'audizione del Ministro pro tempore, onorevole Romano, in riunione congiunta delle due Commissioni di Camera e Senato del 7 luglio, laddove non solo si è confermato il contenuto ed anche il lessico di questa sentenza, ma si è andati oltre. Le domande dei due presidenti - prima del senatore Scarpa Bonazza Buora, e poi, con sollecitazione insistita, dell'onorevole Paolo Russo - dicevano infatti al signor Ministro che aveva compiuto un atto importante e tuttavia, rispetto ad una considerazione di ordine generale, oltre che in punto di diritto amministrativo, anche di rispetto e di salvaguardia dell'autonomia e dell'indipendenza dell'ente pubblico AGEA, un «atto dirompente, traumatico». Allora, vuol dire che devono esserci stati dei fatti enormi per uscire con un decreto di commissariamento. Si è chiesto perché il Ministro, peraltro, quindici o venti giorni prima avesse allora mandato il suo sottosegretario in Commissione a dire che tutte le voci che giravano in merito erano inutili, dato che nell'AGEA non c'era nulla che potesse essere censurato o rimproverato. Si è chiesto allora cosa avesse causato quell'esplosione di interesse per il commissariamento.


Pag. 12

I due presidenti, quindi, hanno domandato al Ministro: «Ha svolto un'attività istruttoria? Ha notificato al presidente e al consiglio di amministrazione i motivi per cui aveva pensato al commissariamento?». Il Ministro ha risposto: «Certo, ci sono i dossier che lo comprovano. Certo che ho notificato... Non ha mai risposto, però, perché non aveva nulla da eccepire».
Gli è stato chiesto allora di produrre gli atti alle Commissioni e il Ministro ha risposto: «Certo». Mi risulta però che questa Commissione non abbia mai avuto questa produzione.
Allora, signori miei, se si arriva a dire il falso - so cosa significa questo mio linguaggio, ma me ne assumo tutta la responsabilità - pur di non arretrare rispetto alle perplessità dell'onorevole Oliverio, che al Ministro dice in Commissione: «Ma i punti motivi del decreto di commissariamento sono una pura invenzione perché le date indicate nel decreto di commissariamento sono le date di notifica e non quelle di riferimento dell'evento che lei ha addotto per motivare il commissariamento!». E il Ministro risponde: «Non è vero, sono le date in cui è avvenuto l'episodio!».
Nella sentenza del TAR leggiamo però che uno dei primi motivi - passiamo sopra ai quattro motivi principali - è che si tratta di atti di molto antecedenti all'esercizio finanziario.
Allora, signori miei, per chi deve fare una relazione a questa Commissione, come al Senato ieri l'altro, rispetto a tanta decisione, a tanto impegno, a tanta indicazione di «volontà di realizzare il commissariamento e poi, semmai, si vedrà», se non vi è cura, rispetto e interesse per l'ente, qual è allora il motivo? Qual è la spinta che ha condotto al commissariamento di AGEA? Cui prodest questo atteggiamento?
Ecco, allora, la mia traduzione, secondo il mio linguaggio: è stata un'occasione per fare gli interessi non dell'ente, ma di altri. Non si sa di chi, ma sicuramente non dell'ente. Quindi, caro onorevole Oliverio, qui non presente, dov'è il fatto nuovo, così eclatante e così sconcertante?
Sarà stato forse il mio modo di tradurre tutto il fenomeno - ma quello è il mio modo di dire, di esprimermi e di rappresentare la vicenda -, ma la nozione che tutta la procedura era stata organizzata e realizzata non nell'interesse dell'ente, quella vi è nota dagli atti.
Soltanto questo volevo dire. Ci sono due cose, ma penso che si possa sorvolare...

PRESIDENTE. Grazie. Non ci sono fatti ulteriori. Abbiamo lavorato nel modo migliore, nell'interesse delle ulteriori valutazioni che dovremmo fare.
Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione integrativa consegnata dal presidente dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), professor Dario Fruscio (vedi allegato).
Dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 10,05.

[Avanti]
Consulta resoconti delle audizioni
Consulta gli elenchi delle audizioni