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Resoconti Stenografici delle sedi Legislativa, Redigente e Referente

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Commissione VII

12.
Mercoledì 9 giugno 2010
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Aprea Valentina, Presidente ... 2

Sostituzioni:

Aprea Valentina, Presidente ... 2

Proposte di legge (Discussione e approvazione):
Senatori Franco Vittoria e altri; Asciutti e altri: Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento (Approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato) ( C. 2459 ); Anna Teresa Formisano e Nunzio Francesco Testa: Disposizioni in materia di difficoltà evolutive specifiche di apprendimento ( C. 479 ); Ghizzoni ed altri: Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento ( C. 994 ); Angela Napoli: Norme in materia di difficoltà specifiche di apprendimento ( C. 1001 ): ... 2

Aprea Valentina, Presidente ... 2 4 7
De Torre Maria Letizia (PD) ... 6
Formisano Anna Teresa (UdC) ... 5
Ghizzoni Manuela (PD), Relatore ... 2 4 7
Goisis Paola (LNP) ... 6
Palmieri Antonio (PdL) ... 5
Viceconte Guido, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca ... 4
Zazzera Pierfelice (IdV) ... 6

Votazione nominale:

Aprea Valentina, Presidente ... 7

ALLEGATO: Testo approvato dalla Commissione ... 9

COMMISSIONE VII
CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE

Resoconto stenografico

SEDE LEGISLATIVA


Seduta di mercoledì 9 giugno 2010


Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VALENTINA APREA

La seduta comincia alle 14,20.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Sostituzioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del Regolamento, il deputato Capitanio Santolini è sostituito dal deputato Formisano.

Discussione delle proposte di legge senatori Franco Vittoria e altri; Asciutti e altri: Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento (Approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato) (C. 2459); Anna Teresa Formisano e Nunzio Francesco Testa: Disposizioni in materia di difficoltà evolutive specifiche di apprendimento (C. 479); Ghizzoni ed altri: Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento (C. 994); Angela Napoli: Norme in materia di difficoltà specifiche di apprendimento (C. 1001).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione delle abbinate proposte di legge d'iniziativa dei senatori Franco Vittoria e altri; Asciutti e altri: «Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento», già approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato nella seduta del 19 maggio 2009; Anna Teresa Formisano e Nunzio Francesco Testa: «Disposizioni in materia di difficoltà evolutive specifiche di apprendimento»; Ghizzoni ed altri: «Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento»; Angela Napoli: «Norme in materia di difficoltà specifiche di apprendimento».
Avverto che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha definito l'organizzazione della discussione del provvedimento, stabilendo altresì il tempo disponibile, ripartito ai sensi dell'articolo 25, comma 3, del Regolamento.
Ricordo che la Commissione ha già esaminato in sede referente la proposta di legge in titolo, giungendo all'elaborazione di un nuovo testo. È stato, quindi, richiesto il trasferimento alla sede legislativa, deliberato dall'Assemblea nella seduta del 3 giugno 2010.
In considerazione dell'urgenza di approvare in tempi brevi il provvedimento in esame, propongo che la Commissione, ove nulla osti da parte dei deputati, possa concluderne l'esame nella giornata odierna.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

MANUELA GHIZZONI, Relatore. Grazie, signor presidente. Sento la responsabilità di quanto ci accingiamo a fare, cioè procedere all'approvazione di una legge


Pag. 3

attesa da tempo a vantaggio di migliaia di ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento.
I ragazzi in oggetto rappresentano una percentuale dal 3 al 5 per cento della popolazione scolastica; sono ragazzi con DSA, ai quali il diritto di istruzione è stato troppo a lungo contrastato, quando non reso esigibile.
Proprio perché l'attesa è stata molto lunga - ci portiamo dietro il provvedimento da due legislature - forse sarebbe bene anche che accelerassimo in questa fase e che ci avvicinassimo velocemente al voto. Proprio per la responsabilità che ho citato precedentemente, desidero però svolgere almeno due considerazioni generali.
Non riprenderò - i colleghi comprenderanno - i contenuti della nostra legge, ai quali peraltro abbiamo atteso con un intenso lavoro unitario negli ultimi mesi, al fine di rendere tali contenuti il più possibile aderenti alle esigenze dei ragazzi con disturbi specifici dell'apprendimento, alle loro famiglie e anche alle istanze che ci sono venute dal mondo della scuola, dai dirigenti e dai docenti che con questi ragazzi lavorano quotidianamente.
Preferisco, invece, svolgere alcune considerazioni sul senso - permettetemi il termine - profondo di questa legge, che credo si condensi nelle parole che sono state scritte dai genitori di bambini con DSA e sottoscritte da centinaia di genitori. Le cito: «Il problema non è essere diversi. Il problema è essere capiti e rispettati nelle proprie diversità.»
Abbiamo messo, quindi, al centro di questa nostra comune azione legislativa i ragazzi con DSA e le loro esigenze. Sono ragazzi normali, che il più delle volte hanno un'intelligenza al di sopra della media, caratterizzati però da modalità di apprendimento che non passano attraverso i classici automatismi e che, pertanto, necessitano di misure didattiche personalizzate.
Siamo partiti da questa semplice considerazione, cioè dal riconoscere ai ragazzi con DSA il diritto all'istruzione e al successo scolastico e, quindi, anche a un apprendimento sereno e appagante, grazie al riconoscimento della loro specificità e quindi alla possibilità di utilizzare adeguate misure dispensative e idonei strumenti compensativi.
I ragazzi con DSA potranno così, grazie - io credo - a questa legge, dimostrare le loro potenzialità, la qualità del loro studio e i loro progressi di apprendimento senza frustrazione, disistima o senso di inadeguatezza che spesso accompagnano i ragazzi con DSA a causa di un ambiente scolastico non di rado distratto alle loro specificità, quando addirittura non ostile ai loro bisogni. Spesso vengono, infatti, classificati banalmente come ragazzi distratti, pigri, svogliati.
Sono atteggiamenti che purtroppo i ragazzi con DSA conoscono bene, come anche le loro famiglie, e che la nostra legge vieterà e contrasterà. Sono atteggiamenti che io chiamo «negazionisti», che purtroppo trovano anche autorevoli sostenitori, da ultimo un noto scienziato, che peraltro ha presieduto anche una Commissione i cui lavori sono stati assunti in un recente regolamento, che è stato oggetto di una discussione in questa stessa Commissione.
Sono state espresse da questi autorevoli «negazionisti», nel caso specifico, giudizi severi - sto misurando le parole, presidente - sul nostro lavoro, nonché sul contenuto di questa nostra legge. In particolare l'autorevole sostenitore che ho citato, che nega l'esistenza dei DSA, ha auspicato, e cito le sue parole, «che i vincoli della crisi e il rigore del Ministro dell'economia arginassero le nostre azioni, definite un autentico delirio».
Credo che queste parole esprimano un palese pregiudizio scientifico, nonché umano, cui non vale la pena replicare. Peraltro, l'auspicio è stato palesemente disatteso, poiché oggi ci accingiamo a chiudere l'iter legislativo di questa nostra legge, forti anche di un gruzzolo, prezioso, di 2 milioni di euro destinati alla formazione del personale delle scuole per individuare precocemente i segnali di disturbi


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specifici dell'apprendimento e mettere, quindi, in campo strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate.
Questo è un passaggio importante e qualificante della legge. Mi avvio a chiudere, ma voglio citare una circolare dell'Ufficio scolastico regionale che esplicita bene tale passaggio: «Esistono buone modalità didattiche, che consentono a tutti gli allievi il raggiungimento delle massime competenze possibili in relazione alle specifiche possibilità di ciascuno. Esistono poi cattive modalità didattiche, che consentono apprendimenti formali soltanto a una parte più o meno grande degli allievi.»
Si tratta, quindi, di risorse importanti. Noi ci impegneremo in futuro magari a incrementarle e renderle stabili, però è importante averle messe in legge, perché permettono al nostro testo di non essere un vuoto contenitore.
Concludo con un ringraziamento sentito alla presidente, che ha ritenuto opportuno di indicarmi come relatrice. Di questo la ringrazio.
Voglio davvero rivolgere un ringraziamento sincero a tutti i colleghi per lo sforzo collettivo grazie al quale oggi conseguiamo un risultato importante, cioè di riconoscere ai ragazzi con DSA, disturbi specifici dell'apprendimento, il diritto allo studio come diritto all'educazione e alla riuscita scolastica e soprattutto la piena esigibilità di tale diritto.

PRESIDENTE. La ringrazio. Conferma di adottare quello presente come testo base?

MANUELA GHIZZONI, Relatore. Sì. Propongo, presidente, di adottare come testo base per il prosieguo della discussione il nuovo testo della proposta di legge C. 2459, approvato dalla 7a Commissione permanente del Senato, elaborato nel corso dell'esame in sede referente, sul quale le Commissioni parlamentari competenti hanno espresso il prescritto parere.

GUIDO VICECONTE, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Sono assolutamente d'accordo con la relatrice, che ha svolto una disamina molto precisa, e lo affermo anche nella veste di medico. Questa legge è attesa da molto tempo e sicuramente darà risultati importanti ai fini della formazione di soggetti con DSA. Il parere è, quindi, assolutamente favorevole. Mi auguro che poi al Senato ci sia particolare attenzione a evitare che possano esservi apportate modifiche.

PRESIDENTE. Affidiamo anche al Governo questo compito. Grazie.
Nessun altro chiedendo di parlare, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
Se non vi sono obiezioni, rimane stabilito, come proposto dal relatore, di adottare come testo base per il prosieguo della discussione il nuovo testo della proposta di legge C. 2459, approvata dalla 7a Commissione permanente del Senato, elaborato nel corso dell'esame in sede referente, sul quale le Commissioni parlamentari competenti hanno espresso il prescritto parere (vedi allegato).
(Così rimane stabilito).

Propongo che il termine per la presentazione degli emendamenti sia fissato alle ore 14,35 della giornata odierna.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Sospendo brevemente la seduta per consentire il decorso del termine.

La seduta, sospesa alle 14,30, è ripresa alle 14,35.

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame della proposta di legge adottata come testo base.
Passiamo all'esame degli articoli.
Avverto che non sono stati presentati emendamenti.
Passiamo all'esame dell'articolo 1.


Pag. 5


Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 2.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 3.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 4.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 5.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 6.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 7.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 8.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 9.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo alle dichiarazioni di voto sul complesso del provvedimento.

ANNA TERESA FORMISANO. Grazie, presidente. Annuncio il voto favorevole ed esprimo gratitudine e soddisfazione innanzitutto a lei, presidente, alla collega relatrice e a tutta la Commissione per aver portato avanti, credo in maniera anche celere, un problema che solo il nostro Paese aveva. Eravamo, infatti, l'unico Paese europeo che non aveva preso in considerazione questo tipo di disturbi.
Sono, pertanto, doppiamente felice di poter esprimere il voto favorevole. Ho volutamente sostituito la collega Capitanio Santolini, essendo prima firmataria di una delle proposte di legge abbinate. Esprimo, quindi, grande soddisfazione.
Svolgo anche, presidente, un'ultima considerazione. Dovremmo tutti vigilare acché il famoso gruzzoletto di cui parlava la collega possa essere solo l'inizio, perché credo che, se riusciremo tutti insieme, al di là delle «magliette» che ognuno di noi indossa, a considerare risorse aggiuntive a questo tipo di problematiche, ne guadagneranno i soggetti interessati, le famiglie, la scuola e soprattutto il nostro Paese. Come aveva affermato prima la stessa relatrice, infatti, molti di questi ragazzi, di queste persone, sono più intelligenti del normale e, quindi, hanno doppiamente diritto ad avere accesso al loro titolo di studio.

ANTONIO PALMIERI. Grazie, presidente. Anch'io esprimo la soddisfazione del nostro gruppo e mi unisco ai ringraziamenti alla sua persona e alla relatrice, onorevole Ghizzoni, che per tanti mesi - ormai sono quasi dieci mesi che lavoriamo al provvedimento e forse anche di più - ha saputo tenere la barra a dritta sull'obiettivo da raggiungere. Ovviamente un ringraziamento va anche al collega Barbieri e ai colleghi della Lega che hanno seguito il provvedimento.
Condividiamo evidentemente il bel traguardo che oggi raggiungiamo. Non è la prima volta che in questa Commissione raggiungiamo un obiettivo condiviso. Credo che sia la prosecuzione di un metodo


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che ci distingue positivamente anche nel clima generale della politica che stiamo vivendo.
Nello specifico, prima di chiudere, mi unisco agli auspici del Governo sul fatto che al Senato si proceda in fretta. Il tempo adesso non è scaduto: non ce n'è più. L'ideale sarebbe arrivare per l'inizio del prossimo anno scolastico a poter affermare che questa legge è effettivamente legge a tutti gli effetti per lo Stato.
Infine, esprimo la soddisfazione perché si dà veramente soprattutto alle famiglie che hanno questi bimbi e bimbe in casa uno strumento per sentirsi meno sole. Credo che anche questo sia un segno interessante, al di là del dato del gruzzoletto economico stanziato. È segno che le istituzioni non lasciano sole le famiglie in difficoltà. Anche questa è sussidiarietà.
Chiudo esprimendo nuovamente il voto favorevole del PdL e confermando l'auspicio che il Senato possa galoppare nell'approvazione di questa legge.

MARIA LETIZIA DE TORRE. Mi unisco ai ringraziamenti che sono stati rivolti anche alla relatrice, che ha saputo condurre il lavoro su questa legge.
Sappiamo tutti per esperienza che è molto più facile trovare collaborazione in un provvedimento sui disabili, che un pochino ci prendono il cuore. Il desiderio è che tale collaborazione si allarghi.
L'aspetto positivo che ho ravvisato nei lavori è che abbiamo saputo migliorare con intelligenza e razionalità, pezzetto per pezzetto, un testo che era un po' intricato e che bisognava perfezionare. È stato svolto un buon lavoro, per il quale voglio ringraziare tutti i colleghi, unendomi a chi l'ha già fatto.
Svolgo poi una seconda considerazione. Il Partito Democratico è molto soddisfatto di questo risultato, con la consapevolezza che questa legge ha un grande pregio, ovvero quello di riconoscere gli alunni con DSA e quindi di recuperare un'arretratezza della scuola italiana in questo senso, ma anche che si tratta di una legge che presenta alcuni limiti.
Tali limiti sono dettati dal fatto che la legge funzionerà se la scuola si cambierà, cioè se la scuola inclusiva italiana, quella nata con la legge n. 517 del 4 agosto 1977, che vedeva non piccoli interventi, ma proprio la scuola che cambiava se stessa, saprà in questo momento fare proprio questo. Ciò significa che i dirigenti scolastici e gli insegnanti debbono essere formati su questo aspetto specifico e il rapporto scuola-famiglia deve essere migliorato in questa direzione.
Si tratta di un grande lavoro, che vede certamente nella formazione iniziale dei docenti un punto importante, dal momento che è prevista questa formazione. Poiché, però, sappiamo che essa avrà effetti fra 10-20 anni, occorre sicuramente che si vigili affinché la scuola di oggi la riceva.
La terza brevissima annotazione è un auspicio che il ministero metta in moto, ora che il Parlamento ha richiamato l'attenzione su questo tema, le proprie competenze e il proprio ruolo, sia coinvolgendo tutti coloro che in Italia svolgono ricerca in questo campo, sia vigilando e aggiungendo altre risorse per la formazione continua.

PIERFELICE ZAZZERA. Annuncio il voto favorevole esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dalla relatrice, onorevole Ghizzoni. Soprattutto, ritengo che su questo provvedimento noi facciamo onore al Parlamento, nonché ai cittadini che ci hanno sostenuto.
Credo, infatti, che un provvedimento come questo dimostra che ci si possa ritrovare insieme soprattutto quando a essere messo al centro dell'attenzione è il diritto di essere inclusi nella scuola e che possiamo lavorare bene soprattutto se puntiamo a un'idea di scuola inclusiva. Credo, dunque, che su questo provvedimento abbiamo raggiunto un obiettivo importante.

PAOLA GOISIS. Naturalmente esprimo il nostro voto favorevole con grande entusiasmo, anche perché siamo arrivati finalmente alla conclusione di un iter che


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dura ormai da quattro anni, nonostante difficoltà e situazioni con le quali ci siamo scontrati rispetto ai colleghi del Senato, ai quali chiediamo che ora accettino positivamente e accolgano la nostra proposta, altrimenti si dovrà tornare indietro un'altra volta. Quattro anni di lavoro sono coronati finalmente da questo successo.
Voglio rivolgere anche un ringraziamento al presidente della Commissione bilancio, tesoro e programmazione, nonché a tutti i colleghi e alla collega Rivolta per la tenacia che tutti insieme abbiamo saputo esprimere per la richiesta dei finanziamenti dovuti. Diversamente, questa sarebbe rimasta una legge soltanto di parole e di princìpi, un'iniziativa formale che non avrebbe portato assolutamente ad alcun risultato.
È vero che 2 milioni di euro sono ancora insufficienti, però sono, in ogni caso, un avvio sicuramente soddisfacente. Finalmente possiamo affermare che tanti nostri bambini che finora venivano magari relegati all'ultimo banco avranno il diritto allo studio e il riconoscimento della loro personalità e della loro intelligenza con tutti gli onori e i meriti che devono essere loro riconosciuto.
Ancora una volta ringrazio tutti, i membri della Commissione e del Comitato ristretto, tutti coloro che hanno partecipato e hanno portato avanti questo lavoro, e naturalmente anche la relatrice.
Grazie ancora e complimenti.

PRESIDENTE. Mi associo ai ringraziamenti alla relatrice, che ha proseguito un lavoro iniziato nella scorsa legislatura, sostenuta dal Comitato ristretto e da tutti i gruppi politici della Commissione, che hanno consentito oggi di votare questa legge in sede legislativa.
Grazie, onorevole Ghizzoni. Per lei questo è un lavoro che va avanti da quattro anni, ma io credo che sia premiato da questo impegno collegiale di tutti i gruppi politici. Da donna di scuola, rilevo che esso apporta un significativo contributo alla personalizzazione dei piani di studio, perché questi ragazzi, che non possono essere assimilati ai soggetti portatori di handicap, sono stati finora, nel migliore dei casi, trattati come soggetti diversamente abili e quindi handicappati, trattamento non giusto e non rispondente alla verità.
Con questa legge, possiamo differenziare le prove e i percorsi e restituire a questi studenti la dignità di persone intelligenti, pur con disturbo di apprendimento. Auguriamo loro di raggiungere i successi migliori, perché ne hanno le potenzialità e le capacità. Era la scuola che li rendeva diversi. Grazie per questo contributo.
Avverto che il relatore ha presentato una correzione di forma, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento.

MANUELA GHIZZONI, Relatore. È riferita all'articolo 1, comma 5. Dopo la parola «disturbo» propongo di aggiungere la parola «specifico», in modo da raccordarlo ai precedenti commi 3 e 4.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la correzione di forma testé proposta.
(È approvata).

Avverto che la proposta di legge sarà subito votata per appello nominale.
Chiedo, in caso di approvazione, di essere autorizzata a procedere al coordinamento formale del testo, ai sensi dell'articolo 90, comma 2, del Regolamento.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Votazione nominale.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale della proposta di legge di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Proposta di legge senatori Franco Vittoria e altri; Asciutti e altri: Nuove norme


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in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento (Approvata, in un testo unificato, dalla 7a Commissione permanente del Senato) (C. 2459):
Presenti e votanti 34
Maggioranza 18
Hanno votato 34
(La Commissione approva).

Risultano pertanto assorbite le proposte di legge C. 479, C. 994 e C. 1001.

Hanno votato sì: Aprea, Bachelet, Barbieri, Carlucci, Cavallotto, Ceccacci Rubino, Coscia, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Di Centa, Formisano in sostituzione di Capitanio Santolini, Frassinetti, Ghizzoni, Giammanco, Giulietti, Goisis, Granata, Grimoldi, Levi, Lolli, Mazzarella, Mazzuca, Palmieri, Parisi, Perina, Pes, Picierno, Rampelli, Rivolta, Rossa, Russo, Siragusa, Zazzera.

La seduta termina alle 14,50.


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