Sulla pubblicità dei lavori:
Aprea Valentina, Presidente ... 3
Sostituzioni:
Aprea Valentina, Presidente ... 3
Proposta di legge (Seguito della discussione e approvazione):
Pisicchio ed altri: Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista (C. 2393):
Aprea Valentina, Presidente ... 3 5
Farina Renato (PdL) ... 4
Giulietti Giuseppe (Misto) ... 4
Goisis Paola (LNP) ... 5
Levi Ricardo Franco (PD) ... 4
Scalera Giuseppe (PdL) ... 5
Votazione nominale:
Aprea Valentina, Presidente ... 5
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Italia dei Valori: IdV; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A.
Resoconto stenografico
SEDE LEGISLATIVA
La seduta comincia alle 14,35.
(La Commissione approva il verbale della seduta precedente).
PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi all'articolo 19, comma 4, del Regolamento, i deputati De Biasi, Di Centa e Lainati sono sostituiti, rispettivamente, dai deputati Touadi, Gibiino e Pianetta.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge di iniziativa dei deputati Pisicchio ed altri: «Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista».
Informo che le Commissioni competenti, affari costituzionali e giustizia, hanno espresso parere favorevole sugli emendamenti 1.1, 1.2, 3.1 e 6.1 del relatore, approvati in linea di principio dalla Commissione. Gli emendamenti indicati saranno posti in votazione ai fini della loro approvazione definitiva.
Riprendiamo l'esame degli articoli e degli emendamenti ad essi riferiti.
Passiamo all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad essi riferiti.
Pongo in votazione l'emendamento 1.1 del relatore.
(È approvato).
Pongo in votazione l'emendamento 1.2 del relatore.
(È approvato).
Pongo in votazione l'articolo 1, con le modifiche testé apportate.
(È approvato).
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).
Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'emendamento ad esso riferito.
Avverto che, essendo l'emendamento 3.1 del relatore soppressivo dell'intero articolo, ai sensi dell'articolo 87, comma 2, del Regolamento, porrò in votazione il mantenimento dell'articolo.
Pongo quindi in votazione il mantenimento dell'articolo 3.
(È respinto).
L'articolo 3 si intende pertanto soppresso.
Passiamo all'esame dell'articolo 4.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).
Passiamo all'esame dell'articolo 5.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).
Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'emendamento ad esso riferito.
Pongo in votazione l'emendamento 6.1 del relatore.
(È approvato).
Pongo in votazione l'articolo 6, come modificato dall'emendamento testé approvato.
(È approvato).
Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
RENATO FARINA. Ho apprezzato molto e apprezzo lo sforzo fatto dall'onorevole Mazzuca per proporre una legge di sintesi, di riforma dell'ordine, che lo rendesse meno barocco, anzi meno rococò.
Resta, però, il fatto che l'ordine, pur essendo così smagrito, continua a conservare quel carattere che ne giustificò l'idea da parte del regime fascista e che ha un eguale in Europa soltanto in Portogallo, dove non a caso è frutto della legislazione di Salazar. Vi è un'idea del mestiere e dell'ordine che è una prosecuzione dello stato etico: si tratta di operare, attraverso i giornalisti, un'azione di pedagogia rispetto al popolo.
Credo che l'impegno ci sia, ma ritengo anche che si debba avviare uno sforzo di europeizzazione. Ho chiesto agli uffici di farmi avere un prospetto di quello che accade negli altri Paesi d'Europa. Il risultato è che, come ho detto, una situazione di questo tipo è presente soltanto in Portogallo. Negli altri Paesi la situazione è completamente diversa: in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia e Regno Unito il giornalismo non è considerato una professione, nel senso che è un mestiere; in Belgio, Francia, Norvegia e Portogallo è attività professionalizzata, ma l'abilitazione è affidata alle organizzazioni sindacali, in alcuni casi attraverso commissioni miste in cui sono presenti gli editori (in Belgio e Francia, solo i giornalisti in Norvegia e Portogallo). Nella stragrande maggioranza di questi Paesi non c'è alcun tipo di intervento da parte dello Stato che ufficializza.
Leggendo la documentazione fornitami in particolare sulle leggi vigenti negli altri Paesi mi sembra interessante segnalare, per il nostro caso, la legge francese, che potrebbe essere più opportunamente in futuro presa a modello, perché supera la questione dell'ordine e, nello stesso tempo, dà garanzie al pubblico e ai giornalisti.
RICARDO FRANCO LEVI. Signor presidente, le avevo chiesto la parola quando lei aveva domandato se qualcuno intendeva dichiarare il proprio voto.
Vorrei ribadire il voto positivo del Partito Democratico, con il rammarico che sia stata soppressa la parte relativa al giurì, che era la più innovativa di questo provvedimento. Vorrei ricordare che stiamo parlando di un ordine professionale, dunque con tutti gli elementi di valutazione attorno all'utilità degli ordini professionali. Ricordo, inoltre, che i criteri di eticità ai quali si ispira l'ordine in Italia sono criteri che sono comuni, peraltro, a quelli degli altri ordinamenti.
Vorrei dire che negli altri ordinamenti dove non esiste l'ordine i criteri, comunque, di responsabilità etica della professione sono ancora più forti di quelli italiani, al punto che, mentre in Italia, senza alcun riferimento a casi personali, chi è incorso in radiazioni dell'ordine nei fatti continua a scrivere nei giornali, in altri Paesi questo, per una semplice condivisione di valori civili, non sarebbe permesso.
GIUSEPPE GIULIETTI. Personalmente, se oggi si votasse per l'istituzione dell'ordine, voterei contro come votai contro al referendum. Tuttavia, intendo esprimere un voto favorevole per il paziente lavoro svolto dal relatore Mazzuca, con il concorso di tutti i colleghi; peraltro, se non passa neanche questo avvio di dibattito, vincerà
per l'ennesima volta l'idea dell'impossibilità di discutere alcuna riforma e faremo il solito dibattito tra abrogazione e riforma radicale che ha portato sinora all'immobilismo. Per questa ragione mi pare opportuno mandare la proposta al Senato.
Aggiungo solo, presidente, condividendo le parole dell'onorevole Levi e le questioni poste dall'onorevole Pisicchio in più occasioni, che è un vero peccato che la questione del giurì - che finalmente era stata votata all'unanimità dalla professione e che riguardava il diritto alla rettifica dei senza reddito e dei senza potere, quindi era una grande questione di garanzia e di garantismo - sia decaduta per intervento del Ministero e non del relatore. Mi auguro che questo tema e quello dell'accesso possano essere ridiscussi con grande serenità in questa Commissione e al Senato.
GIUSEPPE SCALERA. Signor presidente, intervengo molto brevemente solo per sottolineare come la realtà dell'informazione all'interno del nostro Paese da tempo esigesse un cambiamento profondo. Non dimentichiamo, tra le altre cose, che la legge istitutiva dell'ordine dei giornalisti risale ormai a oltre quarantasei anni fa, quindi come tale aveva oggettivamente la necessità di un cambiamento significativo e profondo. Credo che, in questo senso, questa proposta di legge governi il cambiamento.
Mi sembra che sia per quanto riguarda l'impegno dell'ordine dei giornalisti, sia per quanto riguarda le condizioni per l'accesso, si sia tenuto conto di una riforma sufficientemente radicale. Lo sottolineano anche alcuni degli emendamenti del relatore che abbiamo approvato oggi, direttamente connessi anche all'iscrizione all'elenco dei pubblicisti, quella che una volta era una piattaforma fin troppo ampia di riferimento, alla quale era sufficientemente facile accedere. Ebbene, il fatto di aver introdotto limiti nuovi e la capacità di conoscenza anche dei princìpi di deontologia professionale che troppo spesso oggi sono parte integrante del dibattito culturale che si registra nel nostro Paese per quanto riguarda il lavoro del giornalista stesso, rappresentano elementi di novità di grande significato e di grande valenza. Il tutto naturalmente è correlato alle nuove frontiere di un giornalismo che non è soltanto più legato alla stampa
scritta e alla realtà radiotelevisiva, ma anche a realtà nuove riferite ai nuovi processi di natura tecnologica.
Alla luce di questi dati, come PdL voteremo favorevolmente.
PAOLA GOISIS. Poiché hanno parlato tutti i gruppi, ritengo giusto che anche noi esprimiamo il nostro parere. Intervengo innanzitutto per esprimere un riconoscimento al lavoro che è stato svolto sia dal relatore sia dalla Commissione intera, dal momento che sono mesi e mesi che lavoriamo su questa proposta.
Ci dispiace che dal Ministero della giustizia sia arrivato uno stop che ha eliminato un aspetto importante quale quello del giurì, ritenendo invece che debbano essere previsti dei paletti laddove ci siano delle responsabilità.
Mi auguro che al Senato o, eventualmente, se la proposta di legge tornerà in questa sede, in questo ramo del Parlamento si possa rimediare a questa circostanza.
Dichiariamo, dunque, il nostro voto favorevole alla proposta di legge in esame.
PRESIDENTE. Ringrazio ancora una volta il relatore Mazzuca e il proponente onorevole Pisicchio.
Avverto che la proposta di legge sarà subito votata per appello nominale.
Chiedo, in caso di approvazione, di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del testo, ai sensi dell'articolo 90, comma 2, del Regolamento.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale della proposta di legge di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Proposta di legge: «Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista» (C. 2393):
Presenti e votanti 39
Maggioranza 19
Hanno votato sì 38
Astenuti 1
(La Commissione approva).
Hanno votato sì: Aprea, Bachelet, Barbieri, Cavallotto, Ceccacci Rubino, Centemero, Coscia, De Pasquale, De Torre, Frassinetti, Ghizzoni, Giammanco, Gibiino in sostituzione di Di Centa, Gianni, Giulietti, Goisis, Grimoldi, Levi, Lolli, Mazzarella, Mazzuca, Melandri, Murgia, Nicolais, Palmieri, Parisi, Pepe Mario, Pes, Pianetta in sostituzione di Lainati, Rampelli, Razzi, Rivolta, Rossa, Russo, Scalera, Siragusa, Touadi in sostituzione di De Biasi, Zazzera.
Si è astenuto: Farina.
Buone vacanze a tutti.
Dichiaro conclusa la seduta.
La seduta termina alle 14,55.