Sulla pubblicità dei lavori:
Aprea Valentina, Presidente ... 3
Proposta di legge (Discussione e rinvio):
Esposito ed altri: Disposizioni per la valorizzazione e la promozione turistica delle valli e dei comuni montani sede dei siti dei Giochi olimpici invernali «Torino 2006» (C. 4805):
Aprea Valentina, Presidente ... 3 7
Barbaro Claudio (FLpTP) ... 5
Cavallotto Davide (LNP), Relatore ... 3
Di Centa Manuela (PdL) ... 6
Gnudi Piero, Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport ... 6
Lolli Giovanni (PD) ... 4
Sigle dei gruppi parlamentari: Popolo della Libertà: PdL; Partito Democratico: PD; Lega Nord Padania: LNP; Unione di Centro per il Terzo Polo: UdCpTP; Futuro e Libertà per il Terzo Polo: FLpTP; Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-PID, Movimento di Responsabilità Nazionale-MRN, Azione Popolare, Alleanza di Centro-AdC, La Discussione): PT; Italia dei Valori: IdV; Misto: Misto; Misto-Alleanza per l'Italia: Misto-ApI; Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud: Misto-MpA-Sud; Misto-Liberal Democratici-MAIE: Misto-LD-MAIE; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling; Misto-Repubblicani-Azionisti: Misto-R-A; Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia: Misto-NPSud; Misto-Fareitalia per la Costituente Popolare: Misto-FCP; Misto-Liberali per l'Italia-PLI: Misto-LI-PLI; Misto-Grande Sud-PPA: Misto-G.Sud-PPA.
Resoconto stenografico
SEDE LEGISLATIVA
La seduta comincia alle 15,20.
(La Commissione approva il verbale della seduta precedente).
PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2 del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge di iniziativa dei deputati Esposito ed altri: «Disposizioni per la valorizzazione e la promozione turistica delle valli e dei comuni montani sede dei siti dei Giochi olimpici invernali Torino 2006».
Ricordo che la proposta di legge in titolo è stata assegnata alla Commissione in sede legislativa il 24 gennaio 2012.
L'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi ha definito l'organizzazione della discussione del provvedimento, stabilendo, altresì, il tempo disponibile per l'intervento di ciascun gruppo, ripartito ai sensi dell'articolo 25, comma 3, del Regolamento.
Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
DAVIDE CAVALLOTTO, Relatore. La proposta di legge in esame prevede che le significative economie di risorsa finanziaria prodotte dalle scelte gestionali, effettuate sia durante la fase di realizzazione delle opere, sia successivamente allo svolgimento dei Giochi olimpici invernali di Torino 2006 - che ammontano a oltre 40 milioni di euro di fondi residui già contabilizzati e certificati -, possano ultimamente essere investite per interventi di manutenzione degli impianti, per la promozione turistica di quelle aree e per favorire la realizzazione, in accordo con il CONI, del progetto denominato «Coverciano della neve», e per consentire l'utilizzo degli impianti in favore delle diverse squadre nazionali italiane degli sport invernali.
Ricordo, al riguardo, che i Giochi olimpici invernali di Torino 2006 hanno comportato un investimento di oltre un miliardo di euro da parte dello Stato per la realizzazione degli impianti e di tutte le necessarie infrastrutture dedicate alle Olimpiadi. Per la gestione di tali fondi, fu creata l'Agenzia Torino 2006, con l'articolo 2, comma 5, del decreto-legge n. 225 del 2010, convertito con modifiche nella legge n. 10 del 2011, la cui operatività è stata prorogata fino al 2014 in ragione di alcuni contenziosi ancora aperti con le imprese che hanno realizzato gli impianti.
Nella gestione e nella realizzazione degli impianti olimpici l'Agenzia Torino 2006 ha conseguito un risparmio cospicuo di risorse. Dopo il termine dei giochi, le amministrazioni interessate, insieme al CONI, hanno costituito la Fondazione 20 marzo 2006, alla quale sono stati affidati tutti gli impianti da parte degli enti locali
proprietari e la cui gestione ha prodotto significative economie di risorse finanziarie.
Nel dettaglio, l'articolo 1 della proposta di legge in esame prevede, al comma 1, che «le risorse finanziarie residue già consuntivate e quelle assegnate all'Agenzia per lo svolgimento dei giochi olimpici Torino 2006 ai sensi dell'articolo 10, comma 1, ultimo periodo» e di tutti gli altri articoli citati nel relativo testo «siano destinate all'esecuzione, anche con finalità di promozione turistica e infrastrutturazione sportiva, di interventi di manutenzione e riqualificazione degli impianti di cui all'allegato 1 della legge 9 ottobre 2000, n. 285, tra cui, prioritariamente, quelli siti nei territori montani interessati dai Giochi olimpici invernali Torino 2006».
Il comma 2 dell'articolo 1 della proposta di legge in esame affida, quindi, alla Fondazione 20 marzo 2006 il compito di individuare, «sentiti il Commissario liquidatore dell'Agenzia 2006 e i rappresentanti dei comuni dei territori montani ove sono localizzati gli impianti di cui all'allegato 1 della legge 9 ottobre 2000, n. 285, la tipologia e la priorità degli interventi, la cui esecuzione è demandata, quale stazione appaltante, alla società di committenza Regione Piemonte SpA, di cui alla legge regionale della regione Piemonte 6 agosto 2007, n. 19, previa intesa con lo stesso Commissario liquidatore dell'Agenzia Torino 2006, in ordine alle risorse finanziarie da mettere a disposizione per ciascun intervento.»
Al riguardo, ricordo che la questione dell'utilizzo delle economie di gestione in discorso è stata dapprima posta nel 2010 con un ordine del giorno, a firma di esponenti di tutti i gruppi, accolto dal Governo e, successivamente, è stata ripresa con la mozione Esposito n. 1-00638, approvata il 28 luglio del 2011 con 445 voti favorevoli e solo uno contrario, volta a impegnare il Governo ad assumere in tempi brevi iniziative normative finalizzate a liberare le risorse disponibili presso l'Agenzia olimpica Torino 2006 a favore della regione Piemonte, affinché vengano destinate ai comuni montani sedi dei siti olimpici anche in funzione di una rinnovata promozione turistica delle valli olimpiche.
Poiché, tuttavia, a oggi tali misure non sono state adottate, ciò ha indotto ad avanzare la presente proposta di legge, al fine di consentire l'utilizzo delle risorse residue per finalizzarle a interventi di manutenzione degli impianti sportivi di proprietà dei comuni montani e ad iniziative di promozione turistica di tali territori. Grazie.
GIOVANNI LOLLI. Sono d'accordo con l'onorevole Cavallotto: credo che tale operazione debba essere compiuta. Vorrei, però, provare a spiegare brevemente di che cosa stiamo parlando.
Si tratta, come è stato ricordato dal relatore, di utilizzare ai fini della gestione degli impianti risorse residue già contabilizzate nel consuntivo. Inviterei chiunque di voi ne abbia voglia ad andare a visitare questi impianti: sono tuttora, a distanza di sei anni, gli impianti più moderni e avanzati che ci siano in Europa e nel mondo. Mi riferisco sia ai due grandi impianti coperti che si trovano a Torino, sia ad alcuni grandi impianti scoperti, come la pista di bob e la pista per il salto, oltre che ad altri impianti minori.
I grandi eventi sportivi funzionano nel modo che descriverò e sono molto diversi tra loro. Alcuni hanno rappresentato, nei Paesi dove si sono svolti, straordinarie occasioni di sviluppo. Potrei citare le Olimpiadi di Barcellona e, più recentemente, i mondiali di calcio in Sudafrica e i mondiali di volley in Italia.
In altre occasioni questi eventi sportivi sono stati, invece, veri fallimenti, che hanno lasciato molti problemi. Fra tutti potrei citare le Olimpiadi di Atene oppure i mondiali di nuoto - ahimè, recenti - o, andando un po' più indietro nel tempo, i mondiali di calcio del 1990, che si sono tenuti in Italia.
Le Olimpiadi invernali 2006 di Torino sono state sicuramente un'esperienza molto positiva e l'investimento pari ad un miliardo di euro ha permesso di realizzare
non solo un grande evento, ma anche la riorganizzazione di un intero territorio.
A questo punto, rimangono aperti due problemi. Uno riguarda i contenziosi, che sono stati indicati, e l'altro il modo in cui si gestiscono questi grandi impianti.
Dovete considerare che un impianto di salto con gli sci o una pista di bob non potranno mai essere remunerativi. Non sono impianti che si pagano con le utenze e ciò è del tutto evidente, al punto che in altri Paesi, dove sono stati realizzati impianti meno belli dei nostri, tali impianti sono stati ormai lasciati in decadenza.
Nel caso specifico, invece, è stata messa in campo una gestione di tali impianti moderna e intelligente, che coinvolge gli enti locali, la regione e il CONI. Naturalmente, per mettere questi impianti in condizione di essere gestiti, i piemontesi non ci stanno chiedendo altre risorse, ma semplicemente di utilizzare quelle che hanno già e che sono residuate, grazie al fatto che la gestione dell'evento è stata oculata ed ha permesso di risparmiare alcune risorse. Piuttosto che far ritornare quei soldi nel conto generale dello Stato, ci chiedono di utilizzarli per la gestione: mi sembra una richiesta seria, nonché una buona pratica che potrebbe essere seguita per altre esperienze. Grazie.
CLAUDIO BARBARO. Nel preannunciare il voto favorevole di Futuro e Libertà, ritengo opportuno aggiungere alcune osservazioni alle considerazioni che ha poco fa espresso l'onorevole Lolli, seppur con alcuni distinguo e, ovviamente, partendo da un presupposto.
Non vi è dubbio alcuno che le Olimpiadi di Torino abbiano rappresentato, sotto il profilo organizzativo, mediatico ed anche infrastrutturale, per la città di Torino, in particolare, un'occasione di rilancio per tutta la zona. È altrettanto doveroso da parte nostra, però, proprio nel momento in cui si fa un gran parlare del nostro Paese e della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020, sottolineare le diversità tra un'Olimpiade invernale e un'Olimpiade estiva, nonché la diversa efficacia degli investimenti pubblici per un'Olimpiade invernale rispetto a quelli per un'Olimpiade estiva.
Ciò deve essere tenuto presente come monito perché, se da una parte è vero che un impianto di salto col trampolino non potrà mai essere remunerativo, non dobbiamo, però, partire dallo stesso presupposto per un'Olimpiade estiva. Si tratta di situazioni completamente diverse: le infrastrutture sono dieci volte più costose e ciò potrebbe causare gravi danni al nostro Paese. Sottolineo tale dato, perché di esso non si è tenuto conto in sede di candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Vorrei, invece, che questo dato possa cominciare ad essere un elemento di dibattito che porti acqua al mulino dalla candidatura, trattandosi di una questione che fino a oggi non è stata affrontata.
Per quanto riguarda, invece, gli aspetti legati in maniera più diretta allo svolgimento delle Olimpiadi del 2006, nel ribadire il nostro intervento a favore della proposta di legge in esame, sottolineo come sia altrettanto importante che la fondazione vada a stabilire al più presto i criteri attraverso i quali queste risorse saranno investite sul territorio.
A mio avviso, è fondamentale che in parte esse vadano a sostenere gli sforzi necessari per poter rimettere in carreggiata gli impianti dismessi, ma è altrettanto importante che anche altri impianti - che, come avevamo già sottolineato nella mozione presentata sul tema, non necessariamente hanno fatto parte dei siti olimpici - possano, anche ai fini dello sviluppo del turismo locale, essere ricompresi in tale eventualità.
L'aspetto che mi preme sottolineare, in conclusione, è il seguente: è vero che, come abbiamo sostenuto sia l'onorevole Lolli che io, questi impianti non sono remunerativi, però vorremmo anche capire, in termini di prospettiva, fino a che punto il finanziamento pubblico potrà spingersi per il sostegno alla vita stessa di tali impianti. È vero che godiamo di un ulteriore contributo pubblico, ma, se è vero che essi non sono remunerativi, ciò
significa che dovremo riproporci il problema tra quattro anni o poco più. Grazie.
MANUELA DI CENTA. Ogni Olimpiade è un'Olimpiade e ogni Paese decide come utilizzare meglio i propri impianti. È molto chiaro anche il valore dei 40 milioni di euro di cui parliamo, che, comunque, in un certo senso, appartengono al territorio dell'Olimpiade di Torino, in particolare a quello montano, ma sono i residui delle risorse già destinate a tale territorio. È vero anche che in Aula abbiamo già votato all'unanimità e in maniera convinta a favore dell'appartenenza di questi soldi a quel territorio, ma - vengo al punto - occorre soprattutto stabilire a quali finalità essi vadano destinati.
Parlo a nome dei colleghi del Popolo della Libertà e anche di tanti altri colleghi. Noi siamo fortemente convinti della giustezza dell'intervento e del bisogno del nostro Paese, anche in generale, di avere una continuità sugli impianti. Gli impianti non sono remunerativi solo in quanto producono soldi, biglietti o ticket, ma, come ci ha riferito ieri anche il Ministro Gnudi, servono anche per la salute, per la cultura, per l'innalzamento del grado di civiltà del nostro Paese. Rappresentano, quindi, un incasso, un biglietto, un ticket indiretto.
Ciò premesso, però, chiedo di integrare nel modo giusto una questione. Credo che sia corretto per un principio di trasparenza, non solo per chi crede nello sport, lo conosce e sa come funziona, ma per tutti, perché oggi è giusto conoscere perfettamente ciò che si dà, ma soprattutto dove va a finire.
Vorrei che fosse molto chiaro che queste risorse sono destinate all'impiantistica sportiva. È vero che è scritto che possono essere destinate anche in chiave turistica, però, per essere chiari, non vorremmo che esse servissero per organizzare il convegno di Tizio o di Caio, che vengono a fare promozione turistica, e che il nostro trampolino rimanesse abbandonato, per poi sostenere tra alcuni anni che non abbiamo i soldi per occuparcene. Sarebbe inaccettabile.
Secondo me, dobbiamo essere corretti nell'espressione del sostegno a questi impianti. Nel testo si parla, in particolare, di quelli presenti nei siti montani, quindi non nella città, dove, peraltro, non ci sono i problemi di cui stiamo parlando, perché l'Oval e altri impianti, tra cui anche il palazzo del pattinaggio sul ghiaccio, sono stati riconvertiti e riutilizzati in modo fantastico.
Occorre, dunque, specificare gli interventi previsti con trasparenza, attraverso una rendicontazione o un riferimento specifico, impianto per impianto, sui siti di montagna, di modo che tutti noi possiamo essere orgogliosi e trasparenti nel sostenere che abbiamo erogato giustamente risorse che erano già destinate a quelle aree, ma per gli impianti sportivi, senza un giorno dover constatare che sono state usate per altri fini o per altre situazioni, che magari rientrano nella parola turismo, ma non hanno nulla a che vedere con l'attività sportiva.
PIERO GNUDI, Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport. Come Ministro dello sport esprimo parere favorevole alla proposta di legge in esame e ritengo che sia giusto che le risorse avanzate nell'organizzazione delle Olimpiadi di Torino 2006 siano destinate al territorio, anche per mantenere gli impianti che sono stati realizzati.
Se mi posso permettere un consiglio, però, bisogna stare molto attenti nell'elaborare progetti per un lungo periodo, perché alcuni di questi impianti sono estremamente costosi. Forse converrebbe effettuare una selezione di quelli che sono economicamente sostenibili per un dato numero di anni. Non credo che con questo denaro si riesca a mantenerli tutti: occorrerebbe, quindi, cercare di selezionare i più importanti e quelli che abbiano una sostenibilità economica più semplice. Alcuni di questi impianti sono molto costosi, perché richiedono un grado di manutenzione molto alto e prevedono spese di mantenimento consistenti. Non so se tali spese possano essere sostenute per un dato numero di anni. Sarebbe opportuno effettuare
una selezione, ma si tratta di una scelta che devono compiere le autorità locali.
PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
In considerazione dell'urgenza di concludere in tempi brevi la discussione del provvedimento in esame, propongo di fissare il termine per la presentazione di emendamenti alle 15,45 della giornata odierna.
Se non vi sono obiezioni, così rimane stabilito.
(Così rimane stabilito).
Sospendo brevemente la seduta per consentire il decorso del termine.
La seduta, sospesa alle 15,35, è ripresa alle 15,45.
PRESIDENTE. Avverto che non sono stati presentati emendamenti.
Il testo della proposta di legge sarà quindi trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvio il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 15,50.