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Resoconti Stenografici delle sedi Legislativa, Redigente e Referente

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Commissioni Riunite (III e IV)

2.
Giovedì 23 luglio 2009
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3

Missioni e sostituzioni:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 3

Proposta di legge (Seguito della discussione e approvazione):
Cirielli e Stefani: Proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali ( 2602 ): ... 3

Cirielli Edmondo, Presidente, Relatore per la IV Commissione ... 3 4 5 6 7 8 9 10
Ascierto Filippo (PdL) ... 8
Cicu Salvatore (PdL) ... 6
Corsini Paolo (PD) ... 4 5
Cossiga Giuseppe, Sottosegretario di Stato per la difesa ... 6 7 9
Di Stanislao Augusto (IdV) ... 8 9 10
Mecacci Matteo (PD) ... 4 5
Mogherini Rebesani Federica (PD) ... 4 5 6
Scotti Enzo, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri ... 4 8 9 10
Stucchi Giacomo (LNP) ... 7
Villecco Calipari Rosa Maria (PD) ... 6

Votazione nominale:

Cirielli Edmondo, Presidente ... 10

ALLEGATI:
Allegato 1: Emendamenti e articoli aggiuntivi ... 11
Allegato 2: Ordini del giorno ... 14

COMMISSIONI RIUNITE (III E IV)
III (AFFARI ESTERI E COMUNITARI) E IV (DIFESA)

Resoconto stenografico

SEDE LEGISLATIVA


Seduta di giovedì 23 luglio 2009


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE EDMONDO CIRIELLI

La seduta comincia alle 9,15.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Ricordo che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Missioni e sostituzioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Donadi, Migliavacca, Orlando Leoluca e Picchi sono in missione.
Comunico altresì che, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del Regolamento, i deputati Cota, Dozzo, Pini, Barba, Martino Antonio e Pirovano sono sostituiti, rispettivamente, dai deputati D'Amico, Fedriga, Follegot, Lo Presti, Toccafondi e Stucchi.

Seguito della discussione della proposta di legge Cirielli e Stefani: Proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (2602).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge di iniziativa dei deputati Cirielli e Stefani: «Proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali».
Ricordo che, nella seduta del 15 luglio scorso, si è conclusa la discussione sulle linee generali e che le Commissioni hanno fissato il termine per la presentazione degli emendamenti a lunedì 20 luglio 2009, alle ore 12. Entro il predetto termine, sono state presentate 15 proposte emendative (vedi allegato 1). Tali proposte sono state trasmesse alle Commissioni competenti I, II, V, VI, VIII, XI, XII e XIV, che si sono espresse sia sul testo della proposta di legge in discussione, sia sulle citate proposte emendative. Per quanto riguarda il testo della proposta di legge, tutte le Commissioni competenti hanno espresso parere favorevole. Per quanto concerne, invece, le proposte emendative, come risulta dal fascicolo dei pareri in distribuzione, la I Commissione ha espresso parere favorevole su tutte le citate proposte; le Commissioni II, VI, XI e XIV hanno espresso nulla osta; la V Commissione ha espresso parere contrario sugli emendamenti Evangelisti 1.1 e 1.3, Cicu 3.4 nonché sugli articoli aggiuntivi Polledri 5.01 e Ascierto 5.02, e nulla osta sui restanti emendamenti; la VIII Commissione ha espresso parere contrario sull'emendamento Evangelisti 1.1 e nulla osta sulle restanti proposte; la XII Commissione ha espresso parere contrario sull'emendamento Nannicini 3.3 e nulla osta sulle rimanenti proposte.
A tale proposito, avverto che, poiché ai sensi dell'articolo 94, comma 3, del Regolamento, il mancato accoglimento del parere espresso dalla V Commissione comporterebbe, in ultima istanza, la remissione della proposta di legge in Assemblea, considerata l'importanza della proposta di


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legge stessa e l'urgenza di procedere alla conclusione del suo esame in sede legislativa, gli emendamenti Evangelisti 1.1 e 1.3, Cicu 3.4 e gli articoli aggiuntivi Polledri 5.01 e Ascierto 5.02, ove non vi siano obiezioni, non saranno posti in votazione, al fine di non interrompere il procedimento in sede legislativa.
(Così rimane stabilito).

Passiamo all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso presentati.
Nel raccomandare l'approvazione dell'emendamento 1.2 dei relatori, esprimo, anche a nome del relatore per la III Commissione, parere contrario sugli emendamenti Maran 1.4, 1.5 e 1.6.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Concordo con il parere espresso dai relatori.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento 1.2 dei relatori.
(È approvato).

Passiamo all'emendamento Maran 1.4.

PAOLO CORSINI. Con questo emendamento, che riguarda la costituzione della task force alle dirette dipendenze del Ministro, proponiamo, sostanzialmente, sopprimendo i due commi, che la gestione delle missioni nelle aree di confine Afghanistan/Pakistan sia attribuita direttamente al ministero, cioè alla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo.

MATTEO MECACCI. Intervengo perché, in fase di discussione generale, proprio col sottosegretario Scotti avevamo posto la questione della gestione dei fondi della cooperazione e della creazione di questa struttura. Il sottosegretario ha tenuto a precisare che vi era la rassicurazione che la gestione di tali fondi e di tale struttura sarebbe stata di competenza della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Noi abbiamo già un'esperienza. La task force Iraq ha funzionato bene, in passato, anche col precedente Governo.

MATTEO MECACCI. Noi abbiamo, comunque, presentato degli emendamenti. Uno di questi, come si usa dire, taglia la testa al toro, perché è soppressivo, quindi tutto dipenderebbe direttamente dalla Direzione generale; un altro emendamento lascia la task force come prevista dal Governo, ma specifica semplicemente che essa sarebbe collocata all'interno della Direzione generale. Mi auguro, quindi, che il parere del Governo possa cambiare rispetto a quanto è stato detto finora, quantomeno sul secondo emendamento.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI. Intendo rafforzare le osservazioni dei colleghi, ma anche chiedere rassicurazioni al Governo. La mia sensazione è che la costituzione di questa task force si inserisca in una tendenza che, nell'arco dell'ultimo anno, sembra essersi consolidata da parte del Governo, di progressivo svuotamento della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, ossia del lavoro della cooperazione allo sviluppo all'interno del ministero.

PRESIDENTE. Colleghi, vi invito a prestare maggiore attenzione e a consentire un ordinato svolgimento degli interventi.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI. Come dicevo, la costituzione di questa task force interviene a conclusione di un anno politico in cui le vicissitudini della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo e della cooperazione italiana sono state particolarmente tristi. In primo luogo, sono stati effettuati tagli e poi sono state messe in discussione, anche da parte di ministri di questo Governo, le funzioni della cooperazione allo sviluppo, in merito sia alla politica estera, sia alla politica di difesa.
È chiaro che la costituzione di questa task force, oggi, potrebbe segnare il completamento


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di un disegno politico, quello di svuotare le funzioni della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, spostandone le competenze su un'altra struttura, da essa scollegata e che possa svolgere funzioni simili.
Il senso dei nostri emendamenti va nella direzione di continuare a indicare che la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo possa svolgere, anche nelle aree di conflitto, in particolare quella fra Afghanistan e Pakistan, una funzione fondamentale. Diversamente, continuiamo a sostenere che la soluzione non può essere soltanto militare, ma gli strumenti non militari non vengono mai finanziati, né gestiti, né coordinati adeguatamente.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento 1.4 Maran, sul quale è stato espresso parere contrario dai relatori e dal Governo.
(È respinto).

Pongo in votazione l'emendamento Maran 1.5, sul quale è stato espresso parere contrario dai relatori e dal Governo.
(È respinto).

Passiamo all'emendamento Maran 1.6.

PAOLO CORSINI. Noi proponiamo di sopprimere «di natura non regolamentare». A nostro avviso, tali strutture debbono essere di natura regolamentare, altrimenti sarebbero sottratte al vaglio di verifica della Corte dei conti.

PRESIDENTE. Questa osservazione si riferisce, però, all'emendamento 1.5, che abbiamo già votato.

PAOLO CORSINI. Sostanzialmente, l'emendamento in esame è tuttavia del tutto in linea con le osservazioni che abbiamo esposto precedentemente con la collega Mogherini e con il collega Mecacci.

MATTEO MECACCI. Signor presidente, io insisto su questo punto: nella discussione che abbiamo tenuto la settimana scorsa, il Governo ha affermato - è a verbale - che questa struttura, creata appositamente attraverso la task force, sarebbe stata ricollocata all'interno della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo.
Noi abbiamo formulato un emendamento che riprende semplicemente le parole del Governo della scorsa seduta e, francamente, non si capisce perché il parere debba essere contrario. Evidentemente, vi sono elementi poco chiari, quantomeno rispetto a quanto è a verbale relativamente ai lavori della Commissione.
Vorrei, quindi, conoscere dal Governo la ragione di questo cambiamento di opinione rispetto alle affermazioni della scorsa seduta.

PRESIDENTE. Non voglio assolutamente strozzare il dibattito, ma vi ricordo che entro le ore 10 dobbiamo concludere i nostri lavori, perché dobbiamo presentarci in Aula.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI. Mi preme soltanto capire se, essendo in legislativa, stiamo producendo qualcosa di rilevante.
Approfittiamo allora della presenza del Governo per chiedere un chiarimento. Posto che questa task force, una volta approvata da queste Commissioni, esisterà, mi interessa capire in quali strutture del MAE essa rientrerà. È un punto sul quale il Governo non ha fatto chiarezza e, quindi, ci auguriamo che sia possibile ottenere spiegazioni in questa sede, se non altro per capire dove poter contattare questa task force e in quale Direzione generale si collocherà, qualora non venga collocata nella Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento Maran 1.6 sul quale è stato espresso parere contrario dai relatori e dal Governo.
(È respinto).

Pongo in votazione l'articolo 1, con la modifica apportata.
(È approvato).


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Passiamo adesso all'esame dell'articolo 2 e dell'emendamento ad esso riferito.
Anche a nome del relatore per la III Commissione, formulo un invito al ritiro sull'emendamento Mogherini Rebesani 2.1, in considerazione del fatto che le Commissioni, ove lo ritengano, possono chiedere in ogni momento l'intervento dei ministri competenti per acquisire elementi di conoscenza in ordine a tutti gli aspetti concernenti le missioni internazionali, come, peraltro, è avvenuto sin dall'inizio della legislatura. Ricordo, altresì, che, ai sensi della legislazione vigente, il Governo presenta, in merito alle missioni internazionali, una relazione scritta alle Camere con cadenza semestrale.

GIUSEPPE COSSIGA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Il Governo esprime parere conforme ai relatori. Evidentemente, se la volontà è quella di ottenere un impegno forte del Governo a riferire alle Camere, si potrebbe trasformare l'emendamento in un ordine del giorno che il Governo sarebbe disposto ad accettare ove fosse esclusa la cadenza trimestrale.

FEDERICA MOGHERINI REBESANI. Accolgo l'invito del Governo, riservandomi di presentare un ordine del giorno di identico contenuto. Avevamo già presentato questo emendamento nella passata occasione, ma ripresentarlo oggi ha un significato particolare, perché, come tutti sappiamo, ci troviamo a discutere in questa sede, in questa formula, proprio perché si era verificata «una distrazione» - chiamiamola così - per la quale addirittura la Commissione Difesa e la Commissione Affari esteri non erano titolate a discutere e ad approvare il rifinanziamento delle missioni internazionali, mentre lo erano, invece, le Commissioni Bilancio e Finanze.
Ci sembra dunque utile segnalare la necessità di una discussione politica nelle sedi opportune sulle missioni internazionali. Il nostro è un invito al Governo a mantenere questo impegno.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'articolo 2.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 3 e degli emendamenti ad esso riferiti.

SALVATORE CICU. Debbo far rilevare, presidente, che il lavoro svolto dal sottosegretario Crosetto insieme a chi parla e all'onorevole Villecco Calipari, nonostante le rassicurazioni della Ragioneria, rispetto, in maniera particolare, all'emendamento 3.4, sembrerebbe essere stato vanificato in sede di verifica. Questo emendamento non contiene oneri maggiori o aggiuntivi, dunque non si capisce perché ci sia stata una bocciatura che mette in serio pericolo una categoria di lavoratori per la quale ci siamo impegnati tutti insieme, Governo, maggioranza e opposizione.
Voglio far rilevare come vi sia un forte disagio nei confronti di questa situazione. Prevale una visione semplicemente ragionieristica che non tiene in alcun conto, peraltro, delle garanzie previste all'interno dell'emendamento, che testualmente stabilisce: «nell'ambito delle risorse già stanziate a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
Vorremmo, dunque, che il Governo formulasse dei chiarimenti e vorremmo anche capire in maniera precisa perché non ci sia stato un intervento che abbia garantito e confermato l'impegno assunto.

ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI. Ringrazio il deputato Cicu per le sue parole, ma devo dire che le obiezioni che sta sollevando sono state una nostra battaglia sin dall'inizio della vicenda, a partire dal cosiddetto decreto Brunetta, il quale ha colpito 155 lavoratori che sono stati impegnati e tuttora sono impegnati all'estero per le missioni internazionali.
Io l'ho già affermato altre volte in Commissione Difesa, ma forse la Commissione Esteri non conosce bene la questione. Le persone di cui parlo hanno lavorato a Pristina, nei Balcani, in Afghanistan, in Iraq, stanno lavorando per la


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protezione civile in Abruzzo e hanno anche predisposto la pista per l'atterraggio dei leader mondiali partecipanti al G8.
Ebbene, questi 155 lavoratori sono stati resi non più occupabili dalla norma Brunetta. Essa dispone, infatti, che oltre i trentasei mesi e un giorno i dipendenti pubblici non possano essere assunti neanche a tempo determinato. È il caso di questi lavoratori.
Ricordo che erano stati posti in essere diversi tentativi, in altri provvedimenti, da parte della nostra forza politica e, devo riconoscere, con qualche apertura, anche da parte della maggioranza. Tuttavia, tali sforzi non erano confluiti, come è accaduto invece in questo caso, in un emendamento siglato dai due capigruppo della Commissione Difesa, di maggioranza e di opposizione, e concordato col Governo davanti ai sindacati. Questa maggioranza, in Commissione Bilancio, e questo Governo stanno dimostrando di essere praticamente spaccati. Lo hanno già dimostrato quando si è trattato della tabella 11, relativa alle risorse destinate al Ministero della difesa.
Sottosegretario Cossiga, oggi come allora la Difesa è in mano al Ministro Tremonti!

PRESIDENTE. Anche a nome del relatore della III Commissione, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Villecco Calipari 3.1 e 3.2, e parere contrario sull'emendamento Nannicini 3.3.

GIUSEPPE COSSIGA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Esprimo un parere motivato sui singoli emendamenti.
Sugli emendamenti Villecco Calipari 3.1 e 3.2, che vertono sostanzialmente sullo stesso argomento, il Governo si rimette alla Commissione. Si tratta di una definizione che può essere utile nel prosieguo, ma che nell'attuale testo, in effetti, non provocherebbe alcun problema.
In relazione all'emendamento Nannicini 3.3, confermo il parere contrario del Governo.
Per quanto riguarda l'emendamento 3.4, dispiace che su una tematica di questo tipo vengano fatte osservazioni, nei confronti del Governo e del Ministero della difesa, che sinceramente non ci saremmo aspettati. Faccio presente che la contrarietà espressa dalla V Commissione è ovviamente legata a tematiche della Ragioneria, che sono fortemente complicate anche dalla natura di questo provvedimento e dalla forma della sua copertura finanziaria. Non posso che confermare che, nel merito, il Ministero della difesa si sta comunque attivando per individuare altre forme di copertura per questa evidente necessità, attraverso provvedimenti che sono già all'esame del Parlamento, e che, sullo stesso argomento, sono in corso iniziative legislative nell'altro ramo del Parlamento.
La tematica, quindi, viene tenuta presente; non mi sembra di intravedere in questo parere contrario della V Commissione, su motivazione da parte della Ragioneria, alcuna spaccatura, né tra il Governo e la sua maggioranza né, tantomeno, all'interno del Governo.

GIACOMO STUCCHI. Visto che il Governo si è rimesso alla Commissione, anche noi della Lega Nord Padania dichiariamo il nostro voto favorevole sui primi due emendamenti e contrario sul terzo.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento 3.1 Villecco Calipari, sul quale i relatori hanno espresso parere favorevole e il Governo si è rimesso alla Commissione.
(È approvato).

Pongo in votazione l'emendamento 3.2 Villecco Calipari, sul quale i relatori hanno espresso parere favorevole e il Governo si è rimesso alla Commissione.
(È approvato).

Pongo in votazione l'emendamento 3.3 Nannicini, sul quale i relatori ed il Governo hanno espresso parere contrario.
(È respinto).


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Pongo in votazione l'articolo 3, con le modifiche apportate.
(È approvato).

Colleghi, vi ricordo che è assolutamente necessario che l'approvazione di questo provvedimento avvenga in concomitanza col decreto nel quale sono contenute le norme di copertura finanziaria, altrimenti i nostri militari rimarrebbero senza una copertura legislativa. Poiché non credo che ci siano ostacoli all'approvazione, vi invito a rimanere ancora qualche minuto, anche perché in Aula ci sono trenta iscritti a parlare e non sono previste votazioni.
Nessuno chiedendo di intervenire, pongo in votazione l'articolo 4.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Anche a nome del relatore per la III Commissione, esprimo parere favorevole sull'emendamento Villecco Calipari 5.1 e parere contrario all'emendamento Evangelisti 5.2. Il parere contrario è motivato dal fatto che qualsiasi valutazione in ordine alla rendicontazione della spesa statale segue l'apposita procedura prevista per l'esame del rendiconto generale dello Stato che, peraltro, include anche il controllo da parte della Corte dei conti.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Presidente, il Governo si rimette al parere della Commissione per l'emendamento 5.1 ed esprime, invece, parere contrario sull'emendamento 5.2.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento 5.1 Villecco Calipari, sul quale i relatori hanno espresso parere favorevole e il Governo si è rimesso alla Commissione.
(È approvato).

Passiamo all'emendamento Evangelisti 5.2.

AUGUSTO DI STANISLAO. Presidente, non capisco quale sia il problema per il Governo di presentare una relazione da cui risultino le spese sostenute in relazione alle missioni internazionali. Trovo incomprensibile l'atteggiamento dei relatori e del Governo, che si oppongono a tale emendamento; se non in questa sede, mi chiedo in quale altra il Governo debba fornire i dati richiesti.

PRESIDENTE. Onorevole Di Stanislao, io ho dato una spiegazione formale che, forse, non ha ascoltato. Non può costringere gli altri ad accettare la sua tesi. Ognuno esprime la propria opinione.

AUGUSTO DI STANISLAO. Ho ascoltato la sua motivazione, ma mi permetta almeno di non essere d'accordo e di lasciarmi argomentare le mie motivazioni.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'emendamento Evangelisti 5.2, sul quale è stato espresso parere contrario dai relatori e dal Governo.
(È respinto).

Pongo in votazione l'articolo 5, riformulato con la modifica apportata.
(È approvato).

FILIPPO ASCIERTO. Visto il parere contrario all'articolo aggiuntivo 5.02, auspico almeno che lo stesso testo, che è contenuto in un disegno di legge all'esame del Senato, sia approvato nel minor tempo possibile.
Immagino che la Commissione Bilancio abbia espresso parere contrario all'articolo aggiuntivo solo perché esso rientra all'interno di un'altra legge. Altrimenti, essendo identico e non prevedendo costi aggiuntivi, il parere contrario sarebbe irrazionale.

PRESIDENTE. Il deputato Ascierto mi offre l'opportunità di suggerire, più che altro, che il Governo dovrebbe cercare di raccordare le posizioni del Ministero della difesa e del Ministero dell'economia e delle finanze.


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Passiamo all'esame dell'articolo 6, al quale non sono stati presentati emendamenti.
Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 7, al quale non sono stati presentati emendamenti.
Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 8, al quale non sono stati presentati emendamenti.
Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.
(È approvato).

Avverto che sono stati presentati ordini del giorno (vedi allegato 2).

GIUSEPPE COSSIGA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Sull'ordine del giorno Di Stanislao n. 0/2602/2 formulo un invito al ritiro.
Il Governo non vorrebbe esprimere un parere contrario, ma l'ordine del giorno è evidentemente basato su dati non corretti, forse per un'errata interpretazione di alcune affermazioni del Ministro. In questo momento i nostri soldati sono dotati di mezzi particolarmente adeguati: a livello delle forze di coalizione, il Lince può essere considerato il miglior mezzo a disposizione, soprattutto contro la minaccia IED (Improvised Explosive Device).
È un fatto che il Governo presti particolare attenzione a mantenere adeguate tali dotazioni e non è corretto affermare che, attualmente, i nostri soldati non dispongano di mezzi adeguati. Confermo che i mezzi a loro disposizione sono, probabilmente, i migliori in dotazione nel teatro operativo. L'invito è, dunque, al ritiro.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Sull'ordine del giorno Evangelisti n. 0/2602/1 vorrei invitare il presentatore ad espungere dal testo il primo capoverso del dispositivo, perché solo dopo l'esito delle elezioni del 20 agosto potrà essere più realisticamente valutata la realizzabilità di iniziative di dialogo all'interno della società civile afgana del tipo descritto dal proponente. In questo momento, con la campagna elettorale aperta e con la situazione vigente, potrebbe essere opportuno soprassedere a una iniziativa di questo genere.
Per quanto riguarda il secondo capoverso, ricordo che nella riunione dei Ministri degli esteri del G8 svoltasi a Trieste è già stata adottata una dichiarazione con espressi riferimenti al problema del traffico dei narcotici.
Il Governo dichiara quindi la propria disponibilità ad accogliere l'ordine del giorno a condizione che venga espunto dal testo il primo capoverso del dispositivo.

GIUSEPPE COSSIGA, Sottosegretario di Stato per la difesa. Il Governo accoglie l'ordine del giorno Mogherini Rebesani n. 0/2602/3. Per quanto riguarda l'ordine del giorno Di Stanislao n. 0/2602/2, poiché il problema riguarda le premesse, propongo di sopprimere la parte motiva e di sostituire le parole «a valutare le soluzioni tecniche» con le seguenti «a continuare a valutare le opportune soluzioni tecniche». In tal caso, il Governo sarebbe disposto ad accogliere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Di Stanislao, insiste per la votazione dell'ordine del giorno n. 0/2602/2?

AUGUSTO DI STANISLAO. Avevo chiesto al Governo la disponibilità fino a che punto ...

PRESIDENTE. Fino al punto su cui si è espresso.

AUGUSTO DI STANISLAO. Va bene. La proposta del Governo mi sta bene.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno si intende accolto, con la riformulazione testé illustrata dal Governo e l'espunzione della premessa.


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AUGUSTO DI STANISLAO. Sull'ordine del giorno Evangelisti, che mi vede cofirmatario, se ho ben compreso la prima parte viene espunta e l'altra rimane come impegno.

ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Il Governo invita ad espungere dal testo la prima parte del dispositivo, per non pregiudicare, con un voto, una proposta che andrà ripresentata a tempo opportuno. Per quanto riguarda la seconda parte, non vi è nessuna difficoltà ad accoglierla.

AUGUSTO DI STANISLAO. Accolgo la riformulazione.

PRESIDENTE. Intendo richiamare l'attenzione delle Commissioni su una correzione di forma da apportare al testo, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento. In particolare, propongo che all'alinea del comma 20 dell'articolo 1 le parole: «di cui al comma 20» siano sostituite dalle seguenti: «di cui al comma 19».
Pongo in votazione la correzione di forma testé proposta.
(È approvata).

Chiedo, in caso di approvazione, di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del testo.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).

Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto finale, la proposta di legge sarà subito votata per appello nominale.

Votazione nominale.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale della proposta di legge, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Proposta di legge Cirielli e Stefani: «Proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali» (2602):

Presenti e votanti 50
Maggioranza 26
Hanno votato sì 50
(Le Commissioni approvano).

Hanno votato sì: Angeli, Antonione, Ascierto, Biancofiore, Beltrandi, Bonciani, Boniver, Bosi, Chiappori, Cicu, Cirielli, Corsini, D'amico, De Angelis, Di Stanislao, Fallica, Renato Farina, Fava, Gregorio Fontana, Follegot, Garofani, Gidoni, Holzmann, Lo Presti, Giulio Marini, Mazzoni, Mecacci, Migliori, Mogherini Rebesani, Moles, Osvaldo Napoli, Narducci, Nirenstein, Paglia, Arturo Mario Luigi Parisi, Petrenga, Pianetta, Pistelli, Porta, Recchia, Repetti, Ruben, Rugghia, Scandroglio, Stefani, Stucchi, Toccafondi, Tremaglia, Villecco Calipari, Volontè.

La seduta termina alle 10.


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