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Resoconti Stenografici delle sedi Legislativa, Redigente e Referente

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Commissione VII

17.
Mercoledì 20 luglio 2011
INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Aprea Valentina, Presidente ... 2

Proposta di legge (Discussione e rinvio):
Pisicchio ed altri: Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista (C. 2393):

Aprea Valentina, Presidente ... 2 3 4 5 6
Bellotti Luca, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali ... 3 4 5
Giulietti Giuseppe (Misto) ... 4
Goisis Paola (LNP) ... 4 5
Levi Ricardo Franco (PD) ... 4 5
Mazzuca Giancarlo (PdL), Relatore ... 2 3 4 5
Pisicchio Pino (Misto-ApI) ... 5
Zazzera Pierfelice (IdV) ... 4

ALLEGATO: Emendamenti approvati dalla Commissione ... 7

COMMISSIONE VII
CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE

Resoconto stenografico

SEDE LEGISLATIVA


Seduta di mercoledì 20 luglio 2011


Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VALENTINA APREA

La seduta comincia alle 14,25.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Discussione della proposta di legge Pisicchio ed altri: Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista (C. 2393).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge di iniziativa dei deputati Pisicchio ed altri: «Modifiche alla legge 3 febbraio 1963, n. 69, in materia di ordinamento della professione di giornalista».
Avverto che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha definito l'organizzazione della discussione del provvedimento, stabilendo altresì il tempo disponibile, ripartito ai sensi dell'articolo 25, comma 3, del Regolamento.
Ricordo che la Commissione ha già esaminato in sede referente la proposta di legge in titolo, giungendo all'elaborazione di un nuovo testo sul quale le Commissioni competenti hanno espresso i prescritti pareri ai quali la Commissione cultura si è adeguata. Essendo maturati i presupposti in tal senso, è stato quindi richiesto il trasferimento alla sede legislativa, deliberato dall'Assemblea nella seduta del 13 luglio 2011.
Informo che il Governo, con lettera pervenuta l'8 luglio 2011, ha comunicato l'assenso al trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame, con le seguenti condizioni: soppressione dell'articolo 3; precisazione dell'oggetto e delle modalità di svolgimento dell'esame di cultura generale, indicato nell'articolo 1; riformulazione dell'ultimo periodo dell'articolo 6 nel senso seguente: «Con successivo regolamento, da adottare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo provvederà a modificare l'articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 4 febbraio 1965, n. 115, al fine di adeguare le norme ivi contenute alla disposizione del presente comma».
Invito, quindi, il relatore ad intervenire per sapere come intende procedere.
Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

GIANCARLO MAZZUCA, Relatore. Propongo di adottare come nuovo testo per il seguito dell'esame l'ulteriore nuovo testo della proposta C. 2393 elaborato nel corso dell'esame in sede referente e risultante dall'emendamento approvato dalla Commissione in attuazione dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari competenti.
Passo ora ad illustrare i miei emendamenti, in attuazione delle condizioni poste dal Governo.
In particolare, all'articolo 1, il comma 1 viene sostituito con il seguente: «Ai fini


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dell'iscrizione nel registro dei praticanti non sono tenuti a sostenere l'esame di cultura generale, di cui al quarto comma, i soggetti in possesso di titoli di studio non inferiore al diploma di laurea triennale»; il comma 2 viene sostituito con il seguente: «All'articolo 35 della legge 3 febbraio 1963, n. 69, è aggiunto, infine, il seguente periodo: «Per l'iscrizione all'elenco dei pubblicisti è necessario altresì aver superato un esame di cultura generale, diretto ad accertare l'attitudine all'esercizio dell'attività pubblicistica, nonché la conoscenza dei princìpi di deontologia professionale. Tale esame dovrà svolgersi presso l'Ordine regionale di fronte a una Commissione composta dal presidente, dal vicepresidente e dal segretario dello stesso Ordine regionale».
L'articolo 3 è soppresso, seguendo le indicazioni del Governo.
Il secondo periodo del comma 1 dell'articolo 6 è sostituito nei termini già indicati dal presidente.

LUCA BELLOTTI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Il Governo concorda con il relatore.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.
Pongo in votazione la proposta del relatore di adottare come testo base per il prosieguo della discussione l'ulteriore nuovo testo della proposta di legge C. 2393, elaborato nel corso dell'esame in sede referente come risultante dall'emendamento approvato dalla Commissione, in attuazione del parere espresso dalle Commissioni parlamentari competenti.

(È approvata).

Propongo che il termine per la presentazione degli emendamenti sia fissato alle ore 14,35 della giornata odierna.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.

(Così rimane stabilito).

Sospendo brevemente la seduta per consentire il decorso del termine.

La seduta, sospesa alle 14,30, è ripresa alle 14,35.

PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione della proposta di legge in titolo.
Passiamo all'esame degli articoli e degli emendamenti ad essi riferiti.
Avverto che gli emendamenti 1.1, 1.2, 3.1 e 6.1 del relatore, già illustrati dal relatore, saranno posti in votazione in linea di principio e, ove approvati, saranno trasmessi alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere.
Se non vi sono obiezioni, gli articoli 2, 4 e 5 si intendono accantonati.

(Così rimane stabilito).

Passiamo all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso presentati.

GIANCARLO MAZZUCA, Relatore. Raccomando l'approvazione degli emendamenti da me presentati.

LUCA BELLOTTI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Il Governo esprime parere favorevole sugli emendamenti presentati dal relatore.

PRESIDENTE. Pongo in votazione, in linea di principio, l'emendamento 1.1 del relatore.
(È approvato).

Pongo in votazione, in linea di principio, l'emendamento 1.2 del relatore.
(È approvato).


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Passiamo all'esame dell'articolo 3 e dell'emendamento interamente soppressivo ad esso riferito.

GIANCARLO MAZZUCA, Relatore. Raccomando l'approvazione dell'emendamento da me presentato 3.1.

LUCA BELLOTTI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Il Governo esprime parere favorevole sull'emendamento del 3.1 del relatore

PAOLA GOISIS. Vorrei chiedere una precisazione: per quale motivo si intende eliminare l'articolo 3 che, mi pare, riguardi il codice etico?

PRESIDENTE. Riguarda il codice deontologico.

PAOLA GOISIS. Deontologico o etico, non è tanto diverso.

PRESIDENTE. È stata eliminata la Commissione deontologica nazionale. È rimasta, però, a livello regionale. La modifica è stata richiesta dalla giustizia.

GIUSEPPE GIULIETTI. L'osservazione dell'onorevole Goisis, che so essere condivisa da molti colleghi, ha un fondamento. È chiaro che il relatore ha recepito una serie di indicazioni e di osservazioni e anch'io ritengo prevalente, a questo punto, l'esigenza di approvazione del testo, in modo tale da poterlo inviare al Senato, piuttosto che ritardarla. Sono quarant'anni che, nell'attesa della discussione sulla riforma dell'ordine, non si sono neanche modificati i criteri di elezione, quindi la questione posta non è di poco conto.
La questione della Commissione deontologica e la questione del giurì erano molto delicate e rilevanti. A prescindere dal voto finale, sottolineiamo l'esistenza di questo problema molto delicato, che resta aperto. Mi rendo conto che c'è un'esigenza di completamento, ma volevo che fosse verbalizzato che la questione della Commissione deontologica è di grande rilievo. Anch'io continuo a restare molto stupito del fatto che su questo tema il Governo, anzi i singoli uffici, prima sul giurì poi sulla Commissione deontologica abbiano manifestato delle perplessità.

RICARDO FRANCO LEVI. Esprimo lo stupore e lo sconcerto per un provvedimento che alla fine è arrivato a definire nient'altro che il numero massimo dei componenti del Consiglio nazionale dell'ordine. Oltre a questo non c'è più nulla. Stiamo semplicemente dicendo che il Consiglio non potrà avere più di 90 componenti, il che è certamente positivo, perché credo che oggi siano 150, ma è poca cosa.
Debbo dire che l'eliminazione da questo disegno di legge del giurì, che era il nuovo strumento che avrebbe consentito di offrire un luogo per dirimere le controversie tra i giornalisti e gli editori e i soggetti che si sentissero lesi nei loro diritti da quanto pubblicato su un giornale, offrendo una stanza di compensazione - ancorché definita dalla legge ma informale e al riparo da leggi di censura o leggi che potessero influire sulla capacità di portare libera informazione - deprime di molto il valore e il livello della legge.

PIERFELICE ZAZZERA. Signor presidente, a parte il merito del singolo emendamento 3.1 devo manifestare la mia sorpresa: la proposta di legge di partenza dell'onorevole Pisicchio, ma soprattutto il tentativo di far passare, attraverso questa Commissione, un percorso condiviso per provare a riformare l'ordine professionale dei giornalisti mi sembra che sia terribilmente naufragato. In questa legge non c'è nulla. Nonostante l'impegno che come Italia dei Valori abbiamo assunto perché questo possa rappresentare un primo passo per avviare un percorso di rinnovamento dell'ordine professionale dei giornalisti, ritengo - lo dico a voi che siete espressione del mondo liberale di centrodestra - che forse sia il momento di


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cominciare a ragionare sulle liberalizzazioni vere. Sono sempre più convinto che è necessario ragionare su un cambiamento vero in questo Paese, che significa l'abrogazione degli ordini professionali. Dopo l'abrogazione dell'articolo 3, che significa anche intervenire su deliberazioni che riguardano le sanzioni, penso che in questa legge non ci sia più nulla.

PAOLA GOISIS. Ribadisco le perplessità che ho espresso prima. Dopo l'eliminazione del giurì, adesso viene rivista anche la Commissione deontologica, che rimane solo a livello regionale.
Se a questo riguardo non ci date dei chiarimenti che ci convincano, noi ribadiamo le nostre perplessità e non so se voteremo a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Alle condizioni date, ci conviene comunque avviare una modifica, altrimenti rimane tutto come prima.

PINO PISICCHIO. Aderisco a quanto detto dai colleghi in precedenza. Aggiungo solo che dopo quarant'anni diventa assolutamente necessario porre mano a un processo virtuoso che comincia con la revisione del numero complessivo dei componenti del Consiglio: sono 150, ma nel prossimo giro sarebbero stati 170, se non avessimo posto mano a questa proposta.
Siamo nelle condizioni, forse, di compiere un gesto insieme. Lo dico alla collega Goisis, che opportunamente sottolineava una perplessità. Dico, dunque, che dobbiamo portare a casa questo primo passo e insieme riproporre gli interventi necessari per quanto concerne la Commissione deontologica e il giurì. Lo facciamo con un'iniziativa bipartisan, con la stessa passione, la stessa partecipazione e lo stesso senso di responsabilità che hanno animato finora i lavori di questa Commissione. Possiamo farlo riprendendo letteralmente tutto ciò che è stato stralciato.

GIANCARLO MAZZUCA, Relatore. Le perplessità sollevate da vari colleghi sono anche le mie, non tanto per la Commissione deontologica quanto per il giurì. Soprattutto in tempi di polemiche sulle intercettazioni, faccio presente che il giurì serviva per cercare di snellire i procedimenti giudiziari.
Sono d'accordo con Giulietti nel senso che occorre intanto portare a casa questo aspetto voluto fortemente dalla categoria dei giornalisti per snellire un'organizzazione assolutamente macchinosa e vecchia di quaranta anni.
Mi rendo conto che è una piccola cosa, ma intanto portiamo a casa la riduzione dei componenti del Consiglio e la previsione di esami più adeguati per quanto riguarda i pubblicisti.
Senz'altro mi impegnerò, con i colleghi Levi, Pisicchio e chi vuole unirsi a noi, per arrivare a una legge ad hoc soprattutto sul giurì. A mio parere, questo è un argomento importantissimo, che però prescinde dall'ordine dei giornalisti.

RICARDO FRANCO LEVI. Il gruppo del Partito Democratico si asterrà su questo emendamento.

PRESIDENTE. Pongo in votazione, in linea di principio, l'emendamento 3.1 del relatore.
(È approvato).

Passiamo all'esame dell'articolo 6 e dell'emendamento ad esso presentato.

GIANCARLO MAZZUCA, Relatore. Raccomando l'approvazione dell'emendamento da me presentato 6.1

LUCA BELLOTTI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Il Governo esprime parere favorevole sull'emendamento del 6.1 del relatore.


Pag. 6


PRESIDENTE. Pongo in votazione, in linea di principio, l'emendamento 6.1 del relatore.

(È approvato).

Avverto che gli emendamenti approvati in linea di principio (vedi allegato) saranno trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti per l'espressione del prescritto parere.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvio quindi il seguito della discussione ad altra seduta e saluto il sottosegretario Bellotti che ci ha aiutato durante l'esame del provvedimento.

La seduta termina alle 14,45.


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