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Resoconti Stenografici delle sedi Legislativa, Redigente e Referente

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Commissione IX

8.
Martedì 14 luglio 2009
INDICE

Variazione nella composizione della Commissione:

Valducci Mario, Presidente ... 3

Sulla pubblicità dei lavori:

Valducci Mario, Presidente ... 3

Testo unificato delle proposte di legge (Seguito della discussione e rinvio):
Zeller e Brugger: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di limitazioni nella guida e di sanzioni per talune violazioni ( 44 ); Contento: Disposizioni per accrescere la sicurezza della circolazione stradale mediante l'utilizzo della segnaletica orizzontale ( 419 ); Formisano Anna Teresa: Modifica all'articolo 126 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di conferma della validità della patente di guida per soggetti post-comatosi ( 471 ); Meta ed altri: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale ( 649 ); Carlucci: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, nonché di iscrizione delle violazioni nell'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida ( 772 ); Lulli ed altri: Modifica dell'articolo 78 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli a motore ( 844 ); Conte: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di regole di comportamento nell'esecuzione dei servizi di polizia stradale, di limiti all'utilizzo di apparecchi per la rilevazione della velocità e di destinazione delle entrate derivanti dalle sanzioni per la violazione dei limiti di velocità ( 965 ); Velo ed altri: Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di confisca dei veicoli in caso di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti ( 1075 ); Boffa ed altri: Introduzione dell'articolo 126-ter del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di certificato a punti di idoneità alla guida di ciclomotori ( 1101 ); Velo ed altri: Modifiche agli articoli 188 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e 74 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in materia di contrassegni per la circolazione e la sosta dei veicoli al servizio delle persone invalide ( 1190 ); Vannucci: Modifica all'articolo 116 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per l'introduzione della prova pratica per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori ( 1469 ); Lorenzin ed altri: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida accompagnata dei minori di anni sedici e di esercitazioni di guida ( 1488 ); Moffa ed altri: Disposizioni per il miglioramento della segnaletica stradale e delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 ( 1717 ); Minasso ed altri: Modifica dell'articolo 78 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli a motore ( 1737 ); Giammanco: Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di omicidio commesso a causa della guida in stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti ( 1766 ); Dussin Guido ed altri: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e altre disposizioni in materia di circolazione delle biciclette e di caratteristiche tecniche delle piste ciclabili ( 1998 ); Cosenza: Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti ( 2177 ); Barbieri: Modifica degli articoli 72, 75, 76, 78, 79 e 80 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di equipaggiamento dei veicoli e di omologazione degli stessi e delle loro dotazioni ( 2299 ); Consiglio regionale del Veneto: Disposizioni per la disciplina e la diffusione della pratica del guidatore designato ( 2322 ); Consiglio regionale del Veneto: Disposizioni in materia di bevande alcoliche e interventi per il miglioramento della sicurezza stradale ( 2349 ); Stasi: Modifiche agli articoli 126-bis e 208 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di superamento dell'esame per il recupero del punteggio della patente nonché di adempimenti degli enti locali in ordine ai proventi delle sanzioni amministrative ( 2406 ); Bratti e Motta: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di tutela dell'utenza debole e per il miglioramento della sicurezza della mobilità ciclistica e pedonale ( 2480 ): ... 4

Valducci Mario, Presidente ... 4 6 7 11 15 16
Compagnon Angelo (UdC) ... 6 8 15
Giachino Bartolomeo, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti ... 6 9
Iapicca Maurizio (PdL) ... 6
Meta Michele Pompeo (PD) ... 12
Misiti Aurelio Salvatore (IdV) ... 7
Moffa Silvano (PdL), Relatore ... 6 7 16
Montagnoli Alessandro (LNP) ... 6 7 10 14 16
Pini Gianluca (LNP) ... 9
Simeoni Giorgio (PdL) ... 14 15
Zeller Karl (Misto- Min. ling.) ... 8 9

ALLEGATO: Proposte emendative riferite al testo base ... 17

COMMISSIONE IX
TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI

Resoconto stenografico

SEDE LEGISLATIVA


Seduta di martedì 14 luglio 2009


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARIO VALDUCCI

La seduta comincia alle 12,40.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Variazione nella composizione della Commissione.

PRESIDENTE. Avverto che il deputato Matteo Salvini, appartenente al gruppo Lega Nord Padania, ha cessato di far parte della Commissione.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.


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Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge Zeller e Brugger: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di limitazioni nella guida e di sanzioni per talune violazioni (44); Contento: Disposizioni per accrescere la sicurezza della circolazione stradale mediante l'utilizzo della segnaletica orizzontale (419); Formisano Anna Teresa: Modifica all'articolo 126 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di conferma della validità della patente di guida per soggetti post-comatosi (471); Meta ed altri: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale (649); Carlucci: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, nonché di iscrizione delle violazioni nell'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida (772); Lulli ed altri: Modifica dell'articolo 78 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli a motore (844); Conte: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di regole di comportamento nell'esecuzione dei servizi di polizia stradale, di limiti all'utilizzo di apparecchi per la rilevazione della velocità e di destinazione delle entrate derivanti dalle sanzioni per la violazione dei limiti di velocità (965); Velo ed altri: Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di confisca dei veicoli in caso di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti (1075); Boffa ed altri: Introduzione dell'articolo 126-ter del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di certificato a punti di idoneità alla guida di ciclomotori (1101); Velo ed altri: Modifiche agli articoli 188 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e 74 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in materia di contrassegni per la circolazione e la sosta dei veicoli al servizio delle persone invalide (1190); Vannucci: Modifica all'articolo 116 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per l'introduzione della prova pratica per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori (1469); Lorenzin ed altri: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida accompagnata dei minori di anni sedici e di esercitazioni di guida (1488); Moffa ed altri: Disposizioni per il miglioramento della segnaletica stradale e delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (1717); Minasso ed altri: Modifica dell'articolo 78 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli a motore (1737); Giammanco: Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di omicidio commesso a causa della guida in stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti (1766); Dussin Guido ed altri: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e altre disposizioni in materia di circolazione delle biciclette e di caratteristiche tecniche delle piste ciclabili (1998); Cosenza: Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti (2177); Barbieri: Modifica degli articoli 72, 75, 76, 78, 79 e 80 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di equipaggiamento dei veicoli e di omologazione degli stessi e delle loro dotazioni (2299); Consiglio regionale del Veneto: Disposizioni per la disciplina e la diffusione della pratica del guidatore designato (2322); Consiglio regionale del Veneto: Disposizioni in materia di bevande alcoliche e interventi per il miglioramento della sicurezza stradale (2349); Stasi: Modifiche agli articoli 126-bis e 208 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di superamento dell'esame per il recupero del punteggio della patente nonché di adempimenti degli enti locali in ordine ai proventi delle sanzioni amministrative (2406); Bratti e Motta: Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di tutela dell'utenza debole e per il miglioramento della sicurezza della mobilità ciclistica e pedonale (2480).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa dei deputati Zeller e Brugger: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di limitazioni nella guida e di sanzioni per talune violazioni»; Contento: «Disposizioni per accrescere la sicurezza della circolazione stradale mediante l'utilizzo della segnaletica orizzontale»; Formisano Anna Teresa: «Modifica all'articolo 126 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di conferma della validità della patente di guida per soggetti post-comatosi»; Meta ed altri: «Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale»; Carlucci: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, nonché di iscrizione delle violazioni nell'anagrafe nazionale degli abilitati alla guida»; Lulli ed altri: «Modifica dell'articolo 78 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche


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costruttive dei veicoli a motore»; Conte: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di regole di comportamento nell'esecuzione dei servizi di polizia stradale, di limiti all'utilizzo di apparecchi per la rilevazione della velocità e di destinazione delle entrate derivanti dalle sanzioni per la violazione dei limiti di velocità»; Velo ed altri: «Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di confisca dei veicoli in caso di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti»; Boffa ed altri: «Introduzione dell'articolo 126-ter del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di certificato a punti di idoneità alla guida di ciclomotori»; Velo ed altri: «Modifiche agli articoli 188 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e 74 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in materia di contrassegni per la circolazione e la sosta dei veicoli al servizio delle persone invalide»; Vannucci: «Modifica all'articolo 116 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per l'introduzione della prova pratica per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori»; Lorenzin ed altri: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida accompagnata dei minori di anni sedici e di esercitazioni di guida»; Moffa ed altri: «Disposizioni per il miglioramento della segnaletica stradale e delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285»; Minasso ed altri: «Modifica dell'articolo 78 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli a motore»; Giammanco: «Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di omicidio commesso a causa della guida in stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti»; Dussin Guido ed altri: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e altre disposizioni in materia di circolazione delle biciclette e di caratteristiche tecniche delle piste ciclabili»; Cosenza: «Modifiche agli articoli 186 e 187 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti»; Barbieri: «Modifica degli articoli 72, 75, 76, 78, 79 e 80 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di equipaggiamento dei veicoli e di omologazione degli stessi e delle loro dotazioni»; Consiglio regionale del Veneto: «Disposizioni per la disciplina e la diffusione della pratica del guidatore designato»; Consiglio regionale del Veneto: «Disposizioni in materia di bevande alcoliche e interventi per il miglioramento della sicurezza stradale»; Stasi: «Modifiche agli articoli 126-bis e 208 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di superamento dell'esame per il recupero del punteggio della patente nonché di adempimenti degli enti locali in ordine ai proventi delle sanzioni amministrative»; Bratti e Motta: «Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di tutela dell'utenza debole e per il miglioramento della sicurezza della mobilità ciclistica e pedonale».
Ricordo che nella seduta dell'8 luglio scorso è stato accantonato l'emendamento Montagnoli 22.23. Avverto altresì che il relatore ha presentato l'emendamento 15.10, che è in distribuzione. Le proposte emendative esaminate nel corso della seduta saranno pubblicate in allegato al resoconto stenografico (vedi allegato).
Do la parola al relatore, onorevole Moffa, per illustrare l'emendamento 15.10 ed esprimere il proprio orientamento in merito all'emendamento Montagnoli 22.23.


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SILVANO MOFFA, Relatore. L'emendamento 15.10 da me presentato tende a regolamentare la messa in opera dei dossi artificiali. Attualmente, come sapete, la norma consente l'installazione dei dossi all'interno delle aree urbane nelle strade di categoria E, ossia le strade di quartiere; non lo consente sulle strade a scorrimento veloce. C'è un diffuso non rispetto di questa norma sostanziale, ma c'è anche un'obiettiva necessità, che nasce dal fatto che in queste strade a scorrimento veloce il rischio di incidentalità a volte è molto alto. L'idea è quella di presentare un emendamento che consenta sostanzialmente anche a questa categoria di strade il posizionamento di dossi, purché nel tratto indicato venga ridotto alla velocità a 50 km/h. In questa maniera non andiamo a riclassificare le strade e andiamo a contemperare questa esigenza, che è giustamente avvertita dai comuni, con il rispetto sostanziale del codice della strada. Se siete d'accordo riformulerei il testo in questi termini e lo sottoporrei alla vostra valutazione.
Per quanto concerne l'emendamento Montagnoli 22.23, invito il presentatore a ritirarlo, eventualmente valutando l'opportunità di presentare un ordine del giorno.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Esprimo parere favorevole sull'emendamento 15.10 del relatore.

MAURIZIO IAPICCA. Presidente, mi fa piacere che sia stato presentato questo emendamento da parte del relatore, perché recupera in larga parte i contenuti di un emendamento a mia firma presentato durante l'esame in sede referente e ritirato.

PRESIDENTE. Questo emendamento serve anche a regolarizzare la situazione di molti comuni che hanno messo i dossi non in strade di quartiere ma all'interno del centro abitato, soprattutto in prossimità delle scuole, e che attualmente sono irregolari, anche se sono tantissimi i comuni che l'hanno posizionati. Questo emendamento quindi serve a regolarizzare un po' la situazione attuale di tanti comuni.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Sicuramente è un problema di tantissimi comuni. Ricordo che sulle strade provinciali, la provincia tuttora vieta l'utilizzo dei dossi. Utilizzare il termine «dossi artificiali» non credo sia sufficiente. Potremmo utilizzare «modalità» al posto di «tipologie». Potremmo individuare una tra le tante tipologie esistenti: oggi abbiamo dossi in gomma molto costosi, altri per la cui installazione si richiedono interventi sulla pavimentazione. Quindi non so se sia utile lasciare solo il termine «dossi artificiali» o inserire una terminologia un po' diversa. Se utilizziamo la parola «dossi» si intendono solo quelli gommati, che costano mille euro l'uno, quindi facciamo sicuramente un bel regalo alle ditte che li producono, ma non so se, dal punto di vista tecnico, convenga usare «dossi» ovvero «rallentatori di velocità» ovvero «dissuasori». Tuttora sono in corso cause per incidenti mortali provocati proprio da questi dossi in gomma. Dipende anche dall'altezza che hanno e da come vengono posizionati, per cui io non sarei favorevole ad utilizzare semplicemente il termine «dossi» ma magari sentirei se il rappresentante del Governo può consigliare una terminologia idonea. Altrimenti potremmo demandare la definizione della disciplina ad un decreto ministeriale.

SILVANO MOFFA, Relatore. Vorrei spiegare meglio. Nell'ambito dell'emendamento si rinvia ad una regolamentazione ministeriale, perché trattasi comunque di dossi artificiali, sia se in gomma sia se costruiti, come avviene adesso, in cemento. Io sconsiglierei l'uso del solo termine «dossi», perché i dossi sono classificati in maniera molto diversa. Qui invece parliamo di dossi artificiali rinviando ad una regolamentazione più opportuna che tenga conto delle eventuali eccezioni che il collega sollevava.

ANGELO COMPAGNON. Nutro parecchie perplessità su questi dispositivi che


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sono sparsi un po' dovunque. Ferma restando la necessità di creare condizioni di sicurezza dove ci sono le scuole e nei centri abitati, noi sappiamo che in alcune situazioni i dossi hanno creato incidenti. C'è stato un abuso, perché oltre ai limiti di velocità e alla presenza di vigili ci sono anche questi dissuasori. Presentare un altro emendamento del relatore - ne abbiamo sentiti tanti nelle ultime sedute che sicuramente hanno tentato di andare nel verso di migliorare il testo, ma che sono stati presentati all'ultimo momento - che non decide niente, ma crea solo le condizioni per demandare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti l'emanazione di un altro regolamento nel quale il Ministero dovrà decidere come fare, dove metterli e come chiamarli non mi sembra un buon modo di procedere. Su questo nutro molte perplessità, perché anche questo modo di procedere conferma la filosofia di questo provvedimento, sulla quale tutti voi sapete come la penso. Potremmo mettere anche dei muretti di cinquanta centimetri e poi magari farli saltare a piedi, per ottenere il massimo della sicurezza. Io non sono molto d'accordo, soprattutto per il fatto che è una proposta che non va in fondo al problema, ma delega a qualcun altro la soluzione.

PRESIDENTE. Ritengo opportuno procedere in primo luogo all'esame dell'emendamento Montagnoli 22.23 e successivamente passare all'esame dell'emendamento 15.10 del relatore.
Riprendiamo quindi l'esame dell'emendamento Montagnoli 22.23 precedentemente accantonato.

SILVANO MOFFA, Relatore. Invito nuovamente il presentatore a ritirare l'emendamento 22.23 e a trasformarlo in un ordine del giorno, anche a seguito della discussione che si è svolta nella precedente seduta.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Vorrei intervenire sull'emendamento a firma mia e dell'onorevole Pini, accantonato la settimana scorsa. Durante l'esame presso questa Commissione c'era anche l'autorevole presenza del Ministro delle infrastrutture dei trasporti, che ha detto che dal punto di vista personale era d'accordo con questo emendamento. Ci siamo presi due o tre giorni per trovare una soluzione che potesse accontentare tutta la Commissione su una questione in discussione da mesi, sulla quale, in questa Commissione, tre ministri hanno dichiarato che l'attuale normativa non ha mai funzionato. Lo stesso relatore l'ha dichiarato. Per questo la settimana scorsa siamo rimasti ad attendere il Governo che ci proponesse una formulazione alternativa. Io chiedo al Governo se c'è questa alternativa, come era stato promesso. Questo era l'impegno che si era preso il Governo. È innegabile che oggi ci sia una problematica, è innegabile che siamo davanti ad un testo condiviso che punta alla sicurezza, con delle tematiche ben chiare e soprattutto relative ai giovani. Il principio è quello stabilito fin dall'inizio. Penso che dovremmo avere il coraggio di risolvere anche questa questione, perché il Governo si era impegnato a darci una risposta.

AURELIO SALVATORE MISITI. Ribadisco la mia posizione favorevole sui contenuti dell'emendamento Montagnoli; credo che sia giusto che il sindaco sia protagonista, perché in questo modo si può attuare una politica che riguarda non solo questi locali, ma tutti i locali del comune. È evidente che la tendenza è quella di ridurre il fenomeno. La mia posizione mi accomuna a tre ministri, ma questo non mi meraviglia.
A questo punto, dato che questa è una questione importante ma non decisiva in tutto il testo, penso che sarebbe opportuno che la Commissione condividesse il testo di un ordine del giorno e lo approvasse. Penso che sia corretto risolvere questo fenomeno nell'ambito delle norme che intervengono sul codice della strada e che sia fondamentale il passaggio della competenza dalle autorità centrali a quelle locali. Benché, quindi, io ritenga che l'emendamento persegua finalità condivisibili, ho qualche dubbio che sia completo


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e sia efficace, in quanto non so se sia sufficiente prevedere che i locali possano somministrare bevande alcoliche fino a 30 minuti prima della chiusura.
La mia posizione è, quindi, a favore del ritiro di questo emendamento e dell'approvazione di un ordine del giorno a firma della Commissione. Penso che sia giusto tener conto di questo fenomeno, che va disciplinato nel testo che il Governo si accinge a presentare. Se il Governo si impegnasse a farlo, io suggerirei all'amico Montagnoli di non insistere e di ritirare l'emendamento.

KARL ZELLER. Sono piuttosto amareggiato, perché noi - come anche il gruppo della Lega nord - abbiamo dato il nostro assenso alla sede legislativa, perché ci è stato promesso di affrontare e risolvere questo problema della somministrazione delle bevande alcoliche dopo le due di notte. Nella seduta della settimana scorsa ci è stato chiesto di rimandare di due o tre giorni per trovare una soluzione di mediazione. Adesso nulla di questo viene fatto e ci viene chiesto di presentare un ordine del giorno; sappiamo tutti che l'ordine del giorno non ha la stessa efficacia, non risolve il problema, perché il problema dobbiamo affrontarlo noi nell'ambito della legge.
Noi abbiamo proposto tre soluzioni diverse: la prima, di tornare allo status quo ante, perché tutti i ministri hanno confermato - come è stato già ampiamente ricordato - che la regola non ha funzionato; la seconda ipotesi è quella di far passare il testo già varato quasi all'unanimità alla Camera in occasione dell'esame del disegno di legge comunitaria per il 2008, ossia l'emendamento Pini; la terza ipotesi è quella proposta dal deputato Montagnoli, di precisare che siano i sindaci competenti a disciplinare la somministrazione delle bevande alcoliche negli orari notturni. Tutti noi sappiamo che la situazione attuale non è corretta, è una situazione discriminatoria, perché il divieto non vale per tutti i locali e ciononostante non si ha il coraggio politico di affrontarla.
Io non sono d'accordo con la presentazione di un ordine del giorno e il mio gruppo voterà a favore dell'emendamento Montagnoli o a favore di un altro dei tre emendamenti presentati su questo argomento. Trovo imbarazzante che si sia trovato un accordo su tutto e proprio su questo tema si ha paura di esprimersi.

ANGELO COMPAGNON. La discussione su questo emendamento e le modalità con cui si sta procedendo mi confortano sul fatto che era giusto esprimere contrarietà, come io ho fatto, all'assenso alla sede legislativa. Lo ribadirò anche in dichiarazione di voto e in tutte le sedi in cui avrò modo di parlare. Il tema che stiamo trattando era uno dei motivi per i quali ritenevo giusto che questo provvedimento fosse discusso dall'Assemblea e la discussione su questo emendamento è la dimostrazione - come avevo purtroppo paventato - che alla fine la legislativa, che doveva essere la sede per l'approvazione di un testo concordato, che portato all'esame dell'Aula avrebbe rischiato di non essere approvato, non si è rivelata la scelta più corretta, dato che il testo non è per niente concordato e che alcuni hanno fatto scelte legittime, e altri, che erano convinti che le loro fossero altrettanto legittime e pertanto venissero approvate attraverso la legislativa, si trovano, non solo con questo ma anche con altri emendamenti, ad essere non dico presi in giro ma certamente inascoltati.
Per entrare nel merito dell'emendamento, ritengo che non votare questo emendamento - il cui contenuto è già riduttivo rispetto a quello che in questa Commissione si era quasi concordato - significherebbe venir meno anche all'impegno preso da parte di questa Commissione all'unanimità rispetto ad una serie di audizioni che qui abbiamo svolto. Non so che cosa faranno i firmatari, spero non lo ritirino, ma se sarà messo in votazione ovviamente io voterò a favore, anche perché la disposizione è anche meno severa rispetto a quella che avevamo concordato. Mi aspetto che almeno questo serva in futuro ad avere comportamenti diversi,


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perché certe volte ad essere troppo buoni o troppo educati o troppo simpatici si rischia di passare per qualcos'altro.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Mi dispiacciono un po' le parole dell'onorevole Compagnon. Questa Commissione ha fatto, a mio giudizio, un lavoro importantissimo. La disponibilità che ha dato il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che avete audito la settimana scorsa, è tutto meno che un ordine del giorno che non vale niente. Il Ministro ha detto che questa non è la sede opportuna per discutere questo emendamento, ma che se viene presentato un ordine del giorno su questa questione, al momento della delega alla revisione del codice se ne parlerà e ha detto espressamente che cosa ne pensa. Quindi non è un ordine del giorno che non vale niente, ci sono parole precise dette da un rappresentante autorevole del Governo come il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Ribadisco quindi il suggerimento di trasformare questo emendamento in un ordine del giorno che il Governo accoglierà e che si farà carico di attuare in una sede opportuna. In questo testo, che dà un messaggio forte al Paese sulla sicurezza stradale, il Ministro non ritiene di accogliere questa disposizione. Se il Ministro si è espresso in questo modo, io non posso che ribadirlo. Non vorrei comunque che fosse sottovalutata la dichiarazione del Ministro, che invece è una dichiarazione importante.

KARL ZELLER. Mi dispiace sentire il sottosegretario Giachino, che stimo moltissimo e con il quale abbiamo fatto un bel lavoro insieme, dire queste parole. Io non comprendo una cosa: prima ci è stato detto che non era possibile affrontare questa questione in questa sede, perché non faceva parte della sicurezza stradale. Allora io non comprendo in che modo, giuridicamente, il Governo avrà la possibilità di affrontare questa questione nell'ambito della delega per la riforma del codice della strada. La disposizione della quale stiamo discutendo non fa parte del codice della strada, ma è stata introdotta a margine di un decreto-legge che recava modifiche al codice della strada. Se almeno il Governo ci dicesse che, nel caso passasse l'ordine del giorno, predisporrebbe una proposta di legge su questa questione è un conto; ma non può dirci che la questione sarà affrontata nell'ambito dell'esercizio della delega per la riforma del codice della strada, per il semplice motivo che non sta nel codice della strada.

BARTOLOMEO GIACHINO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Le posso rispondere con una battuta? Siccome nella sua regione si svolge una bellissima stagione musicale, gli esperti dicono che il tono fa la musica. Allora, in questo provvedimento importantissimo che la Commissione ha portato avanti e al quale il Governo ha cercato di dare un contributo il più vicino possibile agli intendimenti dei commissari, questo emendamento altera il tono, dà un messaggio di apertura nel momento in cui si vuole dare un messaggio di forte impegno a migliorare i livelli di sicurezza stradale. Trasformarlo in un ordine del giorno non ne fa perdere completamente il significato. Il Ministro ha detto di essere disponibile ad accoglierlo in un altro provvedimento. Ha detto anche che lo condivideva, ma che non riteneva dovesse essere discusso in questa sede. Ha chiesto quindi di presentare un ordine del giorno e si è impegnato ad accoglierlo.

GIANLUCA PINI. Per rispondere alla sua battuta sul piano musicale sull'alterare i toni, qui purtroppo non si alterano solo i toni, qui si altererà il clima evidentemente, visto che c'era un accordo politico ben chiaro, che preludeva alla concessione della sede legislativa, accordo che evidentemente ora viene disatteso. È stato già detto dal collega Montagnoli, ed è stato ricordato anche dal collega Zeller.
Io non faccio parte di questa Commissione e sono qui a sostenere un emendamento che ho sottoscritto e che ho scritto


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e redatto insieme al collega Montagnoli; un emendamento che deriva dal disegno di legge comunitaria per il 2008 e che non è stato approvato in quella sede, perché ci è stato detto che non era quella la sede competente per trattare questa materia, ma che la sede opportuna in cui discuterne sarebbe stata - e vi invito ad andare a leggere il resoconto sia della XIV Commissione sia dell'Assemblea del Senato - questo provvedimento e questo è stato detto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Quindi, sottosegretario Giachino, capisce che c'è qualcosa di stridente tra questo e quello che lei riporta della scorsa seduta della Commissione, che cerca di far passare come un impegno. Si tratta di un impegno che purtroppo non potrà vedere portata a termine la volontà di una parte del legislatore prima di un anno, perché non vedo altri spazi o provvedimenti in cui inserire questo tipo di modifica, che, a detta di tanti ministri che si sono espressi e non solo del suo, è assolutamente necessaria per rendere efficace anche il contrasto all'abuso di alcol.
Allora, ripeto, quello che amareggia molto è vedere che all'interno della maggioranza vi sia qualcuno che si rimangia la parola; questa è la cosa che amareggia di più. Io non so quale atteggiamento terranno i colleghi che proseguiranno i lavori di questa Commissione dopo il voto di questo emendamento. Sia chiaro che il timore di allungare i tempi e il timore sulla lunghezza dei lavori del Senato relativamente a questo provvedimento, qualora venisse bocciato questo emendamento, non è un timore, ma una certezza, perché il gruppo della Lega non si ritiene più assolutamente vincolato ad alcun rispetto dei patti per quel che riguarda i tempi di approvazione del provvedimento.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Ho fatto una richiesta al Governo e intendo avere una risposta. La posizione del Governo, quella appena riportata dal sottosegretario Giachino, ossia l'impegno ad accogliere un eventuale ordine del giorno, mi risulta che sia diversa dalla posizione di altri ministri. La settimana scorsa abbiamo avuto modo di parlare anche con il ministro Maroni, e la posizione non è assolutamente questa. Questa è la posizione di qualche Ministro o del sottosegretario Giachino.
È stata una fase lunga, abbiamo lavorato cinque o sei mesi con la premessa di fare un testo importante sulla sicurezza stradale. Siamo andati a vedere i numeri relativi agli incidenti e abbiamo fatto delle scelte ben specifiche. Io sono alla prima legislatura, per cui tendo a fidarmi delle persone che dicono certe cose. È stato riconosciuto da tutti che questa regola delle due di notte non ha mai funzionato. Abbiamo privilegiato fin da subito la sicurezza stradale, i giovani, la riduzione degli incidenti, la riduzione degli abusi da parte degli enti locali. Nelle ultime settimane e nelle ultime votazioni il relatore ha presentato un'impressionante quantità di nuove proposte, in alcuni casi votate a maggioranza, cosa che non era avvenuta prima, perché la base della sottoscrizione della sede legislativa era il rapporto di chiarezza e di correttezza con tutti, non solo all'interno della maggioranza, ma anche con l'opposizione.
Io stesso, prima di sottoscrivere l'accordo alla sede legislativa, ho parlato con il relatore, e abbiamo sottoscritto undici punti, dei quali abbiamo discusso, che erano il presupposto della sede legislativa. Ed io li ho scritti su un foglio di carta, che ho qui con me. Io sono una di quelle persone che tiene conto molto di più di una stretta di mano che delle parole, ma relativamente a questa vicenda ci sono anche delle parole e sono per di più scritte. Mi ricordo che eravamo presenti io, il presidente, il relatore, l'onorevole Misiti e l'onorevole Meta e mi era stato dato l'incarico di sentire il Ministro dell'interno per capire come formulare questa disposizione, delegando gli enti locali, è così l'ho impostata. È giusto dare le competenze e le responsabilità agli enti locali; sappiamo che l'Italia ha situazioni molto diverse dal punto di vista culturale e sociale e la proposta era stata quella di


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delegare all'ente più vicino al cittadino, come può essere il sindaco ma come potrebbe essere anche la provincia.
La soluzione migliore forse sarebbe stata quella proposta da qualcuno sin dall'inizio, ossia di abolire completamente questa disposizione. Forse questa sarebbe la soluzione migliore, ma noi abbiamo fatto un passo in più, dando gli enti la possibilità di decidere, perché la realtà del Veneto è diversa da quella della riviera, che è diversa da quella di Bolzano, che è diversa da quella della Sicilia. Questa era la premessa per l'assenso al trasferimento in sede legislativa.
Abbiamo aspettato, sono stati presentati molti emendamenti, in buona fede abbiamo atteso che questo provvedimento arrivasse alla fine. Avete tenuto questo emendamento per ultimo, e così non si fa, perché la correttezza è un'altra cosa. Allora era preferibile discuterne all'inizio e magari altri dieci emendamenti andavano a finire in una maniera diversa. Allora è evidente che io, e sicuramente i miei colleghi della Lega, da oggi in poi cambieremo atteggiamento. Non c'è ombra di dubbio, perché una cosa è la fiducia e una cosa sono i dati di fatto. Ci avete portato in fondo aspettando questo emendamento, ma purtroppo qualcuno ha paura.
Si parla del sottosegretario Giovanardi, che sicuramente rappresenta solo se stesso, e la minaccia del blocco della legislativa al Senato viene soltanto da Giovanardi. Noi abbiamo sentito gli altri ministri. Ci siamo fermati su qualcosa di importante da definire. Non ritengo l'ordine del giorno la soluzione migliore, abbiamo già visto cosa succede con gli ordini del giorno quando vengono presentati ed anche accolti in Aula.
Ritengo si tratti di una questione di metodo. O il metodo c'è o non c'è. Sicuramente sono stati approvati molti emendamenti della Lega in questo testo, ma il metodo è un'altra cosa e a me interessa quello. Siamo abituati, come movimento politico, ad essere corretti, e penso che abbiamo dimostrato la nostra correttezza anche in Assemblea, su tanti provvedimenti che magari non ci piacevano. Tuttavia noi siamo coerenti e leali e pretendiamo lealtà anche dagli alleati. Se questo era un punto da discutere insieme, bene, facciamolo adesso. Altrimenti ognuno si assuma le proprie responsabilità, ma sulla fiducia cambiano i rapporti. Questo ve lo dico. Non è questo l'emendamento fondamentale, ma è il metodo che conta. Poi ognuno sappia da adesso in poi come regolarsi, e più che delegare su questo punto gli enti locali, che conoscono esattamente il territorio, magari di concerto o con il supporto delle prefetture, non possiamo fare.
Io mi rendo disponibile ad accogliere una riformulazione dell'emendamento, ma vogliamo risolvere un problema che c'è. Da un lato abbiamo aumentato le sanzioni, abbiamo fatto una stretta sui giovani, dall'altro lasciamo questa questione aperta. Questo non ci sta bene. I problemi noi li vogliamo risolvere. Oltretutto c'è una disparità di trattamento, che riteniamo assolutamente sbagliata, delle discoteche rispetto alle altre categorie di locali. Questa categoria è discriminata rispetto a tutte le altre, rispetto a circoli difesi da determinati partiti; allora lavoriamo anche su quello, o lavoriamo per contrastare gli abusi. La proposta presentata due mesi fa era completa, perché andava anche a colpire chi faceva abusivismo con sanzioni pesantissime. L'abbiamo ridotta. Certo che poi il sindaco assume nuovi poteri, come accade già per effetto del pacchetto sicurezza.
Dobbiamo avere il coraggio di dare delle risposte, che oggi così non ci sono. Io non ritiro sicuramente l'emendamento, ma chiedo che sia posto in votazione. È una cosa sulla quale abbiamo discusso da mesi, prendo atto dell'atteggiamento.

PRESIDENTE. Mi sembra di poter dire tranquillamente che tutto il lavoro svolto non è stato mai vincolato all'approvazione di questo emendamento. Ci tengo a dirlo per un discorso di regolarità e trasparenza al nostro interno, perché sembra che ci sia stato un inganno e penso di poter essere


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testimone che non si è voluto ingannare nessuno dicendo che avremmo trattato questa questione.
Abbiamo sempre detto, e lo ribadisco, che a molti di noi è sembrata dubbia l'efficacia del divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le due di notte rispetto al tema della sicurezza stradale, ma contemporaneamente abbiamo sempre sostenuto che in un periodo in cui le statistiche portano alla luce un forte abuso di alcol soprattutto da parte dei giovani, non sembra opportuno abrogare una disposizione che, per quanto vessatoria rispetto ad una categoria, quella delle discoteche, può tuttavia produrre effetti positivi di contrasto all'abuso di alcol. Abbiamo quindi sempre detto, anche nell'ultimo dibattito, che noi siamo disponibili ad un ordine del giorno che impegni il Governo in tempi rapidi ad assumere una decisione che vada nella direzione di non discriminare questa categoria. Dopo di che, siccome questo è un tema che va oltre il tema della sicurezza stradale, non so se la decisione della maggioranza, del Governo, della maggioranza trasversale che si potrà creare andrà nella direzione di eliminare questa possibilità di approvvigionarsi di alcol in tutti locali dopo le due di notte, consentendo anche alle discoteche, come agli altri locali, di vendere gli alcolici dopo le due di notte, o andrà nella direzione opposta, ovvero verrà deciso che le due di notte siano il termine ultimo per la vendita da parte di tutti gli esercenti.
Ma sicuramente, su questa posizione siamo tutti d'accordo: che questa discriminazione non può né deve andare avanti. Non è un tema che riguarda solo la sicurezza stradale.
Ribadisco che questi due o tre giorni non sono passati invano, abbiamo contattato i ministeri per valutare la possibilità di venire incontro alla assolutamente legittima richiesta da parte della Lega di approvare questo emendamento o un emendamento riformulato che andasse in quella direzione. Vi posso garantire che da parte mia, da parte dell'onorevole Moffa e anche da parte del Governo c'è stata questa sensibilità, c'è stato questo impegno a cercare una soluzione. La soluzione non si è trovata, vi posso garantire che il sottosegretario Giachino non ha riportato solo la posizione del Ministro dei trasporti. È stato consultato anche il Ministro dell'interno, che chiaramente è stato ascoltato con molta attenzione, perché è doppiamente coinvolto, sia nella veste di controllore lungo le nostre strade, sia per la sua competenza rispetto agli enti locali.
Noi abbiamo fatto veramente ogni sforzo per cercare di arrivare alla riformulazione di questo emendamento. La questione è stata approfondita da un lavoro che c'è stato in questi giorni; quindi penso che è non si sia voluto fare nessuno strappo e nessun abuso rispetto ad una sensibilità che io ritengo ancora utile per il Parlamento e che il gruppo della Lega ha manifestato rispetto questa riforma.
Penso che nell'insieme questa sia una riforma importante, sappiamo che ci sarà poi la legge delega sul codice della strada, e penso che dovrebbe rappresentare per tutti noi un fiore all'occhiello il risultato di varare una riforma così importante, che, nonostante un ampio dibattito che si è avuto in questi mesi sui mezzi di informazione, non ha visto grandissimi contrasti. Questo penso che ci debba far riflettere e ci conforti sul fatto che abbiamo lavorato bene. Nel complesso è una riforma che tiene anche rispetto all'opinione pubblica e al dibattito che ormai c'è da diverse settimane su questo tema.
Ho voluto dire questo e null'altro perché mi sembra giusto, anche come presidente di Commissione, dire che non abbiamo abusato dell'onestà intellettuale dell'onorevole Montagnoli, del gruppo della Lega Nord e di tutti quelli che hanno partecipato a questo lavoro fin dall'inizio.

MICHELE POMPEO META. Noi prendiamo la parola a questo punto del dibattito per dire che non vorrei che il nostro comportamento fosse stato equivocato. Siamo stati vincolati dalla coerenza rispetto alla decisione di procedere nella sede legislativa, così come è stato concordato. Ora, non abbiamo nessun imbarazzo,


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nessun disagio, né c'è una costruzione di una strategia che mettiamo in campo adesso.
Il patto lo manteniamo, ma vogliamo anche dire, a conclusione di questo percorso, che alcuni sforzi fatti dal partito democratico su vari aspetti del provvedimento non sono stati raccolti. Potrei citare la mobilità ciclistica, dove con una grande cecità sono state messe da parte questioni importantissime. Potrei citare la vicenda della guida accompagnata a 16 anni: l'idea dei 17 anni non ci ha convinto, ma abbiamo lasciato andare. Ci sono tanti altri aspetti che potrei citare, ma alla fine si è fatto un patto e noi lo rispettiamo.
Su questa vicenda delle due di notte non potete chiedere a noi, alle opposizioni, di risolvere questioni che invece albergano dentro una contraddizione del Governo, dentro una contraddizione del rapporto tra Governo e maggioranza. Noi siamo stati molto responsabili. Questo Governo ha fatto della sicurezza in generale un cavallo di battaglia, durante la campagna elettorale, nel modo di gestire la cosa pubblica, nel legiferare e mi pare che anche quelle amministrazioni che afferiscono direttamente all'opposizione e sono in sintonia con le posizioni politiche del Governo, della sicurezza in questi mesi hanno fatto un cavallo di battaglia.
Ora, la contraddizione è questa: non potete sbandierare ai quattro venti la difesa della sicurezza e poi su questa questione presentarvi divisi. Sulla questione della somministrazione delle bevande alcoliche dopo le due di notte, per rispetto, non dico nulla, ma la contraddizione non è nostra. Nella scorsa legislatura questo provvedimento era stato licenziato e quel problema era stato risolto unanimemente. Lo ricorderà il relatore Moffa, io ero presidente della Commissione e relatore del provvedimento, e avevamo risolto la questione in modo lineare. E l'avevamo anche riportata in questo provvedimento in modo lineare. Non abbiamo proceduto perché sulla sicurezza stradale ci sono state delle incursioni. Quando si parla di sicurezza si prende l'occasione per dare una stretta. L'ha fatto Maroni, l'hanno fatto gli altri. Questo era un provvedimento che noi abbiamo ereditato, è stato anche arricchito, ma un provvedimento che non risolve la questione del riordino del codice della strada. Ci sono alcune cose molto buone, che intervengono sull'emergenza, che vanno nella direzione giusta, ma non risolvono quella anomalia di un codice fatto di oltre 300 norme, unico caso in Europa.
Il Governo ha detto che avrebbe richiesto una delega; presenti il disegno di legge e poi eserciti la delega! Io penso che i tempi si allungheranno e dalle parole dette dal collega Pini penso che ci sia anche questo rischio al Senato, se interpreto bene, di non concedere la corsia accelerata della legislativa.
Rispetto tutte le posizioni. Noi siamo stati leali, non abbiamo parlato sui giornali, perché noi rispettiamo i patti, siamo una forza politica molto seria, al di là di quello che si pensa del nostro partito alle prese con un tragitto complesso e tortuoso che ci avvicina al congresso. Noi siamo, nonostante la vicinanza del congresso, una forza responsabile. Non abbiamo parlato, avremmo potuto dire come mal si concilia la posizione di alcune forze politiche della maggioranza con la stretta sulla sicurezza. A Roma e altrove, a Firenze si vieta dopo l'una di notte di vendere anche cornetti caldi perché ci sono schiamazzi, o si vieta la distribuzione di bevande in bottiglie di vetro. C'è una restrizione al nord, come al centro, come al sud. Noi non parliamo. Eppure Maroni fa, Giovanardi minaccia...
Non chiedete a noi! Le cose dette dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sono imbarazzanti: «Si, però non posso». Decida il Governo. Ci mettete in una condizione nella quale possiamo prendere qualsiasi posizione. Io avevo sbloccato il problema. Ricevo moltissime telefonate in cui mi chiedono se sono sulla linea proibizionista, mi rimproverano perché non l'avevo mai fatto, mi ricordano che avevo risolto il problema. Ieri sera ho ricevuto un'ultima telefonata da una potente associazione di locali da ballo. C'è un'economia, c'è un mondo di cui tener conto. Nella nostra Commissione c'è uno dei più


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grandi esperti delle discoteche del Lazio, il deputato Simeoni. Il tema è questo: ragioniamo. Voi avete ragione, avete posto una questione politica. Ma non potete chiedere a noi che cosa faremo. Noi vi lasceremo fare. Non è un problema che possiamo risolvervi noi. Nel merito siamo d'accordo. È una soluzione transitoria, un segnale contraddittorio; non si può con una mano seguire una strategia e con l'altra la strategia esattamente contraria. Abbiamo assunto un impegno.
A questo punto io vi dico che per ragioni politiche e per decenza noi ci asteniamo. Ci asteniamo perché è la maggioranza che su questa questione traballa. Quando la Lega ha chiesto e ha irrigidito le proprie posizioni su alcuni temi che erano suoi cavalli di battaglia, ha portato a casa il risultato. Io non so, chi si irrigidisce sulle due di notte sul fronte della maggioranza? Il buon senso? Avete mediato, avete ragionato, vi siete rivisti e sentiti con i vari dicasteri. Non si trasferiscano in questa Commissione - e su questo do la mia solidarietà al presidente - contraddizioni che questa Commissione non ha creato. Sono contraddizioni del Governo. Bastava mettere insieme un po' Sacconi, un po' Maroni, un po' il Ministro dei trasporti e si componeva il quadro. E gli si diceva, non ad un deputato qualunque, ma ad uno che su questo insiste da molti anni, che non si possono ascoltare le associazioni delle discoteche, poi lui riunisce le associazioni di famiglia e le mette contro di noi, come fa Grillo. Giovanardi ha fatto questo. Se voi leggete i giornali e sentite le trasmissioni c'è questo. Le associazioni di famiglia stanno sul piede di guerra, contro di noi. Noi possiamo dirvi: «Datevi una linea!».
Noi ci asteniamo per consentire che il provvedimento proceda e per non essere coinvolti in questo gioco. Condividiamo comunque il provvedimento nel suo complesso.

ALESSANDRO MONTAGNOLI. Prendo atto di quanto dichiarato dall'onorevole Meta, ossia che sul merito questo emendamento è condiviso dal gruppo del PD. Anche l'Italia dei valori lo condivide, il Ministro Matteoli è d'accordo, quindi definiamo la questione. Miglioriamolo, se occorre, ma se l'emendamento non pone alcun problema io penso che un passo in più si possa e si debba fare. Ritengo giusto che il Governo debba pensarci.
Su quanto diceva prima il presidente, è innegabile che non è importante solo questo emendamento, anzi vorrei che restasse agli atti che questo è un testo importante e qualificante elaborato da tutta la Commissione e questo è un dato oggettivo, ma è altrettanto chiaro che sul metodo e sulla forma il gruppo PdL non si è comportato bene. Vorrei che restasse agli atti che l'accordo era - in ragione della paventata paura del Giovanardi di turno, sia da parte del presidente che da parte del relatore - che questo sarebbe stato l'ultimo emendamento che approvavamo. Questo era l'accordo. Sono un deputato alla prima legislatura, ma questo non fa parte degli accordi. Era stata una decisione condivisa. Questo era un emendamento proposto dalla Lega, condiviso dalle componenti del gruppo misto, condiviso dall'UdC, supportato dall'Italia dei valori, sul merito è d'accordo anche il PD, il Ministro dei trasporti; quindi possiamo trovare una soluzione condivisa, coerente con la logica della sicurezza. Il testo è sicuramente fatto bene ed è importante, ma gli accordi e i metodi sono un'altra cosa.
Invito il PD, se nel merito ritiene che sia corretto delegare agli enti locali, a sostenere questo emendamento. È una questione di correttezza. Se c'è bisogno di riformularlo, riformuliamolo pure. Ma se ritenete che sia giusto, vi invito a votarlo.

GIORGIO SIMEONI. Il dibattito è arrivato di fatto ad una conclusione che lascia tutti un po' dubbiosi. La convinzione che abbiamo, certamente, è quella di essere di fronte ad una riforma importantissima. Una riforma dove, oggettivamente, andiamo un po' a contrastare quello che è il fenomeno della mancata sicurezza, proprio attraverso norme che sono serie e dure.


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Entrando nel merito dell'emendamento presentato dalla Lega, ricordo che 15 anni fa avevo in gestione con degli amici alcuni locali, quindi conosco bene la situazione dei locali di intrattenimento. Effettivamente questo è uno spaccato della società di cui occorre tener conto. Questo è un caso in cui il voto può andare al di là degli schieramenti, perché la verità e una: le discoteche sono in crisi; la categoria delle discoteche non è così potente, non hanno contributi, e non è una categoria che ha aiuti o agevolazioni. Certo, pensare oggi che le due di notte non si vendano più alcolici in discoteca vuol dire di fatto far chiudere questi locali, perché le discoteche aprono all'una di notte. All'una si cominciano a vedere le prime persone, per cui c'è un problema.
Se devo essere sincero condivido l'emendamento della Lega, che intende responsabilizzare i sindaci e le autorità locali, però mi sembra, dalla proposta del presidente, che possa scaturire un ordine del giorno efficace. Certo verrebbe da chiedersi perché, essendo tutti d'accordo, non approviamo l'emendamento al posto dell'ordine del giorno. Questo è un problema che effettivamente c'è. Se siamo arrivati ad un punto tale, quasi di non ritorno, con problemi con il Governo, certo questo aspetto prevale. La Commissione penso che condivida l'emendamento della Lega. Questa è la mia impressione, a seguito di quanto emerso dal dibattito.
Se non si può trovare in questo momento un punto di incontro subito con il Governo, l'impegno di un ordine del giorno finalizzato potrebbe essere anche una soluzione, anche se, lo torno a dire, comprendo perfettamente l'istanza e l'emendamento. Però se il presidente si è espresso come abbiamo sentito, vuol dire che ci sono logiche di maggioranza. Il PD ha detto che mantiene accordo, ma credo che ognuno su questo emendamento possa votare secondo coscienza. Il problema delle discoteche lo conosciamo tutti e anche il PD manifesta una vicinanza che apprezzo al mondo delle discoteche. Quello delle discoteche è un mondo dove effettivamente c'è, al di là della crisi che incombe oggi, una crisi molto più antica. Sono sette anni che il settore è veramente in crisi. I locali si sono dovuti adeguare, hanno dovuto creare ristoranti al loro interno. Oggi, presidente, il timore che gli diamo un colpo di grazia è un timore fondato!

PRESIDENTE. Io mi impegno a presentare un ordine del giorno che vada nella direzione della non discriminazione, affinché il Governo prenda una decisione finale sulla possibilità o meno di consentire la distribuzione di bevande alcoliche in tutti i locali.

GIORGIO SIMEONI. Presidente, non possiamo trovare un compromesso, una mediazione che potrebbe essere quella di fissare il termine alle 3 e mezzo di notte? Non è percorribile?

PRESIDENTE. Non è percorribile.
Ricordo che alla Commissione restano da votare l'emendamento 15.10 del relatore e l'emendamento Montagnoli 22.23.
Comunico che i deputati Buonanno, Drago e Nicco sono sostituiti, rispettivamente, dai deputati Pini, Tassone e Zeller.

ANGELO COMPAGNON. Presidente, chiedo che, in considerazione dell'ampio dibattito appena svolto, si proceda in primo luogo alla votazione dell'emendamento Montagnoli 22.23.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Compagnon.
Pongo in votazione l'emendamento Montagnoli 22.23, su cui il relatore ha espresso un invito al ritiro.
(È respinto).

ANGELO COMPAGNON. Presidente, l'emendamento 15.10 è stato presentato nella seduta odierna, quindi chiedo che venga fissato un termine per la presentazione dei subemendamenti, che tenga conto dell'esigenza di valutare i contenuti dell'emendamento medesimo.


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ALESSANDRO MONTAGNOLI. Anch'io presidente chiedo che venga fissato un termine per la presentazione dei subemendamenti.

PRESIDENTE. Invito il relatore a valutare l'opportunità di ritirare l'emendamento 15.10, anche in considerazione della richiesta dei deputati Compagnon e Montagnoli e della fase avanzata in cui si trova l'esame del provvedimento.

SILVANO MOFFA, Relatore. Ritiro l'emendamento a mia firma 15.10.

PRESIDENTE. Si è quindi esaurito l'esame delle proposte emendative presentate.
Ricordo che, una volta trasmessi i pareri delle Commissioni competenti, la Commissione procederà alla votazione degli emendamenti già approvati in linea di principio, eventualmente riformulandoli sulla base dei pareri ricevuti espressi; seguirà la votazione degli articoli e degli ordini del giorno, quindi la votazione finale per appello nominale, per la cui validità è richiesta la presenza del numero legale, pari alla maggioranza dei componenti della Commissione.
Rinvio il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani.

La seduta termina alle 13,35.


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