Commissione XI
Sulla pubblicità dei lavori:
Silvano Moffa, Presidente ... 3
Proposta di legge (Seguito della discussione e rinvio):
Pianetta e Picchi: Disposizioni concernenti la definizione della funzione pubblica internazionale e la tutela dei funzionari italiani dipendenti da organizzazioni internazionali (C. 3241):
Moffa Silvano, Presidente, Relatore ... 3 4 5
Scotti Enzo, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri ... 3
Mosca Alessia Maria (PD) ... 3 4
Paladini Giovanni (IdV) ... 4
Santagata Giulio (PD) ... 5
ALLEGATO: Emendamenti ... 6
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Resoconto stenografico
SEDE LEGISLATIVA
La seduta comincia alle 11,15.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge d'iniziativa dei deputati Pianetta ed altri: «Disposizioni concernenti la definizione della funzione pubblica internazionale e la tutela dei funzionari italiani dipendenti da organizzazioni internazionali».
Ricordo che la Commissione ha già svolto nella seduta del 22 settembre 2010 la discussione sulle linee generali del provvedimento, al termine della quale ha adottato come testo base per il seguito della discussione il nuovo testo della proposta di legge C.3241 come risultante al termine dell'esame degli emendamenti in sede referente.
Avverto che sono stati presentati emendamenti al nuovo testo della proposta di legge in discussione. Ricordo che gli emendamenti presentati debbono essere posti in votazione in linea di principio e, se approvati, saranno trasmessi alle competenti Commissioni per l'acquisizione dei prescritti pareri. In caso di approvazione in linea di principio, non si procederà quindi al seguito della discussione e alla votazione finale della proposta di legge.
Quanto agli effetti della votazione in linea di principio, ricordo che essa assume carattere sostanziale e definitivo solo in caso di reiezione delle proposte emendative, mentre in caso di approvazione l'effetto che ne consegue è di mera natura procedurale, valendo essa ai fini della trasmissione per i pareri.
Passiamo all'esame degli articoli e dei relativi emendamenti (vedi allegato).
Passiamo all'esame dell'articolo 1 e dell'emendamento ad esso riferito.
Nella mia qualità di relatore, invito al ritiro dell'emendamento Mosca 1.1.
ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Il Governo esprime parere conforme.
ALESSIA MARIA MOSCA. Accogliamo l'invito al ritiro perché, dopo aver fatto le opportune verifiche, abbiamo valutato che la procedura prevista in questo emendamento era già presente all'interno della prassi attuata. Quindi, riteniamo opportuno evitare di aggravare ulteriormente gli oneri burocratici.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l'articolo 1.
(È approvato).
Passiamo all'esame dell'articolo 2, al quale non sono stati presentati emendamenti.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).
Passiamo all'esame dell'articolo 3 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Esprimo parere favorevole sull'emendamento Mosca 3.1, mentre invito al ritiro dell'emendamento Mosca 3.2.
ENZO SCOTTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Il Governo esprime parere conforme al relatore.
ALESSIA MARIA MOSCA. Ritiro l'emendamento a mia firma 3.2.
PRESIDENTE. Attesa l'esigenza di verificare se il provvedimento nel suo complesso sia destinato a subire modifiche e integrazioni, propongo di accantonare l'esame dell'emendamento Mosca 3.1, sul quale il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
Conseguentemente deve intendersi accantonata anche la votazione dell'articolo 3.
Passiamo all'esame dell'articolo 4, al quale non sono stati presentati emendamenti.
Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.
(È approvato).
Passiamo all'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Considerata la complessità dell'articolo 5, riterrei di accantonare l'esame delle relative proposte emendative.
GIOVANNI PALADINI. Sulla proposta di accantonamento dell'articolo 5 non ho niente da dire in quanto siamo fortemente contrari a questo provvedimento. Siamo infatti favorevoli a promuovere l'accesso alla funzione pubblica e riconoscere il ruolo dei funzionari che svolgono praticamente funzioni professionali all'estero, ma abbiamo una seria preoccupazione per quello che verrà, se l'articolo 5 passerà, per le finalità di questa legge.
Riteniamo che per quanto riguarda questo provvedimento sia necessaria molta attenzione, perché questo va a colpire diverse situazioni che riguardano in parte il pubblico impiego, in parte i privati.
La stessa legge n.100 del 1987 prevede il trasferimento dei dipendenti pubblici attraverso un percorso molto specifico - l'anno di aspettativa e anche i cinque anni di facoltà della pubblica amministrazione - ma in quel luogo deve esserci il posto per il dipendente che arriva.
Siamo favorevoli al fine del raggiungimento del coniuge perché è giusto che, se si viene trasferiti in una sede diversa, il coniuge abbia la possibilità di andare in quella sede, ma ben diverso è pagare aspettative retribuite a persone, laddove neanche la legge n. 100 del 1987, che è stata una grande conquista, prevede per il pubblico impiego simili misure.
Non dobbiamo dimenticare che esistono sedi disagiate coperte dai magistrati, dalle forze dell'ordine, da persone che si recano in luoghi dove nessuno vuole andare per la densità della criminalità.
Poiché si sostiene che i funzionari internazionali si trasferiscono in sedi nelle quali non andrebbero, vorrei sapere se si recherebbero nelle sedi presso cui le forze dell'ordine e i magistrati vanno a lavorare, in relazione ad un tema molto complesso come quello della criminalità.
Questi tuttavia non godono di queste agevolazioni. Con questo articolo 5 stiamo quindi creando una sperequazione fortissima all'interno della pubblica amministrazione,
perché addirittura trattiamo i funzionari internazionali come se fossero pubblici dipendenti e quindi rientranti nella pubblica amministrazione, concedendo loro benefici maggiori a quelli previsti per la pubblica amministrazione.
Ritengo inoltre che nel privato debba essere posto un limite per il numero delle persone, perché, nel caso di 1 o 2 dipendenti, se uno è assente per tre anni deve avere comunque garantito il posto di lavoro; si tratta di una scelta innovativa, che però rappresenta il contrario della vostra politica a sostegno delle aziende. Anche su questo dovete trovare un rimedio, perché altrimenti diventa veramente un problema.
Siamo favorevoli alla vostra proposta di promuovere l'accesso alla funzione pubblica e di riconoscere il ruolo dei funzionari che svolgono funzioni professionali, ma dovete comprendere che all'interno di norme realizzate nell'interesse generale, come giustamente sottolineato dal sottosegretario, non potete consentire che vangano prodotti effetti molto negativi nei confronti di altri dipendenti della pubblica amministrazione.
Siamo quindi fortemente contrari a questa scelta di cui vi assumete tutte le responsabilità. In questi casi è necessario agire con intelligenza e coscienza, per non creare sperequazioni all'interno di situazioni del pubblico impiego.
PRESIDENTE. Nella mia qualità di relatore, mi riservo di valutare la predisposizione di eventuali emendamenti che possano tenere conto degli aspetti evidenziati.
Propongo, quindi, di accantonare l'esame dell'articolo 5 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
GIULIO SANTAGATA. Presidente, le chiedo di accantonarle l'articolo 6, perché mi sembra difficile votarlo senza aver risolto prima la questione sollevata dall'onorevole Paladini.
PRESIDENTE. Ritengo condivisibile la sua richiesta.
Propongo di accantonare l'esame dell'articolo 6.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
Propongo di rinviare l'esame degli emendamenti e degli articoli accantonati alla seduta di domani, al termine della prevista seduta in sede referente.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
Rinvio il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 11,30.
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