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Temi dell'attività Parlamentare

Tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale
Nella XVI legislatura, gli interventi normativi più rilevanti sono stati effettuati attraverso decreti-legge o leggi di stabilità, ovvero hanno riguardato la ratifica di atti internazionali. In particolare, il D.L. 34/2011 ha previsto un intervento finanziario a decorrere dal 2011 per la manutenzione e la conservazione di beni culturali e per gli enti culturali, nonchè un potenziamento delle funzioni di tutela dell'area archeologica di Pompei e l'autorizzazione all'assunzione di personale. Le assunzioni sono state agevolate anche con la legge di stabilità 2012 e con il D.L. 201/2011. Misure di semplificazione e razionalizzazione sono poi state previste dai D.L. 5/2012 e 95/2012, e dalla legge di stabilità 2013.
Premessa

Nel dicembre 2009 il Consiglio UE ha inserito la conservazione del patrimonio culturale tra i temi per i quali è necessario coordinare i programmi di ricerca degli Stati membri. All’Italia è stato affidato il ruolo di coordinamento.

Il 25.2.2010 MIUR e MIBAC hanno siglato la dichiarazione che ha avviato le attività di coordinamento della Programmazione congiunta della Ricerca europea nel settore. A seguito, poi, della raccomandazione della Commissione UE del 26 aprile 2010, relativa all'iniziativa di programmazione congiunta nel settore della ricerca "Patrimonio culturale e cambiamenti globali: una nuova sfida per l'Europa" (2010/238/Unione Europea), MIUR e MIBAC hanno istituito un tavolo di concertazione per l'attuazione della raccomandazione attraverso la definizione ed implementazione di un Piano di attività che individui gli obiettivi, le strategie e le modalità di partecipazione alle iniziative europee e internazionali nel settore della ricerca sul patrimonio culturale.

Il 10 gennaio 2013 si è aperta la Call Pilota transnazionale nell’ambito dell’Iniziativa di Programmazione congiunta JPI Cultural Heritage, con uno stanziamento complessivo di circa 3 milioni di euro. Per l'Italia, enti promotori sono MIUR e MIBAC, che gestiscono un budget di 750.000 euro.

In ambito europeo, infine, con Decisione n. 1194/2011 dell'Unione Europea del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 novembre 2011 è stata istituita un'azione dell'Unione europea per il marchio del patrimonio europeo, da attribuire a siti ubicati nell'Unione e che rivestono un ruolo importante nella storia, nella cultura e nella costruzione dell'Europa. Possono presentare le loro candidature: i monumenti, i siti naturali, subacquei, archeologici, industriali o urbani, i paesaggi culturali, i luoghi della memoria, i beni culturali e il patrimonio immateriale associati a un luogo, compreso il patrimonio contemporaneo.

La protezione dei beni culturali

Con L. 45/2009 (A.C. 1929) è stata autorizzata la ratifica del Secondo Protocollo relativo alla Convenzione dell'Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato. Il Protocollo affianca ai regimi di protezione “generale” e “speciale” il regime intermedio della “protezione rafforzata”. Possono essere qualificati a protezione rafforzata i beni di grandissimo rilievo per l'umanità, di eccezionale valore storico e culturale, e che non siano utilizzati per scopi militari. 

Con L. 157/2009 (A.C. 2411) è stata autorizzata la ratifica della Convenzione UNESCO (Parigi, 2001) sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo. Rientrano in tale definizione siti, strutture, edifici, resti umani, navi affondate, oggetti preistorici. Tra i principi generali della Convenzione vi sono la conservazione in situ del patrimonio culturale subacqueo come opzione prioritaria e il divieto di sfruttamento di tale patrimonio a fini commerciali.

    Con L. 111/2009 (A.C. 867), di iniziativa parlamentare, è stato istituito il premio annuale Arca dell’arte – Premio nazionale Rotondi ai salvatori dell’arte, ideato per ricordare la figura di P. Rotondi, soprintendente delle Marche che durante la II guerra mondiale coordinò le operazioni di salvataggio di migliaia di opere d'arte italiane. Esso ha la finalità di segnalare le figure che si sono contraddistinte nelle attività di salvataggio di opere d'arte ed è stato assunto sotto l’egida del MIBAC per superare la difficoltà degli enti locali promotori dell’iniziativa di continuare a sostenerne gli oneri.

    Stanziamenti aggiuntivi e misure agevolative delle assunzioni

    Il D.L. 34/2011 ha disposto, dal 2011, lo stanziamento di ulteriori 80 milioni di euro per la manutenzione e la conservazione dei beni culturali e ha previsto l'adozione di un programma di interventi conservativi da realizzare nell'area archeologica di Pompei. A tale ultimo fine, ha autorizzato assunzioni e reclutamenti in deroga al divieto di assunzioni di cui all'art. 2, co. 8-quater, del D.L. 194/2009, l'utilizzazione di risorse derivanti dal fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) e l'adozione di procedure semplificate per l'affidamento dei lavori. Ulteriori 7 milioni di euro sono stati destinati, dal 2011, agli enti culturali.

    Ulteriori agevolazioni delle assunzioni presso il MIBAC, al fine di assicurare l'espletamento delle funzioni di tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale, sono derivate dall'art. 24, co. 2, della L. 183/2011 (legge di stabilità 2012) e dall'art. 30, co. 8, del D.L. 201/2011.

    In precedenza, l'art. 14 del decreto-legge sulla protezione civile (D.L. 195/2009), aveva autorizzato il Dipartimento della protezione civile ad avviare procedure straordinarie di reclutamento di personale a tempo indeterminato per fronteggiare le richieste d’intervento volte, tra l'altro, alla tutela del patrimonio culturale.

    L'art. 32, co. 16, del D.L. 98/2011 ha poi destinato alla spesa per la tutela e gli interventi a favore di beni e attività culturali, a decorrere dal 2012, una quota fino al 3% del Fondo infrastrutture stradali e ferroviarie, istituito dal co. 1 dello stesso art. 32 nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con una dotazione di € 930 mln per il 2012 e di € 1000 mln per gli esercizi dal 2013 al 2016.
    L'art. 12, co. 29 e 30, del D.L. 95/2012 ha disposto che la destinazione in questione è fino al 2016 e che le risorse sono finalizzate alla realizzazione di progetti di assoluta rilevanza nazionale e internazionale per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la promozione e la realizzazione di attività culturali di pari rilevanza, nonché alla realizzazione di infrastrutture destinate alla valorizzazione e alla fruizione di detti beni.

    Il Museo delle arti del XXI secolo

    L’art. 25 della L. 69/2009 (A.C. 1441-bis-B) ha previsto la trasformazione del “Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee”, istituito nel 1999 a Roma come polo nazionale espositivo dedicato all'arte e all'architettura contemporanee, in fondazione di diritto privato Fondazione MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, per incrementarne la dotazione di bilancio attraverso la partecipazione di privati ed enti locali. Restano fermi i compiti di raccolta, conservazione, valorizzazione ed esposizione delle testimonianze materiali della cultura visiva internazionale. Il museo è stato inaugurato il  27 maggio 2010.

    Non si è, invece, concluso l'esame dell' A.C. 4698 e abb., volto a garantire al Museo nazionale dell'emigrazione italiana una copertura finanziaria stabile e una localizzazione definitiva.

    I provvedimenti per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale

    Con L. 92/2009 (A.C. 1889), di iniziativa parlamentare, è stata disposta la realizzazione di un progetto per la valorizzazione del complesso dell’Abbazia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni. Il Comitato nazionale per la realizzazione del progetto è stato poi costituito con DPCM 28 ottobre 2009. La sua operatività è stata prorogata fino al 31 dicembre 2014 con DPCM 6 febbraio 2013.

    Con riguardo alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale, con L. 155/2009 (A.C. 2500) è stato riconosciuto alla Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC) un contributo annuo di 300.000 euro, mentre con L. 76/2011 (A.C. 2064) è stato incrementato il contributo dello Stato a favore della Biblioteca italiana per ciechi "Regina Margherita" di Monza, che ha la finalità di soddisfare le diverse esigenze culturali e di apprendimento dei minorati della vista. Infine, con L. 169/2011 (A.C. 2774) sono stati concessi contributi per il finanziamento della ricerca sulla storia e sulla cultura del medioevo italiano ed europeo. In tutti e tre i casi, l'iniziativa è stata parlamentare.

    Il 21 dicembre 2012, inoltre, la VII Commissione della Camera ha approvato in sede legislativa l' A.C. 5309, che prevedeva la concessione di un contributo annuale al Centro di studi per la ricerca letteraria, linguistica e filologica Pio Rajna per 9 anni, dal 2013 al 2021, anno nel quale si celebrerà il settimo centenario della morte di Dante, e l' A.C. 4333, concernente l'istituzione del 'Premio biennale di ricerca Giuseppe Di Vagno' e il potenziamento della biblioteca e dell'archivio storico della Fondazione Di Vagno. A causa dello scioglimento delle Camere, tuttavia, i due provvedimenti non sono stati esaminati dal Senato (A.S. 3651 e A.S. 3649).

    Non si è concluso neanche l'esame di altri provvedimenti di iniziativa parlamentare riguardanti monumenti e luoghi significativi per la memoria civile e storica dell'Italia, tra cui: Duomo di Milano, area archeologica di Paestum, Museo nazionale della psichiatria del San Lazzaro di Reggio Emilia, Campo di concentramento di Fossoli, complesso monastico di San Giovanni Battista del Monte Venda, Sacro Eremo e Cenobio di Camaldoli, Rocca di Canossa (A.C. 4071, nonchè, per alcuni luoghi, A.C. 2298 e A.C. 2967 e abb.), Abbazia di Montecassino, Monastero di San Benedetto in Subiaco e Museo dell'Areonautica in Vizzola Ticino (A.C. 2165 e abb.), Reggia di Caserta (A.C. 1797), Basilica di San Petronio in Bologna (A.C. 2955). Non si è, inoltre, concluso l'esame dell' A.C. 4371, concernente la salvaguardia e il recupero, oltre che il completamento e la valorizzazione culturale e turistica, delle città e dei nuclei di fondazione.

    Nella stessa materia, la VII Commissione della Camera aveva avviato l'esame dell'A.C. 2302 che, sull'esempio di altri Paesi europei, nonchè della Soprintendenza del mare istituita nel 2004 in Sicilia, proponeva l'istituzione della Soprintendenza del mare e delle acque interne, al fine di tutelare, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio storico-culturale sommerso.

    In tema di celebrazioni, la L. 206/2012 (A.C. 1373), di iniziativa parlamentare, nell'ambito delle finalità di salvaguardia e di promozione del patrimonio culturale, storico, artistico e musicale, ha inteso celebrare la figura di G. Verdi nella ricorrenza, nel 2013, del secondo centenario della sua nascita.

    Non si è, invece, concluso l'esame di altri provvedimenti, sempre di iniziativa parlamentare, concernenti le celebrazioni relative al IX centenario della morte della contessa Matilde di Toscana nel 2015 e al millenario della fondazione dell'Eremo e del Cenobio di Camaldoli (A.C. 4071), al centenario della fondazione dell'Istituto nazionale per il dramma antico (A.C. 5239), al centenario della nascita di A. Burri (A.C. 5397). Quest'ultimo, in particolare, è stato approvato dalla VII Commissione della Camera, in sede legislativa e in un nuovo testo, il 21 dicembre 2012, ma non è stato esaminato dal Senato, a causa dello scioglimento delle Camere (A.S. 3652).

    In tema di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, non si è concluso l'esame di due proposte di legge concernenti cortei in costume, rievocazioni e giochi storici (A.C. 3461 e A.C. 3605).

    Un ulteriore tema affrontato durante la legislatura riguardava l’insequestrabilità delle opere d’arte prestate all’Italia per esposizioni temporanee, allo scopo di favorire l’esposizione di opere d’arte ed altri beni di rilevante interesse culturale in Italia (A.C. 4432 e abb.). Il provvedimento, già approvato dal Senato, era stato modificato dalla VII Commissione della Camera con l'approvazione di un nuovo testo il 9 novembre 2011. L'esame non è stato però concluso.

    Nel giugno 2011, infine, MIBAC e Associazione delle Città d’arte e cultura (CIDAC), d'intesa con ANCI, hanno siglato il protocollo d'intesa per l'individuazione di azioni comuni volte a migliorare la valorizzazione del patrimonio culturale delle città d’arte.

    Arcus

    L'art. 12, co. 24-28, del D.L. 95/2012 ha previsto, nell'ambito della soppressione e dell’accorpamento di alcuni enti ed organismi pubblici necessari per ridurre la spesa pubblica, la messa in liquidazione della Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo - ARCUS Spa dal 1° gennaio 2014, riportando nell'ambito dell'ordinaria gestione del MIBAC le attività ad essa demandate. Fino al 31 dicembre 2014 opera un commissario liquidatore.

    La Conferenza delle Soprintendenze ai beni culturali del territorio di Roma capitale

    Lart. 5 del d.lgs. 61/2012 (v. anche"Il secondo decreto su Roma Capitale") – che, in generale, disciplina il conferimento delle funzioni amministrative già attribuite a Roma Capitale dall’art. 24, co. 3, della L. 42/2009, fra le quali il concorso alla valorizzazione dei beni storici e artistici - ha disposto, a tal fine, l’istituzione della Conferenza delle Soprintendenze ai beni culturali del territorio di Roma capitale.

    In particolare, la Conferenza è chiamata a coordinare le attività di valorizzazione della Sovraintendenza ai beni culturali di Roma capitale e degli organi centrali e periferici del Mibac che hanno competenza sul patrimonio storico e artistico presente in Roma, decidendo “il piano degli interventi di valorizzazione di particolare rilievo aventi ad oggetto i beni storici e artistici caratterizzanti l'immagine di Roma capitale”. Inoltre, la Conferenza si pronunciasul rilascio di titoli autorizzatori, nulla osta e pareri eventualmente necessari per la realizzazione degli interventi di valorizzazione ad essa sottoposti.

    Sono esclusi dalle funzioni conferite a Roma capitale i compiti connessi con la tutela e la valorizzazione dei beni storici ed architettonici amministrati dal Fondo edifici di culto.

    Trasferimento a regioni ed enti territoriali di beni culturali

    L’art. 5, co. 2, del d.lgs. 85/2010 - che in generale concerne l’attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell'art. 19 della L. 42/2009 – ha escluso dal trasferimento i beni appartenenti al patrimonio culturale, “salvo quanto previsto dalla normativa vigente e dal comma 7”. A seguito del parere parlamentare sullo schema di D.lgs, è stato poi inserito il co. 5 - successivamente modificato dall’art. 27, co. 8, del D.L. 201/2011 - che, collegandosi sostanzialmente al co. 2, ha previsto il trasferimento alle regioni e agli altri enti territoriali di cose e beni culturali inalienabili (art. 54, co. 3, d.lgs. 42/2004) indicati nell’ambito di specifici accordi di valorizzazione.

    Le linee guida per l’elaborazione dei programmi di valorizzazione necessari sono state emanate con circolare del Segretariato Generale del MiBAC 18 maggio 2011, n. 18.

    Ulteriori interventi normativi

    L'art. 1, co. 77, della L. 228/2012 (legge di stabilità 2013), novellando l’art. 1, co. 26-ter, del D.L. 95/2012, ha disposto la sospensione dei contributi statali per interventi conservativi volontari sui beni culturali, fatta eccezione per i contributi già concessi e non ancora erogati alla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 95/2012, che aveva disposto la sospensione fino al 31 dicembre 2015.
    In precedenza, l’art. 42 del D.L. n. 5/2012 aveva previsto che l’ammissione dell’intervento autorizzato ai contributi statali è disposta dagli organi del Ministero in base all’ammontare delle risorse disponibili, determinate annualmente con decreto interministeriale.

    L' art. 43 dello stesso D.L. 5/2012 ha inteso semplificare le procedure di verifica dell'interesse culturale, di cui all’art. 12 del d.lgs. 42/2004, al fine diaccelerare la dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.

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